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L’ Estate – Capitolo 15 – Segreti di casa

By 23 Agosto 2020No Comments

Il sole della montagna era diventato forte e invitante. Sara e Claudia nei giorni successivi ne approfittarono per assicurarsi una bella tintarella in vista del ritorno in città. Nessuna delle due amiche fece cenno agli accadimenti del bar, era un segreto che entrambe custodivano senza sentire la necessità di farne parola. Sara sapeva che a Claudia sarebbero stati necessari alcuni giorni per metabolizzare quanto successo, proprio come fu necessario a lei qualche settimana prima al camping, perciò decise di non toccare l’argomento.
Non erano più tornate al bar del paese, Sara sapeva che Claudia non avrebbe retto all’ imbarazzo e in fondo anche lei si vergognava un po’ all’ idea di ritrovarsi davanti il gestore. Chissà se lui o i due uomini della sagra avevano sparso la voce in paese, pensò Sara, magari per vantarsi con gli amici. Era questa la sua unica preoccupazione. In un paesino come quello le voci potevano correre più veloci del vento quindi non le restava altro che far affidamento sul silenzio di quegli uomini.
Intanto le giornate passavano veloci e si avvicinava il momento del ritorno a Torino.

Una sera,poco prima di cena, le due ragazze decisero di far un breve salto alla gelateria vicino a casa a prendersi due coni. Avvisarono zia della cosa, assicurandole che sarebbero tornate puntuali per cena.
”Benissimo” disse zia “Allora io e Franco vi aspettiamo puntuali per le 8”.
“Ok zietta” rispose cinguettando Claudia, con la sua vocina. “Ci cambiamo , andiamo e torniamo in fretta!”.
Le ragazze salirono in camera da letto pronte ad un veloce cambio d’abito.
Solo pochi attimi dopo zio Franco rientrò dalla giornata lavorativa , baciò la moglie e le disse che avrebbe fatto una doccia al bagno di sopra.
”Va bene, amore” rispose zia “Le ragazze sono di sopra a cambiarsi, escono a prendere un gelato e torneranno all’ora di cena”.
”Perfetto” rispose Franco e salì al piano di sopra.
Passò davanti alla porta della camera delle ragazze,sentendone le squillanti vocine, ed entrò in bagno, appoggiò i vestiti sulla seggiola di fronte al grande specchio e si buttò in doccia. Era quello che ci voleva dopo una stancante giornata di lavoro.

Intanto le ragazze,dopo il cambio d’abito, uscirono dalla loro camera e si diressero verso le scale.
Ad un certo punto Sara si fermò. “Aspetta” disse all’amica “ Vado un attimo a sistemarmi i capelli nel bagno qui sopra”.
”Va bene ma fai in fretta che tra un po’ torna zio e dobbiamo cenare” rispose Claudia, un po’ imbronciata per quel contrattempo. Sara si avviò verso il bagno, vide la porta socchiusa e fece per aprirla. Fortunatamente si bloccò in tempo poiché vide zio Franco, in piedi nudo davanti allo specchio, che si asciugava i capelli con un grande asciugamano. Sara si mise una mano di fronte alla bocca, stupita da quello che vide. Lo zio dava quasi le spalle alla ragazza ma,essendo di fronte allo specchio, Sara ne vide il riflesso . Anche se a riposo, il membro di zio Franco pareva essere davvero grosso, come Sara non ne aveva mai visti. Rimase ad osservare per qualche secondo, attentissima ad ogni movimento dello zio e curiosissima. Non voleva assolutamente farsi scoprire. Intanto da dietro sentì sopraggiungere Claudia, spazientita dall’attesa.
”Ma che ci fai lì ferma sulla porta? Dai, muoviti!” le disse l’amica.
”Ssht, ma zitta” le rispose Sara,mettendosi un dito davanti alle labbra chiuse.
”Che c’è? Che guardi?” Disse Claudia, avvicinando la testa a quella dell’amica e guardando all’interno del bagno. Ai suoi occhi si parò davanti la stessa scena e Claudia quasi urlò dalla sorpresa diventando improvvisamente rossa in volto.
”Shht fai silenzio! “ insistette Sara , a bassissima voce. “Ma hai visto?Che ti dicevo dello zietto?”
”Ma dai,smettila” la ammonì Claudia, che però non smise di guardare.
Anzi, si appoggiò all’amica e gettò un lungo sguardo al cazzo di zio Franco.
“Guarda quant’è grosso” disse entusiasta Sara all’amica.
In effetti l’uccello di zio Franco pendeva enorme verso il basso, nascondendo le due palle , anch’esse grosse e gonfie, e sobbalzava a destra e sinistra causa i movimenti delle braccia dello zio, intento a passarsi l’asciugamano sulla testa.
Le due giovani osservarono a lungo, curiose ed eccitate,senza più scambiare una parola. Sara prese subito ad immaginare come potesse essere in fase di erezione e la tentazione di entrare in bagno con una qualsiasi scusa fu fortissima. Poi zio Franco si tolse l’asciugamano dalla testa , le due amiche si ritrassero lestissime e sgambettarono verso le scale lanciandosi uno sguardo d’intesa e ridacchiando come due scemette.
Si avviarono così verso la gelateria parlottando.
“A momenti ci beccava” disse arrabbiata Claudia.
”Ma no, non poteva vederci” rispose pronta Sara, che aggiunse:” Ma hai visto che roba?”
”Dai, non ne voglio parlare” rispose Claudia allungando il passo e seminando l’amica, col solito atteggiamento di finta imbronciatura.
Consumarono i gelati sulle panchine di fronte alla gelateria,osservando il cielo che si andava pian piano scurendo.
Tornarono a casa puntualissime.
In cucina trovarono lo zio che le salutò con entusiasmo.
”Buonasera” disse “Allora, com’era il gelato?”
”Buonissimo zio” disse Claudia il cui sguardo,suo malgrado,cadde più volte sul cavallo dei pantaloni di Franco. Come due dolci gattine si proposero di apparecchiare la tavola mentre zio si sedette a bere un bicchiere di vino. Le vide scambiarsi piatti e bicchieri e posarli sulla tavola. Sara, ad ogni piatto o posata appoggiato, si piegava sul tavolo rivelando agli occhi dello zio l’incavo del seno, la scollatura che si apriva generosamente davanti ai suoi occhi. La ragazza faceva apposta a rendere le operazioni il più lente possibili, trovando sempre qualcosa che non andava nella disposizione della tavola. Sentiva gli occhi dello zio intrufolarsi tra le sue tette, sapeva che la stava guardando con enorme interesse. Poi si aggiunse anche Claudia che, quasi spinta da un’inspiegabile gelosia, non voleva concedere tutta la scena all’amica. Facendo finta di nulla si mise di fronte allo zio e ,piegandosi sul tavolo a sistemare delle candeline al centro, gli mise davanti agli occhi la sua abbondante scollatura.
Franco osservava famelico, mentre continuava a sorseggiare il suo bicchierino di vino, cercando di non farsi beccare. Avere a portata di mano quei due corpicini e non poterli sfruttare equivaleva quasi a una tortura.
Le ragazze parlottavano e ridevano e,ogni tanto, buttavano qualche sguardo verso lo zio.
Pochi attimi dopo rientrò zia e cominciarono a cenare.
Durante la cena le due giovani si scambiavano occhiate di sottecchi sorridendosi a vicenda. Sara quasi non riusciva più a guardare zio Franco con gli stessi occhi di prima. Ripensava a quello che aveva appena visto, si sentiva su di giri ed era sicura che anche Claudia stesse ripensando alla scena di prima.
A fine cena , dopo aver sparecchiato, zia ricevette un sms sul cellulare.
”E’ l’ospedale” disse “ Mi richiamano d’urgenza per questa notte perché altre due persone dovranno saltar il turno per malattia”.
“Va bene” rispose Franco “ Ti do un passaggio, poi farò un salto al bar. Al ritorno ti potrai far accompagnare come al solito”.
”Perfetto, prendo le mie cose e andiamo. Ragazze, ci vediamo domani” salutò Zia.
“Va bene zia. Buonanotte e buon turno allora”.
”Mi tocca una notte insonne!” disse comunque allegra la zia.
Gli zii uscirono mentre le ragazze si accoccolarono davanti alla tv. Verso le undici decisero di andare a dormire, salirono in camera, si lavarono in bagno e si prepararono per la notte. Entrambe dormivano in slippini e reggiseno, anche in montagna il caldo si faceva sentire.
Poco più tardi zio Franco rincasò, aveva bevuto qualcosa al bar ed ora cascava dal sonno, quell’uscita serale non era preventivata. Si cambiò ,si lavò e si infilò sotto le coperte, dopo essersi assicurato che la casa fosse chiusa e che le ragazze dormissero.
La casa piombò in un silenzio assoluto, si sentivano solo le gocce di pioggia che ticchettavano sul tetto.
Lo zio stava lentamente scivolando nel sonno quando il silenzio fu spezzato da un urlo che proveniva senza dubbio dalla stanza delle ragazze, al quale se ne aggiunse presto un secondo. Sbarrò gli occhi,il cuore che prese a correre, si alzò in fretta e furia e dopo essersi infilato il cellulare nel taschino del pigiama si gettò nel corridoio, con indosso solo il pigiama corto estivo,senza alcuno slip.
”E ora che diavolo succede?” pensò fra sé. Non fece che metà del corridoio quando vide la porta della camera delle ragazze spalancarsi e le due giovani correre fuori in preda al terrore. Le due ragazze indossavano solo i completini intimi, reggiseno e mutandine, non avevano neanche fatto in tempo a coprirsi,tanto era stato improvviso lo spavento e Franco sgranò gli occhi a quella vista. Le ragazze gli si aggrapparono quasi addosso, gli si strinsero contro. Franco ancora non capiva cosa fosse successo, in quel momento l’unica cosa che sentì furono le tette morbide e sode delle ragazze che gli si appiccicavano addosso su entrambi i lati del corpo ,guardò nelle generose scollature di entrambe e sentì le loro gambe fresche e vellutate strusciarsi sulle sue cosce.
Per tranquillizzarle le cinse ai fianchi entrambe, stringendole a sé e le ragazze quasi si raggomitolarono sotto le sue braccia aperte.
”Che succede?” disse Franco.
”C’è un ragno gigantesco sul letto,zio. E’ orribile!” urlò Claudia terrorizzata.
Franco si tranquillizzò immediatamente e tirò un sospiro di sollievo, era tipico delle ragazze di città spaventarsi per un nonnulla e si mise a ridere.
”Un ragno? Che sarà mai! In montagna è facile trovarli” disse divertito Franco “Su, fatemi vedere questo signorino”.
Si fece avanti con le ragazze tesissime che si facevano scudo col suo corpo. Lo zio aveva già buttato qualche occhiata ai triangolini delle ragazze,coperti solo da dei minuscoli slippini a vita bassa,bianchi quelli di Claudia, rosa quelli di Sara.
Il ragno sostava tranquillo ed immobile su uno dei due cuscini.
”Eccolo!” urlò Sara.
”Su, è solo un ragnetto, ora lo prendo io”
Si staccò dalle ragazze e si avvicinò al ragno il quale sentitosi minacciato cominciò a sgambettare via. Subito le ragazze si rincollarono ai fianchi dello zio emettendo striduli gridolini di terrore. Sara appoggiò la manina sul fianco dello zio,scendendo lentamente fin quasi l’esterno coscia. Sara guardava il ragno e,con la coda dell’occhio,lanciava occhiate al pacco dello zio, evidente sotto lo stretto pigiama che indossava. Anche Claudia approfittò della situazione per stringersi al muscoloso braccio dello zio, premendo le tette contro di esso e strusciandosi impercettibilmente.

Lo zio Franco era in stato confusionale. Da una parte quel maledetto ragno che si muoveva velocissimo, dall’altro quelle due fighette in mutandine e reggiseno che gli si strusciavano contro. Riuscì finalmente a prendere il ragno e, con uno scatto deciso, si avvicinò alla finestrella aperta e lo gettò fuori. Lo vide piombare nel prato sottostante. Soddisfatto si girò verso le ragazze:”Visto? Ora non c’è più”. Ora potè guardarle meglio, l’una quasi abbracciata all’altra, e indugiò a lungo con lo sguardo sulle due fighette, gli slip quasi trasparenti di Claudia che mostravano i peletti neri della figa.
Si controllò, sentì preoccupato l’erezione cominciare a salire. Non portando gli slip essa sarebbe stata facilmente visibile alle due ragazze le quali intanto gli si avvicinarono e gli si buttarono al collo per ringraziarlo di averle salvate.
”Grazie zietto” gli disse Claudia quasi abbracciandolo. Anche Sara gli si buttò quasi al collo. Zio Franco non riuscì più a controllarsi, sentì il cazzo crescere inesorabilmente. Claudia, nell’atto di abbracciarlo, allargò un po’ la gamba sinistra che cominciò quasi a strusciarsi sulla coscia dello zio.
”Su, non era nulla” disse lo zio quasi balbettando. Claudia allungò un po’ la gamba, sfiorando quasi il cazzo dello zio e sentendolo crescere al contatto con la sua coscia e continuò, facendo finta di non essersene accorta. Franco si trovò entrambe le ragazze ai lati, le tette tese sotto i suoi occhi, i capezzoli che si intravedevano dai bordi dei reggiseno. Claudia cominciò ad eccitarsi, strusciò sempre più decisamente la gamba sul cazzo dello zio, sentendolo diventare sempre più duro e grosso. Anche Sara continuava a ringraziarlo, mentre con la manina si appoggiava alla pancia dello zio. Poi prese a scendere lentamente, come se fosse un movimento del tutto casuale. Zio Franco aveva quasi le vertigini, e perse ogni controllo di sé, non regolò più l’erezione che salì in tutta la sua forza, sentiva il cazzo che gli diventava di marmo.
Claudia osservò con la coda dell’occhio i pantaloncini dello zio gonfiarsi a dismisura, sentiva l’asta crescere e ne sentì il contatto contro la sua coscia mentre,allargando un pochino le gambe, quasi appoggiò la fighetta sulla gamba dello zio. Le due manine delle ragazze intanto quasi si sfiorarono all’altezza della pancia dell’uomo.
Franco allargò le braccia, cingendo ai fianchi le due giovani,sentendone la pelle giovane,fresca e profumata. Claudia prese quasi a strusciarsi col bacino sulla gamba dello zio il quale non riusciva a credere a quello che stava accadendo.
”Ma che sto facendo? Questa è la nipote di mia moglie” si disse,in un momento di lucidità. Ebbe il dubbio che le due ragazze stessero comportandosi in maniera del tutto innocente e si disse che forse era lui che stava travisando ogni cosa, gli scabrosi pensieri avuti nei giorni precedenti gli stavano facendo un brutto scherzo.

Ma ogni suo dubbio e ogni sua resistenza vennero spazzati via dalle successive impreviste mosse delle ragazze. Sentì l’inguine caldo di Claudia incollarsi alla sua coscia mentre la ragazza iniziava lentamente a strusciarsi su di essa e le tette dell’ amica premergli contro il petto. Le loro manine scesero lentamente dalla pancia, sempre più giù, gli massaggiarono per qualche secondo le cosce e poi risalirono quasi contemporaneamente fino sfiorargli le palle con le dita. Cominciarono a palpargli lentamente il pacco, che ora era al massimo della sua erezione. Franco sentiva il cazzo duro come non gli accadeva da tempo, mentre le ragazze vi passavano sopra entrambi i palmi.
”Che fate ragazze?” disse Franco con un filo di voce.
Le ragazze,con le manine bene aperte, gli massaggiarono il cazzo per qualche secondo, con movimenti lenti, paspandolo dalle palle fino alla cappella. Sara , a bocca aperta, assaporava ogni istante di quel momento e sentì l’eccitazione diventare incontrollabile, la fighetta che le si stava inumidendo sempre più. Il contatto con quei corpi freschi, le manine delle ragazze che esploravano il suo uccello da sopra il pigiama fece perdere ogni freno a Franco. Prese a massaggiare le schiene delle due giovani e poi scese fino ai due splendidi culetti, palpeggiandone le natiche sode da sopra gli slippini. Le ragazze si fecero palpeggiare a lungo mentre continuavano l’esplorazione. Ogni tanto si guardavano, e poi alzavano gli occhi a guardare lo zio con occhi maliziosi e furbetti. Claudia non ragionò sul fatto che quello fosse il suo zietto, con tutti i rischi che la cosa implicava. Si lasciò andare,senza freni, godendosi quella situazione così profondamente trasgressiva. Sentiva il cazzo gonfio e grosso dello zio sotto il suo palmo, premeva forte per percepirne tutta la grossezza.

Poi improvvisamente fu zio a prendere l’iniziativa. Al colmo dell’eccitazione decise che un’occasione del genere non gli sarebbe più ricapitata ed era deciso a godersela quanto più gli era possibile. Staccò le ragazze ,le prese per mano e si avviò verso il lettone. Si mise seduto, con le gambe larghe e con la testa appoggiata alla testiera, proprio al centro del grande letto matrimoniale. Vide le ragazze salire come gattine sul lettone e accoccolarsi inginocchiate l’una alla sua destra e una alla sua sinistra. Le osservò in tutto il loro splendore, le cosce chiuse che nascondevano le due fighette umide ed eccitate, i pancini scoperti e sopra le tette racchiuse in due reggiseno meravigliosi.
”Su, avvicinatevi un pochino” disse Franco.
Le due ragazze si avvicinarono all’uomo e , stando immobili, sentirono le mani dell’uomo cominciare a palpeggiarle le tette. L’uomo passò le mani sui reggiseno delle giovani, coi palmi bene aperti le sprimacciò a lungo sentendole dure e sode, cercando con la punta delle dita i capezzolini nascosti dal tessuto. Le ragazze ansimavano leggermente, si lasciarono palpeggiare a lungo tenendo le mani appoggiate sulle proprie cosce. Sara adorava farsi palpeggiare, sentire il suo corpo quasi alla totale mercè di un uomo. Si sarebbe fatta palpeggiare per ore, ovunque. Poi lo zio scese massaggiando i pancini delle due ragazze, sfiorando entrambi gli ombelichi e poi più giù, fino alle due fighette. Le ragazze allargarono un poco le gambe permettendo alle mani dello zio di raggiungerle entrambe. Con il dito medio iniziò a sfiorarle da sopra gli slip, sentendole già umide, eccitate e calde. Sentiva le due labbra gonfie delle fighette aprirsi al passaggio delle sue dita.
Impazzì nel sentire il contatto con quelle due giovani fighette, il cazzo ,se possibile, gli divenne ancora più duro. Poi si sdraiò e le fece salire a cavalcioni sulle sue due cosce distese sul lettone. Le ragazze si guardarono senza capire bene cosa dovessero fare. Fu Claudia che capì per prima. Appoggiandosi con una mano al materasso cominciò a strusciare la fighetta sulla coscia dello zio. Sara la guardò e cominciò a fare lo stesso. Entrambe muovevano il bacino strusciando la fighetta sulle cosce muscolose dello zio. Eccitate e rosse in volto continuarono per qualche minuto quel movimento. L’uomo sentiva le calde cosce delle ragazze sfiorare le sue, le guardava mentre, sempre più eccitate, aumentavano la velocità,senza imbarazzo, e ne vedeva le tette sobbalzare ad ogni movimento.
”Brave piccole, così” le incitò Franco. Lo videro cominciare a massaggiarsi il cazzo da sopra il pigiama. Entrambe morivano dalla voglia di vedere quella sorpresa, quei lunghi palpeggiamenti e strusciamenti le avevano eccitate a dismisura.
”Su, venite” disse Franco.
Le due giovani tornarono nella posizione di prima e si piegarono leggermente verso lo zio, riprendendo a massaggiargli il cazzo. Mentre le ragazze inginocchiate palpeggiavano senza sosta, Franco accarezzava le teste di entrambe, come a due cagnoline. Poi si prese i lembi dei calzoncini del pigiama e se li abbassò, arrotolandoli fino alle caviglie. Le ragazze non attendevano che quello. Osservarono il cazzo dello zio ora liberato davanti ai loro occhi, già duro ed enorme. Claudia aprì la bocca come in un moto di sorpresa. Non aveva mai avuto davanti agli occhi un cazzo di quelle dimensioni. Lo guardò ammirata e quasi impaurita per qualche secondo. Fu Sara ad allungare la manina e a cominciare a massaggiarlo. Ben preso si aggiunse anche Sara. Lo massaggiarono con vigore per qualche secondo poi Sara lo afferrò alla base e lo tirò su,come se fosse un giocattolo. La sua mano non arrivava quasi neanche alla metà della sua lunghezza e si rese conto di non poter impugnarlo del tutto. La sua manina era troppo piccola per richiudersi completamente su di esso. Cominciò a fargli una sega lentamente. Muoveva la mano piano su e giù facendo scorrere la manina su tutta l’asta. Lo segò per qualche minuto mentre Franco guardava estasiato. Poi si fermò e fu il turno di Claudia. Tenne fermo il cazzo di Franco alla base osservandolo in tutta la sua grossezza, poi iniziò a segarlo. Andava su e giù scappellandolo bene ad ogni movimento della mano. La cappella,rossa e liscissima, spuntava fuori in tutta la sua enormità. Mentre Claudia procedeva a segare, Sara cominciò a massaggiargli le palle, fantasticando su quanta sborra ne potesse uscire. Le toccava,le massaggiava, completamente rapita da quei grossi gioielli che racchiudevano quella cremina che le piaceva tanto. Con l’altra mano cominciò a sfiorarsi la fighetta. Non aveva mai giocato con un cazzo di un uomo toccandosi e la cosa la fece impazzire. Franco la vide toccarsi,infilare le dita nelle mutandine e sfiorarsi la fighetta. Poi Sara salì con la mano e , sfiorando quella di Claudia, cominciarono a segarlo con entrambe le manine. Segavano con foga, eccitatissime. Guardavano estasiate le loro mani scivolare su quel grosso cazzo e aumentarono progressivamente la velocità. Sara fu presa dall’intensa voglia di vederlo sborrare e mentre segava aumentava la velocità delle dita nelle mutandine. Poi lo zio fermò le due ragazze, se avessero continuato ancora avrebbe sicuramente sborrato. Si prese il cazzo alla base mentre le ragazze si ritrassero un poco. Avvicinò l’altra mano alla testa di Sara e la spinse dolcemente verso il suo uccello. Sara abbassò la testa, si avvicinò al cazzo dello zio e appoggiò la lingua alle sue palle. Iniziò a leccarle con l’intera lingua, le esplorò in lungo e in largo mentre lo guardava negli occhi. Franco prese a segarsi con estrema lentezza mentre Sara leccava senza sosta e Claudia, piegatasi in avanti anche lei, osservava la scena eccitatissima. Guardava zio farsi una sega mentre l’amica era intenta a giocare coi suoi testicoli. Franco staccò la sua mano, prese la testa della nipote e l’avvicinò al suo cazzo. Claudia si fece portare all’altezza dell’uccello dell’uomo e ,mentre Sara continuava a leccargli le palle, cominciò a strusciare le labbra sull’asta dell’uomo, partendo dal basso fino a giungere alla cappella. Si strusciò 2-3 volte poi tirò fuori la lingua e cominciò a passarla su tutta l’asta. Non aveva mai osato fare nulla di simile coi suoi ex e, meravigliata, si scoprì a proprio agio nel ruolo di una tal troietta.
”Brave piccole, così” le incitò Franco. Claudia tornò sulla cappella , aprì la bocca e tenendo il cazzo fermo alla base con la mano, inizio a infilarlo tra le labbra. Era così grosso che Claudia dovette aprire la bocca quanto più le era possibile. Lentamente scese,sentendo la cappella dell’uomo appoggiarsi alla lingua,la sentiva riempirle la bocca. Ne percepì il sapore un po’ acre. Cominciò a spompinare lo zio con movimenti lenti della testa, riuscendosi ad infilare in bocca solo una parte di quell’uccello,mentre Franco le teneva una mano sulla testa, assecondandone i movimenti. Sara vide l’amica infilarsi in bocca il cazzo dello zio e la scena la eccitò ancora di più. Si avvicino alla testa dell’amica, osservandola succhiare. Zio Franco era in estasi, guardava la nipote spompinargli il cazzo inizialmente con grande timidezza e poi con sempre maggior foga. La vide aumentare la velocità, la ragazza ci stava prendendo gusto. Mentre scendeva , ficcandosi quanto più possibile il cazzo dello zietto in bocca, gli lanciava delle occhiate. Quegli occhietti, le tette che si intravedevano nella scollatura del reggiseno, l’amichetta che osservava il tutto,mandarono completamente fuori di giri Franco. Poi Claudia si staccò, Franco si riprese il cazzo in mano e lo sbattè sulle labbra di Claudia,dando dei piccoli colpetti tenendole ferma la testa e poi , tenendolo stretto alla base, invitò anche Sara a gustarlo. Sara si avvicinò, leccò l’asta in tutta la sua lunghezza e iniziò a succhiare. Anche lei iniziò timidamente ma ben presto prese un ritmo regolare e cominciò a spompinare senza sosta. Non aveva mai tenuto tra le labbra un cazzo di quelle dimensioni né aveva mai fatto un pompino a qualcuno che non fosse il suo fidanzato. Dal cazzo dello zio cominciarono a fuoriuscire piccole quantità di liquido seminale ,Sara ne sentì il sapore in bocca. Si eccitò ulteriormente, sentì la lingua bagnarsi lievemente dello sperma dell’uomo e aumentò ancora la velocità. Franco capì subito che Sara adorava fare pompini, la vedeva completamente rapita da quell’attività.
”Brava così, continua a succhiare” le disse Franco,che sentiva il limite avvicinarsi. Sara ogni tanto si staccava,osservava il cazzo dell’uomo umido e minuscoli filamenti di sborra le rimanevano attaccati alle labbra. Prese a picchiettarsi la cappella prima sulla lingua, e poi sulle labbra mentre guardava dritto negli occhi lo zio. Claudia intanto passava le mani sulle cosce dell’uomo osservando rapita il cazzo che spariva nella bocca di Sara.
Poi le due ragazze si alternarono nello spompinare lo zio. Condividevano quell’enorme membro come due brave amiche e,come cagnoline, continuarono alternativamente a succhiare e leccare.
Mentre lo zio Franco raggiungeva lentamente il climax prese a squillargli il cellulare. Le due ragazze si fermarono sorprese e quasi allarmante. Chi poteva essere a quell’ora?
Zio rispose:”Pronto?”
Dall’altro capo fu zia a parlare.
”Ciao Amore. Tutto bene?” La sorpresa dello zio fu altissima. Le due ragazze,appena capito chi era, si guardarono preoccupate.
”SI amore, tutto bene” rispose zio, con la voce tremante.
Sara non perse tempo, una nuova occasione,una nuova fantasia le si offriva con tanta fortuna. Riprese perciò il cazzo dello zio in bocca e iniziò di nuovo a spompinarlo.
”A casa tutto bene? Le ragazze dormono tranquille?” chiese zia, con grande ingenuità.
”Si, sono nella loro camera a dormire” rispose zio mentre osservava la testa di Sara andare su e giù. Le ragazze erano ancora più intrigate da quella nuova situazione, Franco al telefono con zia mentre loro lo spompinavano senza tregua.
”Scusa,mi dispiace averti dovuto svegliare. Ma volevo avvisarti che il mio turno finirà prima del solito, sarò a casa entro 15-20minuti. Ti avverto in modo che non c’è il rischio che mi scambi per un ladro!” disse zia divertita.
Franco ebbe un sussulto. Ringraziò il cielo che lei lo avesse avvertito e si preoccupò per il suo imminente arrivo.
”Bene amore.Ti aspetto sveglio allora,ormai chi si riaddormenta?” le disse mentre le ragazze continuavano nel loro lavoretto.
Franco chiuse la chiamata e disse:” Zia sarà qui tra 20 minuti. Forse non è il caso di farci trovare in questa situazione, vero piccole?”.
Le due ragazze annuirono mentre Sara segava ancora lentamente.
Così Franco si tirò su, cinse le due ragazze e le portò ai piedi del letto. Come due cagnoline le fece inginocchiare ai suoi piedi. Non avevano più molto tempo. Si mise di fronte a loro, col cazzo eretto.
”Siete così eccitanti” disse l’uomo ad entrambe, accarezzandone le testoline. Da quella posizione aveva una splendida visuale delle loro tette, ancora racchiuse nei reggiseno. Le due ragazze erano inginocchiate immobili ai suoi piedi. L’uomo si prese il cazzo in mano e cominciò a farsi una sega. Le ragazze guardavano eccitatissime, mai avevano vissuto una situazione come quella. Da sotto osservavano la mano dell’uomo masturbarsi sempre più velocemente e Sara osservava estasiata le palle che sobbalzavano ad ogni movimento.
”Vi hanno mai sborrato sulle tette?” chiese volgarmente lo zio, guardando prima Claudia e poi Sara. Le due ragazze fecero no con un cenno della testa e rimasero eccitatissime in attesa.
Le fece avvicinare, le tette quasi appoggiate le une alle altre e le due ragazze che guardavano il cazzo di Franco, quasi impazienti.
Con l’altra mano Franco abbassò il bordino del reggiseno di entrambe, liberando i capezzoli. Poi si avvicinò con la cappella alle due scollature e aumentò le velocità della mano. Osservava quelle due troiette pronte a ricevere sborra sulle tette e quasi non credeva a ciò che stava capitando. Vide nei loro sguardi l’impazienza, l’eccitazione per la trasgressione che stavano vivendo, entrambe tirarono in fuori il petto quanto più gli era possibile, aspettando la sborra dell’uomo.
Che non tardò ad arrivare. Con un sospiro deciso lo zio cominciò a sborrare, indirizzando il primo forte schizzo di sborra sulle tette di Claudia e mirando a quelle di Sara per il secondo schizzo imminente. Lo zio era pieno, la situazione aveva contribuito ad aumentarne la quantità. Claudia sentì il primo abbondante schizzo di sborra raggiungerle le tette e la sentì subito colare densa verso i capezzoli, macchiandole il reggiseno. Anche Sara sentì il getto caldo raggiungerle le tette e guardò eccitatissima tutta quella sborra colarle nell’incavo del seno. Franco ebbe altri 3-4 forti schizzi che indirizzò un po’ su Claudia e un po’ su Sara. In poco tempo riempì di sperma entrambe i seni delle ragazze. Sara si guardò le tette ricoperte di sperma e si eccitò ancora di più. Poi diede un’occhiata anche a quelle di Claudia, vide rivoli bianchissimi e densi che le colavano dappertutto. Franco esplose fino all’ultima goccia, si sgrullò il cazzo spremendolo per svuotarsi completamente. Osservò le due ragazze ferme ai suoi piedi, quelle splendide tette riempite di sborra, i capezzoli di Claudia ricoperti del suo seme e sentì una nuova onda di eccitazione salire. Guardò l’orologio, si accorse che i 20 minuti eran quasi passati e quasi gli venne un colpo. Accarezzò le due ragazze.
“Siete state bravissime…” si tirò su il pigiama.
”Tra un po’ torna zia. Io vado a letto ad aspettarla. Voi, mi raccomando, andate a dormire ,spegnete la luce e non fatevi trovare sveglie”.
”Si andiamo subito a nanna” disse Sara.
Claudia, troppo presa dalla situazione, si limitò a salutare lo zio con un sussurrato buonanotte.
Zio uscì, lo sentirono trafficare in bagno, per qualche secondo e poi sparire nella sua stanza.
Dopo essersi svuotato ripensò con più freddezza a quello che era appena successo. Si disse che quelle due erano davvero delle troiette e Claudia, la sua nipotina…chi poteva immaginare che fosse così disinibita, così curiosa di nuove esperienze? Si sdraiò nel letto, in attesa della moglie, e un’altra erezione fu quasi sul punto di raggiungerlo, ripensando a quelle due fighette che condividevano il suo cazzo senza remore.
Intanto Claudia e Sara si tolsero in fretta i reggiseno ,ormai bagnati di sperma, e li nascosero in un cassetto. Non fecero in tempo ad andare in bagno, sentirono in quel momento una macchina arrivare e fermarsi nel vialetto.
Si pulirono dallo sperma con dei fazzolettini passandoseli sulle tette e raccogliendo i rivoli che erano scesi più in basso, e quelle bizzarre operazioni le misero in lieve imbarazzo. Indossarono dei nuovi reggiseno e, con ancora addosso un lieve odore della sborra dello zio, e si buttarono esauste ma ancora eccitate nel letto.
Si guardarono, l’imbarazzo sparì come d’incanto , si misero a ridere e spensero la luce proprio nel momento in cui sentirono zia che apriva la porta di casa.

 

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti o consigli scrivere a : psychedelicat1@yahoo.it

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