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Sempre in ginocchio, a quattro zampe, mi muovo lentamente verso di lei. Anche Lucia e’ in ginocchio, di fronte a mio marito, intenta a leccargli l’asta dura mentre i suoi occhi lo supplicano di farla sua.
Lui si porge appena e le molla uno schiaffo sul culo.

“Alza bene il culo, Vacca! Fatti leccare il buco da quella puttana di mia moglie…”
Ancora mi sentii trasalire a queste parole, ad essere trattata come una cagna qualunque da quello che era il mio uomo, il mio compagno di vita. I miei capezzoli induriti come non mai, e la figa bagnata e pulsante. Mi mossi ancora, ora dietro al culo di Lucia.
“Leccaglielo bene, Silvia”, mi ordino’.
Non osavo guardarlo negli occhi, ma vedevo bene il suo uccello nella bocca di lei. Una bocca cosi’ giovane, cosi’ ben disegnata, con delle labbra cosi’ piene, ora avvolte strette attorno al cazzo di mio marito. Avanti e indietro piano, mentre lui ancora le tormentava piano I capezzoli.
Dietro di lei, il suo culo era meraviglioso. Cominciai a leccare piano tra le sue chiappe. Sentivo ormai la sua fragranza, I sapori della sua figa bagnatissima misti a un odore piu’ pungente proveniente dal suo buchino… Un vero odore animale che mi eccitava sempre piu.
Leccavo, la mangiavo e leccavo ancora.
“Preparami bene quel buco di culo, che lo voglio sfondare di fronte ai tuoi occhi da troia!”
Sentivo il respiro di Lucia aumentare in modo irregolare, chiaramente godeva anche della mia lingua dentro di lei. Una vera Vacca, pensavo.

“Pompami, Vacca!” le grido’ lui forte. E giu’ uno schiaffone alle sue belle tette.
Lei mugulava, ma non si staccava dal suo uccello, ora piu’ grosso e duro che mai.
Mio marito si era traformato in un toro da monta, e aveva solo occhi per lei, la sua nuova Vacca. Io ero solo uno strumento, un divertimento laterale. Lui voleva la bocca e il culo di lei, io dovevo solo farmi umiliare per eccitarlo ancora di piu’ E’ questo che voleva, ed e’ questo che avrei fatto.
Era anche quello che volevo io, mi resi conto.

“Alza di piu’ quel culo, e allarga un po’ le gambe Vacca!” grido’ lui mentre le dava uno schiaffo forte sulla chiappa.
Lei obbedi’ istantaneamente, e mi trovai le labbra della sua figa di fromte alla mia bocca, pronte per essere leccate e mordicchiate. Non resistei e le diedi una leccatina veloce, ma subito ritornai a infilare la lingua nel suo culetto da monta. La dovevo eccitare ancora di piu’, volevo sentirle l’ano pulsare, per vederla poi inculata da quel toro da monta che era diventato mio marito.
Mentre la leccavo piu’ veloce, la sentivo mugulare di piacere, e la vidi ondeggiare piano il culo, quasi mi volesse ancora piu’ dentro di lei. Vidi con la coda dell’occhio che lui si stacco’ dalla sua bocca e si avvicino’ di nuovo al tavolino.

Questa volta raccolse il suo telefono, e vidi che comincio’ a scattare foto.
Mi sentii gelare il sangue.
Mio marito stava fotografando e filmando la nostra giovane cameriera a quattro zampe sul nostro tappeto di casa, con le sue belle poppe di fuori e il suo viso sconvolto da un pompimo feroce. Quel che e’ peggio, mi stava filmando mentre io ero intenta a leccarle il buco del culo. Non riuscivo a fermarmi, anche se sapevo che questo video, queste foto, mi avrebbero compromessa per sempre.
In un istante capii che non sarei piu’ potuta tornare indietro, che lui mi avrebbe ricattata e tenuta al guinzaglio per sempre. Lo conoscevo abbastanza per sapere cosa sarebbe successo. Mi avrebbe fatta licenziare, e mi avrebbe tenuta come giocattolo erotico. Umiliazione e sesso. Con lui e con I suoi amici. Forse anche con chiunque lo avrebbe pagato abbastanza. O anche solo gratis, per divertimento, in qualche squallido parcheggio della periferia.
Io la leccavo, mezza nuda, mentre lui si avvicinava con un ghigno sadico e continuava a filmarmi, con primopiani sui miei occhi, il mio viso contro il culo di lei, cosi’ che fosse certo ero io.
Sentii il suo uccello sul mio viso, schiaffeggiarmi con il suo cazzo duro, mentre ancora mi riprendeva.
“Leccalo, troia!”, mi grido’ all’improvviso.
Io mi sentii morire, volevo scappare, tirargli addosso qualche cosa. Ma rimasi li’ senza dire dire nulla, mi girai piano e senza guardarlo negli occhi, gli presi il cazzo in bocca.
“Pompamelo bene, cosi’ posso inculare la mia Vacca come piace a lei!”, disse lui con una durezza inaspettata.
Eseguivo, lo pompavo con la bocca, gli leccavo le palle, mugulavo solo per farlo diventare ancora piu’ duro.
Poi lui mi spinse via. Il mio ruolo era esaurito, per ora.
“Mettiti li’ e guarda”, mi ordino’.
Vidi lui dietro Lucia, afferrarle I fianchi con forza, avvicire il suo membro cosi’ lungo e duro da sembrare quello di un animale. Lo punto’ deciso in mezzo alle chiappe di lei, che schiaffeggio’ un paio di volte forte.

“Chiamalo, Vacca. Dimmi che lo vuoi!”, grido’ lui.
Io tremavo alla scena, un lago di umori vaginali. Mi sarei infilata qualunque oggetto nella figa, ma rimanevo ferma, atterrita dalla violenza di lui.
Le prese i capelli e li tiro’ forte.
“Chiamalo!”, disse ancora lui.
Con un filo di voce rispose Lucia “ Prendimi, Padrone, Lo voglio…”
“Dove lo vuoi, Vacca?”, chiese subito lui.
“Nel culo. Lo voglio sentire profondo nel culo. Inculami Padrone, fammi la tua vacca!”
Lo vedi trasalire con gli occhi al cielo, mentre con un colpo deciso vidi scomparire tutto il suo uccello nel buco di culo di lei.
Lei grido’, forse piu’ di dolore che di piacere.
Lui le schiaffeggio’ ancora il culo, e comincio’ a pomparla.
Le tenva sempre I capelli con una mano, mentre con l’altra le afferrava e schiaffeggiava il culo. Il suo cazzo durissimo andava dentro e fuori dal suo bel buco, sempre piu’ veloce.
“Che vacca da monta che sei!” disse lui, mentre la rendeva sempre piu’ la sua giovane puttana svuotacoglioni.

“Vedi Silvia quello che piace a tuo marito? Non i bacini e le carezze, ma il culo di giovani tettone troie!”.
“Domani ti faro’ provare anche a te, Silvia, vedrai”, aggiunse con un sorriso.
Io non dissi nulla, lo guardavo impietrita.
“Non con me ovviamente. Io saro’ occupato a inculare ancora questa vacca, magari dopo averla oliata per bene. Trovero’ qualche vecchio ciccione su internet che dopo aver visto questo video sara’ certamente disposto a pagare per infilartelo nel culo, cara la mia mogliettina.”
A queste parole, il gelo si prese tutta la mia mente, e non mi ripresi mai piu’.
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Vostra,
Ma_ra

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