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La Certificazione Energetica – parte 1

By 8 Ottobre 2021No Comments

“Sono le 15, accidenti, mi devo dare una mossa”. Questo è il pensiero di Luca in questo venerdi uggioso di novembre. Fuori fa freddo, tira vento, cade dal cielo quell’acquolina fastidiosa che non può definirsi pioggia.

Ma bisogna uscire.

“Devo essere alle 16 a Milano, accidenti. Dovrò correre con la mia auto attraverso il traffico che inevitabilmente a quell’ora riempie la città”.

Luca è un brillante ingegnere edile, si sta specializzando nella valutazione dell’efficienza energetica delle case. Alle 16 in punto deve essere dalla sig.ra Elena, una cliente che lo ha contattato per una valutazione della sua casa.

Si veste veloce, una camicia slim fit bianca che ricopre i suoi addominali scolpiti. Un maglione bianco. La camicia che esce sotto il maglione che dona quel tocco casual che valorizza il bel fisico di Luca. Jeans blu, aderenti. Come la moda odierna.

Di corsa per le scale e subito accende l’auto e corre.

Raggiunge l’indirizzo di Elena, cosi si chiama la sig.ra che lo attende e trova un piccolo parcheggio sotto alle piante ormai spoglie e pronte all’inverno.

Suona il campanello e nota che la sig.ra, in realtà, è sposata.

“Salga al terzo piano, prima porta a destra. Le lascio la porta socchiusa, entri pure: ho fatto tardi in ufficio e sono in ritardo”.

Luca sale le scale con la sua valigetta in mano. E’ un palazzo abbastanza recente, una palazzina tipica della periferia di Milano.

Entra nell’appartamento, arredamento moderno ma elegante. “Buongiorno sig.ra, sono Luca. Se non le dispiace la attendo qui in piedi”.

Esce una voce dal bagno, timida, che gli dice di accomodarsi sul divano.

Tempo un paio di minuti ed arriva Elena, una donna sulla cinquantina non tanto alta. Formosa. Capelli castani raccolti, rossetto rosa tirato a lucido sulle labbra.

Luca non può non notare che Elena non porta il reggiseno lasciando intravvedere due capezzoli duri e tondi dal maglione nero.

“Buongiorno, sono Luca. Molto piacere”. “Il piacere è mio, sono Elena. Ci beviamo un caffè? Sono appena tornata dall’ufficio, mi ero scordata del nostro appuntamento e mio marito ha avuto un imprevisto”.

Elena procede verso la cucina ed accende la Nespresso. “Ha preferenze particolari, Luca?”. Luca ci ragiona un secondo e chiede un ristretto, un caffè nero e forte. E’ il caffè preferito di Elena.

Fuori inizia a piovere a dirotto, la pioggia bagna i vetri delle finestre che danno sul parco al di fuori del palazzo.

“Vivete proprio in una bella zona. E’ da molto che abitate qui?”. Nel frattempo Elena porta i caffè a Luca. Si accomodano sul divano e tra uno sguardo ed un altro sorseggiano il caffè. “Viviamo qui da 3 anni. Mio marito si è trasferito per lavoro e ho dovuto seguirlo. Noi siamo di Torino.”. Luca porge la tazzina ad Elena e con un gesto fortuito le sfiora la mano. Elena la ritrae. Luca si scusa, non era voluto. “Non ti preoccupare”, dice Elena. Luca si rende conto che dal “lei” si passa al “tu”. Scusami, non volevo”. Elena ribatte “o magari si?” ridendo con quel sorriso imbarazzato tipico di chi non è abituato a provare certi brividi. Luca abbassa lo sguardo e non può non notare di nuovo i capezzoli turgidi di Elena. Due puntini tondi nel maglione. Dietro un seno abbondante, una quinta. Elena si accorge dello sguardo di Luca e nota anche una macchia di acqua sul maglione. Si deve essere bagnata con le tazzine, non c’è dubbio.

Luca prende le tazzine e le porta verso la cucina. Elena non può non notare quel fisico asciutto, scolpito e un rigonfiamento sui pantaloni. Sarà stata la mano sfiorata? Sarà stato il seno? Elena si interroga. Sente un brivido che la pervade. Si rende conto che da anni non prova questa sensazione.

“Sai, non capita tutti i giorni di avere ingegneri in casa”. Luca non ribatte. Elena sfiora la mano di Luca e dice “cosi siamo pari..”. Scappa una risata. Luca si avvicina e la bacia. Un bacio intenso. Lingua con lingua. Passionale. Vero. “Scusami, non so cosa mi sia preso. Scusami. Forse è meglio che…” Elena non lo lascia finire e ricambia il bacio.

Lingue che si incontrano, sfiorano. Lingue che si agganciano e girano, insieme. Labbra che si mordono. Baci sul collo, sulle spalle. Sulla fronte.

Elena allunga la mano e sente il cazzo di Luca duro, come il marmo. Luca le sposta la mano e dice “Oggi faccio io”.

Le toglie il maglione e vede due seni grandi, tondi, leggermente cadenti. Due capezzoli duri, grossi, con due areole rosa. La fa sdraiare sul divano e comincia a baciare il collo di Elena, il petto. Elena chiude gli occhi e trema. Scende sul seno. Con la mano destra lo stringe, con due dita stringe un capezzolo e Elena ansima. Le piace. Allora comincia a baciare il capezzolo, lo lecca, lo morde. Elena non si contiene più.

Con una mano le abbassa i pantaloni della tuta e sente le mutandine umide, bagnate. Sta godendo la porca.

Allora decide di entrare con la mano ed Elena subito apre le gambe come a dire: ti stavo aspettando.

Le labbra della figa sono larghe, umide. Luca riesce ad entrare con un dito. Lo spinge in fondo. Elena emette un gemito. Sotto la mano di Luca la figa di Elena, curata, non tutta depilata. Si ferma sul clitoride. Duro. Pulsa. Allora Luca decide che è il momento di dare piacere ad Elena. Scende, lecca forte il clitoride. La lingua che fa dei cerchi, Elena che ansima sempre di più. Si mette in bocca un dito, poi due, poi tre.. li muove sulle labbra calde, bagnate della figa di Elena mentre con la lingua gioca, lecca, morde… Elena trema, ansima, Luca allora aumenta il ritmo. Lecca, entra ed esce con due dita, piano, veloce, piano, veloce.. Spinge fino in fondo. Lascia le dita dentro e le ruota. Elena si alza e prende la testa di Luca tra le mani e lo preme sulla figa, sul clitoride e dice “fammi venire”. Elena viene. Copiosa. Luca si alza con gli umori di Elena sulle labbra, sulla barba. Di scatto Elena si avvicina a Luca e gli dice “ora tocca a me..” ma Luca si ritrae. “Oggi ti ho fatta godere io, la prossima volta tu farai godere me.”

Elena si riveste. Sorride. Guarda Luca e lo bacia. “Hai un buon sapore, Elena”.

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