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La regina di Forteterra (fiaba politicamente un po’ scorretta)

By 30 Gennaio 2017Aprile 2nd, 2020No Comments

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Il minuscolo regno di Forteterra, viveva nel perenne contrasto tra la modernità e l’antico.
La crudele regina che lo governava, se ne andava in giro con una bellissima moto, ma la maggior parte dei regnicoli era costretta a muoversi con il carretto.
I consiglieri della regina, avevano una connessione wi-fi, ma i più poveri nemmeno possedevano il computer.
La regina Amarilli, aveva accentuato le differenze sociali, trasformandole in vere e proprie disuguaglianze e ingiustizie.
Un tempo bellissima donna, dai capelli color rame, si era ingrassata notevolmente a causa del suo eccessivo amore per la cucina. Non che mangiasse di tutto, anzi aveva poco amore per la carne (sebbene disprezzasse i vegetariani, i vegani e i macrobiotici), ma tutto ciò che portava ad ingrassare era perennemente nel suo piatto.
Fortemente razzista e intollerante, teneva come schiavi sessuali tutti gli africani che erano nel suo regno’ maghrebini, bantu, berberi, sarawhi persino alcuni indiani e pakistani (se si trattava di scopare e schiavizzare, si spingeva tranquillamente anche a est!).
Tutti quanti i suoi schiavi erano costretti a orge massacranti, poiché Amarilli, pur non essendo grande amante del sesso, quando le veniva voglia, un uomo solo non le bastava! Così quei poveri schiavi erano costretti a infilarlo tra le grosse e anche un po’ pelose gambe della loro carnefice, per fortuna qualche volta si degnava pure di succhiarli, e anche se non era una maestra del coito orale, almeno aveva un viso gradevole, ed era un leggero piacere per alcuni di loro infilarlo tra quelle carnose labbra.
Incapace di una benché minima coerenza, a seconda di come si era svegliata, Amarilli ordiva nuove leggi per poi cambiarle nel giro di pochi giorni. In molti avevano provato a sfidarla, ma essendo una lottatrice provetta, molti preferito evitare il suoi pugni e i suoi calci. Nemmeno gli eserciti più forti del mondo avevano mai preso sul serio l’idea di spodestarla, dato che il PIL di Forteterra non faceva invidia e non ispirava, così come le sue risorse. Contraddittoria come poche altre persone, Amarilli si permetteva pure di parlare a nome della causa femminile e si autoproclamava una difensora dei diritti della donna’ in realtà, non c’era donna in tutto il reame che da lei non fosse stata sfruttata per un qualsiasi motivo: prostituzione, traffico di schiave, ecc’ e tutto ciò che faceva per le donne del regno erano gli striptease maschili, anche se poi gli uomini più belli li teneva per sé (quando non poteva schiavizzarli, li pagava profumatamente).

Manila non viveva a Forteterra, ma era nata in un paese del Mediterraneo, vicinissima al mare e aveva il tipico aspetto di una bellezza latina, capelli scuri e occhi altrettanti scuri. Si guadagnava da vivere con un mestiere alquanto particolare’ era senza dubbio un’artista, ma la sua arte spaziava dal teatro alla danza, dalla danza al canto, dal canto alla sfilata in costume’ organizzava sulle piazze, spettacoli in cui simulava film, telefilm, cartoni animati, opere teatrali, ecc’ sfilando e recitando con abiti e parrucche da lei stessa realizzati, di volta in volta era stata: la Signora della Giungla, La Superdonna delle Caverne, la Sexy-Detective, la Cacciatrice di Mostri, ecc’ i più giovani (a volte anche bambini) stravedevano per lei vedendola non solo come un’interprete o un’attrice-modella-indossatrice, ma una vera e propria giustiziera, mentre quelli un po’ più avanti negli anni, filmavano i suoi spettacoli e scattavano foto’ e una volta giunti a casa si masturbavano fantasticando su quel magnifico corpo, un po’ magro a dire il vero, ma ben levigato.

Il giorno in cui Manila arrivò a Forteterra (poiché era una delle date della sua tournée), scoppiò lo scandalo. Amarilli che inizialmente, non sapendo di che trattava lo spettacolo, aveva dato un distaccato e disinteressato consenso a metterlo in scena sulla piazza, quando vide dal suo computer che cosa stava accadendo si allarmò. E quando vide, navigando in rete, che esistevano forum di discussione, in cui molte donne l’acclamavano come una grande artista, e molti uomini si lasciavano andare a commenti del tipo: ‘uno dei più grandi pezzi di figona mai visti’, ‘tutta da scopare’; ‘per lei l’ho sempre duro’; ‘quante seghe mi sono sparato con le sue foto” a quel punto non ci vide più e decise di interrompere lo spettacolo.
Dapprima dando un annuncio ai megafoni e dai mega-schermi che in alcuni punti strategici del reame diffondevano leggi e nuovi ordini, con toni materni e di presunta superiorità morale (‘Sospendete lo spettacolo, è diseducativo, portate a casa i vostri bambini’), poi con minacce vere e proprie, come quella di evirare ogni individuo maschio dai dodici anni in su che fosse stato visto nei pressi dell’area dello spettacolo, e di torturare tutte le donne che affermavano la qualità artistica di Manila. Quest’ultima, in apprensione per la salute del suo pubblico, decise di sua volontà di interrompere lo spettacolo, ma il pubblico, che in quel momento si sentiva più forte della propria crudele regina, e soprattutto vedeva in Manila una liberatrice, non ne volle sapere.
Manila più volte cercò di rabbonire il suo pubblico, ma nessuno in quel momento voleva saperne di lasciare la piazza. Così quando Amarilli, vide dai suoi schermi, che Manila, nei panni succinti della Signora della Giungla (un bikini leopardato e stracciato), che restava sul posto, non capì che cosa stava succedendo, anzi interpretò la faccenda come un atto di sfida da parte dell’ignara Manila, così decise di passare all’azione. Indossò il suo abito da combattimento (una stola marrone che le copriva a malapena le parti intime, e un paio di guantoni d boxe), saltò a bordo della moto e partì di gran carriera verso la piazza.
Manila nel frattempo, era salita di nuovo sul palco, ma solo per provare a sbaraccare, quando udì il rombo della moto, nemmeno ci fece caso. Gli abitanti di Forteterra invece, per un momento si spaventarono, ma forti del fatto che la ‘liberatrice’ era vicino a loro, si limitarono d allontanarsi di qualche passo, ma restarono sul luogo, in attesa che Manila sfidasse la loro crudele sovrana.
-Ehi tu, puttanella!- si sentì gridare da un vocione potente e assai poco femminile. Manila non si voltò, indaffarata com’era a sbaraccare.
-Dico a te, troia!
Manila, sovrappensiero infilò nel beauty case una collana e gli orecchini, incurante delle grida.
Amarilli, convinta che questo significasse sfidarla, scese dalla moto, si avvicinò al palco e vi salì.
La bella artista, non si accorse di alcunché, ebbe solo la vaga sensazione che qualcuno fosse salito sul palco, ma pensò a un fan che voleva l’autografo.
-Un momento e ti faccio la dedica’- disse
-Attenta Manila!- gridò qualcuno del pubblico, e solo allora la ragazza si voltò’ ma solo in tempo per prendersi un pugno dritto in faccia’ la giovane barcollò un poco prima di capire che stava succedendo, e quando se ne rese conto, un altro pugno, sempre avvolto in un guantone rosso, le arrivò sotto il mento mandandola a tappeto. Per qualche minuto, Manila perse i sensi. Amarilli ne approfittò per raccoglierla da terra e sollevarla sopra la sua testa, esibendone il corpo inerme, poi le tolse il bikini e lo mostrò ai presenti con aria soddisfatta.
Quando Manila si riebbe, si accorse che si trovava in una situazione alquanto spiacevole: completamente nuda, bloccata tra collo e nuca da una mano grosso a forte, e adagiata su ferree ginocchia’ quelle della Regina Amarilli. Poi una botta potente le scaldò le natiche, poi un’altra e un’altra ancora’ Amarilli la stava sculacciando in pubblico, umiliandola. Nessuno del pubblico se ne andò’ un po’ perché temevano che andarsene avrebbe scatenato le ire di Amarilli, un po’ perché lo spettacolo era alquanto eccitante’ non c’era individuo geneticamente maschio in tutta la piazza al quale non si poteva fare a meno di notare un rigonfiamento nei pantaloni, proprio all’altezza delle parti intime’ insomma, era in atto un’erezione collettiva!
-Aiuto! Qualcuno mi aiuti!!-gridò spaventata e un poco dolorante Manila, ma dal pubblico non arrivava alcunché, se non sguardi impietositi e al tempo stesso eccitati’ vedere lo scolpito fondo schiena di una delle più belle donne mai viste, arrossarsi per via delle sculacciate di un donna più grossa e cattiva di lei, aveva in sé un qualcosa di spettacolare! Poi Amarilli posò il suo grosso sedere in pieno viso a Manila ed espresse il suo nuovo ordine.
-Guardie! Arrestate questa donna! Im-me-dia-ta-men-te! è colpevole di oltraggio al pudore, di oltraggio alla mia maestà e di istigazione alla rivolta!
Prima che Manila potesse protestare, le guardie della regina l’avevano già ammanettata secondo l’uso di Forteterra imposto da Amarilli (pena cento frustate in caso di diversa procedura): un paio di manette allacciate su polso e caviglia destra, un altro paio allacciate su polso e caviglia sinistra, in modo che non potesse tentare alcun tipo di fuga.
Manila venne trasportata a Palazzo, i suoi effetti personali requisiti, e la Regina, felice del suo trionfo, diede un giorno di festa che a partire dall’anno venturo avrebbe ogni giorno coinciso con quella data e si sarebbe chiamato: ‘Festa del Trionfo’.
Quella sera stessa, Amarilli ordinò un’orgia con tutti quanti i suoi schiavi, che effettuò davanti agli occhi esterrefatti di Manila, legate e incatenata secondo le leggi di Forteterra, allo scopo di umiliarla ulteriormente.
Doppiamente penetrata, Amarilli gridava di godimento e impartiva ordini:
-Tu, dammelo in mano’ tu e tu invece, mettete i vostri cazzi vicino alla mia bocca, me li leccherò a sequenza alternata.
I poveri schiavi, più eccitati dalla visione di Manila nuda, sospesa a mezz’aria e legata da corde e catene che non da Amarilli, si davano da fare il più possibile per soddisfarla, e dopo che tutti quanti furono venuti (chi sui seni, chi sulle natiche, chi sulla schiena, chi sul viso, chi sui capelli), Amarilli dichiarò terminata l’orgia e congedò i suoi schiavi, soddisfatta, forse per la prima volta nella sua vita.
-Da domani tu lavorerai per me!- disse Amarilli mentre con la mano destra si asciugava dalle labbra un rivolo di sperma-Sarai la mia puttana ufficiale! Ti farò battere per me, e tutti quei diplomatici bavosi che vogliono scopare con me, te li lascerò molto volentieri’ naturalmente i più brutti e vecchi, quelli giovani e belli me li terrò per me!
Così dicendo, Amarilli fece portare nel salone principale del palazzo, quello dove si era tenuta l’orgia, una tinozza grande il triplo di una normale, e dopo averla fatta riempire di acqua calda (al punto giusto, né troppo né troppo poco), si fece un bagno caldo, canticchiando allegramente, davanti agli occhi della povera Manila, disperata per aver perduto la sua libertà, oltre ad aver ricevuto inaspettate botte. Avrebbe mai rivisto la sua terra? Avrebbe mai potuto tenere un altro spettacolo dei suoi? Probabilmente no! Il Palazzo di Amarilli era sorvegliato giorno e notte, le celle erano nei sotterranei ed era impossibile fuggirne, dal popolo di Forteterra, nessuno si sarebbe mai mosso in suo aiuto, anzi, la maggior parte di loro a quell’ora se ne stava già davanti al focolare domestico, quelli che potevano, avevano filmato la scena delle sculacciate e si stavano sparando un immenso segone guardandone il video.
Manila, che da anni viveva nella felicità di chi ha saputo dare fondo alle proprie scelte portandole a soddisfacente compimento, che viveva alla giornata ma con un po’ di pianificazione che le consentiva di amministrarsi, ora provava la prigionia, l’amarezza che non conosceva, e sapeva che la libertà, restava solo un sogno.
Amarilli invece, per la prima volta nella sua vita si sentiva felice e contenta. La sua storia personale, che mai aveva avuto pieghe negative, ma mai si era sentita felice, per la prima volta poteva davvero e finalmente, sentirsi felice e contenta.

E a questo punto, la fiaba potrebbe terminare, Amarilli sempre più regina, Manila schiava e perduta nel gorgo della prigionia, gli abitanti tornati alle loro case a masturbarsi sull’umiliazione di Manila’ eppure, è proprio quando si è certi di aver vinto che si deve stringere maggiormente la propria armatura!

2

La mattina successiva all’orgia, Amarilli avrebbe dovuto ricevere una visita diplomatica. Si trattava di Rodrigo Liberovici, un tempo Medico di un’Organizzazione Non Governativa, che dopo essere stato eletto deputato alle ultime elezioni politiche aveva avuto l’incarico dal proprio governo, di visitare il regno di Forteterra e di verificarne le condizioni degli abitanti. Rodrigo, che non era afftto uno sprovveduto, aveva risolto parecchie magagne in luoghi forse peggiori di Forteterra e a detta di molti sarebbe arrivato fino in fondo. Ma c’era un altro dono per il quale Rodrigo era famoso, e cioè il 26 PER 6.
Che cos’era mai questo 26 PER 6 di cui si parlava? Beh’ ogni donna che aveva ospitato Rodrigo nel suo letto poteva descriverlo’ si trattava del suo membro, lungo ben ventisei centimetri (ce n’erano sì di più lunghi, ma anche 26 centimetri sono una bella sberla!) e grosso 6 centimetri di circonferenza.
Quando Rodrigo arrivò a Forteterra, accompagnato da un anziano sottosegretario, prossimo alla pensione, evitò a tutti i costi auto di Stato e ricevimenti troppo in pompa magna, ma molti regnicoli lo avevano accolto come di solito si fa con un grande nome della politica e/o dello spettacolo. Rodrigo giunse al cospetto della regina a metà mattina, in tempo per un brunch, al quale partecipò insieme ad Amarilli e al sottosegretario. Restarono a tavola fino alle tre del pomeriggio, Amarilli mangiò come una porcella, Rodrigo, che seguiva lo stile vegano, evitò ogni piatto a base di uova, carne e latte o derivati, ma si soddisfò ugualmente.
Amarilli, che per tutto il tempo del brunch aveva indossato un lungo mantello rosso regale, dopo il pranzo se lo tolse rivelando sotto di esso, la sua stola da combattimento e in sola aggiunta un paio di scarpe rosso fuoco con tacchi a spillo.
-Venite di là, accomodiamoci nella sala del lettone- disse con il tono più sensuale che potesse sfoderare Amarilli.
Rodrigo e il suo accompagnatore seguirono Amarilli nella stanza da letto che per l’occasione era arredata tutta in porpora e oro. Con un battito di mani, Amarilli diede l’ordine a Manila di entrare nella stanza.
-Ecco, questa è la mia puttana personale! Fa tutto ciò che le ordino!
Entrambi gli ospiti restarono letteralmente folgorati da Manila, che nonostante la paura e la rassegnazione, entrò nella stanza con sguardo e portamento fiero, completamente nuda e oliata in tutto il corpo, in modo che i segni delle botte ricevute non si vedessero a una prima occhiata.
-L’avevo pensata per lei- disse Amarilli rivolgendosi al sottosegretario, vi invito ad andare nella stanza accanto’ lei invece’ resta con me!
Rodrigo, che avrebbe voluto invece Manila, restò un attimo interdetto’ osservò per bene il corpo di Manila, magari se si fosse trombato Amarilli a occhi chiusi e immaginando di essere con Manila, il suo 26 PER 6 avrebbe funzionato al meglio, ma guardandola bene, si accorse di averla già vista’ ma certo! Era quella bellissima modella-attrice-ballerina che aveva incontrato in una zona di guerra dove aveva intrattenuto alcuni feriti con i suoi spettacoli’ Manila! Com’era possibile che fosse alla corte di Amarilli a prostituirsi? Qualcosa non gli tornava’ altre volte aveva visto persone lavorare o servire in maniera apparentemente consenziente per poi scoprire che si trattava di schiavismo’ se Amarilli avesse avuto schiavi e ce ne fossero state le prove, il suo regno sarebbe terminato in breve tempo! Un avviso ai corpi delle Nazioni Unite, e Amarilli sarebbe stata processata da un tribunale internazionale!
Rodrigo si avvicinò così al suo compagno di viaggio e fece un cenno ad Amarilli come a scusarsi:
-Arriviamo subito!- le disse ad alta voce, poi prendendo l’altro sotto braccio si avviò verso l’uscita-dobbiamo un attimo consultarci- ho visto che è una splendida donna, sei stato fortunatissimo a capitare con lei’ ma non so se hai visto di chi si tratta?- disse Rodrigo bisbigliando
-Assolutamente no- rispose l’altro con un sorriso bonario dietro i baffoni bianchi e gli occhiali tondi.
-è Manila!
-Chi, scusa?
-Manila, l’artista cosplay! è un’attrice ma è anche ballerina, modella, pittrice, ecc’
-Ma sì! Certo quella che si traveste da personaggi letterari’ che ci fa qui?
-Appunto’ la cosa mi puzza’ dai priorità a chiederle per quale motivo è qui’ poi se tutto va bene te la puoi anche scopare, però’
-Se mi si drizzasse sarebbe una gran bella cosa’ certo che una così me lo farebbe tirare davvero’ comunque’ vedrò di raccogliere informazioni’ il più possibile!
Tornarono immediatamente nella stanza.
-Eccoci, siamo pronti’ sapete com’è’ un po’ di emozione quando capitano queste cose’ abbiamo spento i telefoni e ogni altro possibile cerca-persone’ non si sa mai!
-Ah’ ecco’ credevo non voleste approfittare dell’occasione che vi viene offerta!
-Tutt’altro!’ anzi, diamoci da fare!- disse enfatizzando il tono Rodrigo, per non destare alcun sospetto.
Manila fece cenno all’altro ospite di seguirlo e se ne andarono nella camera di fianco, mentre Rodrigo, cercava di guadagnare tempo con Amarilli, la quale, ormai completamente nuda gli si avvicinava con aria sensuale e gli parlava con tono suadente.
-Allora, bel porcone’ me lo fai provare il 26 PER 6?
-Beh’ io’- un po’ timidamente, Rodrigo tentava di allontanarsi, ma ciò che gli toccava ammettere, era che quella cicciona un po’ mascolina, rozza, cattiva e di nulla meritevole’ lo eccitava da morire!
Così, quando la regina gli saltò addosso e gli aprì la patta gridando: -Lo voglio, lo voglio! Dammelooo!!!- Lui si accorse che lo aveva più duro del solito.
I due iniziarono a rotolarsi sul lettone porpora e sui tappeti del salone, in pochi istanti, Rodrigo dimenticò Manila, e completamente spogliato, dimentico di dove aveva gettato gli abiti, si era lasciato coinvolgere nel turbine di passione in cui Amarilli lo trascinava.
Non era un granché come amante Amarilli, e Rodrigo se ne accorse in fretta, troppo frettolosa di concludere, pretenziosa, assai poco aggraziata nell’impugnargli il membro nel tentativo di fargli una sega, ma forse era proprio questo che lo eccitava maggiormente, sentiva il suo coso diventare sempre più duro, tanto che per un buon quarto d’ora ebbe la certezza che avrebbe potuto buttare giù l’intero palazzo a colpi di cazzo senza avvertire alcun male da quanto era diventato duro.
-Ti voglio, Rodrigo, sei mio!- ansimava la regina mentre lui la penetrava
-Sì, sì, porcona’ sono tutto tuo!
Non c’era donna la mondo in quel momento che lo eccitasse così tanto come Amarilli, sebbene il suo curriculum ne aveva viste parecchie altre, ma Amarilli in quel preciso momento, pur essendo una scarsa amatrice, la donna più eccitante che il pianeta Terra avesse mai messo in giro.
Pensò in quel momento, che la missione diplomatica poteva dichiararsi chiusa.

3

Nella stanza accanto, Manila stava improvvisando una delle sue sinuose danze che in genere lo facevano drizzare a tutti.
-Perdi il tuo tempo con me, cara Manila’ sono troppo vecchio per queste cose’
-Conosce il mio nome?
Il tono bonario e dolce dell’anziano signore, con quel suo sorriso buono, dietro gli occhiali ispirava fiducia a chiunque.
-So perfettamente chi sei’ quello che non so’ è cosa ci fai qui!
-Beh’ io ‘ sono qui per’ per’
-Ho abbastanza anni ed esperienza per capire se una persona mi sta mentendo’ tu non sei qui di tua volontà, vero?
La ragazza parve esitare un momento, poi con gli occhi rivolse lo sguardo alla stanza accanto, tese l’orecchio e sentì i gemiti di godimento di Amarilli, e solo allora, quando fu certa che non si sarebbe mossa, allora si decise a parlare:
-Proprio ieri pomeriggio’ stavo facendo uno dei miei soliti spettacolo, quando è arrivato l’ordine della regina di disperdersi’ non ho fatto in tempo a farlo! è arrivata sulla sua moto e mi ha riempito di legnate’ e per suo ordine ora sono diventata schiava’
-Allora se le cose stanno così’ c’è ben poco tempo da perdere’ bisogna avviare le Nazioni Unite’ così potremmo portarti via da qui!
-Davvero potreste? Oh’ è meraviglioso!-esclamò con le lacrime agli occhi e correndo ad abbracciare l’uomo che aveva di fronte-lei è così buono con me’-gli disse toccandolo in mezzo alle gambe, e fu proprio allora che all’anziano signore, parve di avvertire una leggera erezione’ poi l’erezione si fece più evidente, infine fu costretto ad aprirsi i pantaloni per evitare di romperli da tanto si stava eccitando.
-Oddìo, Manila’ sei la prima che riesce a farmelo drizzare negli ultimi otto anni!
-Otto anni? Sono otto anni che non fa scopi?
-All’incirca’ sono anche piuttosto vecchio’
-Ci penso io, ora rilassati!
Manila appoggiò le labbra sul prepuzio del suo improvvisato amante, tirò fuori la lingua e iniziò a leccare, poi passò sul glande e titillò a ritmo continuo.
-Oddio’ oddio sì, sì, Manila, sì’. Sìììiii!
Manila poi si inarcò sul membro dell’uomo e dopo essersi assicurata che la penetrasse, iniziò a cavalcare con l’entusiasmo di una vera amazzone. L’uomo sotto di lei capì di avere a che fare con una delle migliori amanti mai apparse sulla faccia della Terra dalla comparsa dell’uomo in poi! Quando venne e spruzzò sperma sul corpo di Manila, ebbe la sensazione di aver toccato con mano il paradiso terrestre.

Nell’altra stanza, Rodrigo era passato a una nuova posizione, dalla quale poteva vedere tutto il lato peggiore di Amarilli: i rotoli di ciccia sui fianchi, i peli su schiena, gambe e spalle, la poca igiene a livello intimo’ insomma, la sua voglia si stava decisamente spegnendo, quando improvvisamente, senza capire il perché, venne sui seni flaccidi di Amarilli.
-Che schifo!- gridò lei nauseata- proprio addosso a me dovevi sboràre? Sta per caso soffiando quel famoso vento del nord-est che chiamano sbòra?
-Si dice sborra con due ‘erre’ e il vento si chiama semplicemente bora’
Terminata la frase, Rodrigo si abbandonò sul letto, sconcertato da tanta ignoranza e tanta rozzezza’ come poteva una nobildonna essere così scurrile e ignorante? Ma poi pensò ad altro, tipo che era stata una gran bella scopata, forse la migliore di tutta la sua vita, e che un’altra scopata del genere non gli sarebbe mai capitata’ forse era il caso di ripeterla al più presto’ che si stesse innamorando? Può darsi’ certo questo voleva dire dimenticare ogni causa che lo aveva portato a vivere fino a quel momento, ma’ forse Amarilli valeva bene una causa!
Mentre faceva queste congetture, la porta si spalancò ed entrò Manila in tutta la sua nuda bellezza.
-Io sono pronta al cambio se vostra maestà lo consente’
-Oh’ penso che il caro Rodrigo qui’ sia un po’ tanto spossato’ l’ho prosciugato per benino’ mi sa che puoi ritirarti.
Rodrigo guardò Manila e si chiese se tanta bellezza avrebbe potuto soddisfarlo come aveva fatto Amarilli. Spostò più volte e rapidamente lo sguardo su entrambe, in pochi secondi fece alcuni ragionamenti’ sul motivo per cui era lì, sul perché Manila si prostituisse per una crudele regina’ poi lo sguardo del suo anziano sottosegretario che entrava nella stanza con l’aria di chi ha conosciuto le più grandi meraviglie della creazione, gli fece un cenno con l’occhio come a dire: ‘è proprio come dici tu!” ciò significava che Manila era schiava! A quel punto doveva riprendere in mano la missione’ ma in che modo? E poi’ perché liberare Manila quando avrebbe potuto essere anche sua schiava se fosse convolato a nozze con Amarilli? Ma certo! Avrebbe sposato Amarilli che sembrava non desiderare altro stando agli sguardi che gli faceva, e tenuto Manila in schiavitù sessuale’ la cosa in sé lo eccitava parecchio! Perciò, fece appello alla sua immaginazione per trovare il sistema di uscire da quella situazione’

4

…ma che cosa stava pensando?! Ma che gli era successo? Lui non era un maniaco sessuale! Lui non era nato per governare! A lui Amarilli era sempre stata antipatica e si era recato a Forteterra solo a scopo diplomatico’ e poi era pure stronza quella ‘regina Amarilli’! Manila’ lei sì che era pura!
-Beh’- disse Rodrigo alzandosi dal letto- uno sforzo in più posso tentarlo!
Amarilli sembrò fulminarlo con lo sguardo! E lo stesso tipo di sguardo rivolse poi a Manila’ come si permetteva quella stronzetta di rovinarle la piazza? Solo che non poteva certo dire davanti all’uomo che era stato oggetto dei suoi desideri, e che era in quel luogo in missione diplomatica, che aveva una schiava! Così lasciò che Manila si accucciasse accanto a Rodrigo, gli accarezzasse i testicoli con delicatezza e passasse lungo tutto il pene. Vide così l’uccello di Rodrigo tornare eretto in un attimo. Quando lo trovò abbastanza da duro da darle soddisfazione, lo impugnò e lo tirò verso di sé conducendolo su di un tappeto, e lì, su quel tappeto, davanti allo sguardo furioso e geloso di Amarilli,Manila e Rodrigo, diedero inizio a una rumba di sesso che avrebbe potuto venire accettata come specialità olimpica (se le olimpiadi sessuali esistessero’). Alcune guardie che sbirciavano, videro la scena e si passarono la voce, ogni schermo del palazzo venne sintonizzato sulla stanza dal letto regale, e non ci fu un solo uomo in tutto il Palazzo Reale, che non si sbottonasse i pantaloni per masturbarsi, persino il sottosegretario di Rodrigo, che era stato accuratamente spolpato da Manila, non riusciva a resistere alla tentazioni di farsi una sega, e sbottonatosi la patta, iniziò a menarselo.
Solo Amarilli conteneva a fatica la sua ira’ com’era possibile che quella zoccoletta che tanto facilmente aveva menato il giorno prima, potesse essere migliore di lei?
Ciò che Amarilli non credeva possibile, era però vero’ lo stesso Rodrigo si stava accorgendo di quanto diversa fosse la qualità della scopata fatta prima e quella che stava praticando. Manila sapeva tenere in mano il suo uccello con grazie e decisione che in nessun’altra donna aveva mai sentito, quando la sua lingua passava sul glande, aveva la sensazione di un coro angelico, e quando lo cavalcava, Manila mostrava una destrezza che molte donne avrebbero pagato per avere’ se poi ci si aggiunge che il suo corpo era perfetto’ nessun rotoli in più, niente peli superflui, un’igiene impeccabile nonostante avesse appena fatto sesso con un altro!
Quando il getto di sperma esplose sul corpo nudo di Manila, ogni uomo che n quel momento, guardando la scena si stava masturbando, e che non era ancora venuto’ lasciò partire un fiotto le cui quantità e qualità erano al di sopra delle proprie più rosee aspettative, ciò avvenne però, quando videro Manila spargersi il seme di Rodrigo sul corpo che poco prima era oliato di ben altro liquido’ ma che ora sembrava non fosse stato creato per altri scopi!
Quando anche Manila e Rodrigo ebbero finito, Amarilli che fino ad allora aveva schiumato rabbia in silenzio, si intromise tra i due.
-Bene, direi che avete fatto’ ora se non ti dispiace, cara, puoi andare’
-Lei resta!- la voce fino a quel momento pacata e gentile dell’anziano signore, risuonò volitiva e severa nella stanza, anche Rodrigo ne fu turbato.
-Lei resta!-ripeté in maniera identica-ora è una donna libera’ e con lei tutti gli altri individui che tieni schiavi!
-Ah, sì? Guardie!- quelle guardie che rapidamente erano riusciti a rinfilarsi in calzoni, furono in poco tempo nella stanza-arrestate questi due uomini!-ordinò
-Ma’ vostra maestà’ non possiamo’ hanno l’immunità!
-Ah’ già’ è vero’ beh’ allora’ potremmo’- Amarilli pensò e cercò possibili soluzioni, ma nulla e veniva in mente, finché l’ultima speranza le apparve come una lampadina:
-Io ti sfido!-gridò puntando il suo indice contro Manila e aggrottando labbra e mascelle-ti sfido a un match’ se lo vincerai, potrai andartene liberamente’ ma se lo perderai’ chiaro che l’immunità di Rodrigo è superiore al mio potere’ ma giuro’ giuro che ti impedirò a ogni costo di andartene se sarai perdente’ ti umilierò, ti farò male’ e voglio che tutto quanto il mio regno lo veda! Voglio che tutta quanta Forteterra sappia che non c’è nulla da guadagnarci nel mettersi contro la propria regina!
Manila restò indecisa’ libera era libera’ il confine di Forteterra lo avrebbe raggiunto facilmente con i due diplomatici al suo fianco’ ma sapeva che Amarilli non li avrebbe lasciati andare via facilmente, che se ne fregava della diplomazia’ e se Amarilli avesse fatto del male pure a Rodrigo e all’anziano diplomatico? Se avesse fatto del male a due persone così buone per causa sua’ non se lo sarebbe perdonato. Certo, nel momento in cui le Nazioni Unite avessero saputo che due suoi diplomatici erano stati sequestrati’ beh, su Forteterra si sarebbe scatenato il finimondo’ ma quanto ci sarebbe voluto? A volte per certe pratiche c’era da aspettare dei mesi’ fino ad allora che avrebbe fatto? Non c’era altra scelta’ doveva combattere, in ogni caso sarebbe stata libera, ma meglio guadagnarsela la libertà’ anche s e a caro prezzo!
-Accetto!
Il viso di Amarilli si illuminò di un diabolico sorriso
-Bene! Accendete tutti i mega schermi e collegateli’ tutto il regno deve ammirarmi mentre punisco questa puttana’ e che nessuna guardia si permetta di intervenire! Anzi’ fuori da qui tutti quanti’ solo io e Manila ce la vedremo’
Dai mega schermi pubblici, dagli auto-parlanti, dai megafoni e dai microfoni, arrivava lo stesso annuncio: tutti dovevano assistere all’umiliazione di Manila da parte della regina’ l’umiliazione definitiva!
Al centro della stanza, le due donne si guardarono negli occhi e si misero in guardia’ poi con un grido selvaggio, Amarilli fece partire un pungo fortissimo che Manila evitò per un pelo, poi ne lasciò partire un secondo che Manila parò senza volerlo con un gomito, cercando di farsi scudo sul viso’ a quel punto, Amarilli si accorse di una dimenticanza’ non indossava i suoi consueti guantoni! La punta del gomito di Manila le fece male, cominciò infatti a scuotere la mano soffiandole sopra:
-Uh! Cazzo! Che male! Sei talmente magra e secca che pungi con i tuoi angoli, troia!
Manila incoraggiata da questo primo successo, tentò uno dei finti calci volanti che simulava nei suoi spettacoli, solo che questa volta’ doveva essere un vero calcio, non un calcio simulato’ riuscì nell’impresa colpendo in pieno viso Amarilli, che gridò e si chinò in avanti. Vedendo che andava ben, Manila diede un altro colpo di taglio a mano aperta sulla nuca di Amarilli ancora chinata, la regina accusò il colpo e s’inginocchiò mugugnando.
Dalle piazze e dalle case in cui c’era il collegamento mediatico, gli abitanti di Forteterra stavano assistendo a una lotta, in cui la loro crudele regina non stava affatto vincendo con la solita facilità. Con uno scatto, Amarilli si alzò e si gettò in avanti a testa bassa caricando Manila che cadde e si ritrovò con il corpo di Amarilli sopra il suo’ intimorita, ma non spaventata, con la forza della disperazione riuscì a divincolare le gambe e ad avvolgere piedi e caviglie attorno al collo di Amarilli’ poi strinse con tutta la forza che i suoi piedi allenati a salti ed equilibri le consentivano’ e sorprendentemente, Amarilli allentò la pressione su di lei e cadde lateralmente. Alzatasi in piedi, Manila si mosse per guadagnare la porta della stanza, ma la grossa mano di Amarilli le cinse la caviglia e la tirò verso di sé.
Manila cadde a carponi e dall’ombra proiettata sul pavimento capì che Amarilli le stava per saltare sulla schiena, senza nemmeno voltarsi buttò all’indietro lo stesso gomito che poco prima le aveva permesso di respingere un micidiale pugno’ e nuovamente colpì l’obiettivo.
-Ahiiaaa!!!-gridava Amarilli contorcendosi a terra tenendosi una mano sull’occhio-ma tu sei proprio fissata con quei cazzo di gomiti!
Senza ascoltarla, Manila cercò nuovamente di guadagnare l’uscita, ma una botta sulla schiena la fece inginocchiare. Un oggetto metallico piuttosto pensate se lanciato con forza, ma di cui non capiva né la forma né l’utilità’ e comunque le aveva fatto male’ e rabbia, tanta rabbia che la fece partire con foga verso l’altra, gettandosi addosso a lei con tutto il corpo e colpendola su petto, seni e viso.
Amarilli cadde a terra, Manila le fu addosso e la immobilizzò con le sue potenti gambe, e iniziò a tirarle con forza i capelli.
Amarilli sotto di lei, non poteva fare altro che dimenarsi, ma senza alcun successo.
-Guardie! Guardie!! Guardie aiutatemiii!!!- gridò, ma davanti agli schermi, le guardie non si mossero. Dalle varie case e strade, il popolo intero di Forteterra, si stava muovendo verso il palazzo reale.
-Aiuto! Aiutooo!!!- continuava a gridare, ma dato che nessuno si muoveva e che non riusciva a divincolarsi dalla presa di Manila, cominciò a piangere di rabbia.
-Lasciami andare’ ti prego lasciami andare!
-Potrei’ ma ad una condizione’
-Va bene’ quale?
-D’ora in poi’ io sarò la regina di Forteterra!
-Stai scherzando? Tu sei solo una puttana!
-Ah beh’ quand’è così’ visto che sono solo una puttana, come tale mi comporterò’
-No, no! Aspetta’ trattiamo!
-Un cazzo! Tu mi hai fatto diventare schiava? Io ora che ti sto battendo, voglio diventare regina!
Per tutta risposta, Amarilli emise alcuni gemiti strozzati e altri tentativi con rinnovata energia, di divincolarsi, ma Manila non mollava. Le guardie non arrivavano, e il dolore, l’umiliazione, lo sconforto’ aumentavano sempre più!
-E va bene! Sarai regina!-gridò tra le lacrime Amarilli.
…così, dai teleschermi, ogni individuo di Forteterra, poté vedere la loro regina, quella che per anni li aveva spaventati, tiranneggiati, quella che rideva di tutti prendendo in giro chiunque avesse un vago difetto fisico’ il popolo di Forteterra la vide umiliata.
-Ora sono io la regina!-disse Manila- e il primo ordine è che siano scarcerati tutti i detenuti’ il secondo è che venga dichiarata disciolto il regno di Forteterra e sia proclamata la Repubblica!

Inutile aggiungere parole a quella che per i regnicoli di Forteterra fu la più bella festa nazionale’ la proclamazione della Repubblica di Forteterra, e l’abbandono della regina’ già la regina Amarilli che fine fece? Al momento in cui perse la corona, come è facile intuire, ci fu un riversarsi a palazzo da parte degli abitanti, i quali volevano inveire su ella, che ormai impotente, non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di ribellarsi, ma Rodrigo, intervenne: la fece scortare fino ai confini di Forteterra per farla poi giudicare da un Tribunale Internazionale.
Rodrigo poi sposò Manila ed entrambi continuarono nelle loro rispettive professioni, anzi spesso Manila indiceva spettacoli in zone di guerra dove nuove missioni diplomatiche attendevano Rodrigo.
Vissero per sempre, se non proprio felici e contenti, almeno sereni e con un’ottima intesa sessuale.

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