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La segretaria del capo

By 24 Febbraio 2020Maggio 3rd, 2020No Comments

Questo è un racconto di fantasia scritto un po’ di anni fa, su di una segretaria realmente esistente nella ditta dove lavoro, ma che per ovvie ragioni mi sono guardato bene dal tentare di realizzare.

Da circa un anno è stata assunta una nuova segretaria per il capo di una sezione dell’azienda. Una donna sui 40-42 anni, con un corpo molto seducente. Sposata, alta più o meno 1,70 m, bionda, occhi grigi, capelli raccolti con la coda dietro, belle gambe con cosce piene e ben fatte. I seni sono generosi, ma ancora consistenti ed abbastanza alti. La Germania non è un paese conformista, non è affetto dall’ossessione per la “bella presenza” come l’Italia. Così, nonostante lei sia la segretaria di un capo importante, si veste in modo molto ordinario. La maggior parte delle volte indossa jeans blu abbastanza aderenti, a volte addirittura con qualche strappo, e maglioncini leggeri o camicie. Solo ogni tanto la vedo con qualche vestito fatto come un maglione lungo, tipo tubo, che fa anche da gonna.
La sua particolarità è che è un tipo strano. Non parla mai ed è molto schiva. Ma soprattutto ha sempre un espressione depressa, molto rattristata direi, tipica di una donna tremendamente insoddisfatta, nonostante sfoggi al dito un enorme anello luccicante.
Tiene sempre lo sguardo basso, lo alza appena per salutare frettolosamente, e a volte neanche per quello. Non è mai sorridente. All’inizio pensavo che fosse un tipo molto emotivo e che fosse così per lo stress del nuovo lavoro in una grossa azienda.

Fino a poco tempo fa, quando ci incrociavamo nei corridoi la salutavo anch’io di rito, senza farci caso. Nel venirci incontro nel corridoio mi limitavo a lanciare uno sguardo di sfuggita a quel corpo ancora ben fatto, soffermandomi talvolta sulle sue belle cosce fasciate dai jeans, che a volte evidenziano la sua fica, penetrano nello spacco voluttuoso… talvolta mi soffermo su quei seni ben sagomati nel maglione. Quando sono visti di profilo, o quando è leggermente chinata, i seni mostrano un profilo come di una mezza “goccia”, piena e sensuale che fa venire una gran voglia di prenderla in mano, afferrando quel morbido da sotto… oppure a volte mi soffermo brevemente sul suo collo liscio e sexy…
Ma invece no, il suo non era uno comportamento temporaneo. Dopo quasi un anno dal suo arrivo è sempre uguale. Solo una donna profondamente insoddisfatta, una donna che non scopa, o che scopa molto poco e male può avere sempre addosso quell’aria e quell’espressione da funerale… Allora ultimamente ho cominciato a studiarla meglio, anche se le occasioni sono limitatissime.
Io lavoro in un altro reparto e non ho niente a che fare direttamente né con lei, né con il suo capo. Rispetto a lei sembro  molto più giovane di quanto sia. Non ho motivi per fermarmi a parlare con lei e se lo facessi, la cosa si farebbe notare subito. Quasi tutti i giorni la incrocio frettolosamente quando passo per il suo corridoio, che attraverso di mattina per andare dove c’è il mio ufficio, e la sera quando ripasso di lì per uscire.
Io arrivo sempre intorno alle 7 di mattina, perché preferisco uscire prima il pomeriggio, mentre nel suo reparto prima delle 8 di solito non c’è mai nessuno.

Negli ultimi tempi ho allora cominciato a giocare un po’ con gli sguardi. Comincio a salutarla soffermandomi con gli occhi su di lei per qualche istante in più, prima che lei riabbassi lo sguardo e proceda dritta nel corridoio… Gli sguardi si soffermano per un tempo sempre più lungo ed il saluto si fa sempre più ammiccante da parte mia. Finalmente si accorge che la saluto non più per rito usuale, ma perché mi piace… Ogni tanto aggiungo un sorriso sfoggiante in segno di invito… Lei risponde sempre con lo stesso saluto veloce, ma a volte mi guarda come per dire “Ho capito che ti piaccio…” e la cosa continua così… A volte per gioco, lascio che si accorga che la guardo dritta sui seni o sui pantaloni affondati nello spacco della sua fica, mentre ci veniamo in contro nello stretto corridoio… In uno dei recenti incontri quando indossava dei jeans, comincio a fissarla sulla fica già da lontano, per scrutare se si vedeva lo spacco e solo all’ultimo tolgo lo sguardo da lì per salutarla. Lei mi guarda come per dire “Guarda che ho visto che mi guardavi in mezzo alle gambe…”, ma con uno sguardo un po’ fra il sorpreso ed un po’ fra il compiaciuto.
Io le rispondo con lo sguardo come per dire “Cosa ci posso fare? Sembri fatta apposta per essere guardata lì…”

Finché una mattina, come capita a volte a noi maschietti, mi sveglio con l’asta dura come l’acciaio, senza un motivo particolare e non ne vuole sapere di smollarsi…
Non so perché, ma appena mi alzo mi viene in mente proprio quella segretaria. Forse perché uno o due giorni prima l’avevo incrociata spesso quando indossava proprio quei pantaloni conficcati in mezzo alla fica e quei seni ben evidenti… Con il membro teso in quello stato penso subito a come me la scoperei in quel momento, al caldo nel mio letto, se fossi io il marito… altro che farla arrivare in ufficio tutti i giorni con quella faccia da funerale… Faccio colazione in fretta e ancora non si smolla. Menomale che non mi scappa molto la pipì, non voglio perdere tempo per sgonfiarlo con una sega, è già più tardi del solito. La ditta è a soli 10 minuti di macchina da casa. Aspetterò che si sgonfi in ufficio e poi andrò a svuotare la vescica.
Arrivo, parcheggio e percorro il tratto a piedi piuttosto lungo, fino alla ditta. Quella mattina la temperatura è sotto zero. Nella fretta ho preso i primi pantaloni che ho trovato ed erano dei jeans leggeri, non invernali. Il freddo li trapassa agevolmente e mi stimola ancora di più il membro rimasto duro come l’acciaio. Per l’eccitazione è da quando mi sono alzato che sto pensando alla segretaria mi sono già uscite abbondanti gocce di miele lubrificante, che il freddo mi fa solleticare sulla punta facendomelo tirare all’inverosimile.
Il freddo che passa i pantaloni e le mutande richiama ancora più sangue nel mio glande, che fa gonfiare il membro fino a scoppiare… Penso a cosa darei per infilarlo subito in una vagina calda, fradicia e sborrarle dentro litri di seme bollente… Non riesco neanche camminare in modo del tutto normale, con l’asta dura in quel modo, tutta allungata da un lato che preme in fuori i sottili jeans all’altezza della tasca. In più, mentre cammino lo sfregamento produce un piacere misto al freddo che mi eccita e mi fa bagnare ancora di più…
Il giubbotto è corto e mi arriva appena sotto la cintura. Anche se lo tiro in basso non riesce a coprire completamente la zona, ma fuori è ancora buio e non me ne preoccupo.
Entro nella ditta. Mi apro il giubbotto per la differenza di temperatura con l’esterno. Se dovessi incontrare qualcuno all’interno, il bozzo della mia asta che spinge in fuori sarebbe ben evidente. Allora anziché percorrere il corridoio a piano terra, dove c’è anche l’ufficio della segretaria, percorro quello nel piano seminterrato, dove non ci sono uffici.
Scendo e c’è la stanza della fotocopiatrice con la porta aperta e la luce accesa. C’è proprio quella segretaria ed è appoggiata allo stipite della porta che guarda dei fogli che ha in mano. Volevo evitare di farmi vedere con quel bozzo in giro, e becco subito proprio lei!!!!! Sarà arrivata prima per preparare delle scartoffie per qualche riunione del capo, che arriverà più tardi.

E’ da quando mi sono alzato con quel palo d’acciaio fra le gambe che l’immagine di scoparmi proprio lei in un bel letto caldo me lo fa bagnare ed indurire sempre di più… Nel seminterrato non ci sono finestre. Ci sono solo ripostigli vari ed una stanza dove ci sono due grosse fotocopiatrici ed un grosso tavolo.

Inebriato dalla voglia approfitto della situazione imprevista per mandarle qualche stuzzico in più…
Lei non indossa quei jeans in mezzo allo spacco che mi arrapano tanto, ma è lo stesso molto eccitante. Indossa calze bianche di lana spessa, con delle righe rosa oblique che si intersecano. Ha uno di quei maglioncini chiari leggeri, perfettamente modellato sui suoi seni come al solito. Sopra ha un vestito verde chiaro a maniche corte, leggermente più pesante, tipo maglione, ben aderente sui suoi stupendi seni a goccia e che scende avvolgendo i suoi fianchi sensuali arrivando fino a circa metà coscia. Ha un’ampia scollatura a V che al centro lascia scoperta la maglia bianca a maniche lunghe.
Procedo lentamente nel corridoio e salutandola mi fermo davanti a lei, anziché tirare dritto. Ce l’avevo impietrito dalla voglia di scoparmela e volevo gustarmela per qualche istante in più.

– Buongiorno Daniela, è già qui così presto oggi?
– Sì, devo preparare della roba per una riunione del capo con dei clienti.
Lei risponde frettolosamente con la sua solita espressione introversa. Abbassando gli occhi questa volta però, il suo sguardo non può che finire dritto sui miei pantaloni oscenamente rigonfi, davanti a lei, con il bozzo della cappella che preme in fuori, sotto la tasca.
Lei se ne accorge sbarrando per un istante gli occhi mentre lo guarda, ma in un primo momento fa finta di niente. Io continuo subito il discorso.
– Eh, già, proprio oggi con questo freddo, non è quello che ci voleva…
Scambiamo qualche breve parola di circostanza. Io non riesco a toglierle lo sguardo di dosso, da quelle cosce ricoperte da quelle calze calde e morbide, da quei seni così modellati sotto quel vestito…

In un momento in cui lei abbozza un finto e brevissimo sorriso, mi sfugge un frase che avrei voluto dirle da tanto tempo…
– Daniela, ma perché non sorride mai? Sa che se sorridesse sarebbe ancora più bella?

Lei rimane imbarazzata con lo sguardo in basso come di solito, inevitabilmente rivolto ancora una volta sul mio gonfiore sporgente…

– E’ già così uno schianto di donna, ma se sorridesse sarebbe ancora più…

Mentre cerco la parola giusta continuo ad ammirare le sue forme attraverso quel vestito, che invita proprio ad essere sfilato via tutto d’un pezzo e ad accoppiarsi con passione…
Involontariamente, mentre la guardo il mio membro si contrae e si muove, facendosi notare spudoratamente. Lei non può più fare finta di niente, solleva gli occhi e mi fa uno sguardo imbarazzato come per dire “Ma, è veramente quello?”
Io sono talmente pieno di desiderio, che prima che lei dica qualcosa le poso le mani sopra la curva dei suoi fianchi e le dico riferito al mio rigonfiamento:

– Già, è imbarazzante… ma… questa mattina mi sono svegliato con una voglia pazzesca di fare l’amore con te Daniela…

Scendo con le mani e le tiro su la parte bassa del vestito, fino a scoprire il pube ricoperto dai calzettoni bianchi, che rigonfio, ne evidenzia la morbida forma… mi fermo con le mani ancora gelate sull’esterno delle sue cosce calde, al confine col suo bacino sensuale. Mi butto e affondo con la bocca nel suo collo liscio e caldo, lo bacio delicatamente, ma con desiderio. Con le mani sui suoi fianchi mi tiro a lei e premo la mia durezza contro il suo pube morbido… Non appena la mia punta preme contro la morbidezza della sua fica, mi scappa un gemito fragoroso…
Lei lascia cadere i fogli e mette le mani sulle mie per allontanarmi, ma non mi spinge via.

– Aahhhh… nooo…
Sospira mentre le bacio il collo caldo e liscio, punzecchiandola con il mio naso ancora freddo… i suoi capezzoli si contraggono dai i brividi e si fanno vedere sotto il vestito… Cerco la sua bocca, che all’inizio tenta di fuggire, ma una volta raggiunta affogo la mia lingua fra i suoi lamenti misti a gemiti, mentre muovo il mio palo contro il suo pacco morbido…
Non resisto, lo devo liberare da lì dentro… mentre la bacio mi abbasso la cerniera e apro il bottone dei pantaloni. Con fatica riesco ad estrarlo e lo appoggio sul suo morbido… Sento le sue calze morbide che si zuppano del miele che grondava dal mio glande… Mi muovo gemendo contro la morbidezza del suo sesso e porto le mani sui suoi seni generosi… Mi stacco con la bocca da lei e ci guardiamo. Le mie mani sono posate sui suoi seni, la mia asta è oscenamente eretta e libera fuori dalla patta, che punta verso il suo sesso, ricoperto da quelle soffici calze bianche…

La sposto dalla soglia della porta, che chiudo. Lei mi guarda strabiliata per la situazione e sorpresa per la spaventosa eccitazione del mio membro…
– Oh Daniela, quanta voglia ho di te…
La afferro, mi avvinghio a lei baciandola profondamente e la porto verso il tavolo. Le sollevo il vestito fin sul ventre e la sdraio sotto di me sul tavolo. Le apro le gambe e adesso posso finalmente premere la mia asta nuda e dura sul suo sesso morbido e caldo. Gemo come se stessi per venire… la mia asta bagna i suoi calzettoni, in mezzo allo spacco… lei sospira e comincia a muovere il bacino. Chissà se si era svegliata anche lei con la voglia quella mattina, o se si portava dietro qualche voglia insoddisfatta della sera prima…

Le abbasso le spalle del vestito, le sfilo le maniche e le tolgo la maglia bianca. I seni sono ora coperti solo dal reggiseno. Con la lingua parto dal solco in mezzo ai seni fino a risalire in cima al suo collo, mentre la mia asta bagna i suoi calzettoni… Scendo e tuffo il naso in mezzo al morbido della sua vulva… Il morbido pacco delle sue labbra è ricoperto dalle bianche calze spesse, bagnate dalle tracce filamentose lasciate la mio glande gocciolante…
Affondo il naso più che posso in mezzo a quel morbido ed inspiro profondamente.

– AAaaahh… Marco…

Geme lei mentre il fresco generato della mia inspirazione si fa sentire fin sotto le sue mutandine… Un profumo pungente di sesso in pieno risveglio inebria le mie narici. Lei porta le mani sulla mia testa…

– Mmmhhh che profumo Daniela… ti voglio subito, non resisto… Mi tolgo i pantaloni, le sfilo il vestito e insieme le calze e mutande, denudandola sul tavolo. Solo il reggiseno rosso che contiene i suoi seni le è rimasto addosso… Se glielo avessi tolto, ammirandola completamente nuda con quei seni voluttuosi e sessosi, sarei potuto venire e schizzandole addosso il mio seme, eccitato com’ero… Un bel boschetto chiaro, triangolare, ma ben rifinito svetta sul suo monte… Poso una mano finalmente sul suo sesso prorompente e le mie dita sprofondano in mezzo alle grandi labbra completamente zuppe di miele. Quello era il segnale definitivo… non posso resistere oltre con il membro in quello stato di eccitazione anomala. Rapidamente le monto sopra, appoggio il mio glande gonfio e fradicio fra le sue labbra scivolose… In un attimo, la mia asta dura come l’acciaio e ancora intorpidita dal freddo scivola interamente nel calore della sua vagina…
Quel bagno nel miele caldo, nella sua vagina zuppa ed avvolgente mi fa emettere un ruggito di piacere incontrollabile…

– AAAhhhhhh….. Ohhhh…

grida lei, sentendo il fresco di quella sbarra d’acciaio scivolarle dentro…
Comincio subito a muovermi affannosamente dentro di lei, mentre gemo ed affondo la bocca nel suo collo liscio e morbido… Le scopro i seni e li libero dal reggiseno che li copriva. Li massaggio con le mani e li ammiro brevemente, con quei capezzoli che svettano su quelle colline a goccia… Anche la stanza non era proprio calda. Lei sospirando e gemendo ondeggia il bacino con dentro il mio palo d’acciaio…

– Ohhh com’è duro…
esterna lei

immerso in quel caldo bagnato della sua vagina, il pene duro e ancora infreddolito esplode presto in un orgasmo travolgente

– Ohh Daniela, vengo…

– Come, di già?
dice lei.

– E’ tutta la notte che ce l’ho duro dalla voglia, non resisto più! OOhhhh…..

Lei con un braccio mi stringe a sé, allarga ancora di più le cosce, si porta una mano fra le gambe e tiene la base del pene fra le dita, tastando dolcemente l’uretra, come se volesse gustare il pulsare dei getti che passeranno lì dentro…
…ancora 1, 2, 3 movimenti in quel bagno di miele caldo ed io….

– OOOOhhhhhhhh!!…………. OOOOhhhhhhhh!!…… OOOOhhhhhhhh!!……OOOOhhhhh!
– Sbrupppp….. Sbrupppp….  Sbruppppp…. Sbrupppp….

La mia asta impietrita spruzza litri di seme bollente in fondo al suo sesso come una pompa, in un orgasmo tremendo…. Sento i getti scorrermi nell’uretra, sotto il tocco dei suoi polpastrelli.
Mi sembra che la mia asta esploda lì dentro, nel liberare tutta l’eccitazione accumulata da quando mi ero alzato.

– AAAhhhhh!! AAAhhhhh!….Ooooohhhhhoo….!

Grida lei sentendo quella durezza pulsare dentro di lei, mentre quei fiotti bollenti le allagano la vagina in un orgasmo senza fine… tanto che, non ho ancora finito di venire, che lei:

– AAAhhhhh! AAAhHhhh…..!

Urla sobbalzando sul tavolo con la mia asta impietrita dentro il suo sesso. Mi stringe a lei e viene cercando di trattenere le urla di un intenso orgasmo…
Rimango dentro di lei e la mia asta rimane estremamente dura, un po’ per la pressione della vescica, un po’ per l’effetto del freddo che ancora non era svanito del tutto…
Esco da lei per ammirarla distesa sul tavolo in tutta la sua nudità… Lei sospira, freme ancora per le scosse di piacere e  con fare un po’ timido si gira su un fianco, chiudendo e raccogliendo le gambe a se…
Pochi istanti dopo, un fiumiciattolo bianco sgorga dalla vagina stretta fra le gambe chiuse. Il rivolo scende sulle sue natiche cadendo sul tavolo… con le dita dischiudo il suo sesso e le dico:

– Guarda come mi hai fatto sborrare… questo è quello che una donna come te dovrebbe avere tutte le mattine…

La bacio e scendo sui suoi seni favolosi… Li mordicchio e li accarezzo con la lingua in ogni centimetro…La mia eccitazione è rimasta alta come prima, le monto sopra, risprofondo il mio membro nel suo sesso e ricomincio a muovermi ancora dentro di lei per gustarmi il suo nido favoloso…

– Daniela ho troppa voglia di te, ti scoperei tutto il giorno…

La faccio scendere e la faccio appoggiare al tavolo con le mani. La penetro da dietro e mi avvinghio a lei abbracciando i suoi seni favolosi che pendono e ondeggiano sensualmente sotto di lei…. di tanto in tanto una mia mano sfugge sul suo clito voluminoso… le mie dita lo accarezzano indurito fra le sue labbra carnose del suo sesso. Riporto le mani sui suoi seni accogliendo le coppe fra le dita accarezzandole i capezzoli…. Pochi affondi dopo…

–  Ahhahhaha…..

Lei viene ancora, chinando la testa fra le braccia appoggiate sul tavolo.
La giro e la faccio risalire sul tavolo spalancandole le gambe… mi tuffo con la lingua sul suo clito gonfio e fradicio. Lo spennello gustando i suoi fragranti umori ed affondo la lingua nel suo sesso grondante miele…
Sto ormai per venire anch’io, ma voglio impazzire fra quei seni favolosi, che avevo tanto scrutato da sopra quelle maglie sottili, durante i nostri incroci nei corridoi…
Mi metto a cavallo su di lei e poso l’asta col glande scoperto e scivoloso fra le due morbide colline…

– Ohhh ma cosa fai….
Mi dice lei un po’ sorpresa, come se non lo facesse spesso col marito.

– Voglio venire fra i tuoi seni, come mi immagino ogni volta che ci incrociamo nel corridoio…

Premo fra loro i seni che formano un ponte perfetto… Porto le sue mani sui seni in modo che lei li tenga premuti ed io mi possa mettere meglio sul tavolo. Mi muovo come scopando i suoi seni… quella morbidezza accarezza il glande che diventa sempre più scivoloso, gocciando miele…
Poco dopo vengo schizzandole il resto del seme che avevo, che le scivola fin sul collo sensuale.

– Oh Daniela, guarda come mi hai fatto godere…

Spargo il seme fra i seni e li massaggio… Inebriato da quella vista scendo sul suo collo leccando il lungo schizzo di seme che lo bagnava e bacio il suo splendido collo ovunque… Lei geme e mentre rotea la testa io raggiungo la sua bocca. La bacio ed assaporiamo insieme il mio seme…

Ci rivestiamo In fretta, prima che possa arrivare qualcun altro là sotto…

I vostri commenti e suggerimenti sono bene accetti. Inviateli a: psegr2011@hotmail.com  Mettere come oggetto “Racconto erotico”

Gli altri miei racconti li trovate qui:
https://raccontimilu.com/author/marcus/

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