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Mi chiamo Giulia, vi racconto come una serata normale e noiosa mi ha invece cambiato la vita. Mia madre mi chiese di portare a sua cugina e nostra vicina di palazzo Anna una giacca che aveva riparato e che si era scordata di portargli nel pomeriggio.
Io inizialmente sbottai perché non avevo voglia di uscire, ma in fondo Anna, che io chiamavo zia, era mia amica ed ero in grande confidenza con lei e mi avrebbe fatto piacere salutarla.

Pochi anni fa, mentre crescevo e il mio corpo cambiava lei mi spiegò tante cose di cui nessuno in famiglia mi parlava , facendomi affrontare quella fase con maggiore consapevolezza e serenità.
Mi diceva che stavo per diventare una bellissima ragazza, che il mio corpo a breve sarebbe cambiato radicalmente e che ne dovevo essere orgogliosa.
Io ho sempre cercato di imitarla, perché il suo aspetto e le sue movenze la rendevano molto affascinante. Quando ero in giro per la città con lei, vedevo gli sguardi che riceveva e l’energia sessuale che risvegliava…speravo che un giorno avrei avuto almeno un pizzico di quell’arte di sedurre che lei aveva.
Quella sera suonai all’appartamento in cui viveva sola, erano le 21, vidi le luci accese ma lei non aprii.
Avevo una copia delle chiavi del suo appartamento e ritrovandomi con la sua giacca in mano mi rodeva tornare a casa senza averglirla consegnata.
Aprii la porta annunciandomi e chiamandola a voce alta, inizialmente mi preoccupai non avendo risposta. Percorsi il corridoio verso camera sua, dove nel frattempo avevo sentito che c era qualcuno e la luce era accesa.
La porta era aperta, lei era sul letto, con delle cuffie audio sulle orecchie, nuda, con un PC portabile davanti che trasmetteva le immagini del suo corpo nel quale lei stava facendo scorrere un dildo dentro la passera.
Rimasi pietrificata, lei fece un salto nel letto per lo spavento e un attimo dopo per la vergogna…io mi vedevo in piedi nello schermo mentre lei si ricomponeva.
Mi scusai mortificata, lasciai la giacca su una sedia e dissi che andavo via subito, ma lei fece per fermarmi dicendomi di aspettare, mentre si infilava una vestaglia per coprirsi.
“Tesoro mi dispiace, vai in cucina che arrivo subito e parliamo un attimo” mi disse.

Io le dissi che ero mortificata e andai in cucina facendo come lei mi chiedeva.
Prese una bottiglia d’acqua dal frigo e ne versò in due bicchieri.
Esordi’ dicendo “Giulia intanto grazie per la giacca” poi guardando la mia faccia e pensando alla assurdità della situazione scoppiò a ridere così come feci io e l’imbarazzo fu scacciato dalle risate.
Mi disse “Giulia, quello che faccio davanti alla webcam lo faccio da un po’….inizialmente lo facevo per divertimento, poi ho scoperto che ci sono uomini e qualche volta donne, che pagano per vederti nuda o per i fare spettacolini per loro, in cui loro mi dicono cosa vogliono che faccia e io li accontento. Io guadagno poco come commessa e che piaccia o meno ho iniziato ad arrotondare ed anche piuttosto bene con le chat e le webcam.”
Io le rispondo dopo qualche istante “Non fai nulla di male, so di cosa parli quando dici che guadagni poco. Io faccio la cameriera al pub e prendo una miseria, in più mi tocca farlo con un assurdo vestitino tirolese attillato che se mi piego un po’ mi si vedono o le tette o il culo….ma come funziona e chi è che paga per vederti nuda?”
Mi spiega un po’ come funziona, mi parla della chat, delle carte di credito, delle mance che quando arrivano c’ è avviso di notifica, così come per I messaggi ecc.ecc.
“Vieni di là” mi dice Zia Anna “che mentre scollego, ti spiego.”
Arrivati davanti al PC leggiamo i messaggi della chat che sono arrivati, in cui scopro di essere stata vista in webcam mentre entravo in camera. Assieme ne leggiamo alcuni che recitano cosi’ -CHI È QUELLA MERAVIGLIA BIONDA CHE E’ ENTRATA -FALLA GIOCARE VON TE ecc.ecc.
Poi Anna mi guarda e mi dice sottovoce “Guarda come si fa a guadagnare dei soldi, tu reggimi il gioco però mi raccomando e per qualche minuto fai come ti dico”
Anna inizia a scrivere sulla tastiera
-E’ mia figlia, è una porcellina ficcanaso e’ molto giovane ma è già tanto porca, che dite se le do’ qualche sculacciata?-
Arrivano diversi messaggi e sento il campanello di avviso delle mance che annunciano notifiche che arrivano con maggiore frequenza… la scenetta che stavamo mettendo in atto stava stuzzicando gli spettatori.
Così dicendo mi metto in ginocchio sul letto e la zia mi fa mettere rivolta con il culo verso la telecamera e inizia a darmi leggere sculacciate sopra i pantaloni della tuta.
Trovo il tutto alla fine divertente con la coda dell’occhio vedo cosa scrivono i membri della chat e capisco che vogliono di più, così tra lo stupore di mia zia Anna e la voglia di giocare quel ruolo, mi abbasso pantaloni restando con le slip.
Anna me le infila un po’ tra le chiappe tirandole un po’ verso l’alto, mi sculaccia per gioco per un po’ poi su richiesta dei suoi fans mi accarezza le chiappe.
Leggo con la coda dell’occhio sullo schermo -BACIA IL CULO DI TUA FIGLIA-
Lei mi da qualche timido bacetto e decide di scollegarsi.
Ci ricomponiamo, io ho la passerina umida, mi ha inaspettatamente eccitato il gioco.
Mi dice tutta eccitata ‘Abbiamo guadagnato quasi cento Euro” , ci scambiamo un cinque con la mano, poi le mi da’ la metà facendomi l’occhiolino e raccomandandomi di essere riservata riguardo al nostro “gioco”.
Rientrata a casa, ripensando a quanto mi era piaciuto il tutto, sotto le lenzuola fantasticai e mi feci un ditalino che mi fece venire in un paio di minuti facendomi addormentare con le mutandine ancora abbassate.
Qualche sera dopo chiesi ad Anna se potevo prendere due pizze e mangiarle assieme a lei a casa sua.
Lei accolse mia proposta e così alle 8 ero già da lei con le pizze, complici nel nostro gioco in webcam ci sentivamo particolarmente legate.
Mentre cenavamo, bevemmo diversi bicchieri di vino ritrovancoci piuttosto alticcie già durante la cena.
Anna mi disse divertita “Ci sono decine di messaggi che chiedono di te…di cose che vogliono che facciamo, se siamo davvero madre e figlia e così via.”
Dopo circa un quarto d’ora eravamo in camera con webcam e PC accesi. Mia zia Anna mise un sottofondo musicale e iniziammo a scambiare messaggi con il nostro pubblico, in italiano e in inglese.
Eravamo in ginocchio sul letto l’una davanti all’altra, mentre le richieste di fare cose si moltiplicavano sullo schermo.
Mi eccitava pensare a degli sconosciuti, che ci desiderassero cosi’ tanto e mi intrigava ricevere richieste sessuali audaci.
Ci ritrovammo ad oltrepassare il limite… il fingere di essere madre e figlia, il ricordo di anni fa e di alcuni ditalini che ci eravamo fatte l’una davanti all’altra, ci torno’ alla mente, provocandoci un forte eccitamento condito da un pizzico di perversione.
Con i dovuti tempi facemmo quanto richiesto e fui io ad essere audace
-FATEMI VEDERE LE TETTE…TOCCATEVELE
-ALLATTA TUA FIGLIA
Mi accoccolai con fare infantile e mi ritrovai il capezzolo in bocca inizialmente lo succhiai leggermente poi mi venne da slinguarlo
-BRAVA, NON TI PIACE SOLO IL LATTE… SEI UNA FIGLIA PORCA E TI PIACE SLINGUAZZARE LA TUA MAMMA.
-BACIATEVI…
-LECCATEVI LE LINGUE
Inizialmente furono bacetti, ma ci ritrovammo presto a succhiarci le lingue con passione e tanta saliva.
-MASTURBATEVI FATECI VEDERE LE FIGHE GRONDARE DI PIACERE.
Prendendo i nostri tempi, tra una carezza un bacio e una palpata ci mettemmo sdraiate con le passere davanti alla webcam e iniziammo a giocarci un po’.
-PRENDITI CURA DELLA PASSERINA SENZA PELI DI TUA FIGLIA, TOCCALA E DALLE PIACERE
Mia zia Anna, cerco’ il mio consenso, poi mi fece appoggiare la mia gamba sopra di lei e si mise a favore di telecamera facendosi inquadrare il viso a fianco della mia passerina da poco depilata. Sentii le sue dita leggere percorrermi le labbra della mia fighetta, sentivo arrivare notifiche di messaggi e di mance mentre mia zia faceva trascorrere i minuti e io desideravo il suo tocco per farmi venire, non ci duravo più. Riuscii’ a leggere alcuni messaggi mentre nello schermo si vedevano il viso di mia zia e la mia passerina gonfia che desiderava di essere stimolata.
-LECCAGLIELA, FAI VEDERE QUANTO SEI BRAVA A FARE LA MAMMA.
Dissi “Fai quel che chiedono, ti prego”
Sentii I capelli di Anna che mi solleticavano interno cosce poi avvertii la sua bocca sul mio sesso.
Fu straordinario, venni diverse volte godendomi la bocca di mia zia Anna si di me e il pensiero eccitante di tanti cazzi e fighe che godevano a distanza guardandomi. Mia zia si mosse e mentre mi leccava si mise a 69 su di me. Mi ritrovai, anche se non lo avevo mai fatto, esperta e appassionata nel leccare la sua figa già bagnata.

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