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L’estate – Capitolo 13 – Due mani sono meglio di una

By 18 Agosto 2020Agosto 19th, 2020No Comments

Zio Franco era sempre più turbato dalla presenza delle due giovani in casa. Dopo l’episodio della stanza non riusciva che a pensare a quei due corpi attraenti e pieni di vita, aveva sempre davanti agli occhi gli slippini delle ragazze mentre dormivano profondamente nel lettone.
Le vedeva sempre uscire in pantaloncini e magliettine attillate e in casa le trovava sempre in pose e in abbigliamenti decisamente intriganti. A pranzo, quando erano seduti tutti insieme al tavolone della cucina, non riusciva a non fissare le tette tese sotto le canottiere e, quando le due ragazze si aiutavano a vicenda nel lavare i piatti sul tinello, il suo sguardo indugiava sempre su quei due culetti meravigliosi, vederli l’uno di fianco all’altro era uno spettacolo senza pari. Cominciò a sospettare che lo facessero apposta per stuzzicarlo. Ma cercò di frenare quelle fantasie, sapeva che Claudia era una ragazza molto seria e tutti quei pensieri erano solo castelli in aria che si era creato lui. Aveva già superato ogni limite penetrando segretamente nella loro cameretta qualche mattina prima e decise che non era il caso di esagerare.
Intanto,mentre zio lottava strenuamente contro i suoi libidinosi pensieri,il pomeriggio Sara propose a Claudia di andare a fare un giro al bar della piazza. Claudia la fermò subito protestando: “Ma sei matta? Dopo quello che è successo l’altra mattina?”
Sara ribattè pronta: “Perché? Che è successo? Ci siam solo mangiate un gelato!”
Claudia era combattuta, la situazione dell’altra mattina l’aveva intrigata,è vero, ma si rendeva conto che non era il caso di esagerare. Cosa ci tornavano a fare?
Ma Sara insistette così tanto e minacciò di andarci da sola, così che Claudia fu suo malgrado costretta ad accompagnarla. In fondo, ma non l’avrebbe ammesso mai, era curiosissima di ritornarci.
Sara propose quella visita spinta da una curiosità morbosa, dopo l’esperienza della sagra era all’affannosa ricerca di conferme. Voleva capire se davvero bastava così poco per trasformare una normalissima situazione in qualcosa di molto più trasgressivo.
L’idea che avrebbe potuto tranquillamente dare un aiutino a qualsiasi uomo l’eccitava da morire e la lusingava , e voleva avere la conferma che ,se avesse voluto, avrebbe potuto farlo praticamente con chiunque. Era sicura che quello che era accaduto alla sagra non lo avrebbe mai fatto a casa sua, dove tutti la conoscevano e dove la voce avrebbe potuto spargersi con notevole rapidità. Ma lì, come al campeggio, le cose erano assai diverse. Protetta da una sorta di anonimato aveva dato sfogo ai suoi veri istinti che,in città,erano invece rimasti sepolti per molto tempo. Fu con questi pensieri che si avviò con Claudia verso la piazza del paese.
Giunsero in prossimità del bar verso le 14 e il gestore stava chiudendo, aveva aperto per pranzo ma non avrebbe riaperto almeno fino alle 17. Le due ragazze incontrarono il gestore proprio mentre stava abbassando la serranda.
”Oh buongiorno signorine” le disse sorridendo.
”Buongiorno” disse Sara “ Mi scusi,ma sta chiudendo ora?”
”Si, dopo pranzo siamo chiusi. Poi riapriamo alle 17”.
”Uffi” disse Sara mettendo su un dolcissimo broncio e guardando l’uomo negli occhi. “Io sono così assetata… Abbiam fatto una passeggiatina e siamo così stanche” disse Sara all’uomo, spingendo in fuori il petto per evidenziare le sue tette tese sotto la maglietta e avvicinandosi leggermente. Claudia assisteva in silenzio alla scena, curiosa di capire che cosa volesse combinare Sara.
”Bé, se la mettete così posso darvi qualcosa. Non sono certo il tipo di uomo che lascia assetate due belle signorine come voi” disse sorridendo a Claudia. “Entrate, per 10 minuti certamente non sarà la fine del mondo”.
Cedette il passo alle due ragazze che entrarono nel bar avvolto nella penombra a causa delle serrande mezze abbassate. Poche lame di luce filtravano dalle persiane, da fuori nessuno avrebbe potuto dare uno sguardo all’interno del bar.
Sia Sara che Claudia indossavano dei pantaloncini corti e stretti ma mentre Sara indossava una semplice maglietta, Claudia aveva indosso una canottiera aderentissima, che metteva in evidenza il prosperoso seno di cui Madre Natura l’aveva donata.
”Allora? Che vi do da bere?” chiese gentilmente l’uomo.
”Due coca cola e un bicchiere d’acqua andranno benissimo” rispose Sara sorridendo.
Mentre le serviva il gestore si dilungò con lo sguardo su quei culetti piccoli e tondi, sulle fighette delineate dagli shorts stretti e sulle tette di Claudia, che,ad ogni movimento, sobbalzavano nonostante il reggiseno che le sorreggeva. Quella ragazza ha davvero due tette incredibili, pensò l’uomo mentre porse i bicchieri alle due giovani.
Chiacchierarono un po’ del più e del meno, e le due ragazze raccontarono dell’anno universitario che attendeva Sara, dell’anno scolastico che Claudia avrebbe dovuto ripetere e dei loro hobbies favoriti. Una discussione piacevole e serena. Non ci fu alcun accenno alla storia del calippo, e Claudia ne fu sollevata. Con questa tranquillità le era più facile sorridere e parlare in relax.
Al momento di pagare Sara si accorse di non avere portato con sé i soldi. Claudia le rispose che anche lei non ne aveva, erano d’accordo che li avrebbe portati lei! E quasi si infuriò per questa cosa.
Il gestore sorrise paziente mentre le due ragazze discutevano animatamente, avevano indietro anche le birre e il primo calippo dell’altra mattina. “Facciamo un salto a casa a prenderli e torniamo” propose Claudia all’uomo,agitatissima.
”Ci mettereste troppo, io devo chiudere e andare a casa. Non potrei aspettarvi per così tanto.” Rispose l’uomo.
”Non sappiamo proprio come fare allora” intervenne Sara. “E non so se torneremo ancora in questo bar” si affrettò ad aggiungere.
”Ahi ahi” disse l’uomo “ e come si fa allora?”
Sara sapeva benissimo che la situazione era facilmente risolvibile, avrebbero potuto dare i soldi alla zia che avrebbe saldato il conto. Ma la sua malizia e la sua voglia di sperimentare le avevano già ficcato in testa un certo progettino,una situazione nuova, e non voleva farsi sfuggire l’occasione di testarne i possibili sviluppi.
L’uomo intanto si era spostato di fianco alle ragazze,proprio a ridosso del bancone.
”Un accordo lo troveremo senz’altro” disse l’uomo guardando Claudia, che a sua volta abbassò lo sguardo imbarazzata. “Giusto?” aggiunse poi rivolgendosi a Sara.
”Sicuramente, tutto quello che vuole” gli disse Sara, desiderosa di spingere la situazione ai limiti.
”Mi piacciono molto le ragazze educate,discrete e disponibili” disse l’uomo avvicinandosi a Sara.
”Noi siamo molto disponibili” rispose Sara, che intanto avvampava di calore.
”Vero Claudia?”
Claudia non sapeva che rispondere e rimase in silenzio, non riusciva a interpretare bene la situazione, non capiva bene che cosa stesse succedendo e lasciava che a condurla fosse Sara.
”Bè, vediamola tutta questa disponibilità.”.
L’uomo si avvicinò a Sara e le pose una mano sul sedere. Sara non fece una piega,mentre Claudia rimase come pietrificata. Avrebbe voluto protestare e dare del porco all’uomo ma rimase zitta limitandosi a osservare, attendendo anche lei la reazione dell’amica.
Reazione che però, con grande meraviglia di Claudia, non ci fu.
L’uomo cominciò a palpeggiare il culetto di Sara con una mano,tastando con gusto quella carne giovane e soda. Sara,come già successo al camping, rimase immobile a farsi palpeggiare, era eccitatissima ma non voleva darlo troppo a vedere.
L’uomo, confortato dalla reazione delle ragazze, salì con la mano e prese a palpeggiarle le tette,mentre la guardava negli occhi. Claudia, spiazzata dalla presa che avevano preso gli eventi,osservava impietrita. Il gestore infilò le due mani sotto la magliettina di Sara e iniziò a palpare le tette da sopra il reggiseno. Poi si staccò e si avvicinò a Claudia.
”Lo sapete che non si va in giro senza soldi” disse l’uomo rivolgendosi a Claudia.
”Anche tu sei una brava ragazza disponibile ed educata, vero?”
Claudia, immobile, sentì le grosse mani dell’uomo cominciare a palparle lentamente il culetto, mentre lei teneva lo sguardo fisso davanti a sé, incapace di guardare l’uomo negli occhi.
Si stupì di sé stessa. La sensazione di disgusto che era sicura avrebbe provato lasciò invece spazio a uno strano senso di eccitazione. Guardò intimidita e in silenzio l’uomo mentre giocava col suo sederino. Fu sorpresa anche dalla sua mancanza totale di reazione, avrebbe dovuto subito protestare invece,perso l’attimo utile, stava lentamente scoprendo che farsi palpeggiare in quel modo quasi osceno le piaceva. L’uomo, che dalla prima volta che l’aveva vista non vedeva l’ora di palpeggiarle quelle splendide tette, portò le mani sul seno di Claudia, massaggiando prima con una mano sola e poi con entrambe,schiacciando i seni della giovane l’uno contro l’altro e passando i palmi delle mani sui suoi capezzoli.
Entrambe si fecero palpeggiare per diversi minuti, senza fare un benché minimo movimento. Le mani dell’uomo avevano piena libertà e le ragazze ,docilmente, si facevano toccare rimanendo ferme come cagnoline. Il gestore sentiva il cazzo crescere nei pantaloni mentre si dedicava a esplorare quei due corpi giovani,sodi e conturbanti.
Continuò a lungo, vedendo che le ragazze non si opponevano in alcun modo.
”Siete proprio due ragazze educate” disse ad entrambe l’uomo,con gli occhi spalancati per l’eccitazione. Claudia era dibattuta dalla situazione, da un lato avrebbe voluto fermare tutto ma in realtà la trasgressione di tutta la vicenda le piaceva enormemente. Comprese che le piaceva farsi palpare da uno sconosciuto e che a Sara piaceva ancora di più, in fondo era proprio lei ad aver creato quella situazione, eppure viveva ancora il tutto quasi come un sogno, niente le pareva reale e concreto.
Appoggiate entrambe al bancone continuarono a farsi palpeggiare dall’uomo. Le due ragazze,rosse in volto, si facevano fare tutto. Poi l’uomo le fece girare di spalle, e iniziò a palpeggiare i sederini di entrambe. Sara divaricò un po’ le gambe e l’uomo, ingolosito dal suo gesto, cominciò a passare il dito medio sulla fighetta . Fece lo stesso con Claudia, e per alcuni minuti le sue dita si infilarono tra le chiappette di quei deliziosi culetti, sfiorando le fighette di entrambe. Le sentì gemere leggermente e le vide arrossire sempre più.
Salì con le mani sulla schiena delle due ragazze, ridiscendendo lentamente seguendo la curva che terminava sui due sederini, completamente esposti al suo sguardo vorace.

Si dedicò poi al culetto di Sara mentre con l’altra mano iniziò a massaggiarsi i pantaloni. Le due ragazze videro la mano dell’uomo alla prese coi suoi pantaloni e Claudia avvampò. Passò poi a palpeggiare con vigore il sederino di Claudia,sempre sfiorandosi il cazzo da sopra i pantaloni con l’altra mano.
Claudia,sempre girata di spalle, sentì poi afferrarsi la manina sinistra e appoggiarla su qualcosa che sentì subito duro e gonfio. Imbarazzatissima , non tirò indietro la mano e fu sorpresa nel sentire il contatto con altre dita, che non erano però quelle dell’uomo. Girò la testa di lato e vide che l’uomo aveva afferrato anche la mano di Sara e,con entrambe, aveva iniziato a massaggiarsi il pacco gonfio. Claudia avvampò,sentiva la sua mano partecipare con quella dell’amica a quel massaggio osceno. Entrambe esploravano quel gonfiore con sempre maggior partecipazione, e le due manine quasi si cercavano, si sfioravano, si sovrapponevano su tutta la lunghezza del cazzo dell’uomo.
”Avete proprio delle belle manine” disse l’uomo,continuando a usare le mani delle due ragazze come più riteneva opportuno.
Claudia cominciò a realizzare che la situazione stava prendendo una piega del tutto inaspettata eppure non riusciva a fermarsi.
Improvvisamente il gestore cinse i fianchi delle due giovani, che staccarono le mani dal bancone, e le portò versò uno dei tavolini del bar. Si sedette su una sedia e invitò le due ragazze a mettersi in piedi, proprio di fronte a lui.
”Su” disse con voce che non ammetteva repliche “fatemi vedere qualcosa di interessante”.
”Che cosa vuole vedere?” chiese Sara con un filo di voce.
”Vediamo cosa avete di bello sotto quei pantaloncini” ribadì l’uomo.
Avvicinò le mani a Sara e le slaccio il bottone degli shorts, abbassandoli fino alle caviglie. Sara non fece obiezioni e rimase di fronte all’uomo con indosso i soli slippini. Poi l’uomo si girò verso Claudia e fece lo stesso con lei. Le ammirò,entrambe in piedi a pochi centimetri da lui con indosso solo le mutandine a vita bassa. Le due ragazze, in preda a un leggero imbarazzo, si fecero guardare a lungo dall’uomo, che
poi le fece avvicinare ancora di più e allungò le mani verso le due fighette. Da sopra il tessuto delle mutandine iniziò a sfiorarle,prima con l’intera mano, poi col dito medio che cercava di intrufolarsi tra le labbra. Le toccò per qualche minuto, mentre le due ragazze , immobili, cominciavano a godere di quel massaggio. Ben presto entrambe le mutandine cominciarono a bagnarsi.
”Brave piccole, vedo che vi piace farvi toccare lì” disse l’uomo continuando quel lungo massaggio.
Le fece poi girare,osservandone i culetti coperti solo dal sottile tessuto degli slip, e prese prima a palpeggiarli con vigore e poi a schiaffeggiarli dolcemente a mano aperta. Claudia era imbarazzatissima eppure l’eccitazione che sentiva salire era qualcosa di difficilmente controllabile.
Poi l’uomo le invitò a sedersi l’una alla sua sinistra e l’altra alla sua destra.
”Su, sedetevi di fianco a me” disse l’uomo, quasi con la bava alla bocca.
Claudia guardò Sara allo scopo di capire che cose sarebbe successo a quel punto e Sara le ricambiò lo sguardo.
L’uomo le guardò e fece un sorriso ironico.” Siete così educate e carine che sicuramente una manina, un aiutino me lo darete, vero?E’ chiaro che però se non volete non ci sono problemi ma qualcosa però mi dice il contrario” chiese osservando la reazione delle due. Sara annuì senza dire una parola, non aspettava che quella richiesta, e Claudia, ora ancora più imbarazzata, si limitò ad abbassare lo sguardo. Prese le due manine delle ragazze e se le portò sulla patta dei pantaloni. Le due si guardarono e , dopo un breve attimo di titubanza, cominciarono a massaggiare il cavallo dell’uomo, con grande lentezza. Claudia percepì subito la grossezza del cazzo dell’uomo e,dopo un inizio timido, aumentò l’intensità del palpeggio, con Sara che la guardava soddisfatta. Vedeva l’amica sempre più presa dalla situazione e il suo sguardo ormai rapito da quello che stavano facendo. Claudia osservò prima la sua manina giocare con la patta e poi gettò lo sguardo sull’uomo. Lo vide eccitatissimo e capì quanto e quale piacere i suoi gesti potevano donare a un uomo. L’uomo osservava quelle due delicate manine massaggiargli ancora i pantaloni, il cazzo che ora gli era diventato di marmo. Le fermò, afferrando i sottili polsi delle due ragazze, poi si slaccio la cerniera dei calzoni, li abbassò un poco e rimase in slip. Riafferrò entrambe le mani delle ragazze e se le portò sugli slip.
Le due ripresero a massaggiare, Claudia che si dedicava all’asta, massaggiandola col palmo della mano, mentre Sara palpeggiava la parte più bassa, sentendo la rotondità e la grossezza delle generose palle dell’uomo.
L’uomo guardava i visi dolci e un po’ intimiditi delle due giovani, osservava la cosce nude che racchiudevano quelle due dolcissime fighette che aveva esplorato fino a pochi minuti prima, vedeva i peletti neri di entrambe che spiccavano sotto la trasparenza delle mutandine. Al culmine dell’eccitazione abbassò del tutto gli slip, scoprendo un cazzo duro e di dimensioni ragguardevoli. Claudia osservò quell’uccello ora libero.
”Su piccole” disse l’uomo “ i debiti vanno sempre pagati” guardandole entrambe e tenendo il cazzo teso dopo averlo afferrato alla base con la mano. Claudia osservò quell’uccello grosso e ritto davanti a lei , le sue ultime resistenze crollarono definitivamente.
A quel punto Sara prese l’iniziativa, afferrò il cazzo dell’uomo e,con estrema lentezza, cominciò a fargli una sega.
”Brava piccola , segalo per bene” disse l’uomo guardando Sara.
Claudia guardava, vedeva le mani dell’amica scorrere su quel generoso uccello ed ebbe un sussulto, l’eccitazione le fece quasi girare la testa. Non aveva mai visto un’altra ragazza segare un uomo dal vivo,era un’esperienza nuova e sconvolgente.
L’uomo le prese improvvisamente la mano e se la mise sulle palle.
”Dai piccola” le disse “ Fammi vedere come usi bene quella manina”
Claudia, docilmente, fece quello che l’uomo voleva.
Mentre Sara segava, Claudia cominciò a massaggiare le palle dell’uomo,prima con le dita e poi col palmo intero della mano. Le sentiva gonfie e morbide, due sacche piene.
Poi l’uomo le riprese la mano e la portò su,assieme a quella di Sara. Lo strinsero insieme , poi iniziarono entrambe a segare quel cazzo durissimo,le due manine andavano su e giù sempre più velocemente, l’una che sfiorava l’altra, le dita che si sovrapponevano a fasi alterne su tutta l’asta. L’uomo osservava la scena, e si rilassò sullo schienale della sedia, sempre più incredulo che tutto ciò stesse accadendo proprio a lui. Nessuna delle due aveva mai fatto una sega a un uomo assieme ad un’altra ragazza e condividere quel cazzo procurò solo un brevissimo iniziale imbarazzo superato il quale le ragazze cercavano appositamente il contatto delle loro due manine mentre agitavano l’uccello dell’uomo, e scambiandosi sguardi complici.
L’uomo allungò le mani sulle cosce delle due ragazze ,sentendone la pelle fresca , giovane, liscia e vellutata e poi le pose sulle teste,accarezzandone i capelli, che parevano di seta, mentre entrambe lo guardavano negli occhi.
Sara e Claudia, ormai eccitatissime e libere da ogni freno, continuarono quel lavoretto per qualche minuto , guardandosi ogni tanto a vicenda e osservando la reazione dell’uomo, che sembrava al settimo cielo. Poi presero ad alternare le mani, e mentre una segava l’uomo l’altra osservava eccitata. Si scambiarono il cazzo per 3-4 volte.
Osservare quelle due giovani ragazze dividersi il suo cazzo con un misto di imbarazzo ed eccitazione fece perdere la testa all’uomo.
In fondo non ci fu bisogno di tanto tempo. Sara, un po’ più navigata di Claudia, capì che ormai mancava poco, come era successo coi due uomini alla sagra sentiva il respiro dell’uomo farsi sempre più affannoso. Afferrò l’intero cazzo lasciando che Claudia staccasse la sua mano e cominciò a segare sempre più velocemente. Claudia guardava estasiata l’amica , e non vedeva l’ora di vedere la fine del compitino. Osservava la manina dell’amica lavorarsi quel grosso cazzo e ,poco sotto, le palle dell’uomo,piene e grosse, che venivano sballottate su e giù. Appoggiò le sue mani sulle cosce, sentendo fortissima la voglia di toccarsi la fighetta assistendo a quella scena.
Sara intanto non aspettava altro che il momento culminante, era l’attimo che preferiva e che, come aveva di recente scoperto, le regalava degli intesi brividi di piacere. Voleva aiutare quell’uomo a svuotarsi. Aumentò la velocità della mano segando sempre più veloce, guardando in faccia l’uomo.
Pochi minuti e l’uomo emise un piccolo grugnito. Era il segnale: cominciò a sborrare generosamente. Sara , dopo il primo schizzo, continuò imperterrita a segarlo. Claudia guardava curiosa ed eccitatissima i primi schizzi di sborra esplodere dal cazzo dell’uomo, vide la mano di Sara riempirsi di densa sborra. La sborra le ricadeva sulla mano e si spargeva su di essa in lunghi densi rivoli. Sara diminuì l’intensità e il cazzo esplose ancora 2 abbondanti schizzi. Claudia,sorprendendosi ancora una volta di sé stessa, allungò timidamente una mano e cautamente massaggiò l’uccello dell’uomo che ora era quasi ricoperto di sborra. Affascinata dalla quantità di sborra che vedeva, sentì il liquido caldo e denso scivolarle sulla manina e il cazzo lentamente perdere la durezza che aveva avuto fino a pochi minuti prima. Sentì i densi filamenti che le si infilavano tra le dita, quello strano fluido bianco che colava dalla sua manina e da quella di Sara.
Finirono entrambe per massaggiarlo per qualche minuto guardandosi di sfuggita ogni tanto, fino quando anche l’ultima goccia di sperma uscì.
L’uomo le guardò, ancora intontito e spremuto dall’esperienza , e accarezzò la testa di entrambe.
”Brave piccole” disse con il respiro tirato “ avete fatto davvero un bel lavoretto” e nel dirlo prese un fazzolettino dal tavolo, si pulì mentre le ragazze osservavano. Claudia osservava il tutto con aria imbarazzata ed eccitatissima. Le sembrava di far parte di un sogno e ancora non riusciva a credere a quel che avevano fatto, ancora incredula si guardò le gocce di sperma che le imbrattavano la mano.

Poi l’uomo si rivestì, si tirò su gli slip e i calzoni e accompagnò le ragazze al bancone,che intanto si erano tirare su i pantaloncini.
Entrambe si ripulirono le mani con i fazzolettini che l’uomo porgeva gentilmente.
”Bene, direi che il conto del bar è stato saldato” disse l’uomo sorridendo alle due ragazze e accarezzando le teste di entrambe.
”Non è stato difficile, vero?” aggiunse.
”No, affatto” rispose Sara.
”E quando volete sapete che il bar è a vostra disposizione” ribadì l’uomo.
Le due ragazze annuirono, ora un po’ più intimidite dalla situazione.

“E’ ora che vada a casa, tra un’oretta devo riaprire il bar” disse l’uomo alle ragazze.
”Inutile dire che vi aspetto ancora, uno di questi pomeriggi. Siete davvero due ragazze educate. E mi sembra che vi piaccia molto essere gentili” ribadì,con un furbo sorriso.
Sara lo guardò e rispose:” Si, ci piace tanto dare un aiuto quando è possibile”.
L’uomo la guardò con rinnovata eccitazione.
”Brava piccola” le disse l’uomo,carezzandone leggermente la guancia.

Poi Sara prese di scatto la mano dell’amica trascinandola fuori dal bar, senza aggiunger altro.
Claudia superò il momento di trance, non vedeva l’ora di uscire all’aria aperta.
Una volta sulla piazza, alla luce del sole, si incamminarono verso casa.

“Bè ora volendo abbiamo un bar a nostra disposizione” disse Sara per spezzare quel profondo imbarazzo che si era impossessato di Claudia, capendo che aveva bisogno di tempo per metabolizzare quel che era appena successo.
”Si” le disse Claudia sorridendo.

“Magari la prossima volta ci offrirà qualche altro bel calippone con la panna!” disse ironica Sara, allo scopo di sdrammatizzare.
”Daii, sei sempre più scema” le rispose Claudia sorridendo.
E, spezzata la tensione accumulata, si avviarono verso casa, non facendo più cenno all’episodio.

Sara però capì di aver trovato una fidata compagna di giochi e riflettè tra sé che era il quinto uomo che faceva sborrare nel giro di un mese, il terzo nel giro di poche ore…. si rese conto che ogni volta era più bello e che quasi ormai non riusciva a farne più a meno.


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