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L’intreccio – Capitolo 6 – L’approfondimento

By 20 Settembre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Andrea aveva raggiunto Sofia a casa. “Ciao Andrea” e lo baciò a stampo come era sua abitudine fare. Lo aveva accolto con una vestaglia semitrasparente e indossava un intimo bianco con un corpetto dello stesso colore. “Ciao Sofia” ammirandola deglutendo “sei incantevole” “Ero poco fa al telefono con Filippo” “Ah” rispose lui. “ti saluta” “Grazie. Gli hai chiesto di venire?” “Si tesoro, ma ha voluto dedicarsi all’organizzazione del nostro incontro a sei” “Mi piace Filippo” disse Andrea “dev’essere proprio in gamba” “sì” rispose lei “E’ uno tosto. Ci ho messo sei anni prima di farmelo ma ne valeva la pena. Ora però pensiamo a noi che ho voglia di te!” Lo spinse sul divano e lo fece sedere. Gli slacciò la camicia e si mise a cavalcioni sopra di lui. Prese con le sue mani la testa di Andrea e lo baciò appassionatamente. Si staccarono da quel profondo e voluttuoso bacio e sempre tenendogli la testa fece in modo che lui le baciasse il collo e proseguisse fino ai seni. Andrea stava impazzendo della veemenza con cui Sofia lo aveva accolto. Le strusciava la sua fica sulla patta dei pantaloni e sentiva sempre di più che il cazzo di Andrea stava prendendo la giusta erezione. Lei ansimava al contatto delle labbra di Andrea con il suo corpo. Andrea prese Sofia per i glutei si alzò in piedi e lei strinse le gambe attorno alla sua vita con una morsa imponente. La fece adagiare sul divano e posizionandosi davanti a lei le disse “Spogliami troia” Sofia non se lo fece ripetere due volte armeggiò con la cintura dei pantaloni, tirò giù la zip, fece calare i pantaloni e da sopra gli slip iniziò a mordicchiare il cazzo di Andrea. Poi repentinamente con entrambe le mani calò gli slip liberando il possente cazzo di Andrea che svettava fiero davanti al viso di Sofia. “Succhialo!” le ordinò: Lei iniziò con piccoli bacetti sul glande poi appoggiò le labbra, le aprì e iniziò un favoloso pompino. Lui le teneva la testa e le dava il giusto ritmo. La stava scopando in bocca. Lei lo ingoiava tutto fino a strozzarsi e ogni volta che lui le dava un attimo di respiro la sua saliva colava lungo l’asta perfettamente eretta. Il ritmo del pompino era alternato ora più veloce ora più lento. Andrea era in estasi. Nessuna donna prima di lei gli aveva fatto un servizio così. “Guardami mentre spompini lurida cagna!” Sofia era sempre più eccitata dal ricevere quel tipo di epiteti. Si sentiva troia, cagna, puttana. E accelerava i movimenti della testa. Poi improvvisamente mise un dito nel buchetto di Andrea. Lui non aveva mai provato un massaggio prostatico. Inarcò la schiena, sembrava che il suo cazzo aumentasse di dimensioni. Lo portò facilmente all’orgasmo che le inondò la bocca. Sofia non ne perse neanche una goccia. Si staccò, aprì la bocca e le fece vedere il contenuto. Poi la richiuse e ingoiò tutto. Si alzò e lo baciò appassionatamente trasmettendo dalla sua bocca parte del contenuto nella bocca di lui.

Continuò a tenere in tiro il cazzo di Andrea. Poi si voltò, appoggiò le mani alla spalliera del divano e gli disse: “Ora sfondami! Porco!”. Andrea scese e iniziò a preparare la figa di Sofia con la lingua passandola lungo le grandi labbra e soffermandosi sul clitoride. Alternava leccate alla figa e al buchetto del culo. Le aveva chiesto di sfondarla e lui non chiedeva altro. Quando la sentì pronta dopo un orgasmo violento la penetro in figa con forza. Il ritmo era vertiginoso. “Dai sfondamiiiiiiiii Maialeeeeeeeeee” “si che ti sfondo porcaaaaaa”. Le infilò un pollice nel culo per prepararlo. Non voleva ancora venire Andrea, quindi rallentò il ritmo e la penetrazione si fece più profonda. “Si daiiiiiii chiavami bastardo! Fammi godereeeeeee” lo esortava Sofia. “ohhhhhhh, siiiiiiiiii, vengooooooooooooo” Venne con un orgasmo intenso. Ma Andrea non era ancora soddisfatto. Estrasse il cazzo dalla fica grondante degli umori di Sofia, lo appoggiò al buchino e spinse. Spinse veramente forte. “Ahi”, fece Sofia. “Non ti lamentare che hai il culo sfondato cagna!”. Aumentò il ritmo dell’inculata. “siiiii, inculami forteeeeeee, Spaccamiiiii. Lui teneva con una mano su un fianco e con l’altra le teneva i capelli. Era un’inculata selvaggia ma a lei piaceva essere dominata. “Vengooooooooooooo” urlarono insieme raggiungendo un orgasmo incredibile. Lei sentiva i fiotti di sperma nelle sue budella. Lui sentiva i muscoli dello sfintere contrarsi come se ricevesse un pompino con il culo di lei. Si staccò da lei sfossato, stanco ansimante. “Tu mi uccidi Sofia!” esclamò Andrea “No Andrea sei tu che mi ucciderai”. Si sedettero sul divano per riprendere fiato abbracciandosi teneramente.

“sei magnifico Andrea, finalmente ho ritrovato me stessa” “Mi hai fatto scoprire piaceri che non avevo mai provato quando ero sposata. Ora che poi abbiamo allargato le nostre vedute mi sento più evoluta e aperta ai piaceri della carne.” “Si Sofia ti stai evolvendo e mi fa piacere esserne stato in parte l’artefice” “Non vedo l’ora” disse lei “di partecipare all’orgia. Sono proprio curiosa di vedere fino a che punto possiamo arrivare” “sono curioso anche io di parteciparvi. Chissà cosa sta organizzando Filippo”. “Domani lo chiamo chiedo e poi ti faccio sapere” disse lei. Andrea andò in bagno si dette una rinfrescata, si vestì e andò a casa sua.

Il mattino dopo Filippo messaggiò Sofia:

Filippo: Buongiorno Sofia, Tutto bene? Location trovata e prenotata.

Sofia: Buongiorno tesoro. Tutto ok. Sono contenta che hai già trovato. Ti chiamo più tardi per i dettagli.

Passò la mattinata tranquilla, Filippo svolgeva regolarmente il suo lavoro. Verso le 11:00 chiamò Sofia. 

Tuuuuu, Tuuuuu, Tuuuuu

“Pronto Filippo!” “ciao Sofia, sei impegnata?” “No Filippo dimmi” “Com’è andata la serata?” “Splendidamente come sai è venuto Andrea a casa” disse Sofia “avete scopato?”, chiesi “Sei Geloso?” curiosamente replicò lei “ma anche no, volevo solo saperlo per curiosità e poi lo immaginavo che avreste scopato” tenni a precisare “appunto lo sapevi” affermò Sofia “nel frattempo come ti ho scritto ho trovato e prenotato la location per sabato sera alle 20:00” “Fantastico e com’è?” “tieniti forte e poi avvisa gli altri. Ti spiego il programma. Ho fatto riservare all’interno della stanza anche un tavolo da sei. Quindi massima puntualità magari andiamo anche un po’ prima. Dì a tutti di munirsi di documento d’identità per la registrazione. Poi ce lo lasciano in maniera discreta dentro un cassettino così quando vogliamo possiamo andare via senza fare il check-out. La stanza è a tema, si chiama Cleopatra ed è arredata come se ci trovassimo nell’antico Egitto. C’è un letto enorme capace di ospitare più persone contemporaneamente e dall’altro lato della stanza c’è un’enorme vasca per l’idromassaggio. Ho fatto predisporre che ci vengano rilasciati il doppio di asciugamani, teli doccia e accappatoi. Così se vogliamo farci più docce abbiamo tutto il necessario.” Sarà costata una fortuna” affermò lei. “Il giusto poi facciamo i conti noi tre ometti e dividiamo non sia mai che facciamo pagare le signore” “sei sempre un galantuomo” ribadì Sofia, “per così poco?” Chiarii io.

“Poi ti invio il messaggio dell’indirizzo. Direi di vederci tutti insieme per le 19:30” “Ok Filippo”. “Dimmi Sofia, se hai tempo, di Aurora e Luana” Chiesi a Sofia. “Beh, Aurora l’hai conosciuta intimamente, come sai è separata ha due figli una ragazza più grande ed un ragazzo più piccolo. Vive con loro ma essendo grandicelli ha molta autonomia. Le piace molto ballare essendo da giovane una danzatrice. Si è separata dal marito perché l’ha sgamato con un’altra, una straniera. Nel periodo in cui erano sposati lui era il perfetto paraculo, viziato dalla mamma. Pretendeva la moglie sexy ma non l’aiutava. Poveretta, praticamente ha tirato su i suoi figli da sola senza il benché minimo supporto. Va da sé che lui che si sentiva “trascurato” ha iniziato a guardarsi intorno quando in realtà chi fosse la vera trascurata era Aurora, che si sentiva sola pur essendo in compagnia di quell’eterno bambino. A volte mi dice che in realtà di figli ne aveva tre: i suoi naturali più il marito, un eterno adolescente. Stanca delle sue vessazioni e delle violenze psicologiche che subiva, una volta beccato con l’altra non ha esitato a mandarlo a fare in culo” “Come la capisco” dissi “E di Luana che mi racconti?” Aggiunsi. “Beh! Luana è delle tre la più bella. Te ne sarai reso conto” “la bellezza è soggettiva siete tutte e tre delle belle donne ognuna di voi ha le sue caratteristiche” Replicai “Che grandissimo figlio di puttana che sei” Disse Sofia, che in realtà voleva che le dicessi che lei era la più bella. “va che sei un bel marpione a non sbilanciarti”. Effettivamente Luana era la più gnocca con quei capelli castani, l’acconciatura con cui li portava, facendo risaltare molto gli occhi da cerbiatta incastonati in quel bel viso con quella bocca disegnata che ti faceva venire i più peccaminosi pensieri. “Come sai Luana è sposata con un ricco imprenditore molto più anziano di lei. Lui sta molto bene economicamente e le lascia la più ampia libertà possibile perché ha paura di perderla. Sai a volte è anche venuto in discoteca con noi, ma lui non balla, si siede al tavolino ordina un drink ascolta la musica e ogni tanto la guarda. Lei è molto disinibita, balla con tutti anche con movenze sensuali e lui non dice nulla. Finita la serata escono insieme e vanno a casa. Non ha figli, forse perché lui non può averne”. “forse ho compreso che tipo di personaggio è il marito” la interruppi io. “beh io so delle cose ma non aggiungo altro se vuole dirti qualcosa è giusto che te lo dica lei” “Giusto!” confermai io.

 

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