Skip to main content

Questo racconto mi è stato richiesto da una lettrice che mi ha fornito le informazioni di massima per scriverlo. Nomi luoghi e fatti sono di pura fantasia.
Per chi avesse commenti o richieste da fare scrivete pure a nadiagang@libero.it

Salve a tutti mi chiamo Marta ho 35 anni, sono alta 1 metro e 68, capelli castani e 3 abbondante di seno. Sono sposata con Aldo che amo e che mi soddisfa sessualmente, con lui c’è un ottimo rapporto e non abbiamo inibizioni per cui, quando possibile, cerchiamo di accontentarci a vicenda anche nelle fantasie erotiche.
Con lui guardiamo a volte siti e film porno per prendere spunto, ci piace farlo in posti insoliti con il rischio di essere visti, a me non dispiacciono neppure le donne ed abbiamo provato anche con qualche singola ma l’esperienza era astata abbastanza deludente, mi sarebbe piaciuto infatti essere un po’ maltrattata mentre le ragazze che si erano infilate nel nostro letto erano sempre state molto gentili. Sapendo della mia passione per le ragazze e la dominazione, mio marito aveva trovato un film (scoprii dopo che non era stato casuale ma lo aveva cercato) in cui due donne di colore molto floride, vestite da dominatrici sottomettevano una ragazza bionda bianca penetrandola anche abbastanza crudamente con diversi oggetti. Guardando quel film mi ero bagnata moltissimo e la successiva scopata con Aldo era stata molto soddisfacente anche perché lui mentre mi scopava mi aveva infilato nel culo un filo di palline di gel di dimensioni corpose.
Con Aldo avevamo parlato di quanto era successo del film e gli avevo fatto capire che mi sarebbe piaciuto essere al posto della ragazza bianca e di essere usata delle due ragazze di colore. Non c’erano però all’orizzonte situazioni così anche perché molto particolari e difficili da realizzare per cui mi dimenticai della cosa.
La scorsa settimana, due mesi dopo, mio marito che di solito torna a casa per le 18 mi telefonò dicendomi che aveva un grosso casino al lavoro (ogni tanto gli capitava di fare nottata) e che non sapeva quando sarebbe tornato, di mangiare pure e di andare a letto che sicuramente il lavoro sarebbe andato oltre mezzanotte.
Fu così che cenai, guardai una film instreaming e verso le 23:30 andai a letto addormentandomi, era piena estate e così mi misi nuda sopra le lenzuola perché faceva molto caldo, la mia passerina era completamente depilata perché d’estate quando vado al mare metto sempre costumi molto sgambati.
Ad un orario che non saprei dire visto che fui svegliata di colpo, si accese la luce e mi trovai di fronte due ragazze di colore, una abbastanza giovane sui 25 anni, 1,70 di altezza con un seno imponente quasi quanto il culo, il peso non lo conosco ma sicuramente passava gli 80 chili visto che era molto florida. Indossava una guepiere che le lasciava scoperto il pube da cui spuntava uno strap-on con un cazzo di dimensioni notevoli.
Di fianco a lei un’altra donna di colore, questa più vecchia sui 40 anni, anche lei molto pingue anche se con il seno più piccolo. La seconda degli stivaloni neri ed una tuta a rete con apertura al cavallo, in mano brandiva una frusta con l’impugnatura a forma di cazzo di una ventina di centimetri.
Svegliata dall’accensione della luce ed essendo ancora mezza addormentata, ci misi un attimo a realizzare che dietro di loro c’era Aldo il quale mi disse che aveva portato le due donne per soddisfare la mia fantasia, che ero in tempo per non iniziare e che in qualsiasi momento avrei potuto interrompere pronunciando la parola “pappagallo”, mi chiese se avevo capito e se avevo memorizzato la parola di sicurezza, alla mia risposta affermativa disse alle due donne, “potete procedere a sfondare quella vacca di mia moglie, potete farle tutto quello che vi viene in mente, io guarderò e riprenderò tutto quello che farete, la zoccola sarà ben contenta di riguardarsi e sgrillettarsi, ne sono certo”.
La donna più giovane si avvicinò, mi prese per i capelli e mi trascinò giù dal letto dicendomi di fare quello che mi sarebbe stato detto, sempre trascinandomi per i capelli mi portò dall’altro capo del letto e mi disse di leccare gli stivali della sua compagna. Non fui molto reattiva ed allora mi diede una sonora sculacciata seguita da un “sei sorda oltre che mignotta? Obbedisci o il prossimo colpo non sarà così gentile”. La vidi estrarre da una borsa che non avevo notato prima una specie frustino di circa 50cm con alla fine una paletta piatta di cuoio. Stavo avvicinando la lingua allo stivale della donna più vecchia quando il frustino schioccò nell’aria ed il colpo raggiunse il mio culo dandomi una fitta di dolore. “Sei troppo lenta ad obbedire, quando ti dico una cosa obbedisci subito o ne avrai altre”. Il culo mi bruciava e mi affrettai a leccare lo stivale dell’altra donna, mentre ero piegata con la testa vicino al pavimento la donna più giovane mi si mise dietro la schiena e disse “tu continua a leccare e non ti voltare, troia, vediamo se come giumenta sei brava”. Sentii prima un dito che si infilava nel culo, poi un secondo aiutato da un gel ed infine il terzo, mi girai per vedere cosa stava succedendo e subito arrivò un altro colpo di quel frustino che mi fece sobbalzare per il dolore. “Ti avevo avvertita vacca, devi fare quello che ti dico, obbedisci e basta altrimenti domani non ti potrai sedere per quanto il culo sarà rosso”. Mi rimisi a leccare passando all’altro stivale. Intanto la donna più grassa sollevò la gamba porgendomi il tacco a spillo della calzatura e dicendomi “succhia bene il tacco come fosse un cazzo, ti servirà perché con questo ti inculerò a sangue”. Ero un poco spaventata dalla prospettiva ma la passera mi si era bagnata e le tre dita nel culo non solo non mi facevano male ma mi arrapavano, speravo che la ragazza giovane m penetrasse. Sentii il glande dello strap-on si appoggiava al culo ed istintivamente sporsi indietro il sedere per prendere il grosso membro. Invece di essere penetrato il mio culo ricevette una nuova scudisciata e sobbalzai senza essere penetrata. “Non penserai di divertirti tu lurida cagna” mi disse la donna più giovane quindi “Nadira vieni qua, vuole nel culo il bel cazzone nero ma non se lo è ancora meritato, ficcale il tacco in questo culo sfondato e vediamo se gode o se soffre”. La donna più vecchia le rispose “Sekai, non così presto, le devo ancora far leccare le suole, oggi ho pestato una merda di cane vediamo se le piace”, si sedette sul letto e mi porse la suola. Sekai, vedendo che esitavo, mi diede un’altra frustata sul culo, sobbalzai, il sedere mi bruciava tutto e non mi misi subito a leccare la suola così Sekai mi prese per il collo, mi tappò il naso e mi disse di tirare fuori la lingua. Ero sul punto di crollare e di pronunciare la parola di salvataggio ma ero anche molto eccitata e seppure molto schifata tirai fuori la lingua e leccai la sostanza marrone che c’era sotto la suola. Con mio estremo stupore scoprii che anziché merda di cane era nutella e così leccai con maggior voglia. Fui molto rassicurata, mi stavo divertendo ed il peggio temuto non si sarebbe realizzato. Nadira intanto estrasse dalla borsa una coppia di cazzi di gomma uno nero ed uno bianco, entrambi di dimensioni ragguardevoli.
“E’ ora di passare alle cose serie mignottona, facci vedere come succhi i cazzi”, Sekai mollò la presa e mi disse di inginocchiarmi davanti a Nadira la quale, a gambe aperte, aveva messo i due cazzi in mezzo alle cosce e me li porgeva. Le cappelle dei due cazzi erano grosse come due albicocche di grosso calibro così iniziai a succhiarli alternativamente. Sekai vedendo questa alternanza mi disse che voleva vedermi con entrambi i cazzi in bocca. Ci provai ma più di mezza cappella non entrava. Nonostante fosse evidente che non avrebbero mai potuto entrare insieme nella mia bocca Sekai mi tappò il naso e me i spinse dentro insieme, mi venne l’urto del vomito ma le cappelle erano entrate tutte e due e non spinse di più. Il materiale di cui erano fatti i due falli era abbastanza morbido per cui si potevano comprimere un poco e questo aveva consentito il doppio inserimento. “Resta così non ti muovere disse Sekai”, sebbene non riuscissi quasi a respirare non mi mossi per paura che la situazione potesse precipitare ulteriormente. Sekai venne dietro di me e mi appoggiò di nuovo la cappella dello strap-on sul buco del culo e stavolta spinse. Nonostante il gel, il colpo secco mi strappò un gemito soffocato dalle due cappelle che avevo in bocca. Sekai affondò di nuovo infilando almeno altri 5 centimetri del cazzo nel mio culo. Mi bruciavano le natiche ed il buco del culo, non riuscivo quasi a respirare eppure ero bagnatissima, desideravo che quel trattamento andasse avanti sperando in nuove sorprese. Sekai mi pompò il culo per una decina di minuti, il bruciore scomparse per far posto ad un forte calore e sentii partire un orgasmo anale. Nadira estrasse i cazzi dalla bocca e disse “la troietta sta godendo col culo, siamo buone e la facciamo godere o la lasciamo a metà?”. Nel mentre con i tacchi a spillo cominciò a vellicarmi brutalmente i capzzoli che si indurirono all’istante. “E’ una schiava nata, gode a farsi sfondare il culo ed ancor di più a farsi tormentare le tette, credo che stasera ci divertiremo molto”. Sekai che era infoiata dalla situazione le rispose “si è comportata molto bene, merita che finisca di sfondarla e prepararla per gli altri cazzi. Fammi vedere come lecchi la figa di Nadira. La donna più vecchia infatti mi stava porgendo la sua passera ed io eccitatissima mi ci fiondai cominciando a passare la lingua sul suo sesso.
Mentre il calore nel culo dopo l’orgasmo scendeva lasciando spazio al dolore, ero comunque molto arrapata ed il mio desiderio di leccare fighe si stava realizzando per cui mi impegnavo al massimo, Nadira cominciava a gemere ed a prendere la mia testa schiacciandola sul pube, io cercavo di infilare la mia lingua nella figa spalancatissima e mio marito si era spostato dal mio culo di cui aveva ripreso da vicino lo sfondamento, alla passera per inquadrare la mia faccia rapita e la mia lingua che andava avanti ed indietro. Sekai intanto non la sentivo ma non mi preoccupavo, la vidi però con la coda dell’occhio girare ed andare verso il borsone da cui erano usciti i cazzi di gomma che avevo ingoiato poco prima. Vidi che ne estrasse uno nuovo, nero, enorme. Ne tirò fuori un altro di dimensioni inferiori e quindi una cintura da strap—on, li sistemò il più piccolo verso l’interno ed il più grande verso l’esterno poi estrasse un vasetto di yoghurt bianco e vidi che caricava un serbatoio del cazzone nero. La cosa mi aveva parzialmente distratto e Nadira se ne accorse perché non la avevo fatta venire, disse a Sekai “la vacca sta guardando quello che stai preparando per lei dopo e si è distratta, ricordale che è la nostra schiava e che deve fare quello che le diciamo”. Sekai abbandonò sul letto l’imbragatura e riprese il frustino iniziando a darmi nuove sculacciate con una forza maggiore a quanto aveva fatto prima. “Lo sai che se non ubbidisci fai una brutta fine, concentrati sulla figa di Nadira” mi disse mentre mi colpiva abbastanza forte. Sentii un nuovo bruciore, avevo le natiche in fiamme e probabilmente non avrei potuto sedermi per diversi giorni. Le nuove scudisciate oltre a farmi male mi avevano fatto sentire dominata e tornai ad obbedire per evitare di prenderne altre. Nadira se ne accorse subito e nel giro di un minuto riprese a gemere ed in breve venne schiacciando la mia faccia sul suo sesso.
“Ora voglio divertirmi pure io e vedere come si comporta questo troione con più cazzi nei buchi” disse Sekai mentre si accingeva ad indossare quanto aveva preparato poco prima. Cosparse con un po’ di gel il cazzo più piccolo e quindi lo spinse bene dentro la vagina poi strinse di più la cinta e, rivolgendosi a Nadira, disse di prepararsi. Nadira prese lo strap-on indossato all’inizio dall’amica, lo infilò serrando bene le cinghie di cuoio quindi si distese sul letto con il cazzo ben dritto. Siediti su di me. Il cazzo era di dimensioni superiori a quelle di mio marito, mi aveva fatto un po’ male prenderlo in culo ma era ragionevole, ero preoccupata da quello che voleva fare Sekai che delle due era quella che mi sembrava comandasse le danze. Quello che temevo avvenne. Una volta preso in figa il cazzo indossato da Nadira, scivolò fino in fondo senza problemi, quindi Sekai si avvicinò davanti e mi porse da leccare quello che aveva appena messo, visto da vicino era ancor più grosso di quello che mi sembrava e mi preoccupai per quello che immaginavo sarebbe successo. Intanto però Sekai me lo sbattè in gola quasi strozzandomi. “leccalo bene più lo lubrificherai meglio entrerà perché sono sicura che entrerà a costo di farti sanguinare quel bel culo sfondato che ti ritrovi. Detto questo mi serrò una manetta intorno al polso e l’altra fu agganciata al letto, lo stesso avvenne con un altro paio. Mi trovavo scopata in figa ed appoggiata sopra una donna di colore bella grassa, legata al letto senza possibilità di scappare visto che ero ammanettata ed il peggio non era ancora arrivato. Stavo soffocando con in bocca non più di un terzo del cazzone indossato da Sekai e la prospettiva di prenderlo in culo, da un lato non mi allettava per il dolore che ero sicura avrei provato e dall’altro mi eccitava per la degradazione ed il livello di schiavitù a cui ero sottoposta. Pensai per un attimo di pronunciare la parola di sicurezza ma mi dissi che potevo ancora aspettare e vedere se il super cazzone mi sarebbe entrato nelle viscere. D’altra parte pensai che ormai il mio culo era spanato e che se fossi riuscita avrei avuto un orgasmo sicuramente. Finalmente Sekai estrasse l’enorme fallo dalla mia bocca e potei prendere fiato. “Sei una brava pompinara, credo che proporrò a tuo marito di mandarti da noi, i nostri uomini ed i loro amici amano le vacche bianche, gli piace sfondarle tutti insieme”. Prese del gel e me lo sparse sul buco del culo che non aveva ancora ripreso le sue dimensioni originali per quanto era stato sfondato. Intanto sentivo l’orgasmo vaginale crescere, Nadira mi stava leccando e pizzicando molto forte i capezzoli, mi faceva male e piacere al tempo stesso. Con Aldo avevo qualche volta fatto dei giochetti sadomaso ma nulla di neppure lontanamente vicino a quello a cui mi stavano sottoponendo le due grasse donne di colore. Il gel era anche emmoliente per cui sentii come una sensazione di freschezza al buco del culo, Sekai ne sparse abbondantemente anche sul grosso membro nero e quindi mi appoggiò la cappella al buco del culo. Il buco aveva “memorizzato” le dimensioni precedenti e si aprì in un attimo fino a quel livello. In precedenza però in figa non c’era nulla. Sekai spinse con un colpo secco la cappella dentro ed il dolore fu acutissimo proprio mentre stavo avendo un orgasmo vaginale, fu una sensazione sconvolgente. Entrata la cappella il resto scivolò dentro con qualche difficoltà ma entrò. Ero farcita dai due cazzi di gomma, presero ad alternarsi nei movimenti, avevo più fastidio che piacere. Sekai prese il comando delle operazioni anche perché ad ogni colpo che mi dava il cazzo che aveva in figa entrava ed usciva provocandole godimento. Mentre mi montava afferrata ai miei fianchi mi gridava parole in una lingua che non conoscevo e Nadira le andava dietro, Sekai ad un certo punto esplose in un urlo di godimento. Io intanto mi ero abituata ed avevo preso gusto della doppia penetrazione avendo un nuovo orgasmo nonostante il bruciore in praticamente tutte le parti intime. Sekai estrasse il grosso cazzo nero dal mio culo che stentò un po’ a richiudersi come se non fosse pago di quanto aveva preso. La donna passò all’italiano e mi disse “sei una brava schiava ed una gran mignotta, facciamo spesso giochetti con donne italiane ma con nessuna eravamo riuscite ad arrivare a questo livello al primo incontro, tutte avevano pronunciato la parola di sicurezza ed avevamo chiuso la sessione li. Riconvincerle poi a riprendere non era stato così facile anche se a tutte la dominazione aveva fatto piacere. Visto che sei così vacca voglio farti un regalo. Nadira intanto si era anche lei sfilata da sotto e mi aveva liberato dalle manette. Sekai avviciò al mio viso il grosso cazzo nero che era in parte sporco di marrone e mi disse “ripulisci questo bel cazzone che tanto ti ha dato piacere, ero svuotata, in condizioni normali avrei rifiutato ma non avevo più la forza di oppormi e cominciai a leccare il cazzo ingoiando anche i residui del mio ano. Sekai lo estrasse e cominciò a schiaffeggiarmi col cazzone poi disse a Nadira di tenermi ferma, la donna più grassa e vecchia mi prese per i capelli e mi bloccò mentre Sekai stringeva le palle del cazzone nero spruzzandomi in faccia e sulle tette tutto lo yoghurt che aveva caricato nel dispositivo. Lo leccai con avidità ripulendomi con un dito quello che era finito sul seno. Aldo intanto aveva ripreso tutte le scene ed anche lui mi aveva insultato nel corso dell’ora in cui ero stata in balia delle due donne. “non è finita, ancora una cosa visto che sei stata brava ti faremo un regalino”. Mi portarono sul terrazzo della stanza da letto che dava sulla strada. Eravamo al 5 piano ed era tardi per cui non c’era nessuno in vista. “Sdraiati mi disse Sekai”, lo feci subito senza esitazione. “Ed ora apri la bocca”. Si mise a gambe larghe sopra di me e cominciò a pisciare, in parte bevvi il suo piscio ed in parte mi finì negli occhi poi fu il turno di Nadira che mi riservò lo stesso trattamento, finito che ebbero di riempirmi di urina, mio marito si fece una sega schizzandomi in faccia e mischiando il suo seme con i residui dello yoghurt con cui Sekai mi aveva abbondantemente innaffiato prima e con il piscio delle due donne.
Rimasi sdraiata stravolta dalla stanchezza e dagli eventi e vidi da lontano le due donne che si rivestivano e mio marito che dava loro 100€ ciascuna. Le sentii dire che se mi piaceva anche il cazzo di ciccia, potevano farmi scopare da diversi loro amici e questa volta mi avrebbero pagato loro. “Ci penseremo” rispose mio marito, “al momento non credo che mia moglie farà sesso per diversi giorni, la avete distrutta umiliata sfondata, era quello che mi aveva chiesto solo parzialmente, siete state molto brave e credo che il filmato che ho fatto farà sì che si masturberà pesantemente. Mi farò vivo quando sarà pronta per una nuova ripassata”.
Le donne uscirono ed Aldo venne sul balcone, mi aiutò ad alzarmi e mi accompagnò alla doccia, ne feci una molto lunga sia per togliermi tutti i residui che per lenire le parti intime, chiappe e culo bruciavano, fortunatamente avevo un balsamo lenitivo che mi sarei spalmata ma volevo andare a letto. Era ormai sabato mattina ed essendo estate stava cominciando ad albeggiare. Quando arrivai in camera mio marito aveva rifatto il letto con lenzuola pulite, mi coricai ed appena misi la testa sul cuscino mi addormentai.

4
1

Leave a Reply