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Sara, mente aperta e non solo

By 9 Febbraio 2020Aprile 2nd, 2020No Comments

È un racconto di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza con persone, vive o morte, accadimenti o località realmente esistenti è puramente casuale.

Un’estate esanime, Sara, una ragazza trentenne. Appena tornò a Milano, volle immediatamente incontrare il suo ragazzo di nome Mario e la sua migliore amica Alessandra per raccontare ad entrambi il suo mese di volontariato passato in Senegal.

Tutti e tre si videro in un noto cocktail bar in zona P.ta Ticinese, in quanto è la zona della movida molto amata dai milanesi e non solo. Alessandra le chiese come stava e come avesse fatto ad aderire a quel progetto di volontariato in quanto anche lei era molto interessata a parteciparvi e Sara le rispose che dopo la sua laurea in sociologia, una sua compagna di corso le disse che cercavano volontari per questo progetto e così lei aderì, aggiunse che la sua compagna di università le assicurò che si sarebbe “divertita”.

La serata proseguì tranquillamente parlando del più e del meno, ma ad un certo punto Alessandra le chiese se si fosse “divertita” nel verso giusto. Glielo chiese con una voce normale, ma sorridendole e mettendole la mano destra in mezzo alle gambe della povera ed innocente Sara che la guardò annuendo. Mario in quel momento le chiese spiegazioni e lei rispose che senza peli sulla lingua che si era fatta sfondare in tutti i buchi da ben tre senegalesi e non solo. Parlare di sesso ed esperienze sessuali era normale per loro tre; Sara e Mario erano una coppia aperta e l’amica era una ninfomane proveniente da una famiglia di nudisti. Dopo aver detto che si era fatta sfondare da ben tre senegalesi, sia Alessandra che Mario ne vollero sapere di più e così Sara iniziò a raccontare.

Disse:

I primi giorni era molto spaesata perché conosceva solamente la sua amica dell’università, ma vi erano molti altri studenti come lei. Una sera doveva andare  in un villaggio perché le era arrivata comunicazione che alcune persone non stavano bene, così lei prese coraggio ed andrò insieme ad un’infermiera.
Al villaggio inizialmente tutto normale, ma qualcosa attirò la sua attenzione e si diresse in una piccola casetta. Appena aprì la porta Sara ebbe di fronte a sé ben tre maschi ed immediatamente uno di loro le chiuse la porta che si trovò alle sue spalle. I tre ragazzi erano increduli, non era tutti giorni trovarsi una bella ragazza nel loro villaggio. Ammiravano la ragazza con passione, carnagione bianca, mora con una bocca perfetta per prendere in bocca ogni tipo di cazzo, dalla maglia color bianco, ove si intuiva la sua terza di seno con dei bei capezzoli rosa.

Per i ragazzi tutto questo fu una manna dal cielo.

Improvvisamente i tre ragazzi la fecero inginocchiare e la costrinsero a succhiare i loro cazzi. Erano cazzi enormi per lei, però ci riusciva bene, descrisse il suo pompino da vera esperta: con la lingua leccò il glande, dopo averlo scoperto dal prepuzio per poi andare sempre più giù e poi di nuovo su con la bocca, su e giù. La cosa iniziò a piacerle, ed infatti si sfilò la maglia e i suoi pantaloni. Ora era completamente nuda con la sua vulva rasata completamente.
Continuò con i pompini, ma subito uno dei tre ragazzi la mise a pecorina e senza pensarci due volte glielo mise nella vagina. Sara urlò, ma a mano mano le urla si trasformarono in gemiti di piacere, una sensazione, mai provata prima. Era al settimo cielo.
Dopo qualche minuto, quel ragazzo esplose nella sua vagina, esplose litri di sborra che le riempì l’utero, Sara non ebbe il tempo di respirare che immediatamente il secondo ragazzo le ruppe lo sfintere col suo cazzone di ben trenta centimetri. Sara emise un urlo fortissimo, ma dopo qualche minuto le urla come prima si trasformarono in gemiti, contemporaneamente però uno dei ragazzi continuò ad inserirle il cazzo nella bocca della povera ragazza.
Sara in quel momento era con un mega cazzo nel suo sfintere ed un secondo in bocca. Fu una sensazione mai provata prima e le stava piacendo.
Il pompino continuò a farlo da vera esperta, sembrava una troia affamata di cazzi, la sua figa era fradicia di umori e di sborra di uno dei ragazzi. La sborra le stava colando lungo la coscia, una sensazione da brivido per lei, ma molto piacevole allo stesso tempo. Il cazzone di trenta centimetri sborrò nel suo sfintere e quasi in contemporanea anche quello che aveva nella sua bocca calda. Sara dovette ingoiare tutto. Il sapore dello sperma non riuscì a descriverlo, ma le piaceva quella sensazione dello sperma caldo in bocca.

“Vedrai, questo è stato solo l’inizio, ne avrai sempre voglia dei mega cazzi. Il cazzetto del tuo ragazzo non di basterà più” – le disse uno dei ragazzi.

Successivamente Sara si rivestì e tornò da sola al suo alloggio, stanca, con la figa in fiamme, lo sfintere sfondato ancora aperto, ma era divertita. Dormì per ben due giorni, raccontò che se ne accorse, perché una sua collega la svegliò e le disse quanto aveva dormito.

Al suo ragazzo ed alla sua amica aggiunse che nei giorni successivi e per tutta la sua permanenza in Senegal si divertì molto e prese molti cazzi di notevoli dimensioni e pensò più volte a come sarebbe stato al suo rientro il sesso con il suo ragazzo. Ormai era abituata a cazzi di diverse dimensioni, anche grossi e questa cosa la sconvolse molto le metteva ansia.

Quando terminò di raccontare si erano fatte le tre del mattino ed erano gli ultimi clienti al cocktail-bar. Successivamente Sara e Mario tornarono a casa e fecero sesso sfrenato, ma lei non sentì nulla, era quasi inesistente il cazzo del suo ragazzo, e nei mesi successivi tradì più volte Mario ed andò alla ricerca di cazzoni.

Diversi mesi più tardi, Sara decise che sarebbe diventata una escort e avrebbe reso il suo fidanzato un gran cornuto; di questa sua decisione ne parlò con Mario che inizialmente non ne voleva sapere, ma dopo diverse discussioni accettò la scelta della sua fidanzata. 

Sara contattò una sua amica di vecchia data di nome Naomi che la fece entrare nel giro delle escort di lusso, le chiese se era disposta a farlo in quanto poteva anche avere dagli otto ai dieci rapporti al giorno con uomini sposati e non e se anche era disposta a fare degli extra con coppie ed eventualmente fare una serata in un club prive. Sara accettò tutto, ma spiegò che voleva solamente cazzi di misure XXL: soltanto sopra i 25 centimetri e che era disposta a farlo anche con coppie e sesso interraziale possibilmente. 

Passò qualche giorno e subito ci fu una richiesta, la prima per Sara: erano bel tre ragazzi di colore con cazzi grandi di 30 centimetri. Tutti e tre i ragazzi chiesero di poter stare con Sara un’intera notte in un lussuoso club privè nel centro di Milano. Sara accettò e disse solamente a Mario che quella sera doveva lavorare e che si sarebbe fatta sfondare e lui doveva restare a casa in attesa del suo ritorno.

Il giorno stesso Sara era agitata, ma emozionata allo stesso tempo; passò tutta giornata a rasarsi la sua patatina ed a pulirsi all’interno del suo sfintere, in quanto doveva passare un’intera notte con tre bei maschioni che l’avrebbero spaccata in tutti i suoi buchi. 

Arrivata sera era pronta e decise di prenotare una limousine che l’accompagnò al club prive. Sara scelse di vestirsi in maniera veramente semplice: per prima cosa niente intimo sotto, scarpe rosse con i tacchi ed un abito lungo color rosso, scelse quell’abito in quanto ognuno poteva ammirare la forma del suo seno. Al club prive al momento vi era solamente la sua amica Naomi e assicurò Sara nessuno l’avrebbe disturbata. 

 

Sara entrò nella stanza poté notare che era una camera molto grande che a prima vista le sembrò una suite degli hotel di lusso, ma in questo caso le luci erano in penombra e di colore rosso. Al centro vi era un letto, un letto grande. Dopo qualche minuto si tolse il suo vestito e rimase nuda in attesa dei suoi tre maschioni che l’avrebbero sfondata. Per rendere il gioco ancora più eccitante si mise una benda sugli occhi, spiegò che voleva solamente divertirsi e non voleva vedere nessun volto, perché quello che le interessava era il cazzo.

Attese qualche minuto ed improvvisamente sentì sul corpo diverse mani, la toccarono ovunque, successivamente pian piano la portarono giù dal letto e la fecero inginocchiare. Improvvisamente sentì nella sua bocca un mega cazzo e subito dopo un altro, con una mano stava cercando il terzo e lo trovò era di fianco. Fece un pompino ad ogni mega cazzo, con le mani ne tastò la lunghezza: erano delle belle aste lunghe e grosse, non poté vedere di che circonferenza erano quei cazzi, ma erano veramente grossi. Uno di quei cazzi non le stava in bocca infatti le faceva male la mascella.

Improvvisamente uno dei tre mise Sara sul letto e con un colpo secco le sfondò la vagina, in quel momento urlò fortissimo. Sara in Senegal di cazzi grossi ne aveva presi, ma questo era veramente grosso, le faceva veramente male, non aveva mai sentito la sua vagina così aperta e prima che potesse dire qualcosa contemporaneamente sentì un cazzo nel suo bel ed adorabile culetto. In quell’istante Sara urlava come una pazza, la doppia penetrazione le stava facendo veramente male.

“Ti rompiamo, troietta!” – disse uno dei ragazzi

Contemporaneamente alla doppia penetrazione, Sara sentì un cazzo in bocca. In quella stanza i tre ragazzi la stavano sfondando e le stavano spaccando tutti i suoi buchi. 

“Vengo! Ti riempio l’utero!” – disse uno dei ragazzi dopo qualche minuto

“Ma non avete usato il preservativo?” – chiese Sara impaurita

“ihih.. Cosa sono i preservativi? Per una troia come te i preservativi non si usano” – le rispose uno dei ragazzi

Tutti e tre i ragazzi le vennero dentro: uno le inondò l’utero, l’altro lo sfintere e per finire in bocca. L’ultimo che le venne in bocca la obbligò ad ingoiare tutto. In un secondo momento i tre ragazzi lasciarono la povera Sara un letto, ma le dissero che per il momento andavano a prendere qualcosa da bere, ma non era finita poiché la stanza era stata prenotata per tutta la notte. 

Per tutta la notte i tre ragazzi la usavano a loro piacimento sfondandole più volte lo sfintere e gli altri buchi. Quando erano le 6,30 del mattino i tre ragazzi l’abbandonarono per terra. Sara era tutta ricoperta di sborra ovunque ed i suoi buchi erano tutti super aperti, la sua figa ed il suo sfintere erano in fiamme pieni di sborra e sanguinanti. La povera ragazza era stanca, ma nel suo profondo sapeva di essersi divertita ed era pronta rifarlo di nuovo.

Naomi le diede per la nottata 5,000 € e che ora poteva tornare a casa se lo desiderava, ma per le ore 15,00 doveva essere già pronta in quanto doveva andare da ben cinque clienti. Sara assentì.

Tornò a casa con la limousine, si fece una doccia ed andò a dormire. Quando si svegliò vide il suo fidanzato che la guardava e le disse che era veramente contento di vedere che la sua fidanzata era così divertita.

E così Sara iniziò il suo nuovo lavoro: escort di lusso per cazzi XXL. 

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