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Signora in salotto, puttana a letto – Seconda e ultima parte

By 21 Gennaio 2022No Comments

Improvvisamente si bloccò, lo tirò fuori, iniziò a masturbarsi sfregando il glande contro il clitoride; era una sensazione eccitantissima.
Si inginocchiò e inizio a leccare il suo sesso completamente bagnato e il suo ano.
Si sentiva pervasa dall’eccitazione e da quella doppia stimolazione e senza nemmeno accorgersene portò la mano sul clitoride per masturbarsi…voleva godere.
In un lampo i suoi gesti diventarono frenetici, i gemiti erano più sostenuti e intensi fino a quando un gemito liberatorio e spasmi incontrollati non la pervasero.
Godeva, come godeva.
Libera da quella tensione e da quella carica erotica si abbandonò un attimo sul letto.
Lui la guardava ammirato, lei era andata dove lui non avrebbe mai potuto raggiungerla, contento di quel suo viaggio orgasmico che gli dava appagamento mentale.
Lei lo fece ritornare con i piedi per terra, gli stava massaggiando la verga ancora dura.
Scivolava nella sua mano, bagnato dall’unione dei due sessi, lo prese in bocca.
Prima lentamente, poi più velocemente alternando l’altra mano al massaggio dei testicoli…duri come la pietra.
Lui alzò il suo viso per un attimo, i loro sguardi vogliosi si incrociano seguiti subito dopo dalle loro labbra.
Le lingue iniziarono una danza vorticosa, frenetica, nelle loro bocche il sapore di entrambi i sessi…una sensazione piacevole, un gusto buono e l’eccitazione che aumentava mentre lei con una mano continuava a masturbare il cazzo duro che ancora non dava segni di cedimento.
Lo prese in bocca e iniziò a masturbarlo e a succhiarlo velocemente, desiderava ardentemente avere il suo succo in bocca, assaporarlo, gustarlo, ingoiarlo, avere la bocca piena di lui, pregna del suo odore e del suo sapore.
Lui la lasciò fare per un po’, poi la girò sul letto, le alzò le gambe e senza aspettare gli infilò tutta l’asta dentro.
La bocca si aprì sorpresa, voleva gemere ma le spezzò il fiato in gola, i suoi occhi andarono indietro e si lasciò travolgere dal ritmo forsennato di lui.
Lo sentiva così in profondità che non riusciva a controllare la sua vulva, a stringerla per dare al suo uomo più piacere, e mentre si godeva quei colpi secchi e potenti venne di nuovo, liberando un fiume di umori.
Lui si sfilò, si abbassò, era meravigliosa con il sesso fradicio e completamente aperto…poteva vederla dentro.
Iniziò a leccare, a bere i suoi succhi, mentre la barba permetteva di darle ancora piacere e si impregnava dell’odore del suo sesso.
Lei lo fermò, si alzò e lo fece mettere supino…voleva cavalcarlo.
Si distese, lasciò che lei si mettesse a cavalcioni, afferrò il suo cazzo duro, lo strinse e lo portò contro il suo clitoride… iniziò a masturbare cazzo e clito, la bocca leggermente aperta per godersi quell’istante, poi puntò il glande sulla sua apertura e si lasciò cadere sopra lentamente gustando ogni centimetro di quel cazzo che lei possedeva.
Era stupenda, una Dea del sesso, un’antica Amazzone che ora cavalcava il suo stallone.
Iniziò a trottare…su e giù…lui le teneva i fianchi, così morbidi e deliziosi, il viso di lei emanava piacere, goduria intensa, poi passò al galoppo.
Lui alternava il ritmo al palpeggio del suo seno, dei capezzoli così turgidi da sembrare piccoli cazzi, e quando lei si fermava un attimo gli palpava quei testicoli duri e pieni di quella crema che non vedeva l’ora di gustare, fino ad arrivare a lambite il suo ano.
Cavalcò alternando ritmo più lento a veloce finché non si fece furioso e lei inondò il cazzo con un fiume di umori.
Lui si sfilò e lasciò che si rilassasse, tempo e spazio restarono sospesi per lei, gli occhi chiusi, rilassata, appagata, semplicemente splendida.
Lei lo guardò, con quello sguardo magnetico dei suoi meravigliosi occhi verdi, uno sguardo malizioso di chi sa il fatto suo.
Con gesti calcolati si leccò le labbra e portò la sua mano sulla sua figa aperta e bagnata… sentì quanto fosse fradicia…intinse le dita e le portò sul clitoride, si toccò un po’ per poi portare le dita in bocca ed assaggiare il suo stesso sapore.
Lui si chinò, la baciò, le palpò quel seno stupendo, una terza abbondante, succhiò i suoi capezzoli turgidi, la baciò nuovamente mentre lei lo masturbava ma lui si alzò, si rivestì e andò al lavoro.

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