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Mi chiamo Silvye, sono francese e in questo racconto vi parlo della mia esperienza in Italia che risale a circa 20 anni fa.
L’Italia mi ha sempre affascinato per la sua bellezza, la cultura, la storia e la gente.
Ho frequentato la scuola alberghiera in Francia, ho studiato la lingua italiana e ho sempre sognato di andare via di casa e di essere autonoma e indipendente.
Ero vergine, sentivo il fuoco dentro ma non avevo ancora fatto sesso in maniera completa.
Venni contattata da un hotel con cucina vicino al mare, che lavorava tutto l’anno perché vicino ad una statale importante e trafficata.
Le condizioni del contratto erano buone, la donna con cui parlai mi fece una buona impressione.

Il giorno in cui partii in treno per l’Italia cominciai a spingermi oltre, sentendomi libera come non mai.
Il mio vestito corto faceva girare molte teste, di donne e di uomini, mi sentivo ed ero bella.
Seduta in treno dirimpetto ad una donna che mi fissava le gambe mi divertiti a stuzzicarla, iniziando a fare conversazione poi schiudendo le gambe lasciandola guardare le mutandine.
Era palesemente attratta da me.
Andai alla toilette, divertita mi tolsi le mutandine e tornai a sedermi pochi minuti dopo al mio posto.
Tenni ben serrate le gambe poi mentre lei mi fissava le cosce, le aprii e le lasciai guardare orgogliosamente la mia giovane passera.
Restò a guardarla mentre si mordicchiava le labbra e prendendo colore in viso. Mi disse sottovoce “Sei meravigliosa…”
Claudia, questo era il suo nome, aveva l’auto nel parcheggio della stazione e io accettai il passaggio che lei mi offrii. L’hotel distava un paio di km dalla stazione, salii in macchina con Claudia che non prese la direzione dell’hotel.
Lei mi rispose “Sei in anticipo, faccio una piccola deviazione ma non preoccuparti che arrivi in tempo al tuo primo giorno di lavoro”
Ad un certo punto Claudia svolto’ per una stretta stradina in terra battuta e io capii che eravamo alla “resa dei conti”.
Spense auto sotto ombra di un grosso albero e mi guardo’ con sguardo audace.
“Voglio darti il benvenuto a mio modo” così dicendo si avvicino’ e abbasso’ lo schienale elettrico del sedile su cui ero seduta e mi trovai sdraiata con lei a fianco.
In una frazione di secondo mi sentii baciare le guance e il collo e la mano mi stava sfiorando le cosce avvicinandosi sempre più alla mia fighetta.
Avevo paura di fare tardi, glielo feci capire e per accelerare i tempi mi scoprii e le spalancai le gambe.
Non finii di aprire le gambe che la sua testa era già davanti alla mia fighetta e le sue labbra iniziarono prima a dare leggere baci poi la sua lingua esperta esploro’ tutto il mio sesso.
Sembrava mi leggesse nel pensiero, le mie reazioni la guidavano e in un paio di minuti mi arrivo’ l’orgasmo più sensazionale che mi fosse mai venuto.
Mi bagnai tantissimo, Claudia come una felina lecco’ I miei umori con fare metodico.
Ci ricompommo, lei mi lascio’ un biglietto con il suo numero.
Come previsto arrivai nel parcheggio del mio hotel, salutai Claudia che finse di trattenermi in auto, e ci salutiammo.
Incontrai la giovane e bella coppia proprietaria dell’hotel che mi guardo’ e si scambio’ uno sguardo di intesa.
Mi fecero vedere la mia camera e mi diedero prime indicazioni.
Dopo pochi istanti bussò alla mia porta con delle divise dell’hotel mi prese velocemente le misure, li’ mi sentii in imbarazzo perché ero ancora senza mutandine e non lo avevo previsto.
La proprietaria se ne accorse e mi guardo’ sorridendomi maliziosamente.

Strinsi nel palmo della mano il numero di Claudia, fantasticai di essere in un triangolo erotico con i proprietari e gettai il numero nel cestino.

Mi preparai per il servizio serale, la divisa era scollata e cortissima, mi guardai allo specchio consapevole del mio fascino.

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