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SIMONA SLUT 2 Nel vortice dell’abisso

By 4 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Serva succhiacazzi pigliainculo ! …..
Queste tre parole esprimevano bene il suo nuovo stato sociale !
– Si ! Serva …… Accezione femminile , perché come una femminuccia paurosa mi sono lasciato manipolare da una banda di delinquenti ! – Pensava Simone .
Ma la cosa che lo lasciava letteralmente frastornato era che tutto ciò aveva su di lui un fascino perverso .
Persino essere stato sodomizzato da un inconsapevole patrigno , di averne bevuto il piscio lo eccitava sessualmente .
E Nani , quell’osceno transessuale che sfoggiava un enorme cazzo scuro mal contenuto da umidicce mutandine da battona di strada lo aveva completamente soggiogato ! Era diventata la sua padrona e lei Simona , ripensava a quando prostrata tra le sue gambe come una cagnetta ubbidiente gli lambiva quell’uccello turgido affondando il viso in quel pube che odorava perennemente di sesso e profumi scadenti aspettando lo schizzo gelatinoso che avrebbe poi bevuto avidamente .
Tonio , il Signor Tonio lo terrorizzava letteralmente solo con la sua presenza da maschio manesco !
Simone era ben consapevole che avrebbe strisciato come un verme e ubbidito ai suoi voleri per pura paura …. Gli aveva annunciato perentoriamente che si sarebbe dovuto prostituire come una marchetta per ripagarlo dal suo debito e l lui aveva incassato la notizia a capo chino ma con l’ uccello che si drizzava duro al pensiero di trovarsi in un vicolo scuro dentro una macchina agghindato come una puttana a prendere cazzi bavosi in culo e in bocca da sconosciuti arrapati .
Ora seduto sul sofà di casa sua , Simone si guardava le belle gambe lunghe sinuose e prive di peli che si lisciava con le mani .
Pensava a tutto questo …. E si masturbava lentamente travolto dai sensi di colpa derivati dalla consapevolezza di sapere che a lui o meglio che a Lei in fondo non dispiaceva sentirsi trattare da troia e fare da serva a quei padroni .
Il trillo improvviso del telefono lo fece sobbalzare , sul display il nome Tonio lampeggiava .

– Pronto …… –
– Hey frocetta ! ….ti sei procurata gli abiti che Nani ti ha mostrato ? –
– ….. Si ….si padron Tonio li ho qui con me .-
– Bene , allora indossali e truccati bene che tra un ora passiamo a prenderti ! –

CLICK ! Non aveva nemmeno atteso la sua risposta , tanto sapeva che avrebbe ubbidito …
Simone prese il sacco plastico marchiato ENDO , la boutique dove lavorava e ne tirò fuori un miniabito blu elettrico e un costosissimo paio di stivali neri come andavano di moda quell’ anno.
Li aveva fatti sparire dal magazzino , stava rischiando grosso lo sapeva ,ma costavano come il suo stipendio mensile e lui non poteva certo permetterseli….
Il tubino di Moschino gli copriva a malapena l’ inguine perciò invece di scivolare nelle solite calze optò per indossare un collant a rete con maglie grosse che faticava a contendere i suoi attributi in perenne stato di semi eccitazione .
Gli stivali erano splendidi , facevano mignotta , alti oltre il ginocchio lasciavano scoperte le cosce agli sguardi arrapati di maschi e femmine così pensava mentre si ripassava il make up davanti alla specchiera .
Se c’ era una cosa che davvero lo intrigava in tutta quella faccenda erano le cose frivole e narcisistiche del mondo femminile .
L’ insieme di quei colori , profumi, pizzi e svolazzi era inebriante , una droga !
Il mondo dall’ altra parte della barricata era pieno di tentazioni e lui ci si stava adattando con passione .
Si sistemò due sacchettini riempiti di gel sotto le coppe del reggiseno per dare le giuste forme alla sua figura e si applicò la parrucca castana lunga .
– Ecco Simona la bella puttanella ! –
Si auto schernì .
Un Trillo del cellulare interruppe quello show narcisistico……., SMS
– Scendi subito frocia ! –

Le 23 di un nebbioso giovedì sera , il van nero lo aspettava all’ uscita della rampa del garage .
Dentro stravaccati sui sedili Tonio e una amichetta in stile Marylin Monroe si strusciavano immersi in una coltre di fumo di tabacco .
– Chi è questa troietta Tonio ? –
– È una frocetta che fa parte della mia scuderia di battone , da stasera inizia un nuovo stimolante lavoro …… La marchetta da marciapiede …. Forza troia monta su cosa aspetti ! –
Simona degluttì aria e salì sul mezzo con il piglio di un condannato a morte . Una cosa era fantasticare con la mente un altra era la dura realtà .

La bionda lo squadrò da capo ai piedi con aria critica .
– Ma davvero pensi che qualcuno se la carichi ! Ma guardalo bene è senza tette , fianchi stretti , insomma si vede che è un maschio travestito …. Non credo possa competere con le altre .-
– Cazzo ne sai te ! Tu lecchi i cazzi di gran signori negli alberghi di lusso ! Ma è in strada che c’è spazio per tutti ! Poi mi va così , questa checca mi deve un bel po di quattrini e io lo voglio vedere prono come una battona a maneggiare uccelli fino a quando non avrà saldato tutto il suo debito ! – Poi abbaiò un ordine al gorilla che fungeva da autista – Avanti parti ! –

Il van si avviò attraverso le luci al neon della notte cittadina .
Tonio e la bionda si sbaciuccchiavano davanti a Simona che timorosa non osava alzare lo sguardo dai suoi piedi .
Dopo un tempo il van accostó a uno zozzo e scalcinato marciapiede in una zona male illuminata costellata da vecchi magazzini .

– Cosa facciamo in questo posto di merda Tonio ? –
Chiese la bionda a disagio .
– Non ti piace tesoro ? eppure prima o poi tutte ci finiscono quando la gioventù sfiorisce o le sorti sono avverse.. comunque stiamo aspettando Domina ….una travesta che lavora da queste parti e mi deve dei favori .-

Difatti di li a poco una macchina si fermò e dalla portiera del passeggero uscì un travestito non certo di primo pelo praticamente nudo sotto una pelliccia lunga che aveva visto giorni migliori .
Tonio scese dal van , prese con se Simone e se lo trascinò appresso verso Domina che dopo aver gettato in terra un preservativo bavoso si stava infilando un cazzo notevole sotto il perizoma , o almeno ci provava .

– Froci del cazzo ! Lo vogliono tutti nel culo …. Non esistono più gli uomini di una volta ! …..Hey Tonio che ci fai qui ? –
– Ciao Domina vedo che i tuoi affari vanno a gonfie vele ! –
– Seeee come no ! Questi miserabili vorrebbero scoparti gratis ! La crisi , la crisi ! Che si facciano fare i pompini dalle loro mogli allora ! Chi è quella giovane puttanella che ti trascini dietro ? –
– È una stronzetta che mi deve dei soldi e che ho deciso che mi salderà il suo debito mettendo in vendita il suo culo, ma prima deve farsi le ossa e qui mi serve il tuo aiuto Domina , guardala non può certo mettersi a competere con le troie di lusso in una zona centrale ! E poi ha bisogno di qualcuno che la segua e qui entri in gioco te –
– Certo come no ! lasciala qui con me in questa zona da marchette di morti di fame ! Se solo mi avessi conosciuta venti anni fa !! –
Rispose sarcastica Domina mentre squadrava Simona .
– Bhe chissà …ma a me piace la topa ! Pensi di riuscire a ricavarci fuori qualcosa ? –
Domina prima di rispondere alzò la gonna e guardò sotto il vestito di Simone .
– Bha … Proviamo …. Certo senza tette e con un cazzo piccoletto ! ….. L’ unica carta giocabile è un prezzo basso oppure prestazioni senza guanto ! –
– Per me sta bene …. Allora frocetta , ti lascio in compagnia di Domina , fai quello che ti dice e tutto filerà liscio , se ci saprai fare magari con i primi soldini che guadagni ti rifacciamo un bel paio di tette di cui potrai andarne fiera , contenta ? –
Simone che aveva seguito attonito quei deliranti discorsi si limitò ad annuire consapevole che la sua opinione non era richiesta .
Tonio rimontò sul van che ripartì sgommando lasciandolo solo con Domina in quella notte fredda e nebbiosa.

Il travesta si accorse dell’ evidente disagio di Simona e si avvicinò circondandola con le braccia .
– Quel bastardo ti tiene per le palle vero ? ….No non c’è bisogno di spiegare lo immagino…ma ora che ti sei cacciata in questo casino devi ballare a ritmo
E lascia che te lo dica subito per chiarirti le cose , il tuo debito con certe persone non si estinguerà mai ! L’ostinazione e la testardaggine non serviranno altro che a peggiorare le cose .
Dagli quello che vogliono e col tempo ti tratteranno come una delle loro puttane e anche te avrai i tuoi giorni liberi e un ragazzo con cui andare a sbaciucchiarti al cinema .-
A Simone si inumidirono gli occhi e rispose con una voce rotta dal pianto .
– Ma io ….io non sono come te ! Voglio dire non ho scelto io di travestirmi da donna , sono loro che mi hanno costretto ! Io … Io voglio vivere la mia vita da maschio , non voglio baciare un ragazzo al cinema ! –
– Ma che cazzo dici ! Ma ti sei visto allo specchio maschione ?Non mi vorrai mica piantare un casino stasera vero ! Con Tonio non voglio problemi cara , se lui mi dice che il tuo compito è dare il culo e succhiare cazzi a pagamento sarà quello che farai intesi !? Presto imparerai che essere donna ha i suoi vantaggi, sei giovane e carino e in seguito con qualche aiutino plastico farai un figurone – Tirò fuori un cellulare dalla borsetta – Devo chiamare Tonio e dirgli di tornare a prenderti ? –
– NO ! NO quello mi ammazza di botte ! Dimmi cosa devo fare ….. Huhg ! –
– Bene vai là sul ciglio del marciapiede , fai scivolare fuori il tuo uccello tra le maglie delle calze e alza un pochino l’orlo del vestito in maniera che lo si possa vedere chiaramente quando i fari ti illuminano , magari te lo meni languidamente e vedrai che qualcuno si fermerà poi lascia parlare me .

Simone mosse così i suoi primi passi da battona su quel marciapiede sgangherato , tra cartacce e preservativi usati .
Mentre camminava sfilò il cazzo dalle mutandine e lo espose all’ aria gelida della notte passandolo tra maglie del collant sotto il corto tubino .
Le macchine passavano e rallentavano illuminandolo coi fari per un istante .
– Simona fai vedere bene che hai il cazzo tra le gambe ! Tiralo fuori tutto e menalo , questi non sono certo in giro per la fica ! –
Urlò Domina che era ferma poco dietro a controllare la situazione .

Una macchina che era già passata un paio di volte si fermò di fianco a lui , dal finestrino abbassato e dalla luce di cortesia accesa , Simona vide un rozzo personaggio che guidava toccandosi un uccello in tiro che gli usciva dalla patta dei pantaloni slacciata .
– Hey bella ! Sei nuova di qui ? Non ti ho mai vista prima …. vogliamo andare a farci un giro ? –
Simone squadrato con disgusto il tipo si accingeva a scostarsi quando fu placcato alle spalle da Domina che intervenne nella trattativa .
– Ciao bello ! Questa puledra stasera è sottocosto come al super , 30 sacchi e ti fa godere come vuoi ! –
– E tu chi sei , la sua pappona ? 30 sacchi per una travestitella senza tette mi sembrano tanti ! –
– Si ma ti lavora in libera senza guanto , vuoi mettere !? –
-È sana ? –
– Una pesciolina –
– Culo e bocca ? –
– Quello che vuoi –
– ok Vada ! Monta frocetta prima che ci ripensi ! –
Domina allungò la mano a ritirare le banconote e apri lo sportello spingendo dentro un recalcitrante Simone .
La macchina partì e subito il tipo allungò il braccio a prendere il cazzo di Simone tra le sue ditacce .
– Come ti chiami tesoro ? –
– Simona-
– Humfh .. Di poche parole , forse non ti paccio ? O il mio uccello è troppo piccolo per i tuoi gusti ? Hahagaha! –
Simona guardò meglio il personaggio .
Pelato e volgare esibiva un cazzo duro tozzo e largo che usciva da un paio di mutande che sembravano essere state usate da una settimana circondato da una selva di peli e sovrastato da una pancetta prominente . non certo un adone .
– No no vai bene –
Mentì spudoratamente abituato a farlo sul lavoro alla boutique tutti i giorni . ” Le sta benissimo signora ” si se solo avesse Venti centimetri in più e venti chili in meno !
la vettura si parcheggiò in un area nascosta tra due fabbriche .
– Fammi assaggiare il tuo clitoride –
Il pelato prima che Simona se ne rendesse conto , si era piegato verso il suo grembo e gli aveva iniziato a ciucciare il cazzo .
– Mmmmph ….. Piccolo ma saporito , ti abbasso lo schienale ! –
Lo schienale scese di colpo esponendo le partì intime alla bocca e alle mani di quel tipo che infoiato gli aveva preso la cappella in bocca e la succhiava come un cono gelato mentre con le dita gli frugava il solco alla ricerca del culo .
Simona chiuse gli occhi e sentì il suo uccello cominciare a indurirsi …. Oddio sentiva la lussuria insinuarsi tra le pieghe delle sue giunture !
– Hey guarda che la puttana sei tu ! Datti da fare !
L’ uomo si era riseduto al suo posto e gli mostrava il suo pene turgido .
– Avanti forza … Prendilo in bocca ! … Ohhhh …senza preservativo come pattuito vero !? –
Simona guardò fuori , non sapeva dov’era e la nebbia copriva le strade , aprire la porta e scappare ? dove ? e poi vestita così senza un soldo ! Tonio gliela avrebbe fatta pagare anche quel tipo non sarebbe stato contento .
Non gli restava altra scelta che quella di prendere quel cazzo in bocca e iniziare a pomparlo come una mignotta , quello era il suo primo cliente e lei nient’altro che una puttana !
tentennante avvicinò cautamente la faccia verso quel coso che spuntava da quel groviglio di peli .
Subito fiutò un terribile odore acre di maschio mal lavato e di piscio misto a sperma che già fuoriusciva a goccioline bavose che si depositavano sotto la corona del prepuzio in forma di una formaggella gialla.
Di istinto gli venne di retrocedere ma le mani dell’ uomo lo avevano già agguantato per il collo e lo spingevano inesorabilmente verso quel pube odoroso .
– Avanti leccalo ! Cosa aspetti ! –
Simone allungò la lingua e come toccò quella cappella schifosa la mano lo schiacciò ad accoglierla tutta in bocca .
Per la poca esperienza di pompini che aveva avuto , sapeva che per non soffrire soffocando con un pene che ti penetra fino all’ ugola era meglio che fosse lui a comandare il gioco.
Per cui si fece coraggio e iniziò a leccare e a ingoiare quell’ affare putrido come se fosse una delizia .
Il tipo smise di premere sulla nuca e iniziò ad ansimare mentre Simona che si era messa in ginocchio sul sedile del passeggero mandava avanti e indietro la testa ingoiando il cazzo, la formaggella e una moltitudine di peli fetenti .
– Brava ! Brava cosi puttanella , piano o mi fai godere subito ! Ora vai giù e lecca le palle , prendile piano in bocca ! –
Simona ora si stava eccitando e ubbidiente abbassò il capo tra le cosce fece scivolare le mutande e i pantaloni in basso e si mise quelle palle pendule e pelose completamente in bocca , il suo cazzetto si era risvegliato completamente strofinato dalla mano ruvida del cliente.
– Siiii così ….. brava troia . piano con quella lingua …. Ci scommetto che sei così vacca che ti piacerebbe anche leccarmi il culo …. Forza prova ora ! –
La bocca di Simona si trovò in un baleno a contatto col culo villoso del tipo che si era inarcato sul sedile .
– Se ci ficchi quel bel linguino dentro ti faccio un regalino .-
L’ afrore mischiato all’ odore di merda era ancor peggio li sotto ma a Simona il sapore del sesso più turpe aveva scatenato i suoi feromoni ed eccitata aveva perso completamente il controllo dei suoi sani istinti, si sentiva una cagna , e come quella di una cagna schifosa la sua lingua penetrò quel culo fetente leccandolo
e raspandolo a fondo .
– WoW ! Che vacca ! Lecchi il culo come nessuna ! Vuoi che ti sfondi il tuo di culetto ? –
Simona in preda ad un climax mai provato prima continuava a passare la sua lingua tra culo, palle e uccello di quel tipo che nel frattempo gli aveva infilato un dito nell’ano attraverso i collant .
– Come ti chiami ? –
– ….. Salvatore …mphh !-
– Bhè Salvatore vorresti scoparmi ? – Sono qui apposta Troia ! – Allora Prendilo ! ….Sfondalo …. Ficca quel cazzo peloso dentro e fammi sentire la tua puttana ! –
Simona si era messa alla pecora sul sedile in attesa di ricevere il cazzo di Tal Salvatore, lo voleva sentire dentro di se .
Salvatore il suo primo cliente , quello che l’ aveva battezzata puttana .
Sarebbe stato il suo cazzo schifoso il primo dei tanti che gli avrebbero riempito lo sfintere di sborra…. e il fatto che fosse un personaggio lercio e di bassa lega ad abusare di lei ,la faceva sentire ancor più sporca e cagna .
Gemeva quando Salvatore le allargò le natiche e gli fece sentire i peli ispidi della barba mentre gli passava la bocca mordicchiandole i glutei e insultandola di troia .
Il suo cazzetto gocciolava bavette di pre eiaculato allorchè lui le sputò sul suo buchetto voglioso per lubrificarlo e urlò di dolore e piacere quando il suo uccello gli sfondò il culo galoppandovi dentro per una decina di minuti .
Percepiva la sua pancia prominente sbatacchiare sulla sua schiena , sentiva il suo respiro affannoso dietro la nuca , succhiò il dito lercio che lui le mise in bocca .
– Scopami Salvatore ! … inculami …. Hai pagato per questo , fai di me una troia … usami ! –
Simona si immaginava spettatrice della sua lussuria .
Bella giovane travestita prona tra i sedili di un auto qualunque in un parcheggio pubblico , le calze abbassate a mezza coscia, gli stivaloni da puttana , sopra di lei un vecchio maiale peloso che la abusava sfondandole il suo delicato culetto con un cazzo duro che entrava e usciva dal suo ano ormai largo e arrossato .
Aveva speso 30 sacchi e se li stava godendo appieno , ne aveva tutto il diritto .
Lei Simona di quei soldi sapeva che non avrebbe visto un centesimo , si stava prostituendo per arricchire i suoi padroni , era diventata una schiava e questo la eccitava ancor di più .
– Ummmphhh sto per venire !! stringi quel culo finocchio ! –
Sentì lo spruzzo caldo riempirgli lo sfintere mentre Salvatore sfinito e mugolante si appoggiava sulla sua schiena dandogli baci bavosi sul collo.
Sfilò il suo uccello dal culo .
– Cazzo è sporco di merda ! che schifo ! –
Lo alzò con due dita all’altezza del volto di Simona .
– Non ho fazzoletti perché non lo pulisci con la bocca , in fondo è roba tua no ? … –
Simone guardava quel cazzo semimoscio pieno di umori e con una smerdata marrone sulla cappella che si avvicinava alle sue labbra , si rese conto che da quella notte sarebbe stata definitivamente una puttana serva dei clienti e doveva soggiacere a tutto quello schifo , Salvatore , che nome ironico pensò , era colui che le apriva la strada delle umiliazioni quella strada che avrebbe percorso sino in fondo volente o nolente , per cui aprì le labbra e lo ripulì a fondo infilandolo dentro la bocca fino all’ugola .
– Sei incredibile ! verrò a trovarti spesso sai –

La macchina si accostò al marciapiede dove Domina aspettava il ritorno dei due .
Simona uscì senza dire una parola , Domina interpellò il tipo con uno sguardo interrogativo .
– Fantastica ! mi ha persino leccato il culo ….. tornerò a farmi vivo ! –
Domina si voltò sorpresa verso Simona ,
ma lei aveva già ripreso posto sul marciapiede in attesa di altri clienti.
Verso le quattro di mattina Simona era stata caricata una dozzina di volte , dal suo culetto abusato più volte usciva a tratti un rivoletto di sborra che le bagnava le calze ormai smagliate .
Un cliente incazzato l’aveva pure schiaffeggiata perché gli aveva chiazzato il sedile dell’auto .
In bocca sentiva il sapore dei cazzi che aveva spompinato ingoiando sperma italiano , arabo , africano e chissà cos’altro . Era stata presa alla pecorina sui sedili, piegata sul cofano ,scopata in piedi mentre con le mani si appoggiava a una parete scrostata in bilico sugli alti tacchi degli stivali….. insultata , maltrattata , ..Domina la guardava salire sulle occasionali auto che si fermavano costellando quello squallido panorama con luci fredde come la notte e gongolava al pensiero di quanti soldi facili stava incassando con quella troietta .
– Si è fatto tardi , ormai non c’è più nessuno in giro –
– Si Domina …. Con questa nebbia non si vede più nulla ….. Ti avvolge come un bozzolo umido , …. Mi piace però –
Replicò Simona
– Si anche a me … vieni … –
Domina trascinò Simona in un parchetto li vicino dove nascoste tra le brume vi erano delle panchine appartate .
– Sei stata incredibile sai , tutti i clienti sembravano molto soddisfatti di te …. Che zoccola ! –
Poi la attirò a se con dolcezza
– Sei così giovane e carina ….. baciami ! –
Simona si lasciò andare tra le sue braccia in un bacio appassionato mentre con le mani cercava i seni siliconati freddi e duri di Domina .
Si stavano così strusciando da alcuni minuti quando si accorsero che due clochard le stavano osservando da pochi metri menandosi silenziosamente i loro uccelli.
Domina che aveva passato la notte a controllare i movimenti di Simona e non era ancora soddisfatta della sua razione quotidiana di cazzi , si mise carponi sollevandosi la pelliccia così scoprendo il deretano bombato dal silicone , Simona la imitò e si inginocchiò davanti a lei senza staccare le sue labbra e la sua lingua da quelle del trans .
I due uomini si scambiarono un occhiata complice e non esitarono a mettersi dietro le due che non sembravano aspettare altro e alzavano invitanti i loro culetti bianchi e accoglienti.
Mentre venivano inculate continuavano a scambiarsi baci bagnati e allungate le mani si toccavano i membri turgidi ed eccitati a vicenda .
– Mmmph scivolami sotto e pompa il mio uccello ! –
Simona si infilò tra le tette pendule di Domina e le prese quel bel cazzo lungo in bocca concentrandosi su quel pompino mentre il suo ano si allargava sempre più sotto i colpi ritmati del clochard alle sue spalle.
Con uno stridulo gemito in falsetto Domina se ne venne nella sua bocca .
L’ altro uomo che era sul punto di esplodere staccò il cazzo dal culo dilatato da anni di professione di Domina e fatto cenno alle due di unire e alzare la testa si masturbò davanti al loro volto svuotando i coglioni in una vera fontana di sperma .
Domina allora prese a leccare e a baciare il volto e le labbra lordate di sborra di Simona e a masturbarla fino a farla urlare come una cagna in calore mentre il suo cazzetto spruzzava e sbrodolava in contemporanea a quello che la pompava nel culo .
I due si fecero ripulire i loro uccelli con la bocca , e dopo essersi riassettati sparirono nella nebbia
– Adieux Saloppes ! –

Lo lasciavano in pace per alcuni giorni ma poi come gli squali che seguono pazienti la preda tornavano sempre alla carica .

– Sta cambiando in fretta ….. Molto più di quel che pensassi ….. Ma non bisogna tirar la corda , o si porrebbe spezzare … È ancora in una fase critica di accettazione ,un momento si lascia andare per poi pentirsene e maledirsi –
Diceva Nani ad un annoiato Tonio che si rollava una canna sdraiato sul divano .

– Bha chissenefrega ! A me le femminucce cacasotto mi fanno solo incazzare ! E poi mi diverte vederla strisciare come una merda … Una vacca da monta usabile e usufruibile per qualsiasi perversione ! –
– Naaaa ! Tonio sei proprio una carogna ! Un vero figlio di puttana ! –
– Si si ma intanto le cose procedono a modo mio ! ……Sai che ho conosciuto la sua ragazza ..Ex direi !
Ci scommetti che me la porto a letto ? –
– Sai che botta per lui ! E poi smetti di fargli fregare i vestiti dal negozio o prima o poi finisce nei casini ! –
– Bhè se è così stupido da farsi beccare peggio per lui ! –
– Fanculo Tonio io me ne esco , te rimani pure ad anestetizzarti il cervello ….-

Nello stesso momento a pochi isolati di distanza Simone stava appunto facendo scivolare di nascosto una camicia di versace nel suo zainetto .
Quello stronzo di Tonio la voleva al più presto !
Ma quel gioco era sempre più rischioso .

– Simone per favore fermati due minuti e aiutami con la cler ! –

Disse Steven il suo principale .
Ma appena soli il suo tono cambiò e divenne minaccioso .
– Sai che ho notato che manca un bel po di merce ….. Come se qualcuno la stesse trafugando dal magazzino , cosa hai in quello zaino , fammi vedere ! –

Preso lo zaino e apertolo trovò la conferma ai suoi dubbi .
Un sonoro man rovescio colpì il volto di Simone che non tentò nemmeno di difendersi …
– Che stronzo ! E io che mi fidavo di te ! Invece come una serpe tu hai tradito la mia fiducia e ora…. Ora ti aspetta la, galera ladro ! –
Simone disperato singhiozzava abbandonato sul sofà del negozio mentre il proprietario chiedeva al telefono l’ intervento di una volante , che non tardò ad arrivare .
Era stato colto in flagranza di reato per cui venne ammanettato e caricato come un comune delinquente in macchina e tradotto in questura ove fu rinchiuso in una cella di sicurezza in attesa delle decisioni del Pm che sarebbe comunque giunta non prima dell’ indomani.

– Avanti c’è posto gridarono da dentro la cella mentre Simone veniva spintonato senza tanti riguardi all’ interno da una guardia .

– Ecco ladruncolo questa sarà la tua camera d’ albergo per stanotte , trovati pure una sistemazione di tuo comodo ….. e non pensare che proteste e urla o cos’ altro ti, saltasse in mente ti facciamo uscire prima che lo decida il pm domani … –

Dentro tre ceffi lo accolsero con un sorriso beffardo .
La pesante porta si richiuse e il chiavistello girò quattro volte , Simone si guardò intorno , due brandine a castello luride e in un angolo un cesso in metallo senza nessuna
privacy .
Ma quello che lo preoccupò di più fu lo sguardo sornione che i tre gli rifilarono .

– Guardate questo bamboccio che occhi rossi di pianto che ha ! –
Disse uno
– Gli sbirri ti hanno fatto paura cara ?! –
Rincarò un’ altro .
– Vieni qui a sederti tra noi che ti spieghiamo come funzionano le cose qui in galera ! –
Berciò il terzo battendo la mano sulla brandina come si intende fare ai cani .
Simone si voltò a guardare attraverso lo spioncino come in cerca di aiuto ma il corridoio era scuro e sembrava vuoto .

– Cerchi i secondini caro ? Quelli sono a guardarsi la partita in tv , e poi non gliene frega nulla di quello che succede qui , per la cena è tardi e fino a domani mattina c’è solo da aspettare … Ma ci siamo noi a farti compagnia per la notte …. Vero ragazzi ! –
– Uhu proprio vero ! –
Rispose il più grosso dei tre alzandosi e andandosi a posizionare di fianco a Simone .
Quando questi sentì il suo braccio appoggiarsi sulle sue spalle cercò di divincolarsi
– Lasciami in pace ! –
Strillò querulo Simone
– Se no cosa fai ? Mi vuoi picchiare ? O forse vuoi chiamare la polizia ?! Hahaha –
Tutti e tre se la ridevano di gusto .
La sua presa si fece forte e ferma e con fare deciso spinse il malcapitato verso il centro della cella .
– Ohh cazzo ! ….cosa vogliono da me questi ceffi ?! E se poi scoprono che sotto i pantaloni porto intimo femminile ? –
Pensava Simone assai preoccupato per quella situazione precaria , non gli bastava essere finito in galera , aver perso il lavoro , ora doveva sbrigarsela pure con questi !
– Sentite , io non voglio problemi ! Ditemi solo quale branda è libera e lasciatemi andare a dormire ! –
– Non ci sono brande libere stronzetto ! Mi sa tanto che dovrai dormire accucciato per terra intorno al cesso ! –
– ! Ma…! –
– Ma un cazzo ! Hai capito ! Stenditi sotto il cesso ! –
Disse il grosso facendogli lo sgambetto e lasciandolo ruzzolare per terra vicino alla tazza.
Nella caduta Simone sbatté sul bordo del wc rovinando faccia a terra nella pozzanghera di piscio .
Nel cadere la camicia si era sfilata dai calzoni mettendo in mostra la guepierre di pizzo e il filo del perizoma in tulle rossa che portava .
La tensione nervosa si scatenò in un pianto a dirotto .

– Hey guardate ! Ma questa è una zietta ! Una Sorellina ! –
Una mano lo agguantò per la caviglia trascinandolo in mezzo al gruppo .
– Sfilagli un po i pantaloni ! –
Simone inebetito dal pianto disperato sentì tre paia di mani spogliarlo dei vestiti da uomo lasciandolo in calze guepierre e tanga .
Le dita dei piedi smaltate di rosso carminio luccicavano come dei semafori in quella cella dai colori grigio sporco .
I tre maranza non volevano credere a tanta fortuna ! Sapevano che le loro credenziali li avrebbero lasciati marcire in gabbia per un bel pezzo , e quella sarebbe stata un ultima buona occasione per fottere una femmina o almeno una cosa che ne avesse le parvenze .
Subito scoppiò una lite tra loro su chi se la dovesse scopare per prima .
– Me la fotto io ! Voi due stronzi aspetterete il vostro turno quando avrò finito intesi ! –
Disse il più grosso , e doveva essere anche il più bastardo perché, gli altri due rincularono dalle loro pretese e iniziarono a giocarsela per il secondo turno .
Simone intanto continuava a lacrimare prostrato in ginocchio , sapeva di non avere nessuna via di fuga e di dover dare piacere a quei tre che ne avrebbero fatto la loro troietta da abusare. Il grosso intanto si era già denudato mettendo in mostra un’ imponente massa di ciccia e muscoli e sopratutto un enorme tarello che non era ancora duro ma che già superava di gran lunga la misura media .
– Avanti tesoruccio apri quella fogna e datti da fare ! –
Simone sapeva che se avesse solo avvicinato la bocca a quell’uccello penzoloni si sarebbe ritrovato a passare la notte a farsi allargare il culo e ad ingoiare la sborra di quei tre , e non era certo quello che voleva .
– AIUTOOO ! GUARDIA !-
Gridò con tutto il fiato che aveva in gola .
Il secondo appello non riuscì neanche a formularlo perché un violento sganassone gli strappò solo un mugolio di dolore .
Un paio di calcioni ben assestati gli tolsero il fiato .
Uno dei tre guardò dalla feritoia e fece un segno negativo agli altri , le guardie impegnate davanti alla tele non dovevano aver sentito nulla .
Il grosso allora appallottoló le sue mutande schife e le ficcò di forza in bocca a Simone che agonizzava per terra .
Poi preso un calzino lo passó a bavaglio legandolo dietro la nuca, girò Simone faccia a terra e con l’altro calzino legò i suoi polsi dietro la schiena.
Lo sollevò per il collo e gli posò la testa su una branda lasciandogli il culo a pecora su cui infierì con ancora un paio di schiaffoni giusto per far capire chi era che le dava e chi le prendeva .
– Stronza ! Cosa pensavi di fare ! Ora avrai subito un assaggio di quello che le froce come te si devono aspettare nel gabbio ! –
Gli si sedette a lato ed iniziò a menarsi il cazzo che ormai era turgido ed enorme .
– In galera ci sono quelli forti che lo danno e quelli più deboli che qualche volta lo prendono , poi ci sono le femminucce come te che se non si trovano in fretta un padrone che le protegge dai cattivoni usandole solo per suo piacere personale o prestandole in cambio di favori , diventano presto gli svuota coglioni di tutto il raggio , hai una vaga idea di cosa significhi essere la puttana di un centinaio di detenuti infoiati ? …. Non è un gran bel vivere…. e se tu pensi che a qualcuno di questa terra importi che una travestitella delinquente per giunta passi il suo tempo a farsi scorticare il culo dagli altri galeotti sei una povera illusa ! Quindi adesso comportati bene da brava signorina e usa quel bel culetto che scommetto è già avvezzo a prender cazzi , intesi !? –
Simone aveva ascoltato con ansia il sermone e rispose annuendo con la testa .
il manfano si alzò soddisfatto e si portò alle sue terga sempre mangiando il suo arnese , guardò con cupidigia quel culetto bianco e imberbe che sarebbe presto stato suo .
Allargò le due natiche e fece scivolare delicatamente il perizoma di pizzo a mezza coscia mettendo in luce un fiorellino appena un po arrossato dagli abusi dei giorni precedenti , ci sputò un paio di volte sopra poi con un colpo di reni lo deflorò infilandoci quasi tutta l’ asta .
Nonostante il bavaglio si udì l’ urlo di dolore .
– Ohh scusa amore ma non ho resistito dalla voglia ! Ne ho spaccati di culi pelosi in carcere ma il tuo è così carino … Diventerai la star della galera ! –
Simone chiuse gli occhi e cercò di rilassare il muscolo del retto mentre il cazzo lo apriva con colpi lenti ma poderosi .
A poco a poco lo sfintere si allargava e il dolore si attenuava fino a trasformarsi in piacere , allora si puntellò meglio sulle ginocchia per dirigere sulla prostata quel pene che lo trapanava senza sosta .
Opporre resistenza sarebbe stato inutilmente doloroso , e visto che gli sarebbe toccato soddisfare le libidini di quei tre tanto valeva farlo nei migliori dei modi per lui .
Dopo una decina di minuti percepì il fluido tiepido che gli innaffiava il fondoschiena .
– Ora tocca a noi ! –
Il grosso ansimando si staccò da lui e subito un altro uccello gli scivolò dentro il culo .
Il terzo coatto gli si parò davanti con il cazzo ben dritto .
– Se ti tolgo il bavaglio non ti metterai a gridare vero ? –
Simone fece un cenno di diniego con la testa e quello gli slacciò il calzino togliendogli la palla delle mutande dalla bocca .
– Sai cosa devi fare no ? –
– Si padrone , le mie labbra sapranno accogliere il tuo cazzo come più ti piace –
– Padrone ? Haha mi ha chiamato padrone ! Ma se noi siamo i padroni tu devi essere la nostra serva quindi !? –
Ancora una volta , pensò Simone , le sue parole pronunciate con troppa leggerezza lo stavano incasinando .
– Io dico che più che serva a questa bagascia deve piacere essere trattata da schiavetta ! –
Aggiunse quello che se la stava chiavando .
Il primo le torse forte un orecchio trascinandolo col viso a contatto con le due palle pelose mentre il suo uccello duro gli premeva il naso e si strusciava in un occhio di Simone .
– Allora rispondi ! …. È vero che il tuo posto giusto è quello di schiava !? –
– ….si … –
– Come ? Non ho sentito ! –
– Si ! ….Padrone … –
– Si Cosa ….. TROIA ! –
Sibiló il coatto torcendole ancor più forte l’ orecchio e premendole il viso sul suo sesso con cattiveria .
Simone ora non più maschio ma interiormente debole femminuccia spaventata , guaiva di dolore e di paura .
– Mmmph ….. Ayyy ! …Si ..Si padrone ! …. Mphhh..sono la vostra schiava … Hugh ! Sono un buco per cazzi …. vi leccherò le palle il culo ….quello che volete …… Ayyyy ..ma vi prego mi sta facendo male….-
Il coatto soddisfatto della risposta le molló la presa lasciandola cadere con la faccia a terra mentre il terzo tenendola stretta per i fianchi le pompava una fontana di sperma nel culo.
-Wow Troia ! –
Ma il coatto incarognito dal fatto di essere l’ ultimo , era diventato spietato nei confronti della povera Simona che piagnucolava a terra lorda di sborra che gli usciva dal culo e le sporcava le calze.
– Per le cagne ree confesse come questa ci vuole la punizione della latrina .
È attraverso questo tipo di umiliazioni che si ottiene il dominio totale ! E anche se questa frocia da fiato alle corde , la voglio vedere se le piace davvero essere usata come una schiava ! –
I tre annuirono concordi .
Sollevarono di peso Simona le slegarono le mani e la trascinarono con poca resistenza davanti al cesso in metallo che si innalzava come un fungo in fondo alla cella .
Le alzarono la testa tirandola per i capelli e le appoggiarono il mento sul bordo della tazza .
– Abbraccia bene il cesso ! –
Le ordinarono .
Come Simona circondò la base del water le presero i polsi e incrociandoli li legarono stretti con un calzino , poi fecero lo stesso con le caviglie incrociate .
Ora Simona era legata alla pecora in un abraccio osceno al cesso .
Il suo viso pendeva al suo interno respirandone tutti i miasmi .
Il coatto calatosi completamente le braghe si sedette sul water , la testa di Simona si venne a trovare incuneata nel suo pube , dal cazzo seminoscio appoggiato sotto il naso improvvisamente zampillò una fontana di urina che gli penetrò su per le narici spruzzandole fino agli occhi .
D’ istinto si ritrasse ma la carogna che si aspettava quella mossa le aveva già bloccato la testa .
– Hai detto che sono il tuo padrone vero ! Ora apri la bocca e bevi il mio piscio. –
Simona tentò di divincolarsi ma le mani erano bloccate e non riusciva a fare perno sui piedi legati a croce .
Mentre gli altri due se la ridevano il coatto le strinse forte le gote costringendola ad aprire appena la bocca , subito nella fessura diresse il getto di urina calda e puzzolente , da dietro qualcuno le mollò un calcione che la fece guaire gorgogliando , la punta del cazzo penetrò allora a fondo .
– Brava cagna , ingoia lo champagne !-
A Simona non restò che buttare giù nello stomaco quel liquido acre . Era la seconda volta che veniva costretta a quella pratica bestiale di umiliazione … Legata impotente … Si sentiva una merda totalmente alla mercé di quei figli di puttana , le avrebbero fatto tutto quello che volevano .
Immaginò il suo prossimo futuro in galera , aveva ragione il grosso ….. Avrebbe dovuto trovarsi un protettore e in cambio …. In cambio sarebbe stata la sua serva fedele … Li in prigione sarebbe definitivamente scomparso il Simone maschio …. Ormai sarebbe stata solo una femmina per cazzi … Simona la cagna !
Il fiotto di piscio era terminato e lo stronzo si stava divertendo a pulirsi il cazzo con le lacrime che scendevano copiose lungo le guance .
– Brava puttanella ora fammi un pompino come si deve !-
Simona prese in bocca di nuovo quei cazzo moscio e ubbidiente iniziò a succhiarlo , baciarlo , leccarlo muovendo al contempo la testa su,e giù , fino a quando non lo, senti inturgidire , indurirsi fino a riempirle la cavità orale aumentò quindi il ritmo , ma il ceffo sfilò l’ uccello dalla bocca e si voltò di schiena incastrandole di fatto il naso nel solco del suo posteriore .
Poi si chinò leggermente in avanti mettendo a contatto il suo ano con le sue labbra .
– Leccami il culo frocetta ! Assaggia il sapore di merda come fanno solo le cagne e le schiave ! –
Come Simona iniziò a leccare il culo il coatto si allargó bene le chiappe con le mani e cominciò un osceno dondolio strusciando il suo ano tra lingua e naso di Simona .
Dietro il grosso arrapato dalla scena aveva infilato di nuovo il suo uccello nel buco di Simona che ora bello largo e umettato dallo sperma scivolava come una figa in calore .
La mano del grosso scivolò a palpare delle tette che non c’ erano poi cercò gli attributi di Simone e le sue grandi dita le accarezarono gentilmente le palle e l’ uccello pendulo .
Quindi mentre se la scopava iniziò a masturbarlo con arte appresa in anni passati in galera , la mano destra stantuffava piano il cazzo di Simona che iniziava a inturgidirsi , mentre la mano sinistra lo aveva agguantato per il collo spingendolo a fondo contro il culo del coatto che si masturbava godendo del pasto anale offerto alla bocca della sua cagna.
Simona respirava a fatica lappando quei buco che si stava dilatando sotto i colpi della sua lingua .
Il cazzo che le penetrava sapiente il suo fiore lo faceva sentire donna , la morsa felina delle dita possenti che le stringevano il collo la facevano sentire sottomessa …. Poco tempo prima era un ragazzo , un maschio con una vita normale , ma le cose erano precipitate in un vortice dantesco …. In quei giorni , ora in quella cella gli eventi avversi avevano portato alla luce le sue vere pulsioni ….. Quando guardi l’abisso questi ti attira ! Aveva scritto qualcuno ….. E lui in quell’abisso di perversione ci era caduto dentro fino al collo …..
Aveva scoperto di essere una frocetta , una femmina paurosa ma viziosa .
Essere femminizzato lentamente ma costantemente lo schifava ma lo attraeva sempre più , piano piano il suo ego maschile si sgretolava ed emergeva la femmina che albergava in …”Lei ” .
Ma quella che prendeva forma non era una semplice forma femminile , era ……. Una sensazione di impotenza , di sottomissione …… Mentre leccava quel buco ormai rosso e largo e veniva usata come latrina , come cesso per scaricare le voglie e i coglioni dei veri maschi , una parte di se lo repelleva ma la, libidine prendeva il sopravvento , e Simona comprese che la sua vita aveva preso un corso terribile … ed esserne consapevole Fu come una liberazione … Era li solo per essere trattata da schiava .

– A questa cagna piace leccarti il culo ! Gli è venuto un uccello duro come il marmo ! –
Grugnì il grosso mentre continuava a scoparla e a masturbarla .
Simona inarcò la schiena sollevando la sua fica in calore contro il pube del grosso scivolando col retto fino a sentire il suo prepuzio battere in fondo .
Con polsi e caviglie legate succhiava avida quel culo slabbrato ….,li in fondo la lingua sfiorava una cosa dura che avanzava verso la sua bocca , ne sentiva il sapore amaro Aveva toccato letteralmente il fondo .
– Come una scrofa ! –
Pensò.
– Serva maiala che si eccita dinnanzi agli abusi più turpi …-
Cosi pensando affondò il viso ad accogliere la merce oscena ed esplose in un lungo getto di sperma mugolando di, schifo e piacere .
Anche il coatto era venuto masturbandosi.
Si voltò pulendosi le mani appicicaticce sul volto di Simona .
– Brava mangia merda ! Hai mantenuto fede alla parola …. Sei proprio una serva ! –
Le luci si spensero all’ improvviso , erano le 22 e tutto si fermava per la notte .
Dalla bocca di lupo un debole chiarore si, rifletteva giusto sul corpo supino di Simona abbrancata al cesso.
La lasciarono li per pura cattiveria a passare la notte .
Simona non dormiva , la sua bocca aveva lo stesso odore e sapore della latrina , dal suo culo dolente e sfondato gocciolava lo sperma che gli bagnava i coglioni , sentiva il russare dei detenuti e l’ inequivocabile ansimare provenire da altre celle .
Metterla nel culo doveva essere il passatempo preferito e lei ne aveva avuto una sana dose , si irrigidì al pensiero di quello che le sarebbe capitato una volta finita nel carcere sovraffollato .
Sentì qualcuno alzarsi e cercare a tentoni la tazza del cesso , era il grosso che si sedeva dopo aver incastrato la sua testa nel pube umidiccio .
Simona sentì lo sforzo prodotto dal retto e intravide la merda uscire e cadere nell’acqua a pochi centimetri dal suo naso , il puzzo era nauseabondo .
Grosso le accarezzò gentilmente la testa e cercò con una mano di infilare la punta del suo uccello tra le labbra di Simona che ubbidiente lo accolse .
-Sei carina sai , come ti chiami ? –
Le sussurrò alle orecchie per non svegliare gli altri .
– Simona …. –
– Bene Simona , spero che domani il Pm ti condanni al massimo della pena ! –
– Ma perché !? –
Piagnucolò Simona.
– Perché voglio che tu sia la mia donna durante la detenzione –
Quella non era una domanda era un affermazione .
Simona ragionò di fretta , aveva chiaramente bisogno di protezione in quell’ inferno e grosso poteva dargliela.
E in fondo nonostante tutto era stato il piú gentile dei tre .
– Si va bene sarò la tua femmina .-
Il grosso allora sciolse i legacci a Simona la fece risciacquare al piccolo lavandino e se la portò con se nella branda .
Simona si sentì abbracciare da quegli arti possenti e baciare sulla bocca come una fanciulla .
La mano del grosso guidó la sua fino all’ inguine dove erto lo aspettava il suo gran cazzo .
– Segalo mentre mi baci !-
Le ordinò imperioso .
E lei ubbidì , ora era la sua donna e forse sarebbe riuscita a farcela un
a volta in galera .

– Voi tre carogne fuori che vi aspetta il trasporto ! –
Abbaiò il secondino alle prime luci dell’alba.
Simone dormiva un sonno popolato da incubi e si rigirò dall’altra parte continuando a russare.
Qualche ora dopo venne il suo turno.
– Sveglia che il Pm ti vuole vedere , cinque minuti per prepararti . –
Simone si alzò e raccattò i suoi vestiti , mancavano le scarpe gliele avevano fregate , erano mocassini di Prada , in cambio trovò due ciabatte aperte che lasciavano i piedi smaltati in bella vista .
La camicia aveva perso parecchi bottoni e tra gli spazi vuoti si intravedeva la guepiere .
Cazzo doveva avere un aspetto orribile !
La guardia gli applicò i ferri ai polsi e lo tirò appresso con una catena sferragliante.
– cosa sei una specie di travestito ? la Pm li odia quelli come te … oggi mi sa che ti butta male ! –
Arrivarono nella sala delle udienze preliminari dopo aver attraversato una miriade di corridoi .
Qui una donna arcigna evidentemente già di malumore rovistava tra i fogli in cerca della sua pratica .
– Simone B. ! accusa furto aggravato continuato arrestato in flagranza ….. Bravo !
Leggo pure che in passato sei stato fermato per possesso di sostanze stupefacenti…. Rilasciato sulla parola .. ma Bene ! –
Si tolse gli occhiali da presbite e mise a fuoco sulla sua persona .
Lo squadrò dalla testa ai piedi soffermandosi sulle dita vermiglie .
– Che SCHIFO ! –
– Sai , i vermi del tuo stampo sono la feccia della società civile …. Pensate di poter rubare , prostituirvi e fare gli zozzi affaracci vostri in barba alle regole , tanto c’è sempre un buon avvocato o un cavillo che vi tira fuori dalle pesti ! –
Lo guardò dura senza pietà .
– Libertà condizionale NEGATA ! attenderai in carcere l’esito del processo , chiederò il massimo della pena … sei anni ! portatelo via ! –
Simone sbiancò .
– MA ! …. Non può ….-
– Silenzio ! –
Simone fece uno scatto in avanti verso lo scranno della PM per implorare le sue ragioni ma venne male interpretato.
– FERMATELO ! sta cercando di aggredirmi ! –
Le guardie gli furono addosso ma ormai Simone aveva completamente sbroccato e si dimenava come un pazzo cercando di divincolarsi .
Il magistrato era schizzata dietro la sedia girevole per ripararsi da quel matto che farneticava cose incomprensibili riguardo a una banda di lenoni che lo costringeva a rubare ……
– Questo detenuto è evidentemente in stato di alterazione mentale , immobilizzatelo e trasferitelo al manicomio criminale . –
Timbrò un paio di fogli e li passò ai secondini.
– Attenderà il giudizio alla Fortezza della Passione , ora toglietemelo dai piedi ! –

Qualche ora dopo un affranto Simone si trovava in viaggio dentro un cellulare ammanettato mani e piedi come un criminale pericoloso verso la valle montana dove la famigerata Fortezza costruita a metà ’800 era incastonata a mezzo crinale .

Se il luogo e l’aspetto esterno erano lugubri , l’interno era decisamente peggio.
Simone fu fatto scendere e trascinato attraverso scuri e stretti corridoi guardato a vista da due energumeni con la divisa bianco lercia da infermiere passarono varie porte di ferro scrostato che cigolavano sinistramente fino alla stanzetta del sovrintendente .
Lo ammanettarono a un anello che sporgeva da un tavolaccio metallico in attesa che questi tornasse dal suo giro di ispezione e decidesse dove rinchiuderlo.
Dopo almeno un ora e litri di lacrime versate questi apparve da dietro una porticina .
Era un ometto segaligno quasi calvo con due occhietti da faina che lo scrutarono attentamente con evidente soddisfazione .
– Simone B. ! O Simona ?!’’ –
Ghignò al suo indirizzo .
Fece un paio di giri intorno a lui allungandogli la camicia per guardare dentro.
– hai tentato di aggredire un pubblico magistrato leggo ! Male ..Molto male !
Qui i detenuti violenti vengono sottoposti a regime costante di restrizione …..però un punto a tuo favore ai matti qui ospitati è concesso dar sfogo alle proprie paranoie sempre che non siano di danno agli altri ospiti ….
Nel tuo caso visto che ti atteggi a femmina potrai portare abiti e trucchi da donna ….. è una prassi molto apprezzata dalla scienza …. E dai detenuti …..
Essere un ospite tranquillo e a suo agio gioverà sia a te che a me –
Suonò un campanello ed apparvero gli infermieri .
– Sezione maniaci sessuali , restrizione di secondo grado in attesa di valutazione , dopo la disinfettazione al guardaroba femminile … portatela via ! –
A Simone non fu nemmeno concesso di replicare.
Lo portarono alle docce dove si lavò sotto un getto tiepido , poi nudo come un verme lo disinfettarono con una polvere aspersoria ed infine fu condotto in uno stanzino che ricordava i camerini di un teatro.
– Ecco qua signorina ! qui c’è tutto il necessario per trasformarti in una vamp da cabaret ! scegli pure con calma i trucchi e i vestiti e fatti bella HAHA !-
Berciarono gli infermieri .
– Ma io non voglio …. Insomma non sono .. –
– Vuoi un consiglio gratuito ! è meglio che non rompi tanto le palle e fai come ordinato , le celle di sicurezza fanno impazzire anche i sani , perciò ……… –
Simone afferrò il sinistro significato e passò una buona oretta a truccarsi e a spulciare tra decine di articoli femminili , sandali , calze , e parrucche usate di tutti i tipi , ma gli abiti a disposizione sembravano tutti essere adatti a una spogliarellista da cubo o ad una danzatrice del ventre.
– Allora ! mi sembri indecisa ….. Mario fai venire qui jessica che la aiuta ! –
Cinque minuti dopo apparve tal Jessica .
Era una transessuale ormai sulla via del tramonto , orribile a vedersi , piena di rughe e con una faccia impiastricciata di forti colori .
Camminava su due zeppe di venti centimetri , il suo corpo pieno di tatuaggi avvizziti era seminudo , un cazzo moscio si intravedeva ballare sotto una microgonna sgualcita , solo le tette siliconate erano rimaste sode e impettite e svettavano anacronistiche su quel corpo in rovina.
– Eccomi … eccomi ! …. Ma chi abbiamo qua , una giovane pulzella ….. ci mancava da un pezzo un po di carne fresca … restrizioni ? –
– Secondo grado …. Non sembra ma dicono che sia violenta .-
– Allora c’è poco da indossare sempre che non abbiate la voglia di slegarla e spogliarla ogni volta che deve andare al cesso ! vieni cara .. ti aiuterò a mettere lo smalto e poi uno stringi vita con qualche laccetto , diciamo otto per le calze , quelle le scegliamo a rete grossa che non si smagliano facilmente, un bel paio di sandali … hummm mettiti questi con la suola argentata e cavigliera, sei capace di camminare sui tacchi 13 …bhe imparerai i pavimenti sono gelati qui , per le tette poverina non ci sono proprio ! non hai pensato ad un bel impianto … no eh ! , comunque userei questo strizza seno da sambista in pajette metalliche che fa da pendant con le scarpe e con questa microgonna di lustrini e per finire un caschetto biondo scuro con questo paio di pendenti …. Ecco sei una meraviglia !
Dopo la vestizione Simone si guardò allo specchio e per un attimo si dimenticò della situazione iperreale in cui si trovava , era sensuale e davvero bella !
– Guarda che sei in un manicomio criminale , non sul set di un film porno ! adesso seguici da brava che ti mettiamo in regola con le restrizioni .-
Simone camminava sui tacchi che producevano un ticchettare con eco lungo i corridoi seguita da i due che facevano apprezzamenti pesanti sulla sua persona.
La stanza dove fu tradotta era tutt’altra cosa che quella precedente , ricordava quella di un film dell’orrore , maschere di costrizione , ferri catene , camicie di forza costellavano le pareti .
– Ferma qui cara ! –
Gli passarono una catena piena di anelli lasca sui fianchi , poi gli fissarono un collarino in pelle anche questo con vari attacchi e un numero stampato 713 il suo !
Li aveva visti anche addosso a Jessica , tutti i detenuti li portavano fissi in caso dovessero essere tenuti a bada .
Ma lei era una detenuta pericolosa e le restrizioni erano severe !
Alle caviglie gli furono applicati dei ferri che le lasciavano si e no la possibilità di fare dei passettini brevi e ai polsi due ferri con catena di un mezzo metro e altre due catene che passavano dal collare ai polsi alla catena in vita , se voleva toccarsi i piedi doveva chinarsi e se si voleva pettinare le catene venivano estese al massimo , poteva compiere quasi tutti i movimenti ma uno per volta , era un mezzo di contenzione per evitare le zuffe tra detenuti , infine per causarle un dolore immediato e placarla in caso di bisogno le fecero indossare uno strumento medioevale di costrizione , una cinghia di cuoio con un nodo scorsoio gli venne posta attraverso il pene a serrarlo coi coglioni , le due estremità erano fissate alla catena intorno alla vita , all’altezza dell’ano un grosso cerchio ellittico di metallo allargava le natiche per consentire l’evacuazione .
Dava un leggero fastidio ma quando un infermiere provò a tirare il capo che pendeva dalla schiena a mo di coda il nodo strinse e Simone strillò di dolore .
– Ok tutto a posto cara … fai la brava e non lo useremo mai …. Ora al reparto …. Andiamo –
Simone mosse quindi i suoi primi passi da detenuto pericoloso le catene sferragliavano e i ferri stringevano forte , le porte di ferro si aprivano e si chiudevano dietro di lui , stava scendendo verso l’inferno….

– In galera!?! …. Che cazzo significa che è in galera ! –
Urlò Tonio all’indirizzo di Steven battendo violentemente il pugno sul bancone del negozio .
Era tre da giorni che non aveva notizie di Simone , il telefono era staccato a casa sapeva non c’era nessuno , quindi il lunedì pomeriggio si era deciso ad andare da ENDO , la boutique dove lavorava a chiedere informazioni .
– Non ci pensi nemmeno a fare queste scene con me .. Signor Tonio ! ….. si l’ho scoperto a rubare i capi , e non era certo la prima volta ! quindi ho chiamato la polizia ho sporto denuncia e per quel che ne so se lo sono portati in questura . –
Tonio era furibondo , quella checca del proprietario gli stava rovinando i suoi piani con Simone , ormai ci aveva preso gusto a tormentarlo e ora ……
– Quel finocchietto è mio ! mi ha capito bene … è MIO , mi appartiene! e ora lei ritirerà la denuncia così potremo tirarlo fuori dai guai –
Così dicendo si sporgeva col muso minaccioso verso il proprietario del negozio .
– E a me cosa ne viene a tirare fuori di galera un dipendente ladro ? –
Tonio fece due passi verso la vetrina , strappò un cartello con su scritto “ Cercasi Commessa “ e lo gettò sul tavolo.
– Lei lo tira fuori e ci guadagna una commessa ! …. Femmina ! , poi di giorno ne può fare quello che vuole , se lo può pure scopare tra i camerini , ma la notte è mia intesi ! –
Steven cominciò a capire come stavano davvero le cose , quel bastardo che aveva di fronte doveva aver in pugno Simone , …. E le cose che rubava dovevano essere per lui , ma cos’era questa storia di commessa femmina ? già e poi c’erano stati tutti quegli ammanchi di abiti femminili ..quindi rispose .
– Va bene , ritirerò oggi stesso la denuncia e metterò un avvocato sul caso –
– Bene Steven …… ma lasci che l’avvocato lo metta io qui ce ne vuole uno che sappia come si gestiscono le faccende penali e io ne ho uno bravo in busta paga .-

Anche al più scafato degli avvocati ci vollero una decina giorni per capire dove fosse finito Simone e perché .
Il tribunale della libertà diede il pieno assenso a quell’ingiusta detenzione preventiva e quasi due settimane dopo il suo arresto l’avvocato si presentò al manicomio criminale con la richiesta immediata di scarcerazione.

– Aspetti qui Avvocato che le portiamo il detenuto –
Disse una guardia .
Di li a qualche minuto fecero entrare Simone al suo cospetto .
– OHHH MIODIO ! –
Esclamò l’avvocato .
Simone era uno spettro incatenato come nei peggiori horror movie di serie B .
Una parodia di femmina , con la bocca spaccata e piena di lividi .
Si gettò ai suoi piedi come una supplice davanti al boia.
– Buongiorno Signore , vuole che glielo succhi , o preferisce scoparmi il culo …farò quello che vuole ma la prego non mi faccia del male …. La prego…. –
Così dicendo si era messa a carponi con la bocca aperta in una smorfia davanti alla sua patta .
– Alzati … Alzati … io …io sono il tuo avvocato ! ho qui l’ordine di scarcerazione ……. Mi capisci ? Sei libero … LIBERO …. Ora ti porto via , torniamo a casa –
Simona inebetita dagli psicofarmaci che gli somministravano in continuazione ci mise un buon minuto a capire che quel signore non era lì per abusarla , ma era l’angelo che lo faceva uscire da quell’inferno .
– Ora ti faccio slegare e ti porto via da questo cesso di posto ! –

Più tardi in macchina nonostante fosse avvezzo a situazioni merdose l’avvocato stringeva a se come se fosse un figlio un Simone tremante e piangente .
– Pronto …. Signor Steven , è libero ….. si l’ho qui con me , stiamo tornando in città , ma la ragazza hemm insomma il ragazzo è piuttosto provato e la consiglio di trovare un posto tranquillo per qualche giorno ….. come a casa Sua ? va bene , dico all’autista di portarlo da lei Arrivederci –

Il Signor Steven , era una brava persona ed accudì Simone per qualche giorno ospite a casa sua .
Provò a sondare gli avvenimenti ma riceveva risposte laconiche , quindi decise che era meglio non insistere per il bene del ragazzo .
Una sera tornando dal lavoro lo trovò piuttosto in forma, sembrava essersi rimesso bene da quell’esperienza orribile.
– Simone , se ti fa piacere puoi tornare da me a lavorare quando vuoi sei sempre stato un buon lavoratore lo so …… ma … ma cos’è questa storia …. Ti senti donna ? –
Simone sapeva che Steven era un omosessuale quindi a chi altri se non lui avrebbe potuto confidarsi ? e per la prima volta raccontò le sue peripezie .
– E quindi ti piace tutto ciò ? –
Chiese Steven .
– Voglio dire …. Ti senti maschio ma al contempo femmina , giusto ?
– Si … è tutto un gran casino ……… quando entro nella mia parte femminile sono attratta dalle situazioni più perniciose … mi schifano e mi eccitano allo stesso tempo ! –
– Bhè , …. Non sei l’unica ! la sessualità delle persone prende le vie più bizzarre ! remare contro questi istinti a volte può risultare più dannoso che assecondarli ! lo so bene io quanto ho sofferto prima di fare outing e sbattermene delle opinioni altrui ….. ma stai attento con quel Tonio è una persona malvagia ! io gli posso tenere testa fino ad un certo punto , ma ho dovuto accettare alcune sue condizioni per tirarti fuori dalla galera , si farà di nuovo vivo con te .
Per quanto riguarda il lavoro io me ne frego se vuoi venire in abiti femminili basta che siano decenti …. Alla nostra clientela non farà certo differenza , anzi .. –
– Grazie Steven , è tempo che torni a casa mia e che non ti dia più fastidio …. Domani verrò a lavorare , mi farà bene .-

Difatti il giorno dopo Simone si presentò , da maschio , al lavoro e la routine ricominciò.
Da parte di Tonio e Nani il silenzio totale , a parte un SMS che lo avvisava che sarebbero stati via per un paio di settimane e tanti saluti ……
Il terzo giorno alla porta del negozio si presentò una ragazza assai carina .
– in cosa posso servirla ? –
Chiese Steven .
– Bhè che mi faccia prendere il mio posto di lavoro –
Rispose Simona sorridendo .
– Cavoloo ! ora capisco !! .. sei … sei forte ! devo ammettere che se mi piacessero le ragazze ti farei la corte … –
– Bhè stamattina mi sono svegliata femmina , e allora mi son detta …. Perché no ? –
Appoggiò la sua borsetta dietro il banco e andò ad accogliere sorridendo una signora ingioiellata che stava entrando.
This is not the end ……………….

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