Skip to main content

Eccomi qui, imbottigliato nello stesso traffico di sempre, lungo la stessa strada di sempre, sempre alla stessa ora. Non avevo mai pensato a quanto fosse monotono il mio viaggio verso casa di ritorno dal lavoro.
Oggi però sento qualcosa di diverso, mi scopro a guardare le gambe nude della signora che beve il caffè in balcone, a fantasticare sulla ragazza delle consegne, avvolta in quella divisa larga ma allo stesso tempo estremamente aderente alle forme giovani e sode del suo corpo.
Mi soffermo su tutte le scollature, su tutti i jeans stretti, i miei occhi saltano da una spallina scesa ad un addome scoperto con un’avidità impressionante.
Non sono mai stato un uomo troppo pudico, soprattutto quando mi ritrovo a fantasticare da solo.
Ci penso su per un po’, nel frattempo il traffico scorre lento come al solito.
Lo scorcio di un seno abbondante che fa capolino da una camicetta un po’ troppo sbottonata mi convince, sposto la mano destra dal volante e lentamente abbasso la zip, lo sento già sveglio da almeno venti minuti. Decido di fare con calma, lo accarezzo lentamente senza abbassare gli slip, ho sempre adorato la sensazione ruvida del cotone che strofina sulla cappella. Ormai è duro, lo massaggio da un po’ e fortunatamente gli spunti per strada sembrano essere infiniti oggi.
Il colpo di grazia me lo da lei, una vigilessa mora e bassina che non avrà avuto più di trent’anni.
La vedo passeggiare lungo la fila di auto parcheggiate, sarà per il solito controllo dei ticket del parcheggio.
Quella maledetta divisa mi ha sempre stuzzicato gli ormoni, sembra essere disegnata appositamente per risaltare qualsiasi culo e renderlo incredibilmente erotico.
Ogni volta che si avvicina al vetro di un’auto si sporge in avanti alzandosi sulle punte, cosa che non fa altro che risaltare ancora di più quel culo già perfettamente tondeggiante.
Inizio a fantasticare, e se si avvicinasse alla mia di auto? Cosa potrebbe succedere?
La mia fantasia vola. Un uomo imbottigliato nel traffico che ammazza la noia masturbandosi, una vigilessa prima sorpresa e poi eccitata, che decide di evitare la multa e di prendere invece una piccola pausa per salire dal lato del passeggero, uno sguardo di intesa che riempie il vuoto lasciato da tutte le parole non dette, una mano sottile ma allo stesso tempo decisa che si fa strada lungo lo slip abbassato fino a prendere il posto della mia, un cappello che cade accompagnando la testa che pian piano si abbassa, labbra morbide che sfiorano un membro ormai al limite, una lingua esperta e delicata che lascia presto il posto ad una bocca calda e profonda, l’ineguagliabile piacere di un orgasmo che riempie quella gola, due dita gentili che raccolgono lentamente la piccola goccia che fuoriesce dalle labbra umide, un addio silenzioso, un’occhiata lenta e profonda disturbata soltanto dalla sua gola che per un’attimo va su e poi ritorna al suo posto.
Ma tutto questo è soltanto un sogno ad occhi aperti, il ritorno alla realtà è brusco, all’improvviso sento la pelle che strofina contro altra pelle, il respiro è irregolare e veloce, gli occhi ridotti a due fessure. È ormai inevitabile, il bacino si contrae ed il fantastico orgasmo di poco fa diventa realtà. Mi lascio andare e sento il frutto di tutto quel piacere abbandonare il mio corpo in fiotti lunghi e corposi, la macchina è ormai un disastro, fortunatamente sono quasi arrivato a casa.

***

Questo è il mio primo racconto. Ho deciso di iniziare a mettere sul foglio(anche se digitale) le mie fantasie. Accetto consigli e critiche, purché costruttive, che possano aiutarmi a migliorare. Grazie a tutti i lettori che sono arrivati fino a questo punto, vuol dire che in un modo o nell’altro vi ho trasmesso qualcosa :)

Leave a Reply