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018 – La famiglia di Chiara con altre famiglie incestano

By 18 Settembre 2012Febbraio 9th, 2020No Comments

Chiara si svegliò, nel suo lettuccio, aprì gli occhi, e vide filtrare dalle persiane socchiuse, i raggi del sole, scostò le lenzuola, e si mise seduta sul letto, quindi con molta fatica, si sollevò in piedi e si avvicinò alla finestra, scostò le tendine e aprì le persiane. La giornata era una splendida giornata estiva, cielo azzurro, terso, limpido e il sole scaldava, la sua pelle con il sui raggi potenti.
Lei non si immaginava che la giornata, che si stava avviando, sarebbe stata per lei, molto faticosa e soprattutto molto intensa. Era domenica e quindi in teoria sarebbe dovuta essere una giornata del tutto riposante e rilassante, ma il suo cellulare, posato sul comodino, si mise a trillare insistentemente”’

‘Pronto’

‘Chiara? Ciao sono Luca, ti ricordi di me?’

‘E come potrei dimenticarmi di te e di tuo fratello Luciano!’

‘Eh, eh, anche noi non ci siamo dimenticati di voi!’

‘Lo immagino, qualcosa è successo tra di noi, e sono cose difficili da dimenticare’

‘Senti, nel pomeriggio, i miei, vorrebbero conoscervi, se avete voglia di attraversare la strada e venire a prendere un caffè, così le nostre famiglie fanno conoscenza fra di loro’

‘Ok senti, io glielo chiedo e poi ti telefono, solo perché non so se hanno degli impegni. Guarda che di solito la domenica, mio fratello Dario mangia qui con la fidanzata, e a volte nel pomeriggio ci sono pure i genitori di lei’

‘Allora, fammi sapere, credo che non ci siano problemi, tazzine da caffè ne abbiamo tante e anche caffè ce n’è quindi no problem. Tu parlane con i tuoi, io ne parlo con i miei e poi fra mezzora ci risentiamo ok? Chiamami tu, ciao Chiaretta bella!’

‘Si ciao Luchetto bellissimo, a più tardi!’

A pranzo, Chiara lo comunicò ai suoi e anche ai genitori di Manuela, la ragazza di Dario, che furono d’accordo nell’accettare l’invito. Anche i genitori, di Luca e Luciano non avevano nulla in contrario ad accogliere in casa propria tutto il gruppo. Così verso le sedici, scesero e attraversata la strada, suonarono al citofono della casa di fronte e subito gli fu aperto.
L’alloggio del padre e della madre dei gemelli, era molto grande e spazioso, un ingresso living su un immenso salone, arredato con gusto. Sulla destra una parete con le porte attraverso le quali si accedeva alle camere da letto, mentre in fondo al salone sulla destra vi era la cucina, anch’essa molto grande e arredata in stile americano, con un grande frigorifero e un isola centrale, che la faceva somigliare alle cucine dei ristoranti.
Di fronte alla cucina una porta con vetro ‘a cattedrale’ composto da forme geometriche di diverso formato e colore, vi era il bagno, con la vasca idromassaggio e la doccia multifunzionale di quelle con la musica e altre mille diavolerie per meglio rilassarsi sotto il getto del gigantesco ‘telefono della doccia’ . Visto da sotto, pareva un ombrello tutto bucherellato di circa ottanta centimetri di diametro.
Ogni camera da letto possedeva il proprio bagno personale. I gemelli dormivano inuna camera sola su due letti separati da una libreria, che fungeva anche da divisorio per difendere la privacy di ognuno di loro. La camera matrimoniale, molto grande anche questa, era arredata con mobili antichi di un certo pregio. Il letto, era di dimensioni molto simili a quello dei genitori di Chiara, di fronte al quale un televisore da quarantadue pollici, posto su un mobile anch’esso antico, ma con vari piani per accogliere il meglio della tecnologia HI-FI e di videoriproduzione.
Fatte le dovute presentazioni e il giro completo dell’alloggio, come la legge, non scritta, dell’ospitalità impone, si accomodarono tutti attorno al tavolo della sala, al quale erano state applicate le prolunghe che lo allungavano di un metro per parte portandolo a una lunghezza di circa quattro metri. La padrona di casa, che si chiama Lorenza, portò i caffè al tavolo, in due riprese, mentre il babbo dei gemelli, di nome Alberto, si diede da fare a distribuire lo zucchero piuttosto che il dolcificante a tutti i convenuti. Manuela, la fidanzata di Dario, seduta vicino al suo amore, dimostrava circa diciotto anni, e pareva una bambolina, bionda chiarissima con gli occhi azzurri cielo e un nasino all’insù che la faceva sembrare ad una creatura delle favole, tutta purezza e castità. Seduta vicina a Manuela vi era la sorella dei due gemelli, di nome Maria, sui ventuno ventidue anni ‘svestita’ in modo provocante, con un vestito a fiorellini scollatissimo, dal quale decoltéé ci si aspettava che da un momento all’altro ne fuoriuscisse un capezzolo o una tetta intera. Dal lato opposto del tavolo di erano accomodati Paola e Massimo i genitori di Manuela, vicino a loro Marta e a fianco Mario e Alessia a capo tavola Chiara e Luca da una parte e da solo dalla parte opposta Luciano.
Inizialmente ci furono delle pause dove nessuno parlava e la discussione stentava a prendere piede. Poi una volta rotto il ghiaccio, le voci iniziarono a sovrapporsi e anche il tono generale si fece a mano a mano più alto. Si rideva e si scherzava, si parlava di politica, di affari, di lavoro, di moda e di moltissimi temi di attualità, legati a personaggi della tv e dello spettacolo. Poi Luca e Luciano si fecero un cenno e invitarono tutti i giovani nella loro camera per sentire un po’ di musica e così gli adulti rimasero da soli continuando comunque a chiacchierare fra di loro animatamente.
I giovani, seduti un po’ sull’ampio tappeto, qualcuno sui letti dei gemelli e altri sulle sedie, ascoltavano la musica proveniente dalle casse dello stereo e muovevano le mani e le braccia al ritmo delle note che si propagavano nell’aria.
Manuela e Dario seduti entrambi sul letto di Luca si sbaciucchiavano, senza curarsi degli altri, come se fossero assolutamente da soli. Le mani del ragazzo si infilavano sotto il vestito della fidanzata sollevandolo esponendola allo sguardo di tutti gli astanti.
Anche Manuela con una mano accarezzava la evidente protuberanza che riempiva nei pressi dell’inguine i jeans di Dario, mentre ormai le dita di quest’ ultimo erano infilate a fianco delle esigue mutandine di lei e le stavano solleticando la figa visibilmente depilata.
Maria, seduta sul tappeto di fronte a loro, assisteva da vicino e con molta attenzione allo spettacolo offerto dai due fidanzati. Il vestitino della ragazza guardona, era in pratica sollevato a livello inguinale e lei con la mano destra appoggiata sul perizoma di pizzo trasparente si accarezzava la figa con fare indifferente.
Chiara, Luca e Luciano stavano seduti vicini all’ hi-fi e a voce alta si scambiavano battute, lei stava in mezzo ai due giovani che, con le loro mani abili accarezzavano giocando il corpo della ragazza. Maria, ora era stata avvicinata da Marta, che sedutasi vicino alla sua nuova amica, le sollevò da sotto il sedere il vestitino e glielo sfilò facendolo passare dalla testa. La sorella dei gemelli, non portava il reggiseno e rimase quindi con le tettone al vento. Era un seno super, ma naturale, sodo e alto, con le aureole e i capezzoli di colore chiaro, quest’ultimi sporgevano di almeno un centimetro abbondante, dritti all’infuori, in modo prepotente e provocante. La bocca avida di Marta si impossessò del capezzolo destro e iniziò a succhiarlo con estrema avidità. Con la mano libera si intrufolò fra le cosce aperte di Maria e sostituì la mano della sua amante occasionale, con la sua, poi si fermò un attimo, si alzò dal tappeto e in pochi secondi, si liberò dei jeans e del restante abbigliamento, rimanendo completamente nuda, si mise fra le cosce di Maria e con le due mani le sfilò il perizomino lasciandola come mamma l’aveva fatta. Ora Marta stava allungata a pancia in giù in terra e con la lingua stava provvedendo a leccare per bene la figa bagnata di Maria. Mentre le due lesbichette, si intrattenevano fra di loro, il terzetto composto dai gemelli e da Chiara si era dato da fare. Luca e Luciano stavano nudi in piedi e porgevano i loro cazzi duri, assolutamente identici, alla bocca di Chiara, che si stava preoccupando di spompinarli a dovere, uno per volta li ingoiava fino alle palle e poi li faceva fuoriuscire del tutto leccando per bene le loro cappelle, poi scendeva lungo il fusto arrivando a leccar loro i coglioni ormai gonfi di calda e abbondante sborra. I fidanzatini invece, stavano scopando nella posizione classica del missionario, e si sentiva lei che godeva intensamente, urlando forte””.

‘Siiiiiiiiii, ti amoooooo, siiiii, continua, ahhhhhh, ahhhhh, ahhhhh, daiiii, ancoraaaa, amoreeeeee, ti vogliooo, siiiiiiii, ancoraaaaa, continuaaaaaa, daiiiiiii, oohhhh siiiiiii, siiiiii, daiiiii, vengoooo, siiiii, vengooooo, godooooo, amoreee, siiii, siiii, ahhhh, ahhhhh, ahhhh’

E lui”..

‘Siiiii, bravaaaa, bravaaaa, godiiiii, oohhh siiii, sborro, ti sborro in figaaaa, siiiii, siiiii, muovilaaaaa, daiii, muovilaaaa, cosiiiii, siiii, sborroooo, ti riempioo, ti riempioo, ooohhhhh, vengooo , vengoo, sborrrooo,,, uuuaaaoooo, uuuuuuhhh. Uummmhhh, mmmmmmm, wowwwww, sei fantastica, ti amo, ti amo.’

Ora Chiara stava sdraiata sul tappeto, presa a sandwich dai due gemelli che la penetravano contemporaneamente nel culo e in figa. Le loro parole si mescolavano formando discorsi indecenti””’

‘Sei troiaaaa, che bello inculartiiii, siiii sono troiaaa, mi piacciono sue cazzi insieme!!! Luca poi ci scambiamo, la voglio inculare anche io, siiii dai usiamola come vogliamo sta zoccolaaaa!! Siiii, usatemiiii, mi piace essere usataaaa, sono una vacca, datemi i vostri cazzi duriiii, siiiiiiii’

Maria stava sotto a Marta , in posizione di sessantanove, si leccavano la figa, forsennatamente, ansimando rumorosamente. Marta muoveva il culo strusciando la figa sulla bocca della sua amante, con un movimento semicircolare del bacino, da dietro in avanti.

Le urla di piacere provenienti dalla camera dei ragazzi, si ripercossero all’esterno, raggiungendo, gli adulti in sala, che incuriositi, si precipitarono in gruppo, per capire cosa stesse succedendo. La scena che si presentò loro, fu percepita, specie dai genitori di Manuela, in modo traumatico. Paola fu la più scossa”’

‘Manuela!!!! Ma cosa stai facendo, vergognati, anzi vergognatevi tutti!!! Che scandalo, madre mia che scandalo! Oddio, mi vergogno tanto, e anche gli altri, ma che schifo, ma che schifo di giovani, andiamo via, e tu quando saremo a casa vedrai!!’

Intervenne il vecchio marpione di Mario e”’

‘Calma signora Paola, calma, sono cose normali, lei non lo ha mai fatto con suo marito?
E’ poi solo sesso, naturale, umano, i desideri e le passioni fanno parte della nostra vita! Su signora, non faccia così, sia sincera, lei con suo marito o magari con un altro non lo ha mai fatto? Non ha mai, ad esempio, succhiato il cazzo a nessuno? Non lo ha mai preso in figa o nel culo? Non si è mai fatta sborrare in bocca? Nemmeno si è mai fatta leccare la figa? Nella sua vita nessun ditalino? Nessuna sega? Mi risponda su, mi renda edotto!!!!’

‘Beh cosa c’entra le cose si fanno, ma così quasi in pubblico, senza ritegno!’

‘Non direi in pubblico, siamo noi che siamo venuti qui a rompergli le palle! Vede, le mie figlie, stavano per godere e noi le abbiamo interrotte, anche i gemelli stavano per sborrare in bocca a Chiara, ma noi gli abbiamo bloccato l’eiaculazione con il nostro ingresso nella loro camera!’

Intervenne Alessia””’.

‘Ma si signora Paola, ha ragione mio marito, noi due ad esempio, ci divertiamo in famiglia, con i nostri figli, senza tabù, per il godimento di tutti. Senza problemi, io mi faccio scopare da mio figlio e leccare la figa dalle mie figlie, Mario lo prende in culo da Dario e viceversa. Non ci si deve formalizzare su queste cose bisogna avere la mente aperta, il sesso è bello, ci si deve divertire!’

Anche Lorenza, la mamma dei gemelli e di Maria, si inserì nel discorso”

‘Mio marito ed io, lo abbiamo imparato da poco, guardando con il binocolo, proprio la famiglia di Mario e Alessia. Come lei saprà loro abitano di fronte e li abbiamo visti scopare con Marta e Dario, addirittura sul terrazzo, senza problemi, e dobbiamo dire che da un po’ di tempo il rapporto tra me e mio marito è migliorato molto, si è ravvivato, ha ripreso la vecchia passione che con il tempo si era sopita quasi del tutto.’

Paola era interdetta, vedeva davanti a se sua figlia, nuda distesa sul letto, con le cosce aperte e Dario al suo fianco, con il cazzo molle ripiegato sul ventre, dalla cui cappella fuoriusciva l’ultima goccia di sperma, che si era infilata dentro l’ombelico formando un minuscolo laghetto. In piedi, vicino all’impianto hi-fi, che, imperturbabile, ancora regalava musica rock a tutto volume, vi erano i gemelli con il cazzo floscio penzolante, e seduta, con le braccia abbandonate verso il basso,vi era Chiara, lo sguardo perso nel vuoto, pareva frustrata, delusa, amareggiata dall’epilogo della giornata, che aveva avuto un inizio e un proseguimento sfolgorante, eccitante, trasgressivo, forse anche sconvolgente, ma fino a pochi minuti prima assolutamente, profondamente appagante.

Fu Alessia, che presa Paola per mano la condusse, vicino alla figlia, e sempre tenendola per mano, si inginocchiò fra le gambe penzolanti giù dal letto di suo figlio Dario e con la mano libera gli sollevò il cazzo e lo prese in bocca, iniziando un sapiente pompino.
Alessia, mentre lo succhiava, tirava intanto verso il basso la mano di Paola invitandola a inginocchiarsi anche lei. La mamma di Manuela infine si abbassò e si trovò con il viso vicino a quello di Alessia, fu allora che la pompinara porse a Paola, con molta semplicità, il cazzo ormai rigido di Dario. Incerta, la donna avvicinò le labbra e lo baciò di sfuggita, ritirandosi immediatamente, ma ancora Alessia, la tenne vicina a se porgendogli il grosso pene duro.
Questa volta, lo imboccò e iniziò il pompino dimostrando capacità e notevole esperienza.
Un fragoroso applauso si levò all’unanimità e da quel momento, iniziò una delle orge più coinvolgenti della loro vita.

Mario, si avvicinò al trio composto da Chiara, Luca e Luciano e iniziò ad accarezzare il culo di quest’ultimo, con le dita scivolò sul buco del culo del ragazzo, che si stava muovendo ritmicamente per scopare a fondo Chiara. Il padre della ragazza, si tolse i pantaloni e le mutande, poi nudo si piazzò dietro a Luciano, guidando la grossa mazza con la mano, l’appoggiò al buco del culo di Luciano, e sputandosi sulla cappella, la accarezzò per meglio inumidirla, poi lubrificati bene sia il cazzo, sia la rosetta anale, spinse deciso e l’enorme cilindro si fece strada nell’intestino di Luciano. Chiara, sentiva i suoi buchi pieni di carne calda e gli sembrava che il cazzo piantato nella sua fradicia figa la penetrasse fino allo stomaco. In effetti i colpi che Mario assestava penetrando il culo di Luciano si ripercuotevano anche sulla penetrazione che riceveva dal giovane ragazzo.
In poco tempo nella stanza si creò una situazione dove per qualsiasi osservatore esterno
sarebbe stato difficile distinguere nitidamente i vari protagonisti avvinghiati, attorcigliati fra di loro, era un groviglio dove gli adulti si accoppiavano con i più giovani i maschi con le femmine, ma pure le femmine e i maschi tra di loro. Le voci, le grida di piacere, anche in qualche caso di dolore, lamenti di lussuria incontrollata, i gridolini delle donne e i rantoli gutturali dei maschi. Le mani si protendevano a toccare tutto ciò che era possibile palpare e accarezzare nel loro raggio d’azione””.

‘Scopami, ficcamelo dove vuoi, siiiii, fatti toccare bimbo, dammi il cazzo in bocca, prendilo siiiiii, uuummmhhhh,,, aaaghhhhhh, dai papi fammelo succhiare il tuo cazzone, sei una troiaaaaa. Vieni qui Luca che ti inculo, dai Luciano noooo, siiiii inculalo il frocetto, daiiii, siiiii, vieni mami daiiiii, leccami il culo prima, poi lo prendoooo. Aahhhhh sborrooo, una bocca, una qualsiasiiiii , siiiii eccomiiii, siiiiiiii mammaaaa sei troiaaaaa, beviiiii, uuummmhhhhh, come ingoia la porcaccionaaaa, Anche tu vieni che c’è n’è per tutte le mammine del mondooooo, leccatemi il cazzo che vi riempio di sborraaaa. Ti sfondo il culo, ragazzo mioooo, siiiii, daiiiii, aspetta Luciano, mentre lo prendi, incula me facciamo il treninooo, siiiiii. Guarda le donne come se la leccano, la mamma ha ficcato il vibratore nel culo di tuo padreeee. Sborrrooooo, siiiiii, vengo sto per venire, sono una porcaaaa, vengo con il cazzo di mio figliolo. Siiiiiii , ti piace farti fottere dal ragazzo eh???!!!!. Lo sapevo che sei una troia, l’ho visto subito appena ti sei presentata!!!! Siiiiii’..’

Dopo pochi minuti, le sborrate e le venute avvenivano in sequenza, una dietro l’altra, gli schizzi fuoriuscivano dai cazzi e colpivano a caso colando per essere raccolti da lingue voraci e assetate di sborra. Si udirono delle sculacciate, era Dario che sculacciava la mamma di Manuela mentre se la inculava e lei che godeva gridando”’..

‘Dariooooo, sei un fenomenooo, come inculi beneeee, bambina mia, il tuo fidanzato scopa da Dio, sei fortunataaaaa, siiiiii, in fondoooo, tuttooooo, tuttoooo, siiii godooooo, vacca troiaaa, che godutaaaa, sbattimiii, sculacciami le chiappeeeeee siii eccomiiiii eccomiiii vengooo vengooo, ahhhhhhhhhhhhhh. Uuuummmmhhhhh’

Mario, si alzò e districandosi tra i corpi si teneva il cazzo ancora gocciolante in mano cercava sua moglie che era occupata a succhiare il padre di Manuela, la vide proprio nel mentre lei si metteva a pecorina facendoselo infilare in culo, e si avvicinò alla coppia e con grande sorpresa vide che l’uomo si appropriò del suo cazzone e mentre scopava Alessia ingoiò la cappella di Mario e iniziò a succhiarglielo a fondo”’

Uuuummmhhhh, anche tu bisex, beneeee, succhiamelo bene, e scopa mia moglie, sbattila bene, è una gran troiaaaa!!’

Massimo con la bocca occupata dal grosso pene di Mario””’..

‘Uuuummmhhhhhhh’

‘Bravooo, se fai così ti svuoto i coglioni in gola, poi se vuoi scaricarmi la tua sborra nella mia bocca, me lo dici, che sostituisco io il culo di quella troia di mia moglie!!’

‘Uuuummmmhhhhh’

E Alessia””’

‘Arrivooooo, godoooo, ricchioni di merdaaa, mi state facendo godereee, vengoooo, godoooo , wowwwwwww, uuummmmmm, ahhhhhhhh, ahhhhhhh.’

E Mario, mettendo una mano a coppa dietro la nuca di Massimo”

‘Dai Massi, succhiaaaa, non smettereeee, ti sborro in golaaaa, beviii porco di un gay del cazzooooo, sborrooooooo, sborroooo’

Mario teneva la sua lunga mazza piantata in gola a Massimo, che respirando a fatica ingurgitava il nettare che fuoriusciva copioso dal meato,poi riuscì a sfruttare il momento favorevole, in cui Mario aveva mollato la presa, e se lo sfilò dalla bocca si sollevò in piedi e menandosi il pene eretto””’

‘Tocca a te succhiarmi il cazzo maialino!!! Ho il cazzo più piccolo del tuo ma vedrai quanta buona sborra ti regalo!!!!’

Ora toccava a Mario”””.

‘Uummmmhhhhhhh’

‘Bravo succhia e lecca, siiii, bravoooo, schizzooooo, daiiii, sborroooooo, eccolaaaaaa’

Mario sentiva gli schizzi caldi colpirgli la gola, gli sembrò che non dovessero finire mai, ne contò una decina forse anche dodici o tredici, poi dal cazzo iniziò a uscire colando della sborra più densa a grumi quasi solidi, che lui golosamente, provvide e leccare e a ingoiare come deve fare un bravo ed esperto pompinaro.
Marta, lesbica incallita, stava infilando quattro dita nella figa spalancata di Maria e la scopava come se fosse un cazzo, l’altra godeva usando il linguaggio più volgare che una donna potesse usare”.

‘Fottimi, ficcami la mano dentro, fino al polso, anche nel culo , sbattimi il vibratore, siiii quello neroooo, grossooo, siiiiii, che vacca che sei anche tu! Dai continua con la mano in figaaaaa, uuummmhhhh, dai dai che zoccola che sono, guardatemi, sono una vaccaaaa, dai che godoooo, daiii’

Attorno a Marta e Maria, sdraiate a terra, si erano piazzati tutti i maschi della famiglia, stavano in piedi tutti nudi, vi erano: I due gemelli Luca e Luciano, Mario, Massimo, Dario e Alberto. Tutti guardavano eccitati e si menavano il cazzo. I primi schizzi, uscirono quasi contemporaneamente dai cazzi di Luca e Luciano, poi fu il turno di Massimo, che sembrava avere ricaricato le palle, in quanto ripetè la sborrata precedente, inondando con la sua calda crema i corpi delle due lesbiche. Fu la volta di Dario, seguito da suo padre e per ultimo Alberto che con il suo pene molto ricurvo verso l’alto, schizzò copiosamente, come una fontana, i suoi ‘splash’ si udirono cadere sul seno di Marta e sul viso di Chiara, lasciando sulla loro pelle delle pozzette bianche dense e tremule.

Alessia, Lorenza, Paola e Manuela erano invece distese sul letto a due a due e si leccavano la figa, con calma. Manuela e Paola, ovvero figlia e madre se la leccavano ma si infilavano contemporaneamente un dito nel culo. Dopo pochi attimi, la coppia di mamme Alessia e Lorenza si agitò all’unisono e godette con i corpi che parevano marionette senza fili, il bacino di Lorenza, che stava sotto, si sollevava e si abbatteva sul letto, conn movimenti inconsulti e dopo pochi secondi il culo di Alessia iniziò a muoversi repentinamente strusciando la figa colante sulla bocca dell’altra donna. Anche madre e figlia arrivarono all’orgasmo, prima la madre che godette forse come non le era mai successo in vita sua e subito a ruota anche la Manuela con forti sospiri e con un respiro affannoso venne sulla bocca della mamma, ex santarellina.

Alberto, essendo il padrone di casa invitò tutti a detergersi sotto la doccia e dentro la vasca idromassaggio. Mario, per cavalleria, disse lui, fece accomodare le femmine nella vasca e quando le prime tre si sdraiarono a incastro due da una parte e una di fronte, lui fece un cenno a Dario, che comprese subito e invitò con un gesto, anche Luca ad avvicinarsi, quindi sorrisero e iniziarono a irrorare con la loro pioggia dorata le tre donne, che cercarono dapprima di ripararsi ma poi subirono il ‘lavaggio caldo’ con paziente rassegnazione.
Anche le altre femmine subirono lo stesso trattamento da parte di Alberto, Massimo e Luciano, che pisciarono su Lorenza, Manuela e Paola.

La grande orgia saffica, etero e gay era terminata, Mario e Alessia decisero a questo punto di trasferirsi tutti a casa loro per la cena. Tutti accettarono con entusiasmo la cena fu molto più serena e animata rispetto al pranzo, in effetti ora tutti erano amici e amanti di tutti, ma nella mente di Mario albergava ancora un desiderio e a fine cena nel momento del caffè invitò tutti a visitare la sua mansarda.

‘Venite ci sediamo su e Alessia ci porta i caffè, vedrete che vi piacerà’

Tutti, a parte i gemelli, furono incuriositi e seguirono Mario con entusiasmo. Una volta salite le scale si affacciarono nella mansarda, che il padrone di casa provvide ad illuminare a giorno accendendo tutte le luci possibili.

Mario, suggerì agli astanti di sedersi sul grande tappeto e a rimanere a gambe incrociate, dopo il caffè avrebbero provato un nuovo gioco”’.

‘Ecco, sta arrivando Alessia con i caffè, gustatevelo poi giochiamo’

Bevvero tutti il buon ‘espresso’ di Alessia e poi con lo sguardo interrogativo scrutarono Mario per scoprire la sorpresa che aveva riservato agli ospiti.

‘Ora mettetevi tutti seduti in cerchio sul tappeto per favore’

Si accomodarono in cerchio e dopo avere preso la bottiglia vuota, si sedette pure lui e iniziò a spiegare per quelli che nulla sapevano delle regole del gioco”’..

‘Questa bottiglia serve a stabilire chi comanda e chi dovrà obbedire ai desideri del comandante. Ora la faccio girare e il primo sorteggiato sarà colui o colei che comanderà.’

La bottiglia girò a lungo fermandosi su Massimo, il babbo di Manuela, che rimase quasi contrariato per l’esito del sorteggio”..

‘Ma io non so cosa fare, forse sarebbe meglio che iniziasse un altro’

Ma Mario”.

‘Tranquillo, ci siamo noi qui, ti spieghiamo tutto, poi tu decidi da cosa e come cominciare’

‘Ok, spero di essere all’altezza!’

Mario fece un cenno di assenso e fece girare ancora la bottiglia che si fermò tra Alessia e Mario.

‘Ripeto il giro perché così non è valido’

Ancora la bottiglia ruotava e questa volta indicò, senza ombra di dubbio, Manuela, la fidanzata di Dario, anche figlia di Massimo. Mario entusiasta annunciò”

‘Wooowww, non poteva andare meglio! Padre e figlia, fantastico, bene, bene, ora vi spiego’

Mario invitò tutti ad alzarsi e si portò al fondo della grande mansarda aprendo l’armadio delle meraviglie”..

‘Come potete vedere, in questo armadio ci sono alcuni oggetti che possono interessare tutti noi, su questo piano vedete esposti alcuni vibratori di diverse dimensioni e colori, da quello verde molto piccolo e corto fino a quello nero, gigantesco e soprattutto molto lungo, nel piano sottostante, alcuni frustini con le punte in acciaio, e quelli singoli e un paio di rami di salice di diametro diverso. Sul piano più basso ci sono dei macchinari, ad azionamento elettrico, si possono usare, con le relative mollette intercambiabili sui capezzoli maschili e femminili, sulla clitoride, sui testicoli, sul cazzo, applicati alle labbra della figa e da altre parti a scelta.
In alto ci sono le corde, anche queste come potete notare, sono diverse tra di loro, come diametro e materiale.’

Il cicerone proseguì oltre, spiegando le funzioni del pesante tavolo di legno massiccio idoneo alle varie torture. Fece vedere le ganasce posto sopra e sotto il tavolo, spiegandone le funzioni, quindi mostrò la macchina, che da sotto il tavolo, si ribaltava sopra ad esso. Il braccio di questa macchina aveva un portavibratore con un anello in acciaio regolabile per bloccare i peni finti adattandosi alle loro dimensioni. Illustrò inoltre come la macchina potesse penetrare qualsiasi soggetto in vagina o nel culo, regolandone la velocità e la profondità di penetrazione. Quest’ultima era regolata da una scala numerica da uno a trentacinque che corrispondevano ai centimetri di penetrazione Poi si soffermò sulla spalliera attrezzata, mostrando con movimenti chiarificatori il funzionamento delle manette che avrebbero potuto bloccare i polsi dello schiavo, così da poterlo usare a proprio piacimento.

‘Ora Massimo, tocca a te, prendi per mano Manuela e fanne quello che vuoi, se esageri, nell’interesse della ragazza, io posso intervenire. Se va tutto bene, sei libero di continuare e ora, buon divertimento’

Massimo, prese per mano Manuela, mentre tutti gli altri si alzarono in piedi per vedere cosa sarebbe successo. Lui era indeciso, poi optò per il tavolo e la fece salire, mettendola prona, sdraiata sul tavolo. Le fece divaricare le gambe e le bloccò le caviglie, con le cavigliere d’acciaio, poi regolò l’apertura del tavolo per far uscire i seni della figlia nella parte inferiore e una volta che da sotto si vedevano chiaramente le tette, usò gli elastici con le mollette. Essi erano fissati al pavimento, lui tese gli elastici e fissò una molletta ad un capezzolo di Manuela, lo strinse in modo che non scivolasse via e mentre la figlia urlava dal dolore, lui ripetè l’operazione sull’altro capezzolo.

‘Papiiiiiiii, cazzoooooo, mi fai maleeeee, togli sti cazzo di pinzetteee!!!! Porca troiaaaa, toglieleeee!!!!’

Massimo, guardò interrogativamente Mario, che con la massima tranquillità fece cenno di continuare.

A questo punto gli spettatori si schierarono apertamente, qualcuno diceva”

‘Hai appena cominciato e già ti lamenti, sei troia e da troia devi essere trattata!!! Devi soffrire, ti piaceva scopare leccare fighe a destra e a manca adesso soffri e taci, zoccoletta!!!’

‘La mia bambina, dai Massi, toglile ste cazzo di pinze dai capezzoli la roviniii!!’

Intervenne Mario”

‘Tranquilla Paola, la facciamo divertire, vedrai fra un po’ come gode la tua troietta!!!’

Così Massimo, preso coraggio, bloccò anche i polsi della giovane figlia e poi ribaltò la macchina da sotto il tavolo e con l’aiuto di Dario bloccò la macchina nella posizione voluta. Aprì l’armadio e scelse un vibratore di media grandezza, lo infilò nella sede e strinse il collare metallico attorno ad esso, poi manualmente lo tirò verso il buchetto del culo di Manuela facendolo penetrare un paio di centimetri all’interno. Serrò poi il dado a farfalla, regolandone così l’altezza esatta. Lo tirò indietro sempre manualmente, e usando della vasellina che aveva trovato nell’armadio, unse bene il culo della ragazza e anche il vibratore, poi lo riportò in posizione rifacendolo penetrare un paio di centimetri nel culo di Manuela. Si fece spiegare, come regolare la profondità e la velocità di penetrazione, e girando le manopole programmò la macchina secondo i suoi gusti personali. Quindi premette il grosso pulsante rosso. Pareva uno stantuffo, il vibratore penetrava per quattro o cinque centimetri nell’ano della giovane e ne usciva lentamente. La regolazione era stata programmata al minimo regime, e il vibratore, procurava a Manuela un dolce piacere, intenso e continuo, senza soluzione di continuità.

‘Uuuummmhhhhh, che figooooo, meglio di un cazzo veroooo!!! Mettimelo di più papi, più dentroooo, ti pregooooo’

Le voci si mescolavano, si confondevano, si accavallavano, provocando, inizialmente un lieve brusio, che si trasformò ben presto in un vociare da stadio.

‘Ehi, la troia gode, che maiala’

‘Hai visto te l’avevo detto che era troia e che gli sarebbe piaciuto!!’

‘Si non credevo che la mia bambina fosse così zoccola e porca!!’

Luca rivolgendosi a Manuela””..

‘Si la tua mamma ha ragione sei troppo troia, come tua madre, vi assomigliate!! Vero Paola?? Dai inginocchiati e succhiami il cazzo, che intanto la tua bimba gode come una maiala!!!’

Intanto Massimo diede un giro al pomello della velocità e poi azionò anche quello della profondità”’

‘Noooo, così noooo, troppo dentro mi spacca il culooo, mi sfondi l’intestinoooo, nooooo, come primaa, come primaaaa,’

Massimo a questo punto bloccò la macchina e Manuela credette che suo padre avesse esaudito la sua richiesta, invece lui, con pochi movimenti sfilò il vibratore medio dal collare e lo ripose dentro l’armadio, prelevando contemporaneamente, il grosso cazzone finto di colore nero. Allargò il collare e lo infilò all’interno di esso richiudendolo. Ancora manualmente lo portò vicino al buco del culo della figlia regolandone l’altezza poi lubrificò il vibratore e lo riportò contro il foro anale di Manuela. Premette il pulsante rosso e”’.

‘Aaaahhhiiiaaaaaaa, nooooooooooooooo, muoioooooo, svengooooo, mi fa maleeeeee, toglilo, bastardo, bastardoooooo, sei un figlio di puttanaaaaaa, togli sto cosooooo, maledettooooo!!!!’

La risposta di Massimo fu”..

‘Stai zitta che ti faccio godere, sei una troia, il buco del tuo culo è aperto come una caverna, prendilo te lo meriti, anzi ora vedraiiii!!!!’

Aumentò la velocità e mise sui venticinque la profondità, Manuela, respirava affannosamente, boccheggiava, non riusciva più a parlare per il dolore intenso. Aprì gli occhi per cercare uno sguardo compassionevole, ma vide sua madre che succhiava il cazzo a Luca e Luciano dietro di lei che le aveva sollevato il culo mettendola a pecorina e se la stava fottendo in culo spingendoglielo in fondo fino ai coglioni.
Dario, il suo fidanzatino, stava inginocchiato davanti a Massimo e glielo succhiava. Mario scopava sua figlia Marta e Maria da sotto leccava le palle a Mario. In fondo un po’ più in ombra si intravedevano altri corpi che si muovevano seguendo la danza del sesso.

Manuela, con il gigantesco vibratore nel culo che non si fermava mai, iniziava a provare anche piacere oltre che dolore”..

‘Papiiii, sei un bastardooo, porcoooo, mi stai facendo godere con il culoooo, porcoooo, bastardoooo, ora non fermare più sta cazzo di macchinaaaa, continuaaaaa, daiiiii, godoooooo, siiiiii godoooo, uuuummmhhhhh, ahhhhhhhh, ahhhhhhhh, ahhhhhhh’

Massimo sborrò in quello stesso momento nella bocca del giovane Dario e per riflesso girò la manopola della profondità al massimo ovvero sul numero trentacinque.
L’enorme vibratore nero, ora aveva una escursione incredibile, lo si vedeva penetrare nel culo di Manuela per intero e poi fuoriuscirne ancora del tutto e rituffarsi all’interno dell’intestino della giovane ancora completamente”..

‘Aaaahhhiiiiiiaaaaaaaa, nooooooooo, mi roviniiiiiiii, mi roviniiiiii, ti pregoooooo, smettilaaaaaaa, ooohhhhhh, mariaaaaaa, godooooooo, vengoooooo, vengooooooo, bastardooooo, godooooooooooo, siiiiiiiiiiiiiiii, ancoraaaaaaa, che vacca che sonoooo, siiiiii, ahhhhhhh, ahhhhhh, ahhhhhh’

Durante l’orgasmo di Manuela si udirono, altri gemiti e altre femmine godere, poi anche i maschi sborrarono. In tre si avvicinarono al viso di Manuela che sporgeva leggermente dal bordo del tavolo e sollevandole il viso tirandola per i capelli, la riempirono di sborra densa e bollente.

Massimo fermo la macchina e liberò i capezzoli di Monica, le sbloccò le manette che gli imprigionavano i polsi e le caviglie e lei finalmente libera, tentò di scendere dal tavolo, ma la testa gli girava e Dario che era li vicino la dovette aiutare sorreggendola.
Tutta la compagnia era completamente nuda, raccolsero i vestiti a caso e scesero la scaletta arrivando distrutti in sala. Caddero esausti e nudi, sulle poltrone e sui divani, i vestiti erano ammucchiati in terra e formavano una montagnola multicolore.
Alessia, che aveva ancora sperma sui capelli, si affrettò a portare bibite fresche, che nessuno rifiutò.
Mario, il genio del sesso allora disse””’

‘Siamo in dodici, sei femmine e sei maschi, ora le femmine, puliscono con la lingua i maschi, eliminando tutte le tracce di sborra, che abbiamo addosso, compreso quella che ci cola dal cazzo. Poi noi puliamo voi femmine che a quanto vedo siete piene di sperma
dappertutto. Poi ci rivestiamo, e questa sera ognuno a casa propria potrà sentire ancor ail sapore e l’odore intenso del sesso addosso al proprio corpo.’

Detto fatto, le donne si misero di fronte ad un maschio, e li ripulirono, leccandoli dappertutto e succhiandoe mungendo loro il cazzo ormai floscio. I maschi fecero altrettanto, leccando casualmente la sborra che trovavano sui corpi delle femmine, gustandosela con piacere e golosità.
Si era fatto tardi, e scegliendo nel mucchio i propri vestiti, ognuno, con un po’ di dispiacere, si rivestì quasi con riluttanza. Si salutarono, e si promisero che avrebbero approfondito questa meravigliosa esperienza, aggiungendo altri capitoli, per soddisfare finalmente senza tabù e senza limiti alcuno, i propri desideri sessuali e in fondo, in fondo, anche le voglie represse, che per anni avevano celato recondite, dentro il loro cervello e dentro le loro anime.

Buon sesso a tutti
Ombrachecammina

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