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048 – Claudia da puritana a zoccola incestuosa

By 23 Maggio 2013Febbraio 9th, 2020No Comments

Ciao io sono Claudia e credo, che un bravo autore come te, sappia scrivere il racconto della mia vita, ho letto i tuoi romanzi, essi sono prevalentemente basati sull’incesto e devo riconoscere che mi sembrano storie vere, come la mia di storia. Io te la racconto e tu vedi di metterla giù come tu sai fare”..

Oggi, da donna quarantenne, con un passato, mio malgrado, tempestoso e burrascoso alle spalle, mi sono fermata a pensare e a riflettere su quella che è stata la mia vita sino ad oggi; ai suoi contenuti, alle soddisfazioni e alle amarezze vissute intensamente. La mia giovinezza è trascorsa in modo molto anonimo, la scuola dalle suore, le amiche timorate di Dio, l’educazione molto severa e bigotta ricevuta dai miei genitori, la parrocchia, l’oratorio e il vecchio parroco della chiesetta del mio paese di provincia. Mia madre e mio padre, sono ancora oggi molto devoti a Dio e molto rispettosi delle regole dettate dai dieci comandamenti, che sono state, la guida suprema del loro percorso di vita e di conseguenza lo sono state anche per me e per i miei tre fratelli. Conobbi alla tenera età di diciotto anni un falegname del paese vicino, un bravo ragazzo, ventiduenne, che cercò di insegnarmi il modo di districarmi dentro il difficile labirinto della vita e del sesso.
Quando lui, educatore interessato, volle spiegarmi come fare a divenire una donna con la ‘D’ maiuscola, ed io feci conoscenza per la prima volta con il suo pene, rimasi sbigottita, interdetta e non seppi cosa fare, paralizzata dalla paura, come se quell’essere con il capo gonfio e paonazzo potesse mordermi ed arrecarmi danni permanenti. Il colmo fu, quando lui cercò di spogliarmi nuda, io mi ribellai, non volevo far vedere a nessuno la mia patatina e il resto del mio corpo. I miei genitori, tutti presi nell’inculcarmi i dettami della Chiesa di Dio, non si erano mai preoccupati di spiegarmi come andavano le cose nella vita reale e in special modo quali erano i comandamenti del sesso. Mi ricordo che da giovinetta dodicenne, curiosa di sapere come nascevano i bambini, ingenuamente lo domandai a mia madre che per tutta risposta mi affibbiò un sonoro ceffone e mi ordinò di andare in camera mia e di pregare per non fare mai più peccato.
Con il passare degli anni, in quella cameretta, qualche peccatuccio solitario lo feci pure e ogni volta mi pentii e pregai la Vergine Maria di aiutarmi a non peccare mai più.
E così, a seguito della mia ribellione a fare l’amore con lui, il mio giovane falegname mi lasciò, insultandomi e divulgando in paese la notizia, purtroppo un po’ rispondente a verità, che io ero una puritana e che secondo lui ero la reincarnazione della Madonna Vergine. Un anno dopo, conobbi Matteo, e dopo circa sei mesi, con me ancora pura e casta, convolammo a giuste nozze. Con lui, mi aprii e mi concessi, in fondo, il matrimonio in chiesa me ne dava l’autorizzazione. In effetti, mi accorsi che la cosa era pure piacevole, molto piacevole e visto che non peccavo più, mi diedi da fare, a recuperare il tempo perduto, con molta passione e con altrettanta disponibilità. Per i primi anni di matrimonio, fu tutto un rimanere incinta, un partorire e dopo poco tempo di nuovo incinta e poi il parto e”.. Seguendo le regole di Dio, non usavamo nessun metodo anticoncezionale e così, andando a ruota libera, io misi al mondo cinque figli; i primi tre furono maschi, mentre le ultime due nacquero femmine. Poi un giorno, senza dirlo a Matteo, mi recai in un consultorio e scoprii così l’uso della pillola. La comprai e la presi, naturalmente di nascosto da mio marito, riuscendo così a fare sesso con lui, senza preoccuparmi di mettere al mondo altre creature. La nostra vita, piatta e fin troppo regolare, cambiò radicalmente, dal momento in cui, Gianni, il fratello di Matteo, venne ad abitare a casa nostra con la propria famiglia. Lui aveva perso il lavoro e non riuscivano più a pagare l’affitto e approfittando del fatto che, la nostra casa era molto grande, ci chiesero se li potevamo ospitare fin quando non avessero trovato una casa adatta alle loro possibilità economiche e finanziarie.
Potevamo dire di no? Certamente non lo potevamo fare e così la nostra casa divenne una specie di caserma dove ognuno conosceva perfettamente le abitudini e le attività di tutti gli altri.
Come non sapere che Mirko il figlio più giovane di Gianni e Marta si masturbava tutte le mattine eiaculando sulle lenzuola? Visto che mia cognata andava a lavorare al mattino presto, ed io invece lavoravo part-time al pomeriggio, i letti li dovevo riordinare io e quindi” La camera che avevamo destinata a Simone il figlio più grande di Gianni e Marta, era quella adiacente alla nostra e di conseguenza quando il ragazzo si portava la fidanzata a dormire lì noi li sentivamo mentre scopavano e sentivamo pure quante volte venivano entrambi e udivamo le parole dolci che lui gli sussurrava, tipo, troia, baldracca, puttana’..
Dopo un certo periodo di tempo in cui tutti ci adattammo bene o male alla nuova sistemazione, un giorno rientrai in casa prima del previsto e udii dei gemiti in camera di Gianni e Marta. Mi stupii, perché Gianni avendo trovato un lavoretto in nero, a quell’ora lavorava ancora e avvicinandomi alla porta socchiusa spiai dallo spiraglio’ La scena che vidi sul letto, fu un colpo al cuore, mi prese una specie di sincope che mi stordì, come un pugno nello stomaco. Marta era sdraiata nuda sul letto e nella posizione del missionario, dentro e sopra di lei, suo figlio Luca, appoggiato sui gomiti, dimenava rapidamente le chiappe, facendo guizzare e contrarre la giovane muscolatura delle sue natiche da atleta e lei che godeva come una matta, ad occhi chiusi e con la bocca sensualmente aperta ad assorbire affannosamente l’aria. Sconvolta, uscii di casa piano, piano e passeggiai a lungo per dar modo alla coppia incestuosa di portare a termine la loro peccaminosa performance.
La sera, a letto, raccontai il fatto a Matteo, anche lui rimase allibito e assolutamente incredulo.
Mi domandò varie volte se ero sicura di aver visto bene, se ero certa di non avere sognato; poi un po’ per volta metabolizzò la notizia e iniziò a cercare le eventuali motivazioni famigliari che avevano potuto indurre nostra cognata a farsi scopare da suo figlio. Era meglio dirlo a Gianni? Ne dovevamo parlare con lei? Forse potevamo interrogare Luca? Ad ogni domanda le risposte erano sempre contraddittorie e decidemmo così di soprassedere e dormirci sopra, la notte porta sempre consiglio..
Il giorno seguente era di sabato e al mattino, rispettando i turni in bagno, io, come sempre, mi chiusi dentro assieme a mia cognata; lei era tranquilla, allegra come se nulla fosse successo, mentre io invece la osservavo con attenzione per cogliere in lei qualcosa di diverso, di anormale, ma nessun gesto suo fu diverso da quelli visti molte altre volte. Poi, mi decisi, presi il toro per le corna e guardandola negli occhi le dissi”’..

‘Marta, io dovrei dirti una cosa, ecco, io ieri sera, sono rientrata prima dal lavoro e insomma ho visto quello che facevi con Luca!’

Il suo viso avvampò e divenne paonazza, poi con un filo di voce, senza guardarmi in faccia”.

‘Con Gianni, le cose a letto, non vanno bene ormai da diverso tempo e io per non tradirlo, con un estraneo, faccio sesso con Luca e qualche volta anche con Mirko e Simone.’

Poi scoppiò in lacrime e mi si gettò fra le braccia, anche io la strinsi a me affettuosamente, poi quando l’abbraccio si sciolse io la guardai negli occhi e a voce bassa gli spiegai che ciò che era successo era una cosa grave, che era un peccato mortale, insomma, da perfetta praticante gli snocciolai tutti i motivi morali per cui lei non poteva continuare a fare quello che stava facendo. Lei mi rispose ponendomi una domanda’

‘Claudia, se tuo marito non ti scopasse più da parecchi mesi, tu quanto tempo resisteresti?’

‘Ecco, io credo che cercherei di risolvere il problema parlandone con lui’

‘Lo abbiamo fatto, addirittura siamo andati assieme e anche separatamente da uno psicologo di fama. Abbiamo speso tanti soldi, ma risultati nessuno!!’

‘Hai provato magari vestendoti in modo sexy o facendogli dei giochini particolari. Un bello streptease funziona sempre!!!’

‘ Le ho provate tutte, non succede niente!!’

‘Nemmeno il Viagra?’

‘No, Gianni, di pilloline, ne ha ingurgitate di tutti i tipi, ma purtroppo nessun effetto soddisfacente. Pare che non sia un fattore mentale ma che sia una questione fisica. Ha fatto un sacco di esami e altri ne dovrà fare, speriamo di trovare la soluzione prima o poi!’

‘Ma lui lo sa che tu e i tuoi figli’ insomma lo sa che scopate?’

‘Si lui lo sa, ma fa finta di niente!’

‘Ma come li hai convinti i ragazzi a fare sesso con te?’

‘In verità non c’è andato molto, mi sono fatta vedere nuda e ho spiato le loro erezioni e così ho capito che gli piacevo e così un po’ per volta’..’

‘Io non so se riuscirei a farmi scopare dai miei ragazzi, credo che non mi ecciterei’.’

‘A parole è facile dire quello che dici tu, ma poi quando te lo mettono dentro, loro, così giovani e con tutta la loro forza e potenza che possiedono, ti fanno godere come non hai mai provato in vita tua’

Dopo quel chiarimento, la situazione parve normalizzarsi e per un certo periodo, non ebbi più modo di sorprendere mia cognata in atteggiamenti lascivi con i propri figli. Poi, dopo circa un mese, una sera Matteo ed io uscimmo per andare al cinema con degli amici e rientrammo verso le due di notte. Entrammo in casa cercando di non fare rumore, e ci togliemmo addirittura le scarpe per non far risuonare i nostri passi sul pavimento in legno. Vedemmo una luce accesa filtrare da sotto la porta della camera di Simone e udimmo una voce femminile, mi abbassai a guardare dal buco della serratura e ancora una volta mi prese un tuffo al cuore, Marta, completamente nuda, era a pecorina sul letto di Simone che da dietro la penetrava, mentre lei succhiava avidamente il cazzo rigido di Mirko. Lasciai il posto a mio marito e lui si chinò a sua volta a sbirciare, lo vidi risollevarsi sorpreso e poi chinarsi ancora. Dopo qualche minuto, con un cenno mi invitò a guardare ed io mi abbassai ancora, ora la scena era cambiata, Simone era sdraiato supino e lei gli stava sopra cavalcandolo energicamente, mentre Mirko in piedi sul letto se lo faceva ancora spompinare profondamente. Il ‘film’ proseguiva ancora, mentre io sentivo dietro di me e sotto la mia gonna le mani di mio marito, che mi palpavano il culo e poi percepii le sue dita esperte, spostarmi le mutandine e intrufolarsi fra le labbra della mia figa eccitata ed estremamente bagnata. Mentre ora, mia cognata, era presa a ‘sandwich’ dai suoi figli, che la possedevano davanti e dietro penetrandola a fondo. Anche la mia vagina era penetrata dal cazzone duro di Matteo e l’eccitazione era al colmo, io facevo fatica a guardare nel buco della serratura e contemporaneamente assorbire i colpi di cazzo che mio marito mi assestava da dietro. Venni cercando di non fare rumore mugolando a bocca chiusa, proprio mentre vidi Mirko estrarre dal culo di Marta il suo cazzo ricurvo e schizzare a getti abbondanti e ripetuti, maculando la schiena e le chiappe di lei con macchie bianche e gelatinose.
Marta si sfilò dal cazzo di Simone e glielo prese in bocca spompinandolo per qualche secondo, poi vidi lui spingere il bacino verso l’alto e lo sentii godere nella bocca di sua madre, con un lungo e gutturale verso animale. Stavo assistendo al finale della scena dove lei godeva a cosce aperte con le dita artigliate sul clitoride mentre Mirko gliela leccava sapientemente, quando Matteo mi sprofondò il cazzo a fondo e i suoi schizzi bollenti mi colpirono dentro, in fondo alla vagina, allagandomela ulteriormente.
Ci risistemammo alla meglio e ci fiondammo in camera nostra. Ci guardammo per qualche secondo e poi ci abbracciammo ridendo, come degli scolaretti adolescenti dopo la loro prima volta.
Da dentro la nostra camera udimmo il passaggio della sfilata del trio, che si recava al bagno e poi attendemmo di sentirli tornare ognuno nelle proprie camere, quindi anche noi potemmo usufruire dei servizi. Sotto la doccia in due, come facevamo nei primi tempi in cui eravamo sposati, ci lavammo vicendevolmente accarezzando i nostri corpi e facendo scorrere l’acqua tiepida sulla pelle, poi lui mi asciugò la schiena ed io ricambiai amorevolmente. Nel letto parlammo a lungo di quanto successo e della eccitazione che ci era presa e che, mentalmente prima e fisicamente poi, ci aveva quasi inconsapevolmente coinvolti, nella piccola orgia incestuosa, che era avvenuta dall’altra parte dell’uscio. Dissi io””

‘Certo che per una donna, due cazzi insieme deve essere una bella esperienza!’

‘Già lo credo anche io, specie poi se i due cazzi in questione sono quelli dei tuoi figli!!’

‘Tu pensi che potrebbe mai succedere che io faccio sesso con Pietro, Andrea o Tommaso?’

‘A conoscerti non credo, ma nella vita non si deve mai dire mai! E’ come se io lo facessi con Rita o Carla!!’

‘Già non avevo pensato a te con le nostre figlie! Ma, dimmi la verità, le nostre ragazze ti eccitano?’

‘In verità io non le ho mai considerate come donne, io le vedo come figlie e non ho mai pensato a scoparle! Certamente sono tutte e due bellissime ragazze con tutte le curve al loro posto! ‘

‘Hai ragione, nemmeno io vedo i nostri tre maschietti, come dei possibili amanti! Anche loro sono belli di fisico e se devo dirti la verità hanno il cazzo grosso e lungo come il tuo!!’

‘Ah, porcellina! Glielo hai guardato per bene eh??!’

‘Beh, tutte le mattine io sono in cucina e li vedo sfilare nudi con il cazzo duro, che vanno in bagno! Non è che li guardo in modo libidinoso, ma sicuramente non posso fare a meno di notare la loro esuberanza!!’

‘Va beh dai lasciamo perdere sti discorsi del cazzo e dormiamo, domani è un altro giorno!!’

‘Ok dai, notte”

‘Notte”’

Così archiviammo quel finale di serata e dormimmo serenamente. Dopo quella volta, però sia io, sia Matteo, iniziammo a guardare i nostri figli con occhi diversi, e devo dire che molte volte mi passarono nella mente delle strane fantasie. Parecchie volte al mattino mi colsi a rivedere i miei sogni notturni e a trovarci dentro delle scene che mi coinvolgevano in prima persona, nelle quali ero posseduta dai miei figli e a volte vedevo pure le mie figlie a letto nude con Matteo. La mia mente stava elaborando un desiderio oppure era solo condizionata dalla situazione che mia cognata e la sua famiglia stava vivendo? Io credevo al dialogo e ancora una volta confessai a mio marito lo strano evolversi dei miei pensieri e gli parlai dei miei sogni notturni, rivelandogli che al mattino ero estremamente eccitata e che la mia gattina era quasi sempre, assai bagnata”’

‘Amore mio, devo ammettere che anche io ho sognato rapporti con Rita e Carla e l’altra mattina, ho avuto, come un adolescente, una polluzione notturna!.’

‘Che facciamo, andiamo dallo psicologo?’

‘Ma dai, smettila, passerà, è solo questione di tempo, appena loro si sistemano e se ne vanno, tutto ritornerà alla più completa normalità.’

Passarono una quindicina di giorni senza altri episodi incestuosi, poi una sera tardi, mentre Matteo ed io, guardavamo uno spettacolo in tv, udimmo delle risate provenire dalla camera dei cognati e ci alzammo incuriositi. Ci avvicinammo alla porta e come dei navigati voyeur spiammo ancora una volta dal buco della serratura e nella camera illuminata vedemmo Simone e Mirko nudi, uno di fronte all’altro con il pene eretto e la loro dolce mammina che inginocchiata fra di loro gli succhiava il cazzo alternativamente. Ci davamo il cambio a spiare, io e Matteo ed eravamo assorbiti dallo spettacolo che ci stavano offrendo quando udimmo lo scatto della serratura della camera dei nostri ragazzi e pur cercando di mascherare in qualche modo ciò che stavamo facendo, non riuscimmo a evitare che ci vedessero”..

‘Mami, papi, che cazzo state facendo?’

Fui io a rispondere’..

‘Ecco, noi stavamo spiando perché sentivamo delle voci e credevamo che stessero male’

Pietro allora si chinò a guardare dalla serratura e quando si rialzò, sottovoce disse””.

‘Cazzo, ma la zia sta facendo un pompino a Simone e a Mirko!!!’

Andrea e Tommaso si appropinquarono al buco della serratura e dopo pochi secondi”’..

‘Ma è vero, minchiaaaa, ma che porcata stanno facendo!!!’

Ci allontanammo tutti e cinque e ci ritrovammo in salotto tutti in pigiama a parlare sottovoce di quel che avevamo visto. Mentre i ragazzi si sedevano non potei fare a meno di notare i bozzi che gonfiavano i pigiami a mo di tenda canadese. Così io ””.

‘Ragazzi vedo che vi siete scandalizzati di quel che avete visto, ma che comunque vi siete pure eccitati!!’

Tutti e tre simultaneamente si coprirono le protuberanze con le mani ed io mi misi a ridere, poi Pietro mi fece notare che”’

‘Anche papà ce l’ha duro cara mamma!!’

Girai il capo al mio fianco e in effetti vidi la rotondità della cappella di Matteo spingere contro la stoffa tesa del pigiama a righe”..

‘Tutti uguali voi maschi, vi eccitate subito!’

Andrea mi rispose in modo inaspettato e un po’ irrispettoso”’

‘Mami, a noi si vede, a te invece no, ma magari pure tu lo sei o sbaglio?’

‘No, no, io no, non sono eccitata”

Tommaso insistette”’.

‘Pà, controlla tu se la mamma è eccitata o no!’

Fu così che a quel punto Matteo infilò la mano destra oltre l’elastico del pigiama e fece scendere le sue dita fra le mie gambe e schiudendomi le labbra della figa le fece scivolare fino al mio orifizio vaginale. Avevano ragione loro ed io lo sapevo e così quando Matteo sfilò le dita bagnate dalla mia figa, poi unì il pollice e l’indice e li riaprì a compasso, tra le dita si formarono dei filamenti trasparenti e tremuli, essi erano la testimonianza inconfutabile della mia eccitazione.

‘Cara mogliettina, hanno ragione loro, pure tu sei eccitata!!’

Io a questo punto tagliai corto”’..

‘Dai ragazzi, lasciamo perdere e andiamo a dormire’

Mi alzai senza dare loro il tempo per replicare e mi avviai verso la mia camera da letto, udii dei commenti incomprensibili alle mie spalle, ma non mi voltai più e mi infilai velocemente fra le lenzuola. Matteo mi raggiunse a sua volta e chiuse a chiave la porta della camera, poi si sfilò il pigiama e lo agganciò alla maniglia, in modo da coprire il buco della serratura. Si avvicinò al letto preceduto dalla sua dura erezione e sollevò le lenzuola anche dalla mia parte, poi mi sfilò il pigiama e infilò il suo viso fra le mie cosce spalancate e offerte. Me la leccò a lungo, mentre mi stringeva i capezzoli prendendoli tra il pollice e l’indice, il piacere che percepivo era intenso e lo presi dolcemente per i capelli per fargli capire la mia estrema voglia di sentirlo dentro di me. Lui mi prese dapprima dolcemente e poi con più forza, fin quando sentii salire l’orgasmo e gli cinsi i fianchi con le gambe per tenerlo profondamente dentro la mia figa allagata, venni senza ritegno e urlai il mio piacere proprio mentre i suoi fiotti caldi e densi schizzavano in fondo alla mia sdrucciolevole vagina. Fu la più bella e soddisfacente scopata degli ultimi dieci anni, l’eccitazione precedente, aveva dato energie al nostro rapporto abituale, lo aveva ringiovanito donandogli linfa vitale. Il rapporto, che pur restando un rapporto soddisfacente, accusava negli ultimi anni, una fase di stanchezza legata forse all’abitudine, si era improvvisamente rinvigorito e quella sera ci aveva donato tanto piacere e soprattutto la consapevolezza di essere ancora una coppia sessualmente viva e vigorosa. Mi addormentati felice e quella notte i miei sogni non proiettarono nella mia mente immagini di incesti e incontri peccaminosi. Quando ci alzammo la domenica mattina, io preparai le colazioni e come sempre succedeva, tutta la nostra famiglia si riunì rumorosamente attorno al tavolo della cucina. Guardai con curiosità i visi dei miei ragazzi e notai nei loro sguardi qualcosa di diverso dal solito. Tutti e tre avevano una specie di sorrisino stampato sul viso, un sorriso tra l’allegro e l’ironico, che poteva voler significare tante cose”
Le ragazze invece parevano essere nella norma, ridevano e si raccontavano le loro avventure e le loro conquiste fatte in discoteca la sera prima. Il primo a parlare con noi fu Pietro”’

‘Papi e Mami, avete fatto una buona notte?’

Risposi io”’..

‘Si perché sta domanda? Non ti interessa mai come passiamo la notte noi! Cos’è sta novità?’

‘No, così, volevo sapere se avete passato una buona notte, pensavo che non ti eri sentita bene ieri sera, mi è parso di sentire che ti lamentavi!!’

‘No, non mi sono lamentata, ti sbagli, forse lo hai sognato!’

Sorridendo, gli altri due ragazzi quasi in coro”..

‘Si, si, forse Pietro lo avrà sognato, eh, eh, eh”.’

Lasciai cadere il discorso, fingendo assoluta indifferenza, ma compresi che le mie urla di piacere si era diffuse in tutta la casa; chissà se anche la famiglia di Gianni e Marta mi avevano sentita? Beh che c’era stato di male, in fondo avevo solo scopato con mio marito mica con i miei figli io!!!

Nel pomeriggio della domenica avvenne qualcosa che cambiò radicalmente la mia vita e quella di mio marito Matteo. Lui ed io come sempre verso le quindici ci infilammo nel letto per l’abituale riposino e mentre memori della sera precedente ci stavamo coccolando dolcemente a vicenda udimmo un tramestio nel corridoio antistante la porta della nostra camera. Mi insospettii e con indosso le sole mutandine, scivolai giù dal letto e mi avvicinai silenziosamente all’uscio, poi lo aprii di scatto. I nostri tre maschietti erano li dietro, anche loro in mutande e Tommaso, era chinato come chi sta guardando dal buco della serratura’.

‘Beh, cos’è sta storia, siete diventati guardoni!!!’

Tommaso accampò una scusa’

‘Emmm, scusate, ecco noi volevamo divertirci, poi non abbiamo visto niente’..’

‘Si, si divertirvi, veramente avete tutti e tre il pisello dritto!!’

Pietro intervenne”.

‘Beh noi vi abbiamo sentiti l’altra sera e volevamo spiarvi, tutto qua!’

In fondo al corridoio, vidi che si apriva la porta della camera di Gianni e Marta e allora invitai i nostri figli a entrare velocemente in camera nostra. Matteo che nel frattempo si era di nuovo messo a letto esordì con una battuta delle sue”.

‘Ma che bella riunione di famiglia, tutti in mutande in camera nostra, pensa amore mio eh, eh, quattro cazzi tutti per te!!’

‘Smettila non dire cazzate tu!’

‘Che ho detto di male, non si può nemmeno scherzare qui!’

Andrea, il più vecchio, era uno che parlava sempre poco, ma questa volta si irritò e con voce stentorea disse’..

‘Ehi mami, non siamo più bambini! Siamo tutti maggiorenni e conosciamo le cose della vita!!’

‘Si ma non accetto che papà parli come se io potessi fare del sesso con voi!’

Tommaso serio replicò”’..

‘Guardate che noi lo sapevamo già che zia Marta lo fa con Simone, Mirko e Luca! Siete voi che non lo sapevate!’

Matteo ed io fingemmo di cadere dalle nuvole ed io ipocritamente intervenni incazzata””

‘Ma cosa stai dicendo, non essere volgare! Ma quante stronzate dite ragazzi!!’

Pietro con il suo fare calmo e autoritario””.

‘Mamma, è la verità, non ve ne siete mai accorti? Stasera è domenica e di solito loro lo fanno tutti assieme in camera degli zii e c’è pure lo zio Gianni, che sta seduto in poltrona e mentre guarda si sega!!’

‘Ma dite sul serio? Ma voi come fate a saperlo?’

‘Li abbiamo sentiti e poi, ecco, eemmmm, li abbiamo spiati!’

‘Ma anche le ragazze lo sanno?’

‘Si glielo abbiamo detto e anche loro hanno visto cosa fanno’..’

‘Cavoli! Matteo credevamo di avere cinque santarellini e invece abbiamo cinque maialoni!!’

Matteo intervenne”..

‘Ma quando guardate poi andate in camera vostra e giù seghe vero?’

‘Beh insomma, pà, diciamo di si, è quasi così ecco!’

‘Cosa vuol dire quasi così?’

‘Noi ci aiutiamo a vicenda ecco!!’

‘Voi tre vi segate a vicenda?’

‘Beh, ci sono anche le ragazze con noi e andiamo in camera di Andrea poi ci sfoghiamo ecco!!’

Sempre più incuriosito Matteo incalzò i ragazzi con altre domande e loro rispondevano a turno spiegando tutti i fatti con dovizie di particolari””.

‘Ma vi fate segare da Rita e Carla?’

‘Si, segare e anche altre cosucce’

‘Altre cosucce cosa?’

‘Beh dai papi, insomma diciamo con la bocca, noi a loro e loro a noi’..’

‘Vi fate fare i pompini dalle vostre sorelle??? Magari gliela leccate pure???!!’

‘Non ti incazzare papi, è che abbiamo visto i nostri cugini che lo facevano e allora’..’

‘Ma i vostri cugini sono tre maschi mentre voi avete coinvolto pure le vostre sorelle più giovani’

‘I nostri cugini a volte lo fanno tra di loro e noi abbiamo le sorelle che è anche meglio! E poi Rita ha diciotto anni, mentre Carla ne ha venti, quindi sono maggiorenni e vaccinate!!’

‘Cioè, fatemi capire, i vostri cugini si segano a vicenda, tra di loro?’

‘Si, si segano e anche ”..’

‘Anche cosa? Cazzo parla chiaro!’

‘Si fanno i pompini!’

‘Basta, basta non ne posso più, andate in camera vostra e lasciateci soli, ci avete sconvolti!!!

I ragazzi uscirono dalla nostra camera ed entrarono nella loro mogi, mogi.
Matteo ed io, ci guardammo interrogativamente, non sapevamo se ridere o piangere. Nella nostra tranquilla famiglia era scoppiata una bomba, fratelli che fanno sesso fra di loro, lo fanno con le sorelle, spiano i genitori e gli zii. La cognata che si fa scopare dai figli mentre il marito si masturba e guarda compiaciuto, ma dove eravamo arrivati, avevano superato ogni limite, la morale e la decenza non facevano più parte del nostro modus vivendi.
La sera a cena, mangiammo come al solito, noi in cucina e l’altra famiglia per conto proprio in tinello, sentivamo che il loro gruppo era ciarliero e allegro, mentre noi eravamo tutti seri e taciturni. Anche le ragazze, chiaramente informate dei fatti dai fratelli, mangiavano guardando nel piatto a testa bassa. Verso le venti e trenta tutti i giovani uscirono per andare in una birreria dove c’era il karaoke, mentre noi quattro ‘vecchi’ ci sedemmo in poltrona a guardare un film di avventura in tv.
Verso mezzanotte, i giovani rientrarono e dopo aver fatto un giro in cucina a bere e a spiluccare qualcosa, si infilarono nelle loro camere. Dopo pochi minuti, notai che Marta guardava Gianni con insistenza, fin quando lui””

‘Ok, vi lasciamo soli, noi andiamo a letto”

‘Ok, buonanotte”

‘Notte, notte”

Sentimmo aprirsi e chiudersi diverse porte e l’acqua della doccia scorrere a fiumi, fin quando dalla zona notte, non si udì più alcun rumore. Guardai Matteo e gli dissi”.

‘Andiamo a letto anche noi?’

‘Si dai, andiamo a nanna”

Nella mia testa era rimasta stampata la frase di mio figlio Pietro’..

‘Stasera è domenica e lo fanno tutti assieme””’..’

Matteo ed io ci spogliammo ed indossammo il pigiama d’ordinanza, poi ci avviammo verso il bagno. Mentre passavamo davanti alla camera di Gianni e Marta udimmo delle voci soffocate provenire dall’interno e fu più forte di me, mi chinai e spiai all’interno. In fondo nell’angolo della camera, nudo come un verme, seduto in poltrona vi era Gianni che si trastullava il cazzo mezzo molle, seduta sul bordo del letto di spalle, Marta si stava sganciando il reggiseno e a questo punto entrò nel mio spazio ottico Simone, completamente nudo che si presentò di fronte a sua madre e la aiutò a sfilarsi le mutandine. Lei si sdraiò così com’era sul letto lasciando i polpacci pendenti fuori del bordo e lui tuffò il capo fra le cosce aperte di lei e immaginai che iniziasse a leccare la figa alla mamma. Comparve a questo punto Mirko che salì in ginocchio sul letto e si mise a cavalcioni all’altezza delle grosse tette della madre e tenendo le mammelle unite fra di loro gli faceva scivolare il cazzo in mezzo in modo che la cappella penetrasse di qualche centimetro nella bocca aperta di lei che lo accoglieva con la lingua fuori titillandogli il frenulo. La più grossa sorpresa fu l’entrata in scena di Luca che tralasciò il terzetto sul letto e si inginocchiò davanti alle cosce aperte di Gianni e gli sollevò il pene semiflaccido accogliendolo in bocca e iniziando a spompinarlo mentre con la mano sinistra si masturbava il cazzo. Quando vidi questa scena, lasciai il posto a Matteo che non staccò più l’occhio dal buco della serratura e qui successe quello che non avrebbe dovuto succedere; i nostri cinque figli erano usciti dalle loro camere e ci stavano osservando con estrema attenzione”’

‘Anche voi siete guardoni eh?’

‘Eravamo curiosi di sapere se quello che ci avete raccontato corrispondeva a verità!’

‘E corrisponde???’

‘Avevate ragione, corrisponde, corrisponde!!’

Così, ci alternammo con loro a spiare l’altro gruppo, mentre fra di noi era nata una strana complicità. Il fuoco ardeva sotto le ceneri e ci volle solo una piccola scintilla perché divampasse in tutta la sua potenza. Avvenne quando io mi chinai a spiare e Matteo eccitato mi abbassò il pigiama scoprendomi il culo nudo, sentii delle mani toccarmi e insinuarsi fra le pieghe più intime e bagnate della mia intimità, credetti che fosse mio marito ma mi accorsi ben presto che le mani erano più di due e qualcuno mi sbottonò la giacchetta e me la sfilò le mie tette furono prese e strette un dito mi stava violando il buchetto del culo poi senza voltarmi sentii un cazzo grosso penetrarmi nella figa, lo capii al volo che non si trattava di quello di mio marito ma volontariamente evitai di guardare chi fosse e lo lasciai fare. Poi all’improvviso, lui si sfilò e fui quasi presa di peso e condotta a viva forza in camera mia, mi buttarono sul letto e io aprii gli occhi e guardai. Ero nuda sul lettone e attorno a me in piedi vidi quattro maschi con il cazzo duro e teso e due femminucce con la figa completamente depilata e le strette fessure chiuse da sembrare sigillate. Pietro si avvicinò a me e mi accarezzò a lungo il seno e poi me lo baciò e succhiò avidamente, quindi la sua lingua fra le labbra della mia figa fradicia e poco dopo il suo cazzo trovò la strada maestra e si infilò dentro di me. Pensai alla fatica che avevo fatto per partorirlo, proprio da quel buco da dove era uscito adesso lui ci rientrava prepotentemente, cancellando il dolore che mi aveva dato nel venire fuori, ora, entrando, mi donava un intenso e violento piacere. Godevo come una matta e lui infierì con le parole”””..

‘Ti scopo mammina, ti ho sempre desiderata, sei una gran figa!!! Ti piace il cazzone di tuo figlio??
Me lo hai fatto bello grosso sai, dimmi se ti piace troietta mia!!’

‘Siiii, mi piace, amore mio, mi piace sei grande fottimi!!! Siiiii fottimiiiiii, sbattimiiii siiiiiii’

Nella foga del momento, avevo sempre tenuto gli occhi chiusi e quando li aprii vidi la scena che si stava recitando attorno a me, Matteo stava sdraiato supino sul morbido tappeto d’angora e Rita, la mia bambina, inginocchiata fra le sue cosce, gli succhiava avidamente il cazzo, lui la teneva con la mano dietro la nuca e la spingeva ad ingoiarglielo tutto. Vidi Andrea posizionarsi dietro a Rita e sollevandogli il culo la insalivò per bene e la penetrò nel culo con estrema decisione.
La mia Ritina se lo prendeva in culo da suo fratello senza fare una piega e lo faceva mentre succhiava tranquillamente il cazzo a suo padre. Dalla parte opposta sul divano Carla e Tommaso stavano dando vita ad un sessantanove memorabile, lui stava sopra e in pratica la scopava in bocca spingendogli il cazzo fino in gola, mentre la sua lingua provvedeva a leccare la figa a sua sorella che con la bocca piena emetteva in sordina degli stani mugolii.
Distratta dalle scene descritte avevo perso per alcuni secondi il piacere della scopata e allora mi rituffai mente e corpo nell’amplesso stellare che stavo vivendo””

‘Bravo il mio bambinoooo, così daiii, fammi godere amore miooo!!

‘Siii, mamma prendi il cazzo che ti faccio godere troia miaaa!!!’

Ora le voci si mescolavano e si sentiva Matteo che incitava Rita a farlo venire”

‘Brava bambina mia, siiiii, succhiami il cazzo, siiii dai che ti faccio bere la mia sborraaa!!! Sentirai che buona troia di papà!!!’

‘Mmmmmmm’

‘Dai Rita muovi il culo, siiii cosiiii, bravaaaaa, dai che ti sborro in culoooo!!!’

‘Mmmmmmmm’

‘Dai succhiameloooo, daiiii, dai che sborroooo, bevilaaaaa, bevilaaa, tohhh prendilaaaaa, sborrrooo, sborrroooo,”.’

‘Sborro anche io, papi la riempiamo di sborra la troiaaaaa!!! Sborroooo, sborroooo, siiiiiiiiiii prendila nel culooooo porcaaaaaa!!!!’

Anche per me arrivò l’orgasmo, fu una serie di lampi nel cielo, un uragano che mi scosse il corpo e mi lasciò alla fine esausta come se avessi scalato una montagna, subii la sborrata di Pietro sulla mia pelle e mi spalmai la preziosa crema sulla mia epidermide sudata. Alla fine raccolsi con le dita delle dense colature e me le infilai dentro la bocca leccandole per bene.
Vidi Carla che seduta sul divano aveva una colatura che gli scendeva al lato sinistro della bocca e suo fratello Tommaso che la raccolse porgendogliela affinché non ne perdesse nemmeno una goccia.
Questa è una parte della mia storia, gli ulteriori sviluppi ve li racconterò la prossima volta”

Voglio ringraziare la Signora Claudia M. e il marito Matteo L. che mi hanno inviato la loro storia. E’ stato il loro sintetico racconto di vita vissuta, che mi ha dato la giusta ispirazione a scrivere questo piccolo romanzo.

Buon sesso a tutti Ombrachecammina

Se volete scrivermi commenti e pareri o suggerimenti o ancora vostre esperienze vissute scrivetemi una mail e io vi risponderò.
e-mail: alexlaura2620@live.it

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