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058 – Papà Luca e sua figlia Alessia

By 8 Agosto 2013Febbraio 9th, 2020No Comments

Il mio nome è Luca, architetto quarantacinquenne, viso dai tratti regolari, bocca sensuale e volitiva e gli occhi neri e profondi. Porto i capelli corti, a spazzola, sono brizzolato, purtroppo, ormai da qualche annetto. Sono alto un metro e ottanta e fisicamente sono magro ma non troppo, insomma per dirla in parole povere, a livello addominale, ho qualche chilo in sovrappeso. Abito con la mia famigliola in una villetta, che è sita sul cucuzzolo di una verdeggiante collina, dove si gode un meraviglioso panorama con vista sulla sottostante metropoli. Era d’estate, mio primo giorno di vacanza e quel pomeriggio io me ne stavo seduto nel mio giardino, a godermi qualche leggero refolo di vento fresco, protetto dal sole da un folto e profumatissimo tiglio. Leggevo un libro, dove si narravano le gesta di un pericolosissimo serial killer ed ero, mentalmente immerso, in questa appassionante lettura, quando udii una voce cristallina, che io ben conoscevo, giungere dalla strada , mia figlia se ne stava tornando a casa.
Aprì il cancelletto con la chiave e percorrendo il sentiero lastricato in pietra, giunse al marciapiedi che accompagnava l’intero perimetro della casa. Vidi allora, che non era sola e che al suo fianco vi era Marco il giovanotto biondo, carino e a dire il vero un po’ effeminato, che si accompagnava a mia figlia da qualche mesetto, loro, si tenevano per mano affettuosamente. Mi videro e quasi in coro’..

‘Ciao pà”

‘Buona sera’..’

Risposi’.

‘Ciao a tutti e due”

‘Pà noi andiamo dentro, Marco mi insegna a suonare il flauto’..’

‘Ok, se avete sete, dentro c’è la mamma, chiedete a lei”’

Mentre si allontanavano per raggiungere la porta finestra che dava accesso all’interno della casa, per la prima volta in vita mia, guardai mia figlia con occhio critico e valutai che mia moglie, dentro al suo ventre aveva provveduto ad impastare bene i vari ingredienti a sua disposizione e che aveva dato alla luce un piccolo capolavoro. Forse era Alessia che si era trasformata in poco tempo e che ora, improvvisamente era sbocciata e i frutti si vedevano fin troppo palesemente. Rimasi come un ebete, con la bocca spalancata a guardargli il bellissimo sederino, ma , pensai, sono io che non l’ho mai guardato o gli si è formato stanotte!!!
Le gambe, che la gonna un po’ troppo corta, gli lasciava totalmente scoperte, erano dritte e belle, come quelle di sua madre. I capelli lunghi che gli cadevano sfiorando la curva del sedere, erano scuri e lucenti. Poco prima, quando Alessia si era voltata per salutarmi, aveva sostato una frazione di secondo, prima di volgersi per proseguire il suo cammino e avevo notato il suo seno, erano due collinette ancora in fase di crescita, ai vertici delle quali, si mettevano però in chiara evidenza, i duri capezzolini, che spingevano spavaldi, la stoffa tesa del leggero top azzurro . Inspiegabilmente, il mio sguardo si soffermò un attimo a considerare il culetto del ragazzo. Non so spiegare, ma aveva un sedere dalla forma femminile, sporgente, ben fatto, dentro a quei jeans di tela bianchi, a vita bassa, attillati e trasparenti che lasciavano ampiamente scoperto l’alto elastico degli slip D&G.
Sarà stata la sagoma non propriamente maschile delle sue natiche, ma mi accorsi di subirne il fascino e di provare per quelle belle chiappe, un forte senso di attrazione. Non ero eccitato, ma il mio pene non era nemmeno del tutto a riposo, diciamo che stava a metà strada e questa cosa mi diede da pensare. Mi eccitavo per il corpo di mia figlia e per il culo del suo ragazzo???!!!
Questo pensiero per alcuni minuti mi vorticò in testa e sconvolse la mia pace interiore in modo abbastanza rilevante. Dopo, questi fugaci pensieri, posai il mio libro sul tavolino adiacente, presi il bicchiere ormai vuoto e mi appropinquai in casa per pescare nel frigorifero una lattina di qualche bibita dissetante. Trovai mia moglie che stirava dandomi le spalle ed io allora la abbracciai da dietro, lei si spaventò poi si voltò verso di me e strinse il suo corpo al mio, aderii a lei come una ventosa al vetro, e il mio cazzo si sollevò repentinamente, dandomi una sensazione di ritrovata normalità. Ci baciammo e poi sciogliemmo il nostro abbraccio e tornammo alle nostre occupazioni precedenti.
Uscii e mi rimisi seduto in giardino, ma poco dopo, il libro mi cadde dalle mani e mi addormentai profondamente”.

””’..Alessia era nuda , piegata in avanti, appoggiata con le braccia tese ad una rigogliosa palma, mentre anch’io in tenuta adamitica, con il cazzo svettante infilato nella sua deliziosa fighetta, la penetravo a fondo, mentre sentivo la sabbia bollente sotto i miei piedi e vedevo, a pochi metri il mare. Il suo ragazzo era anch’esso nudo e mi trovai con le mani artigliate intorno ai suoi fianchi a possedere il suo culo, ora il corpo che si muoveva ansimando davanti a me non era più quello di Alessia ma era il fantastico culetto di Marco. Linda, mia moglie, era inginocchiata fra il tronco della palma e il ragazzo e lo stava spompinando. Poi lui si voltò verso di me ed io imboccai la sua cappella e lui mi sborrò in bocca facendomi deglutire tutto il suo abbondante seme. Ora mia moglie leccava la figa di Alessia e poi si facevano un bel sessantanove, si baciavano le due lesbiche incestuose, poi la scena cambiò ancora e vidi Alessia, sorridermi ed accarezzarmi il petto villoso, mi sfiora con le dita le natiche, e mi fa scivolare dentro e fuori il suo dito nel mio vergine sedere……. Fu questo il gesto che mi fece svegliare di soprassalto e sobbalzare sulla poltroncina riportandomi nel mondo reale.

Ero sudato fradicio, sentivo il cazzo bagnato in punta e lo avvertivo vibrante, durissimo, quasi dolorante; raccolsi allora il libro da terra, lo aprii più o meno verso la pagina centrale e lo posai sopra al membro, per coprire così il mio stato di eccitazione fin troppo evidente. Il cuore mi batteva velocemente e intensamente, sentivo chiaramente i suoi battiti potenti rimbombarmi nelle orecchie. Respirai profondamente molte volte, fin quando il tum, tum, tum, si ridusse notevolmente, intanto che il mio pene poco per volta iniziava a sgonfiarsi, ritornando allo stato di normale di riposo. Confusione!!! Cosa mi stava succedendo? Io, padre modello, probo, serio, moralmente retto, onesto e di sani principi, come cazzo facevo a sognare situazioni così perverse e trasgressive???? Mi decisi e con il libro in mano, entrai ancora in casa, mi introdussi in camera da letto e aprii il cassetto dove si trovavano i costumi da bagno, scelsi il mio preferito, lo indossai, presi un grosso telo in spugna, afferrai il mio inseparabile libro e mi diressi ancora fuori, girai attorno alla casa e raggiunsi la piscina, posai l’asciugamani e il libro sulla sdraio e poi scesi la scaletta di alluminio e mi calai in acqua. Rabbrividii per la differenza di temperatura esterna e quella interna dell’acqua, mi misi a nuotare, quasi a voler cancellare dalla mente il ricordo di quel brutto sogno. Beh brutto, non era stato cavoli!!! In fondo, in fondo, non avevo compiuto nessun atto fuori dalla morale e poi sempre di una fantasia puramente onirica si trattava. Mentre nuotavo, mi scaricavo anche delle colpe che improvvisamente si erano installate in me. Pensai alla mia mente come se fosse un computer, ed ebbi il dubbio che il software del mio cervello quel giorno, fosse completamente viziato da qualche virus, che stava minando il mio pur debole sistema. Forse, essendo il primo giorno di ferie, avevo bisogno di un po’ di tempo per riprendermi e soprattutto per recuperare le energie psicofisiche spese in mesi di duro lavoro. Uscii dall’acqua e mi asciugai poi mi distesi al sole, che stava ormai quasi tramontando e chiusi ancora gli occhi, ma non mi addormentai; avevo il terrore che il sogno o l’incubo si ripresentasse ancora e mi creasse altri sconvolgimenti. Pensai’. Sta a vedere che la prossima volta mi scopo mia suocera!!! Immersi la mia mente bacata, cercando di imprimermi le parole del libro e devo dire che un po’ ci riuscii. Non fu una lettura tranquilla, leggevo le righe più volte sempre le stesse, mentre il mio encefalo mi proiettava ancora immagini proibite. Credo che lessi una decina di pagine almeno venti volte e sinceramente non riuscii ad immergermi nella suspense che l’autore aveva creato. Udii la voce di Linda chiamarmi per la cena, mi alzai a fatica e raggiunsi la doccia a lato della piscina, mi infilai sotto, tenendo il livello dell’acqua calda a zero.
Mi rinfrescai e mi asciugai ancora, poi passando dalla porta del retro mi infilai in camera, mi spogliai del tutto e mi rivestii con un pantalone chiaro di lino e una polo della Fred Perry bleu.
A cena, quella sera, mancavano i due gemelli Dario e Milo e la sorella Elisa che sarebbero dovuti tornare da una breve vacanza al mare a casa di amici.
Io sedevo a capo tavola e alla mia destra c’era mia moglie mentre alla mia sinistra vicino a me si era seduta Alessia, e naturalmente al suo fianco aveva preso posto il suo boyfriend Marco.
Mentre parlavo con Alessia, mi accorgevo che non riuscivo a guardarla solo negli occhi ma che il mio sguardo si posava, se pur di sfuggita, sulle sue tette. Questa cosa capitò parecchie volte, non capivo se ero solo condizionato dal sogno o forse dal meticoloso esame che avevo portato avanti in precedenza oppure ero diventato un padre con idee incestuose. Dopo cena, mia moglie ed io, come dei poveri vecchietti, ci dedicammo al nostro sport preferito, ovvero, guardare un film in tv. Alla fine del primo tempo, mi alzai dalla poltrona e mi avviai in bagno, percorsi il corridoio e passai davanti alla camera di Alessia, sentii chiaramente le note del flauto e pensai che il ragazzo era un bravo insegnante, mia figlia in poco tempo stava diventando brava. Dopo avere espletato le mie funzioni fisiologiche ritornai sui miei passi e sentii delle risatine proprio mentre le note del flauto risuonavano dolcemente. Ma, pensai, se suona il flauto, come fa a ridere e a parlare contemporaneamente? Mi insospettii e sbirciai dal buco della serratura” In effetti lei stava suonando il flauto, già, suonava il flauto di Marco!!! Stava accucciata davanti a lui, che era nudo interamente e in piedi, io li vedevo di profilo e il mio pensiero in quel momento fu: Che cazzo che ha il giovanotto!!! . Lei usava il ‘flauto’ in modo inverso e anziché soffiarci dentro lo aspirava e succhiava la puttanella!!! I bastardi, avevano inserito un qualche CD di musica da flauto e poi si erano dedicati a qualcosa di più eccitante ed appassionante!!! Non riuscivo a staccare gli occhi dal buco della serratura e vidi la ripetizione della scena vista in sogno, solo che era lui che se la scopava alla pecorina!!! Vedevo il culo di lui che stava a gambe divaricate con le ginocchia leggermente flesse, fra le gambe di lui, ebbi modo di osservare le palle lisce e glabre che gli pendevano pesanti e la fighetta rosea, aperta e depilata di Alessia, dentro la quale il cazzone di Marco entrava e usciva come un grosso stantuffo. Mi alzai a malincuore e coprendo il mio cazzo duro con le mani, ritornai in poltrona, mia moglie mi domandò come mai ci avevo impiegato tanto tempo”..

‘No, niente, mi sono soffermato ad ascoltare Alessia che suonava il flauto”’

‘Hai sentito come lo suona bene, da quando gli sta insegnando Marco le cose vanno meglio!’

Non riuscivo a mantenere la giusta serietà e preferii glissare sull’argomento, cambiando discorso’

‘Che è successo qui? Hanno scoperto chi l’ha ammazzata?

‘No, no, non ancora’.’

Seguivo il film in tv ma dentro la mia testa stavo vedendo un altro spettacolo, più cercavo di concentrami sulla pellicola televisiva, più vedevo le spettacolari chiappe di Marco che si contraevano e spingevano il grosso pene nella figa di mia figlia. Non riuscii più a togliermi le mani dalla patta dei pantaloncini corti. Mia moglie ogni tanto spostava lo sguardo su di me e capivo che mi osservava di sottecchi, non comprendeva sicuramente il mio disagio, la mia strana eccitazione, cercava di leggermi nel pensiero ma per fortuna non riusciva a leggermi dentro.
Quella sera scopai con lei e per la prima volta, mentre la penetravo, vedevo dentro ai miei occhi chiusi le immagini oniriche miscelate a quelle reali di mia figlia e del suo ragazzo biondo.
Per fortuna la notte trascorse, sudai e mi agitai fino al mattino, sognando cazzi grossi, fighette depilate, culetti maschili e femminili e sempre mi successe che mentre scopavo mia figlia mi trovavo al posto della sua figa il culo di Marco. Quando al mattino mi svegliai, come un adolescente, girandomi su di un fianco, trovai il lenzuolo bagnato e mi accorsi che avevo avuto una polluzione notturna. Mia moglie era già in piedi e quindi rifeci il letto per bene coprendo il misfatto.
Davanti allo specchio del bagno notai che sotto gli occhi erano cresciute delle belle occhiaie, mi rasai e poi mi infilai sotto la doccia, ci rimasi a lungo fin quando mi parve di essermi in qualche modo rinvigorito a sufficienza. Era una giornata molto calda e soleggiata ed io ripresi posto sulla poltroncina sotto il tiglio e pensai agli avvenimenti del giorno precedente. Poi la vidi uscire dalla porta finestra e indossando un ridottissimo bikini mi venne a salutare con un bacio sulla guancia””.

‘Ciao papino’..’

‘Ciao Ale”’

‘Sei arrabbiato stamattina?? Ti vedo strano!!’

‘No, non sono arrabbiato, solo che volevo sapere come va con il flauto’

‘Ah bene, bene, da quando mi insegna Marco!!!’

‘Già, ho visto che sei brava con il flauto!’

‘Mi hai sentita come sono brava!!??’

‘Non hai capito Ale, io non è che ti ho sentita, io ti ho proprio vista!!! Ti ho vista mentre lo suonavi!!’

‘Ma quando mi hai vista se non vieni mai al saggio della scuola!!!

‘Difatti non ti ho vista al saggio! Ti ho vista a casa nostra!!’

‘Ma che dici pà, non vieni mai in camera mia e poi come fai a vedermi se io per non essere disturbata mi chiudo sempre dentro!!’

‘Ale, tu sai che esistono le serrature e i relativi buchi per metterci la chiave vero??’

‘Mi hai spiata, mentre suonavo il flauto???’

‘Si Ale, ma non il flauto, come strumento musicale!!

‘Ehhh???’

‘Non fare la stupidina, sai a cosa mi riferisco!!’

‘No pà, non capisco, io non so, boh, va beh vado in piscina!!’

‘Vieni qui, bella bimba, vieni qui che chiudiamo il discorsetto. Non sei troppo giovane per suonare il flauto di Marco? E se non hai capito, mi riferisco al suo bel cazzo!!! Sono stato chiaro adesso??’

‘Ma papi, cosa dici, io non so ma sei matto, io non ci faccio niente con lui, io emmmm, ‘

‘Senti Alessia, ascoltami bene, io non sono matto per niente, io vi ho visti ieri sera, mentre un bel CD trasmetteva musica suonata da un flauto, completamente nudi, tu accucciata davanti a lui che invece stava in piedi e glielo succhiavi con cura!!! Poi se vuoi saperlo, ti ha messa a pecorina e ti ha scopata da dietro, poi io me ne sono andato e non voglio sapere quali altre performance abbiate realizzato!!’

‘Però anche tu che mi spii, ma mamma lo sa?’

‘No mamma non lo sa, però dovrei dirglielo!!’

Lei a questo punto mi si sedette sulle ginocchia e mi abbracciò fortemente”

‘Dai paparino, non glielo dire a mamma, sai che con lei sono sempre in guerra, lei non capirebbe’..’

‘Non posso non dirglielo!’

Lei aprì con disinvoltura le gambe e si sedette meglio su di me, alla luce dei fatti successi poi, direi con assoluta certezza che lo fece volutamente. La sua figa era esattamente sul mio cazzo e lei mentre mi guardava negli occhi con lo sguardo velato e complice, mi strusciava la sua tenera fenditura sul mio pene ormai mezzo duro.

‘Papi, mi hai vista bene ieri sera? Ti sono piaciuta? Sai ieri pomeriggio, ho notato che mi guardavi il culetto!! E poi anche ieri sera non hai mai distolto lo sguardo dalle mie tettine!! Ti piaccio vero? Ti ricordo la mamma da giovane? Anche lei era fighetta come me?’

‘Si sei uguale a lei, in effetti sei proprio uguale!’

‘E’ duro vero papino?’

‘Dai scendi, smettila su, che storia è questa adesso!!??’

Si sollevò sul davanti la corta gonnellina e si spostò le piccole mutandine, poi si lasciò andare leggermente all’indietro e se la aprì con le dita a V. Guardala papi, guarda che bellina che è. Ti piace paparino mio? Me lo fai vedere il tuo pisellone papi? Dai fammelo vedere solo poco pochino dai!!’
Non capivo più niente, la tentazione era fortissima e il cazzo mi tirava da morire, lei si alzò da me e si sfilò le mutandine, mi toccò il pene con la mani da fuori i pantaloni, io tentai un ultimo estremo rifiuto’..

‘Dai Ale, smettila, sono tuo padre, non possiamo fare ste cose e poi sei troppo giovane!!’

‘Ti sembravo troppo giovane ieri sera con Marco? Hai visto come mi scopa a pecorina? Io godo come una matta, poi vedo le stelle e vengo, vengo, vengo”’

‘Ma lui ti viene dentro??’

‘Si pà, ma si dice: Lui ti sborra dentro? Parli da vecchio papi!!’

‘Si lo so come si dice! Solo che volevo parlare più pulito con te! Comunque ti sborra dentro o no?’

‘Si mi riempie la figa di sborra, tanto prendo la pillola sai!!’

Riprese la posizione precedente, ma la figa era nuda contro il mio paletto duro, lei mi abbassò la zip e mi apri i pantaloncini a vita, mise una mano dentro le mutande e poi lo fece fuoriuscire lateralmente assieme ai coglioni, sollevo il bacino e con la punta delle dita se lo guidò dentro””

‘Wowww, papiiii, uuummmhhhh, che duro che ce l’hai!!’

‘Oh Ale, smettiamola, basta ti prego, non possiamo, dai per favore, smettila, ohhh’..’

Lei come una puttana navigata si sollevava e si abbassava inghiottendomi tutto il cazzo e facendoselo sprofondare in figa fino alla radice.

‘Ale sei fantasticaaa, che troietta che seiiii!!!

‘Ti piace papino bello??? Hai un bel cazzo pure tu, il tuo è più stretto ma è più lungo di quello di Marco!!’

Ummm, siiii, ho visto che ha un bel bastone grosso fra le cosce, ha pure un bel culo il giovanotto!!!’

‘Wowwww, papiiii, ti piace il culo di Marco? Te lo inculeresti???’

‘Siiii, Aleee, si lo inculereiiii, siiiii, continuaaaa, continuaaaa”’

Ma lei smise e si sfilò il cazzo dalla figa, si girò dandomi le terga e si appoggiò al tronco del tiglio”

‘Dai papi, lo so che ti piace il mio culoo, scopami alla pecorina daiiii!!!’

‘Vigliacca, che porca che sei, così giovane così troiaaaaa!!!!!’

‘Siii, papiii, siiiii, sono troiaaaaaaa, ficcamelo dentrooooo, sbattimiiii, daiiiiii, fottimiiiiii”..’

La penetrai da dietro e il mio cazzo scivolò comodo dentro la sua figa bagnata, davo dei potenti colpi e ad ogni colpo sbattevo contro le sue natiche, poi mi tiravo indietro fino a farlo uscire del tutto e poi di nuovo fino alla radice. Le palle cozzavano contro la figa e lei venne, improvvisamente venne, muovendo il culo a destra e a manca””..

‘Sei grande pà, sei grandeee, mi fai venireeee, siiiiiii, continuaaaaa, cosiiiii, siiiiiii, siiiiii, ooohhhhh, oohhhhh, vengo pà vengooooooo, vengooooo, uuummmhhhhh, ahhhhhhhh”’

Non riuscii a tenermi e sapendo della pillola le riempii la figa di sborra”.

‘Sborroooo, bambina miaaaa, sborrooooo, sborrrooooo, ti riempio troietta di papàààà, uummmmmmmhhh, ahhhhhhh, ahhhh, ahhh, ahhh,””

Glielo sfilai da dentro e lei si girò, mi guardo con lo sguardo velato e gli occhi pieni di passione, mi si buttò al collo e mi baciò con la lingua in bocca ed io gli sussurrai”

‘Amore, questo è un nostro segreto vero? Non lo deve sapere la mamma e nemmeno Marco ok?’

‘Si pà, tranqui, non lo saprà mai nessuno, comunque hai ragione Marco ha un sederino che sinceramente lo vorrei vedere mentre qualcuno se lo incula!!’

‘Ma tu lo hai già preso nel culo???’

‘No pà, ho un po’ paura, mi ha detto una mia amica che fa molto male!!’

‘Si la prima, massimo la seconda volta, ma poi di solito alle donne piace!!!’

Lei raccolse le mutandine e le indossò, poi mi baciò ancora sulla bocca e mi accarezzò il viso, quindi”’.

‘Vado a farmi la doccia papi e’.. grazie di tutto”..’

Mi mandò un bacio soffiandosi sul palmo della mano e si infilò in casa.
Mi guardai, avevo ancora il pene fuori che penzolava gocciolante e notai che alcune colature di sperma erano cadute sulla pavimentazione in pietra. Entrai in casa e presi dello scottex poi mi affrettai a pulire le tracce del sesso impuro che c’era stato fra me e mia figlia””.

Come sempre buon sesso a tutti
Ombrachecammina

E-mail: alexlaura2620@libero.it
Scrivetemi che come sempre vi risponderò.

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