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072 – La famiglia in ostaggio (Parte seconda)

By 19 Settembre 2013Febbraio 9th, 2020No Comments

”””””””””””’.Non capii più nulla e le sborrai in bocca, lei non ebbe nessun problema a deglutire e a ingoiarsi tutto il mio sperma”’..
Mi lasciai cadere esausto sul divano e ad occhi chiusi, sentivo, tutto attorno a me sospiri e respiri affannosi mescolarsi ad esclamazioni di incitamento e di estremo piacere. Era una specialissima ed eccitante colonna sonora che si propagava in quella stanza, dove la perversione si miscelava alla trasgressione, dove i corpi nudi si muovevano armoniosamente, sfiorandosi lascivamente, uno contro l’altro, la carne dura e calda dei maschi infoiati infilata dentro ai buchi delle femmine o di altri maschi che sentivano dentro di se la durezza di un pene rigido. Le sborrate maschili e gli orgasmi femminili si succedevano uno dopo l’altro, fin quando l’ultimo grido di piacere si perse nel silenzio e nei respiri ansimanti di tutti i partecipanti alla gigantesca orgia.
Mister ‘Bomba’ teneva al suo fianco la sua donna, lei lo baciava, mentre alcune colature del mio sperma si erano fissate sul suo seno, al mio fianco si era seduta mia moglie, lei aveva il viso rilassato, lo sguardo perso nel vuoto, la sua mente probabilmente ancora immersa nell’amplesso precedente. L’avevo sentita godere con il cazzo dello Smilzo piantato prima nella figa e poi nel culo, non si osava guardarmi negli occhi, sicuramente sentiva dentro il senso di colpa per non essere riuscita soltanto a subire il rapporto con quell’uomo. Le presi delicatamente il mento con due dita e la forzai a girarsi, lei mi guardò, dapprima timidamente, poi i suoi occhi si fissarono dentro ai miei, lessi il suo rammarico, compresi però anche il suo piacere; in quello sguardo c’era lo specchio dei nostri rapporti sessuali, stanchi, noiosi, senza fantasia, abitudinari, che avevano caratterizzato il sesso fra di noi negli ultimi anni. Le misi un braccio attorno alla spalla e la attirai a me, lei mi guardò e comprese il mio stato d’animo, si accoccolò contro di me e mi accarezzò a lungo il viso. Guardai davanti a me, sul materasso, entrambi sdraiati a pancia in giù c’erano Susanna, il trans, e il nostro giovanissimo pargoletto Daniele, i loro bei culi ben esposti, stavano con le gambe aperte e si vedevano chiaramente i coglioni ormai svuotati e flaccidi.
Gaia e Alessio, nudi integralmente, stavano in piedi dalla parte opposta della sala e parlavano fra di loro, come se fossero ad un party in onore del Presidente della Repubblica, mancavano solo le tartine, i pasticcini e qualche buon bicchiere di champagne. Sara, seduta sul tappeto con la schiena appoggiata alla parete alla nostra destra, si stava pulendo con le dita la sborra che il capo gli aveva lasciato sul ventre e sulle cosce, la raccoglieva a si puliva le dita strusciandole direttamente sul tappeto. Una ragazza del loro gruppo, era uscita dalla stanza ed ora tornava con un rotolo di ‘Scottex’ e ne stava distribuendo un paio di fogli a testa. Ci ripulimmo e poi io mi alzai in piedi, mi avvicinai a ‘Bomba’ e gli chiesi””..

‘Adesso, ci fate andare via??’

‘Non lo so, vediamo, dopo facciamo una riunione, se anche gli altri sono d’accordo vi lasciamo andare”

‘Non puoi decidere tu che sei il capo?’

‘Ma parlo turco? ..’

‘No, va beh, ok capito’..’

Ci riportarono in camera nostra ma non ci chiusero dentro a chiave, eravamo liberi di andare in bagno e così ne approfittammo tutti per rimetterci in sesto. I figli seduti attorno al tavolo, mia moglie ed io seduti sul letto matrimoniale, parlammo a lungo di quanto era successo e ci scambiammo le impressioni e le sensazioni che avevamo provato nel portare avanti quei rapporti sessuali anormali ed estremamente perversi. Daniele si lamentò della penetrazione anale, mai provata prima, ma dovette ammettere che inculare un trans le era piaciuto moltissimo. Lo aveva anche posseduto guardandolo in viso, con le gambe di lei/lui sollevate, le era piaciuto vedere il suo pene piantato nel culo di ‘Susanna’ e nel contempo poter guardare e masturbare il cazzo e le palle del transessuale.
Mia moglie mi tradusse oralmente ciò che io già avevo letto nei suoi occhi in precedenza. Per quella che era stata la mia esperienza, spiegai a Cristina che Samantha, la donna del capo, aveva usato molta fantasia nel rapporto che aveva avuto con me, componente questa, che ultimamente mancava nei nostri rapporti di coppia. Gaia e Alessio inizialmente non vollero parlare, lei era ancora vergine e nonostante il pompino che aveva dovuto praticare a suo fratello era riuscita a non perdere la sua illibatezza.
Mia moglie ed io, parlammo in sincrono””.

‘Si, d’accordo ma, insomma, vi è piaciuto?’

Alessio, fu il primo a rompere il muro di omertà e confessò che comunque sua sorella era una gran figa e che gli era piaciuto. Lei, inizialmente si dimostrò parecchio titubante, poi si aprì e un po’ per volta, dichiarò che dapprima era molto contratta e vergognosa di fare quelle cose davanti a tutti e per di più con suo fratello, ma poi, con il piacere che ne era derivato, si era lasciata andare e che alla fine suo fratello si era dimostrato un vero stallone, anche grazie al lunghissimo cazzo che possedeva ed aveva goduto ben due volte mentre lui la penetrava.
Come ai carcerati, anche a noi venne portato il pranzo, un paio di vassoi con dell’insalata e delle bistecche cotte alla griglia. Il beveraggio era composto da una bottiglia di vino ‘Cirò bianco’ , alcune lattine di bibite assortite e una bottiglia di acqua minerale frizzante ‘Fontedoro’ .
Ci rifocillammo e poi ci sdraiammo ognuno nel proprio letto e dopo poco ci addormentammo sfiniti.
Sognai, un sacco di gente nuda, fighe, tette, culi e cazzi a volontà, mi risvegliai alle diciotto con il pisello duro, mi alzai e piano, piano andai in bagno a pisciare, poi rientrai e svegliai il resto della truppa.
Ci rivestimmo e restammo in attesa della sentenza del gruppo di balordi.
Alle venti la porta della camera si aprì e ‘Bomba’ ci informò che avevano deciso di sollazzarsi con noi ancora per quella notte e poi al mattino avrebbero deciso sul da farsi. Poi ci disse che verso le ventuno ci avrebbero portato la cena.
Alle ventuno e trenta arrivarono i soliti vassoi e le altrettanto solite bistecche, da bere solo acqua minerale.
Mangiammo e poi restammo in attesa, mi pareva di essere un condannato a morte, in attesa che il boia venga a prenderti. Alle ventidue circa, ci vennero a prelevare le due donne e ci fecero scendere nell’ormai conosciutissimo salone, quindi ci fecero spogliare integralmente e ci sistemarono contro il muro sgombro di mobili. La ragazza biondina, passò dai maschi e consegnò ad ognuno una pastiglia blue e dietro di lei la ‘Brunetta’ teneva in mano dei bicchieri di plastica uno dentro l’altro, che distribuiva riempiendoli con dell’acqua. Riconoscendo il tipo di pillola, i giovani dissero che loro non ne avevano bisogno, ma il grande capo intervenne e obbligò tutti i maschi compreso il trans ad assumerle. ‘Lo Smilzo e ‘Ciccio’ fecero la stessa cosa, distribuendo una pillola rosa alle femmine. Dopo di ciò ci mostrarono un vassoio, appoggiato sul tavolo, con all’interno dei bigliettini piegati in quattro. Ci spiegarono che dentro al suddetto contenitore vi erano due serie di tagliandini numerati dall’uno all’otto e che tutti e sedici avremmo pescato un foglietto a testa, i numeri uguali avrebbero definito le coppie. Loro erano tutti schierati dalla parte opposta a quella dove stavamo noi, vedevo partendo da sinistra: ‘Bomba’ poi a seguire ‘Ciccio’ quindi lo ‘Smilzo’ , al suo fianco la ‘Biondina’, poi la ‘Brunetta’ con i capelli corti, vicina a lei quella che io chiamavo la ‘Sporca’ poi il ‘Pelato e vicino a lui il più grosso del gruppo che io mentalmente soprannominai ‘Rambo’ , al suo fianco un ragazzo di colore al quale diedi l’originale nome di ‘Nero’ e per ultimo Susanna il trans. Proprio lui/lei fu il primo a pescare, poi via, via tutti gli altri, alla fine ognuno di noi si mise alla ricerca del compagno o della compagna.
Fu così che mia moglie fece coppia con il ‘Grande Capo’, Alessio trovò Susanna il trans, la biondina del loro gruppo si accoppiò con la più grande delle mie figlie, ovvero Sara. Il ‘Ciccio’ formò un duo gay con ‘Rambo’ mentre a Daniele toccò ‘ La Sporca’ , si abbinarono poi ‘Lo Smilzo con il ‘Nero, quindi il ‘Pelato e la ‘Brunetta’ e infine a me toccò mia figlia Gaia.
In breve tempo ogni coppia si incaricò di prendersi un materasso dalla pila e metterlo da qualche parte in terra. Gaia, mi guardava, con estremo imbarazzo e con sommo pudore, ci coricammo sul giaciglio ed io mi misi su un fianco e l’abbracciai, la baciai a lungo, dolcemente, sul viso e sulla bocca, sfiorandogli delicatamente le labbra, le accarezzai i capelli scuri e lucenti, poi feci scendere garbatamente la mia mano destra fino a raggiungere le sue sode collinette. Le lambii il seno, sfiorandogli con il palmo della mano i duri capezzoli, continuai nel mentre a baciarla sulla bocca, la vidi con gli occhi chiusi e mi accorsi che le labbra parevano essersi gonfiate, come se il sottile piacere che provava gliele avesse fatte aumentare di volume. Proseguii la mia opera pizzicando fra l’indice e il pollice alternativamente i capezzoli e tirandoli debolmente verso l’alto, quasi a volerli allungare. Quando li sentii eretti e duri, abbandonai la presa e feci scivolare la mia mano lungo il fianco, la accarezzai a lungo, poi passando dal ventre, giocai con i suoi riccioli pubici avvolgendomeli fra le dita, lei inarcava il bacino spingendolo verso l’alto, mi offriva la sua tenera patatina, io, lavorai d’esperienza e tralasciai per il momento la parte nevralgica del suo corpo e scesi a sfiorare la parte alta delle sue gambe, scesi fino al ginocchio e poi lentamente, molto lentamente risalii lambendole l’interno delle cosce. In quel punto la pelle era morbidissima, lei spalancò le gambe e sollevò ancora il bacino, proponendomi in modo inequivocabile la sua dolcissima figa. Le mie dita, penetrarono facilmente tra le grandi labbra e scivolarono letteralmente nel suo buchetto colmo di liquido lubrificante. Non ebbi difficoltà a penetrare con due dita all’interno, appoggiai il palmo della mano contro il suo peloso monte di venere e piegando il medio e l’anulare li infilai entrambi nella vagina. La scopai con le dita per un po’ entrando e uscendo dalla sua figa fradicia. Contemporaneamente iniziai a suggergli i capezzoli, un po’ uno, un po’ l’altro, sotto l’effetto di queste mie azioni lei si mise ad ansimare rumorosamente, ora si muoveva in modo scomposto, mi premeva il capo schiacciandomelo sul seno e mi incitava a possederla. Troppo preso a far godere lei che non mi ero quasi accorto di quanto fosse duro e pulsante il mio pene. Muovevo anche io il bacino e facevo scorrere il cazzo contro la sua coscia, percepivo l’umidità che fuoriusciva dal mio meato e si spalmava contro la gamba di Gaia. Lei, a questo punto, mi spinse via facendomi mettere supino, con una invidiabile agilità in un attimo mi fu sopra, mi prese il cazzo in mano e se lo guidò dentro di lei. Il mio paletto, trovò una certa resistenza, vidi sul suo volto la maschera del dolore, poi la resistenza cessò e lei donò a me la sua verginità, il mio cazzo scivolò in fondo alla sua figa e un po’ per volta, sul suo viso, la maschera di dolore lasciò il posto al piacere, vidi allora i suoi lunghi capelli danzare sopra di me, sfiorandomi il petto e formando delle onde che seguivano il movimento del suo corpo flessuoso. La scopata vera e propria durò davvero poco, mi accorsi del suo orgasmo imminente quando’

‘Oohhhh, papiii, papiiii, ti amoooo, sei stato grandeeee, godoooo, papiiii, godoooo, godoooo, oooohhhhhh, vengooooo, vengooooo, vengoooooo, ooohhhhhh, uuummmhhh, uuuummmmmhhh’..’

Si lasciò cadere in avanti e mi abbracciò fortemente, io sentii premere contro il mio petto il suo seno e sborrai dentro la figa di mia figlia”.

‘Amoreeee, amoreeee, sborroooo, sborrooooo, aagghhhh, aaggghhhh, uummmhhhhh”’

Rimanemmo abbracciati a lungo, poi, quando riuscimmo a recuperare il normale respiro, ci sciogliemmo dall’abbraccio, lei rimase un po’ seduta con il mio cazzo ancora durissimo piantato dentro, poi a malincuore se lo sfilò e si sdraiò al mio fianco guardandomi con gli occhi ancora velati del piacere e con un sorrisino malizioso stampato sulle labbra.

Il nostro piacere, ci aveva isolati da quanto stava succedendo intorno a noi, le voci, le esclamazioni, le dolci parole e quelle più volgari, gli insulti, gli incitamenti si mescolavano tra di loro. Vidi sul materasso di fronte al nostro, lo ‘Smilzo’ sdraiato supino con le gambe sollevate e appoggiate sulle spalle del ‘Nero’ e quest’ultimo che lo penetrava analmente. Vedevo benissimo il potente cazzo nero e lucidissimo sprofondare nell’ano del suo compagno occasionale che nel mentre si masturbava il cazzo”’..

‘Ti piace il cazzone nero???? Vuoi che ti sborro in culo oppure hai sete di sperma e lo vuoi in bocca????’

‘Ummmm, in boccaaaa”’

La troia di mia moglie stava spompinando il capo mentre la stessa cosa faceva il trans ad Alessio.
La biondina e Sara, in posizione di ‘sessantanove’ si leccavano la figa a vicenda. Vidi che anche Daniele e ‘La Sporca’ facevano un bel sessantanove con lei sotto e lui che mentre gliela leccava la chiavava in bocca come se fosse una figa. Il ‘Pelato’ si stava inculando la ‘Brunetta’ e lei godeva e soffriva al contempo a prendersi quell’enorme cazzo nel culo. In piedi, ‘Ciccio’ e ‘Rambo’ si baciavano in bocca e si toccavano vicendevolmente il cazzo, poi vidi il primo appoggiarsi con le mani al muro e l’altro che gli spingeva prepotentemente il cazzo dentro l’ano.

Fu allora che mi misi a cavallo di Gaia, gli sputai un po’ di saliva nel canale delle mammelle e quindi gli ficcai il cazzo tra le tette, ne feci un sandwich stringendovi il cazzo in mezzo e iniziai a muovere il bacino facendo scorrere su e giù il membro durissimo. Stavo quasi per sborrarle in faccia quando lei”’.

‘Dai pà ficcamelo nel culo, voglio provare a prenderlo nel culo”.’

‘Uuuummmhhh, Gaia, sei sicura? Fa male sai?’

‘Dai pà, ti ho dato la figa adesso ti voglio dare anche il culo, tu sei stato dolcissimo con me quindi’..’

Mi piazzai fra le sue gambe e tenendola sotto le ginocchia la sollevai verso l’alto, tuffai quindi il mio viso in mezzo alle cosce e la leccai a lungo, sulla rosetta grinzosa, aveva un retro gusto amarognolo, continuai per un po’ poi, la penetrai dapprima con un dito, lo feci scorrere e girare all’interno fin quando lo sentii scorrere senza intoppi quindi””.

‘Adesso te lo metto nel culo amore mio!!!!!’

‘Ummmhhh papiii, sento la tua cappella contro il mio forellino, fai piano mi raccomando, dolce come prima”.’

‘Siii, amore, siiiii, faccio pianooo”..’

Spinsi la cappella un po’ dentro e poi mi fermai, quindi ancora qualche centimetro, fin quando l’elastico sfintere mi circondò il cazzo esattamente sotto il glande”’..

‘Aspetta pà, aspetta, un attimo soltanto, ora spingi di nuovo”.’

‘Siiii, adesso te lo metto tutto dentrooo, tuttoooooo”..’

Il mio cilindro scivolò centimetro dopo centimetro fino alla radice”’.

‘Papiiii, mi stai sfondando il culooooo”’

‘Gaietta miaaaaa siiiiiii, ti apro il culoooo”.’

‘Pàààà, inculamiiii, inculamiiiiii’..’

‘Siiii, voglio farti godere con il cazzo in culoooooo”’

‘Uuuuummmhhh, papiiiii, mi piaceeee, mi piaceeee nel culooooo!!!’

‘Toh, prendilo tuttooooo, tutttooooo”..’

‘Dai continua papiiii, continuaaaa, dai che mi fai venireeeee’..’

‘Siiii, troiettaaaaa miaaaa, godi con il culooooooo, vieniiiiii, daiiii, vieniiiiiii””

‘Ooohhhhh, siiiiii, continuaaaaaa, continuaaaaa, siiiiiii, daiii, godoooooo, godoooooo, oddiioooooo, vengoooooo, forte papiiiii, forteeee, vengooooooooo, vengooooooooo”..’

‘Ti sborro in culooooo, ti sborro in culooooo”..’

‘Toglilo papiiii, togliloooo, ficcamelo in boccaaaaa, in boccaaa, voglio la tua sborraaaaa””

Lo sfilai mentre i primi schizzi stavano per uscire, lei si mise seduta ed gli offrii il cazzo sbrodolante, spalancò la bocca e mise fuori la lingua tesa, gli zampilli la colpirono un po’ dappertutto sul viso ma molti penetrarono direttamente nella sua bocca depositandosi a grumi sulla sua lingua. Parlò come quando si parla con la bocca piena”’..

‘Uuummhhhh, papiii, che buona la tua sborra, adesso la mando giù, ti bevo papi”..

‘Siiiii, troia, che troietta che seiiiiii, mandala giù ti fa bene allo stomaco, sono tutte vitamineee’..’

Quando l’orgia ebbe termine, si misero via i materassi e poi il Gran capo”

‘Credo che adesso le femmine abbiano bisogno di una bella doccia eh, eh, eh. Tutti con me adesso ””.’

Sotto alla scala un’altra porta che non avevo mai visto, lui la aprì ed entrammo in un bagno enorme, con una vasca centrale a filo pavimento degna di una villa di Hollywood. Peccato che fosse vuota”..

‘Adesso le donne tutte dentro la vasca’..”.

Le femmine ubbidirono e poi ancora il capo”’

‘Ehi, maschietti, non avete voglia di pisciare???? Forza allora diamo una bella lavata alle nostre belle troiette”..’

Susanna”.

‘Un attimmoooo, vengo anche io con le femmine”’

Il capo”

‘Prima piscia e poi vai dentro anche tu ricchione del cazzo!!!!!

Così fu, ci mettemmo attorno alla vasca e dirigemmo i nostri idranti verso le donne…………

‘Pisciategli in faccia a ste zoccole!!!!!!’

Ubbidienti indirizzammo la nostra pioggia dorata sul viso delle puttanelle, io lavai volentieri Gaia che mi guardava tenendo al bocca aperta come una vera zoccola deve fare.

‘Aaaahhhh, che bella pisciataaaa! Là in fondo c’è la doccia, lavatevi e poi le troie della famiglia vanno su a dormire, chiaro???!!!’

Eseguimmo l’ordine perentorio e quella notte dormimmo ancora in quella casa, poi al mattino ci svegliammo e rimanemmo in silenzio, dalla casa non proveniva alcun suono, nessuna voce, mi avvicinai alla porta della camera, provai ad aprirla e l’uscio girò sui cardini, mi apprestai alla scala e scesi alcuni scalini, scesi ancora e quando fui sotto, vidi che in cucina non c’era nessuno, provai a entrare nel salone e anche lì nemmeno un anima viva. Aprii tutte le porte una dopo l’altra, ma la casa era completamente vuota. Mi avvicinai al frigorifero in cucina e affisso alla porta, bloccato con una calamita, vi era un foglietto”’.

‘Grazie di tutto, siete stati fantastici, la casa come avrete capito, non è nostra, quindi chiudetevi la porta alle spalle’..’

Avvisai l’intera famiglia e rapidamente ci lavammo e rivestimmo, prendemmo i nostri bagagli e salimmo in macchina lasciando velocemente la casa della perdizione.

Percorremmo all’incirca trecento metri e mi accorsi che la strada improvvisamente si allargava e sulla sinistra una imponente costruzione con un ampia scalinata in pietra’. ‘GRAND HOTEL LA RESIDENZA’ . A fianco dell’insegna quattro grandi stelle dorate. Ecco, eravamo arrivati all’hotel che avevamo prenotato mesi prima. Già, se quel giorno avessimo percorso altri trecento metri, non avremmo mai vissuto quella terribile esperienza!! Ma era poi stata veramente così terribile? Guardai ad uno ad uno gli altri componenti della mia famiglia e vidi solo visi rilassati e soddisfatti, quello di mia moglie poi’.. . Mi consolai guardando gli occhi di Gaia che mi osservava con lo sguardo adorante e riconoscente’ Anche Alessio lo vedevo soddisfatto, se lo era preso nel culo, si va beh, anche quella, in fondo era stata una esperienza magari utile in futuro. Cosa dire poi di Sara, lei e la biondina si erano divertite parecchio’.. Daniele ascoltava musica con le cuffiette e vedevo stampato sul suo viso un sorriso ebete, sicuramente la ‘Sporca’ non era poi così sporca e con la sua esperienza gli aveva regalato un sacco di piacere. No, non era poi stata una così brutta esperienza”..

Buon sesso a tutti da parte di ‘Ombrachecammina’

Voglio ringraziare tutti i miei lettori, che mi scrivono numerosi, per le attestazioni di affetto e di stima che palesano nei miei confronti. I vostri complimenti e perché no, le vostre critiche, sono il sale che serve a noi autori, per continuare a scrivere, divertendo se stessi e cercando di far divertire gli altri.

Scrivetemi ed io come al solito vi risponderò
E-mail alexlaura2620@libero.it

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