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085 – L’ingenua e sprovveduta Alice educata dal fratello

By 19 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Successe nel 2004, mio padre morì in un tremendo incidente stradale e la nostra sorellina Alice, di soli dieci anni, che era in macchina con lui, fu ricoverata in ospedale in coma profondo. Vennero improvvisamente a mancare, oltre agli affetti più cari, anche il necessario sostentamento economico. Rimanemmo mio fratello gemello ed io assieme a nostra madre, gli unici che potessero contribuire attivamente al mantenimento della famiglia e ai vari pagamenti che erano in essere in quel momento. Io mi chiamo Loris e il mio gemello si chiama Dario, al momento dell’incidente avevamo quattordici anni. Da quel momento cercammo un lavoro e fortunatamente lo trovammo, naturalmente in nero, e iniziammo così a imparare il duro mestiere del barista, ci alzavamo presto al mattino e la sera, stanchi e distrutti, andavamo a scuola per proseguire gli studi. Anche mamma Romina, si mise in moto ed essendo lei contabile d’azienda trovò un lavoro presso una ditta che commercializzava elettrodomestici. Lei, tutti i santi giorni, appena usciva dal lavoro, si recava in ospedale per assistere fino a tardi nostra sorella, che non si risvegliava più dal coma.
Dopo otto lunghi anni di completa assenza dalla vita, quando ormai noi tutti eravamo rassegnati a vederla vivere in modo esclusivamente vegetativo, nostra sorella decise improvvisamente di risvegliarsi. Il primario del policlinico telefonò alla mamma comunicandole la lieta novella, lei chiamò noi e insieme ci recammo velocemente in ospedale. Appena ci vide, fu come non fosse mai successo nulla””..

‘Ciao mamma, come mai mi trovo qui? Ma quanto siete cresciuti voi due”’

La salutammo e l’abbracciammo con le lacrime agli occhi, fu uno dei momenti più commoventi ed esaltanti della mia vita e credo che lo sia stato anche per Dario e per la mamma.
Con Alice parlammo a lungo quel giorno, lei era come se, nella sua mente, quegli otto anni non fossero mai passati. In ospedale, l’avevano seguita in modo continuativo e quotidianamente avevano provveduto a praticargli la ginnastica passiva. Pertanto i muscoli del suo corpo erano sufficientemente allenati e dopo gli indispensabili controlli, e un periodo di rieducazione fu dimessa.
Venne a casa e noi eravamo preoccupati non tanto delle sue condizioni fisiche, che si andavano pian piano normalizzando, ma eravamo impensieriti dallo stato in cui versava il suo cervello. Non che fosse cerebrolesa, anzi, i medici avevano dichiarato, che Alice possedeva una intelligenza superiore alla media; chiaramente le mancava la giusta maturità che in quegli otto anni, per forza di cose, non aveva potuto in alcun modo acquisire. Il primario ci aveva comunque tranquillizzati, Alice sarebbe stata in grado di apprendere molto velocemente, assorbendo come una spugna ogni seppur piccola esperienza futura. Comunque, ci accorgemmo, che anche la situazione a livello di deambulazione era ancora abbastanza precaria. Pertanto, la mamma, io e Dario, ci riunimmo in un summit, per decidere chi avrebbe dovuto rimanere a casa ad assistere Alice. Così, confrontammo gli stipendi ed esclusa la mamma, essendo il mio il compenso più basso, fu deciso che sarei stato io a dovermi occupare di nostra sorella.
Ecco, fu questo il punto che diede una svolta importante, alla vita di Alice, alla mia e in seguito anche a quella di mio fratello.
Lei, iniziava a muoversi da sola, ma le serviva comunque un appoggio per andare in bagno per vestirsi, cambiarsi e per tutte le cose che una persona deve fare durante il giorno.
La prima volta che Alice e io ci trovammo soli in casa, verso le nove del mattino, lei, ancora a letto, mi chiamò”’.

‘Loriiis’. Puoi venire? Ho bisogno di te”.’

‘Arrivo Alice, arrivo subito’..’

La trovai, seduta sul letto, con indosso la camicia da notte parecchio corta”.

‘Ciao Loris, senti devo fare la pipì e vorrei farmi una doccia, stanotte avevo un sacco caldo e ho sudato tanto’..’

‘Ok Alice, ti do una mano a scendere dal letto e ti accompagno”’

‘No, voglio provare a scendere da sola, poi mi appoggio a te e andiamo in bagno”’

Lei scese facendo scivolare il sedere e appoggiandosi con le punte dei piedi al pavimento, nel fare questo la camiciola si sollevò a livello inguinale e io vidi la sua tenera spaccatella appena celata da un ciuffetto di serici peli biondi. Non so perché la natura mi fece questo scherzo, ma sentii crescere istantaneamente il mio pene dentro ai pantaloni. La cosa mi turbò alquanto; mi veniva duro vedendo mia sorella? Mentre l’accompagnavo in bagno giustificai quanto avvenuto con il fatto che dati gli impegni che avevo avuto fino a quel momento, non ero più riuscito a coltivare una stabile relazione con qualsivoglia ragazza. Il lungo digiuno sessuale poteva aver provocato questa insana reazione”’..

‘Loris, per favore, sfilami la camicia da notte””

‘Ok, appoggiati qui al lavabo””

Intanto il mio pisello si era acquietato e io presi l’indumento da sotto e lo sollevai sfilandole la manica dal braccio libero, poi la feci appoggiare usando l’altro braccio e le tolsi la vestaglietta, lasciandola completamente nuda.
Una donna, possedeva infatti il fisico di una splendida donna. In quel momento percepii un diffuso rossore avvamparmi le gote e mi accorsi che le mie gambe tremavano dall’emozione che mi pervadeva totalmente. Con la sua vocina sottile, unico sintomo rimastole della sua infanzia non vissuta appieno”’

‘Scusa Loris, io mi tengo alla maniglia e tu mi lavi per favore, usa quel bagno schiuma lì, quello alla lavanda”’..’

‘Eemmhh, si, ti lavo.. io, si, certo”..Mi tolgo solo i calzoni e la maglietta perché altrimenti mi bagno tutto’..’

Mi spogliai e rimasi con i soli slip, che, nemmeno a dirlo, erano riempiti e tesi dal mio cazzo in erezione. Lei si era girata e mi dava la schiena, le guardai il sedere, un vero capolavoro, piccolino ma troppo ben fatto, pieno, sodo, consistente, meravigliosamente sporgente, pareva il culetto di una brasiliana bianca. Le lavai la schiena usando la spugna ma lei””.

‘Loris, forse è meglio se usi la mano, perché sta spugna e parecchio ruvida”.’

‘Si, va bene Alice, mi metto il bagno schiuma sulla mano e ti lavo”’..’

‘Ah, ecco, bene, così va meglio, la tua mano è più morbida”’

Ero troppo eccitato, lei rise divertita, con una risata spontanea e cristallina, le passai la mano sulla schiena poi”’..

‘Alice, ecco, ti devo lavare anche il sederino???’

‘Si grazie Loris, so che ti faccio lavorare troppo, ma lavami bene dappertutto per cortesia”’

Quando infilai la mano fra le sue natiche e la accarezzai sfiorandole più volte il forellino anale, sentii le pulsioni che precedono l’eiaculazione. Mi fermai un attimo fingendo di cospargermi ancora la mano di bagno schiuma e respinsi dentro le mie palle lo sperma che stava per salire.
Terminai così la parte posteriore e poi lei lentamente e macchinosamente si girò”’.

‘Dai Loris, abbiamo quasi finito, insaponami anche davanti e poi mi sciacquo da sola””

‘Vuoi lavarti tu davanti?….’

‘No, fai pure tu, così io mi tengo per bene”.’

Partii dal collo e seguitai con le spalle, mentre le mie dita passavano sulle sue magnifiche durissime collinette, percepii i capezzoli erigersi, li sfiorai delicatamente con i polpastrelli indugiandovi sopra per qualche interminabile secondo, scesi ancora sul suo ventre e sui morbidissimi fianchi, lei aprì le gambe invitandomi implicitamente a proseguire la mia azione anche in quegli anfratti intimi. La guardai negli occhi mentre la mia mano passava sul monte di venere e si insinuava fra le sue cosce, mi parve di vederli appannati dalle sensazioni che percepiva, la lavai meticolosamente facendo scivolare il mio dito medio fra le labbra della sua vagina, lo sentii scivolare e compresi che la mia eccitazione era anche la sua. Scesi a nettargli le gambe fino ai piedi e poi la lasciai libera di sciacquarsi. Uscì dal box doccia e io l’aiutai ancora ad asciugarsi dappertutto, poi le passai il borotalco sotto le ascelle e fra le gambe secondo le sue istruzioni”’

‘Beh, Alice, se aspetti un attimo, dopo sta faticata, mi faccio anche io una bella doccia, vuoi che ti accompagno prima in camera? ‘

‘No dai, tanto tu fai in fretta no?…….’

‘Si, si certo faccio in fretta”..’

Dandole la schiena mi sfilai gli slip e introdussi nel box, aprii l’acqua, regolai il miscelatore fino ad ottenere una temperatura sufficientemente fresca, poi, pensando intensamente alla più brutta compagna di scuola che conoscevo, lasciai che il mio cazzo duro si ammosciasse completamente. Poi mi voltai”’

‘Loris, scusa, mamma mia”. Ma tu sei tanto diverso da me”.. ‘

‘Ma, Alice, tu’. Ecco’. Non hai mai visto un maschietto nudo? ‘

‘Non mi ricordo Loris, forse quando ero piccola, ma non me ne ricordo più, ho un vuoto totale”Tu sei il primo che vedo”.’

‘Ok, dai adesso lo hai visto”.’

‘Come si chiama quella cosa lì???’

‘Ecco, ci sono molto nomi, quello scientifico è pene”.. Poi quelli che si usano di più sono: Cazzo, oppure mazza, o bigolo, insomma ci sono tanti modi di chiamarlo” ‘

Lei si guardava il pube e con una mano se la tirava, sembrava cercare fra le sue gambe un qualcosa che lei non aveva’…

‘Alice, guarda che tu non ce l’hai proprio, siamo diversi insomma, a dire il vero anche tu ce l’hai ma è molto più piccolo e si chiama clitoride’.’

‘Ma dove ce l’ho scusa”..’

‘Vieni con me andiamo in camera, ti metti sul letto e io ti faccio sentire dov’è il tuo’.’

‘Ok andiamo”’

Una volta in camera la aiutai a mettersi a letto e le feci aprire le gambe, le esplorai la figa e con i polpastrelli gli sfiorai ripetutamente il clitoride”..

‘Questa qui sotto, non so se lo sai, si chiama vagina, ma il suo nome più usato è figa. Quello che sto toccando adesso è quello di cui ti parlavo prima, il clitoride. Lo senti? Se lo tocchi un po’ vedrai che ti piace e lui diventa duro, come il mio adesso guarda!!’

‘Oddiooo, madre miaaa, ma cosa è diventato????’

‘E’ diventato duro, anche il tuo sta diventando duro adesso???’

‘Si ma è piccolissimo confronto al tuo”’

‘Si poi ti spiego come funzionano il cazzo e la figa, ovvero i nostri organi sessuali. Dai, basta adesso, sai, io e te siamo fratello e sorella, non possiamo fare ste cose, sai’.. è proibito”

‘Ah, va bene”..’

‘Meglio che non lo diciamo alla mamma, lei non capirebbe’..’

‘Si Loris, ok va bene, è un nostro segreto’..’

‘Andiamo in cucina che prendiamo almeno un caffè”

‘Dai aiutami, che mi siedo in cucina”’

‘Alice, prova a fare senza il mio aiuto, io ti sto vicino, se vedo che cadi, ti sostengo io’..’

‘Si, va bene, ci provo, ma tu stammi vicino’..’

‘Non ti preoccupare, sono qui’.’

Piano, piano, barcollando un po’, ma senza appoggiarsi a me, arrivò in cucina”..

‘E vaiii’.. Ce l’ho fatta!!!!!…’

Le servii il caffè e poi lei, ritornò sull’argomento”’

‘Scusa Loris, io non sono stupida, mi hanno detto che il mio quoziente di intelligenza è buono, quindi a me mancano solo le esperienze che non ho mai vissuto e visto che tu sei più grande di me vorrei che tu mi spiegassi delle cose. Sai, fra un mese magari inizierò a uscire e a frequentare delle altre persone, insomma ho diciotto anni e non voglio fare la figura della cretina!’

‘Sono a tua disposizione, tu chiedi e io ti rispondo”’

‘Ecco, tornando al discorso che facevamo prima in camera no? Come funzionano di preciso, il cazzo, la figa, il clitoride e poi ho visto quelle cose che hai sotto che pendono giù’.’

‘Come ti dicevo prima, quelli sono i nostri organi sessuali e quelle cose che pendono sono i testicoli, chiamate comunemente palle oppure coglioni”’

‘Ok, memorizzato, ma come funzionano???’

‘E’ difficile da spiegare così a parole, dovrei farti vedere, sicuramente impareresti meglio”’

‘Beh, Loris, siamo soli fino a stasera, se vuoi puoi mostrarmi cosa succede”’

Tirai giù i pantaloni e in un attimo mi spogliai nudo, mi avvicinai a lei e glielo feci prendere in mano”

‘Vedi amore, appena tu lo hai toccato lui è diventato grosso e duro, fai questo movimento adesso” Così, si brava, questa che stai facendo si chiama sega”.’

‘E’ bellissimo sai mi viene voglia di dargli un bacio”.’

‘Se vuoi lo puoi baciare, anche prenderlo in bocca se ti va”.’

‘Posso farlo??’

‘Si puoi, puoi”’

‘Ummhhhhh”, ummhhhhh’.., ummhhhhh”’

‘Ti aiuto io con la mano, io ti spingo giù e poi tu vieni su, siii, cosììì, Ques’toooo, si chia’maaa’. Pom..pi..nooo’.’

‘E’ proprio bello sai, poi te lo faccio di nuovo ”’

‘Se continui, poi lui ti regala una bella sorpresa sai??’

‘Sul serio??’

‘Sii, dai, continua, cerca di andare più in fondo che puoi, per avere la sorpresa devi sentirlo in gola”.’

‘Va bene’ ummhhhhh’.., ummhhhhh”ummhhh’.’

‘Continua Aliceeee, continuaaa, sta per arrivare la sorpresa’. Continuaaaa, continuaaaa, eccooomiiiii, eccomiiiii, sborroooo, sborrroooo, sborrooooo, eccoooo la sorpresaaaaaaa”.’

Le sborrai in gola e le tenni il capo premuto giù con il cazzo piantato più in fondo possibile’. Appena la lasciai, respirò affannosamente e poi sputò un po’ di sperma che gli era rimasto in bocca’..

‘Ma cos’era quel liquido caldo che mi hai spruzzato in bocca???’

‘Si chiama sperma, ma il nome più comune è sborra, è il seme che se schizzato nella figa tu resti incinta. Rimanere incinta vuol dire che nella tua pancia c’è un bambino e che dopo circa nove mesi tu lo partorisci e sei mamma’..’

‘Ma allora, adesso io aspetto un bambino???’

‘No Alice, no stai tranquilla, se te lo schizzano in bocca non succede niente, solo se te lo spruzzano nella figa allora si che resti incinta’..’

‘Ah ho capito’..’

Questa fu la prima esperienza sessuale che mia sorellina ed io facemmo”..

Buon sesso a tutti
By Ombrachecammina

e-mail : alexlaura2620@libero.it

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