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138 – Paoletta, papi, Mirella e suo fratello

By 5 Marzo 2014Febbraio 9th, 2020No Comments

In attesa delle vacanze al mare ed essendo che papà Luigi nel frattempo era tornato al lavoro, Paoletta trascorreva le sue giornate, pigramente sdraiata sul divano, oppure sul letto, a leggere dei romantici libri di Harmony, sognando d’essere l’interprete donna di quei romanzi così mielosi e sdolcinati. In verità parecchio del suo tempo, lo occupava anche, al telefono con la sua amica-amante Mirella. Si raccontavano tutto ciò che facevano, qualsiasi cosa, compresi i momenti intimi dedicati quotidianamente alla scoperta del proprio corpo. Spesso, mentre erano in comunicazione tra di loro si toccavano, raccontando all’amica le sensazioni che provavano, fino ad arrivare a raggiungere entrambe l’agognato orgasmo. Esse si fermavano o acceleravano i movimenti delle dita, per riuscire ad arrivare assieme al raggiungimento dell’estremo piacere.
Un sabato mattina, Paoletta telefonò per l’ennesima volta all’amica, Mirella le rispose dopo numerosi squilli. Si scusò con Paoletta per il ritardo nel risponderle, dicendo che stava riordinando l’armadio, ormai strabordante e che per fare spazio voleva eliminare un sacco di magliette divenute ormai troppo strette per via dell’aumento spropositato del suo seno. Paoletta, le chiese se le voleva buttare via e l’amica le rispose di sì’..

‘Ma sei matta??? Piuttosto dalle a me che magari mi vanno, io adoro le magliette attillate, quindi’..’

‘Ah si, hai ragione, scusa, non ci avevo pensato, ma guarda che sono tante, te le vieni a prendere? ‘

‘Si, se vuoi vengo a prendermele, però sono in autobus”

‘Mmmmhhhh, aspetta, chiedo a mio fratello se mi accompagna in macchina, così, visto che è bello muscoloso, gli faccio portare su i sacchi pesanti ”

‘Ah! Tuo fratello? Ma non era in Inghilterra? ‘

‘Si in pratica è ancora lì, però adesso, dopo tre anni, finalmente è venuto a trascorrere le vacanze qui in Italia.’

‘Ah, ok, va bene, me lo ricordo che era un ragazzino, chissà come sarà diventato grande!???’

‘Paoletta, giuro che quando l’ho visto davanti alla porta di casa, non l’ho riconosciuto, va beh dai fra un paio d’ore lo vedi anche tu’.’

‘Va bene a dopo allora, ciaoo’

‘Ok, ciao, ciao’.’

Paoletta, che era sola e che come al solito girava per casa mezza nuda, pensò bene di andarsi a farsi una doccia e quindi a vestirsi in modo decente. Mentre si lavava, pensava a Giorgio, il fratello di Mirella, l’aveva visto l’ultima volta, il giovane aveva appena quindici anni, se lo ricordava bruno di capelli con gli occhi scuri, con l’acne sul viso e la timidezza che non gli consentiva di guardare le ragazze negli occhi, poi era partito ed era andato in Inghilterra per studiare e aveva trovato ospitalità presso una famiglia inglese. Paoletta era curiosa di vedere questo grande cambiamento che Mirella gli aveva preannunciato al telefono.
Verso le quattordici Paoletta vide arrivare a casa la mamma, dicendo che era venuta per prepararsi una valigetta e che doveva partire per i soliti motivi di lavoro. La giovane pensò che sua madre aveva quasi sicuramente un amante, non era possibile che praticamente quasi tutti i sabati lei dovesse assentarsi per lavoro!! Mentre, verso le quindici, la mamma usciva di casa, contemporaneamente fece il suo ingresso il buon babbo. Si salutarono di sfuggita e si dissero poche parole, quindi, lei e la sua valigia si allontanarono rapidamente.

‘Ciao pà, sei a casa o devi uscire?’

‘No, no, non devo uscire, mi faccio una doccia, mi metto comodo e magari, dopo”’

‘Pà, fra un po’ arriva Mirella, ma viene a portarmi delle magliette sue che lei non usa più e con lei ci sarà pure suo fratello.’

‘Ma non stava in Inghilterra?’

‘Si, stava lì, ma è tornato per passare le vacanze qui in Italia’

‘Già, si sarà stufato del freddo e delle nebbie ed è tornato nel paese ‘do sole’ !! ‘

‘Si è così, comunque” dopo” non c’è trippa per gatti!!!’

‘Peccato avevo una certa voglia’..’

‘Mi sa che te lo devi tenere tranquillo dentro le mutande’..’

‘Ok va bene amore mio, vado a rinfrescarmi e a calmarmi i bollenti spiriti.’

‘Ecco fai così che fai bene”

Mancavano dieci minuti alle sedici quando il campanello di casa si mise improvvisamente a squillare, Paoletta si precipitò ad aprire e davanti a se un ragazzone che non era possibile minimamente ricollegare con il ragazzino mingherlino e timido che aveva visto partire tre anni prima.

‘Ma’ tu seiii’.. Giorgio?? ‘

‘Ciao Paoletta, non mi riconosci più?’

‘Come faccio a riconoscerti, sei cambiato in modo radicale e sei cambiato pure in meglio!!!!’

‘Beh anche tu sei cambiata e sei diventata una bellissima ragazza!!’

‘Dai, basta con i complimenti, venite dentro”

Mirella e Giorgio entrarono e quest’ultimo depositò due grossi sacchi contenenti una quantità industriale di capi d’abbigliamento praticamente nuovi.
Paoletta, desiderosa di provarsi qualcosa, si impossessò di un sacco, prese poi Mirella per mano e si infilò con lei in camera da letto. Il povero Giorgio rimase solo in salotto e vista la situazione pensò bene di sedersi in poltrona e attendere in tutta comodità.
Da lì a poco si unì a lui papà Luigi che vedendolo, si fermò di botto squadrando il giovane ragazzo da capo a piedi, poi incredulo si fece avanti e lo salutò. I due dopo i vari preamboli si sedettero uno di fronte all’altro e cominciarono a parlare. In special modo, Luigi volle sapere come si svolgesse la vita in Inghilterra e così, senza sosta lo tempestò di domande.
Dopo una buona mezzora, uscirono finalmente dalla camera le due ragazze. Paoletta si era infilata giusto due capi molto sobri, ovvero, una gonna che a stento le copriva l’inguine e una maglietta scollata che sarebbe stato riduttivo definire aderente. Il buon Giorgio, deglutendo ripetutamente, la guardò in modo apertamente concupiscente e nuovamente si complimentò con lei per la sua avvenenza così esplosiva. Paoletta si preoccupò di chiedere se volessero il caffè e alla risposta affermativa si diede da fare per prepararlo. Lo servì depositando il vassoio sul basso tavolino centrale e al giovane Giorgio per poco non prese un mezzo infarto. La porcellina si era chinata per posare il cabaret e gli aveva mostrato una larga porzione delle sue belle tette. Poi per completare l’opera si sedette in grembo a suo padre, ostentando intenzionalmente le cosce fino alle mutandine. Il babbo sul cazzo del quale lei era appoggiata si stava eccitando e Paoletta se ne accorse in modo inequivocabile. Altrettanto inequivocabile era l’imbarazzo di Giorgio che teneva con una mano la tazzina del caffè e l’altra appoggiata ‘distrattamente’ sulla patta dei pantaloni.
Verso le diciannove, Paoletta, dopo aver provocato il bel giovanotto per tutto il pomeriggio, decise di proporre a lui e a sua sorella di fermarsi a cena da loro. Il padre diede il suo consenso e così le due ragazze si impegnarono nella preparazione di una cena, certamente non luculliana ma comunque soddisfacente. Mentre i quattro erano a tavola Paoletta si mise a provocare suo padre, lui gli stava seduto di fronte e la porcellina con il piede nudo gli solleticava il pacco scivolando con le dita sull’asta rigida dell’uomo. Giorgio e Mirella a loro volta seduti uno di fronte all’altro, mentre parlavano, si accorsero che stava succedendo qualcosa di strano. Così il ragazzo fece cadere il tovagliolo e si chinò repentinamente per raccoglierlo. Paoletta fu abbastanza veloce a ritrarre il piede, ma non abbastanza da non consentire a Giorgio di vedere tutta la scena. Si schiarì alcune volte la gola, imbarazzato e sconvolto, poi si asciugò la bocca con il tovagliolo e un silenzio di tomba cadde su tutti loro.
Mirella, aveva notato la scena e ne aveva compreso chiaramente i turpi risvolti, pensò infatti al suo rapporto con il padre di Paoletta, e capì che se fosse venuto fuori l’incesto tra padre e figlia, di sicuro sarebbe venuto alla luce anche quello tra lei e il suo maturo amante!!
A quel punto Paoletta decise di prendere il toro per le corna e guardando dritto negli occhi il giovane ragazzo cominciò a spiegargli la situazione che da poco tempo si era venuta a creare tra di loro e naturalmente coinvolse nel loro speciale triangolo anche l’amica Mariella. Giorgio era paonazzo in viso e usando il tovagliolo si asciugava di continuo la fronte.
La maialina di Paoletta avvicinò la sua sedia a quella di lui e gli cinse le spalle con un braccio, poi una mano si posò sui jeans del ragazzo e precisamente sulla parte alta della coscia. Il seno premuto sul braccio e la mano che distrattamente gli scorreva sui jeans attillati furono come una scintilla in mezzo alla paglia. Giorgio, impacciato, quasi paralizzato, mentre la bocca di Paoletta gli si posava sul suo collo, sudava copiosamente. Poi lei, sfacciatamente fece scivolare la mano delicata sulla patta dei jeans e vi trovò una protuberanza durissima che formava una ampia curva sotto la stoffa. Lui vide il padre di Paoletta accarezzare il viso di sua sorella e poi li vide baciarsi con passione. Lui si volse verso Paoletta e trovò le sue labbra morbide che si posarono come ventose sulle sue.
Si baciarono, le mani di lui presero a muoversi sul corpo di Paoletta, mentre lei armeggiava con la cintura dei suoi pantaloni. Il giovane, per facilitarle il compito si sollevò in piedi e in men che non si dica, la zip scese in basso. Fece fatica a far scendere i jeans del ragazzo, sembravano essere come una seconda pelle, tanto che erano attillati. Anche gli slip seguirono il percorso dei pantaloni e Paoletta rimase sbalordita da tanta dotazione!!
Nella sua pur giovane vita, non aveva mai avuto modo di maneggiare un pistone così lungo e grande!! Lei, accucciata davanti al totem, lo osservava come se stesse adorando la statua di Gesù Cristo, sfiorava con le dita la morbida pelle del prepuzio che ricopriva interamente il glande, poi strinse parzialmente fra le dita il fusto del maestoso cazzo e fece scendere la pelle, scoprendo la cappella violacea e tesa. La mano di lui dietro la nuca di Paoletta al fine di invitarla a prenderglielo in bocca, lei che con la punta della lingua se lo stava ‘gustando’ come si fa con un dolce mai assaggiato. Poi papà Luigi, disse loro di spostarsi in camera sua e così abbandonarono la tavola apparecchiata e si infilarono nella stanza del vecchio genitore. In breve furono tutti completamente nudi e mantenendo le stesse coppie si divisero il letto, a fianco a fianco, le donne sopra e i maschi sotto, il cazzo di Luigi nella figa di Mirella, il bestione di Giorgio in quella di Paoletta. Le donne danzavano sinuosamente sui corpi maschili, Paoletta si faceva penetrare gradatamente dal lungo pistone di Giorgio, mentre Mirella saliva e scendeva sul cazzo del suo maturo amante. Nell’aria si udiva una deliziosa e coinvolgente sinfonia d’amore, gemiti acuti ai alternavano a profondi sospiri, mani che raccoglievano piacere, incitamenti che suggerivano le azioni e lievi sciabordii che testimoniavano l’eccitazione estrema delle femmine. Paoletta allungò un braccio e sfiorò il petto di suo padre, lui a sua volta le lambì il seno, fu come un segnale, anche Mirella accarezzò il petto di suo fratello e lui quasi inconsciamente, rapito dal desiderio, con i polpastrelli le accarezzò i turgidi capezzoli. Mirella si rivolse a Luigi’..

‘Amore, mettimelo nel culo, ti prego’.. ‘

‘Ummmhhhh, siiiii, dai ficcatelo dentro, daiiiii”..’

La ragazza si sollevò e si sfilò il pene dalla figa, quindi guidò con la mano fra le gambe la cappella contro il suo sfintere, poi si calò impalandosi lentamente fino in fondo.

‘Paoletta, lo vuoi anche tu nel culetto???’

‘Nooo, sono vergineee, ce l’hai troppo.. gro..ssoooo”.’

‘Dai, fammi provare, dai’..’

‘Continua a scoparmi, scopamiiii’..’

In quel momento, Luigi, nonostante fosse tutto preso dall’inculare la sua giovane amante, per merito delle finestre spalancate, sentì in lontananza il rumore caratteristico che produceva il SUV di sua moglie. ‘

‘Cazzooo, Paoletta, è arrivata la mamma, veloci, veloci’..’

Tutti si rivestirono velocemente, poi Paoletta risistemò alla bene meglio il letto e raggiunse gli altri già spaparanzati in salotto. Dopo meno di un minuto, lo scatto della serratura confermò che Luigi non si era sbagliato.
Padre e figlia, salutarono la mamma affettuosamente e le presentarono Mirella e Giorgio.
Dopo le solite formalità, i due ospiti salutarono e se ne andarono.
La mamma, spiegò che le era saltato l’appuntamento con il cliente e che aveva preso il primo aereo ed era tornata in anticipo. La donna era felice di poter finalmente trascorrere una domenica assieme alla sua famiglia e così quella sera uscirono tutti e tre e andarono a mangiare cena in un rinomato ristorante del centro. Verso la mezzanotte tornarono a casa e subito i due genitori augurarono la buona notte alla figlia e si ritirarono in camera loro. Paoletta lesse alcune pagine del suo libro, poi spense la luce e si girò sul fianco destro. Non fece in tempo ad addormentarsi che udì chiaramente gemiti e versi soffocati di inequivocabile origine. Il babbo e la mamma stavano scopando. Gli occhi della ragazza si spalancarono all’improvviso ed eccitata stette a sentire, immaginò il bel cazzone di papà che stantuffava la figa della mamma, sicuramente stavano nella classica posizione del missionario o forse la stava fottendo a pecorina, che rabbia non poter essere al posto della mamma!!! La mano destra si insinuò fra le cosce e le dita iniziarono a sfregarsi il clitoride, più sentiva i gemiti di mamma e più lei provava invidia, ma si accorse che questo ascolto la elettrizzava moltissimo. Sentì chiaramente sua madre venire, lo capì dai gemiti prolungati e dai suoi si che sembravano non finire mai; accelerò i movimenti delle dita e dopo pochi secondi mordendosi le labbra per non fare rumore venne anche lei. Stanca, con la mano ancora fra le cosce aperte si addormentò come un masso.
Per Paoletta la domenica trascorse lenta, nel pomeriggio telefonò a Mirella e le chiese cosa avesse detto suo fratello di quanto accaduto in pomeriggio del sabato precedente.
Le spiegò che Giorgio non si sarebbe mai aspettato che si realizzasse una situazione come quella e che comunque dopo essersi ripreso dallo choc era riuscito a calarsi nella piacevolissima parte e a divertirsi veramente un casino. Peccato che nel momento migliore fosse arrivata la madre e avesse rovinato tutto. Paoletta, fece chiaramente capire che se lui voleva godersela ancora, ci avrebbe pensato lei ad organizzare un’altra occasione.
Specificò chiaramente che lei non si sarebbe mai fatta inculare da Giorgio, perché prendersi un siluro come quello dentro l’ano, per lei era assolutamente impensabile. Mirella rise di gusto e confessò all’amica che non sapeva nemmeno lei, che il giovane fratellino, fosse così tanto dotato.
Trascorsero alcuni giorni dove non fu possibile progettare nulla, poi, finalmente, il venerdì sera la mamma rientrò dicendo che l’indomani mattina sarebbe dovuta partire per andare nei pressi di Londra a risolvere un grave problema ad un macchinario per la produzione della birra.
Così, Paoletta verso le nove del mattino del sabato si trovò finalmente sola con il suo papà.
La solleticava l’idea di rifarlo in quattro, assieme al maxi dotato Giorgio e con Mirella e papi.
Mentre il babbo si riposava lei telefonò alla sua amica e combinò per la sera, cenetta in trattoria tutti e quattro assieme e poi, nottata di fuoco a casa sua.
Il paparino si alzò verso le undici e Paoletta gli comunicò il programma per la serata.
Lui le rispose che andava bene e che lei era una gran porcellina. Verso le quindici Luigi ricevette sul suo cellulare la chiamata della moglie che lo avvertiva d’essere atterrata all’aeroporto di Heathrow e che stava per salire s’un taxi che l’avrebbe condotta a destinazione. Luigi salutò la moglie e immediatamente pensò che questa volta non ci sarebbero stati ostacoli o interruzioni all’orgia che Paoletta aveva organizzato.
Cenarono in una trattoria tipica con la porta d’ingresso in legno scuro con i vetri coperti da tendine ricamate e traforate. Il servizio alla buona, ma il cibo veramente molto buono e abbondante. A dire il vero anche il vino fu servito senza parsimonia e quando salirono in macchina per far ritorno a casa sperarono che non li fermasse la polizia sottoponendo Luigi che stava alla guida all’alcool test.
Fortunatamente giunsero sani e salvi a casa e, prima gli uomini e poi le donne, si diedero una necessaria rinfrescata in bagno. Paoletta accese tutte le luci del salotto e si sedette completamente nuda su una poltrona, Mirella fece altrettanto e quando i due maschi le raggiunsero rimasero per un attimo gradevolmente sorpresi. Velocemente imitarono le ragazze, Luigi accomodandosi sulle cosce nude di Paoletta, mentre Mirella si sedette sul bracciolo della poltrona occupata da suo fratello. Paoletta fece alzare in piedi suo padre, poi si sollevò a sua volta in piedi e quindi spinse Luigi dolcemente sulla poltrona; si inginocchiò fra le gambe di lui e gli prese in bocca il cazzo ormai bello duro. Lo lavorava per bene leccando nel va e vieni l’uretra e palpandogli le palle con la mano sinistra. Fratello e sorella intanto, si accarezzavano timidamente, nessuno dei due osava approfondire la conoscenza del corpo dell’altro. Lui aveva il suo siluro turgido e impennato, se lo toccava accarezzandolo lentamente, poi Mirella eccitata al parossismo, scivolò sulle gambe di lui, lo abbracciò con un solo braccio, lo attirò verso di se, i due si guardarono intensamente, gli occhi di entrambi velati e torbidi, le loro bocche vicinissime finalmente si incontrarono avide e si schiusero per far entrare all’interno la lingua dell’altro. Le mani perlustrarono le cosce di lei carezzandole lievemente, tentarono di insinuarsi fra di esse, ma in quella posizione, seduta di traverso sulle gambe di lui, era difficile per la ragazza aprire bene le sue. Mirella si sollevò in piedi e poi, guardando suo fratello in viso, gli si sedette sopra, catturando con la vagina fradicia la sua cappella, poi muovendosi dolcemente si impalò ficcandosi il cazzo nella figa fin quasi alla radice. Mentre Mirella danzava flessuosamente sul pene teso di Giorgio, sull’altra poltrona si evidenziava un cambio radicale di posizione. Paoletta a pecorina sulla poltrona e in piedi dietro di lei suo padre che la sbatteva con forza ficcandole il cazzo nella figa. La teneva saldamente per i fianchi e ad ogni affondo si udiva un sonoro ciac, effetto delle cosce di lui che sbattevano contro le chiappe di lei. Il quartetto si muoveva senza sosta, come un concerto, lamenti e mugolii accompagnavano eroticamente le loro ritmiche copulazioni. Paoletta incitava suo padre a fotterla a farla godere e lui grugniva chiamandola troia e anche puttanella mia. Giorgio diceva a Mirella che era una porca, che le avrebbe sfondato la figa completamente’. Poi Luigi lo sfilò dalla figa della figlia e sputandole sul buco del culo, gli appoggiò e simultaneamente spinse, la grossa cappella nel piccolo e stretto sfintere. Serrò i denti la piccola Paoletta, sentì il forte dolore e chiese a suo padre di far piano, lui non l’ascoltò neppure e continuò a procedere penetrandole centimetro dopo centimetro fino a sfondarle il culetto ormai non più vergine.
Luigi rivolgendosi agli altri due, eccitato e infoiato come una bestia, disse loro che sua figlia era una troia sfondata, che le stava spaccando il culo e che da lì a poco l’avrebbe riempita di calda sborra. Giorgio a questo punto spinse via sua sorella e si avvicinò all’altra coppia, il suo cazzone lo precedeva di una spanna abbondante, Luigi lo vide e comprese le intenzioni del ragazzo, sfilò il pene dal culo di sua figlia e subito mister cazzone, lo rimpiazzò. Il buco del culo era già un po’ dilatato, ma non a sufficienza per permettere al grosso palo di entrare con facilità. Con l’ano slabbrato e dolorante, Paoletta sentì il grinzoso anello allargarsi ulteriormente, ebbe l’impressione che qualcosa li dietro si lacerasse e il gigantesco cazzo le fu dentro per metà. Urlò forte Paoletta, insultò lui e anche suo padre, disse loro che erano dei bastardi sadici, che gliel’avrebbe fatta pagare, poi impotente subì suo malgrado la devastante violenza anale. Senza perdersi d’animo gli altri due si diedero da fare e Mirella si sdraiò supina a terra sul tappeto, Luigi le sollevò in alto le gambe appoggiandosele sulle spalle, quindi puntò il glande contro il foro anale della sua amante e glielo ficcò dentro.
Lei, a testimonianza che c’era abituata, non fece una piega, anzi, lo attirò a se per farlo entrare il più possibile nelle sue viscere; gridava e godeva la puttanella, mentre ora le urla e i lamenti di Paoletta si erano notevolmente affievoliti. La dura spingarda di Giorgio le entrava quasi tutta dentro al culo, lei aveva capito come fare per non sentire troppo dolore e con entrambe le mani dietro si era artigliata le chiappe separandosele il più possibile. Così facendo automaticamente allargava anche il suo foro anale e facilitava l’ingresso dell’enorme mazza di Giorgio. Lui le disse che stava quasi per sborrarle dentro, lei gli urlò di aspettare e di continuare l’inculata, lui le disse che lo sapeva che era una zoccola e le sprofondò all’interno fino ai coglioni. Era incredibile vedere l’escursione che il lunghissimo cazzo faceva dentro e fuori dall’intestino di Paoletta, lei cominciò gradatamente a godere, lui le diede qualche sculacciata sulle natiche e accelerò i movimenti, fin quando lei gli disse che stava per venire e allora anche lui lasciò che le cose andassero come volevano e mentre lei godeva forsennatamente lui le sborrò nel pancino riempiendole le viscere di liquido bollente. Mirella se lo prendeva in culo e con una mano si sditalinava, Luigi con versi animaleschi le venne dentro e lei per qualche attimo continuo a sfarfallare velocemente sul clitoride, poi a sua volta venne urlando al mondo il suo immenso piacere.
Appena recuperate le forze tutti e quattro andarono in bagno e si infilarono a turno sotto la doccia. Poi si sedettero nudi come vermi attorno al tavolo della cucina e si dissetarono con dell’acqua fresca. Le due amiche vollero dormire assieme e così gli uomini si buttarono sul letto della camera di Luigi e dopo un po’ si addormentarono. Le giovinette invece parlarono e si confessarono a lungo, specie Paoletta, che nonostante alla fine avesse provato piacere, si lamentò con Mirella per il culo che gli doleva in modo alquanto acuto.

‘Cara Paoletta, ai maschi piace il culetto delle donne e quello che è successo stasera è una esperienza che in futuro si rivelerà utilissima. Hai perso la verginità anale e per di più con un cazzo come quello di mio fratello, d’ora in poi non avrai più paura di nessuno!!!’

‘Si forse hai ragione, ma per intanto il culo mi fa malissimo!!!’

‘Tranquilla, vedrai che ti passerà!!’

‘Ci andrebbe una lingua delicata che me lo massaggiasse”

‘E’ una proposta?’

‘Beh se vuoi, poi magari, se ti va io posso ricambiare”

‘Girati a pecorina e divarica bene le gambe’..’

‘Così va bene??’

‘Ummhhh, che culetto che hai!! Capisco i maschi che te lo vogliono fare!!! E’ una vera opera d’arte sai???’

‘Daiii, leccami il buchettooo’..’

‘Ummhhhh, mmmhhhhhh, mmmmmhhhhh”.’

‘Wowwww, Mariiii, mettimi due dita in figaaaa’..’

‘Mmmmhhh, siii,mmmhhhhh”’

‘Ummhhh belloooooo, belloooooo”’

‘Mmmmhhh, non urlare Paoletta, non urlare”’

‘Leccameloooo, leccaaaaa, siiiiiii”..’

Queste urla acute, svegliarono Luigi che dormiva assieme a Giorgio nella stanza accanto’..

‘Giorgio, Giorgiooo, ehiii, senti di là come urlano!!! ‘

‘Chi urla, cosa succede??’

‘Le donne urlano, non le senti???’

‘Si adesso si, le sento’ Andiamo a vedere, magari una di loro sta sognando!!’

Si alzarono da letto e senza indossare nulla uscirono dalla loro camera e si affacciarono a quella di Paoletta. Rimasero di stucco, ma non furono poi così sorpresi dalla scena che si stava svolgendo sotto ai loro occhi. Entrarono in camera senza che le femmine nemmeno se ne accorgessero, Giorgio già eccitato con il cazzo eretto e Luigi che invece ce l’aveva ancora mezzo e mezzo. Il vecchio padre vide la tour Eiffel del ragazzo e attratto da quell’enorme attrezzo vi posò sopra la mano. Giorgio si volse di scatto, poi a sua volta, guardando fisso le due ragazze, prese in mano il pene del buon Luigi. I maschietti si masturbavano a vicenda mentre Paoletta si faceva leccare culo e figa dalla sua migliore amica.
Luigi si piazzò davanti al giovane e chinandosi glielo prese in bocca. In quel momento Mirella si sollevò in ginocchio e li vide’..

‘Paoletta, guarda un po’ cosa succede qui di fianco a noi!!!’

‘Oh madonna, ma papi cosa fai?? ‘

‘Che domande fai, me lo sta succhiando, non lo vedi??? Tu non te la stavi facendo leccare da Mirella? Quindi’..’

Sul letto le donne si scambiarono i ruoli, poi gli uomini si misero più comodi e si sdraiarono a loro volta letto in posizione di sessantanove, essi si spompinarono lungamente e di gusto fino quando si eiacularono abbondantemente in bocca. Le ragazze ci impiegarono qualche minuto di più e poi anche loro giunsero al sospirato orgasmo.

Quella notte fu un’unica e fantastica esperienza, poi Giorgio dovette tornare in Inghilterra e il quartetto si sciolse. Il trio proseguì le varie esperienze fin quando Paoletta conobbe un ragazzo e dopo qualche tempo con lui convolò a giuste nozze.
Anche Mirella, si fidanzò con un suo compagno di scuola e lasciò definitivamente Luigi che per forza di cose dovette accontentarsi della sua donna manager d’industria.

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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