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140 – Luisella con papi e mami

By 8 Marzo 2014Febbraio 9th, 2020No Comments

Mia moglie e io siamo sempre stati una coppia libera e libertina. Ci siamo sposati giovanissimi, lei aveva appena sedici anni ed era incinta, io ne avevo solamente diciotto, ma già ci amavamo con grande passione e infinito desiderio di appartenerci uno all’altra.
Dopo qualche anno dal nostro matrimonio abbiamo iniziato un percorso perverso fatto di incontri con altre coppie, di scambi di partner e anche di esibizionismi vari, nei parcheggi oppure al cinema o addirittura in certe spiagge di nudisti. Poi, l’overdose di sesso o forse la noia e anche, perché no, il disgusto, poco per volta ci ha fatti rinsavire e gradatamente ci ha portati a riprenderci il piacere di stare assieme, soli lei ed io. Mentre gli anni passavano e la nostra bambina cresceva, ci accorgemmo di amarla in modo spropositato, ma ci parve che fosse amore esclusivamente filiale e in modo, che ora definisco superficiale, archiviammo spesso e volentieri l’argomento. Molte volte mi capitava di guardarla girare per casa mezza nuda e di seguirla con lo sguardo quando mi passava davanti, con il culetto fasciato dai jeans, attillati come una seconda pelle. Mi convincevo che queste mie attenzioni erano indirizzate all’ammirazione che avevo nei confronti di mia figlia e che questa sua pura bellezza mi inorgogliva di fronte agli altri. Non riuscii mai a distinguere la linea di demarcazione che divideva i sentimenti filiali da quelli lubrici e trasgressivi.
Prima di raccontarvi l’accaduto, vorrei soffermarmi un secondo per una doverosa precisazione; prima dei suoi diciotto anni, io con lei, non ho mai fatto assolutamente nulla e
forse se non ci fosse stato quell’unico letto galeotto, non sarebbe mai successo niente’.. Invece”

Eravamo nel mese di Luglio e il giorno quindici di quel mese io avrei compiuto trentotto anni. Visto che il giorno ventuno dello stesso mese, anche mia moglie Lorena, avrebbe raggiunto i trentasei anni, per festeggiare, decidemmo di recarci, assieme a nostra figlia Luisella, in un magnifico posto di mare, dove avevamo provveduto ad affittare un mini alloggio per una settimana.
In effetti l’alloggio aveva un costo molto ridotto, ma anche lo spazio era proporzionalmente limitato. Un ingresso in una piccola cucina, arredata in modo molto spartano e una camera da letto con un solo grande letto matrimoniale. In fondo un bagno che contrariamente agli altri ambienti era ben arredato e di proporzioni gigantesche. La prima sera di vacanze, decidemmo di andare a cenare in un ristorante tipico, ricavato dentro una fresca grotta di pietre e illuminata dalla fioca luce delle candele. Cena a base di pesce: Antipasti costituiti da una varietà impressionante di ‘coquillage’ con relative salse e bruschette, il tutto servito su un ceppo di legno posto in centro al tavolo. Ci fu poi servito un primo consistente in un piatto di spaghetti allo scoglio, piuttosto spessi e al dente, ma veramente buonissimi. Per secondo ci fu raccomandato il branzino al sale con le patate al forno e constatammo che ci avevano veramente consigliato bene. Innaffiammo il tutto con del buon Prosecco di Valdobbiandene e a fine cena mi accorsi che le due bottiglie si erano completamente prosciugate.
Dopo il caffè e il liquorino d’ordinanza, pagai il salatissimo conto e uscimmo all’aria aperta.
Si respirava il profumo dei pini marittimi, l’aria tiepida della sera ci avvolgeva e ci donava un meraviglioso senso di benessere, ci inoltrammo così sul lungomare e respirando a pieni polmoni l’aria salubre intrisa di iodio, camminammo a lungo tutti e tre abbracciati, tenendo la nostra tenera bambina in mezzo a noi. Mia moglie e io eravamo estremamente orgogliosi di Luisella, mentre camminavamo, ce la guardavamo e la mangiavamo con gli occhi.
La somiglianza con sua madre era impressionante, alta appena un metro e sessanta, molto minuta, come lei, aveva i capelli biondissimi, mossi naturali, con dei boccoli in fondo, che teneva da sempre lunghi fin oltre le spalle, gli occhi azzurri chiarissimi, il suo visino da bambolina, il nasino all’insù, con la boccuccia che sembrava disegnata da un abile pittore, il piccolo seno, che nonostante i suoi recentissimi diciotto anni, pareva essere ancora adolescenziale, i fianchi appena accennati , il culetto rotondo e sporgente che era una vera opera d’arte e infine le sue gambe ben tornite che la bimba lasciva spesso e volentieri ampiamente scoperte. Come dicevo, mia moglie era uguale a lei, anche se il fisico più maturo le dava un aspetto molto più ‘troieggiante’ e ai maschi che incontrava dava sempre l’idea di una che amava profondamente il cazzo.
Sentivamo la risacca del mare e anche un po’ di fresca aria che sostituiva gradatamente quella precedentemente più tiepida. Decidemmo così di tornare indietro e di andarcene a casa. Abituati alla promiscuità famigliare, mia moglie e io ci spogliammo nudi, la stessa cosa fece la piccola, ma, come d’abitudine, lei indossò un paio di mutandine pulite, quindi si infilò la sua immancabile camicia da notte rosa e assieme a noi si infilò in bagno, una lavata di gruppo e poi tutti e tre sotto il candido lenzuolo nello stesso grande letto. La luce della lampada da muro era ancora accesa e già la mia piccola si avvicinò pericolosamente a me’..

‘Papi, ho freddo”

Così dicendo si avvinghiò a me, io sentii il suo acerbo corpo contro il mio e mi accorsi di una simultanea erezione che stava prepotentemente manifestandosi in modo fin troppo evidente.

‘Emmhhh, Luisella, io invece ho caldo e se non ti dispiace’..’

Così facendo mi girai dall’altra parte, lei mi lasciò sistemare e poi mi cinse nuovamente con le sue braccia. Contro la mia schiena sentivo il suo seno puntuto e nell’incavo delle mia gambe piegate, le sue cosce che vi si appiccicavano contro. L’erezione c’era ancora, la cappella strusciava contro il lenzuolo di sotto. A noi due si unì pure mia moglie, lei, con il braccio sinistro teso raggiunse il mio fianco e sfiorò con la punta delle dita il mio membro rigido. Lo sentì e si allungò ancora un po’ comprimendo come una sardina, Luisella in mezzo a noi, sentii i suoi polpastrelli massaggiarmi il pene e sfiorarmi la cappella vellutata, poi lei mi disse di girarmi, le risposi che preferivo non farlo, lei insistette e così per forza di cose mi dovetti voltare.
Mentre succedeva questo, le prime gocce di pioggia, iniziarono a picchiettare insistenti contro i vetri della finestra, un lampo rischiarò la camera e subito appresso si udì nel cielo un brontolio che aumentava gradatamente di volume per poi esplodere in un assordante tuono. La luce si spense improvvisamente e la nostra paurosissima piccola”

“Oh papà, papà…ho paura…ci sono i lampi, i tuoni, tienimi stretta…ho tanta paura”

“Non temere amore il tuo papino è qui e ti protegge’

Lei mi si era addossata completamente, io la stringevo con gesti di falsa protezione e le accarezzavo i lunghi e sciolti capelli biondi, mentre mia moglie”

“Non aver paura tesoro, qui c’è anche la mamma. Madre mia come tremi…’

Lorena da dietro le accarezzava dolcemente il viso, poi la prese per una spalla e la fece mettere supina.
Io tentai di rincuorarla’..

“Gioia mia fammi sentire, è proprio vero, hai la tremarella’.’

Mentre Lorena continuava ad accarezzarle il viso io appoggiandole una mano sulla tettine sinistra”..

‘Ehi, senti come batte questo cuoricino… Tranquilla tesoro, sei qui fra la braccia del tuo papà, sei al sicuro”

Il mio cazzo durissimo era appoggiato sulla sua coscia, lei allungò una mano e lo sfiorò”

‘Papi, ma sono io che ti faccio questo effetto?’

‘Emmhhh, si amore mio, sei così bella che papi non capisce più niente. Lo hai già toccato il pisello a qualcuno?’

‘No papi, è la prima volta, che bello, sembra di legno, è durissimo ”.’

Lorena, dall’alto della sua troiaggine acuta, le prese la mano e glielo fece impugnare, poi sovrapponendo la sua a quella della nostra bambina iniziò a guidarla in una lenta sega.
I lampi dalla finestra illuminarono la nostra camera e vidi il viso di mia moglie sopra a quello di Luisella, le loro bocche erano unite e incollate una all’altra, si stava materializzando un vero lunghissimo bacio lesbico tra madre e figlia.
Staccai le mani dal mio cazzo e sollevando la camiciola di Luisella cercai di sfilarle le mutandine, lei sollevò il culetto per facilitare la mia opera e finalmente potei posare delicatamente le mie dita sulla morbidissima e paffutella fighetta di mia figlia.
Sulla mia mano per una frazione di secondo se ne posò un’altra, la accarezzai e risalii lungo il braccio per sapere a chi appartenesse quella morbida manina. Era di Luisella, che mi guidava le dita sul punto più sensibile della sua vagina. Mi fece appoggiare i polpastrelli del dito medio e dell’anulare sul suo grilletto sporgente, poi tenendomi ancora la mano iniziò a farmi disegnare sul clitoride piccoli movimenti circolari. Ancora un lampo e ancora le bocche unite. Sentivo che si staccavano appena per prendere fiato e poi nuovamente le loro ventose si univano per scambiarsi lingue e salive.
Luisella abbandonò la mia mano lasciandomi libertà di movimento, sentii sotto il palmo della mano un morbido tappeto di peli serici, che mi provocò sussulti e vibrazioni al cazzo, abbandonai momentaneamente il clitoride e insinuai le mie dita fra le pieghe delle sue piccole labbra, incontrai la sua bagnatissima apertura e ci infilai un dito, la mano della mia bambina mi bloccò il polso e mi riportò le dita a solleticarle il clito. Un fulmine mi diede modo di vedere una mano di Luisella che si era impossessata di una tetta di sua madre. Anche Lorena si stava dedicando alle piccole montagnole di sua figlia.
Poi l’abat-jour, così come s’era spenta, si accese e lo spettacolo si mostrò in tutto il suo splendore. Incurante della mancanza di tende alle finestre, scoprii me stesso e anche le due femmine, allontanando il lenzuolo ai piedi del letto. Poi mi sollevai e scavalcai Luisella per mettermi dalla parte di mia moglie, lei invece di guardare me, si mise in posizione di sessantanove sopra a sua figlia. Dalla mia parte il culo e la figa di Lorena, sotto ai quali c’era, immerso dentro una nuvola di capelli biondi, il viso angelico della nostra acerba bambina. La sua linguetta inesperta si mosse leccando la patata della mamma, io avvicinai il mio cazzo teso e duro e lo appoggiai al buco vermiglio della vagina, lo trovai allagato e scivoloso e senza alcuna difficoltà le sprofondai dentro fino alla radice. Iniziai a stantuffarla avanti e indietro mentre la lingua di Luisella iniziò a leccarmi i coglioni, quindi le sue ditine si insinuarono fra le mie chiappe e mi solleticarono il buco del sedere, quindi penetrarono all’interno sditalinandomi lo sfintere. Le due troiette godevano da impazzire e pure io mi stavo avvicinando a passi veloci verso l’eiaculazione. Sentii prima venire Luisella e subito appresso mia moglie che come sempre urlò a tutto il mondo il suo infuocato orgasmo. Estrassi il cazzo dalla sua figa e appoggiai la cappella alla boccuccia della mia creatura, lei la aprì e accolse fino all’ultima goccia il mio seme dentro alla sua bocca. Esausto mi abbandonai distendendomi al fianco di mia moglie e subito dopo anche Luisella si distese vicina a me. Il mio cazzo scendeva a scatti verso il basso appoggiandosi gocciolante sul mio ventre, la bocca di mia figlia se ne impossessò lambendomi la cappella e ripulendomela dalla sborra che colava lungo il fusto, la sua lingua raccolse poi la pozzetta di sperma che si era depositata dentro al mio ombelico e la inghiottì golosamente. Mi disse che sapeva di castagne abbrustolite; era la prima volta che una donna mi diceva che il mio seme aveva il gusto delle castagne!!

Nudi, come vermi, distesi sul letto, parlammo per quasi due ore, non volli e nemmeno, seppi spiegare le recondite motivazioni che inspiegabilmente mi spingevano verso un essere, che in teoria non avrei mai dovuto, biblicamente parlando, desiderare e men che meno sfiorare anche solo con un dito. Invece era successo e per me era il coronamento di un desiderio che in modo innaturale e forse, anche inconsapevole, io coltivavo da molto tempo.
Questa fu la prima esperienza incestuosa della nostra piccola famiglia, ma durante quella vacanza ””

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina

e-mail: alexlaura2620@libero.it

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