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174 – La giovane Vanessa, il dott., lo zio, la zia e il cugino

By 5 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Elisabetta, attese che lo zio bussasse e poi aprì l’uscio della camera”’.. Vide che assieme a suo fratello Nevio, zio di Vanessa, c’era pure il suo di figlio, Luca, il primogenito, diciottenne da pochi giorni. Il giovanotto aveva sempre avuto quella espressione ebete sul viso e anche se non lo era, pareva un povero ragazzino ritardato, timido e impacciato.

‘Ciao Nevio, vieni avanti”. Come mai c’è anche Luca con te?’

‘Ciao Eli, buongiorno dottore” Gli ho telefonato io e lui si è offerto di farmi compagnia durante il viaggio’.. ‘

‘Capito’.. Va beh, io volevo parlare in privato con te”..’

‘Parla pure” Ma, tuo marito non è con te???’

‘No, questa è una vacanza che il dottore ha offerto a noi dipendenti”’

‘Scusa, ma noi chi???’

‘Da un po’ di tempo, nostra nipote Vanessa, lavora nello studio del dottor Andrea, da una mano a me a sbrigare le pratiche arretrate”.’

Lo zio Nevio, a quella notizia, per un solo attimo ebbe sul viso, un’espressione di confusione, che contribuì a mostrare una certa agitazione che si era impossessata di lui’..

‘Ah, ecco”.. C’è ancheee’. Vanessa con voi?’

‘Si dorme ancora di là in camera sua”’.’

‘Ma scusa, tu e il’..dottore’.. dormite assieme???’

Rispondemmo quasi in coro Elisabetta ed io”.

‘Si, era l’unica camera disponibile prendere o lasciare e così ci siamo adattati””

‘Ah, capito’.. maaa”. Tuo marito’.. insomma” è al corrente????’

‘Senti, fratello, non ti preoccupare!!! Piuttosto tu, mi dovresti spiegare alcune cose veramente imbarazzanti, per me, per te e anche per Vanessa”.’

Elisabetta prese per un braccio suo fratello e lo condusse fuori sul terrazzo, rimanemmo soli Luca ed io”

‘Allora??? Come va Luca?? Tutto apposto??? E ste donne???? ‘

‘Si, va bene, si si apposto. Di quali donne parla???’

‘Le donne, le donne in generale, sei un giovanotto, dovresti scopare come un riccio!!!’

‘Ah, no, sono preso con lo studio, devo rimediare qualche materia e no, no, non ho la ragazza.’

‘Non l’hai mai avuta una ragazza???’

‘Emmm’. No, per ora no”.’

‘Quindi sei vergine???’

‘Cosa vuole dire dottore?? Non capisco, sa io penso anche alla musica e poi colleziono fumetti e allora”’

‘Va beh, lasciamo perdere, avresti bisogno di passare un po’ di tempo con me”’

‘Capito, solo che ho anche le collezioni di francobolli da completare eee’..’

‘Si, si, va bene, va bene così, lasciamo perdere!!!!’

Era magrissimo il giovane, capelli a caschetto rossicci e occhi azzurri, il naso un po’ troppo pronunciato e la bocca con le labbra spesse e carnose. Fisicamente con il torace stretto, stretto e le gambe che sembravano dei grissini. Elisabetta aveva fatto veramente un figlio che era una vera schifezza!! Magari la piccolissima femminuccia, crescendo, sarebbe diventata una bella giovinetta. Nonostante la porta esterna chiusa, sentivo discutere animatamente Elisabetta e suo fratello. Il giovanotto ed io invece eravamo in un momento di stallo e di imbarazzo, dovuto alle scarsissime argomentazioni di cui si poteva parlare. Lui si sedette sulla poltrona e prese in mano l’iphone, dopo un attimo sentii aprirsi con dei suoni acutissimi, un videogioco di guerre stellari. Un bambino, sarebbe stato meno preso di quanto non lo fosse Luca. Giocava, muovendo le mani repentinamente sulla tastiera, con la lingua fuori da una parte e gli occhi che parevano totalmente allucinati. Un tipo del genere, fosse vissuto in un piccolo centro, l’avrebbero sicuramente denominato ‘lo scemo del paese’.

In quel momento vidi aprirsi la porta di comunicazione e comparve Vanessa, nuda come se nulla fosse. Le andai incontro e, prima che la vedesse suo cugino, la bloccai spingendola nuovamente all’interno della sua stanza, lei, al momento pensò che la volessi scopare e come una vera puttana ninfomane si avvinghiò a me. A fatica me la staccai di dosso e rapidamente le spiegai gli ultimi sviluppi e la conseguente nuova situazione. Parve capire e subito raccolse dal fondo del letto i suoi indumenti, aprì un cassetto del comò e si impossessò di un paio di minuscole mutandine e quindi si infilò in bagno chiudendosi dentro. Che faticaccia!!!!
Eli e Nevio rientrarono, vidi lui abbacchiatissimo e lei impettita e fiera. Lei mi spiegò che Nevio e suo figlio Luca, si sarebbero fermati alcuni giorni e anche che, al loro arrivo, avevano provveduto a fermare una camera che s’era appena liberata nello stesso nostro hotel.
Pensai che era finita la pacchia, con lo zio Nevio e quella specie di ragazzino immaturo in mezzo alle palle avremmo trascorso certamente delle vacanza di merda!!!

In effetti, quella sera a cena, fu di una monotonia incredibile, lunghi silenzi inframmezzati da pochissime parole. Dopo cena, Nevio e Luca, invitati da Elisabetta, salirono in camera da noi e tutti assieme ci accomodammo sul terrazzo con vista mare. Il ragazzino, a parte qualche monosillabo pronunciato qua e là, rimase in silenzio tutta la sera. Mi stupiva che fosse così timido e introverso. Vanessa era al contrario un vulcano sempre in eruzione, divertente e frizzante. Due giovani coetanei con caratteri diametralmente opposti. Mentre si parlava mi venne in mente di non aver parcheggiato la macchina all’interno del cortile e scusandomi scesi a spostarla. Rimasi fuori forse cinque minuti, giusto il tempo di scendere spostare la vettura e ritornare su. Appena in camera, mi diressi immediatamente verso il bagno per soddisfare una mia urgente necessità fisiologica. Entrai in bagno con la mano già sulla patta e accesi la luce, Luca era al buio in piedi davanti alla tazza che pisciava. Mi scusai ed uscii.
Nei miei occhi, l’immagine del pisello dell’insicuro e impacciato giovane Luca. Con quel cazzo sarebbe potuto diventare una hard star. Elisabetta, dal terrazzo, mi fissava sorpresa dal mio comportamento. In realtà ero rimasto sconvolto da quel biscione incappucciato quasi per intero, che si teneva in mano e che gli pendeva verso il basso di buoni venti centimetri quasi a contatto con il bordo del water. Mi sedetti di fronte ad Elisabetta e mi scappò da ridere. Lei mi guardò come se fossi diventato improvvisamente demente e con gli occhi mi fece capire’.

‘Che cazzo hai da ridere???’

Mossi il capo in segno di diniego e cercai di controllare l’ilarità che mi esplodeva dal di dentro.
Anche Vanessa mi guardava, anzi lei guardava me e poi si girava verso sua zia, senza capire nulla di quanto stesse succedendo. Poi Luca tornò, mi guardò e poi mi disse”

‘Scusi”’

‘Non ti preoccupare, siamo tra uomini’..’

‘Scusi, dottore, ma che è successo????’

‘Niente Elisabetta, niente di particolare, tranquilla”.’

Anche lo zio Nevio guardava tutti con grande curiosità. Non potevo certo spiegare che avevo visto quella sberla di cazzo incredibile!!! La cosa mi avevo lasciato in stato confusionale. Un cazzo come quello, uno si aspetta di vederlo ad un omone grande e grosso, uno tutto muscoli, ma scorgere una simile mazza fra le gambe di un ragazzino magrissimo, timido e insignificante, era un contrasto troppo palese ed evidente.
Elisabetta mi disse di andare a prendere altre bibite da bere ed io compresi la manovra e mi avviai al frigo bar. Come previsto venne a darmi una mano e quando mi fu vicina mi chiese”.

‘Che cazzo è successo??? ‘

‘Tu lo hai mai visto tuo figlio nudo???’

‘Luca nudo??’

‘Si, quanti figli maschi hai???’

‘Beh si Luca, ok, no non l’ho mai visto, cioè, da quando è grande non l’ho mai più visto, perché sta domanda?’

‘Beh, io l’ho visto, inavvertitamente l’ho visto”’

‘Ma come, cosa vuol dire inavvertitamente???’

Le spiegai tutto e lei mi guardò in faccia trattenendo a stento la risata che le stava scoppiando dentro. Poi’..

‘Ma sul serio ce l’ha tanto’. sviluppato????’

‘Sviluppato???? Ha un cazzo che se una donna se lo prende tutto gliela sfonda sicuro!!!
Poi, io gliel’ho visto molle, ma da duro deve essere impressionante!!!!!’

Ci risedemmo all’esterno e riuscimmo ad intavolare una discussione sui prezzi degli hotel italiani e quelli francesi. Di fianco a me s’era seduta Vanessa, indossava un vestitino bianco di canapa leggera, cortissimo e con il suo solito modo di fare piuttosto libero se ne stava con le gambe accavallate attirando maliziosamente l’attenzione di suo zio Nevio. Chiacchierammo ancora un po’ e poi zio e nipotino se ne andarono lasciandoci psicologicamente esausti e fisicamente mezzi addormentati. Una volta nel letto Elisabetta mi si avvicinò a stretto contatto bisbigliandomi ””’

‘Ma sul serio Luca ha un pistolone? O scherzavi prima???’

‘No Eli, non scherzavo, tuo figlio ha un cazzo che fa impressione, te lo giuro!!!’

‘Strano che non abbia chiuso la porta del bagno’..’

‘Voi eravate tutti in terrazzo e lui doveva poi solo pisciare, non ha nemmeno acceso la luce, pensava di fare veloce, poi sono entrato io e’.. l’ho visto’..il mostro di Lochness ”’

‘Mah!! Secondo me non hai visto bene, mi sembra strano che abbia una cosa così mostruosa’..’

‘Domani lo vediamo in spiaggia, con il costume magari gli vedi la forma’..’

‘Va beh, buonanotte, a domani’.’

‘ ‘Notte a domani’..’

L’indomani mattina, appena sveglia Elisabetta, mi si accoccolò contro e mi prese subito il cazzo in mano. Sapeva che, come tutte le mattine, l’avrebbe trovato bello duro, me lo accarezzò per bene, solleticò anche le palle e poi”.

‘Scopami, lo voglio dentro, adesso, subito’..’

‘Devo pisciare prima”’

‘Andiamo in bagno te lo faccio pisciare io’..’

Mi avvicinai alla tazza e lei mi precedette sedendosi di fronte a me”

‘Fammelo ciucciare un po”’.’

‘Mi scappa da pisciare Eliii”.’

‘Falla dai”’

‘Si ma se non ti togli di li”’.’

‘Addosso a me dai’.. Qui sulle tette’. Sul viso” Dentro la mia bocca aperta’.. Fammela colare giù sulla figa”..’

‘Ma te sei proprio matta!! E’ una porcata lo sai???’

‘Dai si, facciamo le porcate, poi la faccio io a te”’

‘Prendilo in mano, dirigi il getto dove vuoi tu ok???’

‘Oh, si ok, ok”’

Me lo prese in mano ed io iniziai ad urinare, la bocca di Eli era spalancata e il getto di urina le arrivò direttamente all’interno della bocca. Cambiò direzione e direzionò lo zampillo verso i capezzoli ed in mezzo alle tette, poi in basso sulla figa, quindi, quando vide che la fontanella andava piano piano in esaurimento, me lo prese in bocca e deglutì il tutto fino all’ultima goccia”..

‘Ummhhhh’.. buona la tua pipì’.. Sai che fa bene alla salute???’

‘Devo farla anch’io adesso, la vuoi assaggiare anche tu???’

‘Che maiala che sei??? No dai, non so se mi piace, meglio di no’.’

‘Entra nella doccia dai, ti prego’.. Bravo, si sdraiati dentro adesso”..’

Entrò anche lei dentro il box rettangolare e rimase in piedi con le gambe divaricate all’altezza del mio viso”..

‘Apri la bocca, vedo se riesco a centrartela”’

Uscì dalla sua uretra un getto meno potente ma più abbondante del mio, un po’ sul torace e poi altra urina in bocca, io deglutii e lei si spostò un po’ all’indietro e mi cosparse il ventre e i genitali con un’abbondante pioggia dorata.

‘Ummm, amore mio, ti è piaciuto vedere pisciare la tua donna vero???’

‘Beh si mi è piaciuto, ti confesso che è la prima volta nella mia vita che insomma, mi succede sta cosa’..’

‘Scopami adesso, ficcamelo dentro’..’

‘Dentro dove?’

‘Dove vuoi tu maschione mio, scegli il buco che vuoi’..’

‘Appoggiati al lavabo, anzi no, appoggiati alla tazza’..’

‘Aspetta che tiro giù il coperchio”’

‘No, senza coperchio, appoggiati sul bordo con i gomiti’..’

La penetrai in culo eccitatissimo. Era fantastico vedere il suo viso rivolto verso il buco del water aperto, avevo voglia di spingerle il capo dentro e farle bere il piscio che ancora c’era all’interno. Non l’avevo mai vista così troia, cominciai a fotterla nel culo sbattendoglielo dentro con violenza. Ad ogni colpo si sentiva chiaramente un suo gemito misto ad un lamento, le mie cosce sbattevano contro le sue e le palle cozzavano contro la figa.

‘Troiaaa, grande troiaaaa’. Ti spacco il culooo’.. Te lo sfondoooo”. Sei curiosa di sapere com’è il cazzo di tuo figlio vero?????’

‘Siiii’. mi eccitaaaa’.. mi eccitaaaaa” bastardoooo mi rompi il culo cosìììì’ mi fai maleee’ bastardoooo”.’

Ti sfondooo’ ti sfondooooo”. Pensa se te lo ficca dentro il tuo bambino!!!!! Te lo senti direttamente nello stomacoooo”.’

‘Siii, siiii, che figo il mio Luchino nel culoooo!!!!

‘Godi troiaaa’ godiiiiiii’.’

Le appoggiai l amano destra sulla nuca e le spinsi il viso dentro al water, poi azionai lo scarico”.

‘Agghh’.. che’.cazzo’glu’glu’.. faiii”’

‘Troia maiala, bevi il piscio bevi troiaaaaa””

‘Figlio’di’put’..tanaa” Mi fai godere’. Porco’. Mi fai godereee’. porcoooo’.porcooooo”.’

La stantuffai con colpi profondi tenendole sempre il viso dentro la tazza del water, poi la sentii venire ed io contemporaneamente le inondai l’intestino con una marea di sborra
Le lasciai libero il capo e lei si tirò su, il viso rosso fuoco bagnato colante, i capelli fradici di piscio e di acqua e lo sguardo perso di passione finalmente sfogata.

‘Sei un gran figlio di puttana, ma sei uno che sa far godere le femmine troie come me!!!!’

‘La mia bella troietta’. Tutte le donne sono troie, guarda la tua piccola nipotina, ama il cazzo come poche al mondo, non è forse anche lei una gran porcella zoccola????’

‘Già, facciamo tanto le schizzinose e poi appena vediamo un bel cilindro di carne dura e calda non capiamo più niente, ci si bagna la figa e chi s’è visto s’è visto’..’

Ci ficcammo sotto il getto tonificante della doccia rimanendo fermi a godersi il piacevole massaggio, poi ci asciugammo e nudi come i bambini appena nati, uscimmo per entrare in camera nostra. Trascorsero un paio di minuti, che bussarono alla porta’.

‘Chi è???’

‘Mamma, sono io, Luca. Mi apri per favore’.’

Elisabetta aprì la porta a suo figlio ed io mi coprii con le mutande il pacchetto dei genitali.
Lei, non fece nulla per coprirsi e rimase in completo costume adamitico. Lui, con in mano un accappatoio e un boccettino di bagno schiuma, sembrò non vederla, entrò e mi salutò, poi rivolgendosi a sua madre”

‘Mamma, volevo chiederti se io e lo zio potevamo fare la doccia qui da voi, la nostra si è rotta e fino a domani non la riparano’.’

‘Si, va bene, ma lo zio dov’è?’

‘Arriva, si è fermato un attimo a telefonare alla zia”

‘Ok, vai, la nostra funziona, l’abbiamo”. L’ho, appena fatta io e poi anche il dottore e va benissimo’..’

‘Ok vado dentro’.’

‘Si, ok, non ti chiudere dentro che se mi servono i trucchi me li vengo a prendere’..’

‘Mami, ma io sono nudo è meglio che’..’

‘Giovanotto, io sono tua madre, che sarà mai???’

‘Ehmmm, va’ bene’ ma faccio in fretta e’..’

Luca si infilò in bagno ed io scommisi con me stesso che la mia porcella sarebbe entrata sicuramente a prendersi la trousse dei trucchi. Non mi sbagliai, la vidi vestirsi in fretta e subito appresso spalancò la porta del bagno. La vidi uscire dopo pochi secondi e appena fuori la valigetta dei trucchi si aprì e le cadde a terra. L’aiutai a raccogliere tutto e la guardai in viso.
I nostri sguardi si incrociarono ed io sottovoce le chiesi”.

‘Allora, lo hai visto????’

‘L’ho visto, l’ho visto, non è mica normale una cosa così!!! ‘

‘Parli del suo cazzo vero?’

‘Del cazzo, delle palle, di tutto l’insieme’. Ma che roba gli ho fatto????’

‘Lo hai visto molle???’

‘Si credo di si, era giù, penzolante’.’

‘Una proboscide vero???’

Vicina a noi, chinati a raccogliere matite e trucchi, Vanessa ci guardava e ci ascolatava incuriosita”

‘Buongiorno, che ci fate li accucciati in terra??? Di cosa stavate parlando??? Ho sentito la parola proboscide’. C’è in giro qualche elefante scappato da un circo??? ‘

Rispose vagamente Elisabetta”

‘No tranquilla, nessun elefante’..’

‘Si ma di cosa parlavate allora???’

Presi io il bandolo della matassa in mano”.

‘No, ecco, vedi Vanessa, io ieri, per puro caso, ho visto, tuo’eemmhhh cuginetto mentre faceva la pipì. Insomma gli ho visto il pisello”’

‘Scusa zia, ma da com’è imbranato ce l’avrà grosso come un fagiolino”.’

‘Ascolta il dottore Vanessa’..’

‘Dicevo, che gliel’ho visto e credo di non averne mai visti come il suo, nemmeno nei video porno, dove i porno attori sono dotatissimi. ‘

‘Vuoi dire che Luchino ha il pisellone grande???’

‘Vanessa, la porta del bagno è aperta, fai finta di niente, dal rumore della doccia lui deve essere ancora nudo che si lava. Fai la finta tonta ed entra, lo vedrai da sola”’

Vidi Vanessa entrare e da lì a dieci secondi la vidi uscire sconvolta. Le gote arrossate, e le mani che le tremavano. Sul suo viso era dipinto lo stupore più assoluto, l’incredulità, la sorpresa e dentro ai suoi occhi si leggeva la cupidigia e il desiderio assieme. Sottovoce per non farsi sentire da lui, Elisabetta incalzò Vanessa”

‘Allora?? Lo hai visto???’

‘Maria Vergine, zia Eli, ma che gli hai messo al posto del cazzo???’

‘Che ne so, non vorrei che gli creasse dei seri problemi. Una normale ragazzina, quando lo vede duro scappa a gambe levate!!!’

‘Mi sa anche a me sai’..’

Intervenni”..

‘Guardate ragazze che ci sono attori porno che ce l’hanno trenta centimetri, magari sono in pochissimi a raggiungere quelle misure, ma ci sono’.. ‘

‘Scusa ‘zio’ ma tu credi che Luca ce l’abbia meno di trenta centimetri?????’

‘Ma no, trenta non mi pare, forse, anzi sicuramente sarà attorno ai venticinque, ventisei”’

‘Si, d’accordo Andrea, ma anche se fosse ventisei centimetri sarebbe esageratissimo e poi non è solo la lunghezza, ce l’ha pure bello largo!!!’

La mamma disse la sua”..

‘Mah, chissà da duro quant’è!!!’

‘Eli, se non lo vediamo non possiamo sapere, bisognerebbe che Vanessa’.. eeehhhmmmm”

‘Cosa dovrei fare io?????’

‘Beh, invitiamo qui zio Nevio e Luca, ci facciamo portare la cena in camera dal ristorante dell’altro Hotel e poi tu in qualche modo ecciti un po’ il ragazzino e”. vediamo’ come ce l’ha da duro”.’

‘Ma scusa zio, cosa dovrei fare io, mica posso mettermi a toccarlo e baciarlo’..’

‘No questo no, però, se ti metti un vestito corto corto molto scollato e gli fai vedere le tette mentre ti chini a raccogliere un qualcosa che ti cade ‘accidentalmente’ magari lui si eccita. Non metterti le mutandine e dopo cena ti siedi di fronte a lui e gliela fai vedere tenendo le cosce un poco aperte”.’

‘Ma non mi sono nemmeno depilata bene e ho troppi peletti proprio lì sotto”’

‘Abbiamo tutto il giorno di tempo, siamo solo al mattino, prima di stasera se vuoi te la puoi depilare benissimo’..’

‘Ho capito, devo fare da specchietto per le allodole”’

‘Brava, proprio così”’

In quel momento, vestito con pantaloncini corti, maglietta polo e sandali ai piedi, uscì dal bagno il megadotato Luca.
Mi domandai, ma tutta quella roba dove la nasconde??? Lo guardai attentamente e mi parve di comprendere dove lo teneva. Quasi senz’altro lo posizionava dentro le mutande, piegato sotto i testicoli rimanendo così assolutamente invisibile da sopra i calzoni.
La giornata passò velocemente tra la spiaggia e il chiosco delle bibite, quindi alle diciotto, bruciati dal sole e rossi come aragoste, rientrammo in hotel. Prima di farmi la doccia, telefonai in camera dello zio Nevio e di Luca e li invitai a cenare con noi in camera nostra.
Subito appresso chiamai anche il ristorante e ordinai la cena per cinque persone.
Mi feci poi la doccia per primo e lasciai tutto il tempo alle donne di prepararsi adeguatamente. Vanessa, in verità, se ascoltava i miei consigli, si sarebbe infilata in pratica solo l’abitino e le ciabatte, quindi il tutto era molto veloce e sbrigativo da portare a termine.
Mi sedetti fuori sul terrazzo, sopra di me, il cielo era azzurro scuro, mentre all’orizzonte notai un cumulo di nuvole nere che, trascinate dal vento, si stavano avvicinando minacciosamente.
La risacca del mare si infrangeva sulla spiaggia piuttosto rumorosamente, schiaffeggiando violentemente la sabbia chiara. Alcuni ombrelloni erano ancora aperti e il sole si stava suicidando dietro le colline, il vento era caldo ma fastidioso, c’era nell’aria la sensazione che da li a poco sarebbe arrivato un bel temporale. Le ragazze si stavano abbigliando con degli accessori, sia le caviglie, sia il decolté sia i polsi. Entrambe si portavano addosso almeno un paio di chili tra metallo e pietre. Vanessa, indossava un vestitino con una parte superiore di colore grigio perla e la parte inferiore a campana, in tessuto provenzale a fiorellini, stile vintage. Elisabetta s’era messa un paio di jeans bianchi attillatissimi come una seconda pelle e, sopra al suo importante davanzale, si era infilata una camicetta color pesca, di taffetà leggerissimo, sotto si vedevano in modo molto evidente le aureole scure e i capezzoli sporgenti. Che belle le mie due troiette!!!! Alle otto e quarantacinque bussarono alla porta, andai ad aprire pensando che fosse l’inserviente del ristorante e invece erano i nostri due ospiti. Li feci accomodare e come promesso, puntualissimi, alle ventuno, bussarono nuovamente all’uscio. Due camerieri si fecero avanti spingendo un paio di carrelli porta vivande, attesero che noi ci accomodassimo al tavolo sul terrazzo e ci servirono le ‘entrée’.
Depositarono sul tavolo delle coppette colme di salse colorate e ci spiegarono che sotto ai carrelli c’erano i piatti tenuti al caldo, ci saremmo dovuti servire da soli. Bene, li salutammo e loro rimasero lì come se nulla fosse successo. Mi alzai e andai nel comodino a prendere dei contanti e diedi loro dieci euro a testa di mancia. Sorrisero i due ragazzi felici e contenti e questa volta se ne andarono chiudendosi la porta alle spalle. Gli antipasti erano costituiti da una marea di ‘coquillage’ . Cozze, Vongole, strane piccole lumache, naturalmente le ostriche e un altro paio di strani animaletti molto simili ai cavallucci di mare. Presi il pane tostato e ci spalmai una delle salse, quindi mi misi ad estrarre con ‘ le curedent ‘ dalle conchiglie il loro contenuto. Fu a quel punto che una folata di vento fece volare il tovagliolo di Vanessa, lei si alzò e volgendo il culetto verso di me e verso Luca che era seduto al mio fianco, si chinò senza piegare nemmeno di un centimetro le gambe e ci mostrò il suo splendido deretano, la puttanella rimase in quella posizione qualche secondo in più del dovuto ed io notai che il buon Luca aveva gli occhi fissi e stralunati su quel conturbante spettacolo. Si drizzò maledicendo il vento e mi guardò come a chiedere il mio muto consenso. Un lieve sorriso si disegnò sulla mia bocca che lei subito ricambiò. Con la coda dell’occhio vidi la mano destra di Luca abbandonare per un attimo la forchetta e sollevando appena il sedere dalla sedia darsi una sistemata al grosso e ingombrante pacco.
Terminammo di cenare che erano le ventitré e, dopo aver rimesso i piatti vuoti e le pentole da portata dentro ai carrelli, mi incaricai di tirare fuori del frigorifero una bottiglia di Krug millesimato del 2000. Sapevo che era molto costoso, ma in fondo, io non avevo problemi di soldi e poi ci tenevo a fare bella figura con le mie donne e anche con i due maschietti. Così stappai le bottiglie e servii ‘le bollicine’ a tutti quanti.
Alzai quindi il calice e”.

‘Auguri di una buona vacanza a tutti’.’

Risposero in coro’

‘Auguri!!!…’

Era piacevolissimo sentir scendere giù quel nettare degli Dei, io poi amavo particolarmente lo ‘Champagne’ e apprezzavo moltissimo alcune marche importanti tra le quali c’era appunto anche il Krug. Notai che anche gli altri gradivano e che lo zio Nevio sembrava degustarlo come un buon intenditore”

‘Signor Nevio, ma lei se ne intende di Champagne???’

‘Mi intendo di vini, sono stato per anni il maggiordomo di una famiglia di nobili e in quel periodo loro mi hanno mandato a scuola come sommelier e da li ho imparato ad apprezzare i vini in genere ed anche i vari tipi di champagne. Questo Krug del 2000 è molto buono, di colore dorato abbastanza carico. Ha un gusto Floreale, con note assai evidenti di pasticceria e crema pasticcera al limone. Forse sa un po’ di ciliegia. All’olfatto si sente il profumo intenso del gelsomino, del mughetto e anche della fresia … E’ veramente un cuvée di straordinaria eleganza’..’

‘Woww, fratello mio, ma sei proprio bravo!!! Cavoli se sei bravo!!!!’

‘Sai Eli, ci sono due cose che mi piacciono più di tutte nella vita, la prima è rappresentata dalle donne, dalle belle donne e la seconda dal vino, da un buon bicchiere di vino. Quando le cose si fanno con passione di solito a farle si diventa bravi”’

‘Si, ha ragione signor Nevio, ha proprio ragione”’

‘Emmhh. Senta dottore’.. che ne direbbe se ci dessimo del tu????’

‘Si, per me va benissimo, io sono Andrea”..’

‘Il mio nome lo sa già quindi, Andrea e Nevio”.’

Riempii nuovamente i flute e mi accorsi che anche i due giovanissimi ragazzi gradivano particolarmente lo champagne’..

‘Ehi giovani, andateci piano, se continuate così vi ubriacate in men che non si dica’..’

‘Eh, eh, zio Andrea, la bottiglia è piena e le donne sono ubriache, è quello che piace a voi maschi no????’

‘In effetti si dice la botte piena e la moglie ubriaca, ma più o meno ci hai indovinato!!!’

Vanessa si era seduta perfettamente di fronte a Luca e mentre parlava muoveva le gambe come a giocare, aprendole in modo osceno e richiudendole completamente. Anche lo zio Nevio che era seduto al fianco del ragazzino, era attento ai movimenti della bella nipotina.
Io stavo seduto tra Elisabetta e Vanessa e nonostante che la posizione non mi permettesse di vederle la figa, immaginavo lo spettacolo di quella feritoia implume che si vedeva e spariva in continuazione.
Luca forse con il coraggio datogli dal vino, ad un certo punto disse”

‘Eeee, Vanny stai un po’ ferma con ste gambe, mi fai girare la testa eeee”’.’

Pensai a quanto fosse ebete il ragazzo, ebete e ingenuo in modo irrecuperabile!!
Una fighetta maledettamente bella te la fa vedere e tu le dici di stare ferma con le gambe??? Vanessa però rispose piccata”.

‘Giovanotto, fatti i cavoli tuoi, ho voglia di muovere le gambe e le muovo, se non ti va spostati da li davanti!!!!’

Lui scemo lo era di sicuro, ma non del tutto e arrossendo all’istante non rispose ma rimase li fermo immobile.
Compresi solo dopo il suo disagio, lo vidi a sua volta divaricare le gambe e notai, questa volta senza ombra di dubbio, la sua grossa mazza che gli si era drizzata all’interno della coscia destra. Poverino, preso dalla disperazione e forse anche dal dolore che quel cazzone gli dava imprigionato duro dentro le mutande e sotto le sue palle, si era fatto coraggio e aveva in pratica detto a sua cugina di smettere di fargli vedere la figa!!!
Lui teneva le mani una sull’altra davanti al cavallo dei suoi calzoncini ma lungo la coscia destra sotto la stoffa tesa si evidenziava un grosso e lunghissimo oggetto di forma cilindrica.
La nostra Vanessa, da troia ormai di consumata esperienza, si alzò dalla sua sedia e con il flute pieno si avvicinò a Luca e gli si sedette di traverso sulle ginocchia”..

‘Dai cuginetto’ eh,eh,eh’.. facciamo la pace dai”cin cin””’

Gli mise una mano dietro le spalle e posò un bacio delicato sulla guancia del ragazzo. Lui era ormai paonazzo in volto e non riusciva a spiaccicare parola. Poi, con un rigurgito di audacia, le disse”..

‘Fa caldo sai”’.’

‘Già hai ragione”’

Nel dire ciò si prese tra le dita la scollatura del vestito e la sventolò avanti e indietro come a volersi rinfrescare. La visione delle tette alte e sode di Vanessa, fecero si che il viso di Luca fosse molto vicino a prendere fuoco e che la fronte gli si imperlasse di rivoli di sudore’..

‘Scusa Vanny, scusa ma devo andare in bagno”..’

Lei si alzò liberandolo dal suo peso e finalmente vidi sotto a quei calzoni tutta l’esuberanza del ragazzino. Non ero più tanto sicuro che fosse sui venticinque o ventisei centimetri, ebbi l’impressione che fosse un po’ di più. La protuberanza che gli riempiva l’interno della coscia destra terminava a pochi centimetri dalla fine del pantaloncino stesso. Ancora una decina di centimetri e sarebbe arrivato pressoché al ginocchio. Camminava in modo strano il giovane, quasi pareva zoppicare e trascinarsi la gamba destra come uno che soffre di zoppia. Vanessa mi guardò maliziosamente, come a dire, hai visto che ce l’ho fatta???
Quando Luca tornò lo osservai cercando di non farmi notare e vidi comunque che la bestia era stata prudentemente riposizionata fra le gambe sotto alle palle. In lontananza udii una campana suonare la mezzanotte, mi avvicinai al parapetto del terrazzo e ammirai il cielo blu, pieno di stelle. Il vento aveva allontanato la minaccia del temporale e l’aria si era rinfrescata. Si stava proprio bene, stupendo il posto e anche discreta la compagnia. L’intrigo poi di Vanessa con suo cugino Luca mi aveva dato la carica e sentivo la necessità di fare qualcosa di trasgressivo. Al mio fianco, Elisabetta si appoggiò a sua volta al davanzale e mi sussurrò”.

‘Che serata stupenda, guarda ci sono milioni di stelle in cielo”’

‘Si, ho visto Eli, ce ne sono davvero tante”’.’

Sentii la sua mano sfiorarmi la schiena ed un brivido intenso percorse velocemente il mio corpo”.

‘Stasera è meglio che non mi tocchi tanto se no potrei scoparti qui, adesso, subito!!!’

‘Ummm sul serio?? Fallo dai, ne hai il coraggio???’

Mi voltai e appoggiai le natiche alla balaustra, la presi e la attirai contro di me, sentii chiaramente, sotto ai suoi jeans attillatissimi, il suo pube premere contro la mia erezione”.

‘Se non ti fossi messa i jeans a quest’ora ce l’avresti già dentro”’

‘Aspetta torno subito”.’

Si inabissò all’interno e poi si chiuse in bagno, due massimo tre minuti dopo, la vidi arrivare con indosso la gonna identica alla camicetta, anch’essa di finissimo taffetà.

‘Scusatemi, mi sono cambiata perché avevo un sacco caldo”.’

‘Già zietta è colpa dello champagne”..’

‘Si può essere, può essere””

Eli si riappoggiò a me, ventre contro ventre, aderendomi contro come una ventosa al vetro.
Non aveva più la freschezza di sua nipote, ma il suo corpo era veramente statuario. Le infilai una mano sotto la camicetta e mi impossessai della sua tetta sinistra. Lei con un caldo soffio dentro l’orecchio mi disse”.

‘Andreaaa mmmmmmmm”’

Sentii la sua mano affusolata infilarsi tra me e lei e impugnarmi il cazzo da sopra i pantaloni.
Le sedie dove gli altri stavano seduti erano a circa quattro cinque metri più in là nascosti dalla colonna delle bouganville. Sentii la su amano armeggiare con la mia cintura e poi i calzoni mi scesero sulle cosce. Ancora la sua mano mi fece passare il membro di fianco e mi liberò anche le palle, vidi la sua bocca sensuale poggiarsi sulla mia e poi lascivamente lei scese in basso fin quando la mia virilità durissima trovò accoglienza dentro la sua bocca.
Lo sciabordio della risacca si sentiva in lontananza e accompagnato a questo romantico suono udivo perfettamente il risucchio potente della bocca di Elisabetta. Ad un certo punto da dietro la colonna fece la sua apparizione la piccola Vanessa. Appena comprese la situazione, si fermò di colpo, rimase ferma, pensierosa, poi mi parve di vedere un lieve e appena accennato sorriso comparire sulle sue labbra, fece dietrofront e tornò rapidamente sui suoi passi. Elisabetta non se n’era nemmeno accorta, presa com’era a ciucciarmi il cazzo.
Poi successe ciò che avevo auspicato succedesse, ma che non osavo pensare potesse realmente accadere. Da dietro le bouganville apparvero la piccola diavola e l’inebetito Luca. Lei lo teneva per mano, come si tiene un bambino e lo trascinava verso la balaustra del terrazzo. Lui si fermò, quasi piantò i piedi a terra, riottoso e timido non voleva più proseguire, ma lei tenne saldamente la mano del giovane nella sua e lo guidò verso di noi. Si fermarono prudentemente più in là di tre metri e lei lo abbracciò sussurrandogli parole all’orecchio. Lo abbracciò e lo strinse fortemente a se, mentre lui con le braccia a penzoloni lungo i fianchi rimaneva inattivo e passivo a tutte le avance della ragazza. Ma la bella Vanessa era una ragazza determinata e con le abili mani infilate sotto la maglietta di lui iniziò ad accarezzarlo. Elisabetta si sfilò il cazzo dalla bocca e si alzò in piedi, vide i due a pochi passi da noi e subito si allarmò. Le sussurrai”’

‘Tranquilla, sono adulti e maggiorenni, non ti preoccupare”..’

‘Ma è mio figlio e no so se in questo momento ha bisogno di me’.. io’.. non so’ ‘

‘Eli, tranquilla, il bambino se la caverà benissimo, vedrai, fagli fare esperienza, non stargli sempre troppo addosso”.’

‘Ma poi noi qui, loro lì, insomma, non possiamo, non è giusto che Luca mi veda con te’.. Lo dice a suo padre, succede un casino””

Le sollevai il vestito e la coscia sinistra le feci scorrere il cazzo fra le gambe e glielo strusciai sulla figa allagata. Lei mi abbracciò tenendosi in equilibrio avvinghiandosi al mio collo.
Le fui dentro e lei emise un gemito fin troppo rumoroso’..

‘Aaahhhh’. Oohhhh’ Andreaa’ non possiamooo’ non possi..aahhh moooo’. Ohhh, oohhh vigliaccoooo.’

‘Godi dai, godi, sei fradicia che figa che sei!!!’

‘C’è Lucaaa’ ci ve eeee deeee”. Che figuuuuuu.. raaaa ” Ohhh bastard oooohhhh”’

La fottevo con forza piantandoglielo dentro fino ai coglioni, con colpi dal basso verso l’alto che la facevano sobbalzare. Le tettone si sollevavano assieme a lei e ripiombavano giù con un movimento ondulatorio pazzesco.
Sentii un gemito gutturale e mi voltai verso la giovanissima coppia, vidi una sberla di cazzo incommensurabile fuori dalla patta dei calzoncini di Luca e scorsi anche la bocca di Vanessa ingoiarne un pezzetto. Madonna che tronco di cazzo!!!! Lo dissi ad Elisabetta”.

‘Guarda il tuo bambino che mazza che ha!!! Altroché bambino!!!!’

‘Ahhhh’ fottimii’fottimi’..non m’importa del cazzo di Luca sbattimelo dentro’ fammi godereeee”..’

Pensai in quel momento mentre continuavo ad affondare nella figa di Elisabetta, al buon zio Nevio. Chissà dov’era finito, forse s’era ubriacato e dormiva sulla sedia o sdraiato per terra’..

‘Daiii, continuaaaa, continuaaaa, dai che vengooo, dai amore’. Amore miooo’ sbattimiii cosìììì, siiiii, cosìììì, cosììììì”..’

Nella penombra vidi la luce riflessa della luna specchiarsi negli occhi di Luca e mi accorsi che ci stava guardando, si eccitava a guardare sua madre che se lo prendeva dall’amante??? Forse si perché pochi secondi dopo lui posò entrambe le mani dietro la nuca di Vanessa e tentò di sprofondarglielo tutto dentro’ Lei con uno sforzo sovrumano riuscì a sottrarsi e poi incazzata nera gli disse’.

‘Che faiii’., sei matto???? Vuoi soffocarmi?????’

Lui, ormai infoiato come un toro quando vede la vacca, la obbligò ancora a spompinarglielo e con le mani sul capo iniziò nuovamente a dettarle il ritmo.
Vanessa si liberò dal cazzo che la stava asfissiando, si sollevò in piedi, in un attimo si sfilò il vestito facendolo passare dal capo poi, divaricò le gambe e così meravigliosamente esposta disse a Luca”

‘Ficcamelo dentro’.., scopamiii’. Che cazzone che hai !!!’

Mentre continuavo a pompare Elisabetta, vidi una scena incredibile, Vanessa prese il cazzo in mano a suo cugino e lui eccitatissimo cominciò a schizzarle il corpo di sperma. Il ‘bambino’ di Eli, eiaculava come una fontana, schizzi dopo schizzi, sembrava non dovesse finire mai. Lei lo guardò stupita, la mano destra sulla bocca aperta e gli occhi spalancati, poi, dal meato di quell’interminabile cazzo, vidi uscire un ultimo filamento di sborra che rimase lì appeso e tremulo, la giovinetta si chinò di fronte al suo Dio e con la lingua raccolse quel laccio e lo aspirò golosamente dentro la sua bocca, vidi Vanessa assaporare con gusto quella crema calda che poi deglutì nutrendosi avidamente del seme di Luca. Lui ritornò in un attimo, il ragazzo timido e introverso di sempre, non si curò di lei, lasciandola lì inginocchiata. Si rimise dentro l’arma letale e se ne andò in bagno. Quelle scene mi avevano eccitato ulteriormente e nello stesso momento in cui Elisabetta mi artigliava la schiena con le unghie arrivando all’orgasmo, io le sborrai dentro la figa tutto il succo dei miei coglioni.
Ci baciammo perdutamente, poi, dolcemente allontanai Elisabetta che continuava a rimanere abbarbicata a me, quindi andai vicino a Vanessa le porsi la mano e l’aiutai ad alzarsi in piedi. La ragazzina era stata l’unica a rimanere a bocca asciutta, beh, no, proprio a bocca asciutta no, ma comunque non era riuscita a venire. Ci rivestimmo ed entrammo in camera. Sdraiato di traverso sul letto a pancia in giù c’era zio Nevio che dormiva e russava rumorosamente. Sul terrazzo, quella sera era successo di tutto, ma lui, il sommelier, si era ubriacato ed era sprofondato nel sonno più profondo. Dopo qualche minuto uscì dal bagno Luca, vestito e con lo sguardo basso, mi avvicinai a lui e gli misi l’indice e il medio sotto il mento, gli sollevai il viso e lo guardai negli occhi”..

‘Luca, ma ” è stato il primo pompino che hai ricevuto????’

‘Si, si, da una ragazza si”.’

‘Vuoi dire che un ‘. maschio ti ha succhiato il’ cazzo??? ‘

‘Emmm’.. si ecco, non è che sono gay’ ma ero nelle docce a scuola e un mio compagno me lo ha visto e senza chiedermi nulla me lo ha preso in bocca, io non sono riuscito a dirgli di no e così”..’

‘Ho capito’ beh sono cose che possono succedere”’ specie quando uno ha un pisellone come il tuo!!!’

‘Si è vero, io cerco di nasconderlo ma qualcuno se ne accorge e qualche volta, specie i maschi grandi, mi chiedono di giocarci un po’ ‘

‘Non ho difficoltà a crederti, lo immagino, ma quanto misura il tuo pene ????’

‘Non l’ho mai misurato, sinceramente non lo so. Non voglio fare come fanno tutti gli altri che sono sempre lì a misurarselo”’

‘Che c’è di male se te lo misuri?? Così sai quanto ce l’hai lungo e largo”’

Vanessa, la porcellona, intervenne e”

‘Se vuoi te lo misuro io” Nella trousse ho un metro da sarta eee’..’

‘No dai, non mi va’.’

‘Ma ti vergogni?? Te l’ho preso in bocca fino a dieci minuti fa e adesso ti vergogni a fartelo misurare????’

‘Va bene, va bene, ma andiamo di là in bagno, sono più tranquillo, qui c’è il dottore e anche mia madre e”.’

Mi incazzai un po’ e tentati di dargli una bella svegliata”.

‘Luca, ma che cazzo dici??? Io non sono ‘il dottore’ io sono Andrea e se non l’avessi capito, sono anche l’amante di tua madre!!! Tuo padre non se la scopa mai e lei naturalmente ha bisogno di prendersi ogni tanto il cazzo nella figa!!! Tutto chiaro??? Ti abbiamo visto entrambi mentre Vanessa ti faceva un bel pompino e adesso ti vergogni a farti vedere da noi???? Ragazzo ti devi svegliare!!! La vita è anche questo, anzi se vuoi che te la dico proprio tutta, la vita è principalmente questo!!!! Forza tira fuori il cazzo e Vanessa provvede a fartelo diventare duro e poi te lo misura!!!!’

Il ragazzino rimase stupito e interdetto dal ‘cazziatone’ che gli avevo fatto e come un automa si calò i calzoncini e le mutande. Grosso come un braccio di Vanessa e lungo quasi come il di lei avambraccio, il cazzo fuoriuscito dalla sua prigione si mostrò in tutto il suo splendore. Forse parlare di sesso lo aveva eccitato e il pene non era completamente a riposo, era invece in quella fase intermedia, tra il duro e il molle, lei glielo prese in mano.
L’illuminazione della camera mi fece notare particolari che prima non ero riuscito a vedere; ad esempio che la bestia curvava lievemente verso il basso, forse ciò era dovuto alla posizione in cui rimaneva costantemente durante tutto l’arco della giornata. La piccola Vanessa si tolse nuovamente il vestito e questo spettacolo fu sufficiente a far salire il membro di Luca in pochissimi secondi. Lei lo accarezzò e glielo prese ancora in bocca, allora intervenni io”.

‘Vanny è meglio che glielo misuri se no fra massimo due minuti ti schizza la sborra addosso e addio misurazione”.’

Non sapeva come fare per misurarglielo bene, in questa cosa era ancora inesperta’..

‘No Vanessa, non si misura partendo dalle palle, aspetta ti faccio vedere come si fa”’

Mi avvicinai e presi in mano il metro, appoggiai il nastro contro i peli pubici, alla base del pene e lo srotolai fino in punta alla cappella. Lessi ad alta voce la misura”..

‘Ventinove centimetri e mezzo”.’

Udii un ‘woww’ provenire in coro dalle due donne”.

‘Adesso la circonferenza”. Dunquee”. Diciannove giusti giusti” Diciamo che all’incirca sono sei centimetri di diametro”’

Elisabetta, la mammina tenera e inquieta”..

‘Ma, Luca, tu, come ti trovi con quel coso fra le gambe, cioè voglio dire, sei soddisfatto oppure ti ho fatto una cosa troppo esagerata???’

Mi interposi un attimo”..

‘Eli, che c’entri tu??? Mica lo hai progettato a tavolino!!! Queste cose avvengono e basta, magari c’è tuo padre o il padre di tuo marito o ancora i nonni dai quali lui può aver ereditato tutta questa gigantesca potenza”’

Luca, pensò un attimo e poi prendendoselo in mano, rispose alla domanda di sua madre’..

‘Quando avevo solo dodici tredici anni, io ero già così e difatti a partire da quei tempi, non mi sono mai più fatto vedere da te e nemmeno da papà. Mi sono sempre vergognato di questa proboscide e nelle mutande la sistemo sempre in modo che non si veda”

‘Sei complessato figlio mio????’

‘Sai mami, non è facile portarsi sta cosa fra le gambe. Cioè, non voglio dire ma in qualsiasi piscina, o spogliatoio di calcio, nelle docce della scuola, alle visite mediche, insomma in tutti i posti dove mi sono dovuto spogliare, c’è sempre stato qualcuno che ha commentato le dimensioni del mio cazzo!!! A volte li vedo gli altri che ridono di me e che sottovoce si sussurrano delle cose tipo: Povero disgraziato e altre mille parole di dileggio!!! ‘

‘Senti Luca, ascolta il vecchio Andrea; quelli che ti prendono in giro, lo fanno solo ed esclusivamente perché sono estremamente invidiosi della tua straordinaria dotazione!!
Chiedi a tua madre o a Vanessa, se non apprezzano un cazzone come il tuo!!! Le donne e a volte anche gli uomini, sono piuttosto golosi di un esemplare simile al tuo!! Vai tranquillo, non nascondertelo nelle mutande piegato lì sotto in quella posizione strana, tienilo da un lato, anche se si vede per te è un motivo di orgoglio, non sei disgraziato, non lo sei, appena ti renderai conto della fortuna che hai fra le gambe, vedrai che inizierai a toglierti un sacco di soddisfazioni!!!!’

‘Grazie dottore, oh scusa Andrea, seguirò i tuoi consigli e farò proprio come dici tu’..’

‘Tu e Vanessa andate fuori sul terrazzo, c’è il lettino per prendere il sole, falla godere, mettiglielo dentro, lei non aspetta altro, vero Vanny???’

Non mi rispose, impugnò il cazzone di Luca e, come se lo tenesse per mano, lo condusse fuori. Elisabetta ed io udimmo da lì a poco un urlo disumano provenire da Vanessa, fu in quel momento che comprendemmo che gliel’aveva ficcato nella figa. Chiusi la porta a vetri per rispettare la loro privacy e assieme alla mia dolce a calda amante entrammo in bagno, lasciando lo zio Nevio sdraiato sul letto, nella stessa identica posizione precedente che russava con vigore.

Eravamo sotto la doccia quando i due ragazzi fecero ingresso in bagno. Luca, stranamente era sorridente e i suoi occhi brillavano di gioia vitale. Lei sembrava distrutta dalla fatica, come se avesse dovuto scalare la parete più difficile dell’Everest. Era sbattuta, beh si sicuramente era stata sbattuta per bene e anche certamente a fondo. Nudi entrambi con i vestiti in mano si abbracciarono davanti a noi, mentre un piccolo filamento colava giù dalla cappella del giovane Luca. Dall’interno dell’enorme box doccia ad alta voce dissi loro’..

‘Venite sotto la doccia assieme a noi, c’è posto per tutti””

Vanessa fece scorrere il cristallo trasparente e lasciando le ciabatte fuori entrò con me e sua zia sotto la doccia, lui per un attimo rimase interdetto, poi si fece coraggio e si unì a noi. Si piazzarono a cinquanta centimetri da noi, aprirono un altro rubinetto, miscelarono l’acqua alla temperatura desiderata e abbracciati si misero sotto al getto. Era una poesia vedere i loro corpi giovani ed armoniosi uniti e fusi uno appiccicato all’altro. Elisabetta ed io li guardavamo e ci scambiavamo sorrisi complici, un po’ invidiavamo la loro acerba bellezza, le loro forme perfette, senza un filo d’adipe così come la natura stabilisce che un uomo ed una donna debbano essere. I due si staccarono e il pisellone di Luca stabilì la distanza minima fra di loro, all’incirca una trentina di centimetri’..
Anche questa era una prerogativa che non mi apparteneva più, voglio dire che il recupero dell’erezione alla mia età non era certamente così immediato come invece era successo a Luca. Mi avvicinai alla coppia e subito Elisabetta mi raggiunse, quattro corpi nudi, vicinissimi uno all’altro, accarezzai Vanessa ed Eli sfiorò con le dita il torace di suo figlio, vidi il tronco di lui vibrare e al contempo percepii sotto le mie dita i capezzoli di Vanessa erigersi e indurirsi.
Anche il mio membro cominciò lentamente a sollevarsi, una mano, quella di Luca mi toccò il culo, lo guardai, i suoi occhi erano torbidi di passione, spostai la mia mano da Vanessa a Luca e a mia volta gli palpai il culo. Elisabetta gli aveva fatto un bellissimo culetto, liscio, senza un pelo, sembrava un culo da femmina. Scivolai con la mano fino al buchetto, lui mi lasciò fare, proseguii e gli presi in mano le grosse palle, gliele tirai all’indietro e vidi il cazzone piegarsi verso il basso. La mano di Elisabetta mi toccò il pene e me lo impugnò iniziando a segarmi lentamente. Vanessa si voltò verso sua zia e le loro tette si schiacciarono le une contro le altre. Elisabetta prese la manina di sua nipote e se la portò sulla figa. La ragazza infilò le dita negli anfratti di Elisabetta. Mi trovai ad avere di fronte a me Luca che mi si stringeva contro, i nostri cazzi si affiancarono contro i nostri ventri. La bocca del giovane ragazzo profumava ancora di champagne, le nostre labbra si unirono e le nostre lingue si attorcigliarono avide di piacere. Con le mani gli attanagliai le chiappe stringendolo ancora di più contro di me, gli solleticai la rosetta anale e ci intrufolai all’interno un dito. Lui mugolò e mi restituì il piacere. Il viso di Vanessa era fra le gambe di sua zia mentre rivoli d’acqua le accarezzavano le gote. Le mani di Luca si poggiarono sulle mie spalle e mi spinsero verso il basso, compresi il suo desiderio, che forse in quel momento era anche il mio, mi abbassai a stretto contatto, spalla contro spalla, di Vanessa ed accolsi il nerboruto cazzo dentro il mio cavo orale. Tenevo quel magnifico esemplare di cazzo con entrambe le mani e glielo spompinavo. Non so nemmeno perché, forse fu la volta che compresi definitivamente d’essere bisessuale. Mi piaceva manovrare quell’incommensurabile cazzo, succhiarlo, leccarlo e sentirne la durissima consistenza; poi lui mi fece sollevare, aveva preso confidenza il ragazzino e compresi in quel momento che sarebbe stato difficile fermarlo. Così mentre le due lesbiche se la leccavano a turno, io mi trovai, davanti a me, il fantastico culo di Luca che s’era messo a pecorina. A me sembrò una cosa normale, appoggiargli la cappella allo sfintere e spingerglielo dentro, mi parve che in quel box doccia tutto sarebbe rimasto segreto e circoscritto, quasi che fosse tutto un sogno, che al risveglio si sarebbe cancellato senza lasciare tracce. Lo inculai e gli sborrai nel culo, poi lui si mise in piedi e chiuse l’acqua, ebbi paura, anzi terrore di dover ricambiare il piacere e di essere obbligato a prendermi quel palo nel culo, invece lui si mise dietro al culone di sua madre, Elisabetta, affaccendata a leccare le tette a sua nipote, pensò forse che fossi io dietro di lei e non si voltò neppure.
Le mani di Luca la presero per i fianchi la attirarono a se poi con una mano appoggiata sulla schiena spinse sua madre a piegarsi in avanti e le appoggiò il grosso missile al buco del culo.
Quando spinse con decisione, Elisabetta strabuzzò gli occhi ed urlò””.

‘Aaaaaaahhhhhhh’.. che cazzo fai Andreaaa!!!!’

Sollevò in quell’attimo lo sguardo e mi vide lì in piedi davanti a lei. Realizzò immediatamente che l’inculatore era il suo mostruoso figlio!!! Lui, proprio in quel momento, spinse ancora senza pietà e penetrò in lei lacerandole in modo permanente il buco del culo!!
Pensai al buchetto deliziosamente stretto che aveva avuto fino a quell’istante la mia amante e che d’ora in poi sarebbe stato slabbrato definitivamente. Più lei gridava e più lui la fotteva a fondo; l’avevamo svegliato noi il ragazzino timido e introverso e questi erano i risultati!!
Calore e umidità avvolsero il mio membro, abbassai lo sguardo e vidi la mia dolce e tenera porcellina Vanessa che mi stava succhiando il pene. La presi per le ascelle la sollevai a la feci mettere a pecorina, quindi a mia volta, seguendo l’esempio di Luca glielo ficcai nell’ano.
Non era più vergine nemmeno in quel buco la piccola Vanny e il mio cazzo le entrò dentro senza troppe difficoltà. Luca ed io eravamo contrapposti, ci vedevamo in viso mentre all’unisono, muovevamo il bacino spingendo i nostri membri negli intestini delle nostre partner.
La troia di mamma Elisabetta setacciava il bel sedere a destra e a manca, gridava ed incitava il suo vigoroso stallone a incularla a fondo, mentre la mia donnina emetteva gridolini acuti uno dopo l’altro ad ogni mio affondo. Un urlo più prolungato mi disse che la troia principale stava venendo, subito seguita da Luca che le riempì abbondantemente il culo di sborra. La mia piccola Vanessa cominciò a godere nello stesso momento in cui, io, al limite della resistenza cominciai a sborrarle nell’intestino.

Quando tornammo in camera, guardammo lo zio, s’era girato a pancia in su, ma continuava a dormire russando rumorosamente. Erano le tre del mattino, cercai di svegliare lo zio Nevio, occorsero buoni dieci minuti e infine lui aprì gli occhi”

‘Dove sono?? Che ore sono??? Ma voi chi siete? Ah si scusate, si, mi sono addormentato” Ma quanto ho dormito?? E’ tardi???…..’

‘Tranquillo, saranno passati dieci minuti, adesso però dovremmo andare a dormire, se tu e Luca volete ritirarvi in camera vostra noi magari noi”.’

Si convinse e barcollante si alzò in piedi e sorretto da Luca uscì dalla camera e se ne andò.

Dormimmo tutti e tre nel lettone e ci svegliammo al mattino che era quasi mezzogiorno.
Peccato avevamo saltato la colazione che era pure compresa nel prezzo, beh però c’eravamo divertiti!!!

Lo zio Nevio ci raggiunse verso le tredici e ci disse che si era permesso di ordinare il pranzo e che l’avrebbero portato verso le quattordici in camera nostra. Pranzammo tutti e cinque assieme e, visto che il cielo era molto nuvoloso e che il tempo minacciava pioggia, rimanemmo sul terrazzo anche durante il pomeriggio, poi la sera, dopo cena, ricevetti una telefonata da parte dei figli di mia sorella. Loro, il giorno precedente, avevano telefonato in azienda per dirmi che erano in vacanza in un campeggio vicino a Saint Tropez e precisamente a Port Grimaud.
La direttrice amministrativa gli aveva risposto che anche noi in quel momento, eravamo proprio a Saint Tropez in vacanza e così mi chiesero se li potevamo raggiungere a Port Grimaud che era a pochi chilometri da noi. Quella sera presi l’auto e assieme a tutta l’allegra combriccola, ci dirigemmo verso il campeggio dove erano ospitati i miei nipoti.
Trascorremmo vacanze tranquille e serene, facendo in modo che il giovane Luca si svegliasse ulteriormente.

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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