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314 – Francesca – Oggetto: quello che farei con te

By 9 Novembre 2021No Comments

Appena rientrata a casa Francesca ha controllato le email ricevute e tra queste ce n’è una di Stefano. La curiosità è salita alle stelle e tutto è diventato secondario in quanto la lettura di quella email è diventa impellente.
Appena l’ha aperta, l’oggetto “Quello che farei con te” era esplicito.
Il testo della email è il seguente.

Voglio scriverti senza preamboli ciò che immagino potrei fare con te.
Abbiamo appena finito di fare scopare, sì, di scopare per l’ennesima volta e siamo distesi sul letto, nudi. Tu sopra di me ed io che piacevolmente steso sotto a sentire il calore ed il tuo peso che non mi infastidisce ma, al contrario, mi piace.
Nonostante tutto ciò non sono soddisfatto.
Ho deciso di fare con te qualcosa di diverso per stasera, ma sarà una sorpresa e non ti faccio neanche un accenno. So che anche tu vuoi provare qualcosa di diverso.
Oggi pomeriggio sei impegnata a fare acquisti con le tue amiche ed ho tutto il tempo per pianificare la scopata di stasera.
Passano tre ore e torni a casa con in mano pochi sacchetti, appena entri vieni verso di me e mi saluti con un caldo bacio sulle labbra. Andiamo in cucina e mi mostri i prodotti che hai acquistato. Dopo un po’ mi stufo e ti zittisco entrando con una mano sotto la mini che indossi ed andando ad appoggiarla sulla tua natica sinistra, stringendola dolcemente.
Tu mi guardi stranita ma anche divertita e tanto eccitata per gli acquisti fatti.
Io godo il calore del tuo bel sederino tondo che ho fotografato ormai tante volte e che a te piace fartelo palpare e sculacciare.
Sono eccitato dal fatto che sotto i tuoi vestiti ed anche dietro l’aspetto di brava ragazza, in realtà si nasconde una troietta seducente quale sei.
Mi dici che devi cambiarti di abito e io felice ti seguo in camera da letto sussurrandoti all’orecchio quanto mi piaci e che vorrei scoparti e ti bacio e mordo piano il collo. Questo gesto ti fa rabbrividire e mi assecondi senza dire una parola.
Scommetto che fra le tue cosce c’è già un lago.
Ti spoglio cautamente del tutto ed io resto vestito. Ti giri e mi apri la camicia baciandomi sulle labbra e poi sul petto scendendo, man mano che gli indumenti cadono, fino al mio ventre, lì ti fermi e mi lasci con i boxer. Scavalco i pantaloni e la camicia che sono sul pavimento.
Tu indossi le calze velate e le scarpe a tacco alto con cui eri a passeggio per fare shopping.
L’immagine che mi dai è di un erotismo assai spinto molto simile a quelle ragazze che si fanno chiavare nei film porno su internet.
Mi levo le calze e mi siedo sul letto e sollevo le gambe, tu mi levi i boxer ed il mio cazzo salta fuori come una molla.
Non ne resti sorpresa perché te lo sei già immaginato grosso, turgido e svettante, pronto ad entrare in te.
Io non sono dell’avviso di entrare immediatamente nella tua figa che ormai conosco.
Ti dico “Mettiti a cavalcioni su di me!” e agito per aria la mia verga dura e tesa. Mentre ti guardo negli occhi te la passo su e giù titillando il clitoride dandoti piacere.
Tu gemi. Ti do un colpetto e geni ancora una volta. Riprendo a sfregare e tu gemi, ansimi, sospiri, dici frasi apparentemente sconnesse che interpreto come voglia di essere scopata.
È evidente che stai impazzendo e vuoi una maggiore eccitazione per far sapere a te stesa fino a che limite puoi arrivare.
Inarchi la schiena affinché possa entrare in te. Lo vuoi dentro ma non è ancora venuto il momento che ti possa accoppiare con me per diventare una cosa sola.
Ti succhio prima uno dei tuoi favolosi capezzoli ornato da un grosso anello dorato e poi all’altro, li mordicchio, li lecco rapidamente e ci gioco per un po’.
La tua fighetta, così come la chiami tu, trema e sbrodola umori sul mio cazzo eretto.
Appoggio la cappella sul clitoride e premo forte facendoti impazzire di piacere e ti agiti invasa da sensazioni uniche e forti. La conseguenza è che tu lanci dei gridolini di piacere accompagnati da lunghi sospiri in cui sembri dover morire soffocata mentre non smetto di torturarti i capezzoli diventati durissimi.
Proseguo a torturarti anche il clito alternando colpetti con la cappella a schiaffi con le dita.
Tu godi tanto ai miei schiaffi dati sul clito e sulle grandi labbra reagendo apri ancora di più le gambe per offrirti a me che infierisco facendoti diventare l’inguine e tutto intorno, di un color rosso caratteristico.
Proseguo a darti colpi fino a farti raggiungere il primo orgasmo della lunga notte.
Quando ti vedo stordita ti faccio alzare e ti faccio mettere a pecora sul letto. Tu obbedisci senza problemi poiché vuoi darti completamente. Si vede chiaramente che sei stordita dall’orgasmo ma hai la forza di ubbidire e mi chiedi di farti avere un altro orgasmo ancora più forte.
Vedendoti da dietro posso ammirare con un solo sguardo sia la figa che il tuo buchetto meraviglioso.
Ti infilo due dita nella figa con un colpo secco ed emetti un sensualissimo gemito accompagnato da un profondo sospiro capace di manda il cazzo in tiro più di quanto lo era prima. Ti do una sculacciata non troppo forte che ti fa rabbrividire di piacere. Tengo ferme le dita dentro di te e ti ordino di muoverti avanti e indietro per darti piacere da sola.
Cominci a muoverti e a mugolare e aggiungo per il tuo piacere anche il pollice della stessa mano che muovo freneticamente sul tuo clito gonfio e pulsante desideroso di attenzioni come se on ne avesse ricevute prima.
I tuoi gemiti sono ormai diventati urla e non ti preoccupi di chi ti possa sentire; urli nonostante tu sia ancora stordita dal primo orgasmo.
Aggiungo un altro dito facendoti raggiungere il secondo intensissimo orgasmo che hai tremando come pervasa da forti brividi che ti fanno contorcere.
Ma non ho ancora finito.
Ti faccio distendere a pancia in su a gambe larghe.
Sono evidenti gli umori che produci in abbondanza e che rendono lucide le labbra della figa, sono gli stessi che sono colati pochi istanti prima, quando eri in piedi, e che ora vedo che ti sono colati lungo le cosce fino a bagnare il lenzuolo.
Il tuo sguardo mi chiede di prolungare quel piacere e sembri preoccupata che mi sia stancato di farti godere ancora ma non sai quanto piacere ti farò provare ancora.
Mi distendo su di te e ti penetro con un colpo secco che ti porta ad emettere un sospiro lunghissimo che mi sorprende.
Ti scopo ed hai ancora un altro orgasmo che mi meraviglia perché nessuna ragazza che ho avuto ha mai avuto tanti orgasmi come te.
Sei sfinita ma non sono ancora soddisfatto.
Esco dalla figa ed il mio cazzo è lucido di umori che te l’hanno allagata. L’ho fatto per andare sul clito e lo faccio con un colpo deciso che ti fa ululare ancora e poi sono di nuovo dentro di te con un altro colpo secco. Proseguo andando fuori e dentro e di nuovo sul clitoride che non sembra esausto quanto te.
La mia voglia è enorme ed allora ti penetro con forza andando sempre in profondità fino all’utero facendoti venire tante volte di fila.
Con il mio cazzo dentro di dimeni come una bestia ferita ma tu non lo sei. I tuoi movimenti scomposti sono soltanto dovuti al piacere che stai provando e che ricerchi.
In quei momenti hai un orgasmo multiplo che ti lascia senza forza.
Me ne rendo conto ed esco da te stendendomi al tuo fianco.
Sei esausta e stai per addormentarti. Prima che lo faccia ti sussurro “Ringrazia che non te l’ho leccata ma non credere di averla scampata. Lo farò la prossima volta.

Francesca nel leggere questa lunga email si è eccitata ed ha messo mano ala sua fighetta perché nella sua mente si sono create le immagini che Stefano le ha trasmesso a parole lasciando a lei la location e tutto ciò che lui non ha descritto.
l’erotismo trasmesso le ha fatto aprire le gambe e mettersi anche le dita dentro per poi andarle a posare, bagnate di umori, proprio sul clito e dare il via ad un sontuoso ditalino concluso con un urlo che sicuramente ha sentito Rebecca che era in bagno a porta chiusa.
Infatti l’amica amante di Francesca, appena uscita dal bagno capisce che qualcosa tra le gambe era accaduto e va a toccarla.
“Brava la mia porcellina! Ti sei fatta un ditalino senza dirmi niente. Che cosa ti ha arrapato?”
“È stata una email” risponde Francesca.
“Non dirmi che ti piace Stefano? A me piace molto e se fossi in te me lo farei.
Rebecca ignora che Francesca se lo ha già fatto e che sta pensando di diventare la sua ragazza.

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