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Anime dannate 27 Depravazione

By 16 Febbraio 2014Febbraio 9th, 2020No Comments

Depravazione

La prima parte del piano, era fatto.
Aveva tre nuove discepole da svezzare per il clan.
In alcuni casi, aveva forzato la mano e non solo la mano, ma, tutto, era
riuscito alla perfezione.
Adesso doveva abituarle a eseguire e sopportare.
Le richieste del clan, erano chiare, volevano donne che portavano soldi a casa
e anche tanti!
Erano passati altri dieci giorni.
Nel frattempo, lui, aveva curato sia Luisa che sua madre, ogni giorno gli
aveva dato la loro razione di cazzo e, ovviamente, lui, ogni giorno le aveva
sodomizzate.
Troppo divertente, sembravano fatte apposta per soddisfare in quel modo gli
uomini.
Patrizia, si era ripresa dalla violenza subita, si era licenziata per non
sopportare la delusione con Maurizio.
In quella settimana di calma apparente, aveva dovuto soddisfare Paolo con le
sue labbra un paio di volte.
Quando vide il suo numero, rispose malvolentieri,
Cosa vuoi?
– Stasera alle undici al Byblos.
– Per che?
– Non discutere e vestiti eccitante!
Chiuse senza darle tempo di rispondere.
Era incazzata nera, ma, doveva andarci, ormai, era sotto le sue grinfie
Paolo, subito dopo chiamò Teresa.
Fece la stessa richiesta.
– Non posso, &egrave troppo tardi.
– Trova una scusa.
– Ma cosa dico a mia figlia?
– Non ti preoccupare per lei, vedrai che non sarà a casa.
Tutto, era pronto, si andava in scena.
Arrivò per prima Teresa, fu presa per mano da Mandingo e portata in una stanza
dove fu preparata.
Lei provò a protestare, ma, ormai, era impossibile scappare da quel giro
vizioso, Mandingo le fece mettere un gonnellino hawaiano, la truccò
pesantemente, le tolse tutto e le pitturò i seni di rosso.
– Che cosa volete da me?
Mandingo, approfittò che erano soli, la fece mettere in ginocchio;
– Intanto fammi un bel pompino…
Lei fu obbligata a iniziare il coito;
– Stasera dovrai fare una danza e accoppiarti con una fanciulla!
Lei staccò la bocca;
– Cosa?
Lui la riprese e le mise di nuovo il sesso tra le labbra o perlomeno, quello
che poteva prendere.
– Non fare la stupida Teresa, &egrave meglio per te e tua figlia, pensa a tuo marito
e a lei.
Teresa, ricordò le minacce che l’avevano portata a quel punto, sentì Mandingo
scaldarle il palato con il suo caldo seme, pianse in silenzio e si preparò al
peggio.
Patrizia, stava subendo lo stesso trattamento uguale da Paolo, con il suo
sesso tra le labbra ascoltava;
– E ricorda che se non lo fai, i filmati vanno a tutti.
Finì la frase riempiendo le calde labbra di Patrizia.
A mezzanotte iniziò lo spettacolo.
Nascoste da una piccola maschera per non farsi riconoscere, si ritrovarono una
di fronte all’altra in una sala di specchi, luce soffusa e musica sensuale.
Erano a un metro l’una dall’altra, ferme e imbarazzate, vedevano poco e solo
l’insieme della figura che si ergeva di fronte.
Una voce maschile, cupa e decisa, cominciò a dare ordini
– Toccatevi!
Fu un suplizio iniziare.
Sotto le richieste della voce misteriosa cominciarono a osare di più: le mani
toccarono i punti erogeni e trovarono la reazione fisica.
I corpi si toccarono e i sospiri aumentarono.
Quando le dita frugarono, uscirono anche i gemiti.
– Stendetevi a sessantanove e godete del corpo dell’altra!
Cominciarono per obbligo, finirono per piacere, ognuna, cercava di dare
dolcezza e piacere.
Avevano capito di essere nella stessa barca era presumibile, tutte e due
fossero obbligate.
Non potevano parlarsi,ma, avevano intuito.
La differenza d’età, era notevole, lo si capiva dalla pelle e dai modi, ma, le
reazioni, furono le stesse.
Quando la musica finì, erano molto più eccitate di quanto avrebbero mai
pensato.
Frustrate e indifese, ma eccitate da quei contatti fisici.
Inizio il Bolero di Ravel.
– Mettetevi in ginocchio e baciatevi!
Eseguirono.
Stupende!
Prone, una di fronte all’altra con il gonnellino corto a coprire il niente e
un piccolo slip a difendere l’indifendibile.
Due specchi si aprirono facendo entrare due uomini, i quali, si posizionarono
dietro le donne e cominciarono a seguire la musica accarezzando i glutei delle
due donne.
I sessi vistosamente eccitati, erano pronti a coinvolgere le loro prede
– accoppiatevi!
All’ordine imposto, ognuno si spinse nel sesso delle donne facendole gemere,
mentre si baciavano
Una danza a quattro, sempre più ritmata.
Le donne ora, erano poggiate a quattro zampe, si potevano ammirare i seni
dondolare quasi a seguire un ritmo tutto loro, avevano smesso di baciarsi e
ognuna gemeva per conto proprio,le spinte le portavano a poggiare le teste una
contro l’altra.
Il rumore implacabile delle stoccate sessuali, erano interrotte solo dai loro
gemiti crescenti.
Difficile capire dove finiva la violenza e dove iniziava il piacere, o chi
soffrisse, o chi partecipasse.
Tutto, era surreale, compresa la luce.
Paolo, stava guardando la scena nascosto dietro il vetro a specchi, come lui,
un altra decina di persone: Si stava facendo fare un delizioso pompino da
Luisa, mentre guardava sua madre che lo prendeva nel culo, non ne era
sicurissimo, vista la poca luce, ma, conosceva i gusti di Pierre, L’uomo che
stava dietro a teresa
Probabilmente, anche Patrizia lo stava prendendo dietro ed era un bene per
lei, visto che davanti aveva ancora i postumi della penetrazione di di
Mandingo.
Le facce delle due donne confermavano il tutto, sembravano più di sofferenza,
d’altronde, i due che le stavano montando, erano stati scelti per che ben
dotati e resistenti.
Quel pensiero lo fece ardere di desiderio;
– Alzati!
Luisa si alzò, lui la poggiò alla vetro con le mani alzate.
Prese la gonna e la alzò bloccandola sotto la cintura, le abbassò lo slip alle
ginocchia, le allargò le gambe per quanto serviva e spingendo dal basso verso
l’alto, la sodomizzo senza pietà, guardando la madre e Patrizia.
Luisa si morse le labbra per non urlare, anche lei vedeva le due donne e non
voleva farsi sentire.
Quel tipo di penetrazione le faceva sempre male, ma, al suo uomo piaceva così
e lei lo amava un casino…
La voce parlò.
– Adesso il pompino…
Altri due ragazzi entrarono e presero posizione vicino alle bocche delle donne
e si spinsero oltre le labbra.
Tutto, era esageratamente afrodisiaco, l’odore del sesso si spargeva ovunque.
Mandingo, a un cenno di Paolo, andò al vetro e delicatamente fece spostare
Luisa facendola scendere, la obbligò a cercare di prendere il suo sesso, mentre
Paolo spingeva come un animale in fondo a lei, fu obbligata a riceverlo.
Non capiva il suo amore per che permettesse questo a altri.
Paolo, fece un altro cenno a Mandingo, lui uscì da lei.
Mandingo si mise a sedere, prese Luisa e sempre facendole vedere cosa
succedeva alle due donne oltre lo specchio, per la prima volta la fece
appoggiare al suo glande dandole la schiena.
Urlò.
Paolo, le si mise davanti;
Mi ami sempre?
Lei lo guardò, era il suo uomo, da lui stava imparando tutto, non poteva
deluderlo;
– Si, ti amo sempre…
– Allora aiutalo a entrare in te…
Lei fece il possibile, ma, il dolore, era troppo forte.
– Non ce la faccio, e troppo grande, mi sta spaccando fermalo…
Paolo, la guardò e parlò con aria risentita;
– Non mi ami abbastanza…
Luisa, lo guardò , ‘Se era quello che voleva…’
Spinse a impalarsi urlando tutto il suo dolore negli occhi di Paolo, Le urla
arrivavano anche nell’altra sala, Paolo non poteva permettere distrazioni alle
altre due donne, si avvicinò a Luisa;
– Apri la bocca… lo disse con dolcezza, lo spinse con cattiveria.
‘Questa ragazza mi farà fare un sacco di soldi, molti di più di sua madre e la
sua amica insieme’
E lasciò che continuasse a urlare sul suo cazzo fino a irrorarle di nuovo la
calda carne.
Continuò a tenerglielo in bocca fino a che Mandingo non scaldò il suo utero.
Solo allora, la prese in braccio e la baciò;
– Mi ami così tanto piccola?
Lei, lo guardò sfinita, era stata lacerata internamente e soffriva un casino;
– Si, ti amo oltre ogni cosa…

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