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Che bona la madre del mio amico! Parte 8 (ULTIMA PARTE)

By 29 Agosto 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

La sera stessa, sempre nella casa al mare dei genitori del mio amico, sentii la madre del mio amico gemere in camera sua con il marito e, quatto quatto, mi diressi lì: la porta era socchiusa, cosa che mi consentì di sbirciare. Avevo la sensazione che la madre del mio amico l’avesse lasciata socchiusa per farmi vedere o, magari, entrare.
La madre del mio amico era a pecorina sul letto mentre il marito la scopava nella figa.

“Amore, sto per venire”.
“Non ti permettere! Continua a scoparmi!”, rispose stizzita la madre del mio amico tra un gemito e l’altro.
“Non ce la faccio, sborro!”.

Il padre del mio amico tirò fuori il cazzo dalla figa della moglie e le sborrò sulla schiena.

“Vieni a pulirmelo con la bocca”, le disse il padre del mio amico con il cazzo colante di sborra.
“Puoi scordartelo! Puliscitelo da solo. Io volevo godere un altro po’!”. La madre del mio amico era arrabbiata: aveva bisogno del mio cazzo giovane per tranquillizzarsi.
“Scusa, amore, &egrave che sei troppo porca e lo sai che quando ti metti a pecorina mi fai impazzire”.

Detto questo, si stese sul letto, si girò dall’altra parte e cominciò a dormire.
La madre del mio amico, nel frattempo, insoddisfatta, cominciò a sgrillettarsi guardando nella mia direzione: si era accorta della mia presenza e si palpava mentre mi guardava con sguardo malizioso per farmi arrapare.
Quando il marito cominciò a russare, con il dito mi fece segno di entrare nella stanza. Stesa sul letto sul fianco, mi fece segno di restare in silenzio con il dito e, piano piano, cominciò ad abbassarmi i pantaloncini; in quel momento non indossavo le mutande, quindi il mio cazzo era già puntato sul suo viso.
Mentre il marito russava dandole le spalle, lei cominciò a succhiarmi il cazzo con dolcezza, leccandolo come se fosse un gelato e massaggiando le palle con le mani. La situazione era eccitante, ma non ero nemmeno del tutto tranquillo. Se il padre del mio amico si fosse svegliato il quel momento, avrebbe visto la moglie succhiarlo all’amico del figlio e, sicuramente, non avrebbe gradito.
Nonostante ciò, la madre del mio amico scese dal letto e si inginocchiò per succhiarmelo meglio mentre con una mano si palpava la tetta e con l’altra si sgrillettava.

“Signora, sto… per venire…” le sussurrai.

Ciò non sembrò turbarla; anzi, eccitata da quella situazione cominciò a succhiarlo più forte facendomi sborrare nella sua bocca mentre lo ciucciava ancora. Dovetti mordermi il labbro per evitare di gemere dal piacere, visto che la porca non smetteva di succhiarlo nemmeno dopo che ero venuto.
Aprì la bocca per farmi vedere che non c’era più nulla: da gran pompinara, aveva ingoiato tutto. Mi baciò il cazzo che si era ammosciato e, dandomi una pacca sul sedere, mi fece segno di andare via: quando mi voltai per guardarla, si strizzò le tette facendomi capire che, la prossima volta, sarebbe toccato a me succhiare.
Non vedevo l’ora di rigettarmi su quelle tettone.

_________________________

Ci svegliammo presto perché dovevamo ritornare a casa.
Il viaggio di ritorno fu piuttosto tranquillo, anche se mi venne la tentazione di infilare la mano nelle mutande della madre del mio amico, visto che era seduta sul sedile posteriore accanto a me; ma, ignorandomi durante tutto il viaggio, capii che non voleva assolutamente fare porcate mentre suo marito e suo figlio erano davanti a noi a discutere di alcune ragazze che il mio amico aveva conosciuto durante la vacanza.

“Potreste smetterla di parlare di queste cose? Tesoro, mi meraviglio di te che parli di queste cose davanti a tua madre!”, disse la madre del mio amico al figlio mentre se la rideva con il padre.
“Ma’, scusa, &egrave che tra poco papà partirà e gli volevo lasciare un bel ricordo”, le disse il mio amico tra una risata e l’altra.

Infatti, quando arrivammo a casa, il padre del mio amico dovette salutare subito la moglie e il figlio perché doveva andare in aeroporto.

“Grazie per aver fatto compagnia a mio figlio”, mi disse il cornuto.
“Signore, non c’&egrave di che! Mi ha fatto solo piacere”, gli dissi pensando che avevo fatto compagnia a sua moglie mentre lui russava.

Dopo che il padre del mio amico se ne fu andato, dissi al mio amico che sarei dovuto andare a casa mia per sbrigare alcune faccende.

“Ma no! Resta a pranzo con noi!”, intervenne la madre del mio amico.
“Signora, non vorrei approfittare dell’ospitalità…”.
“Figurati. Penso che a mio figlio faccia solo piacere che tu resti qui a farci compagnia”, mi disse guardandomi negli occhi con sguardo malizioso.
“Sì, amico, resta! Pranziamo e poi usciamo a scop… scusa, mamma!”. Il mio amico era come sua madre: non sapeva tenere la bocca chiusa.
“Tanto lo so che voi ragazzi parlate sempre di quello”, gli disse stizzita. Tuttavia, quando il mio amico si voltò, mi fece l’occhiolino.

Visto che faceva caldo, dissi loro che sarei andato a fare una doccia.
Ero in piedi nella vasca, nudo, da cinque minuti ad insaponarmi, quando si presentò la madre del mio amico.

“Signora! Cosa sta facendo? Suo figlio potrebbe vederla!”.
“Non ti preoccupare, l’ho mandato a compare alcune cose per il pranzo. Sarà un pranzetto speciale, quindi dovrà prendere molte cose”.
“Che troia che sei”, le dissi in preda all’eccitazione.
“Mmm… non dirmi così…”.

Ancora vestita, entrò nella vasca e si inginocchiò davanti a me prendendo il mio cazzo moscio in bocca. Essendo moscio, si divertiva a succhiarlo puntandolo in qualsiasi direzione; la cosa non durò molto perché divenne subito duro.

“Mmm… già sei duro tutto per me”, mi disse spogliandosi.
“Signora, visto che lei succhia sempre, direi che devo sdebitarmi”.

La feci alzare e la spinsi delicatamente contro il muro.

“Queste tettone mi fanno impazzire”.

Avvicinai piano piano la mia bocca al suo capezzolo e cominciai a succhiarlo mentre palpavo l’altra tettona. Arrapato da quelle tettone, cominciai a succhiarle alternandole: le leccavo, palpavo e stuzzicavo i capezzoli turgidi con la punta della lingua.

“Ehi, calma”, mi disse sorridendomi.
“Signora, queste sue tette mi fanno impazzire. Non capisco perché quel cornuto di suo marito non si goda una donna come lei”.
“Perché &egrave egoista”. Detto questo, mi strusciò le tette sul viso.
“Suo marito non capisce nulla”.
“Lo so. Ora ti faccio vedere come sono brava…”.

Mi fece sedere sul bordo della vasca mentre lei era in mezzo alle mie gambe.

“Questo cazzo giovane ha bisogno di un po’ di caldo e so io come fare…”. Quel tono da porca mi eccitava come non mai.

Mise il mio cazzo in mezzo alle sue tette e mi disse di muovermi. Cominciai a muovere il bacino lentamente, mentre facevo andare su e giù il mio cazzo in mezzo a quelle tette sode lasciando una scia di presborra in mezzo. Le afferrai le tette e le strinsi più forte attorno al mio cazzo, aumentando il ritmo.

“Oh, ma c’&egrave del succo. Non bisogna sprecarlo”.

Prese la mia cappella in bocca e cominciò a farmi una spagnola dicendomi varie porcate.
“Ti piace metterlo in mezzo alle tette della madre del tuo amico, eh?”.
“Sì, e a te piace succhiarlo all’amico di tuo figlio, eh, troia?”.
“Mmm, porco!”.

Ormai eravamo in estasi. Credevo che mi avrebbe fatto sborrare con la spagnola, invece mi disse di stendermi sul tappeto grande del bagno. Lei si mise sopra di me, con il suo viso sul mio cazzo mentre la sua figa era sul mio. Praticammo del sesso orale da urlo.
Mentre lei me lo succhiava e segava allo stesso tempo, io tenevo appoggiate le mani sul suo culo sodo mentre con la lingua leccavo la figa umida che non vedeva l’ora di essere scopata. Più la stimolavo con la lingua, più lei faceva dei giochetti con la sua bocca stimolando la mia cappella che stava per schizzare una gran quantità di sborra.
Resasi conto della situazione, si alzò e si appoggiò al lavandino, sporgendo il culo.

“Voglio il tuo cazzo giovane dentro di me”.
“Sicuro”, le dissi mentre strusciavo il mio cazzo sulla sua figa.

La penetrai e, tenendo una mano appoggiata sulla sua spalle e l’altra sul suo culo, cominciai a scoparla. Dallo specchio davanti a noi, vidi il suo viso in estasi, la vedevo mordersi le labbra mentre si palpava le tette e gemeva liberamente, senza nessun mio dito in bocca a coprire i suoi versi di piacere.

“Signora, vengo!”.

Subito si inginocchiò lasciandomi sborrare nella sua bocca, sulle sue labbra e sulle sue tettone.

“Mmm, gustosa”.

Con le dita raccolse la sborra che era rimasta attaccata al mio cazzo e se le infilò in bocca, ingoiando tutto.

“Tesoro, vieni, ora ci rilassiamo”.

___________________

Eravamo nella vasca.
Lei era appoggiata sul mio petto, mentre io con una mano le palpavo le tette e con l’altra le palpavo la figa con movimenti circolari.

“Signora, si sta rilassando?”.
“Sì, porco… continua… mmm… oh sì, continua così”.

Dopo averla sgrillettata a dovere, mi disse che dovevamo rivestirci. Prima, però, voleva farmi un altro pompino.
Mi fece appoggiare sul lavandino, leccandomi il petto e la pancia, e arrivò al pube fino a inginocchiarsi.
Lo prese in bocca da barzotto e, tenendo appoggiate le sue mani sui miei glutei, cominciò a succhiarlo mentre io le dicevo varie porcate per eccitarla.

“Che troia che sei a succhiare il cazzo all’amico di tuo figlio”.

Questa cosa la fece arrappare, tant’&egrave che iniziò a sgrillettarsi.
“Sì, mi piace prendere in bocca il cazzo giovane dell’amico di mio figlio…”
“Ti piace prenderlo tutto in bocca?”.
“Sì, tutto in bocca. Lo voglio tutto in bocca…”.

“MA CHE CAZZO?”.

Cazzo!

Presi dalla foga del momento, ci eravamo completamente dimenticati del mio amico che, ora, era lì, davanti a noi mentre sua madre era nuda, con schizzi della mia sborra sulle tette e presborra sulle labbra, inginocchiata davanti a me con il cazzo nella sua bocca.

“Tesoro, posso spiegare…”.

“Che cazzo vuoi spiegare?”

La madre del mio amico mi guardò affinché dicessi qualcosa.

“Scusa, amico, ma tua madre &egrave una grande MILF succhiacazzi ed &egrave stato impossibile resisterle”, gli dissi un po’ incazzato per la pompa interrotta.

Il mio amico si stava avvicinando, pronto ad aggredirmi. La madre del mio amico, ancora nuda, si mise in mezzo e cercò di calmarlo dicendogli che gli avrebbe spiegato tutto.

“Tesoro, ora dacci il tempo di rivestirci, poi ti spiego tutto”.
Una volta uscito, chiuse la porta del bagno. Io, intanto, mi stavo alzando i pantaloni.

“Cosa fai?”, mi disse la madre del mio amico.
“Signora, suo figlio ci ha appena visti. Pensavo volesse che mi rivestissi…”.
“Non ho ancora finito con te”.

Si inginocchiò di nuovo davanti a me e, guardandomi negli occhi, riprese il mio cazzo in bocca che nel frattempo si era ammosciato. Una volta nella sua bocca, mi diventò di nuovo duro e lei iniziò a succhiare ancora, ancora e ancora.

FINE

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