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Claudia, la zia del mio amico…. 1°

By 9 Giugno 2025No Comments

Storia vera accaduta nel 2011, i nomi ovviamente non sono reali anche se mantengono la stessa iniziale…
Il mio amico Luca, che lavorava fuori dalla nostra regione, era rientrato per qualche giorno e mi invitò a pranzo un sabato a casa sua… amici fin dall’adolescenza eravamo sempre rimasti in contatto…coetanei, 26 anni, lui lavorava per un’azienda che gli aveva assegnato una sede fuori… io lavoratore indipendente nonchè impegnato col sindacato della mia categoria…. la sera spesso lavoravo a casa portandomi dall’associazione le pratiche da sbrigare.
A casa dei genitori, invitati a pranzo c’era una coppia, suo zio (fratello della madre) e sua moglie Claudia, lei 42 anni e lui 2-3 anni più grande. Lei lavorava in un centro commerciale part-time la mattina, lui per un’impresa che aveva varie sedi e che in quel periodo lavorava fuori e rientrava ogni 2 settimane il venerdì e ripartiva il lunedì. Avevano due figli, un maschio ed una femmina che studiavano fuori sede all’università. Durante il pranzo, chiacchierando, si parlò della necessità da parte degli zii di Luca di portare avanti una pratica per la quale dovevano rivolgersi a qualche professionista…. Io, malgrado non interessasse il mio campo, ma con la possibilità di avere i mezzi o comunque chiedere in associazione l’aiuto di qualcuno più ferrato , mi offrii di dar loro una mano e chiesi di mandarmi tutti i dati e le informazioni tramite mail.
Il lunedì, ricevuta la mail con tutte le informazioni utili, portai avanti la loro pratica ed il mercoledì, dopo due giorni, inviai il tutto. Ricevetti un messaggio whattsapp (essendoci scambiati ovviamente i numeri di telefono) da parte della sig.ra Claudia: Grazie mille, mi fai sapere quanto ti dobbiamo dare per il disturbo?
Io risposi: Signora Claudia, non mi dovete assolutamente niente, non fa parte del mio lavoro ed ho fatto tutto con piacere essendo gli zii di Luca. Anzi, per qualsiasi necessità non esitate a chiedere….
Due giorni dopo, il pomeriggio ,ricevetti un messaggio da parte di Claudia che mi chiedeva se poteva passare in serata per portarmi un pensierino per ringraziarmi, visto che lei era solita andare il pomeriggio a trovare la madre ed io abitavo, salvo una piccola deviazione, tra casa loro e quella dei suoi genitori.
Ovviamente le dissi che non c’erano problemi e che poteva passare, anche se non c’era bisogno di disturbarsi e che non dovevano sentirsi in debito…
Verso le 19 suonò il campanello ed aprii… era signora Claudia (così la chiamavo, ovviamente). La invitai ad entrare, mi aveva portato una bottiglia di vino rosso…. Ve la descrivo, alta circa 1,70 mora, occhi neri, occhiali da vista ed un corpo snello, forse un paio di chili in più che non guastavano… seno di una terza misura circa che sembrava abbastanza su…. vestita con pantaloni blu ed una felpa primaverile beige…. diciamo che era una bella donna, un bel culetto gambe affusolate ed un trucco leggero… magari non era la classica donna che ti faceva sbavare incontrandola per strada, più che altro perchè vestita in modo sobrio.
La ringraziai sottolineando che non era necessario, ma lei disse che era un piacere anche per loro, un modo per ringraziarmi per il favore… Due chiacchiere riguardo la pratica presentata e dopo aver rimarcato il fatto che sicuramente, se la domanda fosse stata a posto, avrebbero chiesto delle integrazioni di documenti…. A questo punto vista anche l’ora le chiesi se le avesse fatto piacere rimanere a cena, visto che stavo per ordinarmi una pizza e così mi avrebbe fatto compagnia. Dopo qualche piccola titubanza riuscii a convincerla a rimanere a patto che avessi smesso di chiamarla signora Claudia e le dessi del tu ed ordinai anche per lei.
Mentre aspettavamo le pizze e chiacchieravamo del più e del meno squillò il suo cellulare, era Marco il marito. Rispose e sentii lei dire che era stata dalla madre, che era passata a portarmi la bottiglia di vino e che era appena rientrata a casa e che stava per prepararsi qualcosa per cena… Quando chiuse la telefonata, notai un certo imbarazzo e mi disse che le scocciava dire al marito che era rimasta a cena, anche se non c’era nulla di male non voleva che si preoccupasse con pensieri strani. Mangiammo la pizza, lei bevve una coca perché poi doveva guidare e chiacchierammo raccontandoci qualche particolare delle nostre vite e scherzando sul fatto che a volte le davo del tu ed a volte del lei, causando occhiatacce e rimproveri da parte sua, disse che malgrado la differenza d’età (16 anni) non poteva essere mia madre ma al massimo mia zia, ed anche questa battuta fu oggetto di scherzo durante la serata. Mi disse che le loro uscite erano circoscritte a qualche coppia di amici ed una sua cugina sposata con i quali il sabato uscivano o si incontravano in qualche casa, ed i fine settimana che rimaneva sola comunque frequentava loro. Ad un certo punto, mentre aspettavo che salisse il caffè mi disse che era stata bene e che le avrebbe fatto piacere se non avessi parlato con nessuno del fatto che fosse rimasta, per non dare adito a cattivi pensieri…. disse che non aveva mai tradito il marito e non aveva nessuna intenzione di farlo, ma voleva evitare equivoci….. Io le risposi che era una bella donna ma che rispettavo il fatto che fosse sposata ed il suo pensiero e non avrei mai fatto parola con nessuno, che sarebbe rimasto un nostro segreto.
Dopo il caffè, lei andò via ringraziandomi e dandomi un bacetto sulla guancia. Dopo circa mezzora mi arrivò un messaggio da parte sua col quale mi ringraziava per la bella serata e mi dava la buonanotte. Io le risposi che era stato un piacere anche per me e che poteva venire quando voleva, sarebbe rimasto un nostro segreto.
La mattina dopo mi mandò un messaggio: buongiorno caro nipote :-)
Io: buongiorno zietta
La sera messaggio di buonanotte e così per tutta la settimana fino al giovedì.
Dal venerdì silenzio, nessun messaggio, era arrivato il marito per il weekend.
Il lunedì successivo nuovamente il buongiorno e così fino al giovedì, quando mi chiamò per dirmi che era arrivata una mail con la quale si chiedeva integrazione di documenti per la pratica e mi spiegò anche del silenzio dei giorni precedenti dovuto all’arrivo di Marco. Con l’occasione le proposi di venire il venerdì pomeriggio a casa mia per integrare e poi cenare insieme. Accettò dicendomi che sarebbe venuta perché con me si sentiva a suo agio e le piaceva la mia compagnia, che la facevo ridere. Il pomeriggio di venerdì arrivò, vestita diversamente dalla prima volta, con una gonna sotto il ginocchio, una camicetta ed un coprispalle, vestita sempre in modo sobrio ma più intrigante, con il trucco sempre leggero. Entrata e bacetto sulla guancia, finimmo di inviare la documentazione e preparai una pasta. Mentre la preparavo mi chiese: Durante lo scorso fine settimana mi hai pensato?
Io risposi: certamente, mi ero abituato ai tuoi buongiorno e buonanotte, ma non lo dire a nessuno, fa parte dei nostri segreti!. Lei sorrise.
Mentre cenavano le rigirai la domanda: e tu mi hai pensato?
E lei, con un leggero imbarazzo: si, certo…. anche quando non avrei dovuto….
continua……….

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