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Come diventai un attore

By 5 Novembre 2015Febbraio 9th, 2020One Comment

I casi della vita: da studente universitario, regolarmente fuori corso, mi mantenevo agli studi lavorando il fine settimana in un pub e, ma questo non lo dicevo in giro, facendo il video-operatore.
Non lo dicevo perché era un lavoro clandestino. Si, grazie al mio amico Giorgio ero entrato nel mondo del porno. Giorgio era un fotografo che vendeva anche foto e videocamere. Ero diventato suo amico grazie al mio hobby da videoamatore, avendo speso da lui buona parte dei miei magri risparmi per attrezzature varie.
Così, un giorno che ero passato da lui per vedere le ultime novità nel campo, mi lanciò la proposta:
‘ Mauro, ti andrebbe di guadagnare qualche euro?’
Domanda retorica visto che ero spesso in bolletta.
‘Certo, chi devo uccidere?’ Celiai.
‘Nulla di così interessante, ho visto che sei bravo con le riprese e io ho un amico che cerca un video-operatore per filmini diciamo particolari. Se ti interessa posso darti il suo numero’
E mi spiegò di cosa si trattasse. Sulle prime titubai, ma pecunia non olet e così, all’improvviso, mi ritrovai a fare le riprese di film porno.
Non era molto impegnativo e riuscivo a farlo combaciare con i miei impegni di studio. Un paio di volte al mese mi dicevano di trovarmi in un determinato posto, una villa, un parco isolato, un appartamento, e lì per qualche ora riprendevo singole, coppie e ammucchiate in tutte le posizioni che conoscevo e anche in qualcuna che avevo solo immaginato.
Va da sé che all’inizio mi ritrovavo in perenne erezione, ovvio per un ragazzo di 23 anni senza compagna fissa, ma pian pianino mi abituai, acquisii ‘professionalità’ e riuscivo a tenere tranquillamente a bada gli ormoni e collaborare col regista e i tecnici che erano quasi sempre gli stessi, e attori e attrici con cui ormai ero quasi in confidenza.
L’altro sabato, grazie al fatto che il pub era chiuso per dei lavori, mi allontanai per un intero fine settimana. La location era una villa sul lago affittata per l’occasione, molto bella e con una infinità di stanze. Avremmo dormito lì e in due giorni avremmo realizzato un ‘kolossal’ con alcune tra le più note attrici del momento.
Passato il primo mattino con le prove luci e la spiegazione al cast di ogni singola scena, iniziammo a girare una scena che col montaggio sarebbe apparsa verso la fine del film.
Eravamo nella darsena e stentavo a mantenermi freddo perché davanti a me, impegnata in un doppio pompino inginocchiata davanti ai due partner, c’era Giada, la star delle star.
Socievole e disponibile durante le pause e i tempi morti del film, si faceva benvolere da tutti. Arrivava sul set vestita comunemente, una qualsiasi bella ragazza, nemmeno troppo vistosa, ma si trasformava una volta tolti gli abiti e truccata.
Diventava una pantera, energica e dolce al tempo stesso e dava ai film una sensualità che le altre attrici, magari altrettanto fighe, non riuscivano. Non arrivavi mai a capire dove finiva la recitazione, se di recitazione si può parlare, e dove cominciava la realtà. Sembrava godere appieno di qualsiasi situazione o posa le venisse richiesta, ti coinvolgeva totalmente così che ti sembrava non di assistere a un film porno ma di essere un voyeur che aveva sorpreso di nascosto una coppia infoiata.
Dicevo che stavo riprendendo il doppio pompino, e vedere Giada impegnata con due affari di buone dimensioni era uno spettacolo a cui non riuscivo a rimanere indifferente. Passava da uno all’altro leccandoli avidamente per poi farne scomparire uno nella sua bocca, a volte interamente, mentre masturbava l’altro.
I due attori si gustavano pienamente le attenzioni di Giada e le loro espressioni erano spontanee, di puro godimento, e forse sarà stato questo che ha distratto uno di loro, perché all’improvviso &egrave scivolato indietro, su una piccola pozza d’acqua di lago portata dal vento, e &egrave caduto all’indietro pesantemente riuscendo appena a ripararsi con un braccio.
Risultato: urlo di dolore, interruzione del girato e corsa in ospedale dell’assistente per accompagnare l’attore al pronto soccorso. Venimmo poi a sapere che era una frattura al braccio. In quel momento poco importava al regista che stava imprecando in tutte le lingue conosciute e anche in qualcuna inventata al momento.
La scena era saltata, con un attore solo non si poteva girare. Una veloce serie di telefonate per chiamare altri fu senza esito e il regista stava già ripensando la ‘sceneggiatura’ quando sentimmo dire:
‘perché non proviamo lui?’
Era Giada, tranquillamente seduta, coperta da un accappatoio fumava placidamente. Il Lui’. ero io, Giada mi stava indicando con un indice affusolato dall’unghia perfettamente modellata e smaltata di rosso.
Arrossii istantaneamente e guardai uno a uno la troupe che mi stava fissando, facce sorprese quanto, immagino, la mia. Fino al regista, che mi scrutava meditabondo.
‘Potrebbe andare. Te la senti Mauro? E come stai messo lì sotto?’
Se possibile arrossii ancora di più, e seppi solo rispondere che non l’avevo mai fatto.
‘Non hai mai scopato o intendi fare l’attore? O forse ti vergogni di averlo piccolo?’
B&egrave, non ero superdotato ma rientravo tranquillamente nella normalità, forse qualcosina in più della media, nessuna delle mie, poche, compagne di letto si era mai lamentata di dimensioni e prestazioni ma non voleva dire nulla, lì mi si chiedeva di farlo davanti a un pubblico, se pur professionale, di estranei.
Stavo per rispondere piccato per l’insinuazione quando Giada risolse tutto alzandosi e avvicinandomisi:
‘vuoi fare l’amore con me?’ Mi disse guardandomi con occhi torbidi in cui mi persi riuscendo solo a rispondere un ‘sì’ che veniva dal profondo del mio cuore e anche da un’altra parte del corpo. Quella parte che Giada prese a accarezzare da sopra i pantaloni saggiandone la consistenza.
‘Piccolo non &egrave, la sua &egrave solo timidezza. Ti aiuto io, non devi avere paura’
Il regista colse al volo il momento chiedendomi conferma della mia volontà di provare e, avutala, già organizzando la cosa.
‘Dai, spogliati e fatti una doccia veloce, io farò le riprese al posto tuo, tu devi solo seguire le mie istruzioni e soprattutto concentrarti per mantenerlo duro senza venirtene prima che te lo dica io’
Imbambolato, andai a lavarmi e tornai dopo pochi minuti indossando un accappatoio di spugna, e restai lì in piedi ancora insicuro della scelta fatta.
Il regista prese la telecamera e mi disse di togliermi l’accappatoio e di posizionarmi vicino a Giada e all’altro attore già pronti. Lo feci. Il mio ‘fratellino’ era forse più pronto di me alla novità, perché era già sulla buona strada per l’erezione completa, che avvenne non appena Giada vi posò sopra la mano iniziando a massaggiarlo.
L’altro attore, un americano di nome Rick, mi diede una cameratesca pacca sulla spalla e poi vi fu il ciak.
Giada, sempre smanettandomi, prese in bocca la punta dell’uccello di Rick e iniziò a succhiarlo facendo apparire ogni tanto la lingua per veloci leccate all’attaccatura del frenulo e facendolo via via entrare sempre più nella sua gola, fino a che arrivò con le labbra al pube. Si fermò qualche istante per poi tornare indietro fin quasi a farlo uscire e quindi, velocemente, riaffondarselo in gola.
Era uno spettacolo arrapantissimo e non vedevo l’ora che toccasse a me provare quelle labbra che immaginavo vellutate.
Ancora qualche istante e fu il mio turno. Giada lasciò Rick, girò la testa verso di me guardandomi fisso negli occhi e se lo appoggiò alle labbra. Un succhiotto improvviso mi fece quasi saltare in aria, rantolai mentre mi perdevo nei suoi occhi verde acqua di mare, ma persi subito il suo sguardo perché ora toccava a me arrivarle in gola. Sentii il calore mentre entravo come una spada nel fodero e quasi me ne venni lì, solo per il pensiero eccitante di sapere che Giada, proprio lei, mi stava facendo un golino.
Non volevo fare brutta figura e pensai le cose più brutte che potevo, all’esame che proprio non riuscivo a preparare, alla prof stronza che sembrava non capirmi quando parlavo, all’addetto alla segreteria che pareva avere il dono magico di ingarbugliarmi le cose. A questo e tanto altro pensai ma alla fine mi stavo per arrendere, mentre Giada faceva lentamente su e giù lungo la mia asta, serrando le labbra sotto la cappella per succhiare con forza mentre con la mano mi segava, e poi tornare a prenderlo tutto.
La vidi farlo uscire ancora, completamente bagnato di saliva, e stavo per lanciare l’avvertimento quando sentii il regista:
‘ok, adesso succhialo solo in punta e quando senti che viene fai entrare il primo schizzo e poi gli altri fatteli fare in faccia. E tu stai attento, al mio tre vieni”” uno’. due”’
E tre. Godetti ringraziando mentalmente il regista del suo tempismo.
Vidi Giada accogliere il mio primo getto a labbra serrate e poi aprire la bocca, alzando la testa, e guardarmi ancora tenendo appoggiato il mio cazzo sulla lingua protesa fuori. Tre, quattro schizzi potenti le imbiancarono la faccia, in parte centrando ancora la bocca, mentre la sua mano completava il mio orgasmo segandomi velocemente. Quando non ne ebbi più da darle mi riprese in bocca inghiottendomi ancora fino alla radice e solo quando il regista glielo disse passò a Rick per ripetere su di lui il suo gioco sublime.
Attesi l’orgasmo di Rick e lo stop praticamente in bambola, mi girava la testa. Mai avevo avuto un orgasmo come quello e dentro di me la vedevo ancora fissarmi mentre ingoiava il mio seme e davanti agli occhi invece avevo la sua faccia coperta di seme mentre si rialzava.
Non disse una parola mentre passava tra di noi avvicinandosi a un’assistente di studio che premurosa le porgeva un asciugamano per pulirsi.
‘Non male per essere un principiante’ mi disse il regista.
‘Ce la fai a farlo tornare duro? Dobbiamo girare un’altra scena prima di pranzo’
Ancora sentivo la testa girarmi ma il solo pensiero che avrei girato ancora con Giada fece tornare a affluire il sangue nelle mie parti intime, e non ebbi problemi a annuire.
Ci spostammo in un angolo e Giada si mise in posizione, un ginocchio poggiato sopra una sdraio con Rick davanti. Il regista mi disse di mettermi dietro Giada e non ebbi bisogno di farmi dire cosa voleva da me e così, al ciack, mentre Giada imboccava di nuovo Rick, io presi a strusciare la cappella su quelle chiappe da sballo per farlo diventare duro a puntino e poi, da ragazzo bene educato, chiesi:
‘Posso?’
Giada girò la testa, ancora piena del cazzo di Rick e stese la mano dietro, impugnandomi e tirandomi verso di se. Bastò una leggera spinta per entrare in lei. La trovai bollente e già umida, segno inequivocabile della sua partecipazione, e me ne stupii un po’ perché pensavo che le pornostar non partecipassero mai emotivamente, poi non ebbi più modo di pensare ad altro. Preso dalle sensazioni iniziai a muovermi, prima lentamente e poi sempre più velocemente, più forte, mandandola a sbattere contro il ventre di Rick che faticava a sincronizzarsi con i miei movimenti. Furono alcuni minuti di delizia pura e rimasi di sasso vedendo, e sentendo, Giada che si staccava da me. Non mi ero reso conto che il regista aveva dato lo stop.
Rick sogghignava, si era reso conto di quanto fossi preso dall’atto. Abbassando lo sguardo vidi Giada che si era girata e mi fissava con uno sguardo torbido. Arrossii, conscio di aver fatto la figura del principiante; e in effetti lo ero un principiante, ma ormai ragionavo con la testa inferiore che voleva solo tornare in quel caldo, umido pertugio che era stata costretta a abbandonare.
Guardai il regista e anche lui mi fissava. Arrossii ancora di più e mi preparai a un cazziatone che non venne.
Invece lo sentii dire: ‘Ok, buona, ora la doppia’.
Avevo già sentito quella frase, e sapevo cosa significava, ma ora era diverso, ora ero coinvolto e ” non sapevo da che parte cominciare. Nelle mie esperienze sessuali, non certo da sciupa femmine, non mi era mai capitato.
Ancora una volta fu Giada a venirmi in aiuto. Mi si avvicinò e, con una voce dolcissima, mi sussurrò all’orecchio:
‘Vuoi mettermelo tu nel culetto?’
Mancò poco che venissi senza toccarmi, solo a sentire pronunciare quelle poche parole da quella voce sensualissima, che mi arrivava diritta al cuore, al cervello e al pene.
Non attese la mia risposta, mi afferrò per l’uccello e mi tirò dietro di se, avvicinandosi a un divano a dondolo. Mi fece cenno di sedermi e poi, giratasi, indietreggiò allargando le gambe. Mentre il regista cominciava a riprendere la scena.
‘Reggilo’ mi disse, mentre con le mani si allargava le chiappette. Lo feci, puntando al suo delizioso buchino che vedevo a pochi centimetri da me, e piano piano scese, inculandosi da sola mentre io cercavo di pensare ancora alle cose più brutte che potevo per resistere alla fortissima stimolazione del suo muscolo anale che sentivo stringermi appena sotto la cappella.
Poi si lasciò andare di peso:
‘Aaaaahhhhhhh’ la sentii urlare e mugolare insieme, appoggiandosi al mio petto la testa reclinata all’indietro.
La situazione mi sconvolgeva, ero preso dalle sensazioni senza sapere cosa fare, come muovermi.
Sentivo solo la dolcezza del suo corpo appoggiato a me, il mio cazzo profondamente piantato in lei.
D’istinto le presi le tette e iniziai un lento massaggio stimolando i capezzoli.
Rick si era portato davanti a noi due, masturbandosi lentamente per mantenersi in tiro.
Col suo sorriso ironico mi disse di scivolare in avanti fermandomi sull’orlo. Lo feci e Rick si avvicinò e mentre Giada apriva ancora di più le gambe glielo mise dentro.
Sentivo distintamente il cazzo di Rick muoversi nella fica di Giada e vedevo come in una nebbia il regista che si muoveva con la telecamera intorno a noi, cambiando inquadratura, dando ordini ora a l’uno ora all’altra.
Io ero fermo, opponendo solo resistenza ai colpi di Rick che aveva accelerato il ritmo, e ero perso nel baciare Giada sul collo, dimentico di tutto ciò che c’era intorno, proteso verso il mio orgasmo che sentivo arrivare al galoppo.
Rick si fermò all’improvviso, uscendo da lei e venendole, con qualche rapido colpo di mano, sulla pancia e sulla fica.
Ancora una volta fu Giada a prendere in mano la situazione, e non solo quella, perché mise la mano tra di noi e stringendomelo alla base se lo tolse. Avvertii come un pizzicotto poco sopra le palle, un piccolo dolore che respinse indietro il mio orgasmo mentre sconvolto vedevo Giada girarsi verso di me, bellissima, scarmigliata, con uno sguardo strano negli occhi. Mi si avvicinò ancora e mi si mise a cavalcioni, petto contro petto, e fu sempre lei a riafferrarmi e rimetterselo dentro quello splendido culetto per poi muoversi avanti e indietro.
La guardai negli occhi, sentii il suo affanno e, forse un minuto dopo, mi baciò mulinandomi la lingua in bocca muovendosi sempre più velocemente. Ebbi l’impressione che anche lei stesse godendo, la sentivo tendersi contro di me, un mugolio sordo passare dalla sua bocca alla mia e sentii venir meno ogni mia resistenza.
‘GODO, GODO, sto per godere’ urlai e Giada saltò via da me, inginocchiandosi velocemente e ingoiandomi completamente per poi salire e succhiare fortemente solo la cappella.
Le venni in bocca, mentre con la mano completava il mio orgasmo e io sussultavo senza potermi controllare nell’orgasmo più coinvolgente della mia breve vita, con Giada che continuava a tenermi dentro di se mentre il mio seme scendeva lungo l’asta.
Restai imbambolato, senza energie e vidi Giada alzarsi e voltarsi per andare verso un tavolino lì accanto, pulirsi la bocca con una salvietta e bere un sorso d’acqua da una bottiglietta.
Sussultai sentendo un battito di mani. Mi voltai e vidi che Rick mi stava applaudendo:
‘Bravo, veramente bravo, per essere la prima volta sei stato proprio in gamba’
Di fianco a lui il regista aveva posato la telecamera e mi guardava. Non disse nulla ma mi fece il gesto col pollice in alto e poi andò da Giada parlandole a bassa voce.
Recuperate un po’ di energie mi alzai e mi sentii in imbarazzo. Sfogata la libido, nudo come un verme, con la testa che mi girava un po’, stavo in piedi senza sapere cosa fare, con negli occhi e nella mente ancora le scene di poco prima.
‘Va bene, ora smettiamo per dare modo al nostro novellino di riposare un po’ e recuperare. Ci vediamo per pranzo e intanto buttiamo giù un brogliaccio per domani. Mauro, dopo pranzo se te la senti giriamo un’altra scena’
‘OK capo’ e mi incamminai verso la doccia seguito da Rick e Giada.
Rick entrò nel primo cubicolo e io stavo, da perfetto cavaliere, cedendo il passo a Giada verso il secondo quando lei mi prese per un braccio e mi tirò dietro di se:
‘non fare lo scemo, c’&egrave posto per due e poi puoi lavarmi la schiena’
Non si stava poi tanto larghi in due e insaponarsi con Giada che giocoforza si strusciava contro di me non servì a rasserenarmi. Poi si voltò dandomi la spugna e cominciai a lavarle la schiena.
Toccare ancora la sua pelle e ricordare la sua espressione mentre mi beveva fu tutt’uno, e nei miei paesi bassi qualcosa stava risvegliandosi. Non proprio un’erezione ma una via di mezzo di cui Giada si accorse perché continuamente il mio fratellino urtava contro le sue natiche.
Finito di sciacquarci Giada si voltò, guardò in basso e mi sorrise:
‘Lo prendo come un complimento’ e, avvolgendosi con l’accappatoio, se ne andò lasciandomi ancora bagnato e confuso.
Mi asciugai velocemente e raggiunsi la troupe nell’ambiente dove il catering aveva allestito una specie di buffet. Stavano già tutti mangiando, chi in piedi, chi seduto su poltrone vintage o su divani dall’aria barocca.
Mi accorsi di avere fame e mi affrettai a prendere il piatto e riempirlo con quel che trovavo al tavolo. Per mangiare mi spostai all’esterno appoggiandomi alla balaustra in marmo, vagando con lo sguardo sul lago.
Avvertii una presenza e voltandomi vidi il regista che si avvicinava con dei fogli in mano. Velocemente mi spiegò la scena che avrei dovuto girare di lì a poco. Avrei dovuto indossare abiti settecenteschi e introdurmi in una stanza come fossi un nobile che rientrava a casa dopo una lunga assenza e correva nella camera da letto della consorte trovando però una sorpresa. Avrei anche dovuto recitare un poco, almeno lo stupore, ma il regista era più preoccupato della mia prestanza fisica piuttosto che della mia possibilità di vincere un oscar. Arrivò a propormi un eccitante ma sentendomi riposato e già eccitato dall’atmosfera rifiutai.
Arrivò il momento del ciack: vestito in abiti sfarzosi che ero riuscito a farmi entrare spalancai la porta che dava su una camera ampia con un letto a baldacchino. Su di questo, coprendosi con le lenzuola ma non tanto da non far vedere il seno, c’era Giada con la bocca spalancata e l’aria impaurita. Di fianco, sotto le coperte, s’intuiva un’altra forma umana. Comincia a recitare la scena del marito geloso che sorprende la moglie a letto con l’amante: urla, gesti nervosi fino a strappare via le coperte e poi bloccarsi. Sì, perché invece dell’amante maschio sotto c’era una donna, e che donna. Marina, bionda quanto Giada era mora, pornostar di successo quasi quanto quest’ultima.
La scena proseguiva con Giada in ginocchio sul letto che mi implorava e Marina che si nascondeva dietro di lei non mancando di abbracciarla con la mano su un seno. Poi Giada cambiò espressione e gattonando si mosse verso il bordo del letto dove ero io allungando una mano a toccarmi la patta. Ovviamente io dovevo essere eccitato e infatti lo ero e il mio affare svettò orgoglioso quando Giada mi abbassò i calzoni.
Potete immaginare il seguito, pompino, doppio pompino con le due ragazze che si contendevano la mia asta a colpi di lingua e io, che nella scena avevo chiaramente perdonato, che mi godevo il servizio con aria beata. Poi si passò a fare sul serio, Giada prese per mano Marina e la tirò a se stendendosi sul letto in posizione inversa. Le due iniziarono un 69 come infischiandosene di me. Vedevo la lingua di Giada che da sotto leccava avidamente il fiore di Marina, mugolavano entrambe e non capivo se il luccichio che vedevo dipendesse dalla saliva o dagli umori di Marina. Mi accostai dietro quelle chiappe appetitose avvicinando la mia asta a quella fessura. Giada se ne impadronì succhiandola brevemente per poi dedicarsi al clito mentre io penetravo lentamente. Era calda Marina, calda e bagnata, scivolai dentro senza problemi sino in fondo sentendo i suoi gemiti aumentare di volume. Presi a scoparla mettendole le mani sui fianchi e dando dei gran colpi. Ogni tanto sentivo gemere anche Giada, segno che la lingua di Marina, con la testa tra le sue cosce, non era inattiva. Ma io vedevo solo quella testa chinata, quel corpo che fremeva, quelle chiappe bianche che ballonzolavano sotto i miei colpi. Cercai di concentrarmi per evitare di venirmene presto e sono certo che non stavo sfigurando anche se principiante. Il regista intervenne per farci modificare la scena, provvidenzialmente perché non ero poi tanto lontano dal punto di non ritorno e avrei voluto solo entrare in dirittura finale e riempire con il mio seme quel ventre caldo che mi accoglieva.
Obbedendo lo tirai fuori e ebbi qualche istante di riposo che mi fece raffreddare un po’ i bollori, ma subito sentii la bocca di Giada appropriarsi ancora della mia cappella. Succhiata, slinguata, succhiata, slinguata ”.. sensazione di fresco. Mi aveva lasciato andare. Ora toccava a me procedere. Mi abbassai a leccare il sedere di Marina, insistendo a umettare l’ano e incontrando la lingua di Giada in un breve duello. Poi mi raddrizzai e appoggiai la punta su quel buchino all’apparenza tanto stretto. Doveva sembrare una prima volta e in effetti feci fatica a far entrare la punta, Marina sapientemente dosava la tensione del muscolo emettendo contemporaneamente un urlo strozzato mentre inarcava la testa all’indietro per poi subito rituffarla tra le cosce di Giada. Spinsi ancora un po’, ora ero dentro a metà. Dietro di me sentivo il regista con la telecamera ma non me ne fregava niente, quel buchetto mi stringeva in maniera deliziosa e mi godevo ogni secondo di quell’amplesso. Affondai ancora, lentamente e sino in fondo. Un singulto di Marina, il suo corpo ebbe un tremito ma non smise di leccare Giada la quale, invece, si dedicò alle mie palle con tocchi delicati che alzarono ancora di più il mio livello di eccitazione. Iniziai il movimento di va e vieni secondo i canoni classici dell’inculata. Durò diversi minuti durante i quali faticai a non venire subito e finalmente il regista mi diede l’ok per la cavalcata finale. Mi aggrappai alle spalle di Marina e spinsi con forza, colpendo violentemente ogni volta che entravo a fondo, venni ripagato dai suoi gemiti e da quelli di Giada fino a che, urlando, scaricai nel suo intestino tutto il mio piacere. Un orgasmo magnifico ma non potei rilassarmi subito, la scena prevedeva che uscissi da quel buchetto affidando il mio affare alle labbra di Giada la quale mi diede le ultime stilettate di piacere con la sua lingua per poi andare a raccogliere lo sperma che fuoriusciva lento dall’ano.
Mi girava un po’ la testa, non ero abituato a avere tre orgasmi, e di quell’intensità, in poco tempo. Quasi barcollando mi sedetti su una poltrona guardando Giada e Marina che si scioglievano dall’abbraccio saffico con un ultimo bacio, doveva esserci qualcosa tra di loro perché mi parve più intimo di una simpatia professionale.
Finita la scena ci facemmo una nuova doccia, questa volta separati, e ci recammo nelle nostre stanze per un breve riposo.
La sera la cena fu diversa dal pranzo; sempre catering ma questa volta comodamente seduti a un lungo tavolo. Approfittammo con entusiasmo delle pietanze annaffiandole con un vino bianco leggero. L’atmosfera era gioiosa, serena, si scherzava tra di noi e ebbi i complimenti per il mio ‘esordio’ da tutti i membri della troupe. Giada sedeva tra Rick e Marina, di fronte a me che di fianco avevo Anna, una stellina quasi esordiente che ci aveva raggiunto insieme a Paolo, altro attore seduto alla sua destra, per la scena finale che avremmo girato il giorno dopo. Ora ero a buon titolo inserito nel cast e sia Anna che Paolo, scherzando, mi dissero che non vedevano l’ora di osservare le mie ‘doti di attore’ il giorno dopo.
Concludemmo la serata con una piacevole conversazione e colsi diverse volte lo sguardo di Giada rivolto verso di me mentre parlava con Marina, ebbi anche l’impressione che parlassero di me viste le risatine e gli sguardi di sottecchi.
Alla fine ci alzammo dirigendoci verso le nostre camere per la notte. Entrando nella mia vidi che Giada e Marina entravano nella stessa, quella di Giada, e pensai che effettivamente doveva esserci qualcosa tra di loro. Non che mi importasse ma lo sguardo che Giada mi rivolse entrando mi fece temere che volessero invitarmi. Ero stanco, mentalmente e fisicamente. Il fisico forse poteva dare ancora qualcosa, inteso come un’erezione, ma mentalmente ero scarico, troppe emozioni in una sola giornata.
Dormii come un bambino. Se sognai non lo ricordo.
Al mattino seguente mi svegliai fresco e riposato. Una breve doccia e seguendo l’odore del caff&egrave raggiunsi gli altri, ero l’ultimo a arrivare e subii la battuta ironica di Rick sulla gioventù che non &egrave più quella di una volta.
In breve ci ritrovammo nel giardino della villa, in uno spiazzo erboso con alcune panchine in pietra. La scena prevedeva che tutti e sei avremmo avuto un’orgia seguendo le indicazioni di volta in volta fornite dal regista.
Ci spogliammo in fretta, io con un certo imbarazzo, non ero ancora abituato, e partì il ciack. Io in piedi vicino Rick steso per terra mentre Paolo era su una panchina a un paio di metri. Io avevo Marina in ginocchio che si era impossessata del mio affare e succhiava lentamente, mentre Rick aveva Anna e Paolo Giada che offrivano lo stesso servizio. Alcuni minuti mentre il regista girava intorno e tra di noi per fare riprese ora di questo ora di quel particolare.
A un suo ordine Marina e Anna si scambiarono di posto e Anna mi fece l’occhiolino prima di imboccarmi quasi completamente sussurrandomi: ‘finalmente ti provo’. Rossa di capelli, quasi ricci, con un fisico ben proporzionato in cui il seno era l’elemento di spicco, aveva un’abilità orale che mi fece raggiungere in breve il massimo dell’erezione. Alternava brevi e lente lappate a lingua estesa a improvvise e violente succhiate con solo il glande in bocca, poi se lo faceva scomparire interamente nella bocca per estrarlo lentamente distribuendo slinguate a ogni centimetro di pelle. Dubitai della mia capacità di resistere, in fondo non ero un attore professionista ma solo un ‘gagliardo’ giovanotto con ormoni a mille.
Nuovo cambio di posizione, Marina messa a pecora con Rick che la montava da dietro, io steso sull’erba con Anna stile amazzone e Paolo con Giada seduta fronte a lui. Non sapevo se ero più stimolato dal su e giù di Anna sul mio membro e dalla visione delle altre due coppie o dalla coscienza di essere parte integrante anziché spettatore. Evidentemente avevo una vena esibizionista.
Altra cambio, Anna sopra di me e Rick dietro che la penetrava nell’ano nella classica doppia penetrazione. Sentivo distintamente i movimenti del suo cazzo separato dal mio da un sottile strato di epidermide e guardavo Marina che, seduta sull’erba di fianco, si masturbava guardandoci. Ancora altro cambio, ora Marina si era seduta sopra di me volgendomi la schiena e facendosi penetrare nel retto mentre Rick la stantuffava nella vagina, Anna solita spettatrice. Avevo perso di vista Giada e Paolo ma al cambio successivo li ritrovai di fianco a me, Paolo steso nella mia stessa posizione e, all’ordine del regista, Rick cambiò passando a inculare lei. Ormai era mezz’ora che stavamo facendo sesso, riuscivo a mantenermi distaccato senza venire solo grazie a un’attenta concentrazione e al regista che ‘rompeva’ con le sue indicazioni.
Ora toccò a me spostarmi e mettermi davanti a Giada per farmi fare un pompino mentre Rick e Paolo la scopavano contemporaneamente. Anna e Marina erano lì vicino prese in un 69 da favola.
Ancora cambio, mi spostai dietro Anna e dopo averle leccato il buchino presi a incularla mentre scambiava leccate con Marina sopra di essa. Per quanto tutti professionisti, tranne me, ora l’atmosfera era piena di gemiti di godimento, l’eccitazione era palpabile e girando lo sguardo mi capitò di vedere il fonico e l’assistente che si aggiustavano un’evidente erezione mentre la segretaria di produzione, non una grande bellezza, si manipolava il seno guardandoci.
Andammo avanti ancora un po’ fino alla scena finale, in cui io steso a terra, ancora, penetravo Giada nella vagina mentre Paolo l’inculava con colpi possenti e Rick le riempiva la bocca con il suo affare. Anna e Marina erano in ginocchio vicino la mia testa contendendo a Giada il cazzo di Rick in un pompino a tre che vedevo dalla prima fila.
Arrivò l’ultimo ordine del regista:
‘Okay, ora potete venire, scegliete voi come, basta che mi avvertite prima, siate i più naturali possibile’
Intensificai i colpi da sotto sgroppando come un puledro quasi disarcionando Giada che era comunque tenuta bloccata da Paolo che la inculava furiosamente. Sentivo la sua vagina bollire intorno al mio cazzo e stringermelo forte. Pochi istanti ancora e venni riempiendola del mio seme e mentre Rick faceva altrettanto nel buchino posteriore Giada abbandonò il cazzo di Rick gemendo forte, lasciandolo alle cure di Anna e Marina. Si abbassò su di me cercandomi la bocca. Inizialmente mi parve di sentire un sapore strano, pensai al cazzo di Rick e provai un principio di repulsione ma venni immediatamente distratto dalla lingua di Giada che s’impossessò della mia bocca, mugolando in preda a un orgasmo che sentivo non simulato e duellando con la mia lingua. Furono istanti irripetibili, mi sembrò di toccare il cielo con un dito mentre ricevevo l’orgasmo di Giada donandole il mio.
Ci accasciammo sfiniti e da sotto vidi le bocche di Anna e Marina contendersi lo sperma di Rick. Poi chiusi gli occhi. Il regista ci risvegliò da quell’incanto complimentandosi con tutti. Ci sciogliemmo dall’abbraccio e ci recammo nella villa per farci una doccia. Sapevo che era finita e saremmo andati via e ripensavo a come da semplice operatore ero diventato protagonista di uno di quei film. Non che m’interessasse più di tanto essere riconosciuto da qualcuno, ma era un’esperienza che non avevo mai considerato sino al giorno prima.
Pronti, riempite le valige, ci ritrovammo nel parcheggio antistante la villa. Il regista mi diede una busta che sapevo contenere il mio compenso anche se di solito era un o una segretaria di produzione a darmela. Aprendola vidi che c’erano parecchi biglietti da cento euro e lo guardai ma lui prevenne la mia domanda dicendomi che era la paga da attore, non da operatore, e che mi avrebbe richiamato per l’una o l’altra cosa a breve, che avevo una carriera davanti eccetera eccetera.
Salutai tutti con un gesto della mano e mi diressi verso il mio rottame. Giada mi tagliò la strada fermandomi per abbracciarmi e darmi un bacio sulle guance.
‘Sei stato bravo, eccoti il mio numero privato, chiamami, potrei darti consigli se decidi di fare la carriera’ e mi porse un biglietto che feci sparire nella tasca dei jeans. Marina mi abbracciò e baciò come Giada senza dirmi nulla e Anna si limitò a uno sguardo prolungato e un cenno della mano a lanciarmi un bacio.
Partii e dallo specchietto vidi Giada e Marina salire sulla stessa auto, ora era palese che stessero insieme. Guidai elaborando gli ultimi due giorni, avevo scopato con tre fighe stupende, Giada aveva chiaramente un interesse per me, avevo guadagnato abbastanza da pagare l’affitto del mio appartamento da studente per due mesi e””. avevo una carriera davanti. Sì, potevo essere più che soddisfatto e sicuramente avrei chiamato Giada.
Passato l’entusiasmo del momento ripresi il mio solito tran-tran fatto di studio e noia. Un mese dopo mi chiamarono ancora, e fu solo come operatore per alcune riprese che richiesero mezza giornata in un appartamento di periferia. Avevo rimesso a posto la macchina da presa e aspettavo che mi consegnassero il mio compenso. Anche questa volta vidi arrivare il regista, lo stesso della volta precedente, che mi consegnò la busta e mi prese da parte.
‘Mauro, ti va ancora di fare l’attore?’
Non ero ben sicuro, in effetti la volta precedente mi era piaciuto moltissimo ma”. a mente fredda non mi ci vedevo a fare l’attore porno. Era stato un caso, un momento particolare e molto era dipeso da Giada che aveva saputo vincere le mie ritrosie.
‘Non saprei, non penso di esserci tagliato, l’altra volta &egrave stato casuale ma ora”.. non saprei’
‘Guarda, il fatto &egrave che &egrave stata Giada a chiedere di te, espressamente di te. L’altra volta insieme avete fatto faville, il film ha venduto bene. Non ti montare la testa, il merito &egrave soprattutto suo ma” con te si trova bene e, per dirla tutta, in questo momento s’&egrave incapricciata di una ragazzina e vuole te come partner per entrambe. La conosco, quando &egrave rilassata &egrave fantastica, ma se non &egrave tranquilla, non so come spiegarti” non rende in video’
Ero lusingato, ricordavo bene l’interesse di Giada per me, e mi ero cullato con l’idea di chiamarla ma poi non ne avevo fatto niente. Pensarla e rivedere le sue labbra intorno al mio pene fu tutt’uno e mi spinse a accettare pur di poterla rivedere e”’.. girare con lei.
‘D’accordo, allora ci sto, quando e dove?’
‘Stiamo prendendo accordi per il sito, sarà una villa di campagna, tu tieniti libero per l’inizio dell’altra settimana. Ce la fai?’
Rividi mentalmente i miei impegni in facoltà e annuii convinto. Ci lasciammo così, io con i soldi per poter comprare un accessorio fotografico a cui pensavo da tempo e lui con l’accordo che mi avrebbe chiamato il fine settimana seguente.
Quella settimana ebbi una sessione d’esami e non ci ripensai. Il sabato ero al pub dove lavoravo, felice per il mio 28 ottenuto al terzo tentativo, e scherzavo con una cameriera mentre le passavo continuamente vassoi carichi di bevande da dietro il bancone. Sentii squillare il mio portatile e mi affrettai a rispondere facendo un cenno al proprietario che avevo da fare per un minuto. Era il regista, per darmi appuntamento per il lunedì mattina in una villa veneta e fornirmi le indicazioni per raggiungerla.
Riagganciai con un sorriso felice, pensavo a Giada, e la cameriera, una mora di nome Angela con cui ero in confidenza e che, sinceramente, m’interessava se non fosse stato che era fidanzata, non perse l’occasione per fare la battuta:
‘Allora Casanova, quando ce la farai conoscere? Scommetto che &egrave una cliente abituale, magari sposata o fidanzata’
‘Nulla di tutto questo Angela, &egrave una cosa diversa e”.. ma perché non ti fai gli affari tuoi?’ e scoppiammo in una risata. Angela era carina, capelli scuri e ricci su un personale che non avrebbe sfigurato in passerella: fianchi stretti, sedere alto e sodo, tette naturali e una buona terza, un sorriso a 64 denti che ammaliava i clienti, e non solo, e un’allegria spontanea che le faceva perdonare qualsiasi cosa.
La serata divenne notte e molto tardi tornai a casa. Passai la domenica a riposare in vista delle fatiche del giorno dopo.
Di buon mattino presi il mio rudere e dopo tre ore raggiunsi la villa trovando il parcheggio già pieno di auto tra attori e personale. Salutai quelli che conoscevo e mi recai dal regista che mi mise in mano un paio di fogli in cui c’era tutta la ‘sceneggiatura’ e le varie parti. Ovviamente era a grandi linee, avrebbe deciso il regista volta per volta ma più o meno dava un’idea di cosa stessimo facendo. In pratica era una doppia produzione. Avremmo girato scene per un film sulle ‘debuttanti’, tutte ragazze giovanissime, solitamente dell’est europeo, che per la prima volta apparivano in una pellicola hard, e avremmo girato anche altre scene del tipo ‘iniziazione’. Mi premurai di chiedere al regista se avesse accertato la maggiore età delle ragazze e ebbi la rassicurazione che erano tutte di almeno 18 anni compiuti, anche se alcune erano state scelte proprio perché mostravano meno. Saremmo stati in tutto una trentina di persone, tra attori e personale, girando anche più scene contemporaneamente grazie all’ausilio di due aiuto registi che lui avrebbe coordinato. La fine era prevista per la sera dopo.
Con i fogli in mano mi diressi verso la sala dove, avevo chiesto, era Giada. La trovai in compagnia di una biondina slavata, bassa, magra, il seno forse di una seconda scarsa, compensato da un culetto sì piccolo ma tondo e sporgente. La parte più bella era il suo viso, un ovale candido, perfettamente simmetrico incorniciato dai riccioli chiari dei capelli non molto lunghi. Un nasino all’insù, due labbra piegate in un broncio eterno e due occhi verdi che spiccano. Dimostrava al massimo 16 anni e la guardai sorpreso; doveva essere lei la ragazza di cui s’era, secondo il regista, incapricciata Giada. Salutai entrambe e Giada me la presentò: Mila, Europa dell’Est. Giada la mandò a prenderci del caff&egrave e potemmo parlare liberamente.
‘Giada, sono lusingato che tu mi abbia richiesto come partner, anche se non riesco a comprenderne il motivo’
‘Perché sei gentile, anche se non mi hai mai chiamato hai gli occhi gentili. So che sarai gentile con Mila. Tengo molto a lei’
‘Mila, ma”’. quanti anni ha? Pare così piccola’
Giada fece una risatina squillante.
‘Tranquillo, ha 19 anni, quasi 20, anche se ne dimostra almeno cinque di meno. Mi sono innamorata di lei’
Al solito era diretta, sincera.
‘Veramente, pensavo che tu stessi con”’.. Marina’
Altra risata argentina.
‘Io e Marina ci vogliamo bene, siamo amiche, e anche qualcosa in più, ma non stiamo insieme nel modo in cui pensi tu; siamo”libere’
Il ritorno di Mila interruppe la conversazione. La guardai meglio sorseggiando il caff&egrave. Pareva un animaletto domestico, l’animaletto di Giada, sempre vicina a lei, lo sguardo che si accendeva solo quando guardava Giada, quasi adorante, invece lo teneva basso quando parlava con me o altri. L’atteggiamento era evidente, era sottomessa in tutto e per tutto a Giada.
Facemmo conversazione per qualche minuto e poi il regista ci chiamò tutti per darci le sue istruzioni.
Ci dividemmo in due set. In uno, al pianterreno, avrebbero girato le scene del debutto con diverse ragazze e attori già noti, ci avrebbe pensato Mario, un aiuto regista; al primo piano, con Sergio, l’altro aiuto regista, avremmo girato io, Giada e Mila con altre due ragazze, Sasha e Inga, e due attori che avevo conosciuto facendo l’operatore, Ivan e Mohammad, europeo l’uno e nordafricano l’altro. Me li ricordavo e capivo perché Giada volesse gentilezza per Mila. Fisico palestrato, imponenti, con arnesi di tutto rispetto, erano più propensi alla brutalità che alla dolcezza.
Ci spostammo al piano di sopra e prendemmo posizione. La prima scena l’avrebbero girata i due attori con Sasha e Inga. In pratica le ragazze avrebbero dovuto impersonare due cameriere al servizio di una riccona, Giada, sorprese a spiare la loro padrona che s’intratteneva con il suo amante, io, e la di lei figlia, Mila. Di fatto Giada e Mila difficilmente avrebbero potuto passare per madre e figlia, ma in un film porno questo importava poco.
Io Giada e Mila ci mettemmo a sedere dietro Sergio per osservare la scena. Ivan e Mohammad arrivarono, sorpresero Sasha e Inga chine sul buco della serratura nei loro vestiti da camerierine che poco lasciavano all’immaginazione, cominciarono a palparle dicendo qualche battuta il cui succo era che se le ragazze ci stavano loro non avrebbero raccontato nulla alla padrona. Ovviamente le ragazze ci stettero e mentre Sasha spompinava Ivan e Inga succhiava Mohammad , io e Giada potemmo parlare a bassa voce.
‘Sono dei bruti, li vedi, nessuna delicatezza, nessuna empatia. Solo cazzi duri, bei cazzi devo dire ma solo quelli. Per loro noi siamo solo pezzi di carne da riempire. Appena ho saputo chi era nel cast ho chiesto di te, so che farai attenzione. Mila sta cominciando ora a lavorare, e non voglio che sia violentata da un bruto come loro’
‘Potresti semplicemente non farla partecipare, sotto ci sono ragazze in abbondanza per fare la parte di tua figlia’
‘No, lei vuole intraprendere questo lavoro e io posso proteggerla solo all’inizio, &egrave bene che veda subito di cosa si tratta. Già &egrave prevista una scena tra lei e loro due alla fine, voglio solo che l’inizio sia soft, che capisca che non &egrave il mestiere ma sono gli uomini a rendere le cose brutali. E’ la prima volta che gira. Conoscerà entrambi i lati del nostro lavoro e poi deciderà lei se continuare o meno.’
‘Farò del mio meglio, ma se ha paura non potrò esserle molto d’aiuto’
‘Sarà coraggiosa, me l’ha promesso, anche se lei si crede fondamentalmente lesbica e il cazzo la disgusta’
‘Ma allora perché vuol fare questo lavoro?’
””.Per me”. perché mi ama, per soldi, per curiosità, per ribellione. Cosa importa?’
‘E tu”’..?’
‘Anche io l’amo, per questo voglio che provi. Io sono bisex; pure lei anche se ancora non lo sa sconvolta com’&egrave stata dalle sue prime esperienze col maschio. Se riuscirai a farle vedere che non siete tutti bastardi forse imparerà a apprezzare e ne uscirà migliorata’
‘Ma se non ha esperienza io”’ praticamente devo sverginarla?’
‘Non proprio, ci ho pensato io col dildo a farle provare, e apprezzare, la penetrazione” dappertutto. Toccherà a te a dimostrarle che può godere anche con un uomo, in modo che quando dovrà farlo con quelle due bestie conosca già la differenza e sappia distinguere tra lavoro e piacere’
‘Sei contorta”’.. spero di riuscirci, ti prometto che farò di tutto’
‘Lo so, per questo ho pensato a te’
Durante la nostra conversazione la scena era andata avanti. Ora Mohammad era seduto su un divano del corridoio e penetrava analmente Sasha seduta sopra di lui. Ivan stava facendo lo stesso servizio a Inga in ginocchio poco più in là. Lo vedevo dare grandi colpi fregandosene di lei che pure sembrava sopportare bene. Che non ne fosse entusiasta lo capii quando, dopo l’eiaculazione e lo stop di Sergio, prese per mano Sasha e senza nemmeno guardare in volto i due la condusse verso il bagno per darsi una lavata. I due uomini erano ancora in piedi, l’uccello in fase discendente lordo degli umori prodotti, la faccia tronfia e impettita. Non erano simpatici neanche alla troupe, lo vidi bene, come non lo erano a me, più per le parole di Giada che per i ricordi di quando li avevo filmati precedentemente o la scena appena finita.
Ora toccava a noi. La scena si svolgeva nella stanza dove sbirciavano le cameriere. Sull’ampio letto a baldacchino io e Giada saremmo stati sorpresi mentre facevamo l’amore da Mila, che avrebbe dovuto prima fingere stupore, poi orrore e infine interesse per essere alla fine condotta e ‘istruita’ dalla madre sull’amore carnale.
Ciack, azione. Io comodamente sdraiato sul letto che mi godo le attenzioni di Giada in ginocchio, china in avanti, la bocca piena di me. Movimento delle tende trasparenti e sbuca la faccia di Mila che urla:
‘MAMMA!?!’
Io la guardo fingendo sorpresa, Giada si stacca da me e la guarda. Mila a bocca aperta ci osserva, poi fa una smorfia schifata e s’immobilizza, la bocca ancora aperta, ora gli occhi fissi sulla carne che Giada stringeva bene nel palmo, curiosità.
‘Mamma? ”’ cosa”’..?’
‘Vieni figlia mia, non avere paura, &egrave giunto il momento di apprendere cosa sia il maschio.’
‘Ma io”’. non’.’ e intanto Mila s’avvicina un po’ di più lo sguardo sempre fisso sul mio cazzo.
Giada allunga la mano, Mila la stringe e si fa tirare in ginocchio sopra il letto. Giada la prende per le spalle e le fa scivolare di dosso la vestaglia leggera. Vedo Mila nuda per la prima volta, le tettine che immaginavo piccole e che ora vedo essere due collinette su un busto di cui riesco a contare le costole, anche i capezzoli sono piccoli, paiono foruncoli. Il pube mi sorprende, pare depilata e invece vedo che ha una strisciolina di peli biondi, quasi trasparenti, a forma di V sopra le labbra, piccoline, della sua micina. Dubito ancora della sua età ma mi fido di Giada, non l’avrebbe portata lì. Intanto la manina di Mila, condotta da Giada, si &egrave accostata al mio affare, lo stringe appena senza muoversi, come impaurita. Non so fino a che punto &egrave finzione o realtà.
‘E’ caldo, come se avesse la febbre”. Mamma”.’
‘Questo si chiama cazzo piccola mia, e dà tanto piacere a noi donne. Prova a muovere la mano piano, accarezzalo’
Mila obbedisce e inizia una sega lenta. La cosa mi sta intrigando.
‘Lo sento vibrare”. Oh, cresce ancora”. Diventa più grande, più duro’..’.’
‘E’ questo che succede amore mio, &egrave perché gli piacciono le tue carezze. Aspetta, ora lo facciamo crescere ancora di più. lascia fare alla mamma’
Giada si china in avanti, senza staccare la mano di Mila dall’asta lecca piano la punta, prima sul taglietto, poi tutto intorno. Mila la guarda attentissima. Giada prende in bocca la punta, appena un po’, vedo le guance incavarsi nella suzione, poi apre le labbra di più e scende verso il basso arrivando a contatto con le dita di Mila. Si stacca.
‘Ecco amore, questo piace molto agli uomini, prova tu ora’
Mila non ha mai staccato gli occhi dal mio affare, ora pare esitare, distoglie un attimo gli occhi verso quella che dovrebbe essere sua madre e poi si china, poggia le labbra sulla punta senza muoverle, resta così per alcuni secondi. Poi saetta la lingua, come ha fatto Giada poco prima, sul taglietto e poi tutto intorno. La sento distintamente e lo stimolo &egrave fortissimo. Apre la boccuccia e lo lascia entrare, anche lei solo un po’, succhiando. Mi emoziono, quasi credo anch’io alla finzione. Mila ripete ciò che ha visto fare e se lo affonda un po’ di più arrivando alle sue dita.
‘Mentre lo succhi muovi la mano, accarezzalo su e giù, e con l’altra mano stringigli le palle, non troppo però’ Giada istruisce e Mila esegue, e lo fa bene. Inizio a sentire la sborra gorgogliare nei miei testicoli, preparandosi a uscire., ma Giada blocca tutto facendo staccare Mila da me. La bacia, e non c’entrerebbe nulla nella scena recitata madre/figlia ma &egrave erotizzante al massimo.
‘Ora devi imparare a prenderlo amore mio, all’inizio sentirai un po’ di dolore ma poi sarà tutto bello’
‘Mamma, io ho paura””’
‘Non devi tesoro, ecco, la tua mamma &egrave accanto a te, ti tiene per mano.’
Parlando si sono spostate e Mila &egrave distesa sul letto, le gambe aperte che fanno vedere la sua micina. Mi pare una fortezza inespugnabile ma Giada ha detto che ha già provato e mi fido. Mi alzo in ginocchio e mi metto tra le sue cosce. Aiutandomi con la mano lo punto all’entrata del suo fiore.
‘Aspetta!’
Mi blocco. Giada si abbassa con la bocca su di me, lo ingoia e lo restituisce alla vista lucido di saliva. Con la mano intanto accarezza il bottoncino di Mila che vedo sospirare. Sta facendo le cose per bene Giada, lubrificando me e facendo lubrificare lei. Si toglie e lascia che torni a puntarlo sulla micina. Lo struscio un po’ di volte sulle labbra e sul bottoncino, poi premo piano”” entro in Mila di poco. Non &egrave proprio pronta, la sento stretta, non umida abbastanza, una smorfietta le imbruttisce il viso. Giada capisce e va con la mano a titillarle il clitoride. Entro un altro centimetro e mi fermo ancora. Ora sarebbe il momento in cui dovrei ‘sverginarla’. Guardo Giada che prende la mano di Mila e la stringe sussurrandole:
‘Amore mio, stai per diventare donna, ricorda: un piccolo dolore per un grande piacere. Resisti amore mio’
Mila fa cenno di sì con la testa. Tocca a me, mi carico e spingo con forza affondando di colpo tutto dentro di lei.
‘AAAAAHHHHHHHH’
Mila urla, gli occhi spalancati, finge un dolore che non penso provi perché sono entrato più facilmente del previsto. L’opera di Giada l’ha fatta bagnare e sono entrato abbastanza comodamente in lei, ma sa recitare bene. A breve inizia a sospirare, un sorriso dolce le illumina il viso, i suoi occhi verdi irradiano felicità guardandomi, le sue braccia mi afferrano le spalle e mi tirano a se. Non finge ora, la sento bagnarsi sempre più, la sento meno stretta e posso scivolare avanti e indietro. E’ lei a incitarmi a fare più forte, più veloce mentre agita le anche sotto di me. Il suo viso si fa più bello accendendosi di piacere, ora vedo la sua vera età, non &egrave piccola come potrebbe sembrare, &egrave una giovane, stupenda donna e sta godendo con me, sotto di me, insieme a me.
Mi sento coinvolto, non ho mai pensato che un’attrice porno potesse provare veramente piacere sul set, ma non devo dimenticare che stiamo girando. Sinora l’aiuto regista ha lasciato fare, forse s’&egrave reso conto anche lui che la scena &egrave perfetta, emozionante, così com’&egrave, ma ora inizia a dare ordini, si avvicina il momento dell’eiaculazione. Mi impone di sollevare Mila e incastrarla sopra di me restando in ginocchio. Non pesa molto, mi pesa di più il dover resistere mentre vorrei godere liberamente. Lo avverto che non ce la faccio più mentre Mila urla di piacere nelle mie orecchie, abbarbicata alle mie spalle. Resisto ancora un minuto e poi, con gratitudine, obbedisco all’ordine di lasciarla cadere sul letto, tirarmi fuori e venirle sulla pancia. Mila &egrave abbandonata davanti a me, mi sego per un secondo e poi erutto un mare di sperma, otto, forse dieci schizzi che le coprono la pancia, le arrivano sui seni, sulla gola, anche sul viso e lei obbedisce all’ordine dell’aiuto regista e fa uscire la lingua a raccogliere una goccia sulle labbra, sorridendo come fosse ambrosia. Mi sono quasi dimenticato di dove sono, di quel che sto facendo, mi scuote un applauso alle mie spalle. Mi giro e tre della troupe ci stanno applaudendo.
‘Bravi, questa scena può concorrere a un premio, bravi, bravi’
L’applauso &egrave ovviamente più per Mila che per me, &egrave lei che ha dato vita e realtà alla finzione.
Giada la stringe a se e guardandomi la sento dirmi grazie prima di tornare a abbracciare Mila.
Sono stanco, mi fa un po’ male la schiena ma la soddisfazione &egrave enorme.
Scendo dal letto e prendo l’accappatoio, ho voglia di una doccia ma devo attendere istruzioni.
Il regista mi chiama, era presente e ci ha osservati, mi fa i complimenti per un secondo e poi subissa di complimenti Mila ancora abbracciata a Giada sul letto.
Mi metto a sedere su una sedia e guardo la troupe al lavoro. Spostano la macchina da prese, i cavi, le luci. So che dobbiamo girare un’altra scena e spero di farcela, mi godo il momento di pausa.
Giada ha mandato Mila a lavarsi, si accende una sigaretta e ancora completamente nuda mi s’avvicina.
‘Grazie ancora, sei stato bravo. Lo sapevo che le sarebbe piaciuto. Ora abbiamo mezz’ora di pausa e poi giriamo la seconda scena, tu come stai?’
‘Bene, riprendo fiato e sono pronto, almeno credo’
‘Questa sarà un po’ più difficile, dovrai avere tanta pazienza. Io l’ho abituata coi dildo ma’.. tu sei più grosso’
‘Starò attento, e Mila come sta?’
‘E’ felice, e te lo dirà lei, era determinata a farlo ma non era convinta di riuscire a provare piacere’
‘Sei stata brava tu a stimolarla al momento giusto. E’ bellissima quando gode, l’hai vista?’
‘Sì, la amo anche per questo’ Lo sguardo di Giada s’intenerisce al pensiero. Veniamo interrotti dal regista che vuole discutere con noi della scena. E’ d’accordo con l’aiuto a lasciar scorrere le cose come la scena appena terminata e intervenire solo se necessario.
‘Facciamo un po’ di cinema-verità’ Dice.
Mila torna e viene a abbracciarmi sorridente.
‘Grazie, non sapevo di poter godere anche con un uomo, grazie, grazie’
Il mio ego &egrave impettito come un tacchino.

Parliamo della scena che stiamo per girare.
‘Mila’ dice Giada ‘ora sarà un po’ più difficile, tu sei abituata al vibratore ma il cazzo di Mauro &egrave un pochino più grande. Devi rilassarti e resistere all’eventuale dolore che potrai provare. Anche questa volta sarà all’inizio e poi solo piacere, ci penserò io affinché accada.’
‘Ho un po’ paura, mi pare tanto grande ”.. come può entrare in quel buchino?’
‘Entrerà, &egrave elastico e Mauro sarà tanto dolce, ricorda: il dolore passa presto e poi proverai un altro tipo di piacere, diverso da quello provato finora’
Mila tace e bacia Giada, ha fiducia in lei. E’ pronta.
Veniamo chiamati sul set e riprendiamo le posizioni, io abbandonato sul letto l’uccello non proprio a riposo ma quasi; Mila distesa al mio fianco abbracciata a Giada.
Ciack, azione:
‘Figlia mia, ora che sei diventata donna c’&egrave ancora una cosa che devi provare’
‘Cosa mamma?’
‘Esistono tre modi di prendere dentro di se un uomo; due li hai già provati, in due orifizi, manca il terzo’
‘Quale? Intendi dire””. Il culetto? Ma farà male. Mamma ho paura, non voglio che mi faccia male’
‘Neanch’io lo voglio amore, e sono qui per questo. Forse sentirai un po’ di male all’inizio ma anche questa volta arriverà il piacere. Devi solo rilassarti e far fare a me e lui. Mi vuoi bene tesoro?’
‘Sì mamma, ti voglio bene’
‘Allora aiutami a farlo tornare duro, c’&egrave bisogno che sia al massimo della forza’ Dicendo questo Giada ha allungato la mano verso di me e mi sta masturbando subito aiutata da Mila.
‘Avanti, fai come ti ho insegnato>< Mila si china e protende la sua boccuccia su di me, ripete la lezione appresa da poco e io torno eretto dentro le sue labbra. 'Mamma, ma &egrave troppo grande''' mi farà male' 'Sssshhhhhh piccola mia, fidati di me' e mi fa un cenno. Ora tocca a me. Abbraccio brevemente Mila baciandola con delicatezza poi la faccio distendere sul letto. Seguendo le istruzioni iniziali del regista mi metto dietro di lei, a cucchiaio. Mi bagno le dita con la saliva e vado a stuzzicarle il buchino, prima girandoci intorno e poi premendo leggermente. Ha ragione Giada, l'ha già abituata col vibratore, il mio dito non fa alcuna fatica a entrare sino alla prima falange, devo fermarmi per non farlo entrare tutto subito. 'Mmmmmmhhhhhhhh, &egrave strano'''.. &egrave strano ma mi piace' La voce di Mila mi scuote, sta recitando lo scarno copione, lo sapevo ma non ripensavo alle poche battute da dire. Mi bagno ancora le dita e provo a andare più a fondo. Giada le accarezza la micina. Il mio dito medio &egrave completamente dentro di lei. Lo muovo circolarmente, lentamente; Mila mugola qualcosa che non capisco. Vengo distratto dalla macchina da presa a mano che &egrave vicina per zoomare sul particolare. Provo con due dita, sento l'anello contrarsi e mi fermo; la bacio sul collo sussurrandole di rilassarsi, che &egrave brava, che &egrave bella. Giada intensifica la sua azione masturbatoria e sento Mila rilassarsi nuovamente. Ora ho due dita dentro di lei, le muovo piano per dilatare il muscolo, la resistenza non &egrave serrata; &egrave l'ora. Ritraggo le dita e mi afferro l'uccello puntandolo sulla rosetta, ci ripenso e me lo bagno con la saliva, lo punto ancora, spingo. La cappella entra facilmente ma sento Mila irrigidirsi ancora e stringermi in una morsa. Le consiglio di spingere come quando va di corpo e riesco a entrare ancora per qualche centimetro. Mi fermo per farla abituare, Giada continua a accarezzarla. Mila si rilassa ancora e questa volta entro tutto, senza brutalità ma senza fermarmi, fino a quando il mio pube &egrave incollato alle sue natiche. 'Aaaaahhhhhhhhh'''.aaaaahhhhhhhhhh' Mila geme piano. 'Lo sento, oddio lo sento'''''.. &egrave diverso, non mi fa male''''inizia a piacermi. Mmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhh' Mi muovo lentamente, esco quasi tutto e ancora rientro sino in fondo; con una mano sono sul suo fianco per tirarla a me, con l'altra le passo sotto il corpo per stuzzicarle un capezzolo. Mila geme ancora. Mi sento sicuro e velocizzo il movimento; la sento calda, accogliente, mi muovo in lei senza difficoltà. Sta cominciando a godere. Decido di cambiare posizione, mi faccio indietro e esco da lei. 'Perché, perché, continua, mi piace'..' La tiro su facendola mettere a pecora, Giada scivola sotto di lei in senso contrario, vuole osare di più. Mi accosto da dietro e non resisto a appoggiare la punta sulle labbra di Giada tra le cosce di Mila. Vengo subito ricevuto, succhiato, lambito, poi &egrave Giada che me lo prende in mano e lo punta ancora sulla rosetta. Spingo e entro ancora in Mila senza difficoltà. Giada inizia a leccarla. Mila inarca la schiena, geme e poi abbassa la testa tra le cosce di Giada per ricambiarla. Continuo per due minuti a inculare Mila mentre lei scambia un 69 saffico con Giada, mi pare quasi di essere un vibratore umano che usano per fare l'amore tra di loro. Mi alzo in piedi, sempre dentro di lei, le ginocchia piegate, per fare più forza. Ora l'inculo con veemenza, esco da lei quasi completamente e poi lo ributto dentro rapido. Ogni tanto sento la lingua di Giada lambirmi i testicoli che sbattono sulle labbra della micina di Mila. Sta godendo ora, veramente, lo sento da come scuote i fianchi, dai gemiti che produce. 'Sìììììì, &egrave bello mamma, &egrave belloooooooooooo . Mi piace, mi piace tanto'''. Dai, fottimi per bene, mettilo tutto dentro'' mi piaceeeeee' Oddio, sto per venire, sto per venireeeeeee'' VENGOOOOOOOOO' Anche io sono vicino all'orgasmo, stringo i denti, penso al regista, all'aiuto, alla troupe che ho dimenticato e che non si sono fatti sentire sino a quel momento. Poi arrivo anche io al punto di non ritorno: 'Sto per godere, Mila, sto per godere nel tuo culetto delizioso''.. aaaahhhhhh''.' Giada si muove, esce da sotto Mila che le si &egrave accasciata sopra e si affretta a farmi uscire dal buchetto che ancora sto riempiendo. Mi stringe forte alla base, mi retrocede l'orgasmo e intanto afferra Mila per il braccio tirandola: 'Lui ha fatto godere te, ora tocca a te farlo venire, e imparerai una cosa ancora. Prendilo in bocca tesoro mio, fai come ti ho insegnato' Mila obbedisce muovendosi stancamente, ma la sua lingua non &egrave stanca e me lo dimostra appena arriva a contatto del mio uccello, prima di imboccarlo e farlo entrare almeno per metà tra le sue labbra. Mi succhia e con la mano mi sega, ancora mi carezza le palle e l'orgasmo riprende a salire in me. Giada &egrave inginocchiata accanto a lei, le parla, le comanda. 'Adesso sentirai come gode un uomo, ti riempirà la bocca con il suo seme. Voglio che tu lo accolga, che lo prenda dentro di te e lo ingoi senza farne uscire una goccia. E' così che una donna dimostra al suo uomo di amarlo. Accelera il movimento amore mio, preparati manca poco. Non una goccia, bevi tutto'' La voce suadente di Giada, unita a Mila che succhia più forte e muove velocemente la mano che m'impugna mi danno il colpo di grazia, all'improvviso, sento una scarica elettrica che mi percorre il corpo intero e godo, godo nella bocca di Mila che non si stacca, anzi serra le labbra intorno all'asta. Diversi schizzi di sperma le riempiono la bocca e lei ingoia, testarda non cede nemmeno quando perde il respiro, fino all'ultimo mio sussulto, l'ultima goccia di seme che fuoriesce da me e che lei raccoglie con le labbra prima di staccarsi e guardare Giada. Si baciano scambiandosi il residuo del mio seme e la saliva mentre io crollo all'indietro per l'intensità del piacere. Sento dire 'STOP' e girando la testa vedo il regista che sorride, deve essere andato tutto bene anche se, sinceramente, non me ne frega niente, mi ero quasi dimenticato di loro perso nella situazione che si era creata tra noi tre. Riceviamo ancora complimenti dalla troupe ma sono troppo stanco per rispondere, vado a farmi una doccia senza nemmeno guardare cosa fanno Giada e Mila. Finito di lavarmi mi butto su un divano del salone grande e attendo, &egrave quasi ora di pranzo. A breve arrivano tutti gli altri e subito dopo il camioncino del catering. Mi accorgo di essere affamato e mi tuffo sulla pasta non proprio al dente, sul secondo non proprio da gourmet, e mangio riprendendo ancora fino a sentirmi sazio. Ho bisogno di riposare un'ora, chiedo all'aiuto regista e questo m'indirizza al piano di sopra in una stanza sul cui letto mi butto a corpo morto addormentandomi all'istante. Vengo risvegliato da una mano che mi scuote, &egrave l'assistente di regia che mi chiama, &egrave ora di riprendere a girare. Sempre con l'accappatoio scendo al piano terra. Questa volta devo partecipare a un'ammucchiata con l'altro gruppo, un'orgia nel salone con i protagonisti dell'altro set, dei nostri mancano Mila e Giada, lo noto subito. Noto anche che questa volta il regista non mi chiede se me la sento o meno, significa che ormai mi considera un attore come gli altri. So di potercela fare, sono giovane, non dovrei avere problemi a farlo rizzare per una terza volta, specie dopo il riposo. Ci sono tutti e tre a dirigerci, il regista con i due aiuto, io mi limito a seguire le istruzioni meccanicamente, Inizio con una brunetta a pecorina, la scopo come mi dicono di fare e vedo la sua faccia con espressione annoiata quando non inquadrata, poi proseguo scopando una biondina, facendomi spompinare da un'altra, spostandomi sul divano, sdraiandomi per terra. Intorno a me vedo quintali di carne giovane che si aggroviglia in tutte le posizioni. Il regista &egrave dietro l'operatore principale e salta da un gruppo a un altro dando ordini. Sasha e Inga sono vicine a me, mi sorridono, ho visto che cercavano di evitare Ivan e Mohammad, non me. Forse hanno visto le mie scene, forse Giada ha parlato loro. Non importa, sembro loro simpatico ma per me sono ragazze come le altre sconosciute che vedo scopare e inculare davanti a me. Il regista viene verso di noi e ci dispone a coppie, io e Inga, Sasha e un attore che non conosco, le ragazze a pecora l'una di fianco all'altra, noi maschi che le pompiamo da dietro. Inquadratura di fronte, primi piani sui visi delle ragazze, gemiti recitati, non veri come quelli di Mila. Quasi quasi provo nostalgia ma non c'&egrave tempo, devo stendermi per terra con Sasha sopra e l'attore dietro di lei, doppia penetrazione. Sasha mi bacia, mi pare con più fervore del necessario, mi sa che sto creandomi una reputazione nel campo, ma io continuo a essere disinteressato e quando il regista ci fa mettere, noi maschi, l'uno di fianco all'altro, in ginocchio, a segarci per poi sborrare sui volti di Sasha e Inga sotto di noi, accolgo con piacere il termine della scena. Vengo ma non &egrave la stessa cosa, forse sto imparando anche io a distinguere tra lavoro e non. Le riprese hanno impegnato tutto il pomeriggio, ci rilassiamo tutti scherzando tra di noi, Mila e Giada ancora non si vedono. Si uniscono a noi solo per cena, solito catering, meno fame di poche ore prima, mangio svogliatamente perché voglio solo andare a dormire. Lo faccio e non vengo disturbato, sappiamo tutti che la mattina dopo ci si alzerà presto per concludere le riprese. Dormo come un angioletto. Al mattino presto vengo, al solito, svegliato dall'assistente. Doccia veloce e giù nel salone per colazione. Rivedo Mila e Giada, mangiamo insieme. Mila &egrave sempre attaccata a Giada ma &egrave meno scostante con me, Giada ha la solita aria da Regina, che controlla tutto, ma &egrave rilassata con noi, ridiamo tutti e tre di una battuta stupida che faccio. Il mio impegno oggi si limita a un doppio pompino e goduta sulla faccia delle ragazze. Sono Inga e una ragazza dai capelli corti e scuri. Sono belle, sono anche brave, non faccio fatica a eccitarmi. Mi succhiano a turno, a volte insieme, una per lato della cappella. Obbedendo agli ordini del regista mi trattengo pensando a altro. E' dura, le due lingue sapienti mi tengono al limite e l'unica pausa 'di raffreddamento' &egrave quando si baciano tra di loro. Arriva il momento, La ragazza dai capelli corti mi sega mentre Inga mi succhia solo la cappella, il regista dà l'ordine, Inga si stacca e rimane lì, il viso accanto a quello dell'altra, entrambe sorridenti, gli occhi verso di me. La mano accelera i movimenti e io vengo su quei due volti, riempiendo di crema le labbra coprendo i nasi, gli occhi, la fronte con schizzi corposi e distanziati. E' stato un bel pompino. Allo stop ringrazio le due ragazze intente a pulirsi con un asciugamano. Inga mi dà un bacio sulla guancia, l'altra mi fa un cenno e tutte e due sculettano verso l'altro capo della stanza. Io ho finito, vado in bagno a lavarmi, mi vesto, recupero la valigia e la carico in macchina. Il regista arriva con la solita busta piena di euro. Anche per i prossimi due mesi non avrò problemi di affitto o altro. Dovrei andarmene ma so che Mila deve girare la sua ultima scena e chiedo il permesso di assistere. Aspetto la chiamata del cast e li seguo al piano superiore. So che la scena prevede che Ivan e Mohammad ricattino Mila avendo spiato la sua scena con me, minacciando di dire tutto a suo padre, il legittimo consorte di Giada. A un certo punto deve arrivare Giada infuriata ma anche lei viene ricattata e deve soggiacere alle voglie dei due. La scena si svolge nella serra della villa. Ancora ciack, azione, Mila che passeggia tra i fiori, Ivan che la blocca, lei che si gira per fuggire ma trova Mohammad dietro di lei. Breve scambio di frasi, il ricatto esplicito, Mila che piangente accetta e comincia a spogliarsi imitata dai due. Sono nudi tutti e tre, i due già in erezione. Tra loro Mila sembra ancora più piccola, si copre imbarazzata seno e pube. Ivan le afferra una mano e la porta al suo membro, lo stesso fa Mohammad dall'altro lato. Mila a testa bassa, ancora piangente, che li masturba. Loro ridono. Ivan le fa abbassare la testa sul proprio ventre, lei si china esponendo le terga a Mohammad che s'inginocchia e la penetra con le dita, prima solo la micina, poi il culetto. Mila sobbalza ma non smette di succhiare Ivan. Un minuto di scena, poi i due si scambiano i ruoli e lei spompina Mohammad. Il regista dà l'ordine e Ivan si rialza e accosta il suo uccello a Mila. Lo vedo di lato, &egrave grosso, lungo, pare impossibile che riesca a penetrarla ma così non &egrave, lo vedo scomparire di colpo in lei, nessuna compassione. Un colpo e dentro fino in fondo. Mila alza la testa e urla. Deve averle fatto male veramente. Mohammad l'afferra per i capelli e la tira di nuovo a se, lei riprende a succhiarlo. Sento un rumore dietro di me, &egrave Giada che si accosta al mio fianco. 'Sono bestie' 'Ma il regista non dice nulla? Lo vede, perché non dice niente?' 'Se ne frega, a lui interessa la scena, e un po' di violenza gratuita trova sempre qualche pervertito che l'apprezza. Li ha scelti apposta, questa scena deve essere quasi uno stupro, come dice lui: '&egrave cinema-verità'' 'E Mila, come fa a sopportare?' 'Le ho detto cosa doveva attendersi e di resistere. Ora devo entrare in scena io e almeno gliene leverò uno' 'E tu, come fai?' 'E' lavoro, non mi piace ma &egrave lavoro''. Ora tocca a me' Il regista dà lo stop ordinando ai tre di non muoversi dalla posizione. Giada si allontana dietro una fila di vasi da cui dovrà apparire all'improvviso. Di nuovo. Ciack, azione. 'MILA???? BASTARDI COSA LE STATE FACENDO? LASCIATELA SUBITO' 'MAMMA'.. AIUTO!' Giada appare e si scaglia contro i due. Mohammed l'afferra per i polsi e la blocca. 'Ciao padroncina, come vedi stiamo scopando la tua bambina, non &egrave giusto che la dia solo agli amici della madre'' insieme a lei' Giada si blocca, intuisce il discorso, pare afflosciarsi su se stessa. 'Ma cosa volete? E' solo una bambina. Lasciatela stare, vi pagherò, vi darò dei soldi' 'No troia, non vogliamo soldi. Vogliamo lei''.. e anche te visto che ci sei, o diremo tutto al padrone' Giada &egrave rassegnata, Mohammad le lascia i polsi e lei non si muove, accetta le mani di lui sul suo seno, fa una smorfia quando lui stringe forte ma non parla. Si lascia spogliare senza reagire. Ivan intanto ha continuato a scopare Mila. Vedo sul suo viso due lacrime, non capisco se reali o se Mila sa recitare veramente bene. Mohammad ha fatto inginocchiare Giada, le porge il suo arnese e lei non fa storie, apre la bocca e lo fa entrare. Vedo le guance incavarsi. Ivan si &egrave staccato da Mila, l'ha fatta inginocchiare di fianco e chiede, e ottiene, lo stesso servizio. Le due donne stanno ferme, le bocche piene dei dolo aguzzini che si guardano e si danno il cinque ridendo. La scena cambia, il regista ordina loro di indietreggiare verso il bancone tirando con se le donne. Giada &egrave fatta sedere sopra il tavolo, viene penetrata, questa volta da Ivan. Mohammad fa invece chinare Mila sopra il piano e la penetra ancora da dietro. Le mani di Mila e Giada si cercano, si toccano, si stringono convulse. Vengono scopate per alcuni minuti poi il regista dà ancora lo stop. I quattro s'immobilizzano guardandolo, attendendo istruzioni. Lui s'avvicina e parla brevemente. Mi pare di vedere disappunto in Giada ma &egrave solo un attimo. Il regista s'allontana dal quadro di ripresa, ancora il ciack. Ivan esce da Giada, la prende per un braccio e la fa scendere dal tavolo, la fa girare e mettersi di fianco a Mila, la penetra ancora. Un altro minuto poi la voce di Ivan: 'Amico, queste vacche pare ci abbiano preso gusto, che ne dici di cambiare? Vediamo se gli piace anche in un altro modo' Io sono dietro la macchina da ripresa fissa, che stringe sui visi di Mila e Giada. Ho già capito cosa stanno per fare. Mila ha un'espressione impaurita, Giada ha la testa china, non le si vede il volto se non quando scatta all'improvviso in alto, contratto in una smorfia di dolore, la stessa che vedo in Mila. 'AAAAARRRRRGGGGHHHHHHH'''AAAHHHHHHAAAAAAAA' E' facile intuire che le hanno penetrate analmente, senza preparazione, con forza e fino in fondo, con un colpo solo. L'operatore della macchina mobile, attento a non entrare nell'inquadratura, volteggia per riprendere le penetrazioni dalla parte posteriore, ci penserà poi il montaggio a dare un senso al tutto. Ivan &egrave aggrappato ai seni di Giada e stantuffa come un matto, velocemente. Lei grida ancora, solo sofferenza sul suo bel viso. Mohammad preferisce colpi distanziati e regolari, ma anche lui penetra di colpo tutto dentro lo stretto culetto di Mila, lei piange, si dispera. La scena &egrave brutale, non mi piace, non mi piace per niente ma non posso nulla. La doppia sodomizzazione prosegue ancora fino all'eiaculazione dei due maschi sulla schiena delle ragazze, ora abbandonate sul piano, le mani di nuovo unite. C'&egrave lo stop definitivo. I due bastardi se ne vanno senza nemmeno salutare, sanno di aver finito, sono soddisfatti di loro stessi. Giada aiuta Mila a alzarsi e insieme vanno verso i bagni. Il film &egrave finito, vedo la troupe smontare l'attrezzatura, il regista discutere con gli aiuti, nessuno bada a me. Mi allontano verso i bagni anche io, ho come un senso di nausea ma voglio salutare Giada prima di ripartire. Aspetto che escano dal bagno, Mila non piange più ma ha gli occhi gonfi, Giada una faccia inespressiva. Faccio un cenno e vengono verso di me. 'Volevo salutarvi prima di andare, io''. mi dispiace' 'Voglio girare sempre con te, solo con te' sbotta Mila che ora appare proprio una bambina. Mi abbraccia e mi stringe. Giada ha un sorriso dolce guardandoci. Lo ricambio. Mila si stacca e mi dà un bacio sulla guancia poi s'allontana verso le camere. Giada si ferma e mi parla, sa che dopo dovrà andare da Mila per consolarla ancora, per farle dimenticare l'esperienza. 'E' stata brava, &egrave riuscita a resistere ma le ha ricordato le vicissitudini passate. Sarà dura rasserenarla, ma ci riuscirò, grazie anche a te' Mi bacia delicatamente, a labbra chiuse. 'Ti richiederò ancora se dovesse occorrere, anche se tu non ti farai sentire''.' Con quest'ultimo rimprovero si gira e se ne va. Sono un po' frastornato. Provo come un senso di vergogna che non riesco a spiegarmi. Scrollo le spalle e vado verso l'auto, l'accendo e parto. Metto un po' di musica che mi accompagnerà sino a casa, decido di non pensare, in fondo domani il sole sorgerà ancora. I mesi successivi ripresi la mia solita vita: studio, lavoro al pub, due-tre volte al mese al lavoro come operatore, me la passavo bene a parte gli esami che erano sporadici se pur con buoni risultati. Ero sempre indeciso se chiamare o meno Giada, dal regista e dagli altri addetti ai lavori sapevo che viaggiava molto, girando spesso all'estero, e che stava ancora con Mila, però esitavo, non nego che m'intimidiva. L'unica novità di rilievo fu che mi fidanzai, mi misi insieme, strinsi un legame'.. chiamatelo come vi pare, non so neanche io come definirlo.. Una sabato sera al pub facemmo tardi, un gruppo di avventori abituali si fermò oltre il solito orario. Oramai si era quasi amici e offrirono da bere anche a noi camerieri. Angela, la mia collega, accettò diversi drink e alla fine era quasi sbronza. Chiuso il locale, lei malferma sulle gambe, mi chiese di accompagnarla nel breve tratto a piedi sino a casa sua. Lo feci tenendola abbracciata, sostenendola lungo il cammino. Appoggiata a me, sentivo la morbidezza del suo seno, il calore del suo corpo. A volte farfugliava frasi senza senso, si fermava, mi abbracciava, sembrava quasi chiedermi un bacio, il seno appoggiato al mio petto, la testa rivolta in su, le labbra vicine alle mie, ma subito si scostava ridendo sguaiatamente. Arrivammo a casa sua, le feci salire le scale, le aprii la porta, l'accompagnai in camera, la feci sdraiare sul letto e le tolsi le scarpe, la misi sopra una coperta leggera. Per tutto il tempo lei ridacchiava tra se e se. Stavo per andarmene quando mi richiamò: 'Mauro aspetta, non lasciarmi sola' Tornai indietro e sedetti sul letto, mi tirò giù di fianco a lei. 'Resta qui finché non mi addormento, ti prego'. Non rideva più, una nota particolare nella voce mi fece capire che c'era dell'altro. In effetti non l'avevo mai vista bere tanto, doveva esserle successo qualcosa. Mi sdraiai al suo fianco abbracciandola. Stemmo così per alcuni minuti e pensavo oramai fosse addormentata quando parlò ancora: 'Mi sono lasciata col mio ragazzo' Non ebbi modo di risponderle perché le sue labbra furono sulle mie, separate prepotentemente dalla sua lingua. Ci spogliammo a vicenda come in una frenesia. Le tolsi la maglietta, le tirai giù i jeans e lei fece altrettanto con me. Dopo averle slacciato il reggiseno passai agli slip. Glieli feci scendere lungo le cosce e davanti a me si presentò la sua micina. Completamente glabra, nemmeno il più piccolo pelo, merito di una depilazione recentissima. Me ne accertai con il tatto, con la lingua con cui subito leccai le sue labbra intime. Le aveva piccole, era la micina più piccola che avessi mai visto. Anche il clitoride sembrava più un punto leggermente diverso che altro. Gemette Angela sotto la mia lingua, stringendomi i capelli con forza, e avrei voluto leccarla ancora a lungo, sentendo il suo miele sgorgare da quella fonte deliziosa, però sentivo in me l'urgenza di prenderla, erano settimane che non facevo sesso, così scivolai lungo il suo corpo, baciando la pelle dove passavo, soffermandomi sui capezzoli, piccoli anche'essi rispetto alla mole dei seni, sul collo e infine ancora la sua bocca, proprio mentre, messomi tra le sue gambe, spingevo penetrandola. Scopammo in silenzio attaccati come ventose e la sentii godere, i suoi gemiti li avvertii con la bocca, non con le orecchie, i sussulti del suo corpo sotto il mio mi fecero arrivare al climax prima di quanto sperassi. Ebbi a malapena la forza di staccarmi e appoggiarmi al suo ventre che venni anche io. Angela si addormentò così, di schianto, ancora abbracciati. Me ne accorsi dalla rilassatezza del corpo, dal respiro subito regolare. Con delicatezza mi staccai da lei, le misi ancora sopra la coperta, mi ripulii velocemente in bagno e andai via. Tornato a casa mi svegliai tardi, nel primo pomeriggio, indeciso se dormire ancora o prepararmi qualcosa da mangiare. Decise per me lo squillo del cellulare. Era Angela. 'Mauro, ciao. ' 'Ciao Angela, come stai? Ripresa?' 'Sì'' sbaglio o abbiamo fatto robe stanotte?' Diretta come sempre, mi mise a disagio. 'Mauro, io e te dobbiamo parlare, passami a prendere tra un'ora. Ciao' Chiuse la conversazione lasciandomi perplesso. Non pareva arrabbiata, d'altronde era stata una cosa voluta da entrambi. Pentita? Beh, quel che &egrave fatto &egrave fatto. Mi lavai e salii in auto, ci voleva un po' per arrivare da lei. Nel tragitto pensavo a mille ipotesi scartandole tutte, arrivando alla conclusione che l'unica era aspettare che Angela mi parlasse. Sotto casa sua non si fece attendere, salì e mi disse di andare verso il parco. Qui giunti scendemmo e prendemmo a camminare lungo il viale centrale. Angela mi prese per mano e me la tenne stretta, senza parlare, ma già solo con questo spazzando via molti pensieri negativi. Ci fermammo a una panchina un po' appartata, ci sedemmo e iniziammo a parlare. Accomodati entrambi sulla panchina, vicini, io seduto normalmente, lei con una gamba sotto il sedere, rivolta verso di me, Angela Esordì con un'accusa. 'Ti sei approfittato di me' Rimasi a bocca aperta, mi aspettavo fosse diretta ma non con un'accusa falsa. Ricordavo bene come fossero andate le cose, entrambi un po' brilli, lei più di me, ma era stato tutto consensuale. Anzi, io avrei potuto accusare lei di essersi approfittata. Scoppiò in una risata squillante che fece volare via i piccioni vicini. 'Oddio, se ti potessi vedere in faccia ora. Sto scherzando Mauro, tutto quel che &egrave successo l'ho voluto anche io' Mi spiegò che si sentiva depressa per la rottura col suo lui, che aveva sentito il bisogno di essere coccolata e la persona più vicina ero io, che le piacevo da sempre ecc. ecc. 'Sono stata bene con te ieri, non ti sto proponendo di metterci insieme o altro, solo''.. ti vorrei avere vicino. Lo so che stai con qualcuna, ma se per te non ci sono problemi potremmo''. Ogni tanto''..' La frase lasciata in sospeso era un invito, le sue mani che presero la mia portandosela sul seno una conferma. Ci baciammo e restammo lì a lungo a limonare come due fidanzatini in calore. E a dispetto di ciò che mi aveva detto ci comportammo da fidanzati da quel momento in poi. Sul lavoro eravamo attenti a non esporci troppo, per non far sapere nulla ai colleghi, solo baci rubati nel dietro cucina, qualche palpatina a prometterci maggiori effusioni dopo. Fuori dal lavoro mi fermavo spesso a dormire da lei o lei da me, ogni minimo ritaglio di tempo lo dedicavamo l'uno all'altra. A letto si dimostrò estroversa come il suo carattere: facemmo l'amore dove capitava, diversi luoghi e posizioni, si dimostrò calda e sensuale sorprendendomi con atteggiamenti da Geisha, servizievole, e la volta subito dopo dominante, prepotente, mutamenti caratteriali quasi fosse per lei come togliersi e mettersi un vestito. Durò un paio di mesi, e per tutto il tempo l'unico problema fu di glissare e mentire sulle assenze che facevo quando mi chiamavano a fare l'operatore, non attore in quel periodo, che furono diverse. M'inventai un lavoro fuori città, occasionale ma ben pagato. Una sera ero a casa sua, nel suo letto, riprendendo fiato dopo aver fatto l'amore, quando si tirò su sul gomito, mi pose una mano sul petto e mi parlò: 'Mauro, non puoi fermarti a dormire questa notte' 'Qualche problema?' 'Sì'''. Il fatto &egrave che mi sono rimessa insieme al mio ragazzo e lui viene qui appena stacca dal turno di notte'. Meccanicamente mi alzai per rivestirmi, il benservito detto così era stata una doccia gelata per me. 'Dove vai? Torna qui' Avevo già preso i pantaloni e infilato una gamba. 'Beh, come hai detto, abbiamo chiuso. Inutile restare' 'No, non hai capito''' non abbiamo chiuso. Vieni qui' Mi tolsi i calzoni e mi ridistesi di fianco a lei. 'Gli voglio ancora bene ma non voglio rinunciare a te. Voglio che ci vediamo ancora, non come prima ma'''. ancora, e abbiamo due ore prima che lui arrivi' La sua mano sul mio pene, carezzevole, esperta. L'erezione fu subitanea e andai sopra di lei, tra le sue cosce, penetrandola con forza. La scopavo con colpi forti, rabbiosi, e lei li assorbì con gioia, muovendo le anche a prendermi meglio. Riflettei che in fondo non cambiava molto. Sì, avrei dovuto dividerla con lui, non era proprio una situazione che mi piacesse ma''.. Continuai a scoparla facendola girare, a pecorina, con forza e, al momento del mio orgasmo, mi staccai cercando il suo viso, la sua bocca che pronta si chiuse su di me, succhiandomi e inghiottendo tutto quel che le depositai sulla lingua, nel cavo orale. Risi pensando che quello era un 'ingoio compromissorio', il suo modo per indurmi a un patto che istintivamente rifiutavo ma che di fatto accettai senza ripensamenti, reprimendo la rabbia. In fondo lei era stata chiara sin dall'inizio. Nessuna complicazione sentimentale. Il ménage a trois irrituale andò avanti per diverso tempo. Non so come lei facesse a far conciliare orari, impegni, esigenze ma ci riusciva. Memorabile per me il pompino di un sabato sera, rimasti io e lei a chiudere il locale, dietro il bancone che copriva Angela inginocchiata, mentre il suo ragazzo aspettava fuori in auto che lei uscisse e attraverso le vetrine ci guardavamo, anche salutandoci, proprio mentre riempivo la bocca di lei col mio seme. In fondo non mi andava male: di esami ne davo pochi ma sempre con profitto; grazie alla mia attività di operatore/attore (mi chiamavano sempre più spesso, anche se non avevo ancora rivisto Giada) non mi mancavano degli euro in tasca; avevo preso a fare palestra mettendo su massa muscolare ben apprezzata da Angela e dalle altre; sul piano sessuale, se pur discontinuo, non potevo assolutamente lamentarmi. Una favola. Se non che sentivo mancarmi qualcosa. Una sensazione dentro che mi si presentava di tanto in tanto e non sapevo spiegarmi. A ogni modo confessai a Angela la mia attività 'segreta', il che portò a sviluppi causali e imprevedibili. Ma andiamo per ordine. Eravamo a casa mia, ci eravamo spostati sul letto dopo un primo round sul tavolo della cucina. Angela era in ginocchio tra le mie gambe e, aiutandosi con le mani e con la lingua, stava facendo 'risorgere il guerriero stanco'. Mi godevo le sue attenzioni sdraiato, la testa sul cuscino, la sua schiena e l'orlo delle sue natiche come panorama. Tra una succhiata e una slinguata Angela prese a interrogarmi: 'Mi vuoi dire dove scompari ogni tanto?' ' Mmmmmmhhhhhh. Non smettere, ti prego, parleremo dopo' 'No. Tu parla e io succhio. Altrimenti smetto' 'Te l'ho detto, lavoro per riprese di pubblicità. Mi chiamano ogni tanto e io vado. Pagano bene' 'Non ci credo. Reggere una telecamera non può stancarti così tanto. Certe volte sei tornato che a malapena ti reggevi in piedi, ho dovuto faticare per fartelo venire duro. Tu hai una donna' 'No, &egrave come ti ho detto' Angela strinse le labbra appena sotto il glande e succhiò forte per alcuni secondi. La sensazione di piacere fu fortissima, ai limiti del dolore. Poi se lo tolse di bocca e parlò ancora. 'Dimmi la verità o me ne vado' Continuò a minacciarmi di smettere tenendo sempre alta la mia eccitazione, masturbandomi, succhiandomi o leccandomi, e alla fine cedetti a quella tortura assurda e deliziosa. Le cominciai a raccontare di come era iniziato e lei continuò a farmi impazzire, fermandosi quando sentiva che ero al limite, dandomi un pizzicotto alla base del pene o stringendo con energia i testicoli all'occorrenza, tenendomi sulla corda mentre io parlavo e parlavo. Mi chiedeva ogni tanto un particolare, un dettaglio, e nella sua voce avvertivo un sottofondo di eccitazione. Quando finii il racconto si tirò su sopra di me venendomi a cavalcioni. Me lo prese in mano e se lo appoggiò all'ingresso di quella che io pensavo fosse la vagina e calò piano facendosi penetrare. Però era troppo angusto, mi sentivo come se stessi calzando un guanto stretto e capii che se l'era messo nel culetto. Mi cavalcò per qualche minuto, vidi distintamente le smorfie iniziali di fastidio trasformarsi in espressioni di piacere sul suo volto. Venne così, sopra di me, impalandosi da sola, e nel godere, tra un gemito e l'altro, mi urlò: 'Pensa che io sia Giada, pensa che io sia Giada'. Non resistetti oltre. M'inarcai sollevandola dal letto, facendole quasi perdere l'equilibrio se non fosse stato per il mio pene profondamente infisso in lei, e godetti spruzzando fiotti di seme da riempirle la pancia, tanto mi parve durare l'eiaculazione, unendomi a lei nelle urla di piacere. Placata la voglia, sazi di sesso, lei sopra di me, io ancora dentro di lei, la sua testa vicina alla mia, mi sussurrò la sua pazza idea: 'Voglio venire a vederti'. Nei giorni successivi me lo disse ancora. Era diventata una fissazione o quasi per lei. Me lo diceva nei momenti d'intimità, per sms, al lavoro, nei momenti più inaspettati: 'Voglio venire a vederti', e le brillavano gli occhi mentre lo diceva. Non fece qualcosa di particolare per convincermi, solo quel tormentone a cui mi opponevo. Non avevo nessuna voglia di mescolare vita privata e lavoro, 'quel' lavoro. Dieci giorni dopo venni chiamato ancora dal solito regista. Brevemente mi informò che era una due giorni in cui avrei dovuto in parte riprendere e in parte 'recitare' poiché c'erano di nuovo Giada e Mila che mi avevano voluto. Avremmo girato e dormito in una delle tante ville della bassa, neanche troppo distante. Così al mattino presto caricai il mio usuale mini-trolley in auto e partii spensierato. La sera prima avevo bisticciato con Angela quando le avevo detto che mi assentavo. Aveva continuato a chiedermi di portarla con me e non so come ero riuscito a mantenermi fermo nella mia decisione. Chiaramente niente sesso quella sera, però era un bene viste le 'fatiche' che andavo a affrontare. Avrei dovuto sapere che Angela non si arrendeva facilmente, avrei dovuto intuire che aveva qualcosa in mente. Nulla. Partii tranquillo senza accorgermi di avere una 'coda'. Arrivato sul posto il regista mi diede le prime istruzioni: il primo giorno avrei fatto l'operatore per un film del tipo 'casalinghe', quelli in cui diverse ragazze e non più ragazze, mascherate, si fanno sbattere davanti alla telecamera. Chi per denaro, chi per provare nuove emozioni, chi per compiacere il partner; non mancano mai soggetti disposti a farlo. Il secondo giorno avrei girato con Mila, Giada, Rick, Anna, Paolo, che conoscevo già, più un'attrice nuova e un attore americano, un nero superdotato che sarebbe apparso anche in un episodio del primo film. Ero al lavoro da un paio d'ore, nella cucina della villa, riprendendo una biondina che allegramente coperta da una mascherina che secondo lei doveva renderla irriconoscibile si faceva scopare a pecorina, appoggiata al tavolo, da un tipo con un po' di pancetta anch'egli mascherato. I gemiti mi parevano reali, le espressioni di goduria idem. Pareva proprio che se la stessero gustando e facessero fatica a seguire le indicazioni del regista. Questi diede lo stop con sommo disappunto dei due, occorreva trasferirsi in una delle camere. Ne approfittai per andare al bagno. Tornando un tecnico delle luci mi diede di gomito: 'Ehi, una delle nuove non ha saputo aspettare il ciack, appena ha visto il batacchio di Paul (l'attore americano) non ha resistito. Incuriosito mi affacciai nella stanza dove i protagonisti si preparavano e vidi, con intorno diversi uomini e donne nudi o quasi, che ridacchiavano, una ragazza in ginocchio davanti a Paul. Pareva strozzarsi, dai versi che faceva, nel tentare di prenderlo tutto in gola. Da dietro vedevo solo la testa riccia di questa ragazza quindi mi spostai di lato per vedere meglio. Subii due shock insieme: uno dovuto all'affare di Paul, in quel momento totalmente esposto. Doveva forse misurare 30 e più centimetri, circonferenza in proporzione. Nero, lucido della saliva di lei, sembrava più un'arma impropria che un cazzo. Il secondo shock fu riconoscere nella ragazza Angela. Riuscii non so come a non gridare il suo nome. Angela stava provando a prenderlo tutto dentro. Si affannava, sbavava, riusciva a prenderne poco più della metà. Non desisteva, la bocca dilatata enormemente da quell'affare gigantesco continuava a provare fino a quando non era costretta a tirarlo fuori per respirare, e poi ricominciava. Sopra di lei Paul sorrideva facendo l'occhiolino ai presenti, ben conscio del furore erotico che aveva scatenato il suo affare in quella ragazza. A un certo punto la fermò, vincendone la resistenza, dicendole in un italiano fortemente accentato che doveva girare e non poteva 'sprecare cartucce'. Lei pareva non darsene pace, lo stringeva in mano intenzionata a non lasciarlo. Poi si quietò, girò la testa intorno e vedendo gli altri ridere si accorse di essersi resa ridicola. Mi vide e rimase attonita. Paul e gli altri uscirono dalla stanza diretti al piano di sopra. Passandomi davanti ancora ridevano. Rimanemmo soli. 'Mauro, io''. Io'.. non so cosa mi abbia preso' Mi raccontò brevemente che mi aveva seguito contro le mie indicazioni, che era entrata dentro per chiedere di me e mettermi di fronte al fatto compiuto sperando di poter restare. Vedendola guardarsi intorno spaesata qualcuno le aveva detto: 'Ehi, le nuove in quella stanza in fondo, sbrigati che stiamo per cominciare' Lei era entrata in quella stanza per curiosità, eccitata dall'atmosfera, dai corpi nudi che vedeva. In quel momento Paul si stava spogliando e quando lo aveva visto lei non era riuscita a trattenere un'esclamazione: 'Oh MAMMA!' Paul ridendo le aveva detto che non mordeva, di avvicinarsi e di toccarlo. Era in posizione di riposo ma faceva impressione lo stesso. Lei si era avvicinata, aveva allungato la mano esitante afferrandolo e''.. non sapeva cosa le fosse passato per la testa, era caduta in ginocchio portandoselo alla bocca, sentendolo gonfiarsi fino a non riuscire quasi a tenerlo. Aveva dimenticato dov'era, chi era, sapeva solo che voleva sentirselo in gola. 'Mauro, non ho mai visto un affare del genere. Provavo a spingerlo dentro e più entrava più mi bagnavo. Anche ora sono un lago solo a pensarci'. In quel momento entrarono Mila e Giada. Mi feci avanti per salutarle velocemente e mi scusai di non poter parlare perché avevo una cosa da fare, che le avrei salutate meglio dopo. Tornando verso Angela sentii gli occhi di Giada inquisitori su di me ma volevo solo allontanare Angela. Era mia intenzione di portarla verso la sua auto e farla andar via, però venimmo ancora interrotti da una assistente: 'Mauro. Sbrigati, &egrave quasi tutto pronto. E tu veloce a spogliarti e metterti la maschera. Hai firmato la liberatoria? Se no fallo subito e sali sopra, a momenti iniziamo' Anche lei aveva preso Angela per una nuova attrice. 'Flavia, aspetta, ho bisogno di un minuto per una cosa' 'Ma che minuto e minuto. Sbrigati o il regista s'incazza e poi la fa scontare a tutti' Se ne andò. Angela mi guardò dubbiosa: 'Mauro, che devo fare?' 'Fai quello che ti pare, tanto lo faresti lo stesso. Io vado che non voglio altri guai a causa tua' Ero arrabbiato con lei. Presi la telecamera dove l'avevo lasciata e salii sopra. Mi concentrai sulle riprese seguendo le indicazioni di massima del regista. Il farlo mi permise di calmarmi, cercavo la luce migliore, l'inquadratura giusta prima ancora che il regista me la dicesse. Conoscevo il mio mestiere e ormai sapevo le cose che preferiva. Col distacco che avevo imparato ad avere ripresi una donna di forse 40 anni fare numeri con un coetaneo, poi una ragazza alle prese con un giovane e un anziano. Più lavoravo e meno pensavo a Angela, fino a che non la vidi contro la parete. Nuda, solo la mascherina con le piume a coprirla, meno sciolta delle altre ragazze in attesa. La riconobbi da questo e dai capelli. Non la guardai nemmeno. Il trio davanti a me concluse con una doppia sborrata in faccia a cui feci un primissimo piano. Allo stop mi rilassai cercando un po' d'acqua. Faceva caldo in quella stanza. Cambiai il supporto di memoria alla telecamera e mi riavvicinai al letto. Qui Paul era seduto beato. Il regista chiamò tre ragazze, tra cui Angela, invitandole a inginocchiarsi davanti a lui per un pompino collettivo. Al ciack ripresi tutto cambiando le angolazioni. Vedevo le tre lingue, una la conoscevo bene, leccare l'asta per tutta la sua lunghezza. C'era spazio per tutte su quel bastone. Angela sembrava aver perso ogni titubanza. Leccava il cazzone lasciando fili di saliva, senza curarsi se ogni tanto toccava la lingua di un'altra ragazza. Esitò solo una frazione di secondo quando il regista chiese un bacio saffico prima a due e poi a tre, poi si lasciò andare a quell'esperienza che penso fosse nuova per lei. Io riprendevo e mi stupivo della naturalezza con cui Angela ingoiava quel bastone di carne, cercando ancora di prenderne il più possibile, e poi lo passava alla vicina, a come intrecciava la lingua con quella di un'altra ragazza, all'espressione estatica che aveva sul viso mentre lo faceva. Notai anche che con una mano aveva preso a toccarsi. Stava vivendo in pieno la situazione, dando e prendendo piacere, senza remore, senza limitazioni. Il regista ordinò un cambio di posizione. Scelse Angela come prima ragazza a farsi scopare, facendola distendere sul letto, le gambe fuori, Paul in ginocchio. Vidi il suo cazzo avvicinarsi a quella micina che conoscevo tanto bene, spingere, farsi strada tra le lebbra, nelle mucose. 'Aaaaahhhhhhhhh, ODDIO E' GROSSO, E' GROSSOOOOOOOO' Angela urlò mentre Paul la penetrava. Il nero non spingeva con molta forza ma immaginai come le carni tenere si dilatassero a fatica per contenere quello che sempre più mi pareva un siluro anziché un pene. Io, da sopra, inquadravo sia l'inguine che il viso di Angela, per mostrare pienamente le sue smorfie man mano che Paul la penetrava. Entrò per tre quarti prima che lei parlasse ancora, per fermarlo. 'Basta, basta mi fa male' E dopo poco: 'Prova a muoverti, piano, non spingere troppo' Paul si ritrasse e poi spinse ancora. Doveva essere abituato a vedere le ragazze soffrire per le sue dimensioni e si dimostrò delicato per quanto possibile. Le altre due ragazze, una per parte, leccavano i seni di Angela, Paul si muoveva avanti e indietro, più liberamente di prima, e Angela parve impazzire. Si contorse come percorsa da una scossa elettrica, inarcando le reni, mulinando le braccia senza coordinazione, squassata da un orgasmo eccezionale. 'SIIIIIIIIIIIIII, SIIIIIIIIIII, VENGO, OH CAZZO STO VENENDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO. SCOPAMI, SCOPAMI, STO VENENDOOOOOOOHHHHHHHHHHH' Mi preoccupai quando si accasciò, tanto era profondo il rilassamento del suo corpo. Solo il seno che si alzava e abbassava al ritmo del respiro spezzato mi tranquillizzò. Smisi di riprendere allo stop del regista. Le ragazze dovettero aiutare Angela a muoversi sul letto, farsi da parte per cedere il posto a una delle due, una bionda finta di forse 30 anni. Lei si mise a quattro zampe sopra il letto. Paul era in piedi pronto a penetrarla. Il regista si avvicinò al suo viso e le disse qualcosa che non compresi. Lei rispose: 'Proviamo'. Capii poco dopo cosa le avesse chiesto, quando diedero di nuovo il ciack e l'altra ragazza si affondò in gola il cazzone di Paul tirandolo fuori lucido di saliva per poi accostarlo all'ano della bionda. Non credevo ai miei occhi, mai avrei pensato che un affare del genere potesse entrare nell'ano di qualcuno, mai avrei pensato che una ragazza fosse anche solo disposta a provare. Dovetti ricredermi. Per quanto difficoltosa, costellata di urletti, stop, piccole spinte, nuova saliva, la punta entrò in quell'ano dilatandolo a dismisura. La ragazza soffriva evidentemente ma non mollava, pregava di far piano ma non si sottraeva. Ripresi tutto col cuore in gola, mi pareva di assistere a un evento assurdo e incredibile. I gridolini di dolore divennero gemiti, non so quanto spontanei o recitati; seguendo le istruzioni riprendevo una volta il volto della bionda e le sue smorfie, una volta le natiche spalancate, con la testa dell'altra ragazza appoggiata sulle reni, gli occhi sgranati che osservava quell'affare mastodontico entrare e uscire. Sempre dietro le indicazioni del regista allargai la ripresa, inquadrando la scena complessiva, con Paul che era uscito e si masturbava per venire, l'ano dilatato che pareva una voragine, la faccia della ragazza che attendeva gli schizzi e, dietro, Angela che si era ripresa e masturbandosi freneticamente mentre guardava la scena godeva nel preciso istante in cui Paul eruttava sul viso della ragazza schizzi e schizzi di sperma, in quantità tale da quasi coprirla totalmente, e questa che imboccava il cazzone ingoiando gli ultimi schizzi. Allo stop mi resi conto di essere sudato e eccitato. Guardandomi intorno vidi che anche il regista, gli altri addetti, chiunque fosse presente pareva nelle mie condizioni. La scena era stata veramente forte e il 'Bravi' detto con entusiasmo dal regista lo confermò. Ci fu una pausa. Occorreva preparare un'altra scena, mettere a posto il letto sconvolto da quei quattro. Scesi di sotto alla ricerca di un caff&egrave e mentre lo sorseggiavo si avvicinò Giada: 'Chi &egrave lei?' Capii subito cosa intendesse e dopo un attimo di silenzio le dissi tutto, istintivamente mi fidavo di lei. Alla fine fece solo un commento apparentemente insensato: 'Quindi non &egrave la tua ragazza '''. anche se state insieme'. Annuii. 'E oggi ha dimostrato di essere una troia come poche' Un po' mi disturbò l'insulto di Giada a Angela, anche se non potevo negare l'evidenza, prima di capire che lei non l'intendeva come un insulto. Giada venne chiamata e mi lasciò con un'ultima frase: 'Ci vediamo stasera'. Tornai al lavoro e mi concentrai sino alla pausa pranzo. Angela si sedette accanto a me, la busta del catering in mano, e mangiammo lentamente senza parlare per qualche minuto. Ruppe lei il silenzio: 'Sai, il regista mi ha chiesto se voglio restare e lavorare anche domani' 'Domani lavoro anche io' 'Lo so: io, te e altri che non conosco. Mi ha detto che &egrave un lavoro importante' 'Lo &egrave, e perché ha scelto proprio te?' 'Mi ha detto che gli sono piaciuta per la spontaneità, e poi l'attrice prevista non &egrave più disponibile' Fece una risatina. 'Ha avuto un incidente ihihihihih' 'Cio&egrave' 'E' quella bionda che l'ha preso in culo. Alla fine perdeva anche un po' di sangue e s'&egrave tirata indietro, però sono indecisa. Dovrei girare senza maschera e non so se mi va'. Lasciai cadere l'argomento e andai verso il thermos del caff&egrave prendendolo per entrambi. La pausa finì e mi ritrovai al lavoro, senza conoscere nessuno dei protagonisti, fino a sera. Decisi di parlare al regista dei rapporti tra me e Angela, tanto avrebbe scoperto presto che ci conoscevamo. S'informò solo se avessi problemi a recitare con lei e avuta risposta negativa mi batté una mano sulla spalla e andò verso non so quale occupazione. Per cena andammo tutti a una pizzeria nel paese vicino. Regnava l'allegria, quel giorno si era lavorato bene, il regista era soddisfatto. Tornammo presto alla villa perché il giorno dopo sarebbe stato impegnativo per tutti. Nel dividerci per le stanze mi dissero che Angela avrebbe dormito con me. Non c'era problema e mi avviai senza aspettarla. Mi spogliai, mi lavai e mi addormentai tranquillo. Durante la notte mi svegliai, la sensazione che qualcuno fosse nella stanza. Il letto accanto a me era vuoto, Angela non era venuta a dormire. Accendendo la abat-jour scorsi ai piedi del letto Giada. 'Vieni con me' mi disse, e attese che mi alzassi, mettessi i jeans e, a torso nudo, la seguissi. Mi prese per mano e mi portò con se lungo il corridoio alla porta accanto, la stanza che divideva con Mila. Appena aprì la porta udii dei gemiti provenire dall'interno. Entrammo, Giada chiuse la porta e mi fece sedere su una poltrona vicino al letto. Su questo, ampio, a baldacchino, vidi Mila e Angela unite in un sessantanove. I gemiti provenivano da loro. Vedevo la testa riccia di Angela, affondata tra le cosce di Mila, sollevarsi ogni tanto con un'espressione di godimento per mugolare, e poi chinarsi ancora a leccarle la micina. Angela mi impose di sedere e di guardare. 'Abbiamo parlato di te con la tua ragazza. Ti vuole bene sai? Però &egrave curiosa, eccitata. Sai che non aveva mai fatto l'amore con una donna prima? Ci abbiamo pensato noi a insegnarle. Ora guardaci, toccati se vuoi' Salì sul letto togliendosi la vestaglia e si prodigò in carezze a entrambe le tribadi, chinandosi su di loro, contendendo a Angela la micina di Mila, accogliendo con gioia le carezze che entrambe presero a farle. Ebbi un'erezione che mi costrinse a sistemare i jeans. Le vedevo muoversi, toccarsi, leccarsi come al rallentatore, ero lo spettatore privilegiato di qualcosa che, mi parve, andava oltre il sesso, oltre la bellezza. Avrei voluto unirmi a loro e nello stesso tempo non volevo interromperle. La mia eccitazione cresceva acuita dai gemiti delle tre. Si sciolsero dall'abbraccio e mi guardarono tutte contemporaneamente, Mila tese il braccio verso di me in un invito che mi affrettai a accettare togliendomi precipitosamente i jeans e salendo nudo anch'io sul letto. Le labbra di Mila catturarono le mie con dolcezza, fremevano. La sua mano si chiuse sul mio uccello carezzandolo. Mi sussurrò all'orecchio un: 'Ciao' con voce roca e eccitante. Sentii una bocca impadronirsi del mio affare, scostare la mano di Mila. Poteva solo essere Angela perché Giada era di fronte a me, in ginocchio, pronta a baciarmi a sua volta. Presi l'iniziativa e con le mani andai a cercare i loro sessi, trovandoli umidi e accoglienti per le mie dita. Ricordavo come avevo già scopato con loro eppure ora mi pareva diverso, ben oltre la presenza anche di Angela. Questa si sollevò abbandonando il mio uccello all'aria e mi baciò a sua volta. Tutte e tre mi spinsero a distendermi, evidentemente avevano concordato ogni cosa, e mi trovai a avere tre bocche su di me: quella di Mila sul mio cazzo, quella di Angela sul mio addome e quella di Giada sui miei capezzoli. Ero eccitato al massimo, avevo già scopato con più donne ma solo recentemente e davanti alla macchina da presa; qui era tutto più'intimo. Non era 'lavoro' ma voglia di godere, di dare e ricevere piacere. Angela mi salì a cavalcioni e aiutata da Mila si fece penetrare. 'Aaaaahhhhhh, ti sento Amore, ti sento'..' Era la prima volta che mi chiamava amore, qualcosa era cambiato. Riposi l'informazione in un angolo del mio cervello e mi occupai di lei stringendole i seni, titillandole i capezzoli mentre Angela si agitava sopra di me. Stavo godendo da impazzire, vicino a noi Mila e Giada si carezzavano vicendevolmente le micine; vedevo le dita scomparire dentro per riuscire bagnate di fluidi, vedevo i loro corpi vicini stringersi l'uno verso l'altro, le bocche incollarsi gementi e Angela che si muoveva sempre più veloce sopra di me. 'Sto per venire Mauro. Vieni con me ti prego, vieni dentro di me, fammi godereEEEEEEE EEEEEHHHHHH' Angela raggiunse il climax mentre mi incitava e anche io non potei trattenermi godendole dentro la micina, allagandole l'utero. Poco dopo Mila e Giada godettero a loro volta, abbandonandosi sul letto vicino a noi. Eravamo una ben strana composizione per un osservatore esterno: immobili, Angela sopra di me, le due ragazze a contatto con le teste, allacciate a loro volta in un abbraccio, tutti stanchi ma appagati. Non era finita però. Poco dopo Mila si sciolse dall'abbraccio di Giada dandole un bacio e rivolgendole un sorriso furbetto. Spinse Angela fino a farla scendere da me e si chinò con la lingua sul mio cazzo. 'Ti voglio anche io Mauro. Vieni Angela, aiutami a farlo tornare duro' Angela accorse subito e sotto gli occhi di Giada, i soliti occhi enigmatici che tanto mi piacevano e mi impaurivano, si prodigò con Mila. Era forse un po' presto per me, subito dopo il primo orgasmo, ma la loro opera magistrale sortì presto l'effetto e mi ritrovai teso, turgido, pronto nuovamente. Mila fece come Angela: mi salì sopra prendendolo lentamente dentro di se, sospirando piano mentre si faceva penetrare. Mi cavalcò a lungo, stringendosi i seni tra le mani. Io la tenevo per le anche accompagnandola nei movimenti e guardavo Giada e Angela che si baciavano. Mila godette, io ero ancora abbastanza lontano dal mio secondo orgasmo. Appena Mila si staccò Angela prese il suo posto: 'Ti voglio dietro, devi riempirmi anche lì' Si mise a pecorina e mi porse le sue natiche. Come resistere? Mi inginocchiai dietro di lei e fu Giada a prendermelo in mano e guidarlo sulla rosetta che vedevo contrarsi nell'attesa. Spinsi e fui subito dentro di lei, come un coltello nel burro, più facilmente di come ricordassi. La mano di Giada stringeva ancora la parte rimasta fuori, non so se per impedirmi di entrare tutto o per incularla lei usandomi come un dildo. Credo la seconda ipotesi perché il suo viso era terribile in quel momento: le labbra semiaperte, lo sguardo eccitato, mi spingeva dentro e fuori lei, con forza, un gesto di amore misto a rabbia. Angela non si accorse di niente, a lei bastava sentirlo dentro di se, e poi c'era Mila che aveva allungato una mano sotto di noi stuzzicandole il clitoride. Ben presto si dimenò in un altro orgasmo, gridato nella bocca di Mila, dimenando i fianchi. Anche io c'ero quasi. Spinsi con forza gridando e Giada tolse la mano permettendo al mio cazzo di entrare fino in fondo, di colpo, la pelle delle natiche attaccata al mio pube, e subito mi riafferrò per i testicoli tirandomi indietro. La pressione fu sufficiente per indurmi a ritrarmi, a uscire da quell'ano accogliente, a imbrattarle la schiena mentre in me si confondevano dolore e piacere. Ci staccammo stanchi. Guardai sconsolato Giada: 'Mi dispiace, non credo di averne ancora a breve' 'Non importa, mi &egrave piaciuto lo stesso. Ora andate a dormire' Mi baciò con tenerezza in contrapposizione col suo fare sbrigativo che mi sembrò un cacciarci dalla stanza. Io e Angela tornammo nella nostra e ci addormentammo subito, abbracciati. Al mattino dopo mi svegliai stanchissimo avendo dormito poco. A colazione il regista mi guardava con disappunto. - Sei uno schifo, ce la fai almeno a farlo venir duro dopo questa notte? - Pareva sapere tutto. Beh, non &egrave che eravamo stati discreti e nel silenzio le urla viaggiano lontano. Gli confessai di non essere del tutto sicuro e lui, con la faccia disgustata e borbottando qualcosa sulla mancanza di professionalità, mi indirizzò dall'assistente, Flavia, per un 'aiutino'. Che poi consisteva in una pillola di eccitante, non ricordo il nome ma non era viagra, che talvolta usavano gli attori in defaillance. Flavia mi chiese se avessi problemi di salute e alla risposta negativa mi diede la pillola indicandomi di prenderla mezz'ora prima. Mi prese anche in giro ridacchiando: - Forse dopo stanotte dovresti prenderne due - - Ma non dormiva nessuno qui? - - Con il casino che avete fatto chi vuoi che dormisse? Però, tre in un colpo solo non &egrave proprio da tutti - M'incamminai verso la sala a cercare un po' d'acqua per la pillola incrociando lo sguardo ironico persino di Paul. Eravamo tutti nella sala, ricoperta di tappeti, con svariati divani e poltrone. Tutti e otto pronti a girare. La sceneggiatura era scarna: io e gli altri tre uomini avremmo dovuto fingere di giocare a poker mentre le donne ci guardavano da dietro le spalle. Da una battuta scherzosa doveva partire una gara a chi l'avesse più grosso, quindi ci saremmo spogliati insieme io, Rick e Paolo, e con loro non avrei sfigurato, poi per ultimo si sarebbe spogliato Paul 'umiliandoci' con il suo affare. Alla vista di tale 'bestia' le ragazze sarebbero andate in deliquio. In definitiva una femminile adorazione del cazzo gigante con noi altri tre a fare da contorno. Certo non da oscar ma sufficiente per quel che ci serviva. Ciack, si gira. Poker, spogliarello, un 'OOOOOHHHHHH' generale alla vista di Paul nudo, Giada e Anna che cadono in ginocchio allungando devotamente le mani sull'uccello nero, Mila e Angela che si spogliano guardandolo con occhi famelici. Cambi di scena: tutti nudi, unica concessione una mascherina e una parrucca per Angela che non deve essersela sentita di girare a volto scoperto. Paul disteso sul tappeto e le ragazze inginocchiate a passarsi di bocca il suo uccello. Io, Rick e Paolo dietro tre di loro a scoparle a pecorina. Faccio il vuoto nella mia mente cercando di non pensare al sesso e mantenere l'erezione più che posso. Obbedendo agli ordini del regista cambiamo ragazza, poi ancora con Paul che si gode beatamente le loro quattro bocche. Altro ordine, Giada va a cavalcioni di Paul, lo fa entrare piano, non completamente, non riesce a prenderlo tutto e lo cavalca così, facendo forza sulle gambe piegate. Ancora un cambio, Anna presa a sandwich da me e Rick, Paolo che scopa alla missionaria Anna, Mila e Angela abbracciate in un sessantanove saffico. La scena va avanti, ancora non riesco a capire quanto i gemiti siano fasulli o veritieri ma non importa, &egrave lavoro. Giada simula (?) un orgasmo sopra Paul e cede il posto a Angela. Lei la conosco bene, so che i suoi gemiti sono veri così come la smorfia quando il bastone le forza la micina. La bocca di Mila &egrave su di me, in ginocchio, guardo alternativamente Angela muoversi scoordinata sopra Paul e gli occhi di Mila che mi fissano. Faccio fatica a non godere. Angela viene, so che gode veramente, sopra Paul e cede il posto a Mila. Iniziano i problemi: il copione dice che dovrebbe fingere di fare fatica a prenderlo, di essere impaurita e vogliosa insieme, però si vede che &egrave impaurita veramente, i suoi urli non sono di piacere. Giada premurosa interviene presto, la fa togliere e fa salire sopra Anna. Il regista annuisce soddisfatto, in fondo &egrave questo che voleva riprendere, meglio se reale. Anna non si fa problemi, almeno apparentemente, ma anche lei non lo fa entrare tutto. La scena prosegue, Rick e Paolo si fanno succhiare, fianco a fianco, da Angela, io scopo Giada che contemporaneamente lecca la micina a Mila seduta sopra la sua faccia. Siamo quasi al finale, la scena prevede che Paul urli: - Basta, voglio godere, voglio godere dentro un culo. Chi lo vuole? - e che tutte si facessero indietro impaurite. Così non &egrave, la vocina flebile di Angela ci coglie di sorpresa: - Io'''' io vorrei provare. - La guardo inorridito, come può pensare di riuscire a farcela? Giada all'orecchio mi sussurra: - La tua ragazza &egrave una stupida, Paul la massacrerà - . Il regista dà lo stop. Si avvicina a Angela, le chiede se veramente vuol provare, anche lui stupito della cosa. Poi pensa che verrà fuori qualcosa di 'bello' , di 'cinema-verità' come si ostina a definire le sue opere pornografiche, dà l'ok. Angela viene fatta mettere a quattro zampe e si riprende a girare: le ragazze sono vicino a lei, la preparano leccandole la micina, i seni, la rosellina, infilando le dita umettate di saliva. Giada mi fa cenno di avvicinarmi, di mettermi dietro e sopra. Ancora una volta &egrave lei a guidarmi, questa volta con cautela, senza durezza. Angela geme, &egrave circondata da corpi nudi che la carezzano, si strusciano contro di lei e ha me dentro l'ano. La inculo lentamente, capisco che anche io devo prepararla alla ben più ingombrante presenza che presto riceverà, roteo le anche e Angela geme ancora. Le piace, d'altronde &egrave una delle poche donne che ho avuto che apprezzano veramente il coito anale. La lavoro a lungo e quando esco il suo ano &egrave allargato paurosamente, una voragine che pure pare troppo piccola per il cazzo di Paul che si avvicina minaccioso a prendere il mio posto. Giada lubrifica abbondantemente con un gel il buco, lo fa scivolare dentro, tutto intorno. Vado a sbattere col cameraman spostandomi ma non fa una piega, anche lui &egrave concentrato su quel che sta per accadere, che deve riprendere in ogni istante. Paul s'inginocchia, si spalma di gel l'arnese. Parla piano come tra se e se rivolgendosi a Angela: - Sei la prima, nessuna ha mai voluto'''.. - Poi lo appoggia alla rosetta ora meno dilatata di prima, spinge piano e pare riuscire a entrare un po'. L'urlo di Angela ci squassa le orecchie: - AAAAAAHHHHHHHH, FA MALEEEEEEEEE - Paul smette di spingere, lo vedo ansioso, anche lui un po' impaurito. Angela gira la testa, lo guarda e gli fa cenno di sì, di proseguire, e lui lo fa, spinge ancora un po'. Vedo il viso di Angela contorcersi in una smorfia di dolore. Stringe i denti, il dolore deve essere fortissimo ma non molla. Le ragazze intorno cercano di aiutarla masturbandola, stringendole le braccia, carezzandole i seni. Paul spinge un altro po', la cappella &egrave dentro tutta, e Angela rinuncia: - BASTA, BASTA, NON CE LA FACCIO. ODDIO CHE MALE, CHE MALEEEEEE - . Paul si affretta a togliersi e per quanto lo faccia con cautela strappa un ulteriore urlo a Angela ora in lacrime. Mi accovacciò su di lei per consolarla ma vengo preceduto da Giada. Anche Mila la abbraccia, le asciuga le lacrime, stringe entrambe. Paul pare sconvolto, Rick e Paolo guardano attoniti. Solo Anna pare più cinica e disinteressata. Il regista si avvicina, consola Angela e le chiede un ultimo sforzo, la scena finale come l'aveva programmata. Pochi minuti per riprendersi e Angela &egrave di nuovo in ginocchio, spalle alle altre ragazze inginocchiate, tutte in cerchio. All'esterno noi quattro uomini che offriamo i nostri cazzi alle loro lingue. Giro di ripresa e poi il finale, noi quattro che ci masturbiamo sopra le loro facce. Paiono tanti uccellini in attesa del cibo, la testa inclinata indietro, le bocche aperte, le lingue protese. Vengo io per primo e spruzzo il mio seme sopra i loro volti, subito seguito dagli altri. Paul sborra in proporzione, la faccia di Anna, proprio davanti a lui, &egrave totalmente ricoperta. Un'ultima succhiata alle cappelle e il regista dà lo stop definitivo. Abbiamo finito per ora. Aiuto Angela a alzarsi, la vedo ancora sofferente. Giada e Mila la prendono per le braccia e l'accompagnano verso la doccia, io seguo gli altri maschi al piano di sopra, non c'&egrave spazio per tutti lì in basso. Mi lavo velocemente, mi vesto e scendo. Sono un po' ansioso di vedere come sta Angela. Incrocio Anna che mi guarda e scuote la testa con aria di riprovazione. - LA tua ragazza &egrave stupida, come poteva pensare di prenderlo? - Quasi le stesse parole di Giada. - Come sta? - - Meglio, &egrave di là con le ragazze - Corro verso il bagno e trovo Angela seduta su uno sgabello, Mila e Giada intorno. Indossano tutte un accappatoio. Sento Angela dire frignando: - Non lo so, non lo so che mi &egrave preso, volevo provare, non pensavo fosse così doloroso - Come mi vede si alza e mi abbraccia continuando a piangere sulla mia spalla. Guardo interrogativamente Giada: - E' uscito un po' di sangue da una piccola abrasione per il resto basterà un po' di riposo, se i suoi muscoli sono molto elastici tornerà normale o quasi. Per quello che le passa in testa invece dovete vedervela tra voi. Certo ha fatto una cosa molto stupida - Angela si stacca da me e si volta verso di lei - Scusami, te l'ho detto che non lo so perché ho voluto provare. In quel momento era così, ecco. Lo so che sono stata stupida ma'' - Giada interrompe Angela con una carezza sulla guancia, mi passa accanto dando una carezza anche a me e esce seguita come sempre da Mila. Restiamo soli e l'accompagno di sopra a stendersi sul letto. Il regista a pranzo ci informa che le riprese proseguiranno anche il giorno dopo, quindi passeremo lì una notte oltre il previsto. Ha apportato delle modifiche alla' sceneggiatura e ha bisogno di più tempo, considerato anche che preferisce lasciare in pace Angela per farla riprendere. Salgo a portare il pranzo a Angela e la aggiorno lasciandola mangiare per poi riscendere. Tocca ancora a me. Paul &egrave ancora una volta il principe della scena e noi altri maschi siamo solo di contorno. Giriamo un'orgia nel corridoio ammobiliato. Chi su un divanetto, chi su una poltrona, chi appoggiato a un mobile o a una parete, siamo sette coppie che scopano a più non posso. Il regista e l'operatore passano da un gruppo all'altro dando indicazioni. Io faccio coppia con Mila. Ci sono anche altri attori e attrici del primo giorno. Li riconosco e loro riconoscono me stupendosi forse un po' nel vedermi dalla loro stessa parte della telecamera, e fregandosene l'istante dopo. Il 'lavoro' prosegue per tutto il pomeriggio cambiando soggetti di volta in volta, io resto sempre con Mila, sicuramente ci ha pensato Giada, e il corridoio &egrave veramente un 'tappeto di carne' in cui &egrave possibile vedere tutte le varianti del sesso etero. A turno e a volte insieme le ragazze vanno a adorare l'obelisco di Paul, possedute contemporaneamente da qualcuno di noi altri maschi in ginocchio dietro di loro. E' proprio con Mila che il regista dà l'ok per l'orgasmo e da sopra le sue spalle la vedo contendere con la lingua a un'altra ragazza la cappella gigantesca fino a quando entrambe non vengono innaffiate abbondantemente. Io seguo le indicazioni e vengo sopra la schiena di Mila tirandolo fuori e masturbandomi. Solita cena col catering. Seduti comodamente ridiamo e scherziamo. Molti sono andati via, rimaniamo solo io, Giada, Mila, Angela, Anna, Paul e Rick, oltre al regista e alla troupe. Quando saliamo per la notte Flavia mi si avvicina e mi consegna una pillola da prendere al mattino seguente. - L'ha detto il regista, sa già che stanotte non riuscirete a stare fermi - Ridacchia e mi fa antipatia. Mi viene di provocarla: - Se vuoi unirti a noi c'&egrave posto anche per te - Non se l'aspettava. Pare indecisa poi rifiuta: - No, questa sera sono già impegnata - Ammicca indicando Paul con la testa. Anche lei ha evidentemente voglia di provare il super-cazzo. E poi dicono che le misure non contano. Tutte balle. Entro in camera da solo e poco dopo mi raggiunge''Mila. - Stanotte dormo io con te, Giada vuole stare da sola con Angela - La guardo perplesso, ancora una volta mi sfugge la situazione. - E a te sta bene? Non sei gelosa? - - Un po' mi scoccia, ma non so dire di no a Giada - E tu? Tu non sei geloso - Rifletto un istante. No, non sono geloso, in fondo il rapporto tra me e Angela &egrave diverso dal normale. Il suo ragazzo ufficiale, lui sì che dovrebbe preoccuparsi. Faccio cenno di no con la testa e prendo a spogliarmi. Mi stupisco di come la cosa mi appaia normale. Pochi mesi di quel lavoro e il mio senso del pudore si &egrave abbassato di diverse tacche. Non so ancora se mi rotolerò nel letto con Mila, probabilmente sì, però mi spoglio davanti a lei senza problemi. Le dico: - Vado a fare una doccia - - Vengo anche io - Mila si spoglia in fretta e mi raggiunge nel box. Sotto l'acqua calda ci strofiniamo a vicenda con la spugna. Non andiamo oltre, ci basta il puro piacere di toccarci. Almeno a me. E' bello percorrerle tutto il corpo anche attraverso il contatto indiretto, vedere la schiuma coprirle i piccoli seni e subito scivolare via, carezzarle le gambe, le natiche, anche il sesso senza secondi fini''. Almeno al momento. Lei fa lo stesso con me, con le sua manine mi insapona e accarezza dappertutto. Ho un'erezione ma nessuno dei due ci fa caso. Ci asciughiamo e andiamo a metterci sotto le coperte. Mila si raggomitola addosso a me. E' uno scricciolo di donna, provo tenerezza per lei per quanto pare piccola, indifesa. Le carezzo i capelli con dolcezza, lei mi bacia il petto. - Sai che a Giada piaci molto? - La sua affermazione mi fa pensare. Sì, &egrave evidente che si interessa a me, fin dalla prima volta che mi coinvolse, però fino a che punto? Mila prosegue: - La conosco, &egrave voluta rimanere con Angela per capire cosa ci trovi in lei. Faranno l'amore e parleranno, soprattutto di te. Le tirerà fuori la sua indole, ciò che pensa e prova per te. Tutto. E' diabolica in questo, a volte mi sembra che possa leggermi il pensiero - Altre cose su cui pensare, ma non ne ho voglia. Il corpo caldo di Mila contro il mio mi induce a altri pensieri. - Piaccio anche a te, almeno un pochino? - Mila risponde subito, si vede che &egrave sincera, le parole vanno dal cuore alla bocca senza passare per il cervello. - Sì, mi piaci. Preferisco te a tutti gli altri. Forse perché piaci a Giada, forse sei dolce con me. Sì, mi piaci molto - La stringo a me baciandole i capelli e prendo a accarezzarla. Prima le spalle, fino a quando sento calare la tensione muscolare, poi il petto, i piccoli seni con i piccoli capezzoli, strappandole un gemito. Proseguo lungo il suo corpo, le anche, il ventre. Poso la mano sulla sua micina e la sento calda, pare palpitare. Strofino il suo bottoncino e Mila geme ancora, poi con un dito entro in lei, la stimolo fino a quando la sento inumidire. Lei non &egrave passiva, allunga una mano sul mio cazzo. Ci masturbiamo a vicenda per alcuni minuti. Così, petto contro petto, bocca contro bocca, fino a che non si fa forte l'urgenza di passare a qualcosa di più forte, di migliore. Le basta alzare una gamba, avvolgerla al mio corpo e sono dentro di lei. Non riesco a penetrarla totalmente ma non m'importa, &egrave già delizioso così. Facciamo l'amore con lentezza. Si, l'amore, questo non &egrave scopare, non &egrave come sulla scena. Qui siamo io e lei, abbracciati. Nessuna fretta, solo dolcezza, voglia di godere e far godere l'altro. Le chiedo se posso venirle dentro. Non so perché mi prende questo scrupolo immotivato dato il nostro mestiere, però glielo chiedo, come se fosse un favore, un'implorazione, perché sento di voler veramente godere nella sua micina, di non voler uscire da quel caldo nido. Mi dice di sì e proseguo fino a quando non la sento tendere contro di me, rovesciare la testa, gorgogliare delle parole in una lingua che non conosco, e mi lascio andare riempiendola con il mio seme. Rimaniamo abbracciati riprendendo fiato. In quel momento sento un urlo forte provenire da lontano, da qualche stanza sul nostro piano. Mi spavento ma Mila ride. Ci metto un attimo a capire che deve trattarsi di Flavia. Paul ha colpito ancora. Mi metto a ridere anche io e continuando a ridere scivoliamo nel sonno ancora abbracciati. Il mattino ci svegliamo ancora abbracciati, o meglio sono io a svegliare Mila con piccoli baci sul viso. Si stiracchia separandosi da me, poi ricambia i baci. - Ho una fame da lupo - dice alzandosi e andando verso il bagno. Attendo qualche minuto fino a che non mi chiama. - Vieni, facciamo la doccia insieme - La raggiungo e ripetiamo la scena del giorno prima, senza malizia, lavandoci l'un l'altra quasi in castità. Ciò non mi impedisce di avere un'erezione e di riderci su con lei, però non c'&egrave tempo, e poi questa mattina devo 'lavorare' Scendiamo per colazione. Al tavolo Flavia ha appena finito e si alza lasciandoci il posto vicino Paul. Ha il viso sfatto ma felice, mi pare abbia qualche problema a camminare e intuisco il perché. Paul ha seguito il mio sguardo e ride, poi con fare complice si avvicina per sussurrare: - Ne hanno paura tutte ma poche riescono a resistere alla voglia di provarlo. Oramai lo do per scontato, appena lo vedono gli scatta qualcosa dentro - Paul mi pare un po' stronzetto, però &egrave simpatico e in fondo ha ragione, l'ho visto con Angela. Beato lui, o forse povero lui, ma non sono problemi miei. Mi ricordo di prendere la pillolina, oggi prevedo di lavorare duro''. E rido tra me e me per questo pensiero: 'lavorare'.. duro''' Dalle scale scendono Angela e Giada. La truccatrice dovrà lavorare parecchio sui loro visi, disfatti ma rilassati. Non credo abbiano dormito molto. Si siedono con noi prendendo il posto di Paul che ci saluta e va via. Giada fa cenno a Mila di cambiare posto, si siede lei vicino a me. Sento la sua coscia sulla mia, non &egrave un caso e non &egrave libidine, &egrave una richiesta di attenzione. La guardo e mi sussurra: - Quando finiamo a girare devo parlarti - E' un ordine, non una richiesta. Ha gli occhi duri puntati su di me, mi sento a disagio e lei se ne avvede. I suoi occhi si fanno più 'morbidi' e ride. Si allontanano tutte e tre verso il trucco. Angela non mi ha quasi guardato per tutto il tempo della colazione. Non so cosa pensare ma &egrave già ora del ciack. La prima scena la giriamo io e Anna su una cassapanca posta lungo un corridoio. Lei vestita da cameriera, io in tenuta da cavallerizzo. La prendo per le spalle da dietro mentre cammina e la spingo sopra la cassapanca, la faccio sedere, me lo tiro fuori e glielo porgo. Lei apre la bocca e mi inghiotte fin dove può, che &egrave poi quasi tutto e comincia a succhiarmi con fervore. Dopo poco c'&egrave l'ordine di cambiare. Glielo tolgo e m'inginocchio, le apro le gambe e trovo la sua micina già pronta, senza slip. La lecco con lo stesso fervore dimostrato da lei. Mentre lo faccio lascio la mente vagare, mi chiedo se tutte le attrici del porno partecipino emotivamente alle scene o meno. Finora ho avuto esperienze contrastanti, però l'assenza emotiva era più delle attrici che non conoscevo bene. Con Mila e Giada &egrave sempre stata un'altra cosa. Anche Anna la sento inumidirsi. La voce del regista mi fa abbandonare le mie riflessioni. Mi alzo, Anna si mette a quattro zampe sul divano e io da dietro la penetro. Mi afferro ai suoi seni facendoli uscire dalla divisa e la cavalco così. E' facile trattenersi, la telecamera manovrata dall'operatore, non tanto esperto, mi sfiora, mi urta e mi distrae mentre mi gira intorno per variare inquadrature. Il regista ordina e noi ubbidiamo, così Angela si sfila da me, si gira e lo riprende in bocca guardandomi con occhi colmi di libidine, lo riempie di saliva prima di girarsi ancora e porgermi le sue natiche sode. Glielo struscio nello spacco per un po' e poi prendo la mira sul suo buchino e spingo entrando facilmente. Lei geme, l'operatore mi si piazza quasi addosso per riprendere un primo piano della penetrazione, poi s'allontana e io la monto aggrappandomi ancora ai suoi seni, stringendole i capezzoli con forza mentre lei, la testa tirata indietro, mugola con forza. Entra in scena Rick, che finge di passare per caso, ci vede e ci raggiunge porgendo il suo cazzo da succhiare a Anna. Va avanti un minuto poi altro ordine, altro cambio. Senza sfilarmi da lei mi giro e mi siedo sulla cassapanca. Anna &egrave a gambe aperte, il mio cazzo nel suo culetto, e si alza e si abbassa. Fa un cenno a Rick che ci raggiunge, si mette tra le sue gambe e la penetra nella vagina. E' una doppia classica che manteniamo fino al nuovo ordine del regista che fa inginocchiare Anna tra noi due, prendendoci in bocca, succhiandoci alternativamente sino a quando non le inondiamo il viso di crema bianca e spessa. Lo stop arriva con mio sollievo. Ho sborrato ma ho provato poco piacere. Che mi stia abituando a questa vita? Non c'&egrave tempo, ci diamo una ripulita e ci spostiamo nel salone principale. Qui ci sono tutti gli altri, tutta la troupe. Dobbiamo girare la scena 'madre', una grande ammucchiata in cui ci scambiamo i partner come fossero abiti. Mila, Giada, Angela e Paul sono già lì aspettandoci. Cominciamo la scena: Paul &egrave seduto a gambe larghe su una poltrona, davanti a lui le tre sono in ginocchio deliziandolo con le loro lingue, alternandosi a prenderne in bocca la punta per succhiarla mentre le altre due leccano l'asta che mi pare ancora più grande di quanto ricordassi. Fuori quadro aspettiamo che il regista ci dia l'ok per entrare, tutti e tre nudi, quasi una scampagnata tra amici. Vicino a me c'&egrave Flavia, prende appunti e guarda costantemente l'affare di Paul che appare e scompare dalle fauci delle tre donzelle. Io non sono ancora del tutto eretto, teoricamente dovrei masturbarmi ma decido di fare uno scherzo, che scherzo poi non &egrave, proprio a Flavia. Mi avvicino e le chiedo com'&egrave andata la notte. Mi risponde, senza distogliere gli occhi dalla scena, che &egrave andata bene ma non se l'aspettava così'.grande. Le chiedo aiuto per la mia non perfetta erezione. So che &egrave quasi un insulto, solitamente in questi film ci sono delle attrici minori addette a questo, dispregiativamente chiamate 'rizzacazzi', anche lei lo sa bene eppure non fa una piega. Allunga la mano verso di me, scende al mio ventre e lo prende in mano, ancora lo sguardo volto verso la scena. Mi masturba lentamente e il calore del suo palmo &egrave sufficiente a farmi eccitare finché si trova l'asta completamente eretta tra le dita. Rick ci ha osservato, dà di gomito a Anna e ci raggiunge mettendosi sull'altro lato. Mi giro e vedo Anna con un'espressione tra la commiserazione e il disprezzo, però negli occhi le leggo l'eccitazione. Flavia, l'efficiente, onnipresente, sempre disponibile Flavia sta travalicando i suoi compiti. Il regista non ci vede, &egrave concentrato sulla scena, ma i due ragazzi delle luci sì e ghignano vedendoci. Flavia non pare accorgersi di nulla, quando Rick le ha tolto di mano il blocco e la penna sostituendoli col suo cazzo ha semplicemente preso a masturbare anche lui. Rick le preme sulle spalle e lei s'inginocchia. Lo sguardo &egrave calamitato dalle tre ragazze che stanno ancora succhiando Paul. Dobbiamo girarle la testa con la forza per distoglierla e porgere alle sue labbra i nostri cazzi. Li accoglie e li succhia senza ritrosie, e ancora, di sbieco, il suo sguardo &egrave sull'affare di Paul. Rick e io ci guardiamo sorridendo, siamo già alla massima erezione ma ora &egrave piacere e non lavoro. Il regista ci chiama. Voltandosi vede la scena e ha un moto di sorpresa, non se l'aspettava nemmeno lui. Fa finta di nulla, per lui l'importante &egrave la scena, vedrà eventualmente dopo con Flavia che, staccatasi da noi, raccoglie blocco e penna e continua a guardare il set. Io, Rick e Anna ci dirigiamo alla porta da dove facciamo finta di entrare, inquadrati dalla telecamera, spensierati e felici. Particolare che balza subito all'occhio &egrave che Anna ci guida, o meglio trascina, tirandoci per il cazzo. Appena entrati ci fermiamo di colpo, la videocamera gira verso Paul che ci guarda insieme alle tre che hanno girato la testa interrompendo momentaneamente il pompino collettivo. Seguendo le istruzioni Anna s'avvicina e s'inginocchia insieme a loro, prende a succhiare Paul anche lei mentre io e Rick ci mettiamo dietro rispettivamente a Giada e Mila, le facciamo inginocchiare e le penetriamo a pecora senza far loro interrompere il pompino. I gemiti salgono, in parte forse falsi, in parte veri. Almeno i miei lo sono. La micina di Giada &egrave rovente, la sento stringermi come un guanto, le sue anche che si muovono circolarmente mi stimolano totalmente i sensi ora concentrati sulla mia terza gamba. Il regista ordina un cambio e io passo a scopare Angela e Rick Anna. Sento Angela fremere, la sua vagina &egrave un lago tanto che entro senza alcuna frizione. Da dietro vedo le sue gote incavarsi nel succhiare la cappella di Paul. Lo fa con passione, perché lo vuole. Vedo i suoi occhi un istante quando gira la testa verso di me, nascosti da una mascherina, unica concessione alla privacy che ha scelto, e sono liquidi, eccitati. Dalla bocca aperta escono fili di saliva che le colano sul mento, sta godendo veramente di questa 'finzione', e lo fa mentre la scopo. La sento bagnarsi, irrigidire il corpo, emettere un mugolio basso inarcando la testa prima di buttarsi ancora su Paul a contendere la sua asta alle altre. E' troppo per me, esco di scatto da lei per non venire, contravvenendo agli ordini del regista. Appoggio il mio affare alla sua schiena ma anche quel contatto &egrave troppo, devo staccarmi, alzarmi, pizzicarmi una gamba per resistere. Il regista intuisce e mi agevola dando lo stop. Ci fermiamo tutti. Io con affanno, qualcuna con dispiacere. Cambiamo posizioni, Paul si stende per terra e il suo affare sembra l'albero maestro di una nave. Ancora il ciack, Giada sale sopra Paul e piano lentamente vedo scomparire quel cazzo enorme fino a metà. Le altre tre sono loro intorno carezzando indifferentemente l'uno o l'altra. Il regista mi fa cenno e m'inginocchio dietro Giada per sodomizzarla. Faccio fatica, il buchino &egrave più stretto a causa della presenza enorme appena al di là della membrana di pelle. Giada ha un sussulto, credo di averle fatto male e mi fermo, appoggio il mento all'incavo della sua spalla e le sussurrò di guidarmi lei, che non voglio farle male. Cerca di rilassarsi ma &egrave evidente la sua fatica eppure allunga la mano dietro di se, mi impugna e mi fa strada dentro di lei fino a farmi entrare del tutto. Siamo come una statua, immobili, tre elementi a cui si aggiunge Rick mettendosi davanti alla sua bocca. Giada lo ingoia e inizia a muoversi lentamente, penetrata in tutti i suoi orifizi del piacere, noi uomini lasciamo che sia lei a decidere ritmo e profondità. Andiamo avanti per due minuti e &egrave lei a dare lo stop, le fanno male i muscoli delle gambe troppo sforzati in quella posizione. Paul sale sopra Anna e la penetra nella classica missionaria, Mila siede sulla faccia di Anna, giada e Angela sono a quattro zampe di fianco, penetrate da dietro da me e Rick. Io scopo ancora Angela per un po' e poi, sempre su ordine del regista, l'inculo. Non fa una piega. Praticamente da quando &egrave iniziata la scena &egrave in eccitazione costante. La sento venire ancora una volta, la bocca che mugola chiusa sopra un capezzolo di Anna. Giada finge (finge?) un orgasmo dall'altra parte, non so dove le sia dentro Rick, Mila geme carezzandosi i seni e Anna''.. Anna esplode in un vero orgasmo, sobbalzando sotto tutti noi, disarcionando Mila, il cazzo enorme di Rick dentro di lei che la pistona con forza pur non entrando totalmente. E' il via che ci dà il regista a scatenare tutti noi altri, con me e Rick che veniamo cospargendo le schiene di seme e Paul che esce portandosi tra i seni di Anna, la lingua di questa che lo aspetta nel movimento e le bocche di Angela e Giada su ogni lato. E' una doccia di sborra quella che cade sulla gola di Anna, sul suo viso, nella sua bocca, una bianca pioggia che pare non finire mai. Anna si lecca le labbra, così fanno Angela e Giada, Mila prende un po' di quel seme cospargendosene il seno. Arriva lo stop. Il regista &egrave soddisfatto, penserà poi col montaggio a unire ad hoc le scene girate. Noi attori ci rilassiamo stesi sul tappeto soffice, riprendiamo fiato fino a quando il regista chiama me, Rick e Angela. Vuole che giriamo un'ultima scena di doppia penetrazione. Ha visto che Angela partecipa, vuole vederla godere così, in mezzo a noi. Sarebbe il mio terzo orgasmo in poco tempo, però la pillolina fa il suo effetto e durante il pompino a due cazzi fatto da Angela, con primo piano della sua bocca che ci ingoia in alternanza, torno duro come occorre. Mi sdraio per terra e Angela mi sale sopra, s'impala e inizia una giga impazzita con le anche. Sopra di me vedo la sua bocca piena del cazzo di Rick. Dopo poco Rick si sposta dietro e lei s'immobilizza, pare quasi in ansia nell'attesa e grida di piacere a sentirlo entrare nel suo buchino oramai abituato. Il regista aveva ragione, Angela non sta affatto recitando, &egrave preda di una frenesia erotica che le fa dimenticare dove si trova, con chi e perché. Sta scopando come un'assatanata perché le piace. In parte questa visione mi eccita, in parte mi deprime ma, in fondo, non &egrave la mia ragazza''.. eppure mi deprime lo stesso. Mi concentro solo sulle sensazioni fisiche. Sento i colpi forti che Rick le dà riflettersi sul mio cazzo che naviga in una vagina colma di umori. E' bellissimo sentirla dimenarsi sopra di me, tra me e Rick, mugolare selvaggiamente godendo a ripetizione. Il regista ha ciò che voleva, manca solo la scena finale e c'impone di uscire dal suo corpo, metterci davanti al suo viso e darle i cazzi da succhiare. Angela non fa una piega, imbocca prima me e fa su e giù con le guance incavate, sento la lingua aggiungere piacere al piacere fino a quando per me &egrave troppo e le vengo in gola. Nulla le sfugge dei primi schizzi, poi sento il regista che le dice di tirarlo fuori, farsi schizzare in faccia e lei esegue masturbandosi contemporaneamente. Angela mi ripulisce per bene il cazzo dopo l'orgasmo e passa a Rick lì accanto, ripete su di lui ciò che ha fatto a me e al culmine, quando lui le ricopre il volto e la lingua protesa col suo seme viene ancora una volta conficcandosi profondamente due dita nella micina prima di accasciarsi a terra semisvenuta. Ho visto quest'ultima scena da poco distante, dopo l'orgasmo mi ero fatto da parte e di fianco a me tutti quanti guardano affascinati la scena. Anna mi parla piano: - E' veramente troia, un po' la invidio però -. Giada &egrave abbracciata a Mila, mi vede e mi sorride facendo cenno con la testa verso Angela che sta ricevendo in quel momento lo sperma di Rick. Dopo che tutto &egrave finito si fa aiutare da Mila, la fa alzare e l'accompagnano verso il bagno. Paul &egrave dall'altra parte della stanza, vicino Flavia. Lui s'&egrave eccitato nuovamente guardando Angela, Flavia ha gli occhi lucidi. Li vedo uscire dalla stanza, lui che la tira senza che lei si opponga. Sicuramente vanno a cercare un angolino tranquillo dove sfogare l'eccitazione rinata. Il regista &egrave al settimo cielo, il davanti dei suoi calzoni ha un evidente bozzo. Esce dietro Paul e Flavia credo alla ricerca anche lui di uno sfogo, il che mi fa pensare che non conosco poi bene i rapporti tra i membri della troupe, però poco me ne importa. Alzo le spalle e mi dirigo verso la doccia. E' lì che Giada riappare e mi blocca dandomi un pezzo di carta. - Questo &egrave il mio indirizzo. Domenica vi aspetto, tu e Angela - Mi lascia così senza altre parole. Il ritorno a casa &egrave lento, non mi va di guidare veloce. Angela mi segue con la sua auto. Questa volta lo so e la osservo ogni tanto dal retrovisore. Occhiali scuri, espressione impenetrabile, concentrata sulla guida. Parcheggio vicino casa e scendo dall'auto, lei fa lo stesso e mi segue. Faccio come se non ci fosse anche quando entra dietro di me. Si dirige al frigo, prende due birre fresche e me ne porge una. Beviamo in silenzio senza guardarci seduti agli estremi opposti del divano. Non ho voglia di parlare però so che devo farlo, che lei si attende da me qualche parola, fosse anche un insulto. Invece ho la mente vuota, ogni giudizio &egrave sospeso, non ho proprio idea di cosa dirle. Non voglio giudicarla perché significherebbe giudicare anche me stesso, però in cuor mio già so che l'ho fatto. Ricordo la rabbia nel vederla in ginocchio davanti a Paul, e ricordo anche la notte con lei, Giada e Mila. Sento di essere a un bivio: devo decidere se gli avvenimenti degli ultimi due giorni possono cambiare il rapporto tra me e lei. Mi aggrappo al fatto che non stiamo insieme''. Eppure ci stiamo, come ha detto Giada. Quindi se assolvo me stesso per quel che faccio da diversi mesi perché condannare lei per la stessa cosa? In definitiva ognuno fa quel che vuole, mi scoccia di più il fatto che non mi abbia dato retta quando mi ha seguito, però perché doveva darmi retta? Che confusione. Angela sorseggia la birra direttamente dalla bottiglietta e mi guarda. Assorto nei miei pensieri non me ne ero accorto. Poggia la bottiglietta sul tavolino e mi si avvicina: - Mauro, lo so che sei arrabbiato con me, però devi sapere che io a te ci tengo tantissimo ' - Anche dopo quel che &egrave successo? ' - Sì. Non lo so cosa mi &egrave preso, la testa mi diceva di no ma &egrave stato il mio corpo a decidere. Non sono in grado di descriverti cosa ho provato nel vedere Paul nudo, &egrave iniziato tutto da lì e il resto &egrave venuto di conseguenza. Non ho mai provato un tale livello di eccitazione, sia per intensità che durata. Anche ora ripensandoci mi sto bagnando. Ho goduto da morire in questi giorni, come mai avevo fatto. Avevo solo voglia di scopare ancora e ancora e ancora''' Avevo il cervello in tilt, troppe sensazioni nuove, tutte insieme - Tace Angela, si mordicchia le labbra con gli occhi che le brillano ricordando il tour de force di sesso appena concluso. - Hai intenzione di rifarlo? - - Sì'no'.non lo so. Razionalmente non vorrei ma se ripenso al piacere che ho avuto, alla pelle di Giada, alla micina di Mila'''.sai che non avevo mai toccato una donna prima? E poi tutti quegli uomini, anche tu, tutti lì per me. Non avevo mai provato nemmeno a prenderne due insieme. Mauro, ho goduto come una cagna per tutto il tempo e sì, ho voglia di rifarlo. Non subito magari ma voglio provare quel piacere ancora. - - Giada ci aspetta domenica prossima, lo sai? Sai cosa vuole da te, da noi? - - No, lo immagino però. Mi ha affascinato, sa essere dura e dolce insieme, la sua lingua su di me la sento ancora adesso mmmmhhhhhhhhh. Voglio andarci Mauro'' e tu? - - Non penso di poter scegliere. Giada mi intimorisce e non ho voglia di scoprire cosa può succedere se la faccio arrabbiare - - Allora &egrave deciso, andiamo. ''''. E tra di noi? - - Tra di noi cosa? - - Continuerà tutto come prima? Anche adesso che sono diventata una 'pornostar? - Ridacchia divertita - Il regista mi ha dato una busta con tantissimi soldi, mi ha detto che me li meritavo. Se sapesse che mi sono divertita a farlo, che neanche sapevo mi avrebbero pagata - - Lo sa, &egrave un patito della 'verità' come la chiama lui. Gli piace quando le espressioni sono reali e non simulate, e tu gliene hai fornite tantissime. Credo che verrà fuori un bel film, si capisce che partecipi, che non fingi - - Oddio Mauro, e se mi riconoscono? Chi vedrà il film? - - Non lo so, penso all'estero, comunque con quella mascherina difficilmente potranno riconoscerti, fino a quando non deciderai di toglierla e mostrarti apertamente - -Non lo farò mai. Non hai risposto - - Tra di noi? Credo che continuerà come prima, in fondo ora siamo colleghi in due lavori'.diversi - Ora sono io a ridacchiare. Ho deciso, inutile crearsi problemi che so di non saper risolvere. Angela mi piace e se devo vederla scopare con altri'' ebbene, anche io lo faccio. E' 'lavoro'. Bisogna accettarlo' - Sì Angela, non cambia nulla''. A meno che Giada non decida per noi. ' - E' veramente terribile quando ti guarda, ho un po' paura di lei, eppure credo anche di amarla un po'. Non vedo l'ora che arrivi domenica - - Se fossi un maschio staresti sempre col cazzo duro. Andiamo 'troietta', ho voglia di una pizza - Le tiro un cuscino ridendo e lei ride rilanciandomelo. Ci alziamo per uscire. Tutto &egrave risolto, o così almeno pare. In pizzeria ci comportiamo come due innamorati/amici/complici escludendo il resto del locale dal nostro piccolo mondo privato. Torniamo a casa ancora ridendo e ridendo ci salutiamo. Sul telefono di Angela ci sono diverse chiamate del suo ragazzo, chiamate che lei ha ignorato tranquillamente, &egrave un problema suo che vuole affrontare da sola. Forse Angela attende che le chieda di fermarsi per la notte, però non mi va, questa sera tutto meno che il sesso. Io mi metto davanti alla TV sereno e rilassato, e sprofondo nel sonno durante la partita. Dormo come un angioletto. La settimana vola tra studio e impicci vari, il sabato rivedo Angela al pub e la trovo tesa, Tra un servizio e l'altro ho modo di chiederle e mi dice che ha litigato ancora col ragazzo. Lui non ha gradito la sua assenza né il suo ignorare le telefonate. Lei non può certo dirgli che stava facendosi sbattere in lungo e in largo. Il lavoro c'impegna e piano piano l'allegria dell'ambiente la rasserena o quantomeno non la fa pensare. Rubiamo due o tre baci in dispensa ben attenti a non farci vedere, però da come ci guarda il boss credo abbia intuito qualcosa. In effetti interagiamo molto più intimamente di prima io e lei, e vorrei vedere. Beh, che importa? La notte vola, alle tre andiamo via, il suo ragazzo &egrave fuori a aspettarla. Ci siamo già accordati per trovarci alle 10,30. Giada abita in una città vicina, sarà un'ora di autostrada e google ci aiuterà a trovarla. Passa a prendermi lei e partiamo un po' assonnati ma sereni. E' una bella giornata. L'indirizzo di Giada ci porta a una collinetta in periferia. Vediamo che &egrave una bella casa, con ampio giardino, nella zona residenziale super. Il lavoro deve renderle bene. Appena scesi dall'auto Mila ci vola addosso abbracciandoci e baciandoci felice per il nostro arrivo, questo mi tranquillizza un po' dai timori sulle intenzioni di Giada. Entriamo e lei ci saluta espansivamente come Mila. Siamo felici e sorridenti tutti e quattro prendendo un aperitivo prima di pranzo. Arriva un'altra auto, non sapevo ci fossero altri. Con curiosità sbircio dalla finestra e vedo Flavia e Mino, un attore che conosco di vista. Ora non so veramente cosa voglia Giada. Sinceramente pensavo volesse fare un 3 + 1, tre donne e un uomo, al di fuori del set, come quella sera, e la cosa mi inorgogliva un po', ma ora con gli altri due? Un'orgia gigante? E senza chiederci nulla? Non recrimino, presto saprò cosa le passa per la mente. Dopo i saluti e un altro aperitivo ci accomodiamo a tavola. Scopro che Giada sa cucinare benissimo, i piatti sono semplici e gustosi, nessuna ricercatezza da snob ma tanta sostanza. Annaffiamo abbondantemente con vino bianco e a fine pasto diamo tutti una mano a sparecchiare e pulire in allegria e cooperazione. Sembriamo proprio un'allegra brigata di amici. E' quando ci fa accomodare sugli ampi divani del salotto che Giada riassume la sua aria un po' misteriosa e un po' torbida. - Vi ho fatti venire non solo per il piacere della vostra compagnia ma soprattutto per farvi una proposta - Tace un attimo creando suspence. - In poche parole: voglio aprire una casa di produzione tutta mia che principalmente si occupi di un sito internet a pagamento e marginalmente della produzione di film di alto tenore. Sto partendo da zero e ho bisogno di gente che mi piaccia, di cui mi possa fidare, per collaborare con me. ' La guardiamo tutti sorpresi. Nessuno si aspettava una cosa del genere. Parlo io per tutti rivolgendole una domanda comune apparentemente banale? - E cosa ti aspetti da noi? ' - La mia idea &egrave di creare un gruppo affiatato e selezionato. Ognuno di voi deve prima piacere a me, come persona e come collega, e poi piacere a tutti gli altri. Non voglio screzi tra di noi, tutto deve filare in armonia e divertimento, perché se ci divertiamo noi si diverte anche il pubblico ' - E io farei l'operatore o l'attore? ' - Entrambe le cose ' - Non sono sicuro Giada, sinora come attore l'ho fatto per produzioni che andavano all'estero, difficilmente qualcuno può vedermi e riconoscermi. Non che me ne freghi poi molto, ma su internet'''. Aumenterebbe esponenzialmente la probabilità che mi veda qualche collega di facoltà, qualche professore, non che mi vergogni ma''.. potrebbe crearmi problemi ' - Ci ho pensato, e credo che, visto che porti i capelli corti, una parrucca minima e un po' di trucco ti renderanno irriconoscibile ' - E io? Perché hai scelto me? Io non potrei girare senza mascherina, non voglio che nessuno mi riconosca ' Angela si &egrave fatta avanti, la faccia preoccupata. La domanda implica che non scarta a priori la proposta e che sarebbe disposta a farlo. - Tu manterresti l'anonimato, voglio creare un personaggio intorno a te. Angela, non la intendo come offesa ma come constatazione, per certi versi un complimento: tu sei troia dentro'' Aspetta, ti ho detto che non voglio offenderti, ora ti spiego: ti ho osservata attentamente, a te piace tutto quello che hai fatto, ti piace scopare, ti piace provare cose nuove, non hai avuto problemi a fare l'amore con me e Mila anche se non avevi mai toccato una donna prima, non hai esitato a prendere l'affare di Paul, addirittura hai voluto provarlo nel culetto. Per te &egrave stato piacere, non lavoro. Non negarlo ' Angela abbassa lo sguardo, un po' &egrave arrossita, ma alza subito la testa. - E' vero, non posso negarlo, non posso e non voglio. Mi piacerebbe ripetere l'esperienza della settimana scorsa, magari non spessissimo ma''.. vorrei rifarlo. Come facciamo per la mascherina? ' - Sarà il tuo personaggio: nessuno saprà chi sei tranne noi, ma gli spettatori vedranno una bella ragazza che gode veramente a scopare davanti a una videocamera, se ne accorgeranno'''e gli piacerà ' - Io immagino già cosa vuoi da me e ti ringrazio per la fiducia, però non vorrei lavorare in esclusiva per te. Attualmente ho lavoro in Spagna, Francia e Ungheria, il mese prossimo vado negli USA, non vorrei smettere di girare il mondo. ' E' Mino che dice la sua, e Giada ha una risposta anche per lui. - Non lo farai. Anche io voglio continuare a lavorare per altri, e anche Mila, e ognuno di voi &egrave libero di farlo. Non ci sarà esclusiva, però solo voi e pochi altri selezionati lavorerete con me, o per voi stessi''''.. la società che voglio creare può accogliervi anche come soci se lo volete, ci penseranno i commercialisti a studiare la parte economico/finanziaria ' Ci guardiamo in faccia l'un l'altro. La proposta &egrave interessante. Giada parla nuovamente: - E tu Flavia? Tu non vuoi chiedere niente? ' - Beh, innanzitutto ti ringrazio per la fiducia, immagino che continuerò a fare l'assistente del regista che sceglierai ' -Il regista sarò io, a volte Mauro che ho già visto lavorare senza attendere le istruzioni, spontaneamente, credo che ci sappia fare anche come regista e operatore insieme. Però non sarai solo un'assistente''.. dipende da te ' - Cosa vuoi dire? ' - Ti conosco da tanto, ti ho sempre visto guardare le scene. Tu muori dalla voglia di partecipare ogni volta senza avere il coraggio di farti avanti e proporti. Ti ho visto con Mauro e Rick l'altro giorno. Hai una sensualità insita che puoi rivaleggiare con Angela. Se sarai insieme a gente fidata, a noi, credo non avrai problemi a sbloccarti. Dipende da te, con o senza travestimento. ' Flavia tace rimuginando in se stessa. Sorride, penso abbia già fatto la sua scelta. Giada prosegue. - Per questo &egrave importante avere a che fare con poca gente e fidata, tra di noi possiamo mettere da parte inibizioni e falsi pudori. Non uso il termine 'famiglia' ma familiarità sì. Saremo solo noi, i problemi li affronteremo insieme. Chiunque altro dovesse unirsi dovremo essere tutti d'accordo. A proposito, oggi dovevano esserci anche Anna e Marina, che conoscete tutti, ma sono all'estero. Il gruppo comprende anche loro se siete d'accordo. ' Annuiamo tutti. - Bene, ora basta parlare di affari. Ci ritroveremo ancora per discutere i dettagli, ora rilassiamoci. ' Giada si alza e seguita da Mila va verso la cucina tornando con un vassoio con vino e liquori. Beviamo ancora discutendo allegramente e presto siamo tutti su di giri. Flavia &egrave la più scatenata. Forse il sentirsi 'letta dentro' in quel modo da Giada la spinge a esternare: - E' vero quel che hai detto Giada. A me piace scopare, Mino ne sa qualcosa ih ih ih ih''. E questo fine settimana non ho resistito. 'Dovevo' provare il cazzone di Paul dopo averlo visto all'opera, e quando Mauro e Rick me li hanno messi in mano durante le riprese. Beh, li succhiavo e immaginavo di essere io al posto tuo, o di Mila, o di Angela'.., sono stata lì lì per venire solo succhiandoli. ' - Il regista poi che ti ha detto? ' le chiedo curioso Lei ride: - Ha detto che non se l'aspettava da me, che mi faceva più 'professionale'''.. e poi s'&egrave aperto i pantaloni. Doveva sfogarsi ha detto. Io ero già lì con Paul e''' beh''. Alla fine mi sono scusata e mi ha detto che se volevo fare certe cose dovevo solo entrare nel set e spogliarmi. Ora lo farò a quanto pare ' Ride ancora e noi ridiamo con lei. Giada si alza con Mila e vanno verso il bagno, mi fa cenno di seguirle e lo faccio lasciando gli altri a ridere e scherzare. Appena girato l'angolo Giada mi affronta, Mila al suo fianco. - A te chiedo un qualcosa in più Mauro. Sul set non conta perché sarà lavoro, con le ragazze del gruppo nemmeno, però se vengo a sapere che sei andato a letto con qualcuna al di fuori mi arrabbierò molto ' - Non credo di doverti rendere conto della mia vita privata Giada, non stiamo insieme io e te ' - E' come se lo fossimo. Tu mi piaci Mauro, vorrei tenerti per me sola ma so che non posso. Per questo sono pronta a dividerti con le altre che conosco, non con una sconosciuta. Se tu dovessi innamorarti di una ragazza voglio essere la prima a saperlo e le nostre strade si divideranno se del caso, ma per entrare nel gruppo la condizione &egrave questa, non transigo. Ti prometto che farò lo stesso. Non ti mancherà certo il sesso tra lavoro e le ragazze, specie Angela, se entreranno in gioco i sentimenti cambia il discorso ma lo vedremo allora. Oggi &egrave così. Che decidi? Sei pronto a promettermelo? ' Mi scoccia questa sua possessività, mi lusinga il suo interesse. Bastone e carota, sempre la solita storia. Ebbene, al momento non frequento ragazze al di fuori di quelle 'consentite', &egrave facile per me scegliere e promettere. - Va bene Giada, ti prometto e accetto la tua promessa ' Non mi sorprende la sua reazione, che &egrave di baciarmi dolcemente per almeno un minuto. Sento la sua lingua dolcemente sulla mia che promette più di mille parole. Mi sorprende la reazione di Mila che saltella letteralmente per la contentezza e quando ha finito Giada mi bacia lei stringendomi con forza mentre Giada ci guarda e sorride. Tornando in salotto mi sento frastornato: l'impegno sarà facile da mantenere ma le implicazioni, le parole inespresse, pesano come macigni sul mio futuro. Metto la modalità cinismo 'on' e rivedo l'intera situazione come un regalo enorme che mi viene fatto: lavoro sicuro, soldi, sesso con bellissime donne. Cosa volere di più? Eppure qualcosa dentro di me non &egrave soddisfatta. Non importa, voglio vivere il presente e il presente ora &egrave Flavia che sta masturbando apertamente Mino e Angela che li guarda toccandosi i seni. Giada li insulta ridendo: - Brutti maiali, non avete saputo aspettare? ' - Mmmmhhhhh Giada, stiamo festeggiando il nostro accordo ' Risponde Flavia prima di chinarsi in avanti per prendere in bocca Mino. Mila va verso Angela e le mette una mano direttamente sulla micina, sopra la gonna leggera. La bacia, la stringe e Angela l'abbraccia a sua volta stringendole le chiappe sopra i pantaloni che indossa. Giada mi tende la mano, la prende e mi tira verso Flavia e Mino. Mi fermo a un passo mentre Giada carezza i seni di Flavia prima di iniziare a spogliarla. In breve Flavia &egrave nuda e Giada si stende sotto di lei per baciarle la micina. - Mmmmhhhhhh, quante volte avrei voluto unirmi a voi mentre giravate. Mauro, tiralo fuori, dammi anche il tuo ' Flavia &egrave scatenata, appena lo estraggo dai pantaloni lo afferra e se lo tira verso le labbra per leccarlo. Si alterna tra me e Mino gemendo ogni tanto per l'azione di Giada. Dietro di noi Angela e Mila si sono spogliate e distese in senso contrario. Un perfetto 69 i cui mugolii ci raggiungono eccitandoci maggiormente. Mi sottraggo alla bocca di Mila che si consola ingoiando Mino e mi spoglio. Appena fatto tolgo la gonna a Giada, le slaccio la camicetta. Contorcendosi mi aiuta a togliergliela senza smettere di leccare Flavia. M'inginocchio sul divano e le tolgo gli slippini. La sua micina, che già conosco, mi appare perfettamente depilata, semiaperta, pare invitarmi e non resisto abbassandomi e penetrandola con la lingua. Sembra proprio la scena di un film porno, quattro da una parte, due dall'altra, gemiti e sospiri, rumori umidi, unica differenza che qui &egrave reale, non finzione Angela e Mila si sciolgono dall'abbraccio, ci raggiungono. Angela si china verso Flavia, le strappa letteralmente di bocca l'affare di Mino a cui dedica una veloce succhiata, poi bacia Flavia, la tira a se e così facendo la sottrae alla bocca di Giada, la fa scendere dal divano. Sembra assatanata e Flavia non &egrave da meno, ribatte colpo su colpo, con la lingua, con la mano sulla micina. Mi fermo un attimo a guardarle, sono affascinanti così prese l'una dall'altra. Giada si rialza e le guarda anche lei al mio fianco, poi si sposta e si siede sopra Mino, che ancora non si &egrave spostato né spogliato, gli prende in mano l'affare e scende su di lui facendosi penetrare. Così mentre viene scopata guarda a un metro da lei Flavia e Angela che si sono distese, un altro 69, e si leccano con foga senza tralasciare di usare le dita dappertutto. Mila mi abbraccia da dietro, stende la mano e mi masturba. Sento i suoi capezzoli pungermi la schiena, la sua manina carezzarmi con sapienza. Sto per girarmi e dedicarmi a lei ma si stacca da me. Sempre tenendomi per l'affare mi guida verso le due tribadi scatenate. Mi fa inginocchiare e punta il mio cazzo sul buchino della ragazza sopra. E' Angela che mi accoglie con un grido rauco prima di tuffare ancora la faccia sulla micina di Flavia. Così Mila &egrave rimasta da sola. Colgo l'occasione per provare una cosa vista nei film girati ma mai sperimentata. La tiro fino a farla trovare a gambe larghe sopra le due ragazze, la faccio sedere sulla schiena di Angela e mi abbasso per leccarla continuando a inculare lei. Riesco con difficoltà a coordinarmi però ho un buon successo. Gli occhi di Mila si fanno liquidi. Sto viaggiando verso l'orgasmo, beatamente, quando mi sento strattonare per un braccio. E' giada, in piedi di fianco a noi. Mi costringe a uscire da Angela, subito sostituito da Mino, e mi tira da parte. Si distende per terra, mi guarda aprendo lentamente le cosce. E' una cosa a cui non so resistere, mi stendo sopra di lei e la penetro. E' bagnatissima, la sento calda, pulsante. Mila ci ha raggiunte, si siede sopra la faccia di Giada e riprende dove l'ho lasciata, facendosi leccare la micina. Continuiamo per un po' e sento Giada godere sotto di me, seguita da Mila che si dimena a pochi centimetri dai miei occhi. Vedo la bocca, le labbra di Giada completamente bagnate dai succhi di Mila, la sua lingua che ancora scava dentro quella micina, e godo anche io senza domandarle se posso venirle dentro, continuando a pomparla con forza, sentendo come una mano che mi strizza dal di dentro. Mi tolgo da lei e mi siedo per terra, vedo Angela godere urlando, con Mino che continua a incularla a tutto spiano, sotto loro due Flavia pare scomparire e solo il dimenarsi delle cosce testimonia il suo piacere. L'ultimo &egrave Mino che esce da Angela e porge il cazzo a Flavia, proprio lì sotto, venendole in faccia, un po' nella bocca aperta che presto si chiude sul glande paonazzo per un'ultima stilettata di piacere per Mino. L'accordo &egrave fatto, sugellato con i nostri umori. Le settimane successive mettiamo a punto i piani. Giada ha affittato uno stabile un po' fuori mano, tra la sua e la nostra città, per fare da teatro di posa, attrezzato anche con stanze per chat, e dove verrà effettuata la post produzione prima di caricare i filmati sul server estero. Gran parte del lavoro all'inizio &egrave basato sulle chat. Le ragazze a turno si recano in questo stabile per i loro shows, poi ci attrezziamo con webcam professionali per farlo da casa, evitando gli spostamenti. La mia prima attività &egrave proprio quella di operatore, prima nello stabile e poi a casa mia, con Angela, che nel frattempo ha chiuso definitivamente col suo ragazzo e quando non lavora al pub o si rilassa &egrave costantemente in chat. Per tenere il ritmo io rimedio una magra figura a un esame ma la cosa sta prendendo anche me. Mi sorprendo di quanta gente, già al mattino, si colleghi alle chat erotiche. Vedere Angela che, seguendo le richieste dei clienti, si masturba o s'infila vibratori e dildo dappertutto eccita anche me. Non raramente, spenta la cam, ci facciamo delle belle e intense scopate. L'affare prende piede e la notizia si diffonde nell'ambiente. Un giorno il regista, mi avevano chiamato a fare da operatore, mi prende da parte e prima si congratula e poi cerca d'informarsi sulla nostra attività. Gli leggo in viso un po' di dispetto, specie dopo che gli ho detto che non ero più disponibile come attore almeno per un po'. Credo voglia soprattutto sapere di Flavia, che gli ha dato buca un paio di volte e che ha sentito dire vicina a Giada, a cui lo rimando per qualsiasi informazione in merito alla nostra attività. In Effetti su Flavia &egrave pesata la maggior parte dell'organizzazione. Gestisce lei la parte amministrativa appoggiandosi a un consulente per la parte finanziaria. Giada &egrave la socia principale della nostra piccola società, io, Flavia, Angela, Mila e Anna abbiamo una piccola compartecipazione. Il lavoro ci viene pagato normalmente, magari un pochino meno che da altre parti, però partecipiamo alla divisione degli utili e soprattutto c'&egrave la soddisfazione di lavorare per noi stessi, arbitri (più o meno) del nostro destino. Il meglio di sé Flavia lo dà in cam. L'ho vista mentre la riprendevo, da sola o con un'altra, e una volta ho visualizzato la sua cam come fossi un esterno. E' eccitantissima, ti dà l'impressione di essere lì veramente solo per te e quasi mi masturbavo nel vederla fare il suo show. Con una parrucca e degli occhiali neri &egrave irriconoscibile per chi non la conosce bene, solo la voce potrebbe tradirla ma quanti possono dire di averla sentita così roca e eccitata mentre parla sconciamente rispondendo ai clienti? Alla fine tocca anche a me esibirmi in coppia con Angela, fingendo di essere una coppia di studenti arrapati. Trovo eccitante stare lì accarezzandoci quasi svogliatamente ma pronti a seguire le istruzioni che vengono dal computer, e sentire il segnale dei crediti che crescono dà la misura di quanto siamo apprezzati. Facciamo di tutto o quasi, e così mi trovo a farmi succhiare, leccarla, scoparla, incularla sul letto di casa guidati a bacchetta da un invisibile interlocutore. Qualche volta mi capita di esibirmi da solo, &egrave stata Giada a convincermi a fare una chat per i gay. Non faccio nulla di particolare, mi masturbo facendo vedere bene il cazzo, la faccia in penombra. Non riscuoto poi tanto successo, credo s'intuisca che fingo, però mi &egrave capitato anche di masturbarmi in cam per una donna. Strano perché ne possono trovare quanti ne vogliono gratis. E' stata un'esperienza anche eccitante in fondo ma nulla di paragonabile a quando siamo insieme io e Angela, o Mila, o Anna, o Marina, o Flavia. Solo Giada, ancora, non s'&egrave mai esibita in chat. Mi piacerebbe girare un film, però Giada ha detto che vuole farne pochi e di alto livello, il che comporta spese notevoli senza garanzie di ritorno economico per cui vuole prima 'mettere un po' di carne sulle ossa', cio&egrave acquisire una certa stabilità economica prima di lanciarci nell'avventura. Tra chat, riprese e video vado in debito d'ossigeno. Già la mia 'carriera' universitaria &egrave rallentata, non riesco a preparare bene gli esami, poi tutto quello scopare, alla lunga, diventa stancante e un paio di volte devo ricorrere a Flavia e alla sua pillolina magica. Giada vuole inoltre che metta su un po' di muscoli per cui due volte la settimana vado anche in palestra. Insomma, tempo libero molto poco, sonno idem. Sono costretto a stabilire delle tabelle per poter far tutto'' soprattutto dormire. Giriamo anche dei brevi video, le ragazze stanno conquistandosi un proprio pubblico. Angela col suo mistero, al pari di Flavia, &egrave al top della nostra classifica di gradimento. Si vede che partecipano, che non &egrave finzione. Ogni loro orgasmo &egrave reale, spesso due o tre consecutivi, e invece che essere stanche sembrano trovare nuova energia ogni volta. L'ultima trovata di Giada &egrave un incontro di lotta libera a quattro. Angela e Flavia da una parte contro Anna e Marina dall'altra. Vestite di costumi con colori diversi, che presto perderanno rimanendo riconoscibili solo per delle polsiere dello stesso colore, si affrontano in match che a volte paiono reali tanta &egrave la foga che le anima. Il combattimento finisce sempre con le ragazze che dai colpi passano alle carezze una volta atterrata l'avversaria, dalle carezze si passa ai baci e le inquadro perdersi e confondersi in un'orgia lesbo, con dildo che appaiono all'improvviso, il che eccita anche me. Un paio di volte faccio la parte dell'arbitro che viene coinvolto, tirato in mezzo dalle quattro ragazze scatenate, e viene letteralmente 'prosciugato' da tutte. E' lì che maggiormente mi serve la pillolina magica. Angela lascia il suo appartamento e si trasferisce nel mio. Continuiamo a 'non stare insieme' pur facendo tutte le cose in coppia ora dividendo lo stesso appartamento, e &egrave bello addormentarsi, dopo il 'lavoro' abbracciati senza altro fine che il calore reciproco. La mia vita, le mie abitudini, sono stravolte. Ho già detto del problema con gli studi, ma anche con gli amici visto che posso frequentarli solo saltuariamente, e piovono domande a cui fatico a dare risposta. Il rovescio della medaglia &egrave che i soldi cominciano a arrivare, il sito ha successo, gli abbonamenti decollano e Giada decide di inserire nuove persone nel gruppo per poter variare l'offerta. Il primo nuovo acquisto &egrave Paul, che approfitta del lavoro per farsi una vacanza in Italia. L'offerta di Giada gli fa prolungare la permanenza prevista e così una sera buttiamo lì una chat con Angela, Mila e Paul. Io sono dietro la videocamera e riprendo inizialmente Mila e Angela che lesbicano tra loro. Poi Paul si sdraia sul letto con il suo affare bene in vista. Attendiamo i collegamenti e li vediamo crescere velocemente. Siamo ancora nella fase free, qui gli introiti dipendono dalle pubblicità e dal canone di abbonamento, a breve cominceranno le offerte per fare questo o quello. Per intanto le ragazze si limitano e carezzarglielo, a qualche succhiatina veloce, a impugnarlo a quattro mani per evidenziarne la lunghezza. Poi si comincia sul serio, Angela su richiesta (e offerta di denaro) lo prende in bocca cercando di farlo entrare più che può. Non &egrave facile, la saliva cola dalle labbra senza che riesca a andare oltre la metà. Stessa sorte ha Mila, anzi meno, la sua boccuccia non &egrave adatta a quel calibro, eppure si sforza entusiasmando gli utenti collegati. Presto si arriva al limite stabilito per la penetrazione e Angela gli sale sopra scendendo lentamente, spalle alla videocamera. Vedo perfettamente il suo culo scendere, la sua micina fagocitare centimetro dopo centimetro quel cazzo che ancora mi impressiona per le sue dimensioni. Non riesce a prenderlo tutto ma quel che ha dentro le basta per cominciare a godere muovendo le anche in tutte le direzioni e mostrando il buchino ben esposto, raggiunto e riempito dal ditino di Mila prima e poi da un dildo di piccole dimensioni. Il suono &egrave in presa reale e i gemiti di Angela riempiono la stanza e eccitano chi sta guardando. Di sfuggita leggo le richieste, mentre il segnale dei pagamenti &egrave sempre più frequente. Uno vuole che sia Mila a prenderlo. Angela si toglie a malincuore e aiuta la piccola a salire sopra il letto, faccia alla videocamera. Tenendo il cazzo di Paul per mano lo aiuta a penetrare Mila che fa delle piccole smorfie mentre scende sulle ginocchia. E' più piccola di Angela, fa più fatica e questo pare eccitare di più gli utenti. Uno offre uno sproposito se Mila riesce a prenderlo tutto, due altri fanno lo stesso per vederlo sodomizzare le due. E' qui che rimango scioccato, Angela accetta di provare. Le faccio cenno di no, ricordo bene quando ci provò sul set. Non so che lei invece ci pensa da allora, che si &egrave preparata, ha chiesto consiglio a Giada e Marina, si &egrave lubrificata per bene prima di entrare sul set, si &egrave 'allenata' con vibratori di varie taglie. Mila lo sa e si pone di lato per aiutarla. Angela si distende sul fianco, Paul dietro di lei, allunga una mano e si infila prima un dito e poi due nell'ano per prepararlo. Prende ancora gel e se lo inserisce per bene, copre bene con questo anche l'affare di Paul e poi lo afferra alla base, lo stringe, se lo punta sul buchino e lo tira a se. Sono passato al primo piano, vedo il muscolo dilatarsi enormemente per far passare la grossa testa del cazzo di Paul, sento Angela gemere forte. Non desiste, se lo spinge ancora dentro guadagnando un paio di centimetri. Mila interviene mettendole la mano sulla micina, stuzzicandole il clitoride, poi scende con la bocca a leccarla, a pochi centimetri da quel bastone che inesorabilmente entra ancora un poco. Allargo l'inquadratura per riprenderla mentre sbatte la testa a destra e sinistra e ulula come una lupa in amore. Dalla sua bocca escono oscenità, col bacino si fa indietro per prenderne ancora di più, pare percorsa da una scarica elettrica dimenandosi, aprendo e chiudendo le cosce come impazzita, quasi schiacciando Mila che continua a leccarla e succhiarla. Vedo il suo corpo muoversi scoordinato, quasi disarticolato mentre grida con tutta la sua voce il piacere che l'invade come un'onda di marea e la lascia spossata, come svenuta, quando crolla sul letto senza più muoversi. Vedo Paul con la faccia incredula farsi indietro, uscire piano da lei lasciandomi inquadrare la voragine che &egrave ora il suo ano. Altro primissimo piano sull'ano e sulla micina rorida di umori. Poi allargo ancora, stancamente Angela si tira su e prende ancora in mano il cazzo di Paul, tocca a lui godere ora. Mila si mette dall'altra parte e insieme gli fanno un pompino a due bocche, a quattro mani, leccandogli le palle l'una quando l'altra gli succhia la cappella, scivolando con le lingue umide su tutta la lunghezza dell'asta fino al momento in cui lui s'inarca gridando qualcosa in inglese che non comprendo e scarica i primi schizzi nella bocca di Angela che si affretta chiudere le labbra sopra la punta. Non ce la fa a tenerla tutta tanto &egrave abbondante l'eiaculazione, &egrave costretta a lasciar andare il cazzo, a farsi schizzare in viso, sui capelli, il volto una maschera impiastricciata di trucco e sperma. Stacco lì le riprese, disconnetto il PC notando che i contatti sono un numero incredibile, i soldi arrivati sono tantissimi, la chat &egrave riempita dagli apprezzamenti e dagli incitamenti degli utenti. Una cosa incredibile. Li capisco, anche io negli ultimi minuti ho dovuto spesso accomodarmi i calzoni per l'erezione prepotente che mi dava fastidio nei pantaloni, e come me anche Mila &egrave eccitata da quel che ha visto. Appena poso la telecamera viene verso di me con gli occhi che le brillano e mi slaccia la cintura con gesti frenetici. - Dammelo Mauro, ti prego, voglio anche io, voglio godere ' Ho i calzoni a terra, Mila s'&egrave inginocchiata voltandomi le spalle, quando provo a penetrarla mi ferma e scivola per puntarselo appena più in alto. Lo vuole anche lei dietro. Mi chino aprendole le natiche, esponendo l'occhio brunito che vedo contrarsi. Lo bacio e lo lecco, irrigidisco la lingua per penetrarlo facendo gemere Mila, poi mi rialzo, mi bagno con la saliva e lo punto spingendo con decisione. Entro quasi senza fatica strappandole un verso roco, la afferro per i seni e spingo ancora, sono quasi tutto dentro di lei. Con la mano le vado tra le gambe e Mila comincia a urlare. Basta, non ce la faccio più, l'eccitazione dell'ultima ora mi travolge, non riesco più a trattenermi e la monto con forza scorrendo avanti e indietro dentro di lei senza curarmi di altro, solo di me, di quella scossa che sento partirmi dalle reni e concentrarsi sulla punta dell'uccello da cui scarico dentro di lei fiotti e fiotti di seme urlando anche io come impazzito. Perdo la cognizione dell'essere, di dove mi trovo, e quando la testa mi si snebbia vedo Angela e Paul che ci guardano turbati. Mila &egrave ancora sotto di me, scossa da piccoli fremiti, io ancora dentro di lei che sto perdendo lentamente il mio turgore. E' stato uno degli orgasmi più intensi della mia vita. Esco piano da lei attento a non farle male, vedo gocce del mio latte fuoriuscire dal buchino. Una voce ci fa sobbalzare tutti. Giada &egrave sulla porta, ci guarda sorridendo, in mano ha il cellulare rivolto verso di noi. - Siete belli, tutti ' Mila si alza e corre da lei per baciarla, poi torna verso di Angela e Paul e bacia entrambi, infine viene verso di me e mi stringe forte mentre mi bacia prima di tornare da Giada. Escono entrambe. Cerco una sedia, mi sento malfermo sulle gambe. Angela e Paul si dirigono verso il bagno per pulirsi, io aspetto un minuto poi mi tiro su i calzoni e metto a posto l'attrezzatura e vado verso l'ufficio per raggiungere gli altri. Procede tutto bene per settimane, riesco a destreggiarmi tra i vari impegni e ho la soddisfazione di un bel 30 a un'esame difficile, &egrave vero che era la seconda volta che lo davo però un 30 &egrave un 30. Quella sera al pub, &egrave sabato, sono euforico. Grazie anche alla nuova disponibilità economica offro da bere, a tarda sera, agli ultimi avventori. Tra questi c'&egrave Filomena, una collega d'università, insieme a altri studenti. Filo la conosco da tempo, abbiamo anche studiato insieme in biblioteca tempo prima. E' una bella ragazza mora che prende l'università come svago, mantenuta dal padre che ha una fabbrica da qualche parte. Più che studiare pensa a divertirsi e nonostante questo, pur fuori corso, accumula esami ben fatti. Ultimamente l'ho vista più spesso del solito, quasi mi cercasse, però con l'intensa attività sessuale che ho non le ho dato molta attenzione. Brindiamo al mio successo e poco dopo, quando &egrave il momento di chiudere, restiamo solo io, Angela e Filomena chiacchierando amabilmente mentre diamo una sistemata al locale. Proprio poco prima di uscire Filomena mi si avvicina col cellulare in mano: - voglio farti vedere un filmato divertente ' Penso a una delle tante sciocchezze, anche simpatiche, che girano per WhatsApp e mi preparo a fare una risata. Risata che mi si spegne in gola perché vedo sul piccolo schermo un filmato che abbiamo pubblicato da non molto sul nostro sito. Siamo io, Angela e Anna in chat. Vedo le nostre evoluzioni, il mio primo piano mentre lecco Anna, il loro primo piano mentre mi succhiano insieme. - Beh? E' un porno, che c'&egrave di divertente? ' Cerco di fare lo gnorri ma sono scosso. - Divertente &egrave che non so chi sia la rossa ma gli altri due credo di conoscerli ' - Li conosco anche io? ' continuo miseramente la mia recita, senza successo. - Non prendermi per il culo, questi siete tu e Angela. All'inizio non ero sicura ma vi ho visto anche stasera. Sì lei ha una parrucca e una mascherina, e tu una parrucca, il trucco vi cambia anche, però le movenze del corpo sono le stesse, le espressioni facciali sono uguali ''.. e tu hai quel neo sul braccio ' - Cosa intendi fare? ' Angela s'era avvicinata e aveva posto la domanda facendo cadere la finzione. - Nulla, trovo eccitante la cosa. Vi confesso che frequento spesso le chat, e quando ho trovato il vostro sito sono rimasta attratta da quella che sembra una ragazzina. Così ho continuato a vedere i filmati free e poi mi sono abbonata scoprendovi. Sono curiosa. Come avete cominciato? Come funziona dal vostro lato? Tu Angela sei bisex? Come hai fatto a prendere quella proboscide del nero? ' Spara le domande a raffica, saltellando eccitata sulle punte. Mi accorgo che la nostra copertura non &egrave in pericolo'.forse. - Aspetta, chiudiamo il locale e poi possiamo continuare a parlare ' - Vengo con voi, voglio vedere dove fate i vostri 'numeri'. Ne farete uno anche stasera? ' Non era in programma nulla però mi viene un'idea. Pare tanto eccitata che forse, se riuscissimo a coinvolgerla'' - Va bene, seguici con la tua auto, parleremo a casa ' Angela mi lancia uno sguardo interrogativo, le faccio segno di darmi corda e così andiamo verso casa seguiti da Filomena. Appena giunti le mostriamo la camera da letto, il PC, la webcam che inquadra il letto. Le spieghiamo come funziona e le dico che se vuole può assistere a un 'numero' in diretta, basta che stia in silenzio. Mentre ci laviamo dico velocemente a Angela cosa intendo fare poi, completamente nudi, rientriamo in camera. - Huau, come sei bella Angela, e tu Mauro sei ben dotato ' &egrave il commento di Filomena. Ci mascheriamo e trucchiamo mentre le spiego come funziona, poi accendo il PC, mi collego al sito e vedo che sono tanti on line. Accendo la cam e mi siedo sul letto di fianco a Angela, le carezzo i seni prima di baciarle i capezzoli. Con la mano scendo verso la micina e lei allunga la mano per masturbarmi lentamente. I contatti iniziano a crescere. Qualche fan di Angela la saluta entusiasticamente, qualcuno mi dà consigli. Senza aspettare le richieste Angela si china e me lo prende in bocca. Col telecomando stringo la ripresa in un primo piano della sua bocca che mi succhia appassionatamente. Filomena ha il fiato corto. La vedo mettersi la mano dentro i pantaloni e carezzarsi, gli occhi lucidi nella penombra. Ci siamo quasi, faccio staccare Angela e la lascio da sola. Lei sa già cosa fare, da un cassetto prende due vibratori di dimensioni differenti e comincia a passarseli sul corpo. Allargo l'inquadratura prima di spostarmi fuori da essa e mettermi di fianco a Filomena. Lei tende la mano per impugnarmelo ma sono costretto a fermarla, ricordo bene le parole di Giada. - No, io non posso fare niente con te, poi ti spiegherò, però tu puoi fare qualcosa con Angela. Sei mai stata con una donna? ' - No'''.io'''veramente tanti anni fa, con un'amica. Però come faccio, mi riconosceranno. - - Non se ti mascheri anche tu ' Le porgo una parrucca riccia, scura; una mascherina nera, le passo il cerone (dovrò ricordarmi di usarlo per nascondere il neo) e le allungo col rossetto il taglio delle labbra. Ora &egrave difficilissimo riconoscerla. La spingo verso il letto dove Angela intanto si sta masturbando col vibratore più grande. Filomena si accosta titubante, indecisa. Angela le fa posto accanto a se, le accarezza il seno, si protende per baciarla e Filomena la lascia fare, accetta il contatto delle labbra sulle sue che apre poco facendo spuntare la punta della lingua. Poi cede di colpo e il bacio diventa profondo. Angela l'ha abbracciata e la stringe fortemente. Filomena con una mano va sul seno di Angela, stringe il capezzolo, ci gioca. Stanno limonando alla grande. Sul PC vedo i commenti degli utenti: si sono accorti che lei &egrave nuova e fioccano gli apprezzamenti e le richieste. Il segnale dei crediti prende a tintinnare ma le due non se ne curano, si stanno masturbando a vicenda, le bocche sempre incollate. Entro in scena anche io. Mi sono eccitato, mi metto dietro Angela, l'erezione appoggiata sulla sua coscia, e le carezzo i seni da dietro. Filomena apre gli occhi e mi vede, stende la mano verso di me e ancora devo impedirle di afferrarmelo. E' stizzita, mi dice che lo vuole, di darglielo subito. La voce le trema per l'eccitazione, si stacca da Angela e credo voglia addossarsi a me. La faccio stendere sul letto e spingo la testa di Angela tra le sue cosce. Non seguiamo le indicazioni che ci scrivono eppure i crediti continuano a arrivare. Sanno di star vedendo qualcosa di spontaneo, di vero. Filomena geme sotto la lingua di Angela dietro cui m'inginocchio per prenderla alla pecorina. Prima allargo ancora l'inquadratura, siamo tutti e tre ben visibili. Il volume dei gemiti sale. Filomena si contorce in un primo orgasmo ma Angela non la lascia, continua a leccarla sul clitoride. Prende un vibratore e lo appoggia all'entrata della micina, spinge piano facendolo entrare per un pezzo e la scopa così, al ritmo dei colpi che le do io da dietro. Filomena ha subito un secondo orgasmo urlato, stringendo le cosce intorno alla testa di Angela. Anche io sono vicino, riesco a resistere fino al piacere di Angela che mugola imbavagliata tra le gambe di Filomena. Quando le due si rilassano esco fuori, mi avvicino alla faccia di Angela che protende la lingua su di me, mi lecca la punta mentre io mi masturbo fino a spruzzarle in faccia il mio seme. Non paga mi prende in bocca per togliermi anche l'ultima goccia e appena mi alzo Filomena la raggiunge, la bacia, le lecca via il mio seme dal viso guardandomi furbescamente. E' riuscita a avere qualcosa di me dopotutto, ma non credo che Giada si arrabbierà per questo. Mi sposto e disconnetto il PC, ora siamo off line. Accendo le luci e vedo le due ragazze ancora abbracciate, ancora a spiluccare baci l'una dall'altra. Le abbraccio entrambe per congratularmi della performance e Filomena cerca la mia bocca riuscendo a toccarmi appena le labbra con le sue. Sento un po' del mio stesso sapore prima di riuscire a staccarmi. - Perché, perché non vuoi baciarmi, perché non hai voluto scoparmi? ' Lo dice stizzita. Le spiego la cosa senza fare nomi. Angela si stupisce, non lo sapeva ma interviene subito a darmi man forte e la tranquillizza. Non sono io a non volerla, &egrave un impegno che non posso spezzare. Filomena si tranquillizza. Ci laviamo e torniamo a letto tutti insieme, l'abbiamo invitata a restare e lei ne &egrave contenta. Prima di addormentarci ci dice chiaramente le sue intenzioni: - Voglio farlo anche io, come voi ' Le diciamo che non siamo autonomi in queste decisioni, che ne riparleremo, e finalmente cediamo alle braccia di Morfeo. Al mattino chiamo Giada al telefono, le spiego sommariamente l'accaduto senza tralasciare nulla, nemmeno la performance di Angela e Filomena. La sua prima domanda &egrave: - Ci hai fatto qualcosa? ' Nego recisamente e lei passa oltre domandando altri particolari e, infine, l'invio della registrazione della sera precedente. Le dico di averla caricata sul server inibendo la visualizzazione all'utenza (ma non a chi ha privilegi admin) e che può vederla lì. Passano due ore e Giada mi richiama: - Portala da me domani, voglio conoscerla ' L'indomani non posso muovermi e incarico Angela. Vanno via insieme e tornano solo la sera, giusto in tempo per iniziare il lavoro al pub. Angela trova un po' di tempo appena aperti per raccontarmi velocemente cosa &egrave successo: Giada si &egrave isolata con Filomena per un'ora parlando fitto fitto, alla fine entrambe sono tornate sorridenti e Giada ha improvvisato lì per lì un video tra lei, Filomena, Angela e Mila, riprese da un ragazzo appena assunto come operatore. Non ne sapevo nulla e mi riprometto di chiederne il perché visto che chiunque si unisca deve essere 'gradito' a tutti, almeno così aveva specificato Giada stessa. Registrano il video nel bagno, molto grande, del nostro 'Centro di Produzione' e le ragazze si esibiscono prima a coppie e poi insieme con abbondante uso di vibratori. Alla fine fanno entrare in scena Paul. Filomena appare stupefatta delle sue dimensioni, prova con le ragazze a prenderlo in bocca ma quando &egrave il suo momento di essere penetrata, appena lo sente entrare, alla prima dilatazione del canale vaginale, si ritrae spaventata e rifiuta. A nulla valgono le parole delle altre ragazze. Proseguono la registrazione, le altre, se pur con le ovvie difficoltà, si fanno penetrare simulando orgasmi e al termine, Giada fa in modo che Paul eiaculi sulla faccia mascherata di Filomena, ricoprendola di spessa crema che lei accoglie con gridolini di stupore e eccitazione. Almeno questo lo fa senza problemi. Giorni dopo avrò di rivedere il video e devo dire che Giada &egrave stata bravissima a montare la scena facendo pensare alla ritrosia di Filomena più come un fatto studiato che a un intoppo nella lavorazione. La conclusione della serata &egrave in un messaggio di Giada riportatomi da Angela: - Filomena &egrave dei nostri se siete d'accordo ' Lo stesso messaggio, mi dice, &egrave stato inviato a chi non era presente invitando a prendere visione dei filmati che la riguardano. Angela &egrave già d'accordo e così Mila. - Questa ragazza ha una voglia di trasgressione incredibile. Si &egrave tirata indietro solo davanti all'affare di Paul, ma credo che prima o poi troverà il coraggio di provarlo. Intanto Giada dice che se vogliamo già stanotte stessa possiamo fare una chat a tre'''.. e tu sei libero di scoparla se vuoi ' Così mi dice Angela con una risatina sull'ultima frase. - E tu? Tu vuoi farlo? ' Le chiedo - Certo. Dio Mauro, non ho mai scopato come adesso, mi pare di godere ininterrottamente ogni giorno. E quando non lo faccio ci penso. Sarò normale? C'&egrave forse qualcosa che non va in me? ' - Sei normalissima. Sei giovane e bella e hai trovato il modo di farlo senza badare ai giudizi moralistici degli altri. Senza il camuffamento penso saresti molto più inibita. ' - E' vero, sapere che nessuno può riconoscermi mentre faccio quello che voglio'' &egrave inebriante, &egrave la libertà. Oddio, però Filomena mi ha riconosciuto, e se lo fanno anche altri? ' - Filomena &egrave un caso, ha prima riconosciuto me e da me ha intuito di te, e con me &egrave stata sicura solo per questo neo ' Le mostro il braccio. - Non lo ricordavo nemmeno, si vede che ha buono spirito di osservazione e io, comunque, da oggi lo coprirò in qualche modo. Se qualcuno dovesse porsi delle domande basterà negare a oltranza. Però facciamo particolare attenzione a trucco e parrucco, non si sa mai ' Veniamo interrotti dai clienti che arrivano e lavoriamo fino all'una di notte. Filomena, chiamata da Angela, ci aspetta fuori dal pub. Insieme andiamo a casa e mentre Angela si fa una doccia io preparo l'attrezzatura sotto gli occhi curiosi di Filomena. - Giada mi ha spiegato perché non mi hai voluto. Ti capisco, la conosco da poco ma immagino sia terribile quando &egrave arrabbiata. Però stasera lei &egrave d'accordo no? ' Ridacchia eccitata e prende a spogliarsi. Presto resta nuda e mi si avvicina. - Ferma, voglio fare una doccia prima. Adesso vi metto in linea e''.. cominciate tu e Angela ' Gli occhi le brillano, non vede l'ora di rotolarsi sul lettone. Le dico di mascherarsi e cominciare lei da sola mentre chiamo Angela, che da quel momento i nomi sono off limits. Le porgo un vibratore nero, grosso. Lo prende passandoselo di mano in mano sempre più eccitata. Le do il ciack e mi allontano. Filomena si stende sul letto, apre le gambe davanti alla cam e comincia a passarsi il vibratore sui seni. Mi giro e vado in bagno. Dico a Angela di andare da lei e finalmente mi spoglio e entro sotto il getto di acqua bollente. Mi prendo tutto il tempo che voglio, l'acqua calda mi rilassa oltre che pulirmi. Finisco con qualche secondo di acqua fredda per schiarirmi bene le idee e pieno di energia mi asciugo velocemente. Quando torno di là Filomena e Angela sono a sessantanove, Ha fatto la sua comparsa un altro dildo, piccolino, che Filomena, da sopra, muove piano nel culetto di Angela mentre la lecca. Angela invece penetra con il dildo nero Filomena facendola mugolare. Salgo sul letto in ginocchio e porgo il mio pene a Filomena che lo imbocca senza esitazioni iniziando a succhiarmi. Vedo sullo schermo i commenti degli utenti, le loro richieste. La regola &egrave che &egrave che vengano accontentate solo al raggiungere un certo livello di crediti, però ho voglia e me ne infischio. Senza aspettare sottraggo il pene alle labbra di Filomena e penetro Angela. E' calda, bagnata, la sensazione che provo subito &egrave deliziosa. Ancora meglio quando inizio a scoparla lentamente. Sotto di me sento la lingua di Filomena che passa dai miei testicoli all'asta, immagino al clitoride di Angela. Il piccolo dildo &egrave ancora immerso nel suo culetto. Un occhio rosso che mi guarda. Continuiamo per alcuni minuti poi ci sciogliamo dall'abbraccio. Mi stendo sul letto, Filomena mi sale sopra, spalle alla cam, se lo mette dentro da sola e muove le anche eccitata. Mi alzò allungando la testa verso uno dei suoi seni, in camera s'intuirà soltanto ma lo faccio perché lo voglio. Il suo capezzolo ha un sapore dolce e aspro insieme, avverto il profumo della sua pelle stringendola a me con forza. Improvvisamente ha un sussulto, il suo abbraccio si fa più forte, più stringente. E' Angela che ha obbedito a una richiesta e le ha infilato il dildo piccolo nell'ano. - aaaahhhh, non ci sono abituata ' La voce di Filomena &egrave roca alle mie orecchie, lamentosa. - Vuoi che te lo tolga? ' - nnnno, no, lascialo lì ' Muove le anche più in fretta, le sue labbra appoggiate al mio collo sono aperte in un gemito prolungato. - Dovrai abituarti, loro pagano, loro scelgono ' - Mmmmhhhh sì, Però non l'ho dato spesso, se ora vogliono che tu m'inculi che facciamo? Il dildo &egrave piacevole ma non sono sicura di riuscire a prendere il tuo affare ' - Per questa volta faremo in modo di evitarlo ma per il futuro devi essere pronta a tutto ' - Mmmmmhhhhhh. Lo so'.. mmmmmhhhhh muoviti Mauro, muoviti, sto per godere''. ' - E' questo quello che vogliono. Lasciati andare, godi'. Godi ' Ha fatto il mio nome ma sono ragionevolmente sicuro che il suo sussurro non sia stato captato dal microfono, dovrò comunque ricordarglielo. Mi muovo come mi ha chiesto, andando incontro ai suoi colpi. Le sue anche sono come impazzite poi si bloccano mentre Filomena inarca indietro la testa gridando il suo piacere. Continuo a muovermi ancora un po' e poi mi lascio andare indietro, lei sopra di me immobile, le braccia che mi stringevano abbandonate lungo i fianchi. Ha il fiato rotto Filomena, gli occhi dietro la mascherina sono lucidi, le sue labbra sono aperte in un sorriso. Mi dà un bacio a fior di labbra prima di alzarsi e stendersi al mio fianco completamente rilassata. Rimango lì con il mio pene ancora completamente eretto, lucido dei suoi fluidi. Su esso si china Angela prendendolo in bocca. Mi succhia guardando verso la cam, me lo lecca dalla base alla punta, schiocca dei baci sul glande. E' una rappresentazione magnifica per chi ci sta guardando. I commenti sono numerosi, alcuni beceri insulti, la maggior parte complimenti e richieste di andare oltre, di salire sopra di me, di farsi penetrare guardando la cam. Angela esegue sorridendo, mi scavalca con un piede e scende lentamente sopra di me, si siede sul mio stomaco e prende il pene in mano, se lo strofina sulla micina e poi se lo punta sulle labbra intime. Basta un movimento del suo bacino e sono dentro di lei. Mi cavalca in scioltezza scuotendo le anche in tutte le direzioni, sedendosi per prenderlo tutto e rialzandosi sulle gambe fino quasi a farlo uscire. Comincia a gemere anche lei e anche io non sono insensibile. Con l'ultimo movimento sono uscito da lei, &egrave solo un attimo, me lo prende in mano ancora e si riabbassa, questa volta puntandoselo nel forellino dietro. E' arrivata una richiesta e lei l'accontenta. Scende piano su di me ingoiandolo centimetro dopo centimetro, fino a farlo scomparire completamente in lei. Geme Angela, geme forte salendo e scendendo sempre più velocemente. La sento allungare un braccio, afferra Filomena e la tira a se. Sullo schermo &egrave apparsa la richiesta di farsi leccare la micina ma Filomena, inesperta, stava coprendo la cam. Ora si sporge dal suo fianco, l'obiettivo può inquadrare bene il mio pene dentro il suo culetto, la lingua di Filomena sulla micina. Angela sta gridando ora, grida forte e gode contorcendosi sopra di me, quasi spingendo via Filomena che si aggrappa alle sue cosce e continua a leccarla. Sono vicino anche io, do alcuni altri colpi e poi spingo Angela in alto, esco da lei appena prima di iniziare l'eiaculazione. I primi due spruzzi le bagnano la micina, bagnano il volto di Filomena, quelli dopo diventano spariscono perché Filomena mi ha preso nella sua bocca succhiandomi mentre con la mano fa su e giù sull'asta. Li verso nella sua gola gridando anche io per il piacere sublime che sto provando. Pochi istanti di rilassamento, il tempo di scioglierci dall'abbraccio a tre e di ringraziare gli utenti e poi spengo la cam. Dovrei farmi un'altra doccia, sono sudato, però sono anche stanco, voglio dormire al più presto. Lascio le ragazze andare in bagno e sento il bip del cellulare che mi segnala un sms. E' Giada: - Siete piaciuti molto, e non solo a me. Mila vi manda un bacio e non vede l'ora di riabbracciarvi ' Giada si &egrave collegata come una normale utente, ci ha visti, giudicati. Penso sia stato l'esame finale per Filomena che ora &egrave a pieno titolo una di noi. Sono stanchissimo, mi metto sotto le lenzuola mentre tornano le ragazze chiacchierando eccitate tra di loro. Vorrebbero coinvolgermi ma rifiuto con rammarico, tra poche ore devo essere in facoltà per un colloquio. Dormo beato svegliandomi di tanto in tanto perché le ragazze di fianco a me si muovono, sento i loro gemiti. Stanno continuando a cam spenta. Rinuncio a farmi avanti, ho veramente bisogno di dormire. Al mattino dopo le lascio dormire e vado al colloquio. Mentre aspetto che l'assistente mi riceva ho modo di pensare alla mia situazione. Sto bene con Angela, quel stare/non stare insieme &egrave utile a entrambi (oddio, io ho il divieto di Giada ma &egrave un limite che non mi &egrave difficile rispettare). Mi piace fare l'amore con lei, in cam e senza, mi piace anche quando lo facciamo in gruppo. Mi piace vederla godere, sia con una donna che con un uomo, eppure ieri sera ho provato un pizzico di gelosia. Immotivata perché sono stato io a non voler partecipare, però il sentirla darsi da fare con Filomena mentre mi addormentavo''.. Provo a immaginare che Angela vada con qualcuno al di fuori del gruppo. Sì, la fitta che sento &egrave gelosia vera e propria. All'interno del gruppo lo accetto, ma non credo ne sarei in grado se ci fosse di mezzo un esterno. La situazione sessualmente p ottimale ma sentimentalmente &egrave ambigua. Devo rifletterci sopra ma in quell'istante mi chiamano e rimando a dopo. Un dopo che non esiste perché appena tornato a casa trovo le due ragazze ancora lì che saltano e ridono eccitate: - Parigi, andiamo a Parigi. Mauro ci pensi, andiamo tutti a Parigi ' Non capisco ma la spiegazione &egrave semplice. Ho dimenticato il cellulare a casa e così Giada ha chiamato Angela per dirle. La nostra 'impresa' ha attirato l'attenzione di alcune grosse entità del porno. Ci vedono in crescita e vogliono iniziare una collaborazione in prospettiva. Il primo passo &egrave andare a Parigi io, Angela, Filomena (in sostituzione di Flavia che non può muoversi per qualche problema familiare), Mino e Mila per un set fotografico, un video e un film con un personaggio francese che va per la maggiore. Potrebbe essere uno sbocco di 'carriera' vantaggiosissimo e Giada ne &egrave entusiasta. Lei verrà con noi partecipando solo al film, &egrave già troppo conosciuta per le riviste fotografiche e per il video. Dobbiamo partire la settimana prossima e per cinque giorni saremo in una delle città più belle del mondo. Io ci sono già stato tre anni fa per un week-end e non mi dispiace ripetere l'esperienza, le ragazze invece non ci sono mai state e non sono più nella pelle per la gioia. Ci organizziamo in fretta e prendiamo l'aereo come se fosse una gita affrontando felici e spensierati gli scrupolosi controlli all'imbarco. Viaggiamo low-cost ma tanto &egrave solo un'oretta di volo. Mino ci raggiungerà partendo da Roma. Atterriamo a Roissy e già quel nome evoca erotismo. Uno shuttle ci attende e ci ritroviamo in un bell'appartamento del quartiere latino tutto per noi. Abbiamo appena il tempo per disfare i bagagli che un pulmino ci aspetta per portarci a un ristorante a Montmartre dove conosceremo i 'colleghi'. Abbiamo una sala riservata e siamo tanti tra attori e troupe. Conosco Jean, il 'boss' assoluto. Sarà lui il fotografo/regista di questa nostra avventura. E' simpatico, alla mano, scambio qualche parola con lui nel mio francese scolastico. La sua attenzione &egrave soprattutto rivolta alle donne che riempie di complimenti. Giada la conosce già, ci ha già lavorato assieme, &egrave curioso soprattutto riguardo Mila e Angela che ha ammirato in video e Filomena che non conosce assolutamente. Il primo set &egrave notturno, previsto per la sera stessa in una villa appena fuori Parigi, vicino Versailles. Abbiamo il pomeriggio libero e come scolaretti in gita giriamo per le vie di Parigi ammirando le bellezze artistiche e l'eterogeneità delle folle che incontriamo. Devo purtroppo rinunciare al Louvre e al museo d'Orsay perché la fila per entrare &egrave chilometrica. Ripieghiamo su Notre-Dame e la Saint Chapelle dove la fila &egrave più abbordabile. Il tempo vola, In metro torniamo all'appartamento senza troppi problemi. Mangiamo velocemente in un ristorante vicino e già &egrave l'ora di salire sul pulmino per il set. Il viaggio non &egrave breve e ne approfittiamo per vedere Parigi in velocità mentre le prime ombre della sera stanno già scendendo. La villa ha un parco immenso che ci servirà il giorno dopo per il video, questa sera lavoriamo davanti all'ingresso della villa, affittata per l'occasione. Appena arrivati andiamo al trucco scoprendo che non sono previste mascherine. Angela e Filomena rimangono turbate da questo e si tranquillizzano solo quando Jean, tramite Giada, spiega loro che parrucche e trucco estremo le renderanno irriconoscibili. Stesso discorso per me, anche se faccio fatica a spiegare perché io, uomo, voglio rendermi irriconoscibile. Interviene ancora Giada e presto sono affidato alle mani di un'esperta truccatrice. Noto lì la prima differenza tra il professionismo e il nostro dilettantismo. Ognuno ha un compito, ognuno lo esegue bene e velocemente. Guardandomi allo specchio quasi non mi riconosco io, così come quasi non riconosco le ragazze quando, già totalmente nude, con una parrucca rossa Filomena e una blu Angela, le vedo raggiungermi sul set. La truccatrice &egrave stata bravissima, &egrave riuscita a cambiare il taglio degli occhi facendoli sembrare orientaleggianti, gli zigomi sembrano diversi grazie al sapiente trucco, la bocca &egrave totalmente diversa da come la ricordavo. Sembriamo tutti e tre altre persone. Comincia il lavoro. C'&egrave un gazebo molto grande con alcuni tavoli di legno massiccio e panche, cominciamo da lì, io disteso sul tavolo e Filomena in piedi china sopra di me che me lo prende in bocca. Jean ordina e scatta, Giada traduce per noi in italiano. E' totalmente diverso dal girare video, qui le pose sono statiche, Jean &egrave un perfezionista e cerca l'inquadratura perfetta facendo variare le posizioni a Filomena. Una volta deve prenderne in bocca solo la punta guardando verso l'obiettivo, una volta deve estendere la lingua verso i miei testicoli per leccarmeli e deve restare così, impugnandomi l'asta, la lingua protesa, finché Jean non &egrave soddisfatto. Le ordina di imboccarmi e fare su e giù lungo l'asta fermandola per scattare, pretende da Filomena un gola profonda che lei fa fatica a attuare. Ci prova ma &egrave costretta spesso a tirarlo fuori in fretta per respirare. Jean non ne &egrave contento, salva la situazione Giada avvicinandosi e dandole lezioni in diretta. - Fai come me, devi scendere piano le prime volte, respirando col naso ' E le mostra come fare. Per me cambia tutto: dove prima c'era una bocca che cercando di prendermi fino in fondo era brusca, facendomi sentire anche i denti, ora c'&egrave un fodero di velluto umido in cui scorro facilmente. E' tutto morbidezza, calore. Filomena impara in fretta, non &egrave perfetta ma quando Giada le cede il posto riesce in qualche modo a prenderlo quasi tutto. E' una fortuna per me perché le sensazioni che provo quando sono profondamente dentro di lei, ferma per lo scatto, il regista che le dice come mettere le mani, dove guardare, rischiano di farmi godere anticipatamente. La brutta figura &egrave in agguato. Per fortuna che cambiamo e ho qualche attimo di riposo. Entra in scena Angela. Lei non ha problemi a prendermi tutto, l'ha già fatto altre volte, Jean scatta in fretta foto con Angela che porta le labbra a toccare i miei peli e Filomena che mi lecca i testicoli. Poi passiamo alla penetrazione. Io resto disteso sul tavolo e Filomena mi sale sopra impalandosi, il culetto esposto al fotografo. Ora gli ordini sono anche per me, devo muovermi, entrare, uscire, fermarmi a comando. Non mi piace molto, &egrave tutto meccanico, per nulla spontaneo, preferisco le nostre sedute in cam però &egrave lavoro. Comprendo una volta in più cosa significa essere professionisti del settore. Cambiamo ancora, Filomena smonta e sale Angela. Jean le chiede di metterselo dietro, il culetto sempre rivolto a lui, e Angela esegue muovendosi su e giù in base alle indicazioni. In quella posizione il suo culetto &egrave più stretto, lo sento molto di più, e lei, ferma con solo la punta dentro, forse per lo sforzo muscolare delle gambe, contrare lo sfintere appena sotto la mia cappella. Devo concentrarmi su qualcosa di brutto per non venire tanto la sento. Cambiamo ancora, arriva Mino il quale, io sto penetrando Angela nella micina, sale sul tavolo, lo punta e entra in lei dietro. Altro blocco per le foto, entrambi dentro di lei completamente. Ora Jean &egrave soddisfatto continua a ripetere: - Good, parfait, 'a va ' mescolando inglese e francese. Io e Angela abbiamo problemi, non riusciamo a stare fermi molto a lungo. Il solo Mino pare a suo agio completamente. Angela chinandosi sul mio orecchio mi parla: - &egrave frustrante, ho voglia di godere e quello mi ferma ogni volta. ' Poi obbedisce all'ordine di voltarsi verso l'obiettivo e sorridere. Sorridere con due cazzi profondamente piantati in lei. Credo che le attrici porno non sfigurerebbero all'actor's studio e Angela non &egrave da meno. E' la prova più difficile per me da quando sono entrato in questo mondo. Invidio Mino e gli altri che sono capaci di estraniarsi, io devo fare i salti mortali per non scopare Angela come un dannato. Mi adeguo, la posizione sotto mi facilita, però &egrave difficile mettere da parte la delizia della vagina di Angela che mi avvolge, calda e bagnata, più stretta grazie alla presenza di Mino pochi millimetri più in là. Come Dio vuole Jean ci lascia in pace perché vuole fotografare Mila la quale, a pecorina su una panca, viene scopata da un attore nero che non conosco. Noi tre dobbiamo restare fermi in posizione, &egrave difficile. Mino da sopra ci dà dei consigli: - Mauro, quando senti l'erezione che cede un po' muoviti, ma piano, giusto per mantenerla, potrai godere solo quando lo dice lui. Tu Angela fai lo stesso, aiutaci muovendoti ma piano per carità ' - Mmmmhhhhhh, perché non possiamo lasciarci andare ora? Ho voglia di godere, sentirvi muovere e poi fermarvi mi fa andare via di testa. ' - Se ci riesci tu puoi venire Angela, io e Mauro no. Guarda, ora ci muoviamo a turno lentamente, comincia tu mauro ma attento a non godere ' Faccio come mi dice, e lo sento fare lo stesso. Angela ansima, anche se lento l'orgasmo le sta salendo dentro. Jean pare accorgersene perché fa muovere Mila e il nero, facendoli venire sul tavolo. Il nero ora incula Mila la quale bacia Angela. Io e Mino riceviamo l'ordine di muoverci non troppo velocemente e Angela geme sfidando la lingua di Mila con la propria in un duello davanti ai miei occhi. Allungo la mia lingua e mi unisco a loro, a Jean pare piacere perché ci fa dei primi piani imponendoci di bloccarci con le lingue protese. Poi fotografa ancora prima il culetto di Mila aperto da un cazzo di discrete dimensioni, indi i due buchini di Angela, da dietro, dilatati da me e Mino. Angela continua il suo viaggio verso il piacere, a fatica riesce a fermarsi quando ci viene detto. Il suo viso &egrave stravolto dal piacere. Jean cambia apparecchio e ci inquadra ancora in primo piano, principalmente Angela. - Vous pouvez jouir ' Dice, e Giada traduce dicendo a Angela di lasciarsi andare, di godere ma di avvertire un istante prima. Lei lo fa, si muove tra me e Mino come scatenata, a occhi chiusi, bocca aperta, geme in continuazione. - Ecco, ci sono, sto godendo, sto godendoooooooooooo ' Angela viene e sento gli scatti a raffica di Jean. Conosco il sistema, &egrave una macchina fotografica che scatta più fotografie in sequenza così da cogliere più immagini al secondo tra cui scegliere la migliore. Capisco perché Jean &egrave famoso, mai avrei pensato che questa tecnica, solitamente usata per riprendere le eiaculazioni maschili, potesse essere impiegata per le espressioni facciali di un orgasmo femminile. E Angela gode veramente, mentre Mino si muove più velocemente dentro di lei, così come la conosco, gli occhi chiusi, i lineamenti tirati, le gote arrossate, un filo di saliva che le cola dalle labbra aperte in un grido/gemito costante, la punta della lingua che a tratti appare. E' uno spettacolo e io ce l'ho a pochi centimetri dai miei occhi. Dura a lungo fino a quando la sento accasciarsi incastrata tra me e Mino. Jean &egrave felicissimo del risultato, &egrave quello che cercava ci dirà poi Giada, la spontaneità che lui cerca di catturare in immagine. Stiamo per chiudere la sessione fotografica, manca l'orgasmo maschile. Jean ordina ancora, mette Filomena e Mila in ginocchio davanti al nero e riprende il pompino a due bocche e gli schizzi che imbiancano i volti delle due, per me e Mino ci pensa Angela da sola, in ginocchio tra di noi, una mano su ciascun cazzo, le cappelle vicine su cui saetta la lingua prima di imboccare ora l'una ora l'altra. Sto per venire e avverto, Angela obbediente apre la bocca per ricevere i miei schizzi ricevendo i primi due dentro e gli altri sul viso, poi mi prende in bocca fin quasi in fondo tornando lentamente indietro e poi ancora avanti. Mino si masturba e le schizza sul volto quando lei ha la bocca piena di me. Angela mi lascia e riprende la posizione iniziale, un cazzo per mano, la lingua protesa verso le cappelle vicine, con il viso che adesso &egrave una maschera di sperma. Jean scatta diverse foto in ginocchio vicino a noi, quindi si rialza: - Bon, parfait ' E' il segnale che &egrave finita. Giada si avvicina porgendo un fazzoletto a Angela perché si ripulisca, ci guarda e ci dice: - Bravi ' Poi abbraccia Mila e insieme vanno verso Jean. Mi sento stupido, ora che non sono più al centro dell'attenzione non so cosa fare. Imito Mino che si pulisce le parti intime con un fazzoletto e poi va verso gli abiti per rivestirsi. Poco dopo siamo tutti vestiti e vicini. Jean ci saluta dandoci l'arrivederci al mattino seguente e mentre i suoi assistenti smontano luci e monitor andiamo verso il pulmino che ci ricondurrà all'appartamento. Durante il viaggio parliamo tra di noi. Filomena &egrave incavolata. - Maledizione, ho la micia che mi prude, non sono riuscita a venire ' Mino si propone per aiutarla appena arrivati strappando a lei e noi una risata. Filomena gli stringe la mano come in una promessa, &egrave probabile che gli chiederà di mantener fede alla promessa. - Allora, come vi &egrave sembrato? ' Giada chiede la nostra opinione e uno a uno gliela diciamo. Io e Angela diciamo che preferiamo i nostri video, il sesso a comando non &egrave la stessa cosa, non ci divertiamo. Filomena ribadisce che &egrave in credito di un orgasmo, Mila e Mino, già avvezzi, sono d'accordo con noi ma questo &egrave il lavoro però anche loro preferiscono la nostra piccola società in quanto più divertente. Giada ci spiega che Jean l'ha contattata proprio per la spontaneità che dimostriamo. Si vede che ci divertiamo, che partecipiamo, che non &egrave finzione, e finché riusciremo a mantenere questo approccio alla cosa gli utenti continueranno a preferirci. Jean vuole trasferire il nostro 'entusiasmo' in alcune sue produzioni. Arriviamo all'appartamento che &egrave notte fonda e dovremmo andare subito a dormire, però &egrave rimasta in noi la voglia di 'fare l'amore', non di scopare. Senza parole ci ritroviamo tutti nella stanza che Giada divide con Mila, ci spogliamo e ci mettiamo sul lettone. Filomena abbraccia subito Mino per baciarlo e prenderglielo in mano. Giada mi si accosta e così a Mila e Angela non resta che fare tra loro, e lo fanno con entusiasmo. Giada mi abbraccia e bacia, mi prende le mani per portarle sui suoi seni. Siamo entrambi in ginocchio su un angolo del letto. Mi parla: - Oggi credo hai capito cosa sia veramente questo lavoro. Le tue precedenti esperienze sono state più semplici, &egrave con i grandi nomi che diventa veramente lavoro spersonalizzandosi, diventando asettico. ' Titillandole i capezzoli le rispondo: - Sì, ho visto la differenza. Già l'avevo notata tra la mia attività iniziale e questa nostra. Preferisco la nostra, non sopporto di essere un semplice cazzo duro ai comandi del regista di turno ' - Vale soprattutto per le fotografie, vedrai che domani con i video sarà un po' meglio, però devi accettare anche le cose come oggi se vuoi andare avanti ' - Non ci sono problemi, imparo in fretta, però preferisco tra di noi, sentire la tua pelle calda, la tua micina umida, i tuoi seni morbidi, sapere che anche tu mi vuoi ' Faccio corrispondere le parole ai fatti, continuando a accarezzarle un seno e con l'altra mano scendere al suo ventre, toccarla tra le gambe, entrarle dentro con un dito. Giada sospira e mi prende la bocca con la sua, una mano sul mio affare già ingrossato. Intorno a noi le altre due coppie si stanno dando da fare: Mila e Angela sono a 69, Mino sta scopando Filomena standole sopra e lei gli si fa incontro con veementi colpi di reni. E' veramente eccitata e vogliosa di recuperare. Io e Giada ci fermiamo per guardarli. - E' molto sensuale, deve imparare ancora tanto però il modo in cui si dà &egrave estremamente eccitante ' Mentre lo dice Giada mi spinge indietro, mi sale addosso e, tenendolo fermo con una mano, si punta il mio pene penetrandosi da sola. E' una posizione scomoda per me, i suoi movimenti bruschi rischiano di ribaltarmi indietro. Però il tepore dei suoi seni sul mio petto, la sua micina calda che mi avvolge e la sua lingua nella mia bocca mi danno un piacere immenso. Faccio forza sui muscoli della schiena per resistere. Andiamo avanti ancora un poco e sentiamo due braccia avvolgerci, una testa accostarsi alle nostre. E' Mila che si &egrave sciolta dall'abbraccio con Angela. Guarda Giada, nei suoi occhi lucidi vedo una richiesta muta che Giada si affretta a accontentare staccandosi da me, facendo stendere lei sul letto e tirandomi tra le sue gambe. Le lecca i capezzoli mentre io la penetro. La piccola Mila mi accoglie con impazienza, eppure agli inizi ricordo non aveva molta propensione per l'amore etero. E' un bisogno che avverte dentro di se, sentire qualcosa di duro in lei. Sospira appena la penetro e mi prende per le spalle tirandomi a se. Guardo Giada nel timore la prenda male e invece lei sorride, annuisce. Poi non la vedo più, Mila mi ha tirato completamente a se e mi bacia dimenando le anche sotto il mio corpo. Mi muovo al meglio di come so fare per donarle quel piacere che aspetta con tanta impazienza e presto la sento gemere dentro la mia bocca. Mi rialzo sulle braccia per poterla penetrare con più forza, prendendola per le anche e tirando per entrare fino in fondo. Pochi istanti e Mila gode scuotendo la testa da tutte le parti. Ho modo di vedere che Mino ora scopa Angela da dietro, con lei che ha la testa tra le cosce di Filomena leccandola con voracità. Solo Giada &egrave restata senza partner. In un angolo ci guarda e si tocca da sola scuotendosi presto in un orgasmo solitario, gli occhi chiusi, mordendosi le labbra. Di fianco sento Filomena e Angela venire gridando in simultanea, vedo Mino tirarlo fuori e spargere il suo seme sul ventre di Angela. Resto solo io e sono vicinissimo. Però non voglio godere nella mia mano né sono sicuro che Mila gradisca la mia venuta nel pancino. A pochi centimetri c'&egrave la testa di Angela abbandonata, gli occhi chiusi ancora assaporando il piacere. Esco da Mila e appoggio il mio pene sulle sue labbra. Senza nemmeno aprire gli occhi Angela lo lecca e poi ne prende la punta in bocca succhiando. E' il tocco finale, le vengo in bocca, sulla faccia, sul petto con schizzi sostanziosi che sorprendono anche me. Restiamo tutti in silenzio guardandoci e poi scoppiamo insieme in una risata contagiosa. Non &egrave divertimento, &egrave la gioia di essere lì in quel momento, con quelle persone. Io li sento veramente vicini come e più di prima, una specie di famiglia. Sento di voler stare con loro per sempre e credo che questo sentimento sia di tutti. Facciamo i turni per andare al bagno e ripulirci e poi torniamo ognuno nei rispettivi letti. Mi addormento con Angela abbracciata, il suo braccio sul mio petto, la sua testa abbandonata sulla mia spalla. Il mattino seguente la sveglia suona troppo presto. Colazione veloce con croissants caldi, il caff&egrave''.lasciamolo perdere, e via tutti sul pulmino. Parigi che si sveglia &egrave uno spettacolo ulteriore, almeno finché non becchiamo il traffico, ma basta una deviazione laterale per andare più veloci. Giada dà a me e Mino le 'pastiglie di Flavia', come ormai le chiamiamo. Ci serviranno. Alla villa sono già pronti, Jean sta istruendo due coppie di attori. Come ci vede viene verso di noi e spiega a Giada cosa dobbiamo fare. Obbligatorio il profilattico anche se Giada ha portato con se le nostre ultime analisi. Anche da questa attenzione alle malattie si vede il professionismo, e &egrave normale visto che noi non conosciamo i nuovi partner né loro conoscono noi. Giriamo ancora nel gazebo, Io, Angela, Filomena, Mila e Mino insieme ai quattro che ho visto arrivando. Le donne sono entrambe giovani, bionde, seni prosperosi, look curato fino alla depilazione totale delle parti intime, si chiamano Annette e Justine, gli uomini sono alti e ben piantati, muscolosi, abbronzati, il pene di buone dimensioni, si chiamano Saul e Henry. Io e Mino sfiguriamo per fortuna solo in muscolatura e abbronzatura. Sul tavolo della sera prima s'inscena una partita a carte tra le cinque donne, tutte nude, la conversazione tra loro &egrave al minimo. Arriviamo noi uomini, anche noi nudi, tutti con l'uccello bene in tiro, e ci mettiamo di lato alle ragazze le quali ridacchiano continuando a giocare. Ci guardano proprio lì, poi si guardano tra di loro e scoppiano a ridere. Justine, allunga una mano verso Saul, fa scorrere la mano lungo l'asta e ride ancora. Jean &egrave poco distante e dà ordini a noi e ai due operatori scattando contemporaneamente delle foto. Mila abbassa la testa verso il pube di Henry, gli lecca la punta dell'uccello e ride, Angela va oltre prendendo in bocca l'uccello di Mino. Io sono nelle mani di Annette. Le carte finiscono sul tavolo, Filomena s'inginocchia vicino a Justine e con lei inizia un pompino doppio a Saul. Annette succhia me. Ogni cazzo &egrave curato da una o più bocche. Mila si alza e si stende sul tavolo, Henry si fa avanti e la penetra alzandole le gambe verso il cielo. Justine si appoggia a pecorina al tavolo e Saul la monta da dietro abbracciando e baciando Filomena. Emettiamo tutti dei gemiti. Paul dà ordini secchi, penserà poi nel montaggio a togliere la sua voce (e quella di Giada che traduce per noi) lasciando solo il suono 'in presa diretta' che pare piacere tanto alla gente. Mi siedo su una panca con Annette sopra di me, &egrave lei a montarmi muovendo avanti e indietro i fianchi. Le telecamere girano impassibili tra di noi riprendendo questo o quel particolare. E' meglio delle fotografie ma ha un che di meccanico che non mi piace. Sarà stato meno professionale ma mi piaceva di più col primo regista che ho conosciuto, lasciava più spazio alla nostra fantasia. Qui &egrave tutto previsto, ordinato, con schemi rigidi e precisi. L'orgia prosegue ancora per un po', si cambiano le posizioni ma sostanzialmente cambia poco: bocca, culo, fica, cazzo, tette. Tutto gira intorno a questi elementi primari, in varie combinazioni, nessuno spazio alle iniziative. Io vengo addirittura ripreso quando mi abbasso a leccare la micia di Annette sdraiata sul tavolo (ne avevo voglia. Quello stronzo di Jean mi sgrida però solo dopo aver fatto riprendere la scena). Il 'gran finale' &egrave con Filomena stesa sul tavolo preda delle bocche e delle mani delle altre quattro ragazze, le quali la toccano e la leccano dappertutto poste a pecora lungo i due lati maggiori del tavolo, mentre noi uomini le sodomizziamo da dietro. Al comando fingono di godere e noi altri usciamo in contemporanea dai loro culetti per toglierci il profilattico, masturbarci e venire sui loro sederini arrossati. Stop. Jean ferma le riprese, si complimenta con tutti e subito va dietro i monitor a rivedere le scene. Ci danno una piccola pausa. Bevo acqua da una bottiglietta, la finisco subito. Non credevo di avere tanta sete. Facciamo circoletto tra di noi, gli italiani da una parte e i francesi da un'altra. Non c'&egrave tempo per socializzare, Iniziamo una nuova sessione video. Nel parco vi sono tanti alberi e radure, in una di queste le cinque ragazze si crogiolano al sole nude. Da dietro i cespuglio io e gli altri maschi le guardiamo poi di scatto ci avviciniamo dicendo qualche frase di circostanza. Le ragazze prima cercano di coprirsi con le braccia poi ci rispondono e alla fine siamo tutti e nove distesi a terra a prendere il sole. Noi maschi siamo intervallati alle donne e sembriamo una fila di pali telegrafici con le nostre erezioni bene in vista. Come può piacere una scena tanto ridicola? Me lo domando e poi me ne frego della risposta perché Justine alza la schiena da terra e si china verso di me per prendermelo in bocca. Le altre ragazze fanno lo stesso con gli altri. Un pompino collettivo che dura un paio di minuti, le telecamere zoomano da una scena all'altra riprendendoci da varie angolature. Justine mi sale sopra e s'impala muovendosi e emettendo gemiti, Filomena &egrave scopata alla missionaria da Henry, Angela a pecora da Saul e Annette da Mino. Mila guarda noi e si tocca seduta per terra. Mi eccita più vedere lei che si lecca le labbra piuttosto che il movimento di Justine. Mila si accorge che la guardo e mi sorride, la ricambio. Altro ordine di Jean, Saul lascia stare Angela e raggiunge me e Justine, si mette dietro di lei e la penetra nell'ano. Una doppia penetrazione da manuale. Li sento muoversi sopra di me, il mio uccello &egrave massaggiato bene dalle mucose di Justine ma quest'ultima'''. la vedo chiaramente, quando non &egrave inquadrata la sua faccia esprime noia. Lo stesso Saul un po' più in alto. Io stesso non riesco a partecipare più di tanto. Jean pare accorgersene, ordina un cambio. Angela viene a sedersi sopra di me dandomi le spalle. Lentamente scende a gambe divaricate facendosi penetrare dietro. E' distesa sopra di me, abbandonata. Istintivamente le prendo i seni, le stuzzico i capezzoli, le bacio il collo. Lei geme muovendosi piano. Arriva Mino e le si mette sopra, tra le gambe, la penetra nella micina. E' tutto un altro scopare ora, il profumo della pelle di Angela mi entra nel cervello, i suoi movimenti, il suo calore mi eccitano da morire. Posso muovermi poco e lo faccio, quel che non riesco a fare io lo fa Mino. Vedo anche la sua faccia, sta sorridendo. Anche lui &egrave contento che ci siamo ritrovati noi tre. La cosa mi sta piacendo e parecchio. Entrambe le telecamere ora sono su di noi, da due punti diversi, Angela mugola in continuazione, si muove stretta tra me e Mino, inizia a urlare avvicinandosi all'orgasmo. L'operatore le fa un primo piano del viso riprendendo le smorfie di piacere, io nascondo la mia testa tra i suoi capelli, le bacio il collo e le carezzo le cosce fino a quando il suo orgasmo si spegne. C'&egrave un altro stop. Jean sorride contento. Ammicco verso Giada che sorride in risposta. Sì, &egrave questo quello che volevano da noi. Di fianco a noi Filomena ha meno problemi, penetrata a pecorina da Henry lecca i seni di Mila nel contempo penetrandola con le dita, e gode liberamente, con Henry che pompa come un forsennato. Altro sorriso di Jean, altro cambio. Ora Filomena dovrebbe salire sopra Saul mentre Mino dovrebbe incularla ma lei si scansa, lo rifiuta. Giada velocemente spiega che Filomena non &egrave abituata alla sodomia. Jean fa buon viso a cattivo gioco e così la riprende mentre cavalca Saul e spompina Mino. Tocca di nuovo a me, Angela e Mila sono a 69, Mila e sopra e io da dietro la scopo. Arriva l'ordine ma io aspetto che la lingua di Angela faccia il suo effetto, aspetto di sentire Mila fremere sotto di me prima di uscire dalla sua micina e appoggiarglielo sul buchino. Spingo piano entrando lentamente, Mila dà un urletto roco e poi riaffonda la faccia tra le cosce di Angela. Per distrarmi guardo intorno e vedo Justine a sandwich tra Saul e Henry, Filomena &egrave alle prese con Mino, la bocca piena di lui .in piedi sopra di lei. Continuiamo la scena ancora un po', sempre ai comandi di Paul. Henry esce dal culetto di Justine e si porta davanti a lei porgendole il cazzo da leccare, cosa che lei fa fingendo passione fino a farsi bagnare il volto e poi riprenderlo in bocca per perfezionare l'orgasmo di lui. Tocca a Saul, Justine veloce smonta da lui e si china a prenderlo, questa volta Jean le dà ordini diversi e Saul le sborra in bocca. Justine fa sapientemente uscire un rivolo di sperma a favore di telecamera. Si passa a Filomena che riceve sulla lingua i primi spessi schizzi di sperma di Mino e sul viso il restante. E' il mio turno, concentro (o meglio smetto di farlo) e esco dal culetto di Mila riuscendo appena in tempo a strapparmi il profilattico inondandole fessura e buchino col mio seme. Spingo il mio pene verso il basso e lo lascio preda della bocca di Angela che succhia me e lecca Mila alternativamente. E' finita. Jean dà lo stop definitivo. Un'assistente ci porge fazzoletti e bottigliette d'acqua, mi pulisco e bevo ancora avidamente. Jean avrebbe voluto girare ancora nel pomeriggio ma il cielo s'&egrave totalmente rannuvolato e le previsioni dicono pioggia. Temiamo ci faccia girare sotto l'acqua ma per fortuna non ama quel tipo di luce e così abbiamo il pomeriggio libero. Lo impegniamo subito al Louvre grazie a una dritta di un tecnico che ci dice di entrare dalla metro per evitare la fila maggiore. Sembriamo una scolaresca in gita, giriamo per ore quegli immensi saloni, visita d'obbligo alla Gioconda, io però resto incantato dalla 'Venere di Samotracia' che incombe su di me mentre salgo la scalinata per raggiungerla. Mi fermo a ammirarla per decine di minuti, guardando ogni centimetro di quella statua magnifica. Non riusciamo a vedere tutto, dopo un tot di chilometri ci stanchiamo e torniamo all'appartamento per rinfrescarci prima di cena. I due giorni successivi sono dedicati al film. Io, Angela, Filomena e Mila siamo comprimari, &egrave una grossa produzione con Giada e altre star del porno, maschili e femminili. Da quel che riesco a capire della 'trama' &egrave una storia d'alta finanza internazionale, tra belle donne e fuoriserie, poi gireranno anche con i big qualche scena su uno yacht in Costa Azzurra. Per adesso vedo solo girare (chissà come avranno fatto a trovare, non lontano dalla periferia di Parigi, un tratto di strada deserto) delle scene d'inseguimento tra macchine sportive, una guidata da Giada, senza controfigura con mio stupore, con a fianco Marilyn, una bionda slava che va per la maggiore. Al loro inseguimento due grossi nomi dell'hard internazionale. Vediamo le due macchine correre, poi la seconda blocca la prima in aperta campagna, pistole in pugno. C'&egrave la perquisizione, dell'auto perché le due donne non potrebbero nascondere nulla nei loro miniabiti attillati e corti. Però i due uomini 'per scrupolo' controllano, palpando a piene mani quella grazia di Dio che si offre loro. Le due donne apprezzano mugolando, e abbarbicate ai corpi muscolosi dei due uomini si strusciano loro contro come se fossero a stecchetto da anni. Una coppia lo fa sul cofano anteriore, l'altra sul posteriore, cambiando posizioni, scambiandosi donna, fino al finale che prevede le due donne a pecora sul lato guidatore e dietro i due uomini che le sodomizzano con forza. C'&egrave una folla intorno alla vettura tra troupe e attori come noi che attendono il loro turno. Assistiamo alle scene chi con attenzione chi pensando ai fatti propri. Ancora una volta capisco perché Giada &egrave una star, il suo modo di fare sesso pare reale, partecipato, anche quando i due uomini sono rudi la sua faccia ha solo espressioni di godimento genuine. L'altra non &egrave da meno, mi eccito a guardarle e vorrei essere al posto dei due uomini che le sbattono concludendo con un orgasmo sulle loro schiene indifese. Jean &egrave soddisfatto, la ripresa &egrave filata via liscia senza problemi. Ora tocca a noi. Un'auto con a bordo Angela, Filomena, Mila e una ragazza di nome Helga che non conosco &egrave ferma davanti a un edificio lungo la strada. Arriva l'auto in cui siamo io, Mino e Roger, attore famoso. Lui &egrave il capo e noi siamo i suoi scagnozzi. Al vederci le ragazze scappano impaurite dentro l'edificio, noi scendiamo in fretta dall'auto e sfondiamo la porta. Le troviamo aggrappate l'una all'altra in una stanza con solo una finestra. Tutte e quattro sono strafighe nei loro abiti succinti, fingono di essere spaventate. Il capo le interroga e risponde Mila per tutte, poi Roger si avvicina a Angela, le afferra un seno strizzandolo e lei emette un grido di paura. Roger diventa subito più gentile, la stretta diventa una carezza, promette loro salva la vita se saranno 'gentili' con noi. Io e Mino ci avviciniamo alle altre ragazze, le accarezziamo, solleviamo loro i corti orli degli abiti, abbassiamo le spalline mettendo allo scoperto i seni. Presto sono tutte e quattro seminude. Roger spinge Angela in ginocchio, se lo tira fuori e lo porge alla sua bocca. Inizia un pompino lento, succulento mi viene da pensare. Angela fa sfoggio di tutta la sua abilità leccandolo dai testicoli alla punta, saettando con la lingua sulla corona, di lato, sul meato, poi lo ingoia fin quasi a fondo risalendo lentamente. Vedo la saliva luccicare, fili di bava penderle dalle labbra quando si stacca. Mino sta ricevendo lo stesso trattamento da Mila e Helga, io invece ho fatto stendere Filomena su un tavolo e la sto leccando, le sue mani mi stringono i capelli. Le telecamere ruotano intorno a noi. Presto &egrave un susseguirsi di gemiti. Roger fa alzare Angela e la mette sul tavolo di fianco a Filomena, la scopa con forti colpi che le fanno oscillare i seni avanti e indietro in un movimento che mi ipnotizza mentre io sto scopando Filomena lì di fianco. Mino ora &egrave sdraiato su un divano, Helga sopra di lui che lo cavalca, Mila di fianco che carezza entrambi e se stessa. Cambiamo posizioni e partner: Roger prende Mila e la strattona a se facendola chinare sul tavolo, la prende da dietro aggrappato alle sue spalle, io lascio Filomena per Helga possedendola a pecorina sul divano, Mino si accontenta di Filomena e Angela che lo succhiano. Riceviamo l'ordine di godere e così io esco da Helga la quale si gira subito per prendermi in bocca massaggiandomi con una mano fino a che non le deposito sulla lingua schizzi del mio seme che lei deglutisce prima di succhiarmi ancora per togliermene ogni stilla. Mino fa lo stesso su Mila e Angela, però sui loro volti, segandosi velocemente e imbiancando i visi sorridenti. Roger lascia le terga di Mila e le va davanti, dall'altra parte del tavolino. Lei lo prende in bocca e lo succhia fino all'orgasmo, facendo fuoriuscire dalle labbra chiuse intorno al tronco rivoli di sperma che non riesce a ingoiare. Ancora Jean &egrave soddisfatto, dà lo stop e gli assistenti distribuiscono fazzoletti per farci pulire. Ci trasferiamo nella villa che già conosciamo. Nel salone immenso, luminosissimo per un'enorme vetrata che lo divide dalla piscina esterna, io e Mino, armi in pugno atteggiandoci a gangster facciamo entrare Mila, Angela, Filomena e Helga. Dentro già ci sono Giada e Marilyn tenute d'occhio dai due attori dell'inseguimento insieme a un ragazzo che non conosco che impersona uno scagnozzo come noi. Roger ci segue e dà ordini a tutti, Raduniamo le donne e le facciamo uscire dal salone, davanti alla piscina le facciamo spogliare ridendo tra di noi del loro (simulato) pudore. Sono tutte e sei in fila, Roger parla in uno dei, immagino, pochi dialoghi lunghi del film. In pratica le donne sono di una gang interamente femminile rivale della nostra con a capo Giada e Marilyn, Roger propone una specie di alleanza e l'atmosfera si rilassa, Mino e il ragazzo portano varie bottiglie di vini e liquori, beviamo tutti e le ragazze cambiano atteggiamento, si fanno più invitanti, sensuali. Roger si spoglia, prende Marilyn e con lei si tuffa in piscina spruzzando tutti quanti. Noi uomini ci affrettiamo a spogliarci a nostra volta, prendere una donna e seguire l'esempio. Le scene vengono girate di volta in volta, il montaggio darà poi l'idea di un'orgia unica. Roger si siede sui gradini della piscina facendo sporgere il pene a pelo d'acqua. Marilyn lo succhia prima di salire sopra di lui e farsi penetrare, i seni contro il suo petto. Jean interviene con ordini in sequenza bloccando una scena per passare a un'altra, così vedo Helga fare un pompino subacqueo a Philippe (uno dei due nomi noti nell'hard). Ogni tanto riemerge per prendere aria e poi va di nuovo giù. Di fianco un cameramen con telecamera subacquea e uno snorkel riprende costantemente la scena. Anche da sopra vedo distintamente Philippe godere nella bocca di Helga, i bianchi filamenti di sperma uscirle dalla bocca e perdersi nell'acqua trasparente. Jean cambia ancora, tocca a me e il cameramen riprende la scena di me che scopo Mila appoggiata al bordo della vasca. Faccio un po' fatica a restare a galla e scoparla contemporaneamente, non sono abituato ma presto prendo il ritmo aggrappandomi con una mano al bordo e al suo corpo. Anche questa volta l'eiaculazione &egrave sott'acqua, esco dalla micina di mila e vengo, aiutato da una sua mano sapiente che mi munge fino alla fine. Risalgo sul bordo e osservo gli altri. Angela &egrave a bordo piscina e lecca Giada. La testa tra le sue gambe offre il posteriore a Mino che la penetra nella micina aggrappandosi ai suoi seni. E' un susseguirsi di accoppiamenti ripresi febbrilmente dall'operatore. Rientro in scena per ricevere un pompino da Marilyn di fianco agli altri sottoposti allo stesso trattamento, poi &egrave pausa, nel pomeriggio ancora scene all'interno del salone, a due, a tre, a quattro. Vengo ancora due volte e devo ringraziare la pillolina magica di Flavia. La sera torniamo all'appartamento stanchi, un po' nauseati da tutto quel sesso così abbondante ma anche freddo, poco appagante. L'unico a suo agio &egrave Mino, più esperto di noi. Al mattino ci salutiamo, Giada va sulla costa azzurra con Mila per le riprese conclusive insieme alle altre star, noi prendiamo lo shuttle per l'aereoporto e torniamo finalmente a casa. Riprendiamo la solita vita, quasi monotona se non per il fatto che il padrone del pub voleva sostituirci al lavoro. In effetti non era stato molto contento di vederci andare via anche solo per pochi giorni, soprattutto Angela. C'&egrave quasi una sollevazione popolare tra le altre cameriere e la clientela e lui torna sulla propria decisione. In fondo &egrave un brav'uomo, la sua forse &egrave solo invidia per il nostro viaggio, e a noi fa un enorme piacere sentire la gente apprezzarci, difenderci e minacciare di non tornare più se noi andavamo via. La settimana successiva mi chiama Giada per dirmi di andare da lei. - Certo, avviso Angela e arriviamo ' -No, solo tu, e non dirle niente ' Riattacca. La richiesta &egrave strana, sono incuriosito e preoccupato allo stesso tempo. Ovviamente vado inventando una scusa per Angela visto che dovrò fermarmi per una notte. A casa di Giada ho un'altra sorpresa: Mila non c'&egrave, &egrave andata a far visita a un'amica. Anche questo strano, non l'ho mai vista separata da Giada. Chiedo subito il motivo della convocazione e Giada invece temporeggia, mi dice di prendere possesso della camera che mi ha destinato, di farmi una doccia, mettermi comodo e poi riscendere. Obbedisco sempre più perplesso. Quando scendo la trovo in cucina ai fornelli, c'&egrave un tavolo apparecchiato per due, al centro un candelabro con una singola candela rossa accesa. Le luci sono morbide, c'&egrave musica dolce in sottofondo. Sentendomi arrivare Giada si volta: - E' quasi pronto ' La vedo togliersi il grembiule. E' incantevole mentre mi si avvicina. Si &egrave cambiata. Ha un abito verde smeraldo, leggero e svolazzante come una piuma, scarpe in tinta col tacco altissimo, orecchini e collana pure verdi, non so se sono smeraldi autentici. Prende dal tavolo due bicchieri e me ne porge uno. E' un vino bianco appena frizzante, fresco, gradevole. Brindiamo e mi perdo nei suoi occhi appena più chiari dell'abito, pare emanino luce propria. Ha i capelli sciolti sulle spalle, si muove flessuosa come una pantera. Le labbra rosse sono una calamita per le mie, la bacio accorgendomi in quel momento che tutta la scena &egrave rivolta alla seduzione, che i ruoli sono invertiti, ma non c'&egrave bisogno di sedurmi e lei lo sa. Sono confuso. La sua mano leggera sui pantaloni mi fa trasalire e eccitare, specie quando prosegue abbassando la zip, entrando nei boxer e tirandomelo fuori. Mi masturba con delicatezza, appoggiata a me, le sue labbra sempre sulle mie. Poi si stacca, mi lascia: - Siedi. ' Eseguo cercando di rassettarmi. - No, non rimetterlo a posto ' Eseguo ancora sempre più in confusione. Giada prende un piatto di portata e mi serve. - Mangia ' Sono un automa nelle sue mani. Nemmeno so cosa sto mangiando perché la mia attenzione &egrave tutta sulla sua mano che si carezza un capezzolo da sopra il vestito. Si fa scendere una spallina, s'inumidisce le dita e torna sul capezzolo turgido ora scoperto. Giada non mangia, mi fissa torbidamente e si carezza il seno. La vedo mettersi due dita in bocca, succhiarle e poi scendere con la mano. Il tavolino mi copre ma immagino cosa stia facendo, la lingua che guizza sulle labbra mi dà il segno della sua eccitazione. Non resisto, poso la forchetta e me lo prendo in mano. Immagine speculare di lei mi carezzo lentamente. Un verso roco che le sfugge quasi causa il patatrak. Smetto di masturbarmi per non venire così, solo guardandola e udendola. Si alza e viene verso di me. Facendolo tira giù l'altra spallina, si fa scivolare l'abito di dosso restando nuda, con solo le scarpe, davanti a me. Allunga la mano e mi afferra proprio lì, mi tira a se facendomi alzare. Sento il mio pene strusciare tra i nostri corpi stretti, il suo seno sul mio petto, le sue labbra sul mio collo. Senza dire una parola mi prende per mano e mi conduce al divano in salotto, si sdraia e apre le gambe invitante. La sua micina &egrave spalancata davanti ai mei occhi, glabra, solo un rettangolino di corti peli sul monte di venere. M'inginocchio e la lecco piano, indugiando sul bottoncino sensibile, poi allargo la sfera d'azione, le riempio di baci l'interno cosce a pochi centimetri dal pube, cerco di entrare in lei con la lingua, torno sul clitoride succhiandolo delicatamente. Giada apprezza, muove le anche sempre più velocemente e in breve raggiunge l'orgasmo tenendomi per i capelli, tirandomi con forza verso di lei. E' un fiume in piena, mai ho visto tanti succhi del piacere in una donna, ho le labbra, la faccia e il naso completamente bagnati. Mi tiene a se ancora per un minuto, immobile. Alzando gli occhi le vedo il seno muoversi al ritmo del respiro pesante. Infine mi lascia i capelli, mi spinge indietro, si alza e mi spinge a sedermi sul divano. Ora &egrave lei inginocchiata ai miei piedi, mi toglie le scarpe, i calzini, rapida mi slaccia la cintura e tira togliendomi pantaloni e boxer insieme. Poggia la lingua sul ginocchio, scivola all'interno e sale su, le mani precedono la lingua in una carezza su quelle parti sensibili, passano oltre il ventre e tirano i lembi della camicia strappando i bottoni. Non m'interessa, nemmeno me ne accorgo perché la sua lingua ora &egrave su di me, gira intorno alla punta, stuzzica il forellino, scende ai testicoli a cui dedica ampie lappate, poi risale, lecca entrambi i lati e finalmente mi prende dentro la bocca. Calore, umidità, la carezza vellutata della lingua, tutto concorre a farmi galoppare verso un orgasmo esaltante ma no, Giada ha altre idee. Sente che sono vicino e si stacca, ignora il mio sguardo supplichevole, il mio verso strozzato di disappunto. Si alza e mi viene a cavalcioni, si fa penetrare scendendo piano, senza interruzioni finché non mi ha completamente dentro di se. Immobile per qualche secondo poi agita le anche in senso rotatorio, il mio orgasmo torna a salire. Si prende un seno in mano, lo offre alla mia bocca e io subito mi attacco come una ventosa al suo capezzolo. Lo succhio, lo lecco, lo mordicchio delicatamente. Lei continua a muoversi e all'improvviso accelera, il movimento da rotatorio diventa ondulatorio: fa avanti e indietro con veemenza, facendomi uscire da lei un poco e subito riprendendomi fino in fondo, a una velocità che mi manda in estasi. Sto per venire, cerco di fermarla per tirarmi fuori ma mi blocca, mi prende la testa tra le mani, avvicina la bocca alla mia, mi grida: - Vienimi dentro, vienimi dentro ' Poi tace, non può più parlare, le sue labbra sono sulle mie, la sua lingua &egrave nella mia bocca lottando furiosamente con la mia in un duello vecchio come il mondo, senza vinti, solo vincitori. Godiamo quasi insieme e i nostri mugolii si smorzano nella bocca dell'altro, il suo bacino che ora pare impazzito. Vengo e venendo mi sento girare la testa come raramente mi era capitato. E' un orgasmo favoloso, quasi provassi il suo insieme al mio. Poi ci distendiamo sul divano abbracciati, ancora a spiluccare baci mentre i corpi si rilassano, la tensione scende, il piacere scema lasciando dolci ondate di riflusso. - Avevo voglia di averti per me sola ' Questo mi dice, e spiega tutta la scena della chiamata, della cena non consumata. Restiamo ancora abbracciati per diversi minuti, la sua testa sulla mia spalla, mia guancia sulla sua, a occhi chiusi. Indi si muove, si divincola: - ho fame ' Dice, e così com'&egrave, nuda, il mio seme che le cola su una coscia, va in cucina invitandomi a seguirla. Mi tolgo i resti della camicia e la seguo. Sediamo al tavolo e mangiamo della pasta ancora ottima anche se fredda, Mangiando parliamo: del sito web, dei nostri amici, del futuro. - Mauro, tu mi ami? ' La sua domanda, proferita tra due forchettate di pasta, gettata lì quasi con indifferenza, mi lascia interdetto. Lei prosegue: Ci penso un attimo, e in effetti sono un po' geloso delle attenzioni di Giada, meno se sono rivolte agli altri, per nulla se siamo tutti insieme. La amo? Non lo so, certo sono molto attratto da lei, più che dalle altre ragazze compresa Angela, ma amore? Giada mi attrae e mi respinge allo stesso tempo. I momenti appena passati con lei sono stati deliziosi, eppure mi intimorisce, non riesco a comprenderla. - Sì e no. Sono geloso se penso che potresti rivolgere le tue attenzioni a qualcuno che non conosco, no quando le vedo rivolte agli altri del gruppo. Non so spiegarlo, non c'&egrave legame tra noi eppure mi sento legato a te non so come. Forse &egrave amore? ' Pare sia la risposta che si attendeva, il sorriso le illumina gli occhi prima che la bocca, quegli occhi stupendi in cui mi perdo ogni volta che li guardo. Mi viene vicino e mi bacia, poi torna al suo posto e riprende a mangiare, in silenzio. Finiamo presto, vorrei aiutarla a spicciare le stoviglie ma mi ferma, le lascia sul tavolo. Invece mi prende la mano e mi porta con se verso la scalinata. Saliamo al piano superiore, in bagno. Regola l'acqua e entra sotto la doccia tirandomi a se. Ci laviamo a vicenda con mille carezze, esplorando con le mani l'una il corpo dell'altro fin nei minimi anfratti. Conosco bene il suo corpo eppure &egrave una scoperta nuova ogni centimetro che tocco. Andiamo in camera e lì facciamo ancora l'amore, lentamente, gioiosamente, godendo solo già del contatto dei corpi, poi ci stendiamo supini fianco a fianco, nella penombra di una abat-jour accesa. Giada parla con tono nervoso, guardando il soffitto, la mano sul mio braccio disteso, ripete la domanda: - Mi ami Mauro? Ho bisogno che mi ami ' La stretta sul mio braccio &egrave forte, fastidiosa. - Credo di sì Giada, non so se &egrave amore ma mi piace stare con te, voglio stare con te ' La sento sospirare, girarsi verso di me appoggiandomi la testa al petto. Ci addormentiamo così. Al mattino mi sveglio e lei non c'&egrave. Sulla poltrona una camicia nuova sopra i miei pantaloni. Mi vesto e scendo sotto andando in cucina. Subito un uragano biondo mi travolge saltandomi addosso. Mila. - Mauro, che bello vederti. Come stai, che ci fai qui ' e tante altre domande tra una stretta e un bacio. Giada &egrave in cucina a preparare la colazione per tutti. Sorride vedendoci, &egrave tutta un'altra persona con i capelli raccolti in una coda, le mani occupate da piatti e stoviglie, lo sguardo &egrave dolce, la tonalità di verde &egrave più chiara, sembra quasi una mamma che guardi la sua famiglia. Mangiamo con gusto, colazione continentale a cui sono poco abituato ma che apprezzo annaffiandola con una grande tazza di caff&egrave all'americana. Discutiamo un po', Giada mi aggiorna sui rapporti con Jean. Gli siamo piaciuti. Ci riferisce anche un suo commento su noi 'italiani caciaroni' che inizialmente mi stranisce fino a che Giada non mi fa rilassare dicendomi che &egrave quel tipo di 'confusione' che Jean vorrebbe introdurre, anche lui s'&egrave accorto che i film in cui gli attori si 'divertono' sono più richiesti. Mi dice anche che questo aggancio con Jean le serviva per la propria carriera ma che &egrave stata ben lieta di agganciare anche noi, sia per noi che per la nostra società. Dopo aver sgomberato la tavola Giada torna a essere una donna d'affari. Frasi brevi, secche, cio&egrave ordini. Dobbiamo fare un video con Filomena per 'completarne la professionalità'. Usa questa frase che non comprendo appieno ma tant'&egrave, se lo dice Giada si fa e basta. La sera dopo saremo in quattro, io, lei, Mila e Filomena. Mi dice di farmi trovare in forma, di non coinvolgere Angela per la quale ha altri progetti a breve. Riparto salutato da un ultimo bacio 'profondo' di Giada e dall'esuberante bacio di Mila Mentre guido verso casa penso a entrambe. A Giada che ancora mi incute timore, la paura dell'ignoto, che riesce a farmi fare quel che vuole, perché di fatto finora ho fatto quel che voleva lei come un automa senza pensiero. A Mila, per cui nutro un affetto quasi fosse la mia sorellina, anche se ci dividono pochi anni e ho fatto, e farò, sesso con lei. Mi ha conquistato il suo essere solare dopo che ha iniziato a aprirsi con me, la sua spontaneità, la sua fragilità apparente. Mi piacerebbe sapere qualcosa in più di lei, e con questo pensiero arrivo a casa e mi metto a studiare. Angela tornerà solo la notte dopo il lavoro al pub, e io sono in arretrato di parecchio con lo studio. La sera seguente torno allo studio. Siamo i quattro che aveva detto. Filomena &egrave arrivata con mezzi suoi e &egrave sorpresa di vedermi. Siamo solo noi. Giada mi spiega che ha licenziato il giovane cameraman dell'altra volta. Non dà spiegazioni sul perché, dice solo che non serve più perché ha fatto installare diverse telecamere in posizione strategica. Le immagini da queste catturate, insieme a quelle di una o più cam manuali, in fase di montaggio daranno il filmato finale che finirà sul sito. Questa sera in previsione c'&egrave una sessione via webcam. Io e Filomena ci trucchiamo in fretta. Lei si mette completamente nuda sul letto con Mila, io resto in disparte per il momento e mi metto ai controlli del computer dando loro il via e mettendole on line. Pochi minuti e arrivano i primi utenti. Inizia lo spettacolo: Mila e Filomena si baciano, si accarezzano, interagiscono con gli utenti. Sullo schermo appaiono i traguardi da raggiungere e intanto loro limonano attraendo sempre più gente. Man mano che i pagamenti arrivano la scena si fa più hard. Dopo un sessantanove tra loro entro in scena io: Mila &egrave distesa sul lettone, tra le gambe la testa di Filomena che la lecca appassionatamente. Io sono in piedi di fianco, Mila sporgendo il capo mi sta succhiando a testa rovesciata. Così riesce a prendermi molto più del solito e sento il piacevolissimo calore della sua bocca avvolgermi con costanza e dedizione. Andiamo avanti per qualche minuto fino al segnale di Giada. Ci sediamo tutti e tre davanti alla cam, leggiamo ciò che ci chiedono gli utenti e lo facciamo. Così mi tiro indietro, steso supino, e Mila mi sale sopra volgendo la schiena alla cam. Mi cavalca con forza e leggerezza assieme. Mi sussurra paroline dolci e scherzose tra un mugolio e l'altro. E' lavoro ma ci stiamo divertendo come se l'essere visti da qualche centinaio di persone facesse parte del gioco, semplicemente non ci badiamo. Di fianco a noi Filomena si masturba. Giada le porge due dildo, uno di misura normale e uno più piccolo. La vedo titubare un attimo prima di infilarsi davanti quello grande e dietro quello piccolo. Fa una piccola smorfia che vedo solo io, non &egrave abituata, ma presto prende gusto a quella doppia penetrazione self made. Geme, si contorce. Quando Giada glielo chiede &egrave con evidente dispiacere che se lo toglie per infilarlo lentamente nel buchino di Mila ancora intenta a cavalcarmi. Presto sia Mila che Filomena arrivano alle soglie dell'orgasmo. Io devo stringere i denti per non lasciarmi andare, &egrave ancora troppo presto anche se sono sicuro di poter essere 'operativo' anche subito dopo. Sento Mila godermi addosso agitando i fianchi, le fa eco Filomena ancora col dildo profondamente infilato e mosso dalla sua mano. Arrivano i commenti e sono entusiastici nonostante qualcuno non si proprio 'fine'. Le ragazze ringraziano sedute nuovamente davanti alla cam. Io da dietro accarezzo i seni di Mila, bacio il collo a lei e Filomena, ci rilassiamo in attesa di vedere cosa vogliono gli utenti. Giada mi fa segno di stendermi ancora sul lettone e a Filomena di inginocchiarsi e prendermelo in bocca. Obbediamo spostandoci fino a che siamo entrambi ben inquadrati, il sedere di Filomena che sporge di trequarti. Mi sto godendo le labbra vellutate di Filomena quando vedo Giada avvicinarsi. Nuda, ci metto qualche secondo a notare che all'inguine ha uno strap-on di buone dimensioni. Mila si china per prenderlo in bocca, succhiarlo, bagnarlo con la saliva. Intuisco cosa vuol fare: &egrave giunto il momento della 'crescita professionale' di Filomena. Le metto le mani ai lati della testa per non farla accorgere di nulla. Giada si avvicina, entra nell'inquadratura che vedo dal monitor. Mila va con la lingua sul buchino di Filomena, lo lecca e insaliva prima di metterci dentro uno dei suoi ditini affusolati. Vedo che lo muove allargando il muscolo che immagino contratto. Filomena geme ma pare gradire la piccola intrusione. Ancora non sa ma lo scopre subito, appena Giada si accosta e bruscamente le ficca dentro i primi centimetri. Filomena rimane senza fiato. La sento irrigidirsi a bocca aperta, ho persino timore che mi morda, invece tira la testa indietro e urla: - AAAAAHHHHHHHH. NO, NO, mi fai male, toglilo, mi fai male ' Giada non se ne cura, si ferma solo un poco per permetterle di abituarsi. Intanto Mila &egrave andata con la mano sulla micina di Filomena, la masturba per compensare l'indesiderata intrusione nel suo culetto. Sono due minuti lunghissimi in cui vedo in primo piano il viso stravolto di Filomena, gli occhi serrati, la bocca spalancata da cui fuoriescono urletti e improperi. Subito dietro vedo Giada, una luce diabolica negli occhi. Ha afferrato la povera Filomena per i fianchi e &egrave entrata ancora un poco. Si muove piano. Gradualmente e lentamente vedo il volto di Filomena rilassarsi. Sta cominciando a apprezzare, i mugolii che emette non sono più solo di dolore. Ben presto il piacere &egrave prevalente. Mi prende ancora in bocca il pene e lo succhia con frenesia. Come pompino non si può definire ben fatto, troppo fervore, troppa precipitazione, la lingua vaga a caso, le succhiate della cappella sono irregolari, la mano che mi stringe l'asta preme con troppa forza sui testicoli, però come intensità &egrave da primato. Le afferro il capo e mi muovo io, le scopo la bocca come più mi piace e lei lascia fare trasformandola in un fodero umido e caldo per la mia spada. Presto Filomena gode, lo annuncia con frasi sconnesse togliendosi il mio cazzo di bocca per poi riprenderlo subito, e quando l'orgasmo la assale resta lì ferma, a pochi centimetri, la bocca aperta, mugolando forte, stringendole mie cosce con forza inaspettata. E' così che la coglie il mio orgasmo: il primo schizzo le arriva sul labbro superiore, appena sotto il naso, il secondo s'infrange su una guancia, piccole gocce le arrivano all'occhio. Il resto non va perso perché mi prende di nuovo in bocca succhiandomi via anche l'anima, ricevendo in gola gli ultimi schizzi e deglutendo vistosamente man mano che li riceve. Mi abbandono all'indietro lasciando che lei con piccole lappate golose me lo ripulisca. Vedo Giada trionfante sopra tutti noi quasi ridere prima di tirarsi indietro e dirci di salutare i tipi collegati. Lo facciamo a fatica, io mi ero quasi dimenticato della cam. I commenti sono tanti e tutti eccitatissimi. Le ragazze mandano un bacio, Filomena si pulisce con le dita la faccia dai residui di seme e poi se le mette in bocca mandando bacini verso la cam. Io faccio cenno con la mano, poi Giada stacca il collegamento. Indugia un attimo sui comandi delle varie telecamere e poi si riavvicina. Filomena la guarda con occhi strani. - mamma mia, lo avevo fatto poche volte. All'inizio mi hai fatto un male cane ma poi'.. mmmmhhhh che delizia. Certo però che sei proprio stronza eh? ' All'insulto vedo Mila avere uno scatto quasi impaurito, Giada sorride, lo fa come lo farebbe un felino che ha stretto all'angolo il piccolo topolino. Filomena non nota niente, &egrave ancora persa dietro le sue sensazioni. Giada mi guarda e mi dice: - Tu Mauro torna a casa, Filomena rimane. ' - Posso rimanere anche io? ' - No, questa &egrave una cosa tra ragazze. Ci sentiamo domani per telefono ' Avevo chiesto di rimanere perché non mi sarebbe dispiaciuto un altro match però lo sguardo di Giada &egrave categorico, inquietante. Senza nemmeno farmi la doccia mi vesto e mi avvio all'uscita. Giada mi guarda con occhi strani, Mila mi manda un bacio felice e Filomena''.. Filomena mi fa cenno con la mano, un sorriso ebete sul volto, ancora non completamente presente a se stessa. Mentre guido mi impongo di non pensare, di non pormi domande, di concentrarmi sulla strada e sul letto che mi attende. Ci riesco a fatica. A casa trovo Angela appena rientrata dal pub. Si sorprende di vedermi lì, le avevo detto che avrei dormito fuori. E' troppo stanca per fare altre domande, ci mettiamo a letto e dormiamo, solo il tempo di dirmi che Giada le ha detto di andare il giorno dopo da lei per un video, senza di me. Mi sento un po' in colpa nei suoi confronti, per averle taciuto la mia visita di due giorni prima. La stanchezza vince anche me e mi addormento senza più pensare. Il giorno Angela parte per 'gli studios' e io mi dedico ai libri. Sto leggendo e rileggendo un concetto particolarmente ostico quando arriva un sms. E' di Giada che mi dice di collegarmi al sito per guardare un video in diretta alle 16,00, però di vedere prima l'ultimo video pubblicato. Lo faccio grato per la distrazione dai libri e mi collego. In fretta vedo che c'&egrave un video nuovo, oltre a quello girato con me, con protagoniste Giada, Filomena e Mila. Le tre ragazze sono nude, su un letto enorme, si carezzano a vicenda, si baciano, si leccano. Mila &egrave con la testa tra le gambe di Filomena supina e Giada &egrave a cavalcioni del suo volto per farsi leccare. Poi fanno la comparsa gli strap-on, uno particolarmente grande e lungo. Vedo Mila che lo indossa, una sporgenza, più piccola, dentro di sé, e si stende; Filomena le sale sopra penetrandosi da sola. Ben presto gemono entrambe muovendosi con frenesia, strusciando i seni l'una sull'altra. Vedo Giada agganciarsi lo strap-on che già conosco e immagino quello che sta per fare. Nulla di nuovo, penso, vuole sfruttare la 'nuova professionalità' di Filomena. Quel che mi sconvolge &egrave l'audio: quando Giada incula Filomena questa urla di dolore e Giada le grida a sua volta: - Allora, io sono una stronza? Hai detto che sono una stronza? Piccola puttanella, ti piace come t'incula questa stronza? Prendi, prendi PRENDI ' Senza delicatezza, con rabbia, Giada la penetra con colpi secchi ficcandole il dildo sino in fondo. - NO. NOOOOOO, fermati, mi fai male''.. fermatiiiiii. Ti prego, fai piano, fai pianoooooOOOHHHHHH ' Filomena non può muoversi, Mila da sotto, continuando a scoparla e a scoparsi col doppio dildo le ha serrato le braccia intorno al collo tirandola a se, esponendola al brutale assalto di Giada. - Ripeti che sono una stronza ora, DILLO. '''.DILLO CHE SONO UNA STRONZA! ' - Perdonami, perdonami, non volevo, mi &egrave sfuggito. Ti prego, fai pianooooohhhhhh ' I gemiti di Filomena cambiano velocemente registro: la stimolazione di Mila, Giada che ora ha rallentato i colpi permettendo allo stretto cunicolo di adattarsi, lo scoprirsi semplice oggetto nelle mani di Giada, impotente, prigioniera. Tutto concorre a darle piacere e ora mugola sempre più forte fino a quando non &egrave lei stessa a incitare Giada e Mila a fare più forte, a fotterla da entrambe le parti come una troia. Perde la cognizione di tempo e luogo Filomena, &egrave conscia solo delle sensazioni che riceve dai due oggetti in plastica dentro di lei. La voce di Giada &egrave ritmica, suadente, un mantra erotico che le entra fin nel profondo del cervello. - Tu mi appartieni, posso fare di te quello che voglio. Lo sai? LO SAI? DILLO''DILLO!!!! ' - Sì, sono tua, sono tua, scopami ancora, scopami forteEEEEHHHHHH MMMMHHHHHHH AHHHHHHHHAAAHHHHHHH ' L'orgasmo invade Filomena con forza inusitata, le pare di essere sballottata da un mare in tempesta: piange, ride, urla, sbava intrappolata tra le due ragazze scatenate e alla fine si accascia sopra Mila senza più forze. Persino il toglierle i dildo da dentro le dona un ultimo sussulto di piacere. Si fa rovesciare di lato persa in un mondo oro e rosa, non si oppone quando Giada le spinge la testa tra le gambe di Mila: - Falla godere, usa la tua lingua, le tue labbra, bevi il suo piacere, Hai capito? ' Giada ripete la domanda rimasta senza risposta. - HAI CAPITO! ' - Ssssì, ho capito ' Giada le preme la testa sulla micina di Mila e urla ancora: - SI' COSA? ' - Sì'.. padrona ' Filomena ha capito cosa Giada vuol sentirsi dire, risponde con tono umile e si dedica a Mila facendola presto gemere e infine godere, leccando e succhiando la micina fradicia, bevendo i succhi che ne fuoriescono, ricevendo la carezza di Giada sui capelli, sul viso, come premio per la sua ubbidienza. Io sono rimasto immobile davanti allo schermo. Ho visto Giada prepotente, quasi cattiva, poi trasformarsi e carezzare dolcemente Filomena, la stessa dolcezza che ha avuto con me. Provo un brivido di paura quando invece avanza verso la telecamera, un attimo prima di staccare: il suo viso &egrave rigido, il suo sguardo &egrave duro, i suoi occhi sono torbidi, di un verde cupo. Per la prima volta mi chiedo se non faccio bene a fuggire a gambe levate da questa situazione. Mi rimetto a studiare ma non riesco a concentrarmi. Davanti agli occhi mi scorrono in sequenza le varie espressioni di Giada. Misteriosa, arrabbiata, dolce, impaurita. Così come ho imparato a conoscerla senza sapere cosa può indurre il passaggio dall'una all'altra. Finalmente arrivano le 16,00 e mi ricollego al sito. Sul solito lettone sono in tre, totalmente nude. Mila, Filomena e Angela. Noto che l'inquadratura &egrave cambiata, &egrave più dall'alto di come ricordi. Forse un cavalletto che permette una visione totale di Angela legata con morbide sciarpe a braccia e gambe divaricate, esposta e indifesa. Mila esce dall'inquadratura e torna con una bacinella, una bomboletta e un rasoio, l'occorrente per radersi. Dallo sguardo interrogativo di Angela intuisco che lei non se l'aspettava, non le &egrave stato detto nulla. Di buon grado si sottopone alla rituale saponata fatta da Mila, mentre Filomena le carezza i seni stringendole i capezzoli. Il rado cespuglietto sparisce in un batter d'occhio lasciandola implume, liscia e delicata come una bambola. Mila non si ferma, va alla caccia di ogni pelo visibile e invisibile all'interno delle cosce, slacciandole le gambe e facendogliele tirare indietro si avventura anche sull'ano e dintorni. Delicatamente, un tocco di rasoio e un bacio, un colpetto e una slinguatina, a volte col manico la penetra per qualche centimetro e Angela subisce passivamente mugolando. Alla fine viene sciacquata e asciugata, le gambe le sono nuovamente legate e fa la comparsa una bottiglietta di dopobarba maschile. Lì Angela si irrigidisce, immagina già che risultati produrrà sulla sua pelle delicata e così &egrave quando Mila si bagna entrambe le mani e poi le poggia e le intrufola lì dove &egrave appena stato il rasoio. L'urlo belluino di Angela fa saltare anche me dalla sedia, immagino il bruciore in parti tanto delicate, però subito una salvietta bagnata, forse con una crema, le viene passata in ogni dove e lei si rilassa. Micina e monte di venere appaiono rossi e gonfi, in contrasto con il candido colore delle zone accanto. Mila adesso si china in avanti, con la punta della lingua si attarda sul clitoride, lo scopre, lo fa uscire delicatamente prima di prenderlo in bocca e succhiarlo piano. Angela geme, appena Filomena le si mette a cavalcioni della faccia si affretta a ripetere su di lei ciò che le sta facendo Mila. Il trio continua per qualche minuto e il grado di eccitazione nelle ragazze sale. Vedo una figura entrare di lato: &egrave Giada. Nuda anche lei indossa una mutandina a doppio strap-on il cui uso &egrave facile intuire. Batte sulla spalla di Mila, la fa togliere, s'inginocchia tra le gambe di Angela e, aiutata da Mila, le solleva il bacino puntandole il dildo più grande alla vagina. Lo tiene lì muovendolo appena e Angela gradisce a giudicare dai sospiri. Un ditino di Mila &egrave sull'ano di Angela, lo carezza, lo penetra piano spargendo un qualche lubrificante. La vedo ungere anche i due dildo. Angela non può vedere, però li sente quando Giada repentinamente li conficca entrambi nel suo corpo senza alcuna delicatezza. Urla e sussulta, cerca di liberarsi dai lacci ma questi resistono e il peso di Filomena sopra di lei la immobilizza del tutto. Dalla bocca di Angela escono insulti a ripetizione, non sa chi sia a scoparla in quel modo. Lo scopre non appena Filomena si toglie. La bocca le si chiude, vedo i suoi occhi sgranati, la faccia incredula. Immagino il viso di Giada che lei vede direttamente, l'espressione che pare terrorizzarla. Vorrei e non vorrei vederla io stesso, ne ho paura e curiosità. Intanto la sessione prosegue, Mila &egrave con la lingua sul suo clitoride, Filomena sui suoi capezzoli, Giada continua a scoparla ininterrottamente. Angela trasfigura. Dall'incredulità la sua smorfia diventa di piacere. Urla e si dibatte negli spasimi di un orgasmo che l'ha colta all'improvviso. Vorrebbe rilassarsi ma le tre donne glielo impediscono continuando ancora. Alla fine sembra più una tortura che una scopata., Perdo il conto di quante volte Angela goda, &egrave come un orgasmo lungo e ininterrotto che la costringe prima a dire basta, poi a implorare che smettano. Filomena si alza e scompare dall'inquadratura, vedo Mila e Giada sorridere e salutare la cam, poi scompare il video. Filomena deve aver disconnesso. Non capisco cosa voglia Giada, perché sicuramente &egrave lei la regista della cosa. Attendo con ansia il ritorno di Angela. Alla fine arriva, accompagnata da Filomena che la sostiene. - Giada mi ha detto di riportartela ' Dice solo questo e poi va via. Aiuto Angela a entrare in casa, la faccio stendere sul letto mentre le preparo un bagno caldo. La spoglio e la faccio entrare nella vasca, con la spugna la lavo massaggiandole il corpo E' stremata, fa fatica a muovere persino le braccia. Continuo a lavarla e l'unica reazione &egrave una smorfia quando arrivo alle parti intime. - Lascia, sono irritata lì ' Sono le sue uniche parole, poi chiude ancora gli occhi e sospira mentre proseguo le abluzioni. La asciugo frizionandola vigorosamente per riattivarle la circolazione e rinvigorirla. Sospira contenta mentre lo faccio, gli occhi ancora chiusi. Poi si lascia portare a letto, camminando a fatica, e mettere sotto le lenzuola. Mi stendo al suo fianco e aspetto. Quando credo che si sia addormentata mi parla: - E' stato terribile''.. e sublime insieme. Anche dopo che Filomena ha chiuso il collegamento Giada ha continuato a scoparmi. Non so nemmeno io quante volte ho goduto, come finiva un orgasmo cominciava l'altro, a catena. L'ho implorata di fermarsi ma niente, continuava, e io godevo, godevo e soffrivo. Credo di essere svenuta a un certo punto e questo deva averla convinta a fermarsi. ' - Ma perché l'ha fatto? Che senso ha una cosa del genere, per di più a cam spenta. ' - Non lo so Mauro, quando mi ha penetrata a secco non so quante parolacce le ho detto senza sapere chi fosse. Quando Filomena si &egrave tolta e ho visto che era Giada'''..non lo so. Aveva un'espressione strana che non le avevo mai vista. Sulla faccia c'era un ghigno cattivo, quasi sadico, ma gli occhi che mi fissavano erano pieni d'amore. Non so spiegartelo, mi sentivo come ipnotizzata da quegli occhi, e un orgasmo mi ha preso all'improvviso. Non ero nemmeno vicina, ancora sentivo male, soprattutto dietro, e l'istante dopo godevo come una pazza. E' stato bellissimo, e anche quando ha continuato. Però a un certo punto &egrave stato troppo. Le ho chiesto di fermarsi, che non ce la facevo più. Quando ho visto Filomena che staccava il collegamento ho pensato che fosse finita, e invece ha continuato ancora. So solo che la imploravo e lei nemmeno mi sentiva, e io godevo in continuazione senza potermi controllare. Lì devo essere svenuta e quando mi sono ripresa ero libera dai legacci, Mila mi stava carezzando le guance e Giada, con ancora addosso gli strap-on, mi guardava fissa. ' - Non la capisco ' - Nemmeno io, e nemmeno ho capito bene le sue parole dopo ' - Perché, cosa ha detto? ' - Mi si &egrave avvicinata, guancia contro guancia e mi ha detto: 'Mi ami Angela? Ami più me o Mauro?' ' - Proprio questo ti ha detto? ' - Sì, sono le esatte parole, e le ha ripetute ancora. Le ho detto di sì, che l'amavo con tutto il cuore, e mentre lo dicevo sentivo che era vero. Poi mi ha baciata, con dolcezza, e mi sentivo pronta a ricominciare anche se non mi reggevo in piedi. Se mi avesse penetrata di nuovo, se avesse ricominciato sarei stata felice. Mi ha sorriso Mauro, e gli occhi sembravano avere un fuoco verde dentro. Mi ha detto che anche lei mi ama e di raccontarti tutto. ' - Cosa c'entro io? E perché ti ha chiesto se ami più lei che me? ' - Ehm, il fatto &egrave che le avevo detto che mi stavo innamorando di te''''' Lo so, forse non avrei dovuto, ma sai le chiacchiere tra ragazze''' Non ero nemmeno sicura dei miei sentimenti. Con te sto bene Mauro, ma non so se tu provi qualcosa per me e così ne parlavamo tempo fa con Giada, Mila e Filomena. E' imbarazzante dirtelo così ma &egrave la verità. ' Nel silenzio della notte Angela tace, attende da me qualcosa che non so se sono pronto a darle. Dovrei fare prima chiarezza dentro di me, sui miei sentimenti''. Su Giada. Alle labbra mi vengono parole che non ho pensato: - Mi ami Angela? Ami più me o giada? ' Sussulta per la sorpresa. Non le do tempo di rispondere, mi sporgo e premo le mie labbra sulle sue. Un bacio semplice, senza secondi fini. Mi stacco prima che possa socchiudere le sue labbra, ricambiarmi. La abbraccio e spingo la mia faccia tra i suoi capelli, le bacio il lobo dell'orecchio e le sussurro: - Dormi Angela, riposati, ne riparleremo ' La sento emettere un sospiro che sembra di gratitudine, forse di sollievo. L'attimo dopo &egrave sprofondata tra le braccia di Morfeo. Dorme come una bambina, profondamente. Sono io che stento a addormentarmi, con mille pensieri in testa che si inseguono senza che riesca a focalizzarne uno. Alla fine mi addormento anche io. Al mattino la lascio dormire sino a tardi mentre studio, poi la sveglio per il pranzo, una cosa leggera, e la faccio tornare a letto. Avverto al pub che non può andare al lavoro e aspetto che si svegli da sola. Cosa che avviene a sera inoltrata. Ancora le preparo qualcosa di leggero per cena. Mangiamo in silenzio davanti alla tv, spiluccando dai piatti. Dopo che ho pulito si accoccola sul divano accanto a me, guardiamo un qualche talk show senza seguire i discorsi con attenzione. - Vi amo entrambi ' E' la risposta di Angela alla mia domanda della sera precedente. Parla all'improvviso, la testa appoggiata alla mia spalla, senza guardarmi. E' una dichiarazione detta con voce chiara e gentile che però mi scuote nell'intimo. E' la sua affermazione decisa, consapevole, piena di innocenza. Dopo due minuti di silenzio, vedendo che non replico, alza la testa verso di me per sollecitarmi. Appoggio le mie labbra alle sue e continuo a tacere. Non so cosa dire. Tengo a lei ma &egrave amore? Tra lei e Giada chi sceglierei? Pare capire il mio tormento e torna a appoggiare la testa alla mia spalla. Ancora due minuti di silenzio e lei prosegue. - Ora sto bene, sono solo un po' irritata dove sai ma passerà presto. Che ne dici di andare da qualche parte? Non ho voglia di tornare a letto, almeno non per ora. ' Mi trova d'accordo e insieme raggiungiamo un locale poco distante dove fanno musica. A un tavolino un po' appartato ascoltiamo il gruppo che si esibisce, beviamo qualcosa, chiacchieriamo del più e del meno. Sembriamo una coppia navigata e forse lo siamo davvero visto ciò che abbiamo passato insieme. Ci stufiamo presto della confusione e torniamo a casa. A letto Angela mi cerca. Sento la sua mano sotto le lenzuola raggiungere il mio inguine, impadronirsi del mio pene facendolo risvegliare. - Lascia stare Angela, non &egrave necessario ' - No, sei stato carino con me ieri e anche oggi. Preferisco non scopare però posso farti venire con la bocca se vuoi ' - No, davvero, riposati ancora, avremo tempo per farlo. ' Resisto alla tentazione e le allontano la mano, non &egrave questo quel che voglio anche se trovo difficoltà a farlo capire al mio cazzo. Angela sospira appoggiando la testa all'incavo della mia spalla. Mi dà un bacio leggero sulla pelle e poi si addormenta. La seguo a breve. Il giorno dopo ci svegliamo allegri e pimpanti. Io devo andare in facoltà per alcune cose, lei sbriga dei lavori di casa. Ho terminato i miei impegni e sto per tornare a casa quando ricevo la telefonata del regista. Mi chiede se posso recarmi subito in un certo posto per sostituire l'operatore che ha dato buca all'ultimo. Non ne ho poi tanta voglia ma penso che può essere una piacevole variazione sul tema trovarmi dalla parte di qua della macchina da ripresa dopo tanto tempo. Così accetto e mi sbrigo a raggiungerlo. Qui, in un appartamento molto grande trovo lui in febbrile attesa. Noto che ha un braccio al collo. Mi spiega che ha avuto un piccolo incidente che gli impedisce di fare anche l'operatore, altrimenti non mi avrebbe chiamato quando l'altro gli ha dato forfait. - Grazie Mauro. Non ero sicuro che saresti venuto ora che lavori in proprio. ' Lo dice con tono che pare sincero, mi &egrave veramente grato. Per lui &egrave un'emergenza, deve finire entro la giornata e solo la disperazione lo ha indotto a chiamarmi. Ciò non gli impedisce di domandarmi come va con la nostra attività, e qui il tono &egrave più curioso, vi leggo 'invidia'. - Ho saputo che andate alla grande, addirittura all'estero con Jean. Non &egrave da tutti sai. Merito di Giada senza dubbio. A proposito di Giada, che le &egrave successo? ' - Come che le &egrave successo? ' - Niente, sto lavorando con Marina e mi sembra che abbiano litigato, non so il motivo. ' Lo informo che non ne so niente e che comunque sono affari loro. Forse capisce o forse &egrave solo la fretta di chiudere il lavoro e passa a spiegarmi cosa devo fare. Di là, in una immensa camera con un letto circolare enorme ci sono gli attori e una ragazza giovane. La ragazza, mi spiega &egrave la segretaria che ha sostituito Flavia, e dicendolo noto ancora un po' di acredine nei suoi confronti. Gli attori li conosco tutti, li ho già ripresi altre volte, idem per le attrici tra cui c'&egrave Marina, la bionda che fa parte della nostra società, o almeno così pensavo, lo scoprirò dopo. Intanto c'&egrave un film da girare. Il regista dà le indicazioni e fa sistemare gli attori e si comincia. Andiamo avanti per un paio d'ore. Ho modo di notare un certo rossore sulle guance della segretaria, specialmente quando prima Marina e poi un'altra attrice sono impegnate in una doppia e tripla penetrazione. Noto anche l'atteggiamento del regista nei suoi confronti, probabile abbia sostituito Flavia in tutti i sensi. A ogni modo arriviamo alla pausa pranzo. Mi stendono un panino e una bottiglietta d'acqua e mi siedo da parte per mangiare. Marina, in una vestaglia di seta molto corta, si siede al mio fianco e mi parla con tono ostile. Apprendo che ha litigato con Giada due mesi prima e che &egrave stata 'sbattuta' fuori. La rabbia le pervade la voce, mi accusa di essere il 'cocco' di Giada e parla a ruota libera. Riesco a ricostruire la vicenda, avvenuta due mesi prima. In pratica Marina ha fatto una scenata di gelosia a Giada, sentendosi trascurata da lei a mio favore. Mi accusa di essere il suo 'cocco' e altre piacevolezze del genere. Ha commesso l'errore di dare un aut aut a Giada: o me o lei, e Giada non ha ceduto. Per coerenza, di più per rabbia, ci ha abbandonato. L'episodio scatenante era stato un video girato agli studios. In effetti era stata l'ultima volta che avevo visto Marina. Io non partecipavo attivamente ma fungevo da operatore. Durante una scena, lo ricordavo bene, in cui Marina era presa da Mino e un altro ragazzo chiamato per l'occasione, Giada scherzando mi aveva infilato una mano nei pantaloni, schiacciandomi il seno contro la schiena, e massaggiandomi mi aveva provocato un'erezione istantanea. L'aveva fatto per scherzo, per rendermi difficoltoso il lavoro. Alla fine mi ero arreso e posata la telecamera l'avevo inseguita per lo studio abbrancandola e fingendo di scoparla da dietro. Era stato un momento ludico, tutti avevano riso tranne Marina che aveva forse visto in quel gioco una preferenza nei miei confronti. Lei e Giada non stavano proprio insieme anche se finivano spesso a letto. Diciamo che c'era un legame sottile che si era incrinato quando era comparsa Mila. Non che Marina fosse stata esclusa, però soffriva un po' a dover dividere le attenzioni di Giada con la piccola. Io ero stato la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso e la sua gelosia era esplosa. Vedendola cosi astiosa mi considerai fortunato a non dover recitare con lei, sarebbe stata capace di mordermi. Peccato fosse finita così, perché Marina in fondo mi era simpatica. Presi l'appunto mentale di chiedere a Giada i particolari e, soprattutto, perché non avesse detto nulla. Poi tornai al lavoro e devo confessare che quando uno degli attori non fu troppo gentile con Marina, sodomizzandola a secco, non mi dispiacque vedere la smorfia, per quanto fosse abituata, sul suo volto. Tornai a casa poche ore dopo con qualche euro in più in tasca. Angela era andata al lavoro e così la attesi studiando e cazzeggiando in internet. Al suo rientro appresi della chiamata di Mila per un video da girare il giorno dopo. Ci addormentammo senza fare sesso per risparmiarci. Negli studios trovammo Giada, Mila, Flavia e Mino a attenderci. In breve improvvisammo una scena tipo party tra amici. A turno avremmo usato una handycam per riprendere. Non ero proprio dell'umore giusto, avrei preferito parlare con Giada di tante cose che volevo chiarire, però come resistere a una Mila incantevole in un intimo bianco sexy, striminzito, ancora più evocante proprio per la sua mancanza assoluta di trasparenze e/o pizzi? Dopo essermi spogliato me la trovai di fianco, mentre riprendevo Giada e Flavia alle prese con Mino, zoomando su un doppio pompino da urlo. Inizialmente me lo prese solo in mano, massaggiandolo fino a fargli prendere consistenza, poi si inginocchiò prendendomelo in bocca. Feci un primo piano alle sue labbra chiuse intorno alla mia cappella, agli occhi ridenti mentre mi succhiava. Di colpo un'altra testa apparve nell'inquadratura. Paola si era sentita forse esclusa e era venuta a contendere il mio cazzo a Mila. Mi godetti anche io un doppio pompino e mi ritrovai al massimo dell'erezione in un lampo. L'eccitazione mi derivava, oltre che dalle sensazioni fisiche, dal vedere in primo piano due paia di labbra appoggiate alla mia cappella, una per lato, due lingue che saettavano e si incontravano sopra di essa, due bocche che mi prendevano a turno dentro di sé; soprattutto il modo in cui lo facevano: pareva quasi una battaglia in cui Paola con irruenza rivendicava i suoi diritti e Mila che li cedeva di malavoglia, senza rinunciare a passare la lingua su tutta l'asta mentre ero nella bocca dell'altra. A dirimere la questione tra di loro intervenne Giada. Di prepotenza si pose tra le due, davanti a me, si impadronì del mio cazzo sottraendoglielo e lo fagocitò interamente in un vero e proprio gola profonda. Alle due rimase solo di restare in attesa che ne tornasse visibile, e disponibile, una parte. Cosa che non accadde presto. Giada fece mostra di una tecnica perfetta riuscendo a respirare col naso. Sentivo il suo cavo orale contrarsi intorno a me, quando aprì gli occhi per fissarmi mancò poco che venissi all'istante. Lo tirò fuori poco alla volta, lucido di saliva, e subito le due ragazze si protesero con la lingua seguendo le labbra di Giada che arretravano. Da vera 'padrona' con la mano lo spinse verso Mila che non perse tempo a imboccarlo. Angela dall'altra parte ebbe un moto di disappunto, troppo evidente era stata la mossa di Giada, però venne subito blandita, e non solo, dalla bocca di questa che la raggiunse per un bacio vorace e appassionato. Sul letto intanto Flavia era salita sopra Mino. La vedevo di spalle, il pene che scivolava dentro e fuori dalla sua micina lucido di umori e saliva, il piccolo ano grinzoso esposto nel movimento. Zoomai sul particolare e mi venne una voglia improvvisa. Mi staccai a forza dalle ragazze, le aggirai e porsi la handycam a Giada alzatasi. Forse fu sorpresa dal mio gesto imperioso ma senza fare una piega la prese e continuò a riprendere. Salii sul letto in piedi, porsi il mio cazzo a Flavia che capì subito prendendolo in bocca e bagnandolo con abbondante saliva. Quando lo ritenni sufficiente mi spostai dietro di lei, mi misi le dita in bocca e mi inginocchiai dietro di lei. Con le dita bagnate lubrificai approssimativamente il buchino poi glielo puntai e spinsi. Mino si era un attimo bloccato per agevolarmi e riuscii a entrare per almeno metà senza problemi. Dalla bocca di Flavia uscì un 'OOOOHHHHHH' con un tono estremamente eccitante. Restai fermo un poco per farla abituare e solo quando lei stessa cominciò a venirmi incontro per farsi penetrare, oscillando stretta tra me e Mino, la presi per i fianchi e cominciai a colpire sempre più forte, sempre più veloce, muovendomi nel budello, ora abituato alla mia presenza, con facilità. Durai poco. il vedermi conteso da tre belle donne e il riaffermare con la mia iniziativa almeno un minimo d'indipendenza, dal lato psicologico, e soprattutto sentirmi stretto dalle tenere carni di Flavia che con mugolii e sospiri pareva apprezzare il trattamento, tutto concorse a farmi montare dentro l'orgasmo. Giada era vicinissima, intenta a un primissimo piano del mio cazzo che entrava e usciva dal culetto di Flavia. Nel momento stesso in cui cominciavo a godere sentii un piccolo dolore, qualcosa entrarmi dietro. Abbassando gli occhi vidi Giada che mi guardava ridente, la handycam puntata sempre sul culo di Flavia, e realizzai che era il suo dito che penetrava il mio ano non abituato. Non mi piaceva molto come pratica ma il dolore, più un fastidio, non era tale da bloccarmi l'orgasmo. Infatti cominciai a schizzare il mio seme nel culo di Flavia. Lo feci di gusto, godendo di ogni schizzo accompagnato da una mia bordata che mi faceva penetrare sino in fondo. Fu un gesto irrazionale: gli ultimi schizzi li feci fuori. Estrassi, se pur con rammarico, il mio cazzo dall'ano di Flavia, me lo presi in mano e lo rivolsi verso il volto di Giada. Uno schizzo prese l'handycam sporcandola e arrivando in parte sulla guancia di lei; il successivo la prese direttamente nella bocca spalancata per lo stupore. Ce ne furono altri ma meno potenti, meno precisi. Mentre rantolavo preda degli ultimi spasimi vidi ancora una volta gli occhi di lei farsi di un verde cupo, intenso, rivolti a me con rabbia, e subito dopo un sorriso irridente mentre chiamava a se con un gesto Angela e Mila porgendo a sua volta a me l'handycam. La presi e con l'obiettivo sporco del mio seme inquadrai le due ragazze che leccavano il volto di Giada ripulendolo. Una pulizia accurata che terminò con un duellare di lingue a due, a tre, scambiandosi saliva e resti del mio piacere e ancora Giada che fissava l'obiettivo, cio&egrave me, baciando con forza Angela, spingendole la lingua fin dove poteva, una mano intorno alle sue spalle a sancire il possesso. Staccai la ripresa e pulii l'handycam con cura. Voltandomi vidi che Flavia e Mino, ancora sul letto, ancora accoppiati, si erano fermati guardando alternativamente me e Giada. Non doveva essere sfuggito loro lo scambio di 'gentilezze'. Mila e Angela erano di fianco a Giada e anche loro mi guardavano aspettando un mio gesto. Lei, la 'regina', faceva sfoggio di noncuranza pulendosi il viso con una salvietta umida e controllandosi il trucco con uno specchietto. Toccava a me portare avanti la storia: porsi la handycam a Angela e salii sul letto davanti a Flavia. Il mio affare era non proprio a riposo ma sicuramente non al massimo e lo agitai con la mano un paio di volte davanti alla sua bocca per invitarla a un pompino rinvigorente. Non si fece pregare mentre Mino riprendeva a scoparla da sotto. Angela registrava tutto muovendosi intorno a noi per cogliere questo o quel particolare e Giada rientrò in gioco con Mila andando dietro Flavia a leccarle e mordicchiarle le natiche. Prima un dito, poi due finirono nel buchino allargato. Mi feci passare la videocamera da Angela e dall'altro ripresi il particolare delle dita di Giada dentro il culo di Flavia e poi il volto di quest'ultima che esprimeva piacere mugolando mentre mi succhiava con forza. Mino annunciò il suo prossimo orgasmo e Giada impugnò il suo cazzo facendolo uscire dalla micina di Flavia per masturbarlo e farlo godere sul suo viso e su quello di Mila. Ripresi dall'alto il piacere di Mino che schizzava sulle due facce, la bocca di Giada che se ne impadroniva prima di passarlo a Mila e leccare le gocce di sperma dal culo di Flavia, dalla sua mano, dalle gambe sottostanti, dall'asta dura che sporgeva dalle piccole labbra. Interruppi ancora la ripresa in attesa di decidere come proseguire la scena. Il montaggio avrebbe poi sistemato le cose in un flusso coerente. Ancora Giada e Mila si ripulirono, così Flavia e Mino, mentre Angela beveva un sorso d'acqua da una bottiglietta e io, uccello al vento, aspettavo istruzioni o, forse, un rimbrotto da Giada. Questa invece si calò ancora nel suo ruolo manageriale spiegando come avremmo girato la scena seguente, come se nulla fosse successo, come se la 'lotta' tra me e lei fosse solo frutto della mia immaginazione. Possibile lo fosse? Il suo modo troppo tranquillo di fare mi fece venire più di un dubbio. Ricominciammo con Mino che riprendeva Flavia e Angela in un 69, di fianco a me e Giada. Lei, seduta sul letto come me, mi masturbava lentamente. Poi si chinò per prendermelo in bocca a favore di videocamera. Dietro di noi, inquadrate parzialmente, si sentivano i gemiti delle due ragazze che si leccavano. A un tratto sobbalzai. Avevo sentito distintamente i denti di Giada chiudersi sulla mia cappella. Impossibile fosse un errore da parte sua, troppo esperta come ben sapevo. Li sentii ancora e la vidi con gli occhi rivolti verso di me, le fauci spalancate, i denti aperti sopra il mio cazzo. Per un istante temetti volesse farmi davvero male, l'istante dopo ero profondamente dentro la sua bocca ricevendo le dolci carezze della sua lingua, gli occhi sempre fissi nei miei. Stava giocando, o meglio: mi stava prendendo per il culo. Mi arrabbiai, dentro di me si riaccese lo spirito di rivalsa che mi aveva spinto a 'sfidarla'. Non volevo arrendermi in questa 'lotta', volevo restituirle colpo su colpo. Approfittai di una sua pausa, quando fui libero dalla sua bocca, per rovesciarla sul letto quasi addosso alle ragazze. Con una mano la tenevo bloccata per le spalle, con l'altra ero sulla sua micina, due dita dentro di lei a scoparla con forza, il palmo che strusciava forte sul suo clitoride. Cercò di ribellarsi, di sollevarsi. Senza successo. Chiamai Mila a aiutarmi, le dissi di leccarle i capezzoli, avevo imparato quanto li avesse sensibili. Dapprima indecisa Mila mi assecondò. Si chinò su Giada baciandole li bottoni erti, dritti come fusi, due fragole invitanti, le leccò il seno, la gola, raggiunse la bocca per un bacio che fu cercato da Giada stessa che non era rimasta insensibile alle mie manipolazioni. Era il momento di andare oltre, le andai sopra cercando di penetrarla, di scoparla, l'uccello durissimo. C'ero quasi quando con un colpo di reni mi disarcionò. Provai ancora, niente. Ogni volta che riuscivo a arrivare alla sua micina si agitava e mancavo l'obiettivo. Rideva di me, apertamente. Con gioia e cattiveria mi disse: - Solo se lo voglio io - Mi sembrava di impazzire. Feci forza e mi riposizionai tra le sue cosce. Resistetti alla voglia e mi limitai a farle scivolare l'asta sull'apertura. Anche così era bellissimo per me. Lei attendeva che provassi ancora a penetrarla per frustrare le mie intenzioni. Invece continuai a scivolarle addosso per lunghissimi istanti. Vidi nei suoi occhi un'aria interrogativa. Le afferrai la testa con entrambe le mani, a fior di labbra le sussurrai: - Solo se lo vuoi anche tu ' Pareva essere la mia resa ma non era questo che intendevo. La sua resistenza mi aveva fatto venire altre voglie. La sentii rilassarsi e mi feci indietro. Appoggiai la punta dell'uccello non sulla micina ma sul suo buchino, senza provare a penetrarla. Ancora la sussurrai: - Solo se lo vuoi anche tu ' E attesi. Vidi una miriade di espressioni passarle in volto e finalmente decise. Con una mano scese tra di noi, mi prese l'uccello e se lo puntò da sola sull'ano, poi mi si fece incontro penetrandosi autonomamente. La bocca le si aprì in un sospiro roco, rovesciò la testa indietro chiudendo gli occhi. Spinsi, spinsi più forte entrando in lei quasi del tutto. Poi fu un susseguirsi di baci e morsi. Come due belve affamate ci avventammo l'uno verso l'altra: io per penetrarla meglio, lei per farsi penetrare a fondo. Le nostre bocche si univano e si lasciavano in continuazione, le nostre lingue leccavano labbra, guance, occhi, i nostri denti cercavano la carne senza però mai affondare troppo. Fu un amplesso bestiale come mai mi era capitato, a malapena consci di Mila che continuava a accarezzarci lievemente e con fare indeciso, fatto di versi, grugniti, gemiti. Le sue braccia intorno a me a stringermi con forza, le sue cosce strette sui miei fianchi. Venimmo quasi insieme, io ululando il mio orgasmo con lei che mi tirava indietro la testa per i capelli affondando i denti nella mia gola. Un piccolo dolore, un grandissimo piacere condiviso da lei che si contorceva tra le mie braccia gridando. Mi riposai con la faccia affondata sul suo seno, la sua mano a carezzarmi la chioma. Silenzio intorno a noi. Riprendemmo contatto con la realtà come svegliandoci da un sogno. Gli altri ci guardavano con aria strana. Flavia e Angela si erano sedute sul letto, Mino aveva l'handycam nella mano abbandonata penzoloni, Mila'''. Mila sembrava sull'orlo del pianto. Ci guardava alternativamente con gli occhi lucidi, le labbra contratte, il nasino arricciato, i piccoli pugni serrati. Come mi alzai mi si slanciò addosso abbracciandomi e con voce rotta mi diceva all'orecchio: - Non litigare con lei, ti prego, non litigare con lei. ' Potei solo abbracciarla strettamente, sentendo il suo corpo tremare contro il mio, e cercare di tranquillizzarla carezzandole la testa. Volevo dirle che no, non avrei litigato con Giada, ma non ne ero sicuro, non dipendeva solo da me e non volevo mentirle. Giada si avvicinò a sua volta. Pareva scossa anche lei dalla reazione di Mila. La prese per le spalle e la fece voltare verso di sé staccandola da me, l'abbracciò e le disse le parole che avrei voluto dire io, e nel farlo mi guardava come cercando una conferma. Mi accostai e le abbracciai entrambe, all'altro orecchio le dissi ciò che voleva sentire e il tremore del suo corpo cessò mentre le riempivamo, ognuno per lato, il volto di piccoli baci, fino a trovarci insieme sulle sue labbra non per contendercele ma per dividere equamente le carezze della sua lingua che correva da un lato all'altro, dalla sua alla mia. - Mino, riprendici. ' L'ordine di Giada fu secco. Si mise sul letto tirandosi addosso Mila, seno contro seno, bocca contro bocca. Mi fece cenno di avvicinarmi e capii cosa volesse. Così salii anche io sul letto mentre le due si voltavano di fianco e, mettendomi dietro Mila, le cercai la micina con il mio affare ancora non perfettamente rigido. Bastò strofinarlo un poco sul suo tondo culetto e fui pronto. Nel penetrarla da dietro sentii distintamente le dita di Giada togliersi per farmi posto e soffermarsi sul clitoride. La 'scopammo insieme' così, non saprei come altro descrivere ciò che facemmo, con Mila che sospirava beata stretta tra noi due. Insieme ci adoprammo per farle raggiungere l'orgasmo e Mila venne poco dopo, mugolando nella bocca di Giada, spingendo indietro per farsi penetrare sino in fondo da me, tremando ancora con tutto il corpo ma questa volta per il piacere. Poi si rilassò, la testa nell'incavo della spalla di Giada di cui avevo il viso a pochi centimetri al di sopra di essa. Lei sporse le labbra verso di me e io verso di lei e ci scambiammo un bacio dolce, tenero, ben diverso dai precedenti e tra noi Mila sospirava felice. Nel parcheggio, riprendendo le auto per tornare a casa, Mino ci si avvicinò: - ti devo parlare ' Così invitammo lui e Flavia a casa nostra che raggiungemmo poco dopo. Seduti tutti e quattro sul divano, una birra per ciascuno, Mino iniziò: - Hai idea di cosa succeda a Giada? ' - Non proprio, non posso dire di conoscerla, in fondo sono solo pochi mesi. Posso dire che scopa divinamente ma no, non so cosa le passa per la testa. ' - Permettimi di parlarti di lei. Io la conosco da due anni, so molto di più per i sentito dire dell'ambiente ma considerali, appunto, dei 'sentito dire'. Allora, Giada &egrave entrata nel porno tre anni fa, prima nessuno l'aveva mai vista né sentita. Fece un provino e piacque al regista, lo stesso per cui lavoravi tu. Era giovanissima ma con una forte personalità e conquistò presto i favori di registi e addetti ai lavori. Ha come un magnetismo animale, ti coinvolge, ti cattura e ti tiene a se, ti fa sentire l'ultimo uomo rimasto sulla terra, se si concede ti senti come se fosse il favore più grande che un uomo possa avere. Quando mi guarda con i suoi occhi mi sento come ipnotizzato, e questo accade a tutti, uomini e donne. Lei &egrave bisex, non fa distinzioni. Del suo passato si sa poco, e quel poco &egrave tra i sentito dire di cui ti parlavo, a cominciare dalla nazionalità: chi dice sia slava, chi brasiliana, chi dice che il padre era un militare americano e che, seguendolo, ha girato il mondo. Fatto sta che parla benissimo diverse lingue, sicuramente italiano, francese, inglese, russo, portoghese, credo anche altre lingue. Insomma &egrave intelligentissima: tutti vogliono lavorare con lei, e tutti ne hanno paura. Hai visto di cosa &egrave capace quando &egrave arrabbiata. Io sono stato felice quando mi ha coinvolto in questa cosa con voi. Credimi, &egrave un titolo di merito far parte del gruppo ristretto scelto da lei. Lavora con tutti però &egrave una cosa differente, l'altra''' l'altra siamo noi e pochi altri, persone di cui si fida, persone che però debbono stare attente perché sgarrare con lei non ha appello. Avete visto cosa ha fatto a Filomena quando le ha dato della stronza. L'ha punita ma le ha fatto anche capire che l'apprezza, altrimenti sarebbe già fuori. Le ha fatto capire come deve comportarsi. Stia attenta a non sgarrare ancora''''.. dobbiamo stare tutti attenti. ' - Scusa Mino, ma io che le avevo fatto? ' E' Angela che lo interrompe. Si ricorda bene come &egrave stata trattata da Giada. - Tu niente, o forse tutto. Sbaglio o tra te e Mauro c'&egrave del tenero? ' Ci guardiamo io e Angela e alla fine annuiamo entrambi. Sì, sicuramente c'&egrave qualcosa che ci lega. - Forse &egrave stato questo, Giada &egrave tremendamente possessiva, &egrave capace di tanto amore ma altrettanto ne pretende e non sopporta di essere messa in secondo piano da qualcuno a cui tiene. Voi tenete a lei? La 'amate'? ' Rispondo io per primo: - Sì, forse no. Non lo so Mino, per lei provo attrazione e paura, amore e rabbia. Mi piace ma non sopporto quando mi tratta di merda. Vorrei stare più spesso con lei e nello stesso tempo vorrei scappare via. Non so spiegarlo. ' Angela aggiunge la sua: - Io provo un po' le stesse cose, credo di amarla un pochino, anche adesso mi piacerebbe fosse qui con noi eppure tremo al pensiero di come potrebbe reagire sentendoci parlare di lei. ' - Tu Mauro sei un'anomalia. ' La frase di Mino mi stupisce: - In che senso? ' - Tu sei l'unico di cui sono a conoscenza da cui ha accettato una'. chiamiamola 'ribellione'. Avevo già notato che con te andava più cauta, nell'ambiente pensavamo avesse un debole per te, perché Giada ha di queste preferenze, poi quando ti ha chiamato a far parte di questo ho capito che ti ritiene 'degno', e, per inciso, devo riconoscere che anche io lavoro bene con te, non sei uno stronzo. ' - Grazie Mino, anche io lavoro bene con te. Però come oggi non mi pare che mi abbia trattato coi guanti, sulla schiena sento ancora i suoi graffi e qui, sul collo, i suoi denti. ' - No, no, ti ha trattato più che bene, l'ho vista usare le unghie su un paio di stronzetti che pensavano chissà cosa, hanno portato i segni per settimane e sono dovuti andare a lavorare all'estero, qui non c'era più spazio per loro avendo Giada contro. - - E Marina? Mi pare che stessero assieme e che poi le abbia dato un calcio in culo senza preavviso ' - Marina &egrave stata stupida, non ha capito nulla. Quel giorno io c'ero e posso garantirti che Giada le voleva e le vuole bene, però Marina ha sbagliato a fare quella scenata, a far piangere Mila. Quando ha imposto a Giada di scegliere e Mila si &egrave rannicchiata sul divano piangendo ho temuto che l'avrebbe picchiata, invece s'&egrave limitata a indicarle la porta e Marina infuriata &egrave andata via, non l'ho più vista né sentita. ' - A proposito, visto che c'eri, perché nessuno s'&egrave degnato di dirmi che Marina ce l'ha anche con me? ' Racconto a Mino e a tutti del mio incontro casuale con Marina, delle sue parole 'cattive' nei miei confronti e dell'idea che mi sono fatto della questione. Mino sospirando mi ragguaglia: - Giada e Marina hanno fatto coppia, per la verità una coppia molto libera, per quasi un anno. Marina non &egrave cattiva, solo che &egrave stupidamente gelosa. Mentre Giada &egrave perfettamente bisex, Marina ha una predilezione più spiccata per le donne. Non si fa problemi a prendere uccelli per lavoro e a volte per divertimento, ma la sua preferenza &egrave quella. Quando Giada ha conosciuto Mila se ne &egrave subito invaghita e l'ha presa con se. Marina ha sopportato perché la considerava in fondo solo un'aggiunta al loro ménage, un giocattolino da condividere per un po'. Invece quando sei arrivato tu &egrave cambiato tutto. Ha capito subito che piacevi a Giada notando il suo atteggiamento diverso nei tuoi confronti, e questo non ha potuto sopportarlo, tu sei un uomo. Da lì la sua gelosia crescente e la scenata fatale. Ero convinto che tutto si sarebbe risolto e che se avessero potuto riparlare sarebbero tornate insieme, invece da come mi hai detto Marina ha ancora rabbia dentro; Giada non sopporterebbe un'altra scenata da lei. Peccato. A ogni modo, non ti ho detto nulla perché era una cosa nata e finita lì, e nessuno aveva voglia di ricordare quella scena, almeno non io. ' Vorrei rispondere che avrei preferito saperlo, non sarei partito svantaggiato incontrando Marina, però in quel momento sentiamo suonare alla porta. E' Filomena che &egrave passata a trovarci prima che andassimo al pub. Si sorprende di vederci in quattro a chiacchierare ma si inserisce presto nella discussione. - Non so che dire, quel giorno lo 'stronza' mi &egrave uscito così, senza voler offendere, era una battuta''. e l'ho pagata cara. Giada mi ha fatto veramente male. Poi mi &egrave piaciuto però sul momento mi sembrava mi stessero spaccando in due. Avesse cominciato con dolcezza credo avrei sentito solo piacere''.. ma così''.. E mi ha fatto ancora più male dopo, nella scena con Mila. Anche lì dopo mi &egrave piaciuto ma sul momento''.. non ho potuto sedere bene per due giorni ah ah ah ah .- - E cosa pensi di lei ora? Cosa provi? ' - Sono indecisa. Mi ha fatto male però dopo sembrava dispiaciuta'.. e mi ha fatto godere tanto. Ho capito che non devo più farla arrabbiare. E' lei che comanda, e a me sta bene. Cosa provo? Anche questo non lo so: mi attrae tantissimo. E' la prima donna per cui provo qualcosa del genere. Voi sapete che fino a poco tempo fa nemmeno pensavo di essere un po' lesbica, ora invece. ' Lo dice leccandosi le labbra mentre guarda Angela. - Veramente ero passata per vedere se c'era tempo per fare qualcosina insieme, anche senza riprenderci'''.. ' La proposta &egrave esplicita, ancor più perché Filomena si slaccia e poi toglie la camicetta restando in intimo. A malincuore io e Angela decliniamo dicendo loro di restare, di fare come a casa propria: si &egrave fatto tardi e dobbiamo andare al pub. Eppure''. eppure &egrave difficile resistere alla visione di Flavia e Filomena già avvinghiate. Mino si sta già spogliando con un ghigno. Sulla porta siamo raggiunti da Filomena che ci saluta con un bacio e una palpata di tette a Angela e un bacio e una strizzata di uccello a me. Al lavoro io e Angela abbiamo poco tempo per discutere tra di noi della situazione, &egrave un viavai continuo di gente e alla fine, tra clienti abituali oramai amici, ci divertiamo anche noi fino alla chiusura. Ancora un po' euforici torniamo a casa chiedendoci tra le risate se avremmo trovato ancora lì i tre, invece abbiamo una sorpresa: appena scesi dall'auto vediamo aprirsi lo sportello di un'altra auto parcheggiata a una decina di metri. Alla luce non proprio sufficiente del lampione riconosciamo Mila che corre da noi abbracciandoci. - Tranquilli non &egrave successo nulla, &egrave solo che Giada doveva andare via e non voleva restassi da sola a casa. ' La preoccupazione &egrave trasparita dai nostri volti e Mila s'&egrave subito premurata di tranquillizzarci. Entriamo in casa, trovandola deserta, e ci accomodiamo sul divano stappando l'ultima birra della serata. - Ci fa piacere che tu sia qui Mila, se ci chiamavi ti facevamo venire al pub, ma dov'&egrave andata Giada? ' - Non lo so, e sono preoccupata. Non ha voluto dirmelo ma era nervosa, molto ' - Tranquilla, Giada sa risolversi da qualsiasi situazione, domani ti spiegherà tutto. Intanto potresti togliermi una curiosità: Marina. Ho saputo che ha litigato con giada, e che ce l'ha con me. Perché? Cosa &egrave successo tra di loro? ' Mila indecisa, titubante, incerta se e cosa dire, comincia a raccontare. Si apre totalmente scoprendo che già so parecchie cose e entra nel dettaglio. - Eravamo agli studi per un video, io, Giada, Mino e Lorenzo, quel giovane operatore che ha lavorato con noi per qualche tempo. Marina &egrave stata scorbutica per tutto il tempo, distratta, Giada doveva correggerla spesso. Alla fine, quando ci eravamo già rivestiti e io e Giada eravamo sedute sul divano, si &egrave avvicinata con fare aggressivo e ha iniziato a parlare con voce agitata senza che si riuscisse a capire cosa non le andasse bene. Giada ascoltava attenta e vedevo che si stava arrabbiando. A un certo punto ha guardato verso di me e Marina ha sbottato con una frase cattiva, la ricordo bene: '&egrave inutile che chiedi a questa piccola troia, da quando c'&egrave lei non sei mai disponibile. Te la lecca meglio di me forse?' e altri insulti ancora. Io, lo sapete, ho le lacrime facili, a sentirmi coinvolgere con quel tono cattivo mi sono messa a piagnucolare. Poi Marina ha continuato e se l'&egrave presa con te. Ha accusato Giada di coccolarti, di preferirti a tutti tranne me'''.. ha usato anche parole peggiori ma non voglio dirtele. Mauro, Marina non &egrave cattiva &egrave solo gelosa, non lo pensa veramente. Prima erano solo lei e Giada, poi sono arrivata io e ha dovuto dividerla con me, poi sei arrivato tu e non l'ha sopportato. ' - E' bello che tu la difenda dopo quel che ti ha detto. Non mi sento offeso neanche io, conosco la gelosia, so cosa fa fare e finché si limita alle parole non mi importa, però non capisco perché di me. E' vero che credo di piacere a Giada, altrimenti non mi avrebbe scelto quel giorno sul set né mi avrebbe coinvolto in questo 'ditta', però c'eri anche tu l'altro giorno e hai visto cosa mi ha fatto. ' - Sì, e ho visto anche dopo, quando mi avete'''. messa in mezzo,,,,,,,,No, non ridere, mi &egrave piaciuto molto come vi siete ritrovati insieme a prendervi cura di me, ho goduto tanto. Io so che Giada mi ama, mi ha confessato che l'idea di questo nostro gruppo l'ha avuta per me, per evitarmi di dover andare in giro per i set a scopare con chi prima capita, ma &egrave anche perché ama, scusa il gioco di parole, ama circondarsi di gente che ama e che la amano. Forse ha una piccola predilezione per me e te, ma ama anche te Angela, e Flavia, e Filomena, e Mino. Ci ama tutti e ha sofferto molto quando Marina &egrave andata via. ' Le parole di Mila sfumano nella stanza lasciando regnare il silenzio. Non c'&egrave nulla da dire di fronte a un'affermazione del genere, solo da assimilarla e chiedere a se stessi se sia vera. Io per me lo so: &egrave vera. Non conosco bene Giada, ma tanti piccoli particolari, anche le sue unghie sulla mia schiena, sono piccole prove che qualcosa prova per me, e anche per gli altri. A me rimane la stessa domanda a cui ho risposto, sinora, solo parzialmente: cosa provo io per lei? Non &egrave più tempo di parlare, l'ora &egrave tarda, le risposte possono attendere. andiamo tutti e tre in camera, ci spogliamo e ci mettiamo a letto. Basta un'occhiata con Angela per capirci e decidere cosa vogliamo fare. Questa notte la dedichiamo alla piccola Mila che in mezzo a noi pare un scricchiolo. Pancia all'aria &egrave in attesa di una parola, di un gesto. Lo facciamo insieme io e Angela chinandoci sui minuscoli capezzoli per succhiarli dolcemente mentre Mila ci accarezza le teste sospirando contenta. E' di questo che ha bisogno, di sentirsi rassicurata, amata, viziata. Io e Angela ce la mettiamo tutta dividendoci il suo corpo e moltiplicandole le sensazioni. Quando scendo con il viso tra le sue cosce, dopo averla accarezzata a lungo, la trovo già umida e ricettiva. E' sufficiente leccarla un poco sul clitoride per farla gemere e cercare la bocca di Angela per un bacio profondo e duraturo. Mi impegno al massimo cercando di ricordare cosa le piaccia, cosa le dia più piacere, e se con la lingua insisto a disegnare otto sul suo bottoncino, con un dito entro nella sua micina alla ricerca dei punti più sensibili. Spronato dai versi di godimento che sento sopra di me faccio diventare due le dita, le muovo più velocemente dentro e fuori, chiudendole a artiglio, 'grattandole' le mucose interne, succhiandole il clitoride come fosse un minuscolo pene. Presto la sento godere, i suoi fluidi escono a profusione bagnandomi labbra e guance. Non smetto finché non la sento dire con voce eccitata: - Dammelo, dammelo ' Solo allora mi stacco da lei cedendo il posto a Angela e salgo sulle ginocchia fino al suo viso porgendole l'uccello oramai ben teso. Un ulteriore gemito di piacere &egrave soffocato dal bavaglio di carne. Angela la lecca con maggior perizia di me, con maggior maestria, e ogni colpo di lingua che le dà lo sento riflesso sulla mia carne tramite la lingua di Mila che si muove impazzita sulla cappella, sull'asta, sui testicoli. E' come un pompino riflesso che ottiene presto il suo effetto costringendomi a sottrarmi alle sue labbra per non venire subito. Geme di dispiacere Mila e io le tappo la bocca con la mia, offrendole la mia lingua a intrecciarsi con la sua. Nei piani bassi il mio uccello &egrave all'altezza giusta. Se ne impadronisce Angela facendo ruotare sul fianco Mila fino a porre a contatto i due sessi. Una piccola spinta e sono dentro di lei sentendola calda e stretta come la ricordavo. La abbraccio iniziando a muovermi con Angela che dispensa carezze a entrambi in egual misura. Non trovo giusto che lei rimanga a secco, richiamo l'esperienza di tante scene girate e mi stendo sul letto tirandomi sopra Mila e facendo capire a Angela di mettersi a cavalcioni sopra di me, sopra la mia faccia, per offrirmi la sua micia in cui affondo il volto con gusto. Le due ragazze sopra di me si abbracciano e baciano muovendo le anche per sentire meglio chi l'uccello chi la lingua. Siamo come una statua classica, un trittico dedito al piacere reciproco in cui ognuno dà e riceve come e quanto può. E' un amplesso dolce, in netta contrapposizione con quello avuto con Giada, e ne gusto le sensazioni fino in fondo assaporandole una per una, quasi i pezzi del mio corpo: mani, lingua, pene, siano entità distinte e a se stanti. Faccio il possibile per ritardare il mio piacere non volendo lasciare in corsa le ragazze e solo quando sento i succhi di Angela sgorgarmi nella bocca e poi i gemiti di piacere di Mila mi lascio andare rincorrendo il mio orgasmo. Sono subito premiato. Non appena avverto di stare per venire, le due ragazze si divincolano e si chinano entrambe sul mio ventre per accrescere il mio godimento. Quando vengo sono come un idrante usato per spegnere un incendio, e l'incendio sono le bocche e i volti delle mie compagne di giochi che accolgono il mio seme/acqua ricevendolo e contendendoselo con lingue e labbra fino a lasciarmi completamente appagato e pulito. Dopo &egrave facile addormentarsi con le due ragazze abbracciate a me, una per lato, le mani di tutti che ancora si muovono con lente e languide carezze sui corpi uniti. Basta poco per essere felici. Il mattino seguente ci svegliamo di buonumore. Facciamo colazione e decidiamo di riaccompagnare Mila. Non sono sicuro di voler affrontare Giada ma ho tante domande inespresse a cui dare una risposta e sono anche curioso di sapere cosa la innervosiva. L'auto di Giada &egrave parcheggiata fuori, in casa &egrave tutto silenzio. Entriamo chiamando a voce alta senza ottenere risposta. Scopriamo il motivo nel salotto: Giada &egrave buttata sul divano in una posa scomposta che mal le si addice, sul tavolinetto una bottiglia di vodka semivuota. Mando Angela in cucina a preparare un caff&egrave forte e con Mila cerco di svegliarla. Sobbalza nel destarsi e vedermi. - Chi'.cosa'''che cazzo ci fai tu qui? ' E' ancora in stato confusionale, &egrave evidente. Sorseggia il caff&egrave portato da Angela e guarda noi tre alternativamente, i suoi occhi paiono spenti, credo abbia pianto parecchio la notte precedente. Quando si alza barcolla, i suoi movimenti sono scoordinati, si trascina verso le scale come se noi non esistessimo. Non posso vederla così, non voglio vederla nella sua debolezza. Mi viene in mente una cosa e spedisco di sopra Mila di fretta dandole istruzioni mentre io prendo in braccio Giada portandola su per le scale più lentamente. Il suo capo &egrave abbandonato sul mio petto, pare quasi si stia riaddormentando. E' una Giada diversa, remissiva, obbediente'''strana. Al piano di sopra la porto nella stanza da bagno. Mila sta già riempiendo la vasca. Con delicatezza le faccio appoggiare i piedi per terra e mi accerto che non cada. La spoglio ottenendo appena un accenno di aiuto da lei che rimane col capo chino, gli occhi chiusi. Angela interviene e in due riusciamo a denudarla prima di farla scivolare nella vasca quasi colma. Sento un brivido percorrerle la pelle al contatto con l'acqua calda mentre la adagio facendola scivolare fino a che l'acqua le arriva all'attaccatura dei seni. Le esce un sospiro che interpreto di rilassamento. Sono tentato di azionare l'idromassaggio ma preferisco prendere la cara, vecchia, buona spugna e iniziare a passargliela sulle spalle, sul collo, sulle braccia, sui seni. Ancora un sospiro, gli occhi sempre chiusi, avverto il suo corpo allentare la tensione. Mila si &egrave spogliata e &egrave entrata nella vasca anche lei, non fa nulla tranne sorreggerla, il capo appoggiato alla spalla di Giada, anche lei in attesa di qualcosa da me. Non so cosa fare se non proseguire col lavarla. Faccio cenno a Angela di imitare Mila e continuo a strofinarla delicatamente passando alle gambe, ai piedi e poi tornare su, sui seni che paiono galleggiare nell'acqua intorbidita. Indugio sulla pancia, non sono sicuro di come interpreterebbe il mio lavarle le parti intime. Decide lei prendendo la mia mano e portandosela tra le cosce che stringe intorno al mio braccio. Resto fermo, immobile, imprigionato, Giada sospira ancora, non &egrave eccitazione sessuale, &egrave un risvegliarsi, un riprendere coscienza del mondo che la circonda. La vedo carezzare le guance di Mila, poggiarle un bacio sulla testolina bionda, aprire gli occhi e finalmente rivedo lo sguardo che conosco. Mi sorride e pare prendermi in giro con le labbra e gli occhi insieme, pare volermi dire: 'sono ancora viva, sono ancora io'. - Mio marito ' Le sue parole mi giungono inattese facendomi sussultare. Attendo che continui, se vorrà farlo, e le parole iniziano a uscire dalla sua bocca prima lentamente, con fatica, poi inarrestabili come un torrente in piena. Apprendiamo così che Giada si &egrave sposata giovanissima con un francese da cui ha divorziato due anni dopo perché lui si era rivelato ben diverso dal ragazzo gentile e forte di cui si era innamorata. Era arrivato addirittura a picchiarla e così lei si era decisa al divorzio lasciando quindi la Francia per venire in Italia ove, poco dopo, avrebbe fatto il suo esordio nel mondo del porno 'per noia'. In due parole descrive le sue motivazioni che devono essere ben più complesse. Arriva ai giorni nostri, alla telefonata del suo ex marito che l'ha riconosciuta in rete, dai filmati, e l'ha rintracciata chiedendole un incontro in cui ha prima finto pentimento e poi ha svelato nuovamente il suo aspetto negativo, quello che l'aveva fatta fuggire. Soldi. Tutto gira intorno a questa parola, &egrave questo che lui vuole e Giada ha tergiversato, più per lo choc di ritrovarsi davanti il proprio passato che per altro. Non ci dice altro, già ci ha concesso troppo di lei. Mila l'ha ascoltata carezzandole lievemente un seno e le spalle, per confortarla, Angela facendo lo stesso con polpacci e cosce dalla parte opposta. Io'. io ho ancora il braccio imprigionato tra le sue gambe, preso dalle sue parole non ho pensato a toglierlo e ora lei stringe ancora impedendomelo. L'atteggiamento &egrave cambiato però, adesso si strofina platealmente muovendo il bacino contro la spugna appoggiata al suo ventre. Le sue labbra si socchiudono, vedo la punta della lingua fare capolino un attimo prima di scomparire tra le labbra di Mila. L'atmosfera stessa della stanza &egrave cambiata, Giada ora &egrave attiva, pare avere intorno a se un'aura che calamita tutte le nostre attenzioni. Il corpo nudo di Giada appare lentamente e all'improvviso quando si solleva e mi ritrovo libero. Le ginocchia si aprono di scatto spalancandosi, istintivamente ritiro il braccio e lei subito lo afferra portandoselo al volto. Mi toglie la spugna e chiude le labbra intorno alle mie dita. Le succhia, le lecca fissandomi. Il verde dei suoi occhi ora &egrave cupo, sembra guardare oltre me, oltre il mio corpo. Volge lo sguardo su Angela che &egrave rimasta impietrita ai suoi piedi, un muto ordine forse scorre tra le due perché Angela si china tra quelle cosce e prende a lambirla come una gattina che lecchi il latte. E' la riedizione della sera precedente in cui abbiamo fatto di tutto, io e Angela, per compiacere Mila; solo che ora sono Mila e Angela a compiacere Giada e questa non resta passiva ma, anzi, comanda ai suoi docili, adoranti servi, noi, ciò che più le piace. Mi sento tirare per il braccio, in modo deciso. Resistere significa rompere il momento e chi se ne frega se mi bagno; solo mi tolgo le scarpe usando i piedi e entro nella vasca vestito seguendo gli strattoni di Giada, accucciandomi tra le sue gambe dove Angela mi ha lasciato il posto. Sono in ginocchio davanti a lei, le altre due ragazze sono al suo fianco e, a turno, ricevono i suoi baci. I suoi occhi però sono solo per me, mi fissano, mi incendiano i sensi, mi spingono a aprire la zip e estrarre il pene già in erezione affidandolo alla sua mano forte e carezzevole. Mi tira a se, mi fa sprofondare dentro di lei senza esitazioni, ripensamenti. La trovo cedevole, pronta, caldissima. Facciamo l'amore con lentezza. La posizione per me non &egrave delle più comode e riesco a penetrarla a lungo, abbastanza da vederla rovesciare gli occhi, aprire la bocca quando resta senza fiato per un orgasmo silente che la colpisce come un maglio, e ancora sono i suoi occhi a carezzarmi, io che non ho smesso un istante di farmi avanti e indietro dentro di lei, io che godo grazie alla sua mano che mi ha estratto e carezzato velocemente a contatto con la sua micina, col suo ventre che innaffio copiosamente col mio seme perdendomi ancora una volta nelle sue iridi che ora splendono come il più puro smeraldo. Per un minuto forse restiamo tutti e quattro fermi. Mila e Angela guardano adoranti Giada. Loro non hanno goduto ma pare non importargli. D'impulso prendo la doccia e la uso per sciacquare il ventre di Giada coperto di sperma, indugio col getto anche sulla micina guardandola ironico, poi passo ai seni, alla sua bocca spalancata. Di botto mi strappa la doccia di mano e sono io a essere spruzzato. Mi innaffia bagnando completamente quel poco che era rimasto asciutto degli abiti; bagna anche Angela e Mila e, costellata di gridolini di gioia, diventa una lotta giocosa tra noi quattro a chi bagna gli altri, strappandoci la doccia di mano l'un l'altra e disastrando il bagno. Esco dalla vasca col fiatone, non &egrave stato semplice sottrarmi alle mire delle tre coalizzate insieme, ce la faccio rischiando di ammazzarmi sul pavimento scivoloso. Mi tolgo gli abiti fradici e lancio degli asciugamani alle tre iniziando a asciugarmi anche io. Il gioco &egrave finito, restano il ricordo e i sorrisi di tutti e quattro. Nel relax successivo riesco anche a porle le domande che volevo su Marina e ho la conferma di quanto dettomi da Mino, anche a lei pesa questo litigio. Le ultime parole tornano a riguardare il suo sfogo. - Ciò che ho detto resta tra noi ' Giada ci avverte, forse pentita di essersi aperta un po' con noi. Non facciamo fatica a dirle di sì, che terremo il segreto. - Ti possiamo aiutare col tuo ex? ' Lo domando io, mi pare normale per il feeling che si &egrave creato tra noi quattro. Mi sento portato a aiutarla, voglio farlo se posso. Fa un gesto di diniego. - No, so già cosa fare -. I suoi occhi sono incupiti ora, non vorrei essere nei panni del suo ex. Poi torna la Giada solare che amiamo e ci saluta gaiamente mentre partiamo per tornare a casa, Mila attaccata al suo fianco come una ventosa. Nel viaggio di ritorno io e Angela parliamo ancora. Entrambi siamo più che soddisfatti di come siano andate le cose, del rapporto chiarito e rinsaldato con Giada. In fondo &egrave vero, un po' la amiamo e sappiamo che ci ama. E' una cosa strana, nessuno dei due &egrave abituato a un ménage a trois, figuriamoci a quattro, eppure &egrave ciò che abbiamo instaurato poco fa, anzi se contiamo gli altri potremmo quasi parlare di 'matrimonio di gruppo'. Angela mi prende in giro dicendomi di non pavoneggiarmi perché sono il galletto nel pollaio, o uno dei due galletti nel pollaio, dove tante gallinelle pendono dal nostro''.. 'becco'. Ridiamo insieme e la sua mano poggiata sulla mia coscia &egrave insieme possesso e complicità. Due giorni dopo, a tarda sera, vediamo Mila entrare nel pub semivuoto. Il suo sorriso aperto ci avverte che &egrave successo nulla. Ci dice che Giada aveva da fare e che ha acconsentito quando Mila stessa ha proposto di venire ancora da noi. Anzi l'ha esortata dicendole di rendersi più autonoma se vuole. Chiudiamo il locale e andiamo a casa. Qui, sul letto, ci aggrovigliamo ancora insieme prodigandoci nel dare piacere agli altri due in una specie di gara di generosità. Sono eccitatissimo e ho il rammarico di non riuscire a trattenere un primo orgasmo quando Angela guida il mio uccello nel culetto di Mila la quale, a gambe spalancate sotto di me, mi aspetta incitandomi a prenderla. E' bastato che entrassi con la punta, dopo svariati giochini di mani e lingue, il pene stretto nella mano di Angela, e il piacere mi ha preso a tradimento facendomi schizzare tutto addosso a Mila, strappandole un 'ooohhh' di sorpresa. Recupero 'l'orgoglio perso' nel prosieguo della nottata dandomi da fare con entrambe fino a quando ci addormentiamo esausti e contenti. I giorni passano e siamo tutti col morale alle stelle, nemmeno la bocciatura a un esame, che non avevo poi preparato molto bene, riesce a deprimermi. La situazione si &egrave consolidata: Giada &egrave la 'Regina' e noi siamo il suo harem. Tutto qui. E' una regina molto generosa, che ricambia il nostro 'amore' con prodigalità, e in effetti la ditta rende abbastanza e il mio conto corrente sale. Il suo &egrave un 'regime' a cui ci assoggettiamo volentieri, il controllo &egrave blando, &egrave tutto basato sull'affetto e sulla fiducia reciproca. Per questo non ho problemi quando il regista mi chiama. Ancora una volta un operatore ha dato buca e lui ha bisogno di me per concludere un film così mi reco nella città vicina, all'indirizzo indicatomi, trovando un grande appartamento pieno di gente tra attori e troupe. Saluto chi conosco, anche Marina che &egrave presente pure in questa occasione, ma solo per educazione, e prendo confidenza con la macchina da presa che &egrave di un modello nuovo che non conosco bene. Mi concentro sul lavoro, me ne frego che Marina mi abbia a malapena risposto: se &egrave ancora preda dei suoi film mentali &egrave un problema solamente suo. Le riprese proseguono tra le solite scene a due, a tre, di gruppo. Ancora una volta vedo nella pratica quanto sia stata geniale l'intuizione di Giada. E' evidente che gli attori fingono, qualcuno anche bene però manca'.. il pathos, se posso usare questo termine per un film pornografico. Non mi interessa, faccio il mio lavoro con professionalità, nemmeno mi eccito a vedere tanta pelle esposta, tanti accoppiamenti di ogni tipo, anche se un paio di attrici sono veramente notevoli. Noto che Marina, quando non &egrave impegnata nella scena, &egrave sempre nelle mie vicinanze. Ho la sensazione che voglia dirmi qualcosa ma, un po' perché concentrato sul lavoro, un po' perché voglio essere stronzo con chi &egrave stato stronzo con me, faccio come se non esistesse. Durante una pausa si decide e viene diretta verso di me, in mano il bicchiere di una bibita, me lo tende. Lo interpreto come un gesto di pace e mi preparo a riascoltare le sue lagnanze. Nulla di tutto questo, il tono una volta aggressivo ora &egrave quasi timido. Che abbia capito? La prende alla larga, senza chiedermi scusa del comportamento della volta precedente, il che mi irrita un poco, poi alla fine &egrave manifesta la sua intenzione di chiedermi notizie di Giada. La lascio parlare e lei non riesce a essere più decisa, a pormi la domanda diretta. Tronco la discussione vedendo arrivare il regista, con la scusa di dover parlare di alcuni aspetti tecnici. La lascio con la risposta che anelava, a sorpresa: - Ti vuole ancora bene ' Rimane ferma lì, incerta di aver sentito bene, con mille espressioni che le passano sul viso. Durante il lavoro successivo evito con cura di trovarmi vicino a lei, d'altronde &egrave facile per me non staccare mai l'occhio dalla telecamera e farmi vedere indaffarato. Solo al termine delle riprese, quando il regista mi porge la busta col mio compenso, ancora viene verso di me. Il viso teso, deciso eppure insicuro. - Mauro, posso parlarti un momento? ' E' l'insieme che mi convince: non &egrave più altezzosa, strafiga: pantaloni e camicetta anonimi per passare inosservata anche se si vede che &egrave una bellissima donna, tono''. umile. Le dico di sì. - Non qui, c'&egrave un bar poco distante, troviamoci lì tra venti minuti. ' Non so come faccia ma la trovo già lì a attendermi. Saltella nervosa tormentandosi le mani a attirando l'attenzione dei pochi clienti. La prendo sottobraccio e la guido verso un tavolino appartato ove poter parlare tranquillamente. Facciamo le ordinazioni, aspettiamo che ce le portino e, sorseggiando un succo di frutta, aspetto che mi dica qualcosa. - Cosa intendi con 'mi vuole ancora bene'? ' Trova il coraggio per arrivare subito al punto, a ciò che le interessa. La tengo un attimo in sospeso, il bicchiere alle labbra, e poi le rispondo decidendo di essere secco, senza falsi pietismi: - Che anche se ti sei comportata come una perfetta stronza con lei e anche con me''.. ti vuole ancora bene. Semplice ' Ha il buon gusto di arrossire ripensando a cosa mi aveva detto la volta precedente e &egrave abbastanza scaltra da capire che ho parlato di lei con Giada. - Era tutto perfetto Mauro, eravamo io e lei contro il resto del mondo. Non vivevamo insieme ma il resto era uguale, ci sostenevamo a vicenda, affrontavamo insieme i problemi. Poi &egrave arrivata quella''. Mila, e ho capito subito che avrei dovuto dividerla con lei. Non mi &egrave pesato molto, Mila mi piace, non mi ha mai fatto nulla anzi, eravamo in tre anziché in due. Però quando sei arrivato tu e ho visto che Giada''.. che Giada ti preferiva''' non so che farci Mauro, sono gelosa e non riesco a controllarmi. ' - E nemmeno a chiedere scusa delle cazzate che hai fatto a quanto pare ' Non le risparmio nulla, &egrave una mia rivalsa, ma soprattutto devo vedere fino a che punto riesce a dominarsi perché ho in mente una cosa che richiede da lei umiltà e condiscendenza. - E' vero, ti devo chiedere scusa, non &egrave colpa tua se Giada mi ha allontanato ' - Non &egrave stata lei, sei tu che te ne sei andata. Prima lo capirai meglio &egrave. ' - E' vero anche questo, ma non potevo restare'' non potevo''. ' - Che intenzioni hai Marina? E' importante che tu sia sincera. ' - Io'.. io volevo chiederti di Giada, di aiutarmi a parlarle, a rivederla ' - Per farle un'altra scenata? ' - No, no'' non farò mai più una cosa simile ' - Bene, ricordati questa conversazione perché ho in mente qualcosa che viene incontro ai tuoi desideri, però devi fare quello che ti dico io senza esitare, senza fare domande. Non ti garantisco il risultato ma vedrai che avrai un'occasione. Che dici? ' Accetta entusiasticamente, nonostante che io l'avverta più volte di non crearsi false speranze e che non dipenderà da me ma da lei e Giada. Così mi lascia il suo nuovo numero di telefono e se ne va attendendo una mia chiamata. Il mio piano &egrave semplice, sarà come una reazione 'chimica': mettere i due elementi insieme, agitare bene e restare a guardare se si mescoleranno o resteranno divisi, cosciente che c'&egrave anche il rischio esplosione. Torno a casa pensando ai dettagli, ho bisogno dell'aiuto di Mila e Angela e spero che ciò che voglio fare non incrini i rapporti tra me e Giada. Il giorno dopo ho pensato e scartato diverse ipotesi per farle incontrare. Impossibile chiedere prima, c'&egrave troppa possibilità di un rifiuto; improponibile presentarsi a casa di Giada in tranquillità, la cosa migliore che mi viene in mente &egrave usare il sesso come catalizzatore della reazione tra le due. Farle incontrare su un letto nel pieno dell'eccitazione può far mettere da parte i rancori precedenti. Mi occorre una settimana per preparare tutto e intanto avviso Marina di tingersi i capelli e studiare un trucco che la renda meno riconoscibile, mi procuro anche una maschera a scanso di equivoci e informo Angela della mia idea. Si tratta di far credere a Giada che c'&egrave una mia amica che vuole sostenere un provino con lei, farmi appoggiare dal parere positivo di Mila e Angela, le quali dovranno partecipare al provino e fingere di non riconoscerla, e riuscire a portare Marina allo studio di registrazione'''. E sperare in bene. Angela &egrave perplessa, preferirebbe lasciar stare Marina senza immischiarsi e rischiare di irritare Giada. Ci metto un po' a convincerla. In fondo non ha tutti i torti, ma ormai ho deciso. E siamo qui, io sono andato due ore prima per far trovare a Giada la scena già iniziata riducendo al minimo possibile le parole e i contatti con Marina per ridurre il rischio che la riconosca. Marina &egrave splendida. Si &egrave tinta i capelli di un rosso vivo che la fa somigliare a una famosa attrice degli anni sessanta, il trucco le modifica un poco i lineamenti, soprattutto le labbra e gli zigomi, con la maschera sarà irriconoscibile. La istruisco anche su modo di muoversi e, soprattutto, di parlare il meno possibile cercando di camuffare la voce. Non la finisce più di ringraziarmi e mi convinco che &egrave veramente cambiata. Forse c'&egrave una speranza. Allo studio preparo la parte tecnica e l'enorme divano dove si svolgeranno le riprese. Quando arrivano, Giada e Mila trovano Monica e Angela nude e avvinghiate sull'enorme divano che funge da set. Le informo brevemente che ho cominciato senza di loro per provare le luci e posizionare bene le telecamere fisse. Anzi, invito Mila a buttarsi subito nella mischia. Il saluto di Marina, che ho presentato come Stefania, &egrave reso incomprensibile dalle labbra di Angela. Le due ragazze si stanno baciando e masturbando vicendevolmente e Mila si aggrega carezzando e baciando entrambe. Giada le osserva con curiosità. - E' veramente bella, e sembra metterci molta partecipazione. Dove l'hai trovata? ' - E' una mia amica: &egrave sempre stata 'vivace', diciamo così, e ho pensato che potesse essere interessata. Ovviamente deciderai tu se può entrare nel gruppo o che altro, intanto vediamo come se la cava. ' - Perché la maschera? Questo &egrave solo un provino ' - Per darle sicurezza, e poi se il video viene bene potremmo decidere di metterlo on line ' Giada annuisce e si concentra sulle tre ragazze che ora si sono distese per terra in circolo, ognuna intenta a baciare e leccare la micina di un'altra. Ben presto i loro mugolii invadono l'ambiente. Interminabili minuti trascorrono mentre le ragazze ci danno dentro dimentiche di dove si trovano e del motivo. Spontaneamente si sciolgono nel momento in cui Giada porge loro dei dildo e cambiano posizione. Ora Marina &egrave in ginocchio, con la testa tra le cosce di Mila seduta sul divano offre il culetto e entrambi i suoi buchi alla lingua e alle dita di Angela. Dita che vengono presto sostituite dai dildo: uno, piccolino, viene immerso delicatamente nel buchino aperto facendola rantolare, l'altro, ben più consistente, viene introdotto nella micina e il rantolo diventa un gemito prolungato di piacere Giada assiste alla doppia penetrazione sorridendo compiaciuta all'orgasmo di Marina (Stefania) e di Mila, poi mi fa un cenno. Mi spoglio e mi avvicino da dietro a Marina. Facendolo tiro con me Giada per un braccio. Inizialmente fa resistenza non campendone il motivo. - Vieni a divertirti anche tu ' Le dico e lei mi sorride, gli occhi che le brillano. Si spoglia velocemente e prende il posto di Mila mentre io, da tergo, ho penetrato Marina. Mila e Angela sono al suo fianco, la baciano, le succhiano i capezzoli; lei si lascia andare godendosi la lingua della rossa nelle sue parti più intime. Geme spontaneamente, si sta godendo le attenzioni di tutti noi. Aspetto di vederla vicina al piacere prima di staccarmi da Marina e mettermi in piedi sul divano davanti a lei porgendole il mio uccello teso. Lo imbocca e mi succhia con evidente piacere, &egrave un continuo mugolare di tutti, nessuno si interessa più alle riprese. Quando Giada abbandona il mio affare per ansimare il suo orgasmo punto le ginocchia sulle sue spalle facendo segno a Angela che toglie di scatto la maschera a Marina. Giada la vede attraverso lo spazio tra le mie gambe, la riconosce e i suoi occhi cambiano espressione: il verde acqua di mare che indicava il piacere provato diventa un verde smeraldo, duro. Prova a divincolarsi ma glielo impedisco e la guardo mutare ancora: troppo forte &egrave la sensazione di quella lingua sul suo clitoride. L'orgasmo le muta ancora lo sguardo, ora &egrave luminoso, perso. Geme e, dopo un attimo, riprende in bocca il mio affare che ho di nuovo avvicinato alle sue labbra. Mi succhia guardandomi fisso in volto, minacciosa, poi si abbandona al piacere scuotendosi con forza, rovesciando indietro la testa in un urlo di godimento che raramente le ho sentito emettere. Mentre ansimante riprende le energie le sono seduto di fianco, spiegandole che Marina vuol farsi perdonare, che le vuole bene, che tutti le vogliamo bene. Marina &egrave restata sul pavimento, accoccolata sui talloni la guarda con aria speranzosa attendendo la sua reazione che non si fa attendere: Giada si alza dal divano e si avvicina raccattando un dildo dal pavimento. - Allora vuoi farti perdonare brutta stronza? Pensi che ti basti leccarmela per farlo? ' Le si inginocchia di fianco, la spinge fino a farla distendere sul pavimento, le allarga le gambe e la penetra col dildo senza alcuna delicatezza. Marina lancia un urletto e mi alzo di scatto per intervenire pensando a una violenza, Invece Giada si abbassa con la lingua sul clitoride iniziando a leccarlo e si rovescia sopra di lei nel classico 69. La penetrazione ora &egrave più dolce, delicata, unita a labbra e lingua fa mugolare Marina che affonda a sua volta il viso tra le cosce aperte di Giada. Si leccano per alcuni minuti gemendo entrambe, io resto in piedi incerto su cosa fare fino al cenno di Giada che mi invita a inginocchiarmi tra le gambe di Marina. Mi prende brevemente in bocca l'uccello e per tutto il tempo mi guarda ancora fisso negli occhi. Non capisco cosa le passi per la mente, non so se ce l'ha con me o che altro. Poi me lo stringe forte in mano e mi tira verso l'inguine di Marina. Mi stendo come posso, &egrave una posizione non facile quella che mi chiede e ci riesco solo quando fa sollevare gambe e bacino della rossa. Il mio uccello &egrave ora vicinissimo alla micina, attendo che tolga il dildo per poterla penetrare ma Giada ha in mente altro. Mi conduce verso il buchino piccolo, a pochi centimetri, e usandomi come fossi un altro dildo cerca di farlo entrare. E' difficile, la vagina dilatata rende difficoltosa l'opera, ma Giada insiste, con colpi di lingua bagna il buchino, con un dito affusolato preme e abitua l'ano e io mi ritrovo stretto tra le pareti dell'intestino, serrato dai muscoli anali di Marina che mi strozzano l'uccello. Poi, all'improvviso, si rilassa e cede facendomi entrare quasi tutto. Mi comincio a muovere per conto mio inculandola con forza crescente, seguendo l'urgenza del desiderio che mi ha assalito, mentre Giada la penetra col dildo a mo' di stantuffo. Marina si &egrave abituata alla doppia penetrazione, mugola e ci incita staccando la bocca dalla micina di Giada per subito riaffondarlanella carne viva e grondante umori. Mi sono eccitato molto anche io, avverto i sintomi dell'orgasmo e affondo i colpi con più forza, distanziandoli, uscendo fino alla punta e penetrando sino alla radice. Lancio l'avvertimento e Giada mi strappa, letteralmente mi strappa, dal culetto di Marina e mi prende in bocca. Bastano pochi colpi di lingua, una leggera succhiata e comincio a venire. Lei, lesta, mi estrae dalla bocca e mi guarda sorniona. E' il mio premio e la mia punizione, mi nega la sua bocca per l'orgasmo offrendomi il suo viso, il suo petto, non negandomi la sua lingua per pulirmi degli schizzi emessi, ma anche lei deve arrendersi alla lingua di Marina che, godendo, intensifica la sua azione portando Giada al climax. Gli occhi, sempre i suoi meravigliosi occhi verdi mi fissano e li vedo intorbidirsi nel piacere e poi chiudersi mentre mi prende ancora in bocca fin quasi alla radice, attenuando i suoi mugolii con il bavaglio di carne che preferisce.

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