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Come sostituii mio padre

By 7 Novembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao mi chiamo Marco e sto per raccontarvi come ha avuto inizio la mia storia d’amore con la donna della mia vita… Mia madre! Inizio a spiegarvi la situazione: nell’appartamento cittadino in cui abito ci siamo solo io e mia madre, niente fratelli e nessun padre poiché morì quando io ero appena nato lasciando mia madre vedova a 30 e da quel momento lei non ha più avuto altri uomini per rispettare la memoria di papà. Da quando &egrave morto &egrave passato un bel po’ di tempo, vent’anni per l’esattezza ed io che ora di anni ne ho 21, secondo mia madre ho le sembianze di mio padre da giovane: Alto, capelli corti e mori, magro e con un fisico tipico da sportivo. Il tempo &egrave passato anche per mia mamma (anche se non sembra): Si chiama Caterina ma tutti la chiamano Katia, ha dei lunghi capelli bruni e mossi, due occhi azzurri chiari e nonostante la veneranda età di 50 ha un fisico abbastanza in forma con solo qualche chilo in più che però &egrave distribuito bene sul sedere ancora sodo e sui seni che iniziavano ad essere cadenti (grossi come sono &egrave strano che non fossero caduti prima). La nostra avventura incestuosa &egrave iniziata qualche anno fa a maggio appena dopo uno dei miei primi esami universitari per il quale avevo dovuto studiare giorno e notte e, una volta finito, mi sono concesso una settimana di riposo assoluto. Uno di quei pomeriggi mentre dormicchiavo nel mio letto in camera mia sentì suonare il campanello e quando mia mamma aprì la porta sentì la voce di Daniela, la sua migliore amica. Le sentì accomodarsi in salotto e dato che il nostro appartamento non era enorme sentivo chiaramente di cosa stessero parlando nonostante non mi interessasse un gran che. Ad un certo punto Daniela chiese a mia madre come stava andando la sua vita sentimentale, sentì mia madre rispondere alla domanda con un tono di voce più basso, probabilmente non voleva farsi sentire da me. “come nessun uomo??” Sentì dire a voce alta da Daniela che evidentemente non sapeva che fossi in casa “questa storia della fedeltà a tuo marito ti sta incatenando… Sei sola e ancora molto bella sono sicuro che riusciresti a trovare qualcuno!” “no Daniela non posso fare questo a mio marito” disse in tono pacato mia madre “come la prenderebbe marco se di punto in bianco portassi a casa un’altro?”. Per un attimo non sentì più nulla allora, incuriosito dal discorso, cercai di sentire più che potevo, “e se fosse proprio marco quell’altro?” Propose in tono scherzoso Daniela”se ci pensi non sarebbe tradimento andare con un figlio…” “ma sei impazzita?! Io che vado con Marco! &egrave pur sempre il mio bambino… Dai ora usciamo a prendere un po’ d’aria così ti togli queste cose dalla mente” sentì mia madre e Daniela uscire di casa. Qualche minuto dopo ripensai a cosa avevo appena sentito immaginando un’ipotetica relazione con una donna come mia madre perché si &egrave proprio quello che lei era: Una donna, con i suoi bisogni ed i suoi desideri, non era soltanto una madre come l’avevo sempre vista… Iniziai allora ad immaginarmi il suo corpo e a come fosse la sua pelle al tocco della mia mano, inevitabilmente pensandoci mi venne subito una potente erezione tra le mie gambe ed il mio membro usciva dalle mutande che erano troppo piccole per contenerlo. Per provare a togliere certi pensieri dalla mia mente mi alzai dal letto per andare in cucina a mangiare qualcosa, ma mentre percorrevo il corridoio per andare in cucina passai davanti alla camera di mia madre e vidi la porta socchiusa, non so come mai ma vi entrai ed iniziai a curiosare tra le sue cose. Mentre aprivo e chiudevo i vari armadi che riempivano la camera insieme ad un letto matrimoniale, sentivo l’odore del suo profumo su ogni suo vestito così mi ritrovai imbambolato in piedi con un suo paio di collant in mano preso ad annusarlo. Inebriato dall’odore mi stesi sul suo letto nel lato dove dormiva lei e portai una mano ai pantaloncini, poco dopo ero nudo con una calza nella mano ed il mio pisello nell’altra intento a masturbarmi. Era una sensazione fortissima, non ero mai stato così eccitato in vita mia da un odore, ero come posseduto ed allora istintivamente misi il mio sesso dentro alla calza e mi masturbai con essa rotolandomi nel letto, la stoffa si sfregava con la mia cappella ed in poco tempo venni con litri e litri di sperma dentro al collant che a malapena contenne tutto il liquido; tornato in me buttai in un cestino la calza ormai rovinata e rimisi in ordine la camera di mia mamma prima di tornare nel mio letto e riaddormentarmi. Nel sonno sognai di avere mia madre tra le mie braccia e coccolarla come se fossimo stati amanti, al mio risveglio al mattino dopo avevo le mutande sporche di sperma ed un pensiero fisso in mente: Mia mamma. Durante i giorni successivi notai un cambiamento nel comportamento di mia madre: Mi guardava spesso con più attenzione e mi chiedeva spesso come stavo o come mi sentissi inoltre ogni volta che tornava dal lavoro o andava via mi salutava con un bacio innocente sulla guancia. Non so se volesse cogliere qualche segnale da parte mia o era diventata improvvisamente più affettuosa nei miei confronti, ma avevo notato questa cosa da quando aveva avuto quella chiacchierata con Daniela e pensai che magari a lei avrebbe voluto seguire il consiglio dell’amica ma temeva di essere respinta da parte mia, così iniziai a pensare a come far in modo di iniziare una relazione di questo tipo insieme. Per il resto della settimana avevo ormai come appuntamento fisso in mattinata quando ero solo in casa una sega in camera sua con le sue calze o anche le sue mutandine, la cosa mi piaceva sempre più ed iniziò a farsi seria, poi venne il week-end e con mia madre a casa dovetti per forza saltare il mio appuntamento mattutino. Il sabato decisi di fare un giro in macchina con degli amici per stare un po’ insieme, al mio ritorno in casa salutai mia madre che però non mi rispose, inizialmente pensai fosse uscita ma poi la vidi sdraiata sul terrazzino a prendere il sole in costume da bagno: L’estate stava arrivando e voleva prendere un po’ di tintarella. Avvicinandomi al suo lettino mi accorsi che stava dormendo e che quindi non mi aveva sentiti rincasare allora ne approfittai per squadrarla meglio: Era sdraiata a pancia in giù e per abbronzarsi uniformemente la schiena si era messa in topless infatti indossava solo le mutandine del bikini e così potevo vedere i suoi grossi seni schiacciati dal suo peso contro il lettino mentre tutta la sua pelle era imperlata di sudore. Spostando lo sguardo verso il basso vidi meglio il suo sedere grosso e con le natiche evidenziate dal filo delle mutandine che scompariva in mezzo ad esse separandole nettamente, erano belli tondi e dovetti fare una fatica immensa a non provare a toccarle tutto il corpo. Guardandola mi ero eccitato sul serio dati che ormai la consideravo come una donna ed allora andai in bagno a masturbarmi. Una volta finito mi accorsi che si era svegliata ed essendosi accorta della mia presenza era rientrata in casa indossando anche il pezzo sopra del bikini; mi salutò calorosamente e mi abbracciò così forte che potevo sentire i suoi seni premere contro il mio busto mentre ero tra le sue braccia, essendo tutta sudata si diresse verso il bagno per lavarsi prima di preparare la cena. Io andai in camera mia e mi misi al pc ma mentre ero seduto alla scrivania sentivo l’acqua della doccia in funzione, e così poco dopo mi ritrovai in ginocchio davanti alla serratura della porta del bagno a provare a spiarla ma intravedevo soltanto la sua figura senza vederne i particolari. A un certo punto spense l’acqua ed uscì dalla doccia, ed io per la prima volta la vidi nuda con chiarezza: I suoi capezzoli erano grossi e turgidi probabilmente a causa del contatto con l’acqua e tra le sue gambe vidi prima il suo pube diviso in due parti da una striscia verticale di peluria che puntava dritta verso il clitoride come se fosse stata una freccia, e così vidi poi tutto il suo sesso con le grandi labbra un po’ dilatate. La visione di mia mamma nuda mi aveva eccitato moltissimo ed avevo già un’altra erezione nonostante mi fossi masturbato poco fa, inoltre mi eccitai ancora di più a guardarla mentre si toccava i seni davanti allo specchio per stimolarsi un po’ i capezzoli. Prima che si mise l’accappatoio tornai in camera mia come se niente fosse e mi misi sotto le coperte per nascondere la mia erezione che andò via piano piano. Il resto della serata trascorse in fretta e tranquillamente ma poi fummo svegliati di soprassalto da un rumore assordante il mattino seguente. Camera mia era completamente allagata, così nonostante fossero le 10 del mattino chiamammo un idraulico che scoprì subito la causa: Nel bagno era saltato un tubo del rubinetto che aveva allagato la stanza e la mia camera che si trovava affianco ad esso. Purtroppo l’idraulico disse che non poteva sistemare il tubo prima di due giorni poiché non aveva i pezzi di ricambio, quindi io sarei dovuto rimanere senza camera per qualche giorno. Ero seccato della cosa perché non potevo dormire nel mio letto ma dovevo stare sul divano, ma la sera di quel giorno prima di andare a letto mia madre mi disse che se volevo potevo dormire nel letto matrimoniale con lei. Appena capì che occasione mi era stata data dal destino impazzì di felicità pensando di avere l’occasione giusta per provarci con mia madre, così poco dopo la raggiunsi nel letto; accesi una piccola luce per non disturbarla e nella penombra la vidi già dormiente. Mi sdraiai affianco a lei senza fare troppo casino e la osservai da vicino: Nonostante avesse su una veste da notte intravedevo dalla scollatura i suoi seni e con quella visione mi sdraiai affianco a lei con l’ennesima erezione della giornata tra le gambe e mi addormentai. Anche quella notte feci un sogno strano, sognavo mia madre mentre mi toccava il corpo e saggiava la consistenza del mio sesso ed il sogno mi sembrò davvero realistico finché purtroppo non mi svegliai, una volta schiusi debolmente gli occhi però mi accorsi che le sensazioni che provavo mentre dormivo continuavo a percepirle anche da sveglio, così lentamente volsi lo sguardo verso il basso e vidi che mi erano date tolte le mutante e che qualcuno mi stava toccando in mezzo alle gambe! Appena ci vidi un po’ meglio mi accorsi meglio di che stava succedendo, infatti una mano avvolgeva con delicatezza il mio membro e si muoveva lentamente su e giù dandomi una sensazione di forte calore nel bassoventre, sempre stando fermo cercai con lo sguardo di chi era quella mano ma non riuscivo a vedere, così voltai la testa e vidi mia madre sdraiata vicino a me che rapidamente ritrasse la mano e mi guardava temendo che mi fossi svegliato. Feci finta di star ancora dormendo cosi dopo poco tempo la mano di mia mamma riprese a stimolarmi tutta l’asta provocandomi un piacere immenso. “era fatta!” Pensai, ormai mia mamma aveva fatto il primo passo e mi toccava soltanto assecondarla così con un filo di voce emisi un mugolio di piacere, ancora una volta lei si spaventò e ritrasse la mano allora io aprì gli occhi e guardandola dritta in faccia le chiesi di continuare. Lei era paralizzata, il suo sguardo era pieno di imbarazzo per il fatto di essere stata beccata da me, allora notando che era ancora ferma presi la sua mano e la misi in messo alle mie gambe dicendole di continuare, e mentre lei riprese a masturbarmi lentamente le confessai ciò che era successo nei giorni precedenti e che io l’amavo…. Si, l’amavo! Sentendo le mie parole lei si rincuorò e si mise più “comoda” infatti si abbassò le spalline della veste da notte scoprendo i suoi enormi seni se si posizionò tra le mie gambe guardandomi fisso negli occhi. Io ero in estasi pura, il mio sguardo passava dai suoi occhi ai suoi seni e in pochissimo tempo sentì che stavo per venire, mia madre se ne accorse allora posizionò un braccio sotto ai suoi seni per sollevarli e con l’altra mano oltre ad aumentare il ritmo della sega puntò la mia cappella verso uno dei suoi capezzoli mentre mi incitava a riempirle i seni di sperma con la voce. Poco dopo venne il primo schizzo che si depositò sul suo capezzolo e sul suo seno, lei continuava ad incitarmi e così al primo schizzo si aggiunse subito un secondo ed un terzo fino ad un totale di cinque. Quando ebbi finito di godere vidi che le avevo sporcato di entrambi i seni di sperma e che lei se la stava spalmando su di essi con il mio pisello che lentamente perdeva consistenza mentre uscivano le ultime gocce. Ormai era fatta e la nostra storia era appena iniziata. Una volta finita la sega, mia madre si alzò e si diresse verso la cucina per preparare la colazione per entrambi mentre io ero ancora sul letto a riprendere le forze. Qualche minuto dopo mi alzai pure io dal lettone e mi diressi in cucina dove fui accolto da un buon odorino prodotto dal cibo cucinato da mia madre. Lei indossava ancora la camicia da notte che notai essere davvero corta, non me n’ero mai accorto infatti terminava poco sotto al suo sedere lasciando scoperte entrambe le gambe lunghe e depilate e che io stavo divorando con lo sguardo. Mentre lei si muoveva tra i fornelli io notai anche il suo sedere che seguiva i suoi movimenti dondolando a destra ed a sinistra, io ne fui inevitabilmente attratto tanto che mi avvicinai a lei cingendola in un abbraccio da dietro. Con le braccia stringevo i suoi seni ed avevo il viso tra i suoi capelli che mi inebriavano con il suo profumo e, neanche a farlo apposta, il mio sesso di nuovo duro si posizionò nel solco tra una natica e l’altra. Un fremito percorse la schiena di mia madre, io colsi l’occasione per farla godere allora lentamente iniziai a baciarle il collo per poi percorrere tutta la sua schiena che baciavo attraverso il tessuto fino a ritrovarmi in ginocchio con la faccia davanti al suo sedere. Lei spense i fornelli ma rimase ferma per godersi ogni mio singolo tocco, così con le mani iniziai ad accarezzarle i polpacci e salì fino alle cosce poi presi il tessuto della camicia da notte e lo sollevai sopra ai suoi fianchi e tirai giù le sue mutandine fino alle caviglie, la sua vagina era all’aria e notavo già qualche goccia di liquido che iniziava a colare. Tra un apprezzamento e l’altro divaricai le natiche con le mani vedendo l’altro suo buco che pulsava seguendo il ritmo del suo respiro. Voglioso di farla godere tirai fuori la lingua e la appoggiai sul suo sesso facendo sprofondare il mio viso nel suo sedere ed iniziai a leccare; in poco tempo avevo la bocca piena del suo gusto e provavo a bere la maggior quantità di liquido possibile mentre mia mamma aveva appoggiato la testa all’indietro e dalle sue labbra uscivano dei lenti sospiri di godimento. Mentre la leccavo avevo iniziato ad appoggiare un dito sul suo buchino anale ma, dato che non era ancora inumidito, non riuscivo ad entrare allora spostai la lingua dalla sia vagina al suo ano: Era un buco più stretto e trovai difficoltà a penetrarla con la lingua, ma inumidendolo un po’ sfruttando anche i liquidi che uscivano dalla sua vagina lo lubrificai per bene. Ad un certo punto mia madre emise un mugolio più forte degli altri ed in un attimo dal suo sesso iniziò a colare una maggior quantità di liquido mentre tutto il suo corpo tremava a causa del godimento. Una volta terminato l’orgasmo mia madre si voltò verso di me e mi fece alzare, i nostri visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro e lei, afferrandomi il volto con le mani, mi diede un lungo bacio e leccò gli ultimi residui del suo liquido presenti sul mio viso, poi si sedette sul tavolo presente nella cucina e divaricò le gambe mostrandomi il suo sesso divaricato e ancora umido, io colsi immediatamente l’invito e mi avvicinai posizionando il mio sesso tra le sue gambe con la cappella a contatto con le sue grandi labbra e mentre la guardavo in volto la penetrai lentamente assaporandomi la sua espressione finché non fui tutto dentro di lei. Rimasi un attimo fermo finché lei non mi abbracciò e mi sussurrò all’orecchio incitandomi a scoparla e così iniziai a muovermi avanti e indietro dentro di lei sempre più velocemente mentre ogni affondo era accompagnato da un urletto che sentivo vicino all’orecchio. Durai poco poiché aspettavo quel momento da giorni così quando mi accorsi di essere arrivato al limite feci un ultimo affondo e le riempì la vagina di sperma che colò fuori non appena estrassi il mio sesso da lei colando sul tavolo. Mi allontanai un poco per lasciarle lo spazio per scendere dal tavolo, ma la cosa che mi stupì fu che mia madre una volta scesa dal tavolino si piegò verso di esso per pulirlo dallo sperma colato. Una volta ripulito si voltò verso di me e mi guardò sorridente e, dopo tanto tempo, sessualmente appagata. Quando ci fummo entrambi ripresi dalla prima scopata, facemmo colazione e mentre io guardavo la tv mia madre andò a lavarsi, ne aveva presa di sborra addosso nelle ultime ore! Una volta finita la doccia mia mamma si ricordò che alle 11,30 sarebbe passata la sua amica Daniela, ed erano le 11:15! Mentre lei sistemava frettolosamente la casa ed in particolare la camera da letto, io saltai sotto la doccia per togliermi l’odore di sesso che avevo addosso, poco dopo suonò il campanello e mia mamma si vestì con i primi vestiti che le capitarono a tiro e si mise una canottiera bianca scollata e dei pantaloni aderenti neri ma non fece in tempo a mettersi l’intimo che Daniela bussava già alla porta. Io sentì tutto mentre ero ancora sotto la doccia, appena finì mi misi su l’accappatoio ed uscì dal bagno e le sentì parlare: “Ciao Katia come stai? Ti trovo molto bene sei raggiante oggi!” “Ciao Daniela sto bene grazie sai &egrave successa una cosa fantastica ed &egrave anche merito tuo!” Disse mia madre. “Di cosa parli Katia? Raccontami e non lasciarmi così sulle spine!” “Ho trovato un uomo, ed &egrave tutto merito dei tuoi consigli!!” “Un uomo?? Ahh finalmente! Chi &egrave? Quanti anni ha? &egrave ricco?” Daniela stava impazzendo dalla curiosità mentre io le ascoltavo curioso di ascoltare le risposte di mia madre, finch&egrave non sentì la sua voce:”Marco puoi venire un attimo qui in sala da noi per favore?” Un po’ imbarazzato perch&egrave ero ancora in accappatoio feci attendere un attimo mia madre ma senza farmelo ripetere ancora andai in sala dove le trovai sedute sul divano. “Sai forse me lo avrai consigliato per scherzo ma ho capito che il mio uomo non dovevo andare a cercarmelo troppo lontano” sentendo quelle parole Daniela assunse uno sguardo stupito e guardò velocemente prima me e poi di nuovo mia mamma:”vuoi dire che….” “…Che mio figlio Marco &egrave il mio uomo!” Concluse mia mamma, e mentre parlava slacci’ la cintura del mio accappatoio che si aprì leggermente “chi me lo fa fare di mettermi con un cinquantenne vecchio a cui non gli si alza più quando in casa ho questo” disse lei mentre con la mano aveva afferrato la mia mazza ed iniziava lentamente a masturbarmela mentre diventava dura come il marmo. “Lui &egrave ancora giovane e carico di energie, guarda qua” disse mentre scopriva la mia cappella che era già diventata violacea con la mia asta dura e pulsante tra le mani. Daniela era come paralizzata, teneva gli occhi fissi sul mio arnese mentre provava a sbiascicare qualche parola ma era troppo scioccata per farlo, mia madre intanto teneva alzata la mia asta e le stava mostrando le mie palle di nuovo piene. Io intanto stavo lì a meno di un metro da daniela e intanto mia mamma si era inginocchiata per terra per masturbarmi meglio e per permettere a Daniela di avere una vista migliore, mia mamma era proprio brava a smanettarmelo infatti con una mano teneva tutta la pelle tirata il più possibile alla base dell’asta scoprendo la cappella all’inverosimile mentre con l’altra afferrava la cappella facendo avanti e indietro; mi faceva un po’ male ma stavo godendo moltissimo e godetti ancora di più quando sentì la sua lingua che giochicchiava con le mie palle leccandone prima una e poi l’altra, quando lei sentì che stavo per venire guardò dritta negli occhi Daniela e disse:”guarda adesso quanta sborra ci regala il mio uomo” e detto ci’ diede una rapida succhiata alla cappella creando un effetto risucchio che fece partire il mio orgasmo, poco prima che eiaculassi però mamma prese un bicchiere di vetro che era su un tavolino affianco e raccolse ogni singolo schizzo di sborra, quanto ebbi finito di schizzare con la lingua raccolse le ultime goccioline rimaste sulla cappella ed entrambi ci sedemmo sul divano con Daniela in mezzo a noi. Mentre il mio cazzo perdeva consistenza mia mamma guardava soddisfatta il bicchiere che avevo riempito quasi a metà mostrandolo orgogliosamente a Daniela che non muoveva un muscolo. “Guarda quanta ce ne ha regalata il mio piccolino, &egrave davvero dolcissima, provare per credere!” E così dicendo fece un primo sorso di sborra dal bicchiere e poi lo porse a Daniela “Ora tocca a te, assaggiane un po’ anche tu” sentendosi questa offerta Daniela finalmente trov’ la forza di dire qualcosa e sbottò:”Tu sei pazza e perversa!! Mi pento di essere stata amica di una come te!!” Si alzò e fuggì letteralmente via dal nostro appartamento. “Poco male” disse mia madre “dovrò berla da sola” e così dicendo si portò il bicchiere alla bocca ed in un solo sorso ne bevve il contenuto, una volta finito la guardavo mentre si leccava ancora le labbra intrise del mio sperma e mentre respirava lentamente fissai quei suoi seni enormi che erano stai ignorati tutto il tempo, vedevo i capezzoli durissimi spingere contro il tessuto della canottiera creando delle piccole montagnette che però erano piccole in confronto alla grandezza delle sue tettone che infatti entravano a malapena dentro quella canottiera che risultava così stretta in quella zona. “A te penserò dopo” le dissi mentre con una mano le strizzai una tetta “Dammi il tempo per riprendermi e ti concio per le feste”. Sentendo le mie parole mi guardò con uno sguardo da vera porca, avevo risvegliato il suo spirito intrappolato nella castità che l’aveva afflitta in questi anni, chissà dove si sarebbe spinta la nostra storia incestuosa… Io intanto andai a letto per riposarmi per il secondo round. Mi svegliai di pomeriggio, appena mi alzai dal letto mi accorsi che il sole era ancora alto nel cielo e che faceva molto caldo, di conseguenza non mi presi nemmeno il disturbo di vestirmi rimanendo in mutande mentre uscivo dalla camera per andare a vedere che faceva mia madre. Cercai in camera da letto, niente, allora andai in bagno ed in cucina, ancora niente, ma voltandomi vidi che era fuori in terrazzo stesa a prendere il sole. Silenziosamente mi avvicinai a lei e mi accorsi che dormiva, aveva fatto giusto in tempo a mettersi il solito bikini striminzito prima di sdraiarsi e cadere nel sonno in quella posizione: era sdraiata a pancia in giù con la testa appoggiata tra le braccia conserte, il bikini che indossava era di un giallo molto acceso in netto comtrasto con la sua pelle che aveva già una bella tintarella nonostante fossimo ancora a giugno e faceva così caldo che era tutta sudata con milioni di goccioline che risplendevano sulla pelle o scivolavano sulle sue curve… già, le sue curve: il top del bikini era slacciato sulla schiena per non avere i segni dell’abbronzatura ma si era spostato mentre dormiva e a stento copriva i capezzoli infatti, nonostante le sue tettone fossero schiacciate contro il lettino dal suo corpo vedevo le aureole dei capezzoli, con un dito toccai una sua tetta e mi sembrò di toccare un blocco di cemento tanto erano dure a causa della pressione. Più tardi volsi lo sguardo anche ai piani bassi dove c’era il suo culone bello esposto e rotondo anch’esso imperlato di sudore che sembrava risplendesse di luce propria, spostandomi più in basso potevo vedere chiaramente il filo del perizoma che separava nettamente un gluteo dall’altro fino a “””coprire””” i suoi buchi, infatti nonostante il filo coprisse bene il suo buchino anale poich&egrave era ancora piccolo, lo stesso non si poteva dire del suo sesso infatti il filo si era sistemato letteralmente tra le grandi labbra separandole nettamente e sfregando sul clitoride. Notai che quella zona era particolarmente umidiccia, non so se per eccitazione o per sudore. Per il momento avevo fatto abbastanza il guardone, tornai vicino al suo viso e le baciai la guancia accompagnando il gesto a una strizzata a quel culone e subito lei aprì pigramente gli occhi. “Ciao amore” mi disse “sdraiati qua si sta benissimo” “lo vedo” risposi “se non ti avessi svegliato io chissà quanto avresti dormito” mia madre allora provò a sdraiarsi sulla schiena e nel farlo il top del bikini cadde per terra lasciando libere all’aria le sue tettone, lei provò a coprirsi ma poi capì che non ce n’era bisogno e lascio le sue minne al vento per prendere sole mentre chiudeva nuovamente gli occhi. “Posso sapere cosa ti &egrave preso prima?” Chiesi io amcora stupito dalla sua sfrontatezza davanti all’amica Daniela. “Cosa c’&egrave non ti &egrave piaciuto? A me sembrava il contrario…” Rispose “non ho detto questo, hai visto anche tu quanto mi &egrave piaciuto ma non credi di essere stata troppo sfrontata? Se lo dicesse a qualcuno? Sai che &egrave illegale vero..?” “Non lo so mi andava di farlo e l’ho fatto, sapessi da quanto tempo mi diceva che dovevo trovarmi un uomo e quando lo trovo e glielo faaccio vedere lei scappa! Capiscile te queste donne sposate…. Comunque se non ti piace il mio modo di fare trovati una ragazza” rispose lei un po’ seccata. Il nostro discorso insieme alla leggera brezza d’aria che ci accarezzava fece indurire i capezzoli a mia madre che noncurante continuava a dormicchiare mentre io la osservavo eccitarsi eccitandomi a mia volta, allora decisi di sdraiarmi vicino a lei e di togliermi i boxer perch&egrave la mia mazza dura lì dentro iniziava a farmi male “non voglio un’altra ragazza auando ho qualcuno come te, non vedi forse l’effetto che mi fai?” Dissi io impugnando il cazzo tra le mani. Lei alzò leggermente lo sguardo e mi osservò per poi chiudere di nuovo gli occhi come se niente fosse “non mi basta questo voglio di più” disse lei in tono di sfida. Davvero si era offesa per la domanda di prima!? Vedendo che continuava a fare l’indifferente la assecondai e provai ad addormentarmi anche io al sole. Ci provavo ma era difficile pensare ad altro quando avevo un blocco di marmo tra le gambe e delle mammelle così soffici a portata di palpata, così dopo una decina di minuti mi alzai; lei voleva di più? Allora avrebbe avuto di più! Pensato questo mi misi in piedi con lei sdraiata tra le gambe e mentre dormiva ancora afferrai le sue zinne una per mano e le spinsi una contro l’altra, poi aiutato dal sudore che ricopriva i nostri corpi feci scivolare il mio cazzo tra le sue mammelle ed iniziai questa spagnola non proprio consenziente. Lei sentendosi toccata con così tanta fermezza e già eccitata con i capezzoli duri mi guardò negli occhi con quello sguardo da porca che solo lei sapeva fare, con filo di voce disse “questo &egrave il mio uomo” e presto alle mie mani sulle sue zinne si aggiunsero le sue che si strizzavano i capezzoli mentre io aumentavo l’intensità della spinta. Lei allora piegò il collo per provare a prendere in bocca la cappella mentre passava fra le sue tettone mentre continuava ad incitarmi a fare di più. Io spingevo come un matto, così forte che quando diedi l’ultimo colpo per sborrare schizzai con così tanta forza che le centrai direttamente la bocca senza nemmeno sfiorarle la pelle, ero un cecchino dello sperma! Le diedi giusto il tempo di ingoiare che la presi di forza costringendola a girasi a pancia in giù con le gambe strette fra loro ed io sprofondai con il viso tra quei due monti che erano le sue chiappone da maggiorata qual era. Con le mani facevo il solito movimento: strizzavo quello che avevo in mano e ritmicamente le divaricavo per scoprire entrambi i suoi buchi, mentre con la lingua leccavo avidamente entrambi i suoi buchi. Lei sembrava apprezzare, ogni tanto emetteva uno dei suoi soliti mugolii di apprezzamento ma ad un certo punto tutto cambiò. Una volta che era ben lubrificata, puntai la cappella dritta sul suo ano ed iniziai a spingere “ASPETTA, Aspetta!!” Urlò lei improvvisamente “fai piano non sono molto larga lì dietro, tuo padre non ha fatto in tempo ad allargarlo per bene, sii delicato” ce l’avevo in pugno, lei voleva di più ed io potevo sfruttare quella sua debolezza, aspettai che prese un respiro profondo e lo spinsi tutto dentro in un attimo. Un urlo di dolore squarciò l’aria mentre il mio cazzo veniva risucchiato da quel buco tanto piccolo quanto eccitante che era il suo intestino; lei provò a divincolarsi e mi insultò per la mia indelicatezza, ma io ero saldamente su di lei deciso a godere appieno di quel momento. Le diedi giusto un attimo per riprendersi un poco ed iniziai a penetrarla, era fantastico vedere la mia mazza uscire e poi sparire di nuovo dentro al suo culone a cui mi tenevo saldamente aggrappato mentre le sue urla iniziali si trasformavano piano piano in semplici urletti fino a diventare leggere lamenti che poco dopo divennero mugolii di piacere e poi frasi di apprezzamento ed infine vere e proprie urla di goduria. Sembrava un’assatanata, mi implorava di sfondarle ogni singolo centimetro del suo intestino e di farle sentire la mia mazza dentro lei mentre lei a sua volta restringeva ed allargava il buco mungendomi letteralmente il cazzo. Le sue urla erano fortissime, così tanto che probabilmente ci sentì tutto il vicinato ma a noi non importava, i suoi orgasmi ormai non erano più calcolabili e per me fu molto difficile trattenere la sborra fino a quel momento e quando sentì che stavo per venire estrassi il cazzo da dentro di lei e sborrai copiosamente riempiendole il culo di sperma. Era uno spettacolo magnifico vedere il suo buco prima dilatato all’inverosimile restringersi sempre di più fino a tornare ad avere dimensioni normali mentre sulle sue chiappone si erano formati veri e propri laghi di sborra. “Mamma mi sa che ti sei dimenticata di spalmare un po’ di crema solare qui dietro, tranquilla ci penso io” le dissi e con la cappella iniziai a spalmare il mio sperma su tutto il suo sedere e sulla schiena mentre lei rideva divertita mentre riprendeva fiato dalla scopata favolosa appena conclusa. La settimana era riniziata, mia madre era tornata a lavoro e sarebbe stata impegnata fino al tardo pomeriggio, io mi svegliai nel suo letto ancora nudo dopo averci dato dentro tutta la notte, guardai il telefono: era mezzogiorno e avevo la notifica di un messaggio di mia madre “Amore ho lasciato a casa la borsa con il pc che mi serve per il lavoro, me la puoi portare entro l’inizio della pausa pranzo?”. Un po’ seccato feci colazione e mi vestì per portarle la borsa anche se avrei di gran lunga preferito rimanere nel letto a dormicchiare, fortunatamente mia mamma lavorava in un ufficio di una banca non troppo lontano da casa nostra e dopo pochi minuti in auto arrivai fui lì. Citofonai e mi fecero salire al quinto piano dove lavorava lei e la vidi mentre parlava al telefono con un cliente. “Mi scusi signore ma la chiamo dopo” disse lei appena mi vide ed alzandosi mi venne incontro per salutarmi suscitando la curiosità di tutti i suoi colleghi, infatti nessuno sapeva che fossi suo figlio allora pensarono che fossi il suo toy-boy. (In effetti sono entrambe le cose). Lei di certo non passò inosservata mentre ancheggiava verso di me, non ero l’unico ad osservarla mentre mi veniva in contro, in effetti, chi non l’avrebbe notata? Indossava quelli che sembravano dei classici abiti da lavoro d’ufficio, ma era il modo in cui li indossava che faceva fuoriuscire la sua troiaggine: indossava una camicetta bianca di pizzo abbottonata fino al collo, ma era così sottile che si poteva chiaramente distinguere un grosso reggiseno nero che sorreggeva le sue tette da maggiorata davvero enormi e si poteva scorgere persino il solco che le separava, in quella zona il tessuto della camicia era tirato all’inverosimile a causa dell’enorme massa che provava a contenere ma che ballonzolava ad ogni passo. Dato che faceva caldo indossava una gonna molto corta che finiva sopra al ginocchio di colore nero ma che aveva delle spaccature ai lati che scoprivano fino a metà della coscia appena lei faceva un passo mostrando le sue belle gambe lisce, ed infine ai piedi aveva dei tacchi a spillo decisamente molto alti che però la facevano se,brare lo stesso bassa a causa della sua altezza ma che ne slanciavano lo stesso la figura. Sulle spalle aveva una giacca anch’essa nera che però non aveva nemmeno provato ad abbottonare perché era troppo stretta per cingere le sue tettone. Mentre con un occhio guardavo il corpo giunonico della mia donna con l’altro scrutavo lo sguardo affamato dei suoi colleghi che ne osservavano le sue fattezze ad ogni suo movimento, allora sia per gelosia che per far vedere agli altri di chi fosse quella donna, non appena si avvicinò mentre mi baciò con grande enfasi io le diedi una palpata decisa al culo che sicuramente non era passata inosservata gli occhi dei colleghi. “Grazie amore che mi hai portato la borsa! Tra poco c’&egrave la pausa pranzo perché non ti siedi vicino a me così dopo passiamo un po’ di tempo insieme prima di stasera?” E così mi accomodai vicino a lei nella sua postazione. “Che hai amore? Cos’&egrave quello sguardo?” “Non hai visto come ti guardano tutti i tuoi colleghi? Tu sei mia e mi manda in bestia vederli sbavare per te” “Ahaha amore lasciali stare, non dirmi che sei geloso?? Guarda che loro sono innocui e posso fare anche di peggio, anzi aspettami qua che vado in bagno”. E con queste parole lei si alzò ed andò verso il bagno e mentre io l’aspettavo iniziai a guardare in giro per tutto l’ufficio, tutti i colleghi mi scrutavano con curiosità e quando capitava che incrociassero il mio sguardo mi facevano l’occhiolino o altri cenni di apprezzamento per la mia donna, come per complimentarsi con me. Questa cosa mi fece arrabbiare un po’: fino a quel momento il rapporto tra me e mia madre era rimasto confinato nella nostra casa e non mi ero mai accorto in quanti la guardassero con ammirazione ogni giorno. Mentre riflettevo notai gli sguardi dei colleghi volgersi tutti da una parte e guardando a mia volta vidi mia madre appena uscita dal bagno: il suo modo di vestire era cambiato radicalmente! I suoi capelli prima legati in una innocente coda di cavallo erano ora sciolti e molto più selvaggi, il trucco era stato rimarcato e reso più pesante ma la cosa che più saltò agli occhi di tutti fu la camicia: se prima era abbottonata fino al collo adesso era sbottonata a metà mostrando le sue tette che cercavano di saltare fuori dall’indumento, infatti non erano più trattenute dal reggiseno perché mia madre se lo era tolto così adesso al posto di vedere la forma scura del reggiseno sotto alla camicia ora le si vedevano direttamente i capezzoli rosati che disegnavano una chiara forma contro la camicia dato che erano duri e sodi. Camminando le sue tettone ballonzolavano ancora di più di prima e tutti i colleghi stavano letteralmente sbavando mentre la spogliavano con lo sguardo. Io intanto mi ero eccitato a guardarla e avevo già un’erezione che spingeva contro i miei pantaloni ma a giudicare dai suoi capezzoli anche mia madre si era eccitata sotto gli sguardi di tutti. Guardo arrivò si sedette vicino a me e mi sussurrò all’orecchio “allora come sto adesso? Ti piaccio?” E dicendolo appoggiò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni tastando la mia erezione. “Mi fai impazzire e a quanto pare non sono l’unico a pensarla cosi, sei proprio una troia!” Sentendo quelle parole le scappò un sorrisetto malizioso ed intanto estrasse dalla tasca della sua giacca il reggiseno nero che indossava fino a poco fa. “Questo tienimelo tu che io non ho abbastanza spazio nella tasca della giacca” e dicendolo con una mano infilò il suo reggiseno direttamente dentro alle mie mutande facendomi sentire a contatto con il cazzo il tessuto che fino a poco fa le cingeva le zinne da maggiorata facendomelo diventare ancora più duro e mentre mi irrigidivo a causa dell’erezione lei mi baciò divertita dalla mia reazione. Poco dopo si rimise a lavorare ma ogni tanto infilava una mano tra le mie mutande per “controllare la situazione” e trovava sempre il mio cazzo sempre duro, allora anche io per vedere se era tutto ok ogni tanto davo una rapida palpata alla sua tetta più vicina mentre nessuno ci guardava e puntualmente venivo quasi punto dal suo capezzolo sempre durissimo. Poco dopo iniziò la pausa pranzo allora ci dirigemmo in mensa per mangiare e dal tavolo nel quale eravamo seduti io e mia mamma vedevo un’altra tavolata di uomini che spesso voltava lo sguardo verso di lei che continuava a mostrare velatamente il suo corpo. “Devo andare in bagno” dissi io una volta finito di pranzare “mi fai vedere dov’&egrave?”, lei allora fece strada ed io la seguì continuando a guardare il suo culone dondolare ad ogni passo, una volta arrivati al bagno degli uomini entrai e andai in un water per pisciare, ma mentre mi stavo calando i pantaloni entrò di soppiatto qualcuno che poi riconobbi essere mia madre che entrò nello stanzino del bagno dov’ero io “fammi vedere come sta il mio reggiseno” disse lei mentre si inginocchiava e mi slacciava la patta dei pantaloni e quando lo estrasse insieme al mio cazzo semiduro disse “ahh, vedo che lo hai sporcato un po’ della tua sborra” e nel dirlo si portò l’indumento al volto per annusarlo e poi con la lingua raccolse qualche goccia rimasta sul tessuto “dai ti aiuto a pisciare e poi prima di andartene mi dai un po’ della tua sborra che mi &egrave venuta voglia” disse lei così prese il mio cazzo in mano e lo diresse verso la tazza mentre io iniziai a pisciare ma a causa del suo tocco il mio cazzo iniziò ad indurirsi facendo schizzare il piscio un po’ dappertutto, lei rise divertita e appena finì di pisciare lei prese subito la mia cappella in bocca per ripulirla dalle ultime gocce rimaste mentre lentamente me lo segava per prepararmi a scoparla. Mentre me lo spompinava sbottonò del tutto la sua camicia facendo schizzare fuori le sue zinne da vacca e si alzò la gonna fino al culo scoprendo il suo sesso. Tra una succhiata e l’altra io davo una palpata a quelle tettone grosse e morbide che avevo imparato a conoscere bene, ma il tempo era poco e così una volta che avevo la mazza ben lubrificata mia madre si alzò in piedi per prenderlo dentro, io la spinsi contro le piastrelle fredde del muro, lei emise un gemito quando i suoi capezzoli vennero schiacciati contro quella superficie fredda mentre io le tiravo indietro il bacino per iniziare a fotterla; le misi un dito dentro per cogliere il suo liquido, lo annusai e poi portai il dito alla sua bocca e lei lo ripulì avidamente, io allora puntai la cappella all’entrata della sua figa e con una spinta le fui dentro, lei emise un sospiro di apprezzamento e mentre io ero ancora fermo lei stessa iniziò a muoversi avanti ed indietro dando inizio alla penetrazione, questa vacca deve aver avuto una voglia matta! Poco dopo entrambi facevamo avanti e indietro producendo una penetrazione davvero veloce con la quale la scopavo per bene fino in fondo, lei intanto aveva inarcato la schiena e mentre io la baciavo sul collo con le mani a coppa mi aggrappavo saldamente alle sue tettone mentre tenevo i capezzoli tra le dita. In poco tempo lei aveva avuto una grande moltitudine di orgasmi il cui prodotto le colava tra le gambe bagnandola tutta, io intanto ero passato a lidi migliori e avevo iniziato ad allargarle il buco del culo con qualche dito ma ci misi poco e infilai il cazzo anche lì dentro facendola godere come una vacca. Il suo buco non era lubrificato tanto bene quindi la penetrazione doveva farle un po’ male ma non sembrava preoccuparsene molto a giudicare dai suoi gemiti, non mi ci volle molto a sborrare ed appena sentì che iniziavo a schizzare estrassi il cazzo dal buco e schizzai copiosamente imbiancandole tutto il culo. Una volta finito lei si girò ed iniziammo a baciarci, poco dopo mi abbassai per succhiarle i capezzoli e mordicchiarli con i denti mentre le strizzavo le tette con forza, lei spingeva la mia testa contro il suo petto con entrambe le mani godere del mio morso ma dopo un po’ mi spostai di nuovo ed andai a succhiarle il clitoride aspettando di farla venire ancora, ci volle davvero poco tempo e in pochi attimi mi ritrovai il viso inondato dal suo liquido che in parte bevvi e che in parte mi feci leccare via dalla sua lingua golosa. Una volta finito l’amplesso l’aiutai a riabottonarsi la camicia e a spingere quelle tettone dentro di essa, poi le abbassai la gonna di nuovo fino alle ginocchia ma mi accorsi dopo che la sborra ancora presente sul suo culo le aveva lasciato una chiazza bianca sulla gonna. Una volta usciti dal bagno e dopo esserci salutati la guardavo divertito mentre camminava a gambe larghe fino alla sua postazione mentre i suoi colleghi guardavano l’enorme macchia bianca sul suo culone e poi volgevano lo sguardo verso di me capendo chi fosse stato, riconoscevo nei loro occhi l’invidia provata da tutti loro che avrebbero voluto essere al mio posto e me ne andai da quell’ufficio. “Amore svegliati che &egrave tardi!” La voce di mia mamma mi svegliò mentre lei tirava via la coperta che avevo addosso lasciandomi nudo sul lettone tutto infreddolito nonostante fosse estate. Appena fui un po’ più lucido mi accorsi che mi stava parlando ma io non stetti ad ascoltarla, anzi guardavo il suo corpo ricoperto da una vestaglia trasparente molto leggera che mi permetteva di distinguere con chiarezza la forma enorme delle sue minne da maggiorata. Lei si accorse che non la stavo ascoltando, allora per attirare la mia attenzione si sdraiò sul letto tra le mie braccia. Le nostre facce erano a poche centimetri e io la guardavo fissa negli occhi mentre lei appoggiava il suo corpo sul mio facendomi sentire come i suoi capezzoli premevano sul mio petto e con una mano mi cinse il cazzo iniziando a masturbarmelo lentamente ed ora che era sicura di avere la mia attenzione riprese a parlarmi:”Per questa settimana ho preso ferie, volevo che facessimo qualcosa insieme allora ho prenotato un bungalow al mare per rilassarci un poco… Che ne pensi?” Non dovetti nemmeno dire una parola: Il mio cazzo parlava per me infatti non appena avevo sentito la proposta di mia madre mi ero già immaginato le varie scopate che avremmo fatto io e lei al mare e, grazie anche alla sua mano, la mia mazza era diventata di marmo. Sentendone la consistenza, mia madre abbozzò un sorriso:”Allora al mio bambino piace la mia proposta… Gli piace così tanto che devo già occuparmi di lui” non appena finì di parlare la sua bocca era già sulla mia cappella ad assaporarne il gusto mandandomi in estasi in poco tempo grazie alla sua esperienza. Non ci misi molto ad avvicinarmi all’orgasmo e per farlo capire a mia madre appoggiai le mie mani sulla sua nuca e spinsi la testa verso il basso, lei capì e non oppose resistenza lasciandosi schizzare tutta la mia sborra nella gola, quando ebbe finito raccolse con le dita qualche goccia che le colava dalle labbra e mentre andò a prepararmi la colazione mi ricordò di prepararmi la valigia per la nostra piccola vacanza. Meno di un’ora dopo eravamo già in macchina pronti a partire, dormì praticamente tutto il viaggio e quando arrivammo ci venne mostrato il bungalow che avevamo affittato: Non era grandissimo ma era molto accogliente con una camera con letto matrimoniale, bagno e una piccola sala da pranzo; appena arrivati disfammo le valigie e ci misimo il costume per andare in spiaggia prima dell’ora di pranzo. Io indossavo solo gli slip del costume mentre mia madre sopra il bikini aveva un pareo con un motivo maculato che le dava un’aria da panterona. Arrivati in spiaggia prendemmo due lettini ed iniziammo a prepararci per dormicchiare un po’ al sole, mentre mia madre sistemava le cose che aveva in borsa io mi cosparsi di crema solare e poco dopo iniziò anche mia madre ed io la aiutai a spalmarla sulla schiena. Mentre le spalmavo la crema notai che costume aveva su: Era il costume della nonna! Praticamente era un due pezzi costituito da un paio di mutande che sembravano boxer e al posto del reggiseno aveva una “cosa” che più che altro assomigliava ad una canottiera. “mamma ma come ti sei vestita? Che fine ha fatto quel bikini giallo molto sexy che avevi a casa?” “non ti ricordi piccolo pervertito?? Il mio bikini giallo te lo eri preso tu dopo avermi scopata perché dicevi che ti eccitava e che volevi segartici sopra! Sicuramente sarà in camera tua coperto di sborra” mi ero dimenticato di averle preso il costume ma pensandoci trovai la cosa divertente. “così comunque non puoi stare… Sei troppo vestita per stare al sole! Dai spogliati un po'” sembrava non aspettasse altro, sentendo le mie parole subito si levò il top che indossava liberando i suoi enormi e soffici seni che schizzarono fuori liberi dal top che indossava offrendone la vista a tutti i bagnanti vicini a noi; non contenta mia madre si alzò in piedi per occuparsi delle mutandone che indossava e in poco tempo le trasformò in un tanga che attraversava il solco fra le sue natiche coprendolo a malapena. Iniziò così a coprire di crema solare le zone che prima erano coperte dai vestiti spalmandosi la crema sui seni usando entrambe le mani. Mi guardava dritto negli occhi mentre con le mani soppesava, palpava e toccava le sue enormi zinne mentre con le dita si strizzava i capezzoli tra i polpastrelli. Nonostante lo spettacolino fosse in teoria solo per me, mi accorsi che tutta la spiaggia si era fermata per guardare mia madre cospargersi di crema: C’erano uomini e donne di tutti i tipi ed età a guardarla, dai padri di famiglia che fino a poco tempo prima stavano passeggiando con le mogli ed i figli ai pensionati che si godevano la spiaggia, dai ragazzini che giocavano tra di loro ai giovani uomini in cerca di qualche bella ragazza, tutti guardavano mia madre, persino qualche donna o invidiosa o lesbica. Percepivo gli sguardi che puntavano con desiderio su di lei e con invidia su di me, il fortunato destinatario delle sue attenzioni. Nemmeno io rimasi impassibile: I miei slip riuscivano a malapena a contenere la mia erezione prorompente tanto che una volta che mia madre ebbe finito il suo spettacolo andai in mare a placare la mia erezione. Quando fui tornato vidi mia madre che era già sdraiata e che dormiva sul lettino a pancia in su con i suoi seni che si alzavano ed abbassavano seguendo il ritmo del suo respiro. Mentre anche io mi sdraiavo affianco a lei sul lettino sentivo che gli altri bagnanti si scambiavano vari apprezzamenti su di lei mentre ci passavano vicino: “ehi guarda che figa quella milfona la!” “Cavolo Maurizio guarda quel puttanone sdraiato là!” “che gran pezzo di troia” commenti di questo tipo e fischi verso mia madre furono le uniche cose che sentì mentre provavo a dormicchiare anche se non ci riuscivo: Preferivo vedere con gli occhi socchiusi gli sguardi che la gente dava verso mia madre, i gesti che usava per mimare le sue enormi zinne e notai anche qualcuno che le scattava una foto da lontano con il telefonino. Tutto ciò stranamente mi piacque: Era eccitante sapere che la donna che molti guardavano ed ammiravano desiderando di scoparla io potevo averla quando volevo. Più tardi andammo nel bar della spiaggia per prendere qualcosa da mangiare, però fu difficile ordinare i panini perché il barista era distratto da mia madre che girava tranquillamente in topless sotto gli sguardi di chiunque. Mentre mangiavamo proposi a mia madre di andare a comprare qualche altro costume dopo pranzo, lei accettò volentieri la mia proposta ma io non sapevo ancora cosa avesse in mente. Più tardi ci ritrovammo a passeggiare per il lungomare cercando qualche negozietto che non fosse chiuso per pausa pranzo, ne trovammo uno ed entrammo. Fummo accolti da un giovane commesso che aveva all’incirca la mia stessa età e che probabilmente era piuttosto annoiato dato che il negozio era vuoto e al momento eravamo gli unici clienti. “buongiorno” dissi io “volevamo cercare dei bikini per la mia signora” al commesso si illuminarono gli occhi: In un attimo era passato dal non avere nessuno in negozio ad avere una milf che si voleva provare dei costumi. La squadrò per bene e poi disse “signora la sua taglia di reggiseno dovrebbe essere una quinta giusto?” “sì esatto” disse mia madre “perfetto allora mi faccia controllare se ho qualcosa della sua taglia, voi andate pure ai camerini” il commesso ci mise un po’ ad arrivare, non tutte avevano delle tettone grandi come quelle di mamma quindi era complicato trovare bikini della sua misura, tanto che il ragazzo ne portò solo 2 paia. Porse il primo paio a mia madre che andò in camerino a provarlo, poco dopo uscì e ci lasciò a bocca aperta: Il bikini era di colore bianco e le stava abbastanza stretto, infatti gli slip combaciavano perfettamente con la sua figona mostrando chiaramente la forma delle sue grandi labbra già slabbrate mentre dal reggiseno si distinguevano i capezzoli duri e grosse porzioni delle sue tettone fuoriuscivano dalla coppa che non riusciva a trattenerle, mentre camminava verso si noi mia madre fece qualche giro su sé stessa mostrandoci anche come il perizoma veniva inglobato tra le sue chiappone scomparendo tra le sue gambe. Sia io che il commesso ci mettemmo un po’ a riprenderci dalla vista di mia madre che era davvero giunonica dentro a quel bikini “allora? Come sto?” “benissimo signora” si affrettò a rispondere il commesso che era diventato rosso in viso “si ti dona molto” concordai io. “S-Signora se vuole ho quest’altro bikini ma &egrave un po’…. Come dire un po’…” “un po’ come?” Dissi io notando la vergogna a parlare del commesso “un po’ volgare, diciamo” “proviamolo dai” disse mia madre muovendo un passo verso il ragazzo che le porse l’altro bikini e poi scomparì nuovamente nel camerino. “Cavolo complimenti, complimenti davvero! &egrave bellissima!” Mi disse il commesso tra uomo e uomo “Sì lo so &egrave fantastica, dovresti vedere come me lo succhia” dissi scherzosamente al ragazzo che provava evidente invidia nei miei confronti per la mia donna. Mentre parlavamo mia madre aveva finito di vestirsi ed uscì dal camerino e se la sua visione con il costume precedente ci aveva lasciato a bocca aperta la sua visione con questo ci stese: Il commesso aveva davvero ragione, in effetti il costume era un po’ volgare ma a me piaceva da matti! Gli slip erano così sottili che sembravano dei semplici fili e addosso a lei non riuscivano a coprire la sua figona infatti le sue grandi labbra uscivano oscenamente dal tanga, inoltre il top del bikini era anch’esso piccolissimo, in pratica non c’era una coppa perché il reggiseno aveva un motivo a ragnatela che percorreva tutto il seno e sul centro c’era una piccola pezza che copriva il capezzolo e solo quello. Mia madre era davvero a suo agio in quel costume, camminava ripetutamente avanti e indietro permettendoci di osservare con sempre maggior cura ogni singolo centimetro della sua pelle e del suo corpo, e dopo una decina di minuti mia madre decise di terminare lo spettacolino “mi piacciono, li compro entrambi” e così andammo alla cassa per pagare i bikini; il commesso consegnò la busta a mia madre che uscì e mentre stavo per seguirla lui mi disse ancora una volta “complimenti davvero per la sua compagna” io lo guardai dritto negli occhi e gli dissi “lei &egrave mia madre”. Il ragazzo rimase di sasso alle mie parole ma io ero già uscito e seguivo mia madre per il lungomare anche se lei mi aveva eccitato parecchio quel pomeriggio e dovevo sfogarmi prima o poi… Nonostante fosse quasi mezzogiorno eravamo in spiaggia già da un po’ a prendere il sole che adesso stava iniziando a scottarci:”Amore fa davvero caldo andiamo a farci un bagno per rinfrescarci un po?” Mi chiese mia madre “ok, tu inizia pure ad andare che ti seguo” le risposi io ancora un po’ assonnato. Poco dopo mia madre si alzò e non appena lei si incamminò per il mare la spiaggia si fermò: Ormai era da qualche giorno che eravamo in vacanza al mare e andavamo sempre nella stessa spiaggia ma i bagnanti non si erano ancora abituati alla presenza di mia madre (come biasimarli) e non appena lei faceva un movimento tutti le puntavano lo sguardo addosso. In effetti non facevano male, lei aveva preso subito colore e la sua pelle marroncina era in netto contrasto con il costume bianco che indossava e che le avevo preso io il primo giorno di mare. Grazie al contrasto tra la pelle scura e il costume bianco il tessuto generava un piacevole effetto vedo/non vedo che lasciava intravedere sopra le areole dei suoi capezzoli e sotto la piega delle grandi labbra della sua figa. Io mi incamminai dietro di lei ed ammirai la sua camminata che era un vero e proprio piacere per gli occhi: Ancheggiava come solo le più belle ragazze sapevano fare e lo slip del bikini permetteva di vedere praticamente tutta la natica permettendo a chiunque di apprezzare ogni singolo centimetro della sua pelle. Non appena passò si alzarono da un gruppo di bagnanti ovazioni più o meno velate e fischi per quella gran milf che camminava verso il mare. Una volta arrivata sul bagnasciuga mia madre si fermò per aspettarmi, io la raggiunsi e sentendo ancora degli sguardi su di noi le cinsi la vita con le braccia e le stampai un lungo bacio sulle labbra durante il quale feci scivolare le mia mani ancora più in basso e diedi una forte palpata al suo bel culetto che mi aveva fatto impazzire mentre camminava. In questo modo rivendicai anche il possesso della donna oggetto di fantasie di molti bagnanti che continuarono imperterriti ed eccitati ad osservare la scena anche mentre noi due ci incamminammo in acqua. Per allontanarci dalle altre persone andammo a largo in un punto in cui però mia mamma non toccava con i piedi ma io si dato che ero più alto di lei così la presi tra le mie braccia ed iniziammo a baciarci amorevolmente. “ti amo tantissimo bambino mio!” Mi disse lei “anche io ti amo mamma, anzi mia puttanella” le canzonai divertito io “non mi sembra che ti dispiaccia il mio comportamento, anzi, a giudicare di quello che sento adesso non ti dispiace affatto!” Rispose lei con la sua solita voce maliziosa, anche se effettivamente non aveva torto e il mio cazzo si era già indurito e premeva sul suo sedere “lo sai che tu mi fai sempre impazzire dal piacere mamma! Sei bellissima e adoro il tuo corpo!” “allora non ti dispiace vero se abbasso il reggiseno, questi top me le strizza troppo e a volte &egrave una vera tortura indossarlo” e nel dirlo abbasso le spalline facendo calare il top fino ai fianchi ed io, nonostante fossi abituato a guardarle le tettone e a farci di tutto, fui attratto dalle sue forme come un insetto dalla luce. Mentre si abbassava il top aveva iniziato a tirare una brezza leggera che accarezzava i nostri corpi ed in particolare i capezzoli di mia mamma che ormai non più coperti si indurirono in un attimo liberi da ogni ostacolo. Oltre ai suoi capezzoli si era indurito ancora di più qualcos’altro che lei senza dubbio sentiva spingere sempre più sul suo sedere tanto che per sentirlo meglio si cambiò di posizione cingendomi i fianchi con le gambe e le spalle con le braccia: Ora il mio arnese premeva direttamente sul suo buco con solo i nostri costumi a separarci e le sue tette premevano direttamente sul mio petto così io la strinsi ancor più verso di me sentendo i capezzoli che mi pungevano la pelle e l’enorme massa delle sue minnone premere con ancor più intensità su tutto il mio petto; senza pensarci troppo feci sprofondare il mio viso in quel piccolo angolo di paradiso leccando anche a turno i capezzoli che erano coperti di acqua salata. Mia madre si godeva il trattamento solleticata sia dalla mia lingua che dalla mia cappella. Dopo un po’ mi fermai sentendola appagata, allora ci guardammo negli occhi e mi disse”adesso vuoi che la mammina si occupi del suo bambino?” “mi farebbe molto piacere, ieri sera non abbiamo nemmeno scopato e non fa bene saltare una sborrata altrimenti lo sperma si accumula!” Mia madre sembrava divertita dal mio modo di parlare ed intanto aveva iniziato a rovistare con le mani nel mio costume e non le fu affatto difficile trovare la mia mazza già dura e per liberarla abbassò anche il mio di costume facendomi sentire l’acqua marina che mi scorreva prima tra le palle e poi non appena iniziò a scappellarmi anche sulla mia cappella. “se il mio bambino non ha sborrato &egrave colpa della mamma che adesso dovrà farsi assolutamente perdonare” e quando finì di parlare vidi che prese una boccata d’aria e s’immerse sott’acqua. Io rimasi un po’ spiazzato dalla sua mossa e mi domandai che aveva in mente di fare ma non feci in tempo a darmi una risposta che sentì qualcosa avvolgermi il cazzo…. Era la sua bocca! Sentivo lei che si teneva saldamente attaccata a me con le mani sulle mie gambe e con la testa cercava di fare avanti e indietro più volte possibili prima di dover riprendere fiato, io intanto ero lì fermo con un’espressione da ebete a causa dell’eccitazione a godermi la bravura di mia madre con la bocca. Poco dopo riemerse per riprendere aria “allora? Mi sto sdebitando?” “ti prego torna subito giù e continua!” Risposi io desideroso che mia madre riprendesse il pompino al più presto. Dopo qualche boccata d’aria e molte pompate liberai il mio orgasmo dentro la sua bocca, allora mia madre riemerse e al posto di ingoiare fece colare lentamente fuori dalla sua bocca tutto il mio sperma che inevitabilmente le finì sui seni e colò verso il basso passando attorno ai capezzoli fino ad andare in acqua. Rimasi per un po’ di tempo ad ammirarla ancora sporca di sborra quando lei tagliò corto ed uscì dall’acqua per andare ad asciugarsi “il sto ancora un po’ qua ti raggiungo dopo” le dissi io ancora scosso per tutta l’eccitazione provata. Dopo qualche minuto passato a rilassarmi ancora un po’ in acqua decisi di tornare da mia madre ed uscì dall’acqua, quando tornai al nostro ombrellone però trovai solamente il suo reggiseno steso ad asciugare sopra la nostra sdraio ma di mia mamma nessuna traccia, mi guardai un po’ intorno finché non la scorsi qualche lettino più in là ma non era sola anzi, sfoggiava un topless mentre era seduta affianco a due uomini anch’essi sulla cinquantina con cui chiacchierava allegramente. Lei vedendomi mi fece cenno di avvicinarmi ed io la raggiunsi “finalmente sei arrivato, tu presento Marco e Simone, erano dei miei colleghi d’ufficio fino a qualche anno fa ma poi hanno cambiato lavoro e non ci siamo più rivisti” mente lei mi presentava i due uomini io li guardavo un po’ con gelosia perché nonostante mia madre si fosse esposta molto spesso agli sguardi altrui non aveva mai parlato con nessuno e mi turbò un poco ritrovarla in compagnia di due uomini di bella presenza come loro due: Quello che mia madre mi presentò come marco era più alto dell’altro e aveva più pancetta di Simone anche se tra i suoi folti capelli castani non c’era alcun capello grigio o bianco “probabilmente sono tinti” pensai io anche se complessivamente portava bene i suoi anni, lo stesso si poteva dire di Simone, l’altro uomo che aveva un aspetto ancora più giovanile dell’altro con un corpo magro con qualche pelo sul petto e sulla pancia. I due sembravano divertirsi molto con mia mamma anche se spesso e volentieri gli sfuggiva più di un’occhiata sul generosissimo décolleté della mia donna. Mi sedetti vicino a loro e rimasi ad ascoltare la storia di come loro dopo aver perso il lavoro si fossero messi in affari con una catena di ristoranti che aveva qualche locale anche nella località balneare dove ci trovavamo. Un po’ per fare gli splendidi e per provare a far colpo su mia madre (lei mi aveva presentato come figlio non come amante) ci invitarono entrambi a cena per quella sera in uno dei loro ristoranti, mia madre ne fu felicissima, io un po’ meno ma per compiacerla accettai comunque l’invito. Quando loro ci salutarono prima di andare via dalla spiaggia notai che si soffermarono entrambi particolarmente a lungo nel salutare mia mamma con qualche bacio e abbraccio di troppo, la cosa un po’ mi infastidì ma gliel’avrei fatta pagare prima o poi, magari quella sera stessa… Era quasi ora di cena ed io e mia madre avevamo appena finito di vestirci per la serata, io indossavo una polo leggera a causa del caldo e dei pantaloni ma mia madre mi lasciò a bocca aperta non appena vidi il modo in cui si era vestita: Era sexy e bella allo stesso momento, troia e mamma insieme…. Senza parole. Indossava un vestito bianco e stretto che dalle spalle scendeva fino a poco sotto il sedere lasciando ampie parti delle gambe e delle cosce scoperte ma la cosa più sexy era in alto: Per indossare quel vestito non aveva messo il reggiseno (più tardi avrei scoperto che non aveva addosso nemmeno le mutande) poiché vi era uno spacco che percorreva in verticale tutta la sua pancia fino a poco sopra il pube, infatti la scollatura al posto di fermarsi fino ai seni continuava verso il basso lasciando intravedere la metà interna di entrambi i seni e poi la sua pancia piatta fino all’ombelico. Vederla mia aveva già mandato in estasi così per stuzzicarla un po’ mi avvicinai a lei afferrando a lato le sue zinne e facendo sprofondare nuovamente il viso lì in mezzo come avevo già fatto in mattinata. Dopo esserci ricomposti ci avviammo verso il ristorante degli amici di mamma arrivando puntuali all’incontro dove ci aspettavano già Marco e Simone entrambi vestiti in giacca e cravatta e con gli occhi fuori dalle orbite non appena vista mia madre che riempirono con una cascata di complimenti e adulazioni. Cenammo tutti e quattro insieme ed io ascoltavo distrattamente i discorsi che facevano gli altri tre mentre si raccontavano ciò che era successo negli anni dopo il cambio di lavoro dei due uomini che facevano di tutto per mettersi in risalto agli occhi di mia madre anche se il tutto era abbastanza ridicolo: Sembravano due adolescenti che si contendevano una ragazza senza sapere che fosse già impegnata con il sottoscritto. Dopo cena i due uomini invitarono mia madre (e di conseguenza anche me anche se avrebbero preferito che non ci fossi) a passare il post-serata con loro in un locale non molto lontano dal loro ristorante, una volta arrivati una cameriera ci accompagnò in una saletta in cui i due uomini avevano un tavolo prenotato, infatti non erano nuovi in quel locale. Quando ci accomodammo i tre ripresero le chiacchere tra un sorso e l’altro si spumante “gentilmente” offerto dai due accompagnatori di mia mamma, io stavo in disparte sorseggiando annoiato il mio cocktail. Passato un po’ di tempo l’alcool iniziava a fare effetto tanto che sia Marco che Simone non si risparmiavano toccate e palpate al corpo di mia mamma che anche lei abbastanza alticcia li lasciava fare. La situazione si scaldò ulteriormente quando partì un po’ di musica all’interno della saletta e ovviamente i tre che ormai erano ubriachi iniziarono a ballare in una sfida a chi ballasse più vicino a mia mamma che iniziava a far fuoriuscire la troia che c’era in lei: Era estasiata da tutte quelle attenzioni e cercava continuamente il contatto fisico strusciando il suo sedere contro le mazze prima di uno poi dell’altro che assaporavano ogni suo centimetro di pelle esplorandola con le mani soffermandosi in particolare sulle sue enormi minne. Poco dopo mia madre aveva già le mani su entrambi i pacchi dei due amici che sorridevano eccitati, e ancora dopo meno tempo mia madre era già in ginocchio intenta a slacciare i loro pantaloni. Prima di liberare i loro cazzi del tutto, lei mi guardò negli occhi come per chiedermi il permesso, io acconsentì con un cenno del capo e allora lei gli abbassò i pantaloni. I due cazzi erano abbastanza simili l’uno all’altro: Non erano molto grossi a differenza del mio e un po’ pelosi. Lei li scappellò simultaneamente entrambi ed iniziò a succhiare prima uno poi l’altro cambiando ritmicamente e facendoli indurire piano piano di più. I due intanto si godevano la bocca esperta di mia mamma che io ormai conoscevo a memoria ed intanto liberarono i suoi enormi seni dal vestito ed iniziarono dapprima a soppesarle una mammella a testa per poi prendere a strizzarle con forza prima l’intera tetta e poi anche i capezzoli; mia madre intanto si dava da fare e mugolava come una cagna mentre passava da un cazzo all’altro concedendosi a stento una pausa per respirare e cercando di ingoiare la sborra che iniziava ad uscire dai peni dei due. Non ci volle molto che i due arrivarono al culmine e prima uno e poi l’altro scaricarono il loro sperma nella bocca di mia madre che avvicinandosi un poco a me mi mostrò come la sua bocca era piena di sborra e un attimo dopo era completamente vuota. Bevuta tutta le si alzò alzando anche la parte inferiore del vestito mostrando ai due le sue parti intime che in un attimo furono assaltate dai due uomini attratti morbosamente dall’odore di fregna bagnata che impregnava l’aria. Mia madre con le mani li sistemò in modo che entrambi fossero inginocchiati per terra uno davanti a lei e l’altro dietro per farsi leccare sia la figa che il buchino del culo. I due leccavano golosamente mentre con le mani libere si masturbavano lentamente, mia mamma intanto teneva le loro teste saldamente incollate ai suoi buchi godendo appieno delle loro lingue con gemiti ed urla di piacere con anche incitamenti ai due. In poco tempo anche lei ebbe un orgasmo, ed i due la ripulirono dei suoi fluidi vaginali ed intanto uno dei due le disse:”se solo ci fosse qui il tuo compagno per vedere quanto sei cagna” “ragazzi guardate che il mio uomo &egrave già qua” rispose lei, i due iniziarono a guardarsi intorno anche se l’unica persona che era con loro ero io nonostante loro si fossero praticamente dimenticati di me; io allora mi alzai dalla mia poltrona e mi avvicinai alla mia donna sotto lo sguardo attonito dei due uomini, senza aggiungere altro mia madre estrasse il mio di cazzo che si era indurito notevolmente vedendola giocare con i due uomini per soddisfare i suoi bisogni, con decisione spinsi mia mamma verso i due che ancora storditi si lasciarono cadere su un divanetto alle loro spalle ed allora io colsi la palla al balzo e feci mettere mia madre a 90 gradi in modo che i due uomini vedessero bene come facevo godere mia mamma così glielo misi dentro la figa tutto d’un fiato, lei mi accolse dentro di sé con un respiro molto profondo, ed io poco dopo iniziai a sbatterla sempre più forte e sempre più in fondo portandola a vari orgasmi che la fecero urlare come mai prima d’ora. I due intanto si erano ripresi dallo shock ed iniziavano a masturbarsi godendo dello sguardo di mia madre che ogni tanto con una mano accarezzava prima l’asta di uno poi dell’altro con io dietro di lei saldamente attaccato ai suoi fianchi che davo il meglio di me. Dopo un po’ decisi che era ora di cambiare posizione allora la feci sdraiare a pancia in su sul divano proprio sopra le gambe dei due e proprio davanti a loro ripresi a scoparla con forza nella figa. I due intanto mentre venivano anch’essi scossi dai miei affondi su mia madre ne approfittarono per continuare a palparla con una mano e a segarsi con l’altra guardando attentamente anche come il mio cazzo entrava in lei. Mia madre intanto sembrava un rubinetto aperto e non si poneva limiti urlando come un’indemoniata stimolandomi a scoparla sempre più forte “Si amore vai! Scopami fino in fondo! Fai vedere a questi qua come si scopa una donna!” Io allora non mi trattenni più e quando sentì il mio orgasmo avvicinarsi la feci inginocchiare per terra e sempre sotto lo sguardo dei due uomini riempì la faccia di mia madre di sborra coprendola con una patina bianca e poi mi feci da parte per permettere anche a loro di scaricare la loro sborra su mia madre ed ovviamente la riempirono anche loro coprendo di sperma una tetta a testa. Alla fine di questa scopata eravamo noi tre uomini seduti con il cazzo che piano piano perdeva consistenza mentre osservavamo mia mamma che faceva il possibile per portare la maggior parte di sborra che la ricopriva alla bocca per assaporare ogni singolo sapore, lei ci mise davvero molto tempo dato che l’avevamo proprio riempita per bene e nel mentre uno di loro (non ricordo bene chi al momento ero abbastanza stanco) mi disse:”complimenti davvero! Tua mamma scopa come una dea, capisco come mai tu abbia voluto scopartela nonostante la parentela”. Sorrisi compiaciuto e felice di aver dimostrato nuovamente di chi fosse quella donna e chi fosse l’unica persona in grado di farla godere come una cagna. Un raggio di Sole mi svegliò quella mattina, per la testa mi tornarono subito in mente le immagini di ieri sera, era stato davvero eccitante vedere come mia madre si fosse eccitata a far godere quei suoi due amici e quanto poi lei abbia goduto mentre io la fottevo davanti a loro. Con questi pensieri mi si rizzò subito il cazzo, ero ancora sdraiato nudo sul letto matrimoniale, mi girai verso il lato di mia madre ma lei non c’era “peccato” pensai “mi sarebbe piaciuto iniziare una giornata con una pompa…”. Troppo eccitato per andarla a cercare, decisi di fare da solo ed iniziai ad accarezzarmi lentamente il cazzo che sembrava si fosse ripreso dalla sera precedente. Non avevo iniziato da neanche cinque minuti che sentì la porta della nostra “casa” aprirsi, poco dopo mia mamma entrò in camera: Portava due borse della spesa, si vede che si era svegliata prima per andare a riempire il frigo di casa per i nostri ultimi giorni al mare, nonostante le borse della spesa non sembrava affatto affaticata, anzi come al solito si muoveva sinuosamente; ai piedi calzava dei sandali con il tacco, indossava già il bikini (non ricordo se glielo avevo regalato io o se lo era comprato in questi giorni, ma era sexy al punto giusto… Come piace a me) e sopra al costumino una vestaglia lunga di colore azzurro chiaro ma molto sottile che lasciava intravedere il suo corpo…. Insomma era davvero di una bellezza stravolgente ed io vedendola non potei fare altro che aumentare il ritmo delle mie seghe. Lei vedendomi sdraiato sul letto con il cazzo in mano, mi guardò col suo solito sguardo malizioso:”certo che il tuo uccello non dorme mai, bambino mio!” Mi disse lei mentre si muoveva verso di me accompagnata dal suono prodotto dai tacchi delle scarpe sul pavimento. Si sedette accanto a me ed io allora smisi di segarmi ed incrociai le mani dietro la testa, avevo l’uccello cosi duro che non appena lo lasciai schizzò in avanti e la cappella sbatt&egrave contro la mia pancia. Quella vacca di mia mamma mi osservava compiaciuta e sapevo che si stava eccitando, mi mise una mano tra i capelli e subito dopo avermi dato il bacio del buongiorno mi sussurrò all’orecchio: “forse da buona mamma devo pensarci io” e sentì la sua mano afferrarmi saldamente il pisello, io mi irrigidì subito e lei sorrise felice di provocarmi certe reazioni. Io mi spostai in mezzo al lettone per metterci più comodi, lei si tolse la vestaglia ed i sandali rimanendo in bikini e si accucciò tra le mie gambe tenendomi il cazzo saldamente in mano e fissandomi direttamente negli occhi.
Con il tempo era addirittura migliorata a farmi le seghe e lei si divertiva molto a farle, con una delle sue mosse da esperta mi scoprì tutta la cappella con una mano, si sputò nell’altra e iniziò a passarla sul mio glande. Pura poesia. Dopo poco tempo la mia cappella era tutta viola e a lungo andare lo sfregamento mi faceva un po’ male ma godevo troppo per curarmene, lei intanto andava velocissima ed il mio cazzo iniziò a pulsare per l’imminente sborrata, mia madre se ne accorse e smise subito di segarmi: Doveva decidere lei il momento opportuno per farmi godere. ripresi fiato dopo il quasi orgasmo, volsi lo sguardo verso di lei e notai che la vacca si massaggiava i capezzoli mentre io mi riprendevo, giusto per tenere alto l’erotismo. Non appena vide che mi ero ripreso prese nuovamente il cazzo tra le mani e si sistemò meglio sul letto, in quella posizione il suo volto era più distante dal mio uccello che però sfiorava le sue enormi, morbide e pendenti mammelle che ogni volta mi facevano uscire di testa. Lei divertita da quel contatto si tenne ferma una tetta e con l’altra iniziò a colpirla con il mio cazzo; la mia cappella colpiva direttamente il suo capezzolo duro come un chiodo producendo uno schiocco forte, regolare che riecheggiava nella stanza. Andando avanti con questo trattamento io stavo impazzendo, volevo sborrare, volevo riempire di sborra quelle sue zinne tanto grosse quanto morbide e succose, cosi la guardai negli occhi e in tono autoritario dissi: “adesso voglio imbiancarti tutte le tette, fammi sborrare troia” lei sentendomi cosi fermo e deciso si eccitò ancora di più, sputò direttamente sulla mia cappella per inumidirla per bene ed iniziò con un segone a due mani incitandomi a coprire di sperma quella vacca di mia mamma. Non ci volle molto e sentì il colpo entrare in canna, lo sentì anche mia madre che segò ancora più forte puntandosi il cazzo direttamente sul petto finché non esplosi in uno, due, tre, cinque schizzi di sperma uno più denso dell’altro che andarono a ricoprire interamente le sue tettone pazzesche. Soddisfatto della sega mi rilassai mentre lei pulì le ultime gocce di sperma sulla mia cappella e poi mi deliziò con un fantastico spettacolino: Tutta la sborra stava iniziando a colarle sui capezzoli e a gocciolarle addosso, così lei con le mani iniziò a spalmarsi il mio seme sulle sue minne come se fosse una crema solare. Poco dopo tutto lo sperma era stato assorbito dalla pelle, lei si sdraiò accanto a me e si leccava le mani ancora un po’ sporche di sperma mentre io tra me e me pensai: “per oggi non &egrave ancora finita, ho in mente qualcosa di davvero speciale per te cara mammina mia.” Qualche ora dopo quella fantastica sega io e mia mamma ci incamminammo per la spiaggia per gustarci il nostro ultimo giorno di mare, camminando mia madre mi parlò ti quanto le fosse piaciuto fare sesso con me ed i suoi due amici la sera prima, io le rivelai che quell’esperienza era piaciuta anche a me “Allora se ci &egrave piaciuta tanto oggi pomeriggio troviamo qualcun altro con cui scopare, che ne dici amore?” Mi chiese lei “per me va bene, dobbiamo gustarci l’ultimo giorno di mare ed io ho ancora tanta sborra da regalarti vacca mia” le canzonai io “non vedo proprio l’ora ahah” rispose lei mentre con una mano mi strizzò il pacco. Io rimasi stupito ma ero eccitato dalla spavalderia di mia madre, fortunatamente sulla strada per la spiaggia non c’era molta gente e nessuno ci vede “calmati mamma, scoperemo dopo e sarò io a decidere con chi scoperemo, nonostante tu sia una vacca sei pur sempre mia madre e spetta a me scegliere il fortunato che ti sfonderà” “mmh, miraccomando amore scegli bene che voglio godere questo pomeriggio…” Mentre parlavamo arrivammo in spiaggia, sistemammo le nostre cose e ci sdraiammo sulle sdraio. Ormai era da un po’ che frequentavamo quel bagno ed il pubblico maschile si era abituato alla sua presenza così spesso casualmente capitava che gruppi di ragazzi o uomini passassero ripetutamente vicino al nostro ombrellone per ammirare le grazie della cara mammina che riposava beatamente sulla sdraio. Io non riuscivo a dormire così osservavo gli uomini che passavano alla ricerca di un compagno con cui condividere mia mamma. Purtroppo passò meno gente del solito e i pochi maschi che passavano erano o troppo giovani (un ragazzino con mia mamma sarebbe venuto subito) o troppo vecchi. Iniziai a pensare ad un modo per attirare più gente vicino a noi, subito mi venne in mente l’idea di sfruttare il meraviglioso corpo di mia madre allora mi avvicinai in silenzio alla sua sdraio e mentre lei sonnecchiava a pancia in giù riuscì a slegarle il reggiseno liberando la sua schiena. Sicuramente una donna come lei in topless avrebbe attirato molta più attenzione, così non mi restava altro che aspettare che lei si girasse sulla schiena per poter toglierle del tutto il reggiseno che al momento era ancora compresso sotto di lei dalle sue enormi zinne da mamma maggiorata che tanto amavo e sulle quali c’era ancora l’odore della mia sborra di stamattina dato che lei non si era lavata dopo la sega. Per fortuna si girò subito e, silenziosamente, le tolsi il reggiseno e lo appoggiai nella sua borsa lasciando le sue mammelle e i suoi capezzoli esposti al sole e alla brezza marina, io mi diressi al bar per prendere qualcosa da bere durante l’attesa della persona giusta. Dal tavolino del bar avevo una vista perfetta sulla spiaggia: al centro della mia visuale c’era mia mamma, sempre in topless e ancora addormentata, mentre ai lati riuscivo a vedere tutti gli ombrelloni del bagno dove eravamo, mi accorsi che dovevo anche iniziare a pensare una volta trovata la persona giusta dove avremmo potuto scopare, la soluzione più ovvia fu il nostro bungalow a pochi passi dalla spiaggia. Mentre riflettevo sul posto mi accorsi che poca gente era rimasta impassibile davanti alle forme della mia cara mammina, ancora una volta notai un gruppo di ragazzini, adesso ancora più numeroso, che da lontano la osservava, i ragazzi di quel gruppo se la ridevano gustandosi arrapati le tettone di mia mamma che seguivano i lenti movimenti respiratori del suo petto. Ad un certo punto uno dei ragazzini fu spinto un po’ più avanti dagli altri che con evidenti gesti lo incitavano a fare qualcosa, ma cosa? Ci misi un po’ a capire ma guardando come il ragazzino avanzava lentamente sulla sabbia cercando di non fare rumore, capì che stava cercando di avvicinarsi il più possibile a mia mamma, io mi feci una grossa risata e rimasi lì ad osservare la scena. In poco tempo il ragazzino era arrivato a pochi metri da mia mamma e in ancor più tempo si era avvicinato del tutto a lei e stava immobile ad ammirarla, poi si voltò verso gli amici che lo esortarono a fare qualcosa con altri gesti, il ragazzo un po’ titubante allungò una mano e poco a poco vidi che stava provando a palparle un seno, non riuscivo a credere quanto fosse spavaldo il ragazzo: con la mano era a pochi centimetri dalla mammella e nel momento di massima tensione mia madre fece un colpo di tosse e si girò su un fianco ancora dormiente, il ragazzino si prese un colpo pazzesco pensando di essere stato scoperto e raggiunse di corsa i suoi amici che ridevano della situazione, pure io ridevo, cavolo il ragazzo ci era andato vicino, pensai che sicuramente lui ed i suoi amici si sarebbero masturbati più tardi ripensando all’accaduto. Una volta conclusosi il siparietto tornai al mio lettino e mi addormentai anche io: dopo pranzo bisogna sempre fare un riposino. Mi svegliai qualche ora più tardi e mi accorsi che rispetto a dopo pranzo la spiaggia si era riempita notevolmente.
Dopo essermi ripreso dalla dormita iniziai nuovamente a scrutare se tra i bagnanti ci fosse la persona giusta, la cosa mi risultò abbastanza difficile perché ogni ombrellone era pieno di persone e tutti gli uomini che vedevo avevano famiglia e quindi erano fuori portata. Tra gli ombrelloni ogni tanto passava qualche venditore ambulante che provava a dare a chiunque la propria merce, allora iniziai a guardare anche tra i venditori ambulanti per cercare la persona giusta e in poco tempo trovai chi faceva al caso nostro: ai margini della spiaggia vicino alle cabine armadio c’era un venditore sui vent’anni che si stava riposando dalla sua faticosa attività, aveva infatti appoggiato tutta la sua roba per terra e stava sorseggiando dell’acqua. Io mi alzai dalla sdraio ed andai verso di lui per parlare, era abbastanza alto, scuro di pelle e magro, pensai che con lui ci saremmo divertiti, in particolare a quella cagna di mia mamma sicuramente sarebbe piaciuto scopare con un nero per le sue “doti”. Mi avvicinai a lui ed iniziammo a parlare, lui si presentò, si chiamava Nelson ed era africano ma parlava bene l’italiano dato che viveva da molto tempo in italia, per questo non fu difficile spiegargli cosa volessi che facesse insieme a me e mia madre. Lui inizialmente era incredulo, come contraddirlo! A chi capita di essere agganciato in spiaggia da uno sconosciuto che ti offre una scopata con la sua donna? Nonostante tutto gli dissi che volevamo fare la scopata in casa nostra, lui però mi disse che non poteva allontanarsi dalla spiaggia e mi propose di incontrarci in una delle cabine armadio affianco a noi, erano delle casupole piccole in cui in teoria possono entrare al massimo due persone, ma sicuramente per questa ultima scopata ci saremmo arrangiati e così gli dissi di entrare nella cabina armadio e di prepararsi mentre io andavo a prendere la donna. Poco tempo dopo ero seduto affianco al lettino di mia mamma che ancora dormiva, per svegliarla le accarezzai lentamente il seno mentre le sussurravo all’orecchio di svegliarsi, non appena lei aprì gli occhi le stampai un bacio sulle labbra con tanto di lingua e le dissi che avevo trovato la persona giusta con cui scopare, lei allora si svegliò subito e mi chiese subito chi fosse ed io non le dissi nulla per farle una sorpresa, la presi per mano e mi diressi verso la cabina armadio e feci entrare per prima lei. Non appena spalancò la porta emise un sospiro di sorpresa, io la spinsi dentro ed entrai a mia volta chiudendo a chiave la porta dietro di me. La cabina era uno spazio angusto e la poca luce che c’era filtrava tra le assi di legno della struttura rendendo quel posto molto intimo, non appena i miei occhi si abituarono all’oscurità vidi Nelson in piedi in un angolo che ci aspettava già nudo, guardandolo non potei che stropicciarmi più e più volte gli occhi dato che non credevo a quello che vedevo: era davvero ben messo! Se io tra le gambe avevo una mazza, lui aveva una spranga che sicuramente non poteva fare altro che la felicità di mia mamma che vedendolo iniziò a ringraziarmi già eccitata. Dopo delle rapide presentazioni mi spogliai anche io e dato che lo spazio era davvero poco (sia io e Nelson sfioravamo con i nostri arnesi mia madre) la vacca ci invitò a sederci su una panca fissata al muro della cabina, così io e Nelson ci sedemmo ed iniziammo a smanettarci mentre mia madre, con più spazio a disposizione, era libera di muoversi sinuosamente e di mostrarsi a noi in tutta la sua bellezza. Iniziò ad accarezzarsi i capelli, poi si passò le dita sulle sua labbra belle carnose e grosse, perfette per un pompino, e proseguì facendo scorrere le dita sul collo e sul petto finch&egrave le sue dita non toccarono i suoi capezzoli già duri ed iniziò a strizzarseli. Io ed il mio amico osservavamo arrapatissimi la scenetta, sembrava che mia madre volesse tirarci matti. Finalmente dopo un po’ di tempo anche mia mamma cedette all’eccitazione e decise di iniziare a fare sul serio, così si accucciò per terra e si mosse verso Nelson afferrò la sua spranga con una mano e ne scoprì la cappella decisamente più grossa della mia, lei la osservò incuriosita ed iniziò a baciarla inumidendola un po’ per poi prenderla tutta in bocca mentre teneva lo sguardo fisso verso nelson. Io intanto mi segavo mentre guardavo mia mamma che spompinava come una dea, sembrava nata per farlo e devo ammettere che ricevere un pompino da lei &egrave bello ma guardarla mentre succhia un cazzone come quello di Nelson &egrave tutta un’altra storia. Mentre lei combatteva per inghiottire ancora più centimetri di quella mazza enorme con una mano iniziò a segare anche me così mi abbandonai alle sue sapienti mani. Io e Nelson godevamo come degli animali, dovevamo stare attenti a non fare troppo rumore altrimenti qualcuno avrebbe potuto sentirci, mia mamma non era d’aiuto in questo caso infatti stava dando il meglio di s&egrave ed era davvero difficile rimanere zitti, soprattutto quando iniziò a succhiare alternativamente sia il mio che il suo cazzo. Dopo un bel po’ di tempo durante il quale io e nelson ci impegnammo per non venire mia madre co fece capire cosa stava aspettamdo, così ognuno, prima io poi lui, scaricò dentro la sua bocca la sua prima sborrata, dico prima perch&egrave io e Nelson ci fecimo dare un attimo di tregua da mia madre che intanto si gustava tutta la nostra sborra assaporandone il sapore e raccogliendo quella che le era uscita dalla bocca; raccolta tutta spalancò la bocca mostrandocene quanta ne aveva, un attimo dopo era sparita dentro la sua gola. Mentre aspettavamo che i nostri cazzi tornassero duri, io e Nelson ci dedicammo a mia madre: nella foga di avere due bei cazzi la vacca non si era nemmeno tolta le mutandine perciò provvedemmo noi constatando di come fossero fradice, ancor più bagnate di quando si &egrave appena usciti dal mare. Vidi Nelson portarsi al naso le mutandine, chiuse gli occhi ed inspirò profondamente l’odore dell’eccitazione di mia madre, sia io che lei rimanemmo a guardare come gli piacesse quell’odore, tanto che il suo cazzo si indurì subito. Io per provvedere ficcai volgarmente un dito dentro la figa slabbrata di mia madre constatando che era davvero bagnata, il contatto con i suoi fluidi vaginali mi provocò immediatamente una violenta erezione… Due cazzi lunghi e duri ed una vacca vogliosa, che inizi la scopata! Essendo Nelson l’ospite lasciai a lui il piacere di penetrare per primo mia madre, il ragazzo allora si sedette sulla panca impugnando il suo arnese con la mano tendendolo verso l’alto, mia madre si affrettò a salirgli in groppa e, spalancate le labbra con due dita, iniziò a farsi scivolare lentamente quel grosso pezzo di carne, in poco tempo vidi la sua cappella scomparire dentro mia madre che era quasi arrivata alla metà dell’asta, poi ad un certo punto mia madre si fermò e con una smorfia di dolore si alzò dal palo del nostro amico. “Ahi mi fa troppo male! &egrave troppo grosso quel cazzo mi sfonda la figa!” Disse lei, io allora guardai l’arnese di Nelson e vidi una goccia di sangue sulla sua cappella, segno che il suo cazzo era arrivato fino alla parete della vagina e provocandole un taglio interno a causa della sua smisurata lunghezza. Demmo a mia madre qualche minuto per riprendersi perch&egrave improvvisamente era cambiata: da vacca da monta in una ragazzina paurosa di un pene anormale in poco tempo, ma io non volevo lasciare a bocca asciutta il mio amico, dunque pensai a come risolvere la situazione. Mi misi io al posto di Nelson e come lui puntai verso l’alto il mio cazzo per farci impalare sopra mia madre: io lo avevo lungo ma non abbastanza da farle male e così lei, ripresasi dal dolore, mi salì in groppa e con un po’ di insicurezza si adagiò sul mio cazzo mentre Nelson ci guardava. Pochi istanti dopo mia madre era tornata in possesso dell’eccitazione e saltellava sul mio cazzo tutta eccitata gemendo il più silenziosamente possibile, io intanto mi godevo la sensazione delle sue labbra che mi avvolgevano il cazzo e la vista delle sue enormi e sempre splendide zinne proprio davanti al viso. Nelson si gustava la scena e mentre si masturbava con una mano afferrò una tetta della vacca che, eccitata da un tocco diverso dal mio, si girò verso di lui per fargli raggiungere meglio i suoi seni. Nelson accarezzava, palpava, strizzava con le sue mani ogni singolo centimetro delle sue enormi minne facendo diventare i capezzoli di mia madre duri come chiodi. Lei intanto continuava a saltellarmi sul cazzo e a godere delle attenzioni di due uomini, io capì che quello era il momento in cui la sua attenzione era al minimo livello così con le mani divaricai il suo culo offrendo a Nelson la vista del suo secondo buco, già un po’ aperto e che pulsava ritmicamente. Nonostante l’ano &egrave un buco più stretto della vagina, &egrave più lungo perciò dopo aver forzato un po’ l’entrata Nelson sarebbe riuscito a scopare a fondo la nostra cara vacca. Nelson capì subito che volevo fare, allora si affrettò ad appoggiare la cappella sul buchino di mia mamma ed iniziò a spingere “No ti prego ce l’hai troppo grosso, mi sfonderai esci ti prego!” Iniziò a piagnucolare mia mamma “Adesso la smetti di fare la bambina e ti fai scopare da me e da Nelson, hai capito troia?!” Le risposi subito io, il suo atteggiamento mi dava un po’ sui nervi: avevamo invitato un ospite e anche lui doveva godere. Nelson piano piano riuscì ad entrare tutto dentro a mia mamma ed iniziò a pompare, io guardavo divertito come le sue smorfie iniziali di dolore si trasformarono in poco tempo in espressioni di puro godimento. Era già da un po’ che eravamo lì dentro, in uno spazio così ristretto iniziava a fare caldo ed i nostri corpi sudati sfregavano tra loro, io e Nelson riuscivamo a trattenere i versi di godimento, per gli uomini &egrave facile ma per le cagne un po’ meno, più volte dovetti tappare la bocca con la mano a mia mamma per evitare che gemesse troppo forte e ci facesse scoprire, con due mazze dentro ai propri buchi era complicato non urlare. La doppia penetrazione durò per un bel po’ di tempo, sia io che il mio amico volevamo godere appieno del corpo di mia madre perciò facemmo di tutto per trattenere la sborra, mia madre invece ebbe orgasmi multipli, sia anali che vaginali. Purtroppo dopo un po’ arrivammo al limite, io avvisai tempestivamente mia mamma dicendole che volevamo entrambi schizzarle tutto lo sperma in faccia, lei obbedì e pochi istanti dopo era ai nostri piedi ed aspettava che noi la riempissimo. Entrambi ci smanettavamo furiosamente per darle quello che voleva, Nelson venne per primo riempiendo con numerosi getti di sperma denso il viso ed i capelli di mia madre: alcuni schizzi le coprivano gli occhi e tutta la fronte. Dopo aver visto quello spettacolo venni anche io e mirai alla parte bassa del suo viso, compì il mio dovere e poco dopo mia mamma aveva una barba di sborra colante sul mento, io e Nelson smettemmo di segarci e come suo solito mia mamma baciò entrambe le cappelle in segno di gratitudine. Mentre i nostri cazzi si afflosciavano ammiravamo il vano tentativo di mia madre di pulirsi almeno un poco dallo sperma: era troppo per toglierlo tutto e qualche schizzo rimase sulla sua fronte e sui suoi capelli. Io e Nelson ci rivestimmo ed uscimmo dalla cabina seguiti poco dopo da mia mamma che solo in mutandine si dirigeva frettolosamente verso le docce per potersi lavare via la sborra che le impastriccava i capelli. Io e Nelson ci gustammo ancora una volta le tettone di mia madre rimbalzare mentre lei camminava velocemente verso le docce e poi ci salutammo.

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