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Il giorno dopo mi sveglio solo: i miei ancora non ci sono quest’oggi e vorrei già averti nuovamente con me, ma mi sembra esagerato chiedertelo così presto dopo quanto abbiamo passato ieri, e decido quindi di evitare. Scrivendoti il buongiorno però, inaspettatamente combiniamo di vederci ancora da me nel pomeriggio. “Buongiorno tesoro” “Buongiorno a te piccolino mio. Come stai?” “Io sto bene, anche se in realtà mi sento un po’ solo senza di te, ma sopravvivo” “Oh tesoro, manchi tanto anche a me. Sai, sinceramente avrei ancora voglia oggi e mi piacerebbe fare ciò che ti ho promesso ieri se ti andasse. I tuoi non ci sono ancora in giornata?” “Se mi va? Non te l’ho chiesto io perché pensavo potessi considerarlo esagerato, ma visto che sei stata tu a chiedermelo… Comunque no, non ci sono nemmeno oggi i miei” “A che ora tornano?” “Boh, mi hanno detto dopo cena con calma, saranno a casa per le ventidue minimo” “Ma se nel pomeriggio facessi un saltino da te allora? Tanto non ho niente di particolare da fare e da studiare oggi non ne ho” “Io sarei il ragazzo più felice del mondo se tu venissi a farmi un po’ di compagnia!” “Va bene tesoro, per le quattordici e mezza sono da te allora, preparati che oggi non sarà facile sopravvivere per te! Stavolta tocca a me dominarti, ed ho già in mente cosa fare” “Tranquilla, farò qualunque cosa tu vorrai! Non vedo l’ora di vedere questo tuo lato oscuro” “Vedremo se sarai bravo come dici, a dopo tesoro” “A dopo mia dea”. Con questo scambio di messaggi il mio desiderio di averti con me pure oggi si avvera e, a quanto pare, avvererai pure le mie voglie più nascoste. Non mi resta altro che aspettarti con ansia e nel frattempo prepararmi. Le ore sembrano giorni, i minuti ore ed i secondi minuti quando ti aspetto; il tempo non mi passa più in queste situazioni ma finalmente arriva l’ora del tuo arrivo. In perfetta puntualità alle quattordici e trenta suoni il citofono ed io corro ad aprirti, non stando più nella pelle. Sei splendida come al solito, curata in ogni aspetto; entrando in casa porti con te una folata di quel profumo che tanto adoro e venendoti incontro per salutarti non posso fare a meno che soffermarmi sui tuoi vestiti, in particolare sulle tue calzature sapendo che oggi per me userai quei fantastici piedini. Fa molto caldo oggi fuori, e giustamente sei venuta vestita leggera: una magliettina, dei jeans e le tue Vans di tela azzurre. Maliziosamente a quella vista la mia mente viaggia per immaginare ciò che mi piacerebbe accadesse tra poco, pur non sapendo cosa aspettarmi effettivamente da te. “Ciao tesoro, scusa ma non sono riuscita a sistemarmi troppo, sono in giro da tutta la mattina con mia mamma e sono molto accaldata ora. Ho fatto un salto veloce a casa adesso ma non ho fatto in tempo a farmi una doccia né a cambiarmi che sono uscita nuovamente per venire qui da te; spero tu mi accetta lo stesso un po’ sudaticcia” mi dici facendomi l’occhiolino intuendo che la cosa potrebbe anche farmi piacere. Io ribatto “Tranquilla piccola, sei bellissima e perfetta anche così; ti assicuro che un po’ di sudore non &egrave niente di fastidioso per me”. Mi avvicino per darti un bacio di saluto e ti prendo quindi in braccio senza preavviso; non te l’aspettavi e resti un attimo stupita mentre mi avvio verso la scala che porta in camera, chiedendoti retoricamente “La porto su mia regina?”. Ti limiti ad annuire con un sorriso, lasciandomi fare per ora. Entrati in camera ti poso delicatamente sul letto; continui a sorridermi poiché hai apprezzato il mio gesto, ti ho colta di sorpresa ma ora ti senti ancor più sicura di te grazie a quel mio “regina”. Io resto in piedi di fronte a te, come ad aspettare un ordine, e tu mi dici “Ieri hai un po’ abusato del tuo potere, hai fatto una cosa in particolare che non mi &egrave piaciuta tanto, e tu sai a cosa mi riferisco. Ho deciso quindi che oggi sarò particolarmente decisa, intransigente ed impositiva nei tuoi confronti. So che a te la cosa potrebbe piacere parecchio, per cui se accetti ora preparati perché non sarà banale come al solito. Stavolta ho intenzione di dominarti sul serio”. Sono incredulo e “Non aspettavo altro mia regina” &egrave l’unica cosa sincera che riesco a bofonchiare già tutto eccitato; tu, decisa a mantener fede alle parole appena dette, inizi dandomi il primo comando, che io stavo già aspettando da un po’. “Perfetto, allora inginocchiati e libera i miei bei piedini dalle Vans, ho voglia di iniziare a giocare. Sono un po’ sudati e accaldati visto che ho camminato tutta la mattina come ti ho detto, ma magari a te piace questa cosa; comunque, anche se così non fosse, dovresti obbedirmi ugualmente”. Non ho niente da ridire ma una cosa del genere da te non me l’aspettavo proprio. Mi hai preso di sorpresa mostrandoti così dominante, ma non nego che mi faccia un enorme piacere. Mi inginocchio remissivo, slego i lacci delle Vans e prima di levartele di dosso, mi chino ancora di più per dare un bacio ciascuna, per aumentare la tua sicurezza e dimostrarti quanto realmente desideravo tutto ciò. Piano piano, estasiato dalla situazione e con un’eccitazione enorme nei pantaloni, te le sfilo una alla volta liberando con mio grande stupore due piedini completamente nudi, senza alcun tipo di calza. “Sei sorpreso amore?” mi dici vedendo la mia espressione, poi continui sorridendo “Ho pensato che senza calzini avrebbero avuto più odore dopo tutto questo camminare, ed effettivamente me li sento molto accaldati”. Li alzi quindi in aria davanti al mio viso e stiracchi le dita levando nell’aria il loro profumo; effettivamente &egrave più intenso delle altre volte visto che li hai tenuti ingabbiati nelle scarpe per tutta la mattinata, e questa cosa, come probabilmente avevi supposto, non fa altro che eccitarmi ancor di più. Li posi per terra lasciando uno spazio in mezzo e mi ordini “Sdraiati e posa la testa qui, tra i miei piedi”, cosa che eseguo prontamente. Come da te ordinato mi sdraio sulla schiena e poso la nuca sul pavimento tra le tue estremità; subito dopo tu alzi il piede destro e lo posi con estrema calma sul mio viso facendo in modo che il mio naso finisca tra le tue dita. Immediatamente al contatto sento sulla fronte il sudore della tua magnifica estremità e nel naso il suo odore; tu mi domandi “Ti piace il profumo cucciolo?” ed io dopo aver inspirato profondamente per darti prova di sapere ciò che dico ti rispondo “Si mia regina, mi fa impazzire questo profumo”. “Se ti piace allora senti anche l’altro” asserisci mentre sollevi anche il secondo piedino, piazzandomelo sulla faccia l’istante dopo. Passato qualche secondo inizi a sentire il mio respiro sempre più profondo ed eccitato, così passi a strofinarteli entrambi come per pulirteli sul mio viso. In questa posizione, sotto ai tuoi piedi odorosi, mi sento come in paradiso. Era una vita che non aspettavo altro, e finalmente mi hai fatto questo enorme regalo. Dopo cinque minuti buoni me li levi di dosso, ti alzi in piedi e mi dici “Dai, adesso saliamo sul letto di sopra che continuiamo a divertirci”. Con un sorriso molto malizioso sali le scale del letto a castello; io ti seguo a ruota. Arrivati sopra mi ordini di spogliarmi del tutto, ed una volta che sono completamente nudo, alzando i piedi davanti alle mie labbra, mi fai continuare dicendomi “Adesso leccameli dai, levagli di dosso tutto il sudore ora, che quando saranno belli puliti passeremo a cose più serie”. Non me lo faccio ripetere due volte ed inizio in fretta a passare la lingua in lungo e in largo sui tuoi piedi: lecco prima la pianta, poi passo al tallone, alle dita, e per finire infilo la lingua tra di queste, gustandomi ogni passata, ogni leccata nei minimi dettagli; da tanto sono eccitato inizio a sentir male ai testicoli ed al membro troppo eretto. Passano dieci minuti buoni in cui io ti venero le estremità come fosse l’unica cosa che mi importi della vita, anche se effettivamente non scambierei questo istante con nessun’altra situazione. Dopo un po’ ne hai abbastanza però, li senti umidi e puliti e decidi di farmi sdraiare di schiena. Tu invece ti spogli velocemente liberando il fiorellino bagnato ed eccitato, prendi gli slip, te li passi sul sesso pulendolo bene e fai ciò che ho fatto io con te la scorsa volta: me li passi sulla bocca facendomi leccare via i tuoi umori che li impregnano. Come promesso prima, io faccio il bravo poiché ho deciso che non mi tirerò indietro in niente oggi, e lecco quegli slip bagnati come richiesto da te. La tua eccitazione sale sempre di più nel vedermi così obbediente: mi afferri il pene ed inizi a scuoterlo, con un piede mi premi ancora gli slip sul viso mentre indirizzi la bocca verso il mio membro e ce lo infili dentro tutto al primo colpo. Lo assapori come piace a te e mi fai gemere come non mai, mi sento mancare il fiato dall’emozione e dal piacere che mi stai facendo provare in così poche azioni. Dopo così tanto tempo passato ad eccitarmi enormemente coi tuoi piedi, senza però soddisfare il mio sesso, queste sensazioni mi risultano idilliache. Le tue labbra e la tua lingua scorrono sulla mia asta procurandomi un piacere indescrivibile, tiri forte come piace a me e di tanto in tanto lo butti giù fino a fondo mozzandomi il fiato in gola. Ad un certo punto ti stacchi dal mio pene, e contemporaneamente levi anche il piede e gli slip dal mio viso; ti alzi toccandoti un poco e ti siedi subito dopo avermi fatto intuire i tuoi desideri sulla mia faccia, ordinandomi di leccartela mentre mi fissi molto eccitata. Mi bagni tutto il viso dei tuoi umori iniziandoti a strofinare, usandomi come fossi un vibratore. Il mio naso entra ed esce dalle tue labbra assieme alla mia lingua, che muovo forsennatamente per darti più piacere possibile; io mi eccito e tu godi. Mentre mi guardi negli occhi continui a dirmi “Lecca! Lecca! Fammi godere! Fammi impazzire tesoro!” ed io non faccio altro che continuare ciò che già sto facendo: lecco il tuo sesso bagnato e ti faccio impazzire come sempre. Hai voglia di comandare ancora un po’, ma contemporaneamente hai anche voglia di cambiare situazione, perciò ti alzi e ti giri di centottanta gradi, piazzandomi di nuovo il tuo culetto sul viso. Ti sporgi indietro appoggiandoti sul cuscino con le mani e lasciandomi stavolta davanti alla bocca il tuo ano, e non più il tuo sesso, poi mi ordini “Adesso voglio che lavori con le tue dita e che usi la tua lingua sul mio buchino; se lo fai bene ti ricompenserò presto”. Dio solo sa quanto ti adoro quando fai così! Mi inumidisco due dita passandole tra le tue labbra ed inizio con calma a masturbarti mentre ti lecco deciso il sedere; inizio girandoci intorno un po’ e spingo poi dentro la lingua, forzandolo per quanto riesco. Come al solito il mio lavoro ti piace da impazzire, e me ne fai accorgere perché tra un gemito e l’altro, dopo qualche minuto che mi fai fare da solo, ti lanci con la bocca sul mio membro sempre duro e voglioso, facendolo scomparire nuovamente dentro di te con un brivido di piacere. Lo succhi con una voglia indescrivibile a parole, capibile solamente dal modo in cui lo stai facendo, e lo fai così bene che mi fai impazzire, costringendomi a supplicarti di continuare tra una leccata e l’altra. Le mie dita entrano ed escono sempre più velocemente dal tuo sesso, la mia lingua ormai dolorante non smette ancora di disegnare cerchi sul tuo ano e la tua bocca con sempre più decisione fa scomparire e riapparire la mia asta finché, ormai esausta, non ti stacchi inarcando la schiena ed alzando la testa. Con un “Si! Ti prego, continua! Vengo!” mi vieni nella bocca con più umori di quanti pensavo tu potessi regalarmi. Ti dò ancora qualche bacetto sul sedere, mentre poco alla volta smetto di masturbarti con le dita prima che tu ti leva dal mio viso. Ti sei impegnata parecchio e si vede che ora sei stanca; &egrave capibile. Io però sono ancora attivo e colmo di piacere inespresso, così mentre ti rilassi un attimo, ti dò un po’ di baci e carezze per riportare su il tuo interesse e la tua eccitazione. Non mi serve tanto tempo per riuscire nel mio intento facendoti tornare almeno in parte la voglia: afferri il mio membro ancora bello duro e lo scuoti un po’ dicendomi “Mi stavo dimenticando di te amore, sei ancora bello prestante e fai tornare voglia anche a me avendocelo così duro”. Con calma ti sdrai sulla pancia e mi inciti “Avanti, facciamolo così che non ho voglia di muovermi io; vedi di farmi impazzire come al solito. Forza, scopami!”. Come una mosca attratta dal miele, mi posiziono subito sopra di te, pronto a penetrarti. Ti entro dentro velocemente, e senza moine inutili comincio a fare più che volentieri ciò che mi hai appena chiesto. Per osservare meglio la mia opera ti tengo i glutei separati con le mani, scoprendo per bene i tuoi orifizi umidi, e ti penetro colpo dopo colpo con maggior vigore. Durante l’atto ti bacio ovunque mi sia possibile arrivare, ti afferro i seni e li stringo, ti prendo per i fianchi e aumento la pressione che esercito col bacino; tutto ciò per godermi di più questo momento e per godermi di più te. Questa posizione ti fa impazzire, ed anche a me non spiace per niente; il fatto di avermi sopra di te, sentire il mio peso e la mia forza, e il non poterti muovere liberamente, la rende del tutto speciale per te. Ovviamente però, dopo un po’ ti stufi, e mi fai quindi sdraiare sulla schiena al tuo posto; evidentemente vuoi riprendere il controllo della situazione e l’unico modo che hai per farlo &egrave salirmi sopra tu, così da decidere il ritmo e l’intensità della penetrazione. Ti impali decisa, poi mi prendi per il collo facendomi sentire un oggetto per il tuo piacere, anche se so che in realtà non &egrave solamente così, ed inizi a fare su e giù in maniera continua e decisa. Il carisma che stai mostrando oggi non l’avevo mai visto in te, e questa cosa mi sta facendo impazzire; come se intuissi questi miei pensieri, come se non bastasse ciò che già hai fatto e stai facendo, ti sento raccogliere saliva, continuando a fissarmi ed a fare su e giù sul mio membro. Vai avanti a fare versi per un paio di minuti circa, dopodiché, soddisfatta della quantità che sei riuscita ad accumulare, mi fai aprire la bocca premendomi le guance e ci lasci cadere dentro tutta la saliva che hai raccolto. Ansimo. Il mio pene si gonfia ancor di più, premendo contro le tue pareti; avvisi subito il cambiamento, e mi dimostri l’apprezzamento aumentando di colpo il ritmo. Ti sporgi poi su di me, senza rallentare i movimenti, per farmi leccare e mordicchiare i capezzoli come piace a te. Continui con questo dentro e fuori estasiante finché non ti avviso che mi sarebbe mancato poco a venire; mi implori però di resistere ancora un po’, perché vuoi venire prima tu, e mi dici che poi mi avresti fatto venire come Dio comanda. Io, concentrandomi al massimo, eseguo e resisto. Mentre mi sforzo di accontentarti tu ti muovi sempre più velocemente, ansimando ancor di più; i tuoi respiri si fanno via via gemiti ed urla sommesse finché, con un ultimo colpo deciso, non ti lasci andare definitivamente in un secondo orgasmo liberatorio, gridando per il piacere. Ti accasci un attimo sopra di me, abbracciandomi con tanta passione e sentimento, prima di liberare il mio sesso e levarti di dosso. Ti metti sdraiata al mio fianco, e dopo aver ripreso fiato per una decina di secondi, mi guardi stravolta ma con ancora un poco di malizia negli occhi, e mi dici “Devo dire che stai proprio facendo il bravo oggi, mi hai detto che avresti fatto qualunque cosa ti avessi chiesto ed effettivamente stai mantenendo la parola data. Non &egrave ancora abbastanza però, fino a qua ero praticamente sicura che saresti arrivato; se vuoi venire devi meritartelo davvero, ed ho ancora una cosa da farti fare”. Così dicendo scendi dal letto e mi chiedi di seguirti. Non riesco a capire dove tu voglia arrivare, ma ti seguo convinto al tutto e per tutto oggi, anche perché effettivamente devo ancora venire io, e non ho la minima intenzione di tardare oltre. Senza dire una parola, semplicemente sorridendo, mi porti in bagno, e solo ora inizio ad immaginare cosa tu possa volermi far fare, anche se non mi aspettavo sarebbe successo oggi. A questo punto mi spieghi: “Devo fare pipì tesoro, quindi ora tu ti sdrai qui a terra e mi fai un po’ da poggiapiedi aspettando che io finisca, poi quando avrò finito, e te lo dirò io quando sarà il momento, con calma ti metterai in ginocchio e leccherai la mia amica fino a quando non sarò pulita e soddisfatta. Capito bene? Se fai bene quel che ti ho detto poi ti assicuro che ti farò venire e che non te ne pentirai”. Sono incredulo ma allo stesso tempo eccitatissimo; non riesco a dire molto ma solo “Certo tesoro, nessun problema” e mi sdraio di schiena appoggiando la testa di fronte alla base della tazza. Con un sorriso compiaciuto ti siedi sul water e appoggi i tuoi piedini sul mio volto strofinandoteli un po’ per pulirteli; poco dopo parte lo scroscio liberatorio della tua vescica. &egrave una situazione molto strana. Sicuramente la maggior parte delle persone rigetterebbe ciò che io sto facendo, mentre io al contrario, lo ripeterei ogni giorno, forse più volte. Non so realmente perché, ma mi sto tremendamente eccitando con i tuoi piedi sul viso, odorosi e sudaticci, col rumore della tua pipì ed in testa l’idea di doverti leccare tra le gambe subito dopo che tu abbia finito di liberarti. Terminato di urinare, mi passi le ultime volte i piedi sulla faccia e poi “Adesso mettiti in ginocchio e leccamela caro” mi dici imperiosa. Senza pensarci un secondo mi tiro su come da te ordinato, non appena mi levi di dosso le tue estremità, e sporgendomi verso di te infilo la testa tra le tue gambe per leccare il tuo sesso ancora gocciolante. Immediatamente vengo investito da un’ondata di emozioni uniche: inizialmente il fastidio dell’urina, che non ha sicuramente un buon sapore, prevale, ma pochi istanti dopo la prima leccata il sopravvento viene preso dalla grande eccitazione procuratami dall’azione che sto compiendo. Il leccare il tuo fiore, dorato poiché ancora bagnato di pipì, mi eccita al pari dei tuoi piedini, e mentre eseguo ciò che mi hai chiesto di fare, con una mano mi masturbo lentamente per fomentare l’eccitazione, senza però venire. Non mi serve molto tempo per ripulirti, e dopo due minuti circa, quando pensavo fosse quasi finita poiché ormai eri pulita, senza preavviso, ansimando per il piacere che ti sto procurando con la mia lingua, mi afferri la testa premendomela contro il tuo pube. Mi ordini di aprire la bocca e di smettere di muovere la lingua per un attimo. Non capisco dove tu voglia arrivare ma eseguo al volo, e subito dopo averlo fatto, mi chiarisci immediatamente le idee rilasciando un piccolo getto di pipì che mi finisce direttamente tra le labbra. Mi cogli impreparato: pensavo l’avessi fatta tutta e non mi aspettavo che mi avresti urinato in bocca senza prepararmi prima alla cosa. Evidentemente mi sbagliavo però, perché mi risulta subito chiaro che avevi deciso di tenere nella vescica un piccola quantità di pipì sufficiente a riempirmi le fauci una volta sola. “Ingoia!” mi ordini con un sorriso un po’ sadico; ancora una volta io mi limito ad accontentare i tuoi capricci e mando giù in un solo colpo il sorso di pipì che ho in bocca. Il sapore non &egrave dei migliori, anzi, &egrave pessimo, ma il mio membro non accenna a scendere né la mia eccitazione diminuisce. Mi tieni ancora per i capelli qualche secondo per assicurarti che io esegua il tuo ultimo ordine, dopodiché, sentendo la mia lingua tornare a lavorare tra le tue labbra e sul tuo clitoride, mi lasci andare. Non mi dici di smettere ed io non lo faccio; continuo a leccare per pulirti e darti piacere, scendendo di tanto in tanto a prendermi cura del tuo ano. Nonostante ciò che stia facendo mi piaccia parecchio però, ormai il mio bisogno di eiaculare &egrave praticamente incontenibile, e tra una leccata e l’altra ti supplico di farmi concludere. Ci pensi un attimo, ed effettivamente ormai ciò che tu mi hai chiesto di fare io l’ho fatto, senza oppormi e senza protestare; ti puoi quindi ritenere soddisfatta e concludere il gioco facendomi finalmente venire. Assecondando la mia supplica mi fai staccare dal tuo sesso e torni in camera, dicendomi di raggiungerti dopo essermi sciacquato la bocca. Arrivato in camera ti trovo già sdraiata sul letto, e vedendomi arrivare mi dici “Sei stato di parola tesoro, ora ti meriti un bel regalino: sdraiati qui che ti faccio venire con la mia bocca; so che ti piace tanto. Se vuoi intanto, senza obblighi stavolta, puoi avere i miei piedi”. Accetto l’offerta, sia della bocca che dei piedi, e mi sdraio sul letto aspettando che tu inizi a lavorare. Ti sdrai al contrario di come mi sono messo io, posi le tue estremità sul mio viso permettendomi di averle ancora una volta, e ti lanci quindi sulla mia asta, facendola arrivare fino in gola sin da subito. Duro un minuto a dir tanto. Poco prima di venire mi porto uno dei tuoi piedi sulla bocca, per leccarne le dita, e l’altro sul naso per odorarlo con forza, dopodiché mi lascio andare in uno dei più bei e soddisfacenti orgasmi della mia vita. La quantità di sperma &egrave molta stavolta, dovuta al fatto che sono stato torturato per un sacco di tempo oggi mantenendo un costante stato di enorme eccitazione; questo però non ti crea problemi, perché come promesso decidi di farmi avere un lavoretto completo e fatto davvero bene. Se di solito infatti, per evitare di ingoiare, ti contrai e smetti di pompare a dovere, stavolta decidi di mandar giù tutto senza far storie, continuando a fare su e giù fino alla fine della mia eiaculazione.
Ad oggi questa &egrave sicuramente stata una delle mie più belle esperienze sessuali, e spero di poterla ripetere ben presto. Purtroppo anche per oggi il nostro tempo a disposizione &egrave quasi terminato, poiché i miei questa sera torneranno. Ci facciamo una doccia veloce assieme, ci rivestiamo e dopo poche ultime attenzioni ti riaccompagno a casa tua per tornare poi poco dopo ad aspettare i miei.

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