Skip to main content
OrgiaRacconti Erotici EteroRacconti Erotici Lesbo

due coppie al mare

By 12 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, vi voglio raccontare un’avventura di qualche anno fa che ha coinvolto due coppie di amici: io Franco, analista informatico, alto 1.80, 35 anni, capelli castani, occhi azzurri, fisico ancora atletico grazie all’intensa attività sportiva praticata in gioventù. Silvia, la mia ragazza, capoufficio contabile in una piccola azienda, alta 1.74, 32 anni, capelli biondi, occhi azzurri, fisico asciutto, un seno favoloso molto sodo, un sedere rotondo e ben proporzionato con tutto il resto, insomma senza voler essere vanitoso, un gran pezzo di fica. Carlo, dirigente in un azienda alimentare, &egrave alto 1.85, anche lui 35 anni, capelli neri un po’ stempiato, occhi azzurri, fisico atletico perché fa tuttora molta palestra. Anna, la ragazza di Carlo, fisioterapista in un ospedale, &egrave alta circa 1.70, 33 anni, capelli biondi, occhi verdi, qualche chilo in più che però le dona molto, un seno molto prosperoso (certamente 1 misura abbondante in più di Silvia), un sorriso delizioso che la rende una ragazza terribilmente attraente.
Era d’estate quando io e il mio amico d’infanzia Carlo decidemmo di trascorrere, con le nostre ragazze, una decina di giorni al mare in Sicilia. Il viaggio da Milano alla provincia di Agrigento in macchina fu davvero massacrante anche perché all’epoca non possedevamo un’automobile con l’aria condizionata.
Trovammo una sistemazione in un piccolissimo Hotel che in pratica era un antico castello, posizionato direttamente su una spiaggia sempre deserta lunga circa 3 chilometri, all’interno del quale erano state ricavate due stanze doppie più una terza con i servizi da utilizzarsi in comune. Non era il massimo ma, visto che eravamo 4 amici di vecchia data, la cosa non ci disturbò anche perch&egrave i letti matrimoniali erano molto grandi. Il primo giorno lo passammo praticamente a dormire per smaltire la stanchezza del viaggio. Il due giorni successivi ci sono serviti per acclimatarci, per fare la conoscenza con il pochissimo personale dell’albergo e per prendere un po’ di sole. Il terzo giorno faceva molto caldo e allora la sera dopo cena abbiamo passeggiato lungo la spiaggia sotto una luna piena chiacchierando e dichiarandoci soddisfatti di aver trovato quel posto che, anche se non era un 4 stelle, almeno eravamo soli e avevamo tutta la spiaggia per noi. Verso mezzanotte decidemmo di chiudere la serata con un cognac per poi ritirarci nelle nostre stanze.
Quella notte però non riuscivo a dormire per il gran caldo e verso le tre del mattino decisi di mettermi sotto la doccia per cercare un po’ di ristoro. Nel mentre mi stavo rinfrescando il mio cazzo iniziò inspiegabilmente ad irrigidirsi tanto da diventare duro come il marmo e non voleva più scendere. Uscii dalla doccia e mi asciugai lentamente rimirando, con un po’ di narcisismo, il mio corpo e il mio uccello riflessi nel grande specchio quando udii un piccolo rumore, mi girai verso la porta, che avevo lasciata involontariamente accostata, e vidi la ragazza del mio amico Carlo appoggiata allo stipite con solo gli slip che mi stava rimirando con sguardo voglioso. Istintivamente misi l’asciugamano sopra il mio pene gonfio ma lei ridendo disse: ‘troppo tardi, sono già due minuti che ti sto guardando. Hai un bell’arnese, mi piace, posso toccarlo?’. La conoscevo da 15 anni, ma non avrei mai pensato che fosse così spregiudicata e risposi: ‘guarda che di là c’&egrave Carlo e non vorrei che arrivasse all’improvviso’. Lei: ‘Non ti preoccupare, dopo il servizio che gli ho fatto questa sera sta dormendo profondamente e comunque non direbbe nulla’ e così dicendo si avvicinò decisa lo prese con la mano sinistra, me lo scappellò completamente, se lo infilò in bocca bagnandolo abbondantemente con la saliva e poi con il pollice e l’indice della mano destra lo cinturò appena sotto la cappella e iniziò a roteare la mano facendomi vedere i fuochi d’artificio; ero sbalordito ed eccitatissimo. Si staccò improvvisamente e disse: ‘Ti &egrave piaciuto?’,
‘semplicemente stellare, dai continua’,
‘adesso no, e questo &egrave niente in confronto a quanto altro so fare, ma tutto dipende da te’
‘in che senso?’
‘voglio farmi tua ragazza che mi fa impazzire e mi bagno ogni volta che la vedo sulla spiaggia in topless e poi io e Carlo vorremo fare l’amore in quattro con voi.’
Un po’ terrorizzato e nel contempo eccitato da questa proposta balbetto che io non ho niente in contrario, anzi mi piacerebbe moltissimo, ma che non so come fare a dirlo a Silvia, a convincerla, in quanto pur facendo sesso sempre in maniera scatenata e fantasiosa non ha mai manifestato la voglia di farlo in gruppo.
Lei mi dice che quasi tutte le donne amano avere almeno una volta nella vita rapporti lesbo o di gruppo, il problema sta nel creare la situazione e le condizioni ideali perché ciò accada; e continua:
‘&egrave sufficiente che tu mi spieghi bene quali sono i punti del suo corpo che maggiormente la eccitano e poi troverò io una soluzione.’
‘Direi che esiste un modo assolutamente infallibile, le accarezzi dolcemente la schiena e poi scendendo con una mano le fai scorrere un dito nello spacco in mezzo ai glutei. Ti assicuro che con questo lei impazzisce. Attenta però a non premere sul buchino perché non gradisce. Te lo rende disponibile solo quando, dopo un orgasmo, torna ad essere molto eccitata. Un’ultima cosa, se ad un certo punto la vedi con gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta e i capezzoli dritti allora puoi farle quello che vuoi’. ‘Grazie’ disse e si avviò verso la sua camera da letto. Io tornai a dormire, anche se di fatto non chiusi occhio in tutta la notte al pensiero di come avrebbe potuto combinare l’incontro a quattro.
La mattina verso le 8:30 come di consueto bussano alla nostra porta, noi siamo già pronti per scendere a colazione. E qui Anna comincia a tessere la sua tela e rivolta a Silvia dice:
‘Come va con il tua mal di schiena?’
‘un po’ meglio ma sono ancora piuttosto indolenzita’
‘Fammi un po’ sentire’ e comincia a palpeggiare Silvia lungo la schiena, le braccia, il collo e le gambe e poi ‘carissima sei tutta indurita, forse sarà stato il viaggio, &egrave meglio che dopo colazione, ti faccia un bel massaggio doppio su tutto il corpo; &egrave un gran lavoro ma per te lo faccio volentieri’
‘doppio cosa vuol dire?’
‘Prima si deve fare un massaggio integrale energico e poi si ricomincia da capo con uno molto soffice. Vedrai che ti rimetto in sesto in meno di un ora. Adesso andiamo a colazione’
Finita la colazione Anna ci disse che loro andavano in camera per il trattamento e che noi potevamo raggiungerle tra circa un’ora. Avevo capito che quella porca di Anna aveva organizzato tutto per realizzare il suo progetto. Infatti non appena soli Carlo mi dice che Anna gli ha raccontato del nostro incontro notturno e delle preziose informazioni che le ho dato. Mi confida subito di essere pienamente d’accordo di fare sesso tutti assieme scambiandoci le ragazze e assicurandomi che Anna era molto brava e mi avrebbe pienamente soddisfatto. Dissi che anche Silvia era una gran porca, ma prima aveva bisogno di essere eccitata molto e poi si scatenava e, a parte il culo, per tutto il resto era eccezionale ed ero certo che lo avrebbe fatto godere da fuori di testa, l’importante era che Anna riuscisse nell’operazione. Carlo ne era sicuro perché la sua Anna aveva una carica erotica tale che avrebbe eccitato allo spasimo chiunque e quindi non vedeva problemi di sorta.
Nel frattempo Anna aveva fatto stendere Silvia sul letto a pancia in giù e le aveva tolto reggiseno e slip con molta naturalezza. Era una fisioterapista professionista e quindi il tutto sembrava normale. Incominciò con un massaggio energico lungo tutta la schiena poi sul collo, lungo le braccia e lungo le gambe, poi la fece girare in su e riprese lungo le braccia e lungo le gambe per poi salire lungo il torace massaggiando con vigore anche il seno evitando volutamente di toccarle i capezzoli per non insospettirla. Ogni tanto chiedeva se gradiva il massaggio e se si sentiva sollevata ottenendo sempre una risposta positiva. Passati circa venti minuti la fece girare nuovamente a pancia in giù e disse che ora ricominciava con la seconda fase, il massaggio morbido. Accarezzò dolcemente tutta la schiena poi passò al collo, alle spalle, scese lungo l’interno della braccia. Le allargò leggermente le gambe gliele accarezzò prima all’esterno, poi all’interno risalendo fin quasi a toccare la fica. Sentiva che si stava eccitando e, memore delle mie informazioni, decise che era venuto il momento di colpire il punto più sensibile. Si spostò col corpo vicino alla testa e scese lentamente con una mano lungo il centro della schiena, arrivata in fondo con molta noncuranza lasciò scorrere il dito medio in mezzo ai glutei e a quel punto capì quanto era vero ciò che le avevo rivelato. Ripeté l’operazione cinque sei volte, Silvia incominciava ad ansimare anche se tentava in tutti i modi di nascondere lo stato di eccitazione che l’aveva presa. Anna la fece girare a pancia in su, riprese le carezze partendo dai piedi e su lungo l’interno delle cosce, a questo punto vide Silvia con gli occhi chiusi la bocca leggermente aperta, le aprì le gambe e vide la fica di Silvia completamente bagnata con gli umori che colavano fino al buco del culo.
La scena era talmente eccitante che Anna faticò non poco per resistere alla tentazione di gettarsi su quella fica ardente per leccarla e bere quanto usciva da quel sesso infuocato. Deglutì più volte per allentare la tensione e poi disse:
‘abbiamo finito, ti senti meglio?’
‘mi sento meravigliosamente bene, sei stata fantastica, non penso che riservi un trattamento così completo a tutti i tuoi pazienti.’
‘certo che no, ma ti avevo detto che per te avrei dato il massimo’
‘Grazie, sei veramente un’amica’
A questo punto Anna decise che doveva rischiare e disse: ‘ti vorrei parlare di una mia idea.’
‘Dimmi’
‘Sono un po’ imbarazzata (bugiarda!!!), ma, al diavolo te lo dico di getto, io e Carlo vorremmo fare l’amore con te e Franco. Tu cosa ne dici?’
Per un momento, che ad Anna sembrò interminabile, Silvia rimase inebetita, ma poi lo stato di estrema eccitazione in cui si trovava ebbe il sopravvento e disse: ‘Se anche Franco &egrave d’accordo per me va bene purché si cominci subito, mi hai fatto venire una voglia che non ne posso più.’ Anna entusiasta di queste parole le disse che Carlo stava parlando con me dell’argomento e quindi si trattava di aspettare che tornassimo per sapere l’esito.
Qualche minuto dopo aprimmo la porta della stanza e trovammo Anna e Silvia completamente nude sedute sul letto con Silvia che, ignara di tutto, mi guardava con un punto interrogativo stampato sul viso. Anna, con viso raggiante, mi fece un cenno nascosto di ok e allora dissi ‘Silvia per me va bene, tu che ne dici?’. Non riuscii a finire la frase che mi si gettò addosso quasi travolgendomi mi baciò intensamente ringraziandomi per la decisione.
Anna prese in mano la situazione. Ci fece spogliare nudi e poi sdraiare affiancati, pancia in su l’uno con la testa verso un lato del letto e l’altro dall’altra. Alzò la mia gamba destra la mise a cavallo del torace di Carlo e appoggiò il piede sul letto in prossimità della spalla, fece la stessa cosa con Carlo.
‘Perché questa strana posizione?’, mi rispose Anna: ‘E’ un’idea di Silvia, in questo modo potete vedere in primo piano cosa fa vostra ragazza con l’altro. Secondo me &egrave una situazione molto intrigante; certo che la tua ragazza &egrave veramente una gran porca. Adesso cominciamo e comunque dirigiamo noi le operazioni e voi dovete adeguarvi’ concluse con tono deciso. Era vero, vedevo il cazzo di Carlo duro come il marmo a pochi centimetri dalla mia testa come lui poteva vedere il mio voglioso di essere aggredito. Non dovemmo attendere molto che Anna prese possesso del mio pene e incomincio a farmi un pompino accompagnato dalla mano destra che mi faceva una sega in perfetta sincronia con il movimento della bocca. Anche Silvia riservava lo stesso tipo di servizio a Carlo che mugolava di piacere. Era evidente che le due porche si erano accordate prima sul da farsi. Quando sentirono i nostri cazzi duri come il marmo si alzarono e iniziarono a sedersi lentamente a smorza candela sui nostri arnesi duri e dritti; io eccitatissimo vedendo il bel cazzo di Carlo non resistetti alla tentazione, lo presi in mano indirizzandolo verso la fica di Silvia che si eccitò ancora di più vedendo quella scena di tipo gay. Dall’altra parte Carlo per nulla sorpreso prese anche lui il mio pene e lo infilò nella fica di Anna. Le due cominciarono a pompare lentamente roteando il bacino, erano estremamente eccitate gli umori vaginali scendevano su nostri membri e si sentirono quasi subito i mugolii di piacere. Spostarono la schiena indietro e l’appoggiarono sulla nostra gamba che stava a cavallo del torace, in questo modo si trovavano quasi una di fronte all’altra. Avendo le mani libere si accarezzavano i seni si baciavano nella bocca e si stringevano offrendoci una scena lesbo da sballo mentre ognuno di noi poteva vedere il membro dell’altro muoversi dentro la fica della propria ragazza. Erano eccitatissime e Anna prossima all’orgasmo. Lo si capiva dal respiro affannoso e dai movimenti scomposti del suo bacino, aumentò il ritmo e poi esplose in un urlo liberatorio, sentii la fica riempirsi di umori poi si fermò consentendomi di non venire subito. Silvia invece &egrave inizialmente molto più lenta, allora Anna pensò bene di allungare la sua mano a toccarle il clitoride perché voleva vederla godere. Glielo titillava, glielo accarezzava con tutta la mano, Silvia cominciava a diventare un lago si vedeva il liquido vaginale che bagnava l’asta di Carlo, era una situazione eccitantissima e anche Silvia venne dimenandosi violentemente. Devo dire che Carlo aveva un controllo decisamente alto perché anche lui riusciva a non venire. Quando Silvia aveva superato il primo orgasmo diventava una furia scatenata, aveva un orgasmo ogni due/tre minuti e schizzava liquido femminile in quantità notevolmente superiore alla sborrata di un uomo. Anche Silvia adesso allungava la mano per tormentare il clito di Anna la quale dopo breve tempo ebbe il secondo orgasmo seguito subito da quello di Silvia. Vedere la scopata in primo piano mi aveva sovraeccitato e non resistetti all’idea di contribuire anch’io a procurare il massimo del godimento al mio amico Carlo. Allungai una mano accarezzai le palle e lo massaggiai in quel punto estremamente erotico che si trova a metà strada tra il buco del culo e lo scroto. Intanto i movimenti delle due donne, che si erano fermati per qualche momento, ripresero prima lentamente poi sempre più forte, per Silvia si avvicinava il terzo orgasmo che, io lo so, sarà violentissimo allora spostai la mano a cinturare il cazzo di Carlo, tirai giù la pelle in modo che tutte le parti sensibili del pene potessero ricevere il massimo eccitamento dalla fica di Silvia, strinsi forte al fine di fargli ingrossare il pene a dismisura, volevo che Carlo avesse un orgasmo indimenticabile. Carlo apprezzò tantissimo e prontamente ricambiò il favore allo stesso modo. Mentre ci eccitavamo a vicenda sentii che eravamo alla fine, allentai la presa per consentirgli di venire liberamente continuando ad accarezzargli lo scroto. In quel momento si levò l’urlo disumano di Silvia che sta avendo un orgasmo di straordinaria potenza, il viso si deformò, il ventre si gonfiò, le mani si aggrapparono ad Anna e la strinsero quasi a farle male, dalla fica schizzarono fuori due grandi fiotti di umori che investirono la mano di Anna che intanto la stava masturbando. Quella visione, con Carlo che mi accarezzava le palle mi fecero scaricare con un urlo rauco tutta la mia sborra nella fica di Anna la quale nel sentire il godimento mio e dell’amica venne anche lei mugulando di piacere. Quella situazione era chiaramente insostenibile anche per Carlo che inarcando la schiena ebbe un orgasmo che credo non gli sia mai capitato nella vita. Crollammo tutti esausti ma felici.
Poco dopo Silvia, che appariva per nulla stanca, si alzò e ‘io vado giù al bar a prendere qualche bevanda perché ho la gola secca così prendo qualcosa anche per voi, intanto cercate di riprendervi perché dopo si ricomincia’ disse ridacchiando.
Appena uscita Anna mi disse: ‘Certo che la tua ragazza gode talmente tanto che gli esce la pipì’, ‘non si tratta di pipì’ rispondo io, e lei ‘e allora cos’&egrave, vorrei capire’. Decisi di spiegarle compiutamente tutta la questione.
‘In realtà quello che hai visto &egrave uno schizzo di liquido molto simile a quello che espellono gli uomini, logicamente senza gli spermatozoi. In alcune donne, tra cui Silvia, questo avviene in maniera istintiva quando raggiunge un orgasmo di elevata intensità e ciò le aumenta di molto il godimento. La maggior parte delle donne però ha una specie di blocco a livello cerebrale che impedisce la fuoriuscita dello schizzo e quindi limita in maniera significativa l’intensità dell’orgasmo. Si tratta quindi di imparare la tecnica necessaria per cercare di sbloccare la situazione a tutto vantaggio della donna e comunque non tutte le donne ci riescono.’
‘Allora mi faccio spiegare come si fa da Silvia’ disse evidentemente interessata Anna.
‘Lei non te lo può insegnare perché le viene naturale e quindi non lo ha mai dovuto imparare. Te lo spiego io in maniera dettagliata. Devi innanzitutto tenere presente che lo schizzo avviene solo quando sei molto eccitata e stai per avere un orgasmo di alta intensità. In ogni caso devi avere pazienza, provare più volte finché non ti verrà spontaneo. Devi convincere il cervello che in quel momento non stai facendo pipì ma stai dando sfogo all’orgasmo. E’ quindi consigliabile che, prima di fare l’amore tu faccia pipì fino in fondo, questo per impedire al subconscio di irrigidire i muscoli per trattenerla. Poi, quando stai per raggiungere l’apice del piacere, devi spingere forte nel basso ventre, allo schizzo poi ci pensa il tuo corpo. Infatti, se hai notato, quando lo ha fatto Silvia le si &egrave gonfiata notevolmente la pancia.’
‘E’ vero l’ho notato, ma pensavo che fosse per la tensione della goduria’.
‘Attenzione però, non &egrave detto che tu ci riesca al primo colpo, &egrave necessario che il cervello si convinca che tu vuoi realmente schizzare, solo a quel punto eseguirà l’operazione e tu avrai il più fantastico orgasmo che mai ti sia capitato. E’ necessario comunque che in quel momento il tuo partner dia il massimo. Ti consiglio di provare perché ne vale la pena.’
‘Certo che ci provo e al più presto. Non vedo l’ora, sono già eccitata al solo pensiero’.
Dopo un po’ rientrò Silvia con Coca Cola, aranciata, cognac e pasticcini. ‘Ho pensato di portarvi un po’ di tutto compresi 4 caff&egrave’ disse appoggiano il grande vassoio sul tavolo. Ci sedemmo tutti a gustare quei deliziosi dolcetti con i nostri membri che si stavano eccitando a causa del discorso appena fatto. Silvia vedendo il mio pene che stava alzandosi disse: ‘Alla faccia, prima sembravate tutti morti e adesso vi vedo già quasi pronti, complimenti!!’. Le fa eco Anna ‘adesso ci beviamo un bicchierino di cognac, ci fumiamo una bella sigaretta e poi vi faccio vedere io cosa ho progettato per tutti’. Finita la sigaretta Anna, seguendo le mie istruzioni, andò a fare pipi e poi si sdraiò con Silvia in mezzo al letto in senso inverso l’una all’altra rivolgendosi la schiena. Quindi ci fecero sdraiare in modo da formare un quadrato cosicché io mi trovavo con la faccia sulla fica di Silvia la quale aveva di fronte il cazzo di Carlo che aveva davanti la fica di Anna la quale si trovava di fronte al mio pene. ‘Ora’ disse Anna, dimostrandosi anche lei una gran porca, ‘ognuno dovrà impegnarsi al massimo ad eccitare e a dare piacere a chi sta davanti alla sua bocca. In questo modo se tutti danno il meglio all’altro l’eccitamento farà il giro e sarà per tutti un godimento pazzesco, soprattutto perché quello che uno da con la lingua alla fica che gli sta davanti lo riceverà dalla bocca di un’altra donna che gli succhia il cazzo. In pratica ognuno pensa solo a dare godimento realizzando così il fatto che in realtà tutti lo ricevono. Un’ultima cosa, se alla fine uno di noi avrà ancora voglia gli altri saranno obbligati a completare l’opera’. Avevo il cazzo che mi scoppiava per l’eccitazione, non aspettai nemmeno un secondo e mi fiondai sulla fica di Silvia che era già abbondantemente bagnata e incominciai a leccarle delicatamente le labbra infilandovi la lingua per poi risalire molto lentamente al clitoride, lo raggiunsi, lo titillai leggermente e già sentivo i suoi muscoli contrarsi, mugolii sommessi uscivano dalla sua bocca completamente presa a spompinare Marco con grande perizia. Marco, dal canto suo era impegnatissimo a leccare al meglio la fica di Anna nel chiaro intento di realizzare il sogno di vederla schizzare. Forse per questo Anna era fin dall’inizio estremamente scatenata, mi stava leccando intorno alla cappella mentre mi carezzava le palle, poi scendeva a leccarmi le palle e il buco del culo e contemporaneamente mi scappellava completamente e mi accarezza la cappella con le mani procurandomi furiose scariche di piacere che io trasmettevo a Silvia la quale le scaricava sul cazzo di Carlo realizzando così quel dare per ricevere inventato da Anna. In questo crescendo Rossiniano Anna venne la prima volta stringendomi le natiche e infilandosi il pene fino in gola, lo estrasse mugolando per il piacere, fermò la sua azione perché capì che non avrei resistito a tanta eccitazione. Alzai gli occhi e vidi Silvia che stava facendo un pompino da sballo a Carlo, si dilettava a menarglielo mentre lo succhiava poi gli girava le mani attorno alla cappella costringendolo ad urlare per il godimento che gli procurava. Lui si scatenava su Anna che di riflesso aveva ricominciato a massacrarmi di piacere. Era decisamente brava, riusciva a capire quando doveva rallentare per non farmi venire, con la bocca e con le mani variava continuamente i movimenti mantenendomi sempre vicino dell’orgasmo senza mai farmi arrivare. Semplicemente divina. Accelerai anch’io i movimenti della lingua sul clitoride di Silvia regalando anche a lei il primo orgasmo che la fece scatenare ancor di più su Carlo che portò Anna al secondo orgasmo, questo più violento del primo perché mollò il mio uccello e mi strinse con forza le gambe dicendo ‘godoooo.., porco, vengo, maiale mi fai morire’ ed altre parole incomprensibili. Sapevo che Silvia, dopo la prima venuta, diventava estremamente sensibile bastava pochissimo per farla venire due, tre, quattro, cinque volte praticamente senza sosta. Dovevo misurare la mia azione altrimenti avremmo finito subito, quindi iniziai a leccarle dolcemente il buco del culo, cosa che gradiva molto quando era così eccitata. Risalii poi lungo la fessura soffermandomi un momento ad introdurre la lingua nella fica per poi dirigermi direttamente sul clitoride dove iniziai a colpirlo velocemente con la lingua in modo da procurarle un secondo orgasmo. Ormai ero al limite della resistenza, anche Anna se ne accorse ed incominciò ad armeggiare con il mio membro in modo ancora diverso, sembrava che volesse prepararmi per il colpo finale. Mi passò una mano dietro la schiena afferrandomi le palle e tirando contemporaneamente la pelle del cazzo in modo che la cappella rimanesse completamente scoperta, questa posizione mi fa impazzire, se lo infilò in bocca e con l’altra mano lo circondò sotto la cappella roteandola avanti e indietro. Sentivo che stavo per venire, mi tuffai a leccare il clitoride di Silvia il più velocemente possibile, lei non poté resistere ai miei colpi, esplose in un orgasmo intensissimo urlando parole sconnesse e schizzandomi i suoi umori in bocca. Spinsi il cazzo dentro la bocca di Anna e gliela riempii della mia crema nel mentre Carlo sovraeccitato dalle nostre urla di godimento intensificava il leccaggio sulla fica di Anna.. Questa situazione eccitò moltissimo Anna che sotto l’azione martellante di Carlo esplose nell’agognato orgasmo con schizzo. ‘Godo’,porci’., maiali’., mi fate morire’., sborroooooo”’ era in preda ad un godimento senza precedenti. Carlo aveva la bocca piena dei suoi umori quando il lavoro di Silvia sul suo uccello produsse pure a lui una sborrata che Silvia bevve per intero. Anna tremava tutta, il corpo era in preda alle convulsioni. Evidentemente l’orgasmo era stato troppo intenso, ci preoccupammo tutti di calmarla, Anna la baciava sulla bocca e sul collo mentre io e Carlo la accarezzavamo dolcemente su tutto il corpo finch&egrave si calmò. ‘Brava’ dissi ‘ci sei riuscita al primo tentativo’ e lei, ancora ansimante, ‘&egrave vero un orgasmo così non lo avevo mai avuto, devo dirti grazie per i consigli che mi hai dato’. Ci sentivamo tutti spompati quando Silvia disse: ‘Mi dispiace per voi ma io ho ancora voglia, quindi io mi sdraio pancia in su e voi datevi da fare come promesso’.
‘Lasciaci almeno dieci minuti per respirare’ dissi ‘e poi vedrai che manterremo l’impegno’. Bevemmo un bicchierino di cognac accompagnato da un dolcetto e poi Carlo si sedette appoggiato alla testa del letto prese Silvia le sollevò le gambe gliele apri completamente e se le mise sulle spalle in modo da averla a portata di lingua e iniziò a leccarle il buco del culo. Io e Anna posti ai lati la accarezzavamo su tutto il corpo. Lei, dimostrandosi una perfetta bisex, con le mani stuzzicava i nostri sessi rendendoci sempre più arrapati e vogliosi farla godere. Anna, vedendo il clitoride di Silvia ormai gonfio per l’eccitazione si tuffò sullo stesso e iniziò a succhiarlo e leccarlo con dedizione incredibile. Quando Silvia, leccata davanti e dietro, iniziò ad ansimare quella porca di Anna incominciò a muoversi molto lentamente facendo girare la lingua intorno al clito e fermandosi ogni qualvolta le sembrava che Silvia fosse vicina a venire. Sembrava un movimento studiato apposta per aumentarle il desiderio senza mai portarla alla fine. Dopo un po’ Silvia cominciò a protestare ‘adesso basta, fammi venire, sei una bastarda, una porca’. Dopo qualche minuto di tortura Anna decise di accontentarla, mi prese la testa e mi invitò a leccare Silvia assieme a lei. Non me lo feci certo ripetere e così ci trovammo con Carlo che continuava a stuzzicarla sul buchino mente io e Anna le leccavamo il clitoride a lingue appaiate. Silvia non resistette a quel trattamento e quando Anna le infilò due dita nella fica esplose in un orgasmo intensissimo, ‘godoooo, vengoooo’, siete dei maiali’ e poi ‘sborroooooo’..’. Ci inondò con un fiume di umori che riempirono le nostre bocche colando lungo il culo permettendo anche a Carlo di assaggiare il gusto della sborra di Silvia, poi crollò ansimante sul letto.
Eravamo esausti, ci addormentammo abbracciati svegliandoci per ora di cena. Era stata una giornata fantastica. La sera abbiamo fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia raccontandoci le sensazioni provate nella giornata promettendoci di rifarlo il giorno successivo.
La mattina seguente dopo colazione ci sdraiammo a prendere il sole. Le due ragazze si spalmarono reciprocamente la crema solare su tutto il corpo soffermandosi a lungo sui seni rendendoci una scena molto arrapante. A quella vista i nostri cazzi si drizzarono con molta evidenza sotto gli slip; fortunatamente la spiaggia era come sempre deserta e quindi non correvamo il rischio che qualcuno ci vedesse in quello stato. Facemmo un po’ di nuoto in mare per sbollire e poi ci sdraiammo al sole fino ad ora di pranzo.
Nel corso del pomeriggio il tempo si fece mutevole e, visto che il sole era coperto, Anna propose di andare in camera. Accettammo con grande entusiasmo e giunti nelle stanze ci liberammo dei pochi indumenti ritrovandoci tutti assieme sotto la doccia. E’ stata anche questa un’esperienza straordinaria. Corpi stretti uno agli altri, mani che frugavano e toccavano in ogni parte. Non capire se chi mi accarezzava l’uccello era Anna, Carlo o Silvia; un’eccitazione da perdere la testa. Dopo pochi minuti, avvolti nell’accappatoio, ci siamo trasferiti nella mia stanza dove la solita vulcanica Anna disse con tono perentorio:
‘Voi due (io e Carlo) sedetevi qui accanto al letto che vi facciamo uno spettacolino tutto per voi, poi quando ve lo dirò potrete unirvi a noi’.
Lasciarono cadere a terra gli accappatoi ed iniziarono a baciarsi languidamente, le lingue si intrecciavano, le mani accarezzavano i loro corpi offrendoci una scena lesbo di quelle che non si vedono nemmeno nei film porno, poi Anna, stringendo forte Silvia tra le braccia, iniziò a baciarle delicatamente il collo scese con la lingua a roteare intorno a i capezzoli che apparivano ritti come due chiodi, li succhiava prima uno poi l’altro con grande perizia. Silvia ansimava, aveva la testa reclinata all’indietro, era ormai in balia di Anna che continuava la sua opera sui meravigliosi seni di Silvia. La fece stendere sul letto, riprese la danza della lingua sui capezzoli per poi scendere con estenuante lentezza verso il monte di Venere, vi si soffermò a lungo leccando e baciando il ciuffetto di peli ben curato. Silvia allargava le gambe, muoveva il bacino, voleva che l’amica affondasse nella sua intimità. Anna invece si staccò, le prese un piede in bocca e incominciò a passarle la lingua fra le dita procurandole un’eccitazione tale da mandarla fuori di testa. Ansimava e si dimenava, le mani stringevano violentemente le lenzuola, aveva la fica bagnatissima con gli umori che colavano abbondanti. I nostri sessi erano tesi e gonfi quasi a far male, l’attesa di essere chiamati a partecipare stava diventando insostenibile. Anna intanto cominciò a scendere con la lingua lungo la gamba, si soffermò a sbaciucchiare l’incavo del ginocchio, riprese a leccare lungo l’interno della coscia finché arrivò a contatto con le labbra della fica, con le mani la aprì il clitoride che spiccava gonfio come un piccolo cazzo, la penetrò con la lingua poi risalì fino ad incontrare il bottoncino, lo succhiò e incominciò a titillarlo freneticamente. Silvia era tesa come le corde di un violino e dopo pochissimo esplose in un urlo liberatorio schizzando tutto il suo orgasmo nella bocca di Anna la quale continuando a leccare le infilò due dita nella fica per prolungarle il godimento. Quando Silvia si accasciò esausta, Anna la accarezzò e la baciò su tutto il corpo, era una scena di una dolcezza infinita. Devo ammettere che io non ero mai riuscito a farla godere così intensamente; &egrave proprio vero che, quando lo vogliono, le donne sono molto più brave di noi uomini.
Dopo qualche minuto si misero su un fianco disposte a 69 e Anna ci disse di penetrale da dietro. Ci precipitammo sul letto. Io piazzai il mio bastone sulla fica di Anna e la penetrai senza alcuna difficoltà tanto era bagnata mentre dall’altra parte Carlo fece lo stesso con Silvia. Le due si leccavano la fica, ci accarezzavano il pene e le palle, ogni tanto lo estraevano, ce lo succhiavano per poi rimetterlo dentro ancora più eccitato. Sentivo che Anna continuava a venire, aveva un orgasmo dopo l’altro, urlava il suo godimento e poi si gettava nuovamente a leccare il clitoride di Silvia. La stanza era riempita dei gemiti di noi tutti che stavamo godendo come pazzi. Sentii che stavo arrivando alla fine e allora accelerai il ritmo, Carlo se ne accorse e aumentò anche lui la velocità. Quasi contemporaneamente riempimmo di sborra le fiche delle nostre partner mentre queste schizzavano urlando come forsennate. Ci staccammo sfiniti mentre le due porche si succhiavano vicendevolmente la fica per bere la nostra sborra mista ai loro umori.
Riposammo per circa un’ora e poi scendemmo per la cena. Eravamo stanchi ma felici, ci tenevamo abbracciati e ci scambiavamo bacetti come gli innamorati ai primi incontri; era semplicemente fantastico.
Finita la cena e visto che era una serata di luna piena facemmo una breve passeggiata sulla spiaggia raccontandoci le sensazioni provate nel pomeriggio. La cosa stava provocando uno stato di eccitazione generale quando la solita Anna disse:
‘Mi &egrave venuta una grande idea. Saliamo in camera perché ho voglia di godere ancora.’
‘Anch’io ho una voglia matta’ ribadì Silvia.
Sapendo quanto erano scatenate accettammo di buon grado la proposta e ci avviammo verso l’albergo e arrivati nella stanza di Carlo, ‘Anna’, dissi io, ‘quale sarebbe questa grande idea?’
‘Io e Silvia avremmo pensato che potreste renderci lo spettacolino che vi abbiamo fatto noi nel pomeriggio.’
Un po’ sorpreso e nel contempo eccitato da quell’idea risposi goffamente ‘ma, veramente noi non abbiamo mai provato questa esperienza e non so se riusciremo a farlo bene’.
‘Dai su non fare il difficile ho visto benissimo che ieri vi toccavate e vi eccitavate a vicenda e quindi credo che ci riuscirete benissimo. E’ chiaro che non vi obblighiamo però se lo fate avrete un regalo straordinario, inoltre vi dico che più vi impegnerete e più grande sarà la nostra ricompensa. Una sola condizione: non dovete venire, quello lo vogliamo fare noi per cui fate attenzione perché se venite non avrete il premio. Detto questo lasciamo a voi la decisione’
‘Con queste premesse’, intervenne Carlo, ‘mi sembra che valga la pena di farlo mettendoci il massimo dell’impegno’.
Ci spogliammo tutti, eravamo eccitati oltre ogni limite con i cazzi già duri come la pietra. Ci sdraiammo su un fianco disponendoci a 69, le ragazze si sedettero in posizione strategica per vedere da vicino la nostra performance.
I nostri arnesi erano molto simili, quello di Carlo leggermente più lungo e un po’ più sottile con la cappella a forma appuntita, il mio era più grosso e con la cappella più tondeggiante. Iniziai ad segarlo molto lentamente mentre gli accarezzavo dolcemente le palle, volevo farlo godere a lungo senza farlo venire. Lui lo prese subito in bocca, roteava la lingua intorno alla cappella regalandomi violente scariche di piacere. Incominciai anch’io a baciarlo lungo l’asta scendendo fino a leccargli le palle mentre continuavo a segarlo lentamente, da uomo sapevo che questo trattamento lo stava soddisfacendo moltissimo ed i sui mugolii lo confermavano. Le sue mani iniziarono a massaggiarmi delicatamente il buchetto e la parte circostante risalendo verso lo scroto mentre spingeva il mio cazzo sempre più dentro la sua bocca e con i denti mordeva l’asta mandandomi in estasi. Stava veramente dando il massimo ed io non potevo essere da meno. Presi il suo uccello e me lo infilai in bocca andando avanti indietro e accompagnando il movimento con la mano intorno all’asta in modo che il pompino fosse accompagnato da una sega. Capii subito che così facendo sarebbe venuto nel giro di pochi minuti, mi fermai, insalivai per bene il mio dito indice e iniziai a massaggiarlo delicatamente qualche centimetro sotto quella parte del pene dove la cappella forma due chiappette mentre con l’altra mano lo toccavo tra il buco del culo e le palle. Si staccò dal mio pene, urlava tutto il suo godimento mentre io continuavo con quei movimenti sapendo che gli procuravano una specie di orgasmo continuo senza che questo conducesse alla sborrata finale. Prese in mano il mio cazzo lo scappellò e iniziò a segarmi con la mano direttamente sulla cappella bagnata della sua saliva, vedevo i fuochi d’artificio.
Le ragazze, davanti a quella scena stavano andando fuori giri. ‘Bravi!!! continuate, siete fantastici, godete porci. E’ bello mangiare il cazzo vero?’ ed altre sconcezze del genere.
Queste frasi di incitamento ci stavano portando rapidamente alla fine quando Silvia ci fermò e disse: ‘Siete stati straordinariamente eccitanti e vi siete meritati il premio promesso. Giratevi pancia in su e chiudete gli occhi, facciamo tutto noi’.
Si sentiva che stavano confabulando sottovoce sicuramente per accordarsi sul come farci godere ancora una volta.
Dopo qualche minuto ci dissero che potevamo aprire gli occhi. Vidi Anna prendere possesso del mio pene lo bagnò con la saliva e lo leccò con estrema perizia per preparalo ai suoi giochi, contemporaneamente Silvia si avventò su quello di Carlo facendomi vedere da vicino quale tecnica usava per procurarmi un godimento stellare durante i nostri frequenti 69. Con la mano sinistra teneva la pelle tirata in modo che la cappella fosse completamente alla merc&egrave della sua bocca e della sua lingua, lo leccava lo infilava tutto in bocca, lo estraeva e con l’indice e il pollice della mano destra girava sotto la cappella come aveva fatto Anna con me quella notte di due giorni fa. Quando eseguiva questa operazione sentivo Carlo urlare di piacere, il suo cazzo si irrigidiva ancora di più, dimenava il bacino come un ossesso godeva all’impazzata (conosco questo tipo di trattamento ed ero contento che lo riservasse anche al mio amico), ma Silvia riusciva comunque a non farlo venire. Voleva far durare il più possibile questa specie di orgasmo continuo che quando &egrave molto eccitata gli riesce benissimo. Spostò la mano sinistra sotto il sedere di Carlo e da dietro gli prese le palle accarezzandole dolcemente e tirando molto la pelle in modo che la cappella rimanesse sempre scoperta per fare comodamente i suoi giochini con la bocca e con le mani. Questa posizione per gli uomini &egrave di una goduria devastante. Mollò la presa e iniziò a leccare le palle e il buco del culo mentre con la mano destra lo segava lentamente per non farlo venire. Dall’altra parte anche Anna mi stava segando con una lentezza esasperante che mi eccitava all’estremo e poi, vedendo il suo Carlo contorcersi e urlare dal piacere che Silvia gli stava dando con quel favoloso pompino, se lo infilò in bocca completamente fino quasi allo stomaco poi lo estrasse molto lubrificato afferrò con una mano la cappella e la parte immediatamente sottostante. Fece girare la mano avanti e indietro dandomi scariche di piacere tali da non capire più niente. La porca ripeté l’operazione per diverse di volte facendomi urlare come un pazzo davanti a Silvia che poteva vedere dipinto sul mio volto tutto il godimento che Anna riusciva a darmi. Davanti a questa visione Silvia intensificava il suo lavoro sul pene di Carlo quasi in una competizione su chi delle due riusciva a far godere di più l’uomo che stavano spompinando. La situazione non poteva reggere ancora per molto e loro, esperte, se ne accorsero; Silvia disse: ‘Adesso li finiamo come d’accordo tutte e due allo stesso modo’, ‘ok’ rispose Anna. Vidi Silvia cingere il cazzo di Carlo con il pollice e l’indice della mano sinistra e tirare giù al massimo la pelle fino allo scroto tanto che la cappella si deformava, con le altre dita massaggiava un altro punto estremamente eccitante che sta a metà strada tra il buco del culo e le palle (queste porche conoscevano proprio tutto di noi uomini!!!). Immerse la cappella nella bocca facendovi roteare la lingua intorno e facendovi colare la saliva come lubrificante. Le stesse cose stava facendo su di me Anna (le porche si erano accordate bene). Le nostre urla salivano sempre più alte mentre loro, con la mano destra presero la parte del cazzo appena sotto la cappella e, lubrificata com’era, incominciarono rotearla avanti e indietro dandoci scariche violentissime di piacere. Questo durò meno di un minuto perché entrambi venimmo fragorosamente nelle loro bocche, Carlo ebbe un sborrata talmente abbondante che Silvia non riuscì a contenere e una parte le usci dalla bocca dandomi un’eccitazione ancora maggiore. Le due donne eccitate e felici per il godimento che ci avevano donato si abbracciarono e si baciarono appassionatamente scambiandosi i nostri sapori. Noi eravamo distrutti, svuotati ma terribilmente soddisfatti.
Dopo qualche minuto Anna, sempre lei, ci disse che dovevamo rendere il piacere allo stesso modo. Loro se ne sarebbero state sdraiate senza fare nulla a guardare e ad assaporare gli orgasmi che saremmo stati capaci di regalarle.
Acconsentimmo di buon grado e ci appartammo qualche minuto per concordare le modalità della nostra azione. Nel frattempo loro si distesero sul letto in posizione invertita così che ognuna potesse vedere chiaramente la fica dell’altra e ci fecero cenno che erano pronte. Mi avvicinai ad Anna, le sollevai le gambe allargandole il più possibile in modo Silvia potesse vedere bene cosa avrei combinato con quella fica invitante che colava umori in grande quantità. Mi appoggiai sulla micia e iniziai a leccarla lievemente in superficie per poi affondare lentamente tra le grandi labbra fino a raggiungere l’imbocco della vagina. Sentivo Anna ansimare per l’eccitazione, stringeva a sé una gamba di Silvia, stava montando il suo primo orgasmo. Con le mani aprii completamente la fica risalii con la lingua fino ad incontrare il clitoride ormai gonfio, lo sfiorai appena, poi iniziai a titillarlo prima lentamente e poi sempre più velocemente. ‘Bravo!!! continua così. Sei grande!!!’ mi disse Silvia con voce roca, anche lei prossima al godimento sotto i colpi sapienti di Carlo. Anna, in preda all’orgasmo, mi prese la testa e me la schiacciò con forza contro la fica, continuavo a leccare mentre sentivo i fiotti di liquido che mi riempivano la bocca. Anna si accasciò proprio mentre l’urlo di Silvia ci comunicava che anche lei era venuta con un orgasmo violentissimo.’Vi &egrave piaciuto?’ chiedemmo all’unisono; risposero con un ‘si’ di chi &egrave rimasto senza fiato. Le accarezzammo dolcemente per qualche minuto poi riprendemmo a stuzzicarle, volevamo farle godere fino allo sfinimento. Iniziammo a massaggiare il buchino mentre con la bocca succhiavamo il clitoride; la cosa le mandava in visibilio. Scendemmo lentamente con la lingua ad accarezzare l’interno della fica che tenevamo bene aperta con le mani. Penetrammo nella vagina roteandovi la lingua per stimolare tutti gli anfratti possibili; i mugolii di piacere delle ragazze ci incitavano a continuare. Scendemmo ancora a leccare il buco del culo e vi rimanemmo per diversi minuti; infilammo contemporaneamente il dito medio nel culo e l’indice nella fica spingendoli fino in fondo senza incontrare alcuna resistenza in quanto tutta la zona era abbondantemente lubrificata dagli umori che uscivano copiosi dalle fiche.
Incominciammo a muoverli avanti indietro lentamente. Anna e Silvia erano fuori di testa, urlavano il loro godimento muovendosi come forsennate, i clitoridi erano tanto gonfi che uscivano dalle labbra. Con un cenno d’intesa ci fiondammo su quei bottoncini che non aspettavano altro che di essere strapazzati. Li succhiammo e li leccammo come degli assatanati finch&egrave dopo pochi secondi vennero entrambe schizzando sborra femminile in quantità tale che non riuscimmo a berla tutta.
‘Basta vi prego non ce la facciamo più. Siete stati semplicemente meravigliosi, ma ora basta davvero altrimenti ci prende un infarto’ dissero.
Ci siamo presi le rispettive ragazze tra le braccia e le abbiamo coccolate finch&egrave non ci siamo addormenti tutti ormai senza forze.

Leave a Reply