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Due donne per me

By 26 Maggio 2016Febbraio 9th, 2020No Comments

Il mattino seguente sei tu la prima a svegliarti, verso le nove e mezza inizi a baciarmi il collo, e quando vedi che mi sveglio sussurri “Buongiorno amore mio, dormito bene?”. Scambiamo quindi due chiacchiere restando accoccolati, ma in poco tempo la tenerezza torna a farsi malizia e le mani si muovono per curiosare lungo il corpo dell’altro, ma dopo poco tu mi fermi dicendo “Aspetta un attimo tesoro. Voglio parlarti un secondo per proporti una cosa: ti ricordi di Alessandra, vero?”. Non capisco dove vuoi arrivare ma sì, mi ricordo di Alessandra e te lo dico. “Ecco, diciamo che recentemente &egrave tornata all’attacco nei miei confronti; da quando il ragazzo l’ha mollata dopo che l’hanno fatto lei &egrave più convinta di essere lesbica, o quantomeno bisex, e vuole avermi ancora” mi dici, e dopo una breve pausa continui “So anche che a te piacerebbe tanto farlo con due ragazze assieme, e anche se Alessandra non &egrave la più bella ragazza del mondo, potrebbe essere l’occasione giusta. A lei ho provato vagamente a parlargliene, e dopo i primi momenti di imbarazzo si &egrave dimostrata favorevole. Tu cosa ne pensi?”. Mi hai colto completamente impreparato e non so bene cosa dire, tanto vero che sei tu a continuare dicendomi “Dai tesoro, se ti va sto pomeriggio la faccio venire qui e ci divertiamo tutti e tre assieme. Avrai due ragazze da soddisfare, e soprattutto…” pausa, “… Quattro piedi a tua disposizione”. Ti fermi e sorridi aspettando la mia risposta. Ci penso un attimo su: effettivamente sarebbe una bella occasione nonostante Alessandra non sia una gran bella ragazza, ma come mai quattro piedi? Non riuscirei ad aprirmi così velocemente a riguardo con lei, quindi ti chiedo “Anna, a me potrebbe anche andar bene, ma come mai quattro piedi? Sai che sono timido a riguardo e non riuscirei da subito ad espormi così tanto con lei”. Tu pronta e sorridente rispondi subito “Perché le ho parlato io di questa cosa, per soddisfarti in tutto e per tutto le ho spiegato del tuo feticismo nei giorni scorsi, con cautela. All’inizio &egrave sembrata stranita ma poi l’ha presa davvero bene. Ha detto che avere un ragazzo ai suoi piedi effettivamente &egrave una cosa che l’attira parecchio, solo che poi si &egrave preoccupata del fatto che a volte i suoi piedi hanno un forte odore. Per te però questo non &egrave un problema, o sbaglio? Le ho pure consigliato come venire, poi vedrai che bella sorpresina ti faccio se accetti”. Non ho parole, continui a stupirmi sempre di più in questo periodo e ti rispondo “Per me va bene amore, sei fantastica a fare tutto questo per me, da te proprio non mi aspettavo niente del genere. L’unica cosa che spero &egrave che lei non vada in giro a parlarne con tutti, altrimenti mi sentirei davvero molto in imbarazzo” Detto ciò ci alziamo, facciamo colazione e ti aiuto a sistemare il letto e le cose lasciate in disordine in questa folle notte passata, dopodiché mi chiedi di andare a casa visto che devi sistemarti per dopo, preparandoti per bene. Mi dici di non far domande e di fare solo come mi hai detto che ne varrà la pena, e così io faccio. Prendo le mie cose, ti bacio e ti lascio da sola, tornando a casa per qualche ora. Rimaniamo per rivederci da te alle quindici. Arrivato a casa mi sistemo un attimo e mi cambio, scambio due chiacchiere con i miei e mangio un boccone. Il tempo passa velocemente e poco prima delle quindici esco di casa per tornare da te, emozionato ma anche timoroso del pomeriggio che mi aspetta. Dieci minuti dopo l’orario pattuito ti suono il citofono e salgo da te in casa; ti trovo sulla porta ad aspettarmi con Alessandra, entrambe vestite con una tuta. Hai piedi lei indossa delle All Star bianche a collo alto, mentre tu hai le solite Vans scolorite di qualche tempo fa. Non si può propriamente dire che siate pronte per un appuntamento, ma tra le due ovviamente quella a risaltare sei tu, anche se pure lei quest’oggi, probabilmente grazie all’idea che mi sono fatto del pomeriggio che verrà, ha un qualcosa di molto attraente. Vi guardo con fare interrogativo mentre voi ridete per la mia espressione, e tu mi spieghi “Siamo andate a correre questa mattina sul tardi, prima di pranzo; ora siamo un po’ accaldate e sudate, e i nostri piedini hanno proprio voglia di uscire da queste gabbie di tela. Spero che la cosa non t’infastidisca”. Mi fai l’occhiolino sorridendo ed io divento subito rosso in volto vedendo Alessandra continuare a ridacchiare, anche se &egrave normale data la situazione. Tu ti rendi subito conto del mio disagio e la fulmini con lo sguardo in modo tale da farla smettere; subito dopo lei dice “Tranquillo Teo, mi ha spiegato tutto Anna e non sono qui per fare casini, ho solo voglia di divertirmi e di farvi divertire. L’idea di farti adorare i miei piedi mi piace un sacco, spero che valga lo stesso anche per te” e mi sorride. Divengo ancor più rosso perché non sono abituato a tutta questa esplicitezza a riguardo, ma mi contengo e dico solo “Va bene Ale, scusa il mio imbarazzo. Mi abituo un attimo e tra poco mi passa”. Andiamo così tutti e tre assieme in camera dove voi due vi sedete sul letto una affianco all’altra, lasciandomi in piedi, e senza dirmi nulla, iniziate a pomiciare toccandovi senza considerarmi. Resto di fronte a voi ad eccitarmi guardandovi spogliare poco alla volta fino a quando non rimanete in intimo, mantenendo però le scarpe addosso. Non dico niente io, ma una volta spogliate quasi del tutto ti scosti appena da lei e guardandomi mi dici “Mettiti nudo e masturbati per noi mentre ci osservi. Quando sarà il momento ti dirò io di unirti a noi”. Eseguo subito: in un attimo mi spoglio completamente, tentennando giusto un pelo arrivato alle mutande, ma le tolgo subito dopo restando col membro eretto e depilato di fronte a voi. Lo sguardo di Alessandra per un attimo si porta su di me curiosa, mentre tu continui imperterrita a muovere la lingua tra le sue labbra conoscendo fin troppo bene le mie forme. Prendo a masturbarmi con calma osservandovi mentre vi baciate e vi toccate con sempre più malizia: le stringi il seno con ancora indosso il reggiseno, fai scivolare piano le labbra su questo mentre porti le mani dietro la sua schiena per slacciarglielo. Lo slacci ed inizi a succhiarle i capezzoli con forza, spremendo nel frattempo le sue tette senza lasciarle tregua. Sulle vostre mutande compare una macchia di umido dovuta all’eccitazione che si accresce sempre più. Ora &egrave lei a slacciarti il reggiseno per pensare a te, e tu ti lasci andare completamente portandoti con la schiena sul letto. La fai giocare un po’ col tuo seno, poi la stacchi un attimo e mentre lei ti guarda curiosa, levi le mutande e le lanci a me dicendo “Puliscimele con la lingua”; allarghi quindi le gambe, afferri la testa di Alessandra e la tiri sul tuo sesso per farglielo leccare. Continuo a guardarvi intente in azioni sempre più spinte, mentre con una mano mi masturbo e con l’altra mi tengo i tuoi slip sulla bocca per pulirli. Dopo una decina di minuti lei si stacca dalla tua vulva bagnata, si alza in piedi dandomi la schiena e piegandosi a novanta gradi leva le mutandine mettendo in mostra il sul sedere. Non &egrave paragonabile al tuo per forma e sodezza, ma fa comunque una bella figura essendo ben depilato. Non dice niente, perché non ce n’&egrave bisogno; in un attimo scendi dal letto e ti siedi per terra appoggiando la nuca al bordo del giaciglio, dopodiché lei si posiziona sopra al tuo viso stando in ginocchio sul materasso, guardando verso il muro. Vedervi comportare così mi eccita da morire, per fortuna il mio momento sta per arrivare: poco dopo che tu prendi a leccarle il sesso bagnato, le allarghi i glutei indicandomi il suo ano. Non credevo di dover iniziare così brutalmente, ma problemi a leccarle il sedere non ne ho e sono ben contento di introdurmi anche io nei giochi. Mi posiziono di fronte a te, accovacciandomi per avere la testa al livello del suo fondoschiena, le stringo i glutei tenendoli divaricati per scoprire bene il suo buchetto ancora vergine, ed inizio a leccarlo mentre tu continui a prenderti cura della sua amica. “Wow! Fantastico, continuate così per un po’ che mi piace da impazzire” dice lei sorpresa, mentre io e te ci spartiamo tutta la sua zona genitale. Lecco per dieci minuti buoni il suo sedere, infilando a fondo la lingua nel suo ano e di tanto in tanto scendendo ad incrociare la tua sul suo sesso, poi finalmente mi fai spostare per cambiare gioco. “Dai, ora facciamogli prendere un po’ cura dei nostri piedini Ale, così poi possiamo far sesso senza scarpe che &egrave fastidioso” dici ad Alessandra, che subito si sposta dalla posizione in cui era per andare a sedersi sul letto di fianco a te, che nel frattempo ti eri già sistemata. State sedute concentrandovi sulla situazione, poi tu “Inizia a togliere le mie scarpe” mi ordini con la prontezza di chi deve mostrare come si fa qualcosa. Alessandra osserva incuriosita. Con calma e devozione slaccio una alla volta le tue Vans, liberandoti i piedi avvolti da due calzini bianchi umidi di sudore. Immediatamente si solleva nell’aria un forte odore che subito mi inebria il cervello, e senza aspettare una tua parola, mi getto col naso nelle tue scarpe annusandone con passione l’interno. Senza dire niente mi appoggi un piede sulla testa spingendomela più a fondo nella tua Vans sottostante, lasciando andare la pressa di tanto in tanto per farmi cambiare calzatura, poi, lasciatomi il tempo per essermi abituato al loro odore, mi afferri per i capelli alzandomi la testa e mi piazzi un tuo piedino avvolto ancora dalla calza umida sotto al naso. “Inspira ora! Senti come &egrave più forte questo odore rispetto a quello delle scarpe!” Mi ordini, ed io con devozione incomincio subito ad adorare come richiesto quella tua estremità, gustandomi al massimo questo momento di sottomissione. Dopo cinque minuti, soddisfatta della mia venerazione, mi fai passare all’altro piede, premendomelo nella medesima maniera sul naso ed invitandomi a respirare con grande enfasi il suo odore. Passato un altro po’ di tempo, anziché toglierti le calze e farmi passare ai piedi nudi, mi mandi verso Alessandra, la quale se ne sta lì di fianco a te, osservandomi incredula ma eccitata. Davanti ad Alessandra tentenno un attimo, restando in ginocchio davanti ai suoi piedi con la testa alta a fissarla, come aspettando un permesso. &egrave lei a rompere il ghiaccio dicendomi “Avanti, che aspetti? Slacciami le scarpe che ti faccio finalmente sentire una vera puzza di piedi. Anna scommetto che ce li ha troppo profumati per i tuoi gusti perversi, ma i miei ti piaceranno di sicuro da impazzire!”. Mi chino a baciare la punta di quelle Converse bianche, e già senza slacciarle riesco a sentire un odore pronunciato che forza la tela per uscire. Il membro, ancora inutilizzato, diventa durissimo di colpo. Sarà che ormai ai tuoi piedi inizio a farci l’abitudine, ma non appena sento il suo odore, così forte nonostante sia ancora rinchiuso, il pene mi si indurisce fino a far male. Slaccio le sue scarpe come un bambino scarta contento una caramella che tanto gli piace, e ciò che trovo &egrave effettivamente molto meglio di qualunque aspettativa. Con calma afferro la Converse dal tallone e la sfilo piano piano scoprendo un piede meno grazioso del tuo, più grosso e pronunciato, ancora avvolto da un calzino a fantasia colorata qua e là inscurito da macchie di sudore. Il suo piede però non &egrave l’unica cosa ad uscire dalla scarpa, poiché subito dopo un forte odore caldo ed umido che chiunque per così dire “normale” avrebbe definito puzza, lo accompagna. Questo duro aroma ti spinge addirittura a ritrarti, nonostante fossi già distante dalla sua fonte di almeno un metro, mentre io, distante non più di venti centimetri, cado in uno stato di ecstasy non riuscendo a far altro se non osservare millimetricamente il suo piede celato da una calza sudicia. Osservo una ad una le macchioline di sudore sul calzino, sperando di levarle presto aspirando col naso e succhiando con la bocca, ed osservo inoltre il fondo nero consumato dal suo calore all’interno della scarpa che ancora stringo in mano. Voi state sedute in silenzio davanti a me, tu contemplando quasi schifata ciò che io sto invece venerando con gli occhi, ed Alessandra contemplando il mio comportamento per lei assai strano. Finalmente dopo qualche secondo interminabile in cui ognuno resta basito per qualcosa, lei sorride, e avendo capito esattamente cosa voglio decide di accontentarmi: senza dire una parola mi leva di mano la sua scarpa, mi afferra la nuca da dietro e mi preme la sua calzatura contro il naso, tirandomi contemporaneamente per i capelli verso di questa; poi quasi urlando mi ordina “Muoviti, annusa fino a consumarti il naso Matteo!”. Senza esitazione inizio ad inspirare a pieni polmoni, inebriandomi il cervello con la sua fragranza, la quale mi fa subito girare la testa. Mi tiene la scarpa spiaccicata sul viso, tirandomi contemporaneamente la testa verso di quella quasi a volermici far entrare, mentre io continuo ad annusare con forza quell’odore per me così deciso e divino allo stesso tempo. Nel frattempo tu ti sei ripresa e leggermente più abituata all’odore, ti vieni ad inginocchiare dietro di me per afferrarmi la testa e premerla contro alla calzatura di Alessandra, aiutandola nel compito. Passati pochi minuti si stufa, sapendo di avere le estremità molto più odorose di quanto potessi immaginare, e decide quindi di levarmi la scarpa dal naso per sostituirla col suo piede sudato. Lascia cadere la calzatura con disinvoltura, solleva il piede, e mentre ancora tu mi tieni la testa ferma come a non volermi far scappare, lo va a posare sulla mia faccia per farmelo adorare. Non capisco più niente ed i sensi mi si straniscono completamente; mi limito ad annusare, come lei stessa mi ordina in quel frangente, e vado avanti ad odorare quel suo bel piede per almeno quindici minuti, durante i quali di tanto in tanto lo muove sul mio viso per farmi avere sotto al naso le macchioline di sudore da ripulire. &egrave lei a chiedermi di ripulirgliele, ed io aspirando con la bocca ed inalando col naso, eseguo ripulendo la calza da ogni macchia presente sulla pianta. Non voglio deluderla né restare deluso io, perciò inspiro con una gran forza per riuscire ad adempiere al compito al meglio possibile, gustandomi un odore tanto potente quanto delizioso che non avrò spesso l’occasione di riavere. “Anna &egrave pulita?” Chiede levandomi un attimo il piede dalla faccia per fartelo esaminare. “Si Ale, la pianta &egrave a posto, ma sotto alle dita sembra ancora molto sudato e profumato” le dici con fare malizioso. Sorride, e dicendo solamente “Va bene, allora continua a pulire” mi piazza nuovamente il piede sotto al naso, pinzandomelo però con le dita questa volta. Non mi aspettavo un odore così forte e come prima reazione mi allontano un po’ facendola indispettire. “Ah, adesso fai lo schizzinoso e ti allontani? Questo non lo accetto; Anna leghiamolo per bene che voglio torturarlo fino a fondo ora. Se già si sposta ora che ho ancora le calze, figuriamoci cosa farà quando le toglierò” ti dice come se in fondo si aspettasse la mia reazione. Io resto zitto e non mi lamento; in fondo l’idea di essere così torturato da voi non mi dispiace affatto. Concordi subito col discorso di Alessandra e ti alzi da dietro di me facendomi sdraiare per terra, tirandomi giù per le spalle. Prendi poi lo scotch dalla scrivania e mi leghi i polsi dietro la schiena facendomici sdraiare sopra e le caviglie tra di loro, immobilizzandomi quasi completamente; infine, così sistemato, mi spingi sotto al letto lasciandomi fuori solo la testa e poco più. “Perfetto, ora possiamo ricominciare. Mi raccomando, pulisci bene aspirando col tuo nasino tutto il mio sudore” mi dice Alessandra rimpiazzandomi il piede sul naso. Torno ad inspirare forte quell’odore penetrante per accontentarla, mentre tu torni a sedere sul letto aspettando il tuo turno. Poco alla volta la grande macchia sotto alle sue dita inizia ad asciugarsi; di tanto in tanto controlla per vedere come procede il lavoro, per poi piazzarmi nuovamente il piede sul naso per farmelo annusare o sulla bocca per farmelo succhiare, fino a quando non viene completamente pulito. A questo punto “Dai Ale, adesso faccio un po’ io che mi sto annoiando. Vedi di pulire bene anche le mie di macchie tesoro, anche se non saranno allo stesso livello delle sue” dici tu, piazzandomi entrambi i piedi calzati sul viso. Effettivamente i tuoi calzini sono meno bagnati di quelli di Alessandra, e nello stesso tempo in cui ho pulito uno dei suoi, riesco a pulire entrambi i tuoi. Ormai ho tutto il viso impregnato del sudore lasciato giù dai vostri magnifici piedi, ma non &egrave finita, ed il solo pensiero di quanto ancora mi manca per completare una pulizia completa delle vostre estremità mi eccita da impazzire. Soddisfatta del mio lavoro mi levi i piedi dal viso, mentre Alessandra, non potendolo far fare a me, si leva l’altra scarpa da sola e me la piazza sulla faccia facendomela annusare bene, premendomela sul naso con un piede. L’odore &egrave sempre forte, ma ormai sono abituato a peggio e senza il minimo rigetto odoro fintanto che lei desidera la sua calzatura consumata. Levatami la Converse di dosso mi fa passare al suo secondo calzino, facendomelo ripulire come il precedente; poco a poco le macchie di sudore scompaiono e la calza torna ai colori originali. Mi sento la faccia, il naso e la bocca completamente inzuppati, ma ancora non &egrave sufficiente, né per voi né per me. “Perfetto amore, ora le nostre calze sono asciutte. Possiamo passare a farti pulire i piedi nudi allora. Dai, inizio io che li ho meno profumati dei tuoi Ale” dici togliendoti il primo calzino, che dopo avermi fatto aprire la bocca ci infili dentro, per farmelo pulire completamente. Subito dopo mi posi il tuo bel piedino accaldato sulla faccia, strofinandomelo un poco sulle guance e sulla fronte prima di mettermelo sopra al naso dicendomi “Avanti, annusa bene mentre mi succhi la calza!”. &egrave un odore fantastico, più forte ed acre di quello che avevo sentito prima, e mi lascio pervadere tutti i sensi mentre annuso e succhio contemporaneamente, senza darmi tregua. Dopo pochi minuti, soddisfatta del mio lavoro, mi fai continuare con l’altra estremità: levi il secondo calzino e dopo avermi tolto il primo dalla bocca lo sostituisci con quest’ultimo, dopodiché mi spalmi il secondo piede sotto al naso, premendo come se volessi farlo entrare dentro di me. Il suo odore &egrave buonissimo, quasi divino oserei dire, e non ho la minima intenzione di lasciarmi scappare la possibilità di annusarlo fino a fondo succhiandoti e pulendoti il calzino sudato. Il membro mi duole nelle mutande e la voglia di venire si fa sempre più grande e difficile da contenere. Dopo qualche minuto inizi a giocare con entrambi i piedi sul mio viso, strofinandomeli ovunque per pulirteli dal sudiciume, facendomeli intanto annusare per bene. Hai giocato abbastanza ed &egrave ora di passare il testimone all’altra aguzzina: mi togli le estremità dalla faccia ed il calzino ormai lavato dalla bocca, poi ordinandomi di tenerla aperta, ci sputi dentro tanta saliva quanta potevi prima di terminare il tuo turno. Tocca ad Alessandra ora, la quale in un istante si &egrave già tolta una calza per ficcarmela dritta in bocca. Il sapore &egrave fortissimo ed in poco tempo mi invade la cavità orale; mai avrei sperato di assaggiare qualcosa del genere, ma ora come ora la cosa non mi spiace affatto, anzi, stare legato a succhiare via tutto il suo sudore rappreso da questo pezzo di stoffa mi eccita da impazzire. Non mi lascia il viso libero a lungo, perché senza dire una parola mi mette il piede nudo sopra la faccia, occupandomela quasi tutta date le dimensioni di quest’ultimo. L’odore &egrave fortissimo, quasi insopportabile direi, ma così buono per me da mandarmi al settimo cielo; continuo ad inalare quell’aroma come se fosse il profumo più buono del mondo, ma pensandoci bene forse per me lo &egrave per davvero. Passati cinque minuti buoni mi fa passare all’altro piede, sostituendomi anche il calzino in bocca. Nuovamente un’ondata di emozioni indescrivibili mi assale facendomi girare la testa quasi da farmi perdere i sensi. Il mio naso e la mia bocca lavorano ininterrottamente per succhiare il calzino ed annusare la sua poderosa estremità. Soddisfatta del lavaggio della seconda calza me la leva dalla bocca, dopodiché, con un gesto d’intesa, iniziate entrambe a strofinare i vostri quattro piedini sul mio viso, mandandomi in estasi. &egrave la prima volta che provo una sensazione simile di sottomissione e venerazione assieme, e la cosa mi esalta: avere quattro e non soli due piedi sul viso che mi coccolano &egrave meraviglioso. Riesco a sentire due odori per me magnifici, simili ma allo stesso tempo diversi, di cui uno &egrave estremamente forte, l’altro più leggero ma comunque deciso al tempo stesso. Vorrei potermi toccare ma avendo le mani legate non ci riesco; per mia fortuna dopo un po’ che mi vedi irrequieto comprendi la mia impellenza e mi sposti da sotto il letto tirandomi fuori. Il mio arnese sta lì impietrito in piedi, aspettando di essere soddisfatto in qualche maniera. Sorridi e “Ale direi che &egrave il momento di farlo venire, altrimenti lo torturiamo davvero troppo. Tu spalmagli bene i piedi sulla faccia mentre io glielo succhio” le dici ad Alessandra inginocchiandoti per prendermelo in bocca. Non faccio in tempo a tirare un sospiro di sollievo che lei ti ferma, subito prima che tu chiuda le labbra sul mio sesso, dicendo “Anna aspetta! Ancora non ci ha leccato i piedi. Prima facciamoglieli pulire bene, poi lo fai venire come preferisci dai” e facendoti alzare. Effettivamente avevo passato tutto il tempo ad annusarli senza però averci passato sopra la lingua, e lasciare questo lavoro a metà non piace troppo neppure a me. Mentre li tenete sollevati sopra la mia faccia prima di posarceli sopra riesco ad osservare la sporcizia che si &egrave appiccicata sotto alle piante grazie al sudore; come immaginabile quelli di Alessandra sono i peggiori: infatti, mentre i tuoi presentano solo qualche pelucco chiaro lasciato dalle calze, i suoi sono pieni di pelucchi più scuri insediati sulle piante e tra le dita, assieme a zone chiaramente rivestite da sudore. Come prima inizi tu a farmi lavorare e posandomi entrambi i piedi in faccia mi ordini “Avanti, inizia a leccarmi le piante che poi ti faccio succhiare le dita e passare la lingua tra di queste. Mi raccomando, non lasciare alcun pelucco ed ingoiali tutti”. Come richiestomi ti lecco via dalle piante ogni singolo pasticcio lasciato dalle calze e dal tuo sudore, aiutandomi con i denti laddove sono più appiccicati; il sapore non &egrave fortissimo, come sempre, ma l’azione mi fa eccitare enormemente. Finito con le tue piante Alessandra mi fa passare alle sue, molto più sporche e saporite, alle quali riservo il medesimo trattamento levandogli di dosso ogni pasticcio usando lingua e denti, ed ingoiando poi tutto quanto senza troppi problemi. Pulisco velocemente anche le sue piante, poi mi fate passare alle dita facendomi prima leccare tra di queste ripulendo tutti gli spazi per farmele successivamente succhiare più volte una ad una, per completare il tutto. Non resisto più, sono davvero troppo eccitato e vi imploro quindi di farmi venire per poter continuare più tardi, e voi accettate. Prima di iniziare però Alessandra dice di dover andare in bagno a fare pipì, ma come si alza tu la fermi per un braccio dicendole “Aspetta Ale, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno” e ti rivolgi quindi a me dicendomi “Se vuoi che io ti faccia venire devi bere la sua pipì fino all’ultima goccia. Inizio a succhiartelo da subito ma solo quando lei avrà finito di svuotarsi ti darò il colpo di grazia. Ti va bene?”. Sorridete entrambe aspettando la mia risposta, ed io “Si!” urlo immediatamente non resistendo più, diventando contemporaneamente rosso per l’imbarazzo. Alessandra si mette a ridere incredula, tornando indietro e posizionandosi sopra di me in piedi tenendo la mia testa tra le sue gambe. “Preparati che ho la vescica bella piena” mi dice accovacciandosi sopra la mia bocca senza smettere di ridere. In quel mentre tu ti abbassi al mio sesso e afferratomi con decisione i testicoli lo fai sparire nella tua bocca, succhiando con decisione per farmi godere, ma non con tanta foga da rischiare di farmi venire. Alessandra si lascia andare dopo un po’ e poco alla volta, facendomi entrare sorso dopo sorso la sua urina nella mia bocca, spalancata sotto di lei. Come da patti ingoio tutto fino all’ultima goccia, impiegandoci almeno cinque minuti per finire tutto il suo liquido dorato; poi, non appena Alessandra dice “Ho finito, &egrave stato proprio bravo Matteo” tu aumenti il ritmo, stringendomi con decisione lo scroto con una mano ed il membro con le labbra, facendomi venire in trenta secondi nella tua calda bocca. Mi avete sfinito, ma sono contento così: alla fine dopo aver sudato per raggiungere l’orgasmo ed avervi venerato come delle regine, sono riuscito a venire in un’esplosione di piacere.
“Slegatemi ora dai, così appena mi riprendo possiamo continuare” vi dico stanco, ma mentre Alessandra si china per slegarmi tu la fermi nuovamente dicendole “Aspetta ancora un secondo Ale, scappa anche a me la pipì”. Ridendo vai a prendere un asciugamano in bagno mentre io mi lamento sperando che tu non faccia sul serio; in condizioni normali mi farebbe piacere ricevere la tua urina addosso, ed anche berla probabilmente come ho fatto prima con quella di Alessandra, ma ora non sono eccitato essendo appena venuto, e l’idea di farmi urinare addosso non mi aggrada per niente. Torni in camera e piazzi l’asciugamano che hai preso sotto alla mia testa, coprendo anche la zona circostante, ti siedi poi sul mio torace e fissandomi dici “Vuoi essere slegato amore? Perfetto, allora devi subire i miei capricci ancora per qualche minuto. Ale ora vediamo se riusciamo a farlo tornare eccitato velocemente”. Ti sporgi verso il mio viso e con un sorriso sadico sul viso continui “Ora tu mi lecchi la vagina amore, mentre Alessandra con molta calma ti infilerà il suo lungo dito medio nel sedere. Quando sarà completamente dentro al tuo culetto io ti farò la pipì addosso e solo dopo ti slegheremo”. Non ho molte alternative, ed anche se la cosa non mi esalta, pur di essere slegato a breve, comincio subito a leccarti la vagina. Contenta che non abbia fatto storie tu mi afferri per i capelli portandomi contro la tua amica, e dai il via libera ad Alessandra, la quale dopo essersi leccata il dito medio lubrificandolo, comincia a spingerlo su per il mio ano. Gemo infastidito, anche se in fondo la sensazione che accompagna la risalita del suo dito nel mio sedere non mi dispiaccia particolarmente. I tuoi umori mi imperlano tutto il viso mentre lecco tra le tue gambe gemendo di continuo; il suo dito arriva fino in fondo in un minutino, e non appena ti avvisa ti stacchi dalla mia faccia di qualche centimetro tenendomi con una mano per i capelli e con l’altra per il naso, tappandolo e costringendomi a tenere la bocca aperta. Alessandra continua a ruotare il suo dito nel mio ano, regalandomi una sensazione strana, mentre tu, dopo qualche secondo di attesa, inizi ad urinarmi sul viso cercando principalmente di mirarmi la bocca, per farmi assaporare il tuo liquido. Così sono costretto ad ingoiare la maggior parte del tuo dono per non soffocare, mentre il resto mi va a lavare tutta la faccia ed i capelli. Restando sul posto ti alzi in piedi dopo aver terminato di fare pipì, ed Alessandra leva di scatto il suo dito dal mio sedere. Hai le mani ed i piedi sporchi di urina poiché nel farmela sul viso hai inevitabilmente bagnato anche le tue quattro estremità, e mentre Alessandra va a lavarsi la mano in bagno e a prendere delle forbici per slegarmi, tu mi forzi in bocca le dita di mani e piedi facendomi succhiare via tutta la pipì che vi era rimasta sopra. Questa posizione mi sta uccidendo e faccio un’enorme fatica a restarmeno lì buono legato oramai, ma il mio membro &egrave tornato duro come la pietra per via di questi stimoli, e mi sento pronto a soddisfarvi entrambe. Una volta slegato mi alzo in piedi per sgranchirmi un po’ e penso a cosa posso fare per ripagarvi a dovere di ciò che mi avete fatto. Per cominciare, ora che ho fatto qualsiasi cosa ci sia di umiliante con i vostri piedi, decido di rompere il ghiaccio baciando Alessandra, la quale non si tira indietro e ricambia con impegno e tanta perizia. Ci guardi un po’ infastidita, ed in breve ti aggiungi anche tu limonando con noi in un bacio a tre. Mi stacco, prendo Alessandra per il collo e la faccio inginocchiare dicendole “Ora voglio sentire come lo succhi tu. Ti auguro di farlo bene, altrimenti considererò e soddisferò solo Anna quest’oggi”. Sorride, mi fissa afferrandomi il membro in mano, e poco prima di inghiottirlo mi dice “Preparati a soddisfare completamente anche me Teo”. Incomincia quindi a succhiare con foga il mio sesso, poco meno bene di quanto tu sappia fare al meglio. Nel contempo, chiedo a te di inginocchiarti dietro di me per leccarmi l’ano e i testicoli mentre Alessandra continua a succhiare; mi torna subito duro come il marmo, ma senza dare a vedere la mia enorme voglia, vi faccio continuare ancora un po’, per finire premendovi entrambi i visi contro il mio bacino, l’uno dal davanti e l’altro da dietro. Come vi lascio vi staccate tossendo entrambe, per rialzarvi subito dopo dicendomi “Muoviti che ora abbiamo voglia di scopare” e spingendomi sul letto a pancia in su. La prima a voler essere soddisfatta &egrave Alessandra, la quale si piazza sul mio sesso impietrito, impalandosi in un attimo. La sua vagina é più larga della tua, e direi anche più lubrificata, tanto vero che mentre io non sento parecchio e non riesco a godere fino a fondo della posizione, lei in pochi minuti comincia ad urlare sommessamente facendomi colare i suoi umori sui testicoli. Ovviamente tu non stai semplicemente a guardare, e poco dopo Alessandra, anche tu vieni a posizionarti sopra di me, mettendoti sul mio viso per farmi leccare le tue zone erogene. Sei bagnaticcia, ma ancor di più lo diventi quando sporgendoti in avanti, inizi a pomiciare con la tua amica che nel contempo mi sta cavalcando, mentre vi toccate vicendevolmente i seni. Gemi anche tu, e muovendoti forsennatamente sul mio viso, eccitandoti col mio naso e la mia lingua, ti lasci andare in un orgasmo liberatorio. Subito dopo ti fermi, mentre Alessandra continua a darci dentro col mio sesso ancora per un po’, restando però seduta sulla mia faccia ancora, permettendomi di pulirti per bene dagli umori, e ti levi soltanto quando Alessandra decide di darti il cambio. Vi spostate momentaneamente entrambe per riposizionarvi subito dopo, Alessandra sul mio viso, dando la schiena a te che nel frattempo ti sei già impalata sul mio membro, rivolta verso di lei. Mentre tu cominci a fare su e giù, Alessandra, ormai arrivata verso il limite dell’orgasmo, si sporge in avanti col sedere facendomi leccare l’ano, mentre porta indietro il busto così da farti giocare con il suo seno, facendo eccitare maggiormente entrambi e godendo lei allo stesso tempo. Il mio pene si gonfia ancor di più ed inizia a farti urlare forte; Alessandra torna a farmi leccare la sua vagina premendomela forte sul viso finché quasi contemporaneamente non venite su di me. Mentre tu però come al solito non eiaculi bene, ma ti bagni semplicemente un po’ più del solito, Alessandra mi riempie la bocca dei suoi umori, permettendomi di bere il prelibato seme femminile. Esauste vi levate di dosso, lasciando a metà solamente me, anche se fortunatamente non per molto: subito dopo infatti vi guardate un attimo, capendo di non avete le forze per continuare ancora molto, così tu mi dici “Amore noi siamo proprio stanche, ti va se ti facciamo venire e la finiamo qui per oggi?”. Anche io sono un po’ provato e ti rispondo subito di si, non volendo altro se non liberarmi per l’ultima volta quest’oggi. Vi mettete a bisbigliare un attimo per decidere come concludere il gioco di oggi, poi, dopo esservi scambiate un gesto d’intesa, vi posizionate: tu torni sopra di me, posizionandoti a sessantanove, mentre lei si siede dietro di me, e facendomi prima alzare la testa me la fa poi appoggiare sul suo pube. Inizi a succhiarmelo mentre Alessandra mi spiega “Allora, ora Anna te lo succhia come piace a te, mentre io le infilerò una alla volta tutte le mie dita nel sedere, facendotele di volta in volta prima lubrificare e poi succhiare. Tutto chiaro?”. Ora come ora a me importa solo di venire, ma la situazione si fa anche intrigante e non avendo minimamente problemi annuisco, godendomi il lavoretto orale della mia ragazza. Alessandra inizia con la mano destra: mi infila in bocca il pollice e dopo avermelo fatto bagnare bene, lo inserisce nel tuo ano fino a fondo, ravanando qualche secondo prima di estrarlo ed infilarlo nuovamente nella mia bocca per farmelo gustare. Il mio pene si irrigidisce ulteriormente, e lo stimolo di venire, nonostante tu stia attenta a non succhiare troppo bene per non farmi esplodere subito, lo sento alle porte. Passa all’indice, ripetendo la stessa procedura del pollice, e successivamente tocca al medio, all’anulare ed al mignolo, terminando così con la mano destra. Di tanto in tanto tu rallenti per evitare di farmi venire, visto che ciò non deve succedere prima che Alessandra mi abbia fatto succhiare tutte le sue dita, ma riprendi subito dopo, mentre lei continua invece imperterrita. Finita finalmente anche la mano sinistra, io mi sento davvero sfinito e non reggo più, ma invece di concludere vi fermate entrambe per chiedermi come volessi venire; dopo avervelo detto fate esattamente come vi ho richiesto, sorridenti ed eccitate. Così vi inginocchiate entrambe ai piedi del letto, lasciandomi un po’ di spazio per restare davanti a voi in piedi; il mio sesso é duro e svettante, e dopo essermi messo di fronte a voi, a brevi turni vi afferro per i capelli, forzandovi brutalmente la bocca col mio membro. Come da me richiesto, quella con la bocca libera mi lecca i testicoli fissandomi sensualmente negli occhi, mentre l’altra si fa guidare la testa avvolgendo la mia asta con la bocca. Passano meno di cinque minuti e già non reggo più, così dopo un sei o sette cambi di bocca, mi stacco masturbandomi a pochi centimetri dal viso di entrambe. Finalmente esplodo liberandomi completamente. Il primo paio di getti finisce sulla tua faccia, mentre indirizzo poi il membro verso Alessandra per ricoprire un po’ anche il suo viso del mio seme. Termino l’eiaculazione facendovelo succhiare un paio di volte a tutte e due, sedendomi sul letto subito dopo per osservare lo spettacolino che vi avevo richiesto: a turno vi leccate il mio sperma dal viso, ripulendovelo vicendevolmente per poi ingoiare ciò che avete recuperato, terminando in un bacio alla francese passionale.
Sono esausto e molto soddisfatto; mi sembra di aver visto, dopo avervi anche partecipato, un film porno in diretta, dal vivo. Mi alzo nuovamente, e dopo aver baciato entrambe a stampo mi rivesto. Il pomeriggio &egrave volato con voi, e penso sia ora di tornare a casa, mentre voi, ancora eccitate per quanto vi ho fatto appena fare, decidete di passare ancora un po’ di tempo assieme per godere ancora un poco.

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