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Ciao a tutti, Lu e io, An, siamo una giovane coppia di circa trent’anni. Stiamo insieme da così tanto tempo che non ricordo nemmeno più com’era la mia vita senza di lei. Non siamo gelosi e ci consideriamo piuttosto liberi. Ma nonostante questo siamo sempre stati abbastanza fedeli. Dico abbastanza perché qualche storiellina l’abbiamo avuta. Insomma, delle corna, se così vogliamo chiamarle, ce le abbiamo, soprattutto io. Per noi va bene così.
Ma non è di questo che voglio parlarvi oggi, mi piacerebbe raccontarvi la storia di un piccolo gioco che ci siamo divertiti a fare la scorsa estate, al mare. Lu ha un bellissimo seno, che ama mostrare senza filtri ogni volta che se ne presenta l’occasione. Alcuni anni fa aveva partecipato anche a uno di quei concorsi da villaggio vacanze, dove si elegge la miglior maglietta bagnata; beh, era arrivata seconda su una quarantina di partecipanti. Non male, direi! Una volta ha anche caricato un video del suo seno su un sito porno. Insomma, le piace stare con le tette al vento. Quindi, naturalmente, al mare si va in topless (e perizoma). I suoi seni sono belli, abbastanza grandi, rotondi. Hanno una pelle chiara e una grande areola rosa chiaro, con un bel capezzolo non troppo grande. Basta guardarli per avere una sensazione di liscezza e morbidezza, che viene confermata poi al tatto. Anche se le mie parole non riescono a descrivere degnamente il soggetto, l’avete capito: ha due tette spaziali.
Ma torniamo al nostro gioco estivo. L’idea (che non so più chi di noi due ha avuto per primo) era quella di arrivare in spiaggia separatamente, fingendo di non conoscerci, sistemarci a qualche metro di distanza e aspettare. Che cosa? Beh, naturalmente, che qualcuno si facesse avanti, con Lu, naturalmente. Volevamo capire quanto tempo ci mette una ragazza sola, in topless, al mare, ad attirare un corteggiatore. L’unica regola era che io non avrei dovuto intervenire in nessun modo. Sarei rimasto semplicemente a osservare la situazione, senza poter fare nulla. Solo Lu, se avesse voluto, avrebbe potuto interrompere il gioco. Per il resto avrebbe potuto fare qualunque cosa. Da molto tempo meditiamo questa specie di test sociologico un po’ spinto e finalmente quest’anno ci siamo decisi. Ed ecco com’è andata.
Siamo arrivati in spiaggia intorno alle 9, c’era ancora poca gente. Il cielo non era completamente sereno e non c’era bisogno di aprire l’ombrellone. Lu si è sistemata sul suo asciugamano e io, una decina di metri da lei, sul mio. Mi ha fatto un occhiolino e poi non ci siamo più guardati, o meglio, lei non mi ha più guardato. Dopo essersi cosparsa il corpo di crema solare (vi lascio immaginare la scena, che ha attirato diversi sguardi più o meno indiscreti) si è sdraiata, prona, e ha iniziato a leggere. In spiaggia c’erano alcune coppie, un paio di famiglie con i bambini al seguito e un gruppetto di ragazzi. Per le prime due ore, calma piatta. La spiaggia si è progressivamente riempita ma non succedeva nulla. Cominciavo quasi ad annoiarmi, pensando che avremmo semplicemente finito per passare la giornata senza rivolgerci la parola. Ad un certo punto, però, un ragazzo che non avevo visto arrivare, si avvicina a Lu, con l’asciugamano sotto il braccio, e le chiede: «Sei sola? Posso mettermi qui?». Bingo! Il (primo?) corteggiatore era arrivato. Un bel ragazzo, abbastanza alto, barba, orecchino. Sicuramente a Lu piace.
Come reagirò alla situazione? Come vi dicevo all’inizio, sono a conoscenza di alcuni suoi piccoli tradimenti, e non ne sono mai stato geloso. Anzi, non mi dispiace affatto immaginarla con un altro uomo. Ma vederla rimorchiata sotto i miei occhi è tutta un’altra cosa. Dunque non so cosa aspettarmi da me. Intanto li osservo.
Lei continua a rimanere a pancia ingiù. Chiacchierano amabilmente, gli sorride. Non sento bene tutto quello che si dicono ma vedo che si diverte, ne sono sicuro. Ad un certo punto si alzano, mi sembra di aver capito che vogliano andare a fare un bagno. Lei rimane in piedi davanti a lui, mostrandogli, finalmente, le tette. Il tempo si ferma. Credo che per lui sia uno shock, perché lo vedo impietrito, con lo sguardo fisso rivolto a quella meraviglia. Lei gli fa, agitandogli la mano davanti al viso: «Oh, ma ti sei incantato!?». Lui si scuote, balbetta qualcosa che non riesco a sentire, e poi, insieme, vanno verso il mare. Lei si gira verso di me e mi fa un altro occhiolino.
Entrano in acqua e continuano a camminare. Sembra piuttosto fredda, a giudicare dai loro movimenti. Ormai sono distanti, non ne sento più le voci. Si buttano in acqua. Nuotano, scherzano, giocano, sembrano proprio due fidanzatini. Si allontanano ancora, vedo solo le loro teste. Ad un certo punto il colpo di scena che non avrei mai immaginato: le loro teste si avvicinano, finché si baciano. Non li vedo bene, non riesco a cogliere le loro espressioni, i dettagli, ma sono certo che sia un bacio (sarei davvero curioso di sapere chi ha preso l’iniziativa!). Non posso vedere il resto del corpo, che è sott’acqua. Dove saranno le mani di lui? E di lei? Saranno abbracciati? Lui se la starà palpando tutta? La immagino avvinghiata a lui con le gambe, mentre lui la sostiene tenendole le mani sul culo. Ad ogni modo devo ammettere che non avrei mai immaginato di assistere a una scena del genere, soprattutto non pensavo che Lu potesse lasciarsi andare con questa facilità. Mi sa che ho più corna di quanto io credessi. Pazienza! Di una cosa però sono sicuro: non provo rabbia né gelosia o paura. Mi piace vedere la mia Lu fra le braccia di un altro uomo, mi piace un sacco. E poi è solo un gioco.
Sono quasi tentato di seguirli per vederli più da vicino ma preferisco rispettare la loro intimità. Attendo con impazienza che ritornino sulla spiaggia, pregustando il momento in cui certamente si spalmeranno a vicenda la crema solare. Ritornano. Escono dall’acqua mano nella mano. Sono belli. Poi, arrivati sulla spiaggia, lei inizia a correre verso l’asciugamano. Lui la segue. Si abbracciano e si baciano ancora. Questa volta posso vederli bene. Vedo gli occhi chiusi di Lu, le loro teste che si muovono, assecondando i movimenti delle loro labbra e della loro lingua. Pazzesco, si sono conosciuti neanche due ore fa e già limonano come due adolescenti. Mi piace che la mia Lu si offra così. Lei lo abbraccia, accarezzandogli la schiena. Lui le tiene una mano dietro la testa e una sul culo (hai capito il ragazzo?!). Il seno di Lu è schiacciato contro il petto di lui. Un’immagine bellissima. Finito il bacio Lu si gira verso di me e mi fa ancora un occhiolino.
Si asciugano, ma, contrariamente alle mie previsioni, niente crema solare. Si vestono. Lu indossa il suo abitino da mare traforato e si sfila il costume, rimanendo così senza mutande. Anche lui si veste. Raccolgono la loro roba e si incamminano verso l’uscita della spiaggia. Non so cosa fare. Devo seguirli? Lascio stare? Per un momento vengo preso dall’ansia e temo che il gioco si sia spinto troppo oltre. Non li vedo quasi più. La mia testa è piena di pensieri. Ad un certo punto sento la suoneria di whatsapp del mio telefono. È un messaggio di Lu: «Amore, vado a pranzo da lui. Ci vediamo più tardi a casa, non so quando torno. Questo gioco è bellissimo! Spero che tu non ti stia ingelosendo, perché io mi sto divertendo come una matta!». Sono subito rincuorato dalle sue parole e le rispondo che per me va tutto bene e di divertirsi.
Il resto della giornata passa, per me, fra mille pensieri. Non faccio altro che immaginare la mia Lu con il suo nuovo amico. Gliela darà? Sì, dai, ne sono quasi certo. Lo faranno subito appena rientrati a casa? Si gusteranno l’attesa? Sarà lei a fare la prima mossa? Li immagino sotto la doccia assieme, lei gli fa un pompino. Oppure li vedo a letto, lei a cavalcioni sopra di lui, mentre, muovendosi, fa ondeggiare ipnoticamente le sue tette. O ancora, la vedo a gambe spalancate, seduta sul tavolo, ricevere il piacere dalla lingua di lui. Devo masturbarmi. Torno a casa e vengo con l’immagine dell’orgasmo di Lu, la bocca aperta, gli occhi stravolti dal godimento. Non so descrivere la violenza delle emozioni che provo. Mi faccio una doccia e poi mi appisolo a letto.
Vengo svegliato dal campanello. È Lu. Le apro la porta e lei mi fa un sorriso a trentadue denti. Si fionda addosso a me, mi abbraccia e mi bacia. «Amore mio, scusami se ti ho lasciato solo tutto il giorno. Ti sei annoiato? Per me è stata una giornata meravigliosa! Sono stata benissimo con Ma. Voleva che rimanessi con lui anche domani, il suo ultimo giorno di vacanze, ma a quel punto gli ho raccontato la verità. Gli ho detto che era tutto un gioco e che sono fidanzata. Ha detto che sei un grande e ti ringrazia. Ci siamo scambiati i numeri. Non abita molto distante da noi, sai? Se non ti dà fastidio mi farebbe piacere rivederlo qualche volta…». Sono estasiato e pietrificato nello stesso tempo. Non so cosa dire. «Ma certo, amore. Anzi, mi fa piacere se hai trovato qualcuno con cui divertirti. Ma… mi racconti un po’ cos’avete fatto?» rispondo. «Secondo te?» fa lei con un sorriso ammiccante, «domani ti racconto tutto, ora sono stravolta, ho bisogno di una doccia». Poi, accorgendosi della mia erezione: «Oh! Cos’abbiamo qui?! Un pisello duro duro! Sentiamo… Wow, che bello… Bene, vedo che questo gioco piace anche a te! Dai, adesso lasciami cinque minuti per la doccia e poi facciamo qualcosa per questo bel cazzo tutto diritto». Mi accarezza ancora un attimo il pacco, mi bacia e scompare in bagno.
Da quel momento Ma e Lu si sono visti diverse volte e l’ho conosciuto anche io. È un tipo simpatico.
L’anno scorso ci siamo accontentati di quella giornata indimenticabile, ma non vediamo l’ora che arrivi di nuovo l’estate per ripetere il nostro gioco.

Per commenti e curiosità, scrivete a lestoriedian@gmail.com

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