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Francesca: racconti 5 e 6

By 5 Dicembre 2021No Comments

I seguenti raccontoi sono stati divisti da me stesso che li ho scritti anni fa.

Da Mirta -2 (pub 5)

Francesca si è fermata nel racconto avendo visto esausta la coppia di amici Forica ed Angelo.
Forica, appena ripresa, si ha sfilato il cazzo dalla figa ed è salita sulla spalliera del divano chiedendo al suo uomo di raccogliere con la lingua ciò che colava mentre Francesca si è dedicata al suo insegnante ingoiandone il cazzo che si era afflosciato, come naturalmente avviene ai maschi e che, con il massaggio fatto con la bocca e la lingua, non ha tardato a riprendersi.
Forica, passato l’effetto dell’orgasmo e della successiva leccata, non era stanca.
Francesca ha chiesto di potersi infilare il cazzo nella figa perché il racconto le aveva fatto rivivere nella mente la sera con Mirta. Forica ha aiutato la ragazza ad accoppiarsi con Angelo a patto che assumesse la stessa posizione e continuasse il racconto, cosa che ha accettato molto volentieri.
La fighetta di Francesca era molto bagnata ed il cazzo è entrato facilmente fino a toccare l’utero.
Forica si è sistemata su una poltrona mettendo le gambe sui braccioli in modo da avere la figa aperta e pronta all’uso, oltre che mostrarla.

Francesca ha ripreso il racconto della prima sera con Mirta.
La donna le ha accarezzato le gambe e che aveva voglia di un orgasmo grandioso. Mentre scendeva con le mani fino ai piedi, la donna ha osservato il ragno ricamato in oro sul tanga, ha avvicinato la lingua al tessuto e lo ha leccato.
Francesca era bagnatissima e sicuramente ha assaggiato i suoi liquidi che sentiva scendere già da tempo. Le mani di Mirta sono risalite sulle natiche, ha allontanato la striscetta di tessuto posteriore del tanga passandole un dito per andare a toccare il buchetto posteriore.
Orami Francesca era sua.
Bianca era dietro di lei a rassicurandola che era in buone mani. Anche lei si era spogliata ed era rimasta con le scarpe e un collant aperto sia davanti sia dietro per arrivare direttamente, senza levarlo, alla figa e al culetto.
Mirta è stata spogliata da Bianca mentre toccava Francesca esplorando ogni angolo del corpo della ragazza con le dita.
“Che carezze! Che tocco di classe!” ha esclamato Francesca.
Poi Mirta si è distesa sul tappeto e le ha detto di andarle sopra, allargando le gambe ma rimanendo inginocchiata.
La cosa si poteva fare perché le scarpe erano altissime quindi assumendo quella posizione restava scosciata e sotto di lei Mirta stava comodamente. In quella posizione Francesca poteva vedersi la figa ed anche il buchetto.
Mirta ha iniziato a leccarla facendo ballare il piercing sul grillettino che da ore era duro ed aspettava di essere considerato.
Con pochi passaggi di lingua Francesca è esplosa.

Il racconto è stato fermato da Forica che ha chiesto “Raccontaci i particolari di come ti ha fatto venire” mentre lei giocava con le mani tra le mammelle, i capezzoli ed il clito.
Angelo si godeva la fighetta di Francesca che andava su e giù aiutata da lui nel movimento. Infatti lui la teneva per i fianchi e l’aiutava a salire e scendere sul suo bel cazzo duro.

“Come tu, Forica, saprai, ecco, inginocchiata e con le gambe aperte, grazie ai tacchi altissimi, la figa rimane aperta. Il ciondolo che mi aveva applicato Bianca mi ha toccato il grilletto. Mirta con la lingua ha iniziato a leccarmi andando dalla figa ed il buchetto, poi si è concentrata sull’inguine e non ricordo come, a causa della libidine e la voglia, è andata tra le grandi e piccole labbra. Il grilletto era toccato dal piercing. Quando la sua lingua è arrivata lì, lo ha trovato duro, grosso e pronto per essere succhiato. Ricordo che ha messo le mie mani sulle cosce e ho scaricato tutto il mio orgasmo nella sua bocca.
Bianca si è avvicinata dicendomi che ero stata brava, che anche lei si era masturbata e che l’avevo fatta venire tanto. Mi ha baciato infilandomi la lingua in bocca. Ricordo che mi ha detto “amore sei un concentrato di erotismo e libidine, ti amo”

In effetti Francesca lo era e se n’è resa conto.
Mirta ha continuato a leccarla perché il clito era sempre grosso e la voglia di venire non le era completamente passata a causa del magnifico il trattamento di Bianca fatto per tutta la sera.
Mirta le ha detto di distendersi “Ti piacerebbe leccarmi la figa?”
Ovviamente Francesca non ha risposto e si è distesa su di lei per arrivare a farlo.

“Forica, tu non immagini quanto era bella. Era tutta depilata, aveva il bordo delle labbra esterne bordato di scuro ed erano un po’ gonfie. Era liscia come il velluto, hai presente una pesca?
Il clitoride era fuori, non ho visto protezione, penso che se la sia fatta levare per averlo sempre così.
Per farla breve ho succhiato il suo liquido. Era ottimo. Le ho passato la lingua nell’inguine e mi sono accorta che la parte destra era più sensibile della sinistra. Non c’era traccia di peli. Vorrei così la mia fighetta!”
Oh! Sìììì hh! Sto godendo a sentire Angelo dentro di me fino in fondo. Forica mi stai guardando?”

“Certo, tesoro! Non ho occhi che per te!” ha esclamato Forica.

“Poi ho continuato a leccare Mirta lentamente per farla morire di voglia. Sentivo il suo agitarsi e ansimare quando passavo la lingua a destra. Le ho leccato il clito in tondo succhiandolo, l’ho titillato con la lingua e si è irrigidito, l’ho spostato sulla destra e poi sulla sinistra tenendolo tra le labbra e la lingua. Io sospiravo e mugolavo perché anche lei faceva le stesse cose con il mio grilletto.
Le ho sollevato le gambe per poter arrivare a leccarle il buco di dietro e li lei si è dimenata come un serpente.
Son ritornata sul suo grilletto e mi è venuta in bocca con un piccolo spruzzo. Io avevo le gambe aperte sulla sua bocca e le labbra di Mirta aderivano a quelle della mia fighetta che era una ormai una figona in calore, Sono salita e scesa due volte sulla sua bocca ed infine mi sono aperta completamente offrendogliela completamente. Ho goduto come una troietta quando mi ha messo un dito dietro mentre Mirta si godeva il mio clitoride. Mi ha eccitato molto la sua lingua dentro di me per raccogliere ciò che usciva dalla figa. Che bel ricordo!”

Quell’accoppiamento lesbico è stato osservato da Bianca senza parlare.
Sia Francesca che Mirta si sono rialzate quando l’effetto dell’orgasmo lo ha consentito.
Bianca l’ha sollevata da Mirta perché le scarpe con quel tacco non le lasciavano fare molti movimenti. “Queste scarpe sono bellissime, ma limitano molto i movimenti” ha commentato subito Francesca.
Bianca ha aggiunto “Sono fatte solo per fare piccoli passi, far dondolare il sedere, farti sentire figa e, fondamentalmente, sono fatte per scopare bene.
Poiché si era fatto tardi e Bianca, che le aveva promesso il passaggio di ritorno, doveva rientrare a casa. Vista l’ora Bianca ha pensato bene di chiamare i genitori di Francesca per dire loro che la lezione si era prolungata e che non era un disturbo rimanere a dormire a casa sua. Dopo lunghe insistenze Bianca è riuscita a convincerli.
In realtà Francesca non doveva dormire da Bianca.
A quel punto la donna l’ha fatta sedere su una poltrona, è passata dietro la spalliera e l’ha pregata di sollevare le gambe. Ha afferrato i tacchi delle scarpe e le ha divaricato le gambe. Mirta ha osservato a luce piena la figa di Francesca, il piercing ed anche il mio buchetto posteriore.
La ragazza era felice, aveva goduto e scaricato la libidine che aveva incamerato.
Mirta l’ha fatta mettere in piedi e guardando con attenzione il corpo le ha detto “Sei proprio una bella fighetta. Mi piaci moltissimo. Sai fare l’amore come una vera ragazza in calore. Vieni, andiamo a cenare!” e le ha offerto una cena incredibilmente buona.
A tavola indossavano ciò che avevamo durante la scopata.
Nel sedersi Francesca si è accorta che erano in due: lei e Mirta. Bianca non c’era più. Si era sentito lo scatto di chiusura di una porta ma non immaginava che ad andar via fosse la donna che l’aveva per prima sedotta
Durante la cena Francesca ha bevuto del vino veramente buono.
Visto che non doveva tornare a casa, che stare li a Francesca piaceva e che le faceva presagire una notte di fuoco con Mirta, ne ha approfittato bevendo qualche bicchiere in più.
Alla fine della cena le due hanno bevuto tre bicchieri di spumante di ottima qualità che le hanno rese. allegre, si baciavano, si toccavano, si scambiavano le loro sensazioni. Era un toccarsi per fare una scoperta reciproca. Francesca aveva voglia di toccare Mirta ovunque.
La donna l’ha portata in una camera su un lettone più grande del solito che aveva solo la spalliera dove si notavano due anelli.
Mirta l’ha fatta mettere in piedi senza salire sul letto, vicino ad uno spigolo. Lei si è sdraiata sulle lenzuola di seta color lilla, si è avvicinata a Francesca e, afferrandole le braccia, l’ha messa a novanta gradi lasciandola con le gambe diritte. Mirta ha messo la testa sotto la fighetta colante, la sua lingua ha iniziato subito a muoversi e ad accarezzarmi il buchetto ripulendolo di tutto quello che era uscito dalla figa ed il suo dito indice era nel frattempo entrato dentro nell’entrata ‘secondaria’.
Quando Francesca ha sentito aprirsi lo sfintere si è per un istante irrigidita ma subito dopo si è rilassata godendo tantissimo quando è entrato.

“Forica vuoi che continui? Ti stai sgrillettando come una forsennata! Quanta roba che stai facendo uscire dalla figa! Ma anch’io, credimi, me la sto godendo piano. Poi urlerò come una matta al momento giusto.
Guardami, lo sai che mi piace essere vista, soprattutto se ho dentro Angelo”

Da Mirta 3za parte (pub 6)

Francesca ha proseguito il racconto sulla prima sera in casa di Bianca ed anche la prima conoscenza di Mirta, gran lesbica.
“Certo che avere dentro un gingillo del genere, come questo di Angelo, è solo goduria. Altro che studiare!”
Mirta aveva messo nel buchetto posteriore di Francesca un suo dito che non era entrato molto ma solo un po’ forse perché le sue unghie erano lunghe e senz’altro se le avrebbe sporcate.
Allora sulle sue dita ha messo una pomata che ha passato il cui nome sul momento Francesca non ha detto perché le scariche di goduria l’hanno fatta interrompere “si chiama …..ohhh… sto godendo tanto….che grosso il tuo cazzo Angelo! …… si chiaamaaa …. sìììì…….. continua …. era Saugella Gel”
Con quel prodotto Mirta le ha rinfrescato la fighetta e anche il culetto. Alla giovane studentessa piaceva la sensazione delle dita che la lubrificavano e colava liquidi in abbondanza.
Dopo averle lubrificato la fighetta, Mirta le ha nuovamente messo lo stesso dito sullo sfintere e istintivamente è stato spinto in fuori ma la donna, sapendo che sarebbe accaduto, quando il buchetto si è aperto, lei si infilata dentro andando su e giù.
Stavo impazzendo di piacere ma era una sensazione molto più profonda. Mi sentivo piena di voglie da capo a piedi.
Francesca si è inarcata, ha messo le braccia dietro il collo, ha iniziato ad oscillare avanti e indietro sulla sua bocca con il piercing che titillava il grilletto periodicamente seguendo il suo movimento.
Ha avuto difficoltà a resistere ed infine è crollata sulla figa della donna senza che lei dicesse niente. Anzi!
Mirta ha allargato le gambe e Francesca è andata a leccare il suo grillettone che era duro come fosse di un uomo.
Il dito le stava tormentando il di dietro, la lingua sul davanti e, mentre Mirta la leccava, si è irrigidita e le è venuta in bocca.
Francesca ha continuato a leccarla mentre lei si godeva con le labbra e la lingua i suoi umori. L’ha sentita anche fermarsi e, con un urlo soffocato e un agitarsi del corpo e della testa, è venuta anche lei.
“Che brava! Hai goduto per ciò che ti ho fatto!” ha esclamato Mirta.

“Forica a che punto sei?” ha chiesto Francesca proseguendo ad essere chiavata da Angelo.
“Se il racconto continua vengo con uno spruzzo gigantesco” le ha risposto Forica.

“Che ambiente la sua camera da letto! In un cassettone aveva in ordine tanta biancheria intima. Le calze erano invece appese in un settore di un armadio insieme ai reggicalze. Neanche in un negozio ce ne sono tanti!” ha proseguito a raccontare Francesca.
Mirta ha anche mostrato a Francesca delle calze con il reggicalze applicato fisso e lei ha esclamato “Che belle!” poiché non ne aveva mai visto e neanche pensato. Di quelle calze ce n’erano di tanti colori.
In quell’armadio c’erano anche dei body bellissimi e dei corpetti con reggiseno a coppa e balconcino. I più belli mancavano della parte che copre la figa e le natiche, ma avevano le stringhe per reggere le calze.

“Sai perché te li ha fatti vedere?” ha chiesto Forica.
“Sul momento non lo immaginavo ma te lo racconterò” ha risposto Francesca.

Mirta e Francesca si sono poi distese sul letto completamente nude a fantasticare e si siamo addormentate senza che se ne fossero accorte.
Ad un tratto Francesca ha sentito qualcosa muoversi su di sé: erano le sue dita ed ha chiesto “Che ore sono?”
“É l’ora di amarti mia ninfa” è stata la risposta di Mirta già innamorata di lei,
L’effetto del vino era scomparso. Francesca stava bene. Non si sentivano rumori. Mirta parlava sussurrando in un orecchio dicendole “Francesca, ho ancora voglia di te. Te la posso leccare? Ho voglia di sentire le tue gambe aperte tra le mie guance. Voglio odorarti e leccarti lentamente. Tu goditi il mio corpo. Non metterti pregiudizi. Sii libera con la mente. Libera la testa dai falsi moralismi, fai quello che la mente ti suggerisce e ha voglia. Amami come persona che può darti piacere. Non limitarti. Io sono tutta per te, a tua completa disposizione per qualunque gioco tu voglia inventarti”

“Ehi! Forica che hai?” ha chiesto Francesca vedendo Forica trasformarsi in volto e contrarre il corpo.
“Sto per venire. Mi hai fatto arrapare. Mi senti. Mi stai vedendo?” ha replicato la compagna di colui che la stava scopando.
“Ti vedo, la tua figa è tutta aperta. Si vede anche il tuo grilletto bello grosso e rosso”

In quel momento, se fosse stata una scena di un film, Forica sarebbe stato possibile vederla agitarsi, dimenarsi, tirarsi la mammella destra, il capezzolo, aprire la bocca, avere difficoltà a respirare.
In realtà dopo tutto ciò si è ripresa e si è sollevata sulle ginocchia, ha sollevato anche il bacino mentre le sue dita strapazzano più di prima il grilletto, si è abbassata, si è risollevata, ha ansimato ed a voce alta ha detto “Ohh! Sii! Francesca, sto venendo. Angelo guardami. La troietta mi ha fatto venire. Ne ho ancora voglia. Angelo, ti piaccio aperta? Oh, siiii! Non resisto, sto per venire di nuovo. Lo sto facendo per voi, godetemi, godete di quel che faccio, scopate, chiavate, vi voglio vedere, vi sento dentro! Voglio un cazzo dentro. No, no! Scopati Francesca. Oh, sìììhhhh! Eccomi di nuovo, ….. di …. nuovo. Che bello! Due volte di seguito!”
E Forica si è accasciata sulla poltrona in preda agli spasimi del post orgasmo. Ha chiuso gli occhi e li ha riaperti dopo qualche minuto.
“Raga! Mi avete svuotato. Sono morta! Non ho più voglia di niente. …. e voi che aspettate?”
“Che aspettiamo! Siamo sciolti e coliamo tanto. Il piercing mi ha fatto diventare così grosso il grilletto che sembra di marmo” ha detto Francesca tirandosi uno dei capezzoli con l’anellino che era inserito.
“Sto venendo, siiii, spruzzooo! Ooohhh! Prendimi amore, ti ho tutto dentro. Ti voglio ora, sììhhh! Mi sto allargando! Siiiiii!”
Francesca sollevandosi si ha sfilato il cazzo del suo professore di matematica e toccandosi appena con il dito medio ha scaricato uno spruzzo lasciandosi andare senza forze su di lui.
A quel punto la mente perversa di Francesca ha iniziato a liberarsi ed ha chiesto “Angelo mi fai vedere come vieni?”
Lui senza dire una parola si è toccato appena con le dita ed ha spruzzato su di lei che, come suo solito, ha raccolto la sborra bianca e se l’ha sparsa sulle tette come una crema.
“Mi fa bene e mi piace sentirmelo asciugare sulla pelle. Forica sai che ho sonno? Andiamo a dormire sul lettone?”
Anche la padrona di casa aveva necessità di stendersi e dormire ed allora tutti tre si avviano in camera da letto matrimoniale tuffandosi sul letto stringendosi l’un l’altro ed abbracciati si sono addormentati.
Al risveglio è già sera e Francesca si ricorda che deve tornare a casa. Il viaggio di ritorno in paese lo fanno in tre, allegri e felici dell’amore che si sono dati.
Forica si presenta come la sua insegnante di pittura. Entro anche Angelo nella dei genitori che li accolgono con gran cortesia.
Francesca presenta anche la sorella Marisa e i suoi insegnanti restano a bocca aperta. È molto più bella di Francesca ed ha un’aria di giovane donna pur essendo una ragazza in pieno sviluppo. Ha il seno pronunciato e, dall’aria e le espressioni che ha, sembra che abbia già ‘assaggiato’ un maschio.
Indossa una maglietta ed un pantalone da palestra aderente colore nero. Ai polsi due bracciali in ciniglia verde e fucsia molto vivaci. Capelli raccolti dietro la nuca.
Non è molto alta ma si vede benissimo che è proporzionata. Le gambe sono belle, le cosce ben formate, le spalle diritte ed il collo lungo. Le mani sono ben curate con le unghie tagliate a spatola con l’estremità bianca che risalta con il rosa della pelle.
“Ciao, io sono Marisa”
“Ciao, sono Angelo”
“Arrivate ora dalla città?”
“Si. E tu?”
“Che cosa avete fatto?”
La mamma si interpone “Marisa, che domande! Tua sorella era a casa loro ieri notte perché ha dovuto fare un quadro molto grande ed aveva bisogno di aiuto. Scusatela, qui la città è distante e le buone maniere a volte si dimenticano”
Marisa insiste “Me lo farete vedere quando è finito?”
Forica sentito il messaggio prende al balzo l’occasione e “Se vuoi anche domani. Lo vedrai solo in parte perché è diviso in due parti. Io ne sto realizzando una parte mentre Angelo fa l’altra. Poi c’è Francesca che ci aiuta moltissimo. È proprio portata per queste ‘certe cose’”

Dopo aver parlato del più e del meno Angelo e Forica sono rientrati in città.
Durante il viaggio lui ha fatto togliere il perizoma a Forica ed ha tenuto la mano destra sopra la fighetta solleticandole il clito.
“Che te ne pare di Marisa, la sorella di Francesca?”
“Amore mio, penso che tra poco lo scopriremo perché pensavo di farle la proposta di venire da noi. Vorrei farle desiderare la visita. Vorrei farle capire che è lei che a disposizione nostra e non viceversa. Il venire da noi non è togliersi uno sfizio o una curiosità, deve diventare una necessità, un desiderio intenso.
La sedurremo, se sarà necessario. Infine la offriremo come regalo a qualcuna delle nostre amiche. In fin dei conti lei ha già più di ventidue anni. Non è come Francesca che deve ancora finire gli studi.
La figura è di ragazza che non vede l’ora di essere scopata o forse qualche cazzo se lo ha già preso ma mi sembra che le sia rimasta la voglia. Sbaglierò!?
Notavo che più la osservavo e più lei mi fissava. Chissà cosa starà facendo ora sotto le lenzuola.
“Chiedilo domani a Francesca. Lei dorme nella stessa camera e ti ha già detto che si accorge di quando si fa i ditalini. Certo è che sono delle belle fighe tutte e due!”
Forica era bagnata e colava alla sola idea di dover sedurre Marisa per la prima volta.
Il sedile dell’auto era già macchiato dei suoi liquidi.
Arrivati a casa, hanno cenato e sul letto ancora lasciato disfatto prima di accompagnare Francesca, Angelo le ha leccato la figa. Lei ha mugolato un po’ e poi abbracciati, con lei alle spalle e con una sua mano sul capezzolo destro del suo maschio, hanno dormito profondamente fino all’indomani.

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