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Racconti Erotici EteroTradimentoVoyeur

Francesca: racconto n.331

By 4 Giugno 2022No Comments

Francesca ed Ivano

Erano arrivati in Sardegna per le loro vacanze da una settimana e quella era la loro ennesima scopata dall’arrivo. Se fosse stato per Stefano avrebbero scopato anche in aeroporto e non parliamo del viaggio fino al residence dove avrebbero alloggiato.
Lei si era guardata bene dal dire in casa sua che era sull’isola, non voleva che qualcuno andasse a trovarla magari nel mezzo di un accoppiamento o quando era seminuda sul lettino a prendere il sole. L’unica che sapeva che sarebbe andata in una zona di mare del nord dell’isola era Lina, amica della madre che Francesca aveva sedotto qualche anno prima e che aveva assicurato che non avrebbe fatto cenno alcuno.
Francesca quell’estate era sessualmente indemoniata e non era certo per effetto della prossima menopausa essendone ancora ben lontana, il suo aspetto e la sua sensualità la facevano sembrare una ragazzina a cui fare sesso piace e lo vorrebbe fare in continuazione.
Stefano non era un adolescente pieno di voglie in preda a tempeste ormonali ma, pur essendo assai attivo sessualmente, quella settimana faticava un po’ a stare dietro al susseguirsi frenetico delle voglie di sesso della compagna a cui l’aria profumata dalla macchia mediterranea ha scatenato i suoi ormoni.

“Ci sei amore? Stai venendo?” gli ha chiesto Stefano ormai prossima all’orgasmo.
“Non ancora amore!” è riuscita ad esclamare arrapata come non mai “Non resisto più. Ti dispiace se vengo?”
“No, dai! Sono tutto dentro di te, vieni quando vuoi! Mi piace come lo fai! Ti sento tantissimo!”
Francesca si è abbassata fino a quando il suo busto è arrivato ad essere aderente a quello del compagno poggiando una guancia su quella di lui. Il respiro di Francesca si è fatto sempre più affannoso ed ha avvicinato la bocca all’orecchio del suo uomo ed ha sussurrato a bocca aperta “Vengo amore! Che bello essere piena di te!”
In quei momenti il corpo di Francesca è stato attraversato da violente contrazioni fino a quando, senza più forze, si è adagiata completamente sopra di lui restandoci per qualche minuto fino a riprendersi. Intanto Stefano le ha accarezzato la schiena, i fianchi e il suo magnifico culo che conosceva molto bene e la cui immagine era indelebilmente impressa nella mente poiché in altri momenti era entrato anche lì facendola godere.
Dopo essersi ripresa dall’orgasmo, Francesca si è stesa al fianco del suo uomo e passando un dito sulle sue labbra e facendolo poi scendere fino al cazzo le ha detto “Adesso tocca a te! Come vuoi che ti faccia venire? Mano, bocca o… ?” e non ha concluso perché Stefano le ha chiesto “Ti va ti metterti con le gambe a compasso completamente aperte?”
Lei gli ha sorriso poiché Stefano ormai la conosceva e conosceva la posizione preferita sicuro che, per finta, avrebbe resistito per qualche minuto e che poi avrebbe ceduto anche con piacere.
Francesca si è sdraiata supina con le splendide e lunghe gambe unite e protese verso e lentamente le ha spalancate sempre di più riuscendo a mantenerle distese.
Per altro lei sapeva che quella manovra piaceva tanto a lui a cui piaceva molto assistere la cui finalità era di esporre le sue parti sessuali affinché Stefano potesse scegliere quale occupare.
Francesca mostrava così oscenamente la figa ed anche per il colore poteva essere anche somigliante ad una rosa con i petali che brillavano al sole coperti dalla rugiada con il clito già eccitato e turgido che svettava superiormente.
lei quella posizione la assumeva da tanto tempo fin da quando era andata a vivere in città emancipandosi vivendo con Mirta, la sua matura amante lesbica, ed andando in palestra; quella pratica lei non l’aveva mai abbandonata e neanche l’intensa attività sessuale che la portava a fare quei gesti più volte, sapendo che ai maschi piaceva.
La lentezza dei movimenti l’ha portata a farli in una manciata di secondi per essere più erotica possibile dando modo al suo di osservare lo schiudersi della figa il più a lungo possibile e fargli pensare tante cose.
Stefano le aveva confessato una volta il proprio pensiero “Che splendida figa ho davanti! Dove trovo un’altra come lei che fa queste cose?”
Come previsto da Francesca, lui ha si è subito messo davanti a lei al centro delle gambe puntando il cazzo all’ingresso della figa tra le grandi labbra ed è entrato lentamente per godersi il massimo piacere di quel momento.
Francesca lo ha accolto dentro la sua intimità muovendo i muscoli vaginali per favorire l’occupazione e, quando Stefano è entrato completamente, si è fermato per godersi dei primi attimi, l’ha guardata negli occhi e nel viso cogliendo le leggere smorfie di goduria leggendo in esse l’abbandono che in lei avveniva in questi casi fin da sempre.
Lui sapeva bene cosa lei volesse ed ha dato inizio a delle contrazioni e rilassamenti, prima lentamente, poi sempre più frequenti della vagina mentre il cazzo andava a fermarsi proprio sulla bocca dell’utero realizzando un crescendo che l’ha portato a scoparla furiosamente arrivando all’orgasmo.
È stato allora che Francesca ha detto “Devo venire ancora amore! Ne ho tanta voglia!”
Quelle parole hanno incendiato Stefano che ha preso a muoversi dandole dei decisi affondi e ne sono bastati pochi affinché entrambe venissero all’unisono.
Se la sborrata di Stefano è stata breve con pochi spruzzi, Francesca ha goduto per più tempo dimendosi intorno al cazzo che per nessuna ragione avrebbe voluto lasciar uscire, a lei piaceva immensamente tenerlo dentro e sentirsi piena del proprio maschio.
Era da tempo che ciò non avveniva di venire insieme e stavolta la magia era avvenuta.
I minuti seguenti sono stati di pieni di piacere puro che li ha lasciati abbracciati a baciarsi appassionatamente in attesa che la mente ritornasse sulla Terra e le mani, le cui dita si erano incrociate, si separassero.
Dopo tre giorni di mare, scopate e seadas, arriva una telefonata non piacevole: Stefano deve tornare in città per un contratto importante.
Francesca lo accompagna, suo malgrado, in aeroporto e per qualche giorno lei è sola in contatto con lui al telefono. Le voglie sono represse e lei si gode quei giorni in attesa del rientro di Stefano pensando a quanto la farà godere nuovamente al rientro in vacanza. Lei capisce il dialetto essendo sarda e sente una conversazione in una rivendita di giornali, capisce che due donne giovani parlavano di un uomo proprietario di alcuni appartamenti per le vacanze “I vizi si sa, non vengono mai soli. Lo sia che il mio caro proprietario di casa si diverte di tanto in tanto a regalare la “riscossione dell’affitto” a qualche amico o conoscente? Però nonostante abbia la possibilità di rifiutare, sono sempre stati di mio gradimento, qualche volta anche per lui che è rimasto lì, non di rado, a fare da attento osservatore agli incontri… e mi hai capito di cosa parlo!”
Proprio il giorno prima Francesca aveva ricevuto una telefonata da parte del proprietario della casa ed ora, dopo aver sentito il dialogo fra quelle due ragazze, la conoscenza maggiore di quell’uomo è diventata un’idea intrigante. Non sarebbe stato necessario incontrarlo ed ora a lei quella telefonata è parsa strana visto che quell’uomo abita nell’appartamento accanto. Francesca è piuttosto eccitata all’idea di conoscerlo e chiedendo qua e là ha sentito parlare delle sue imprese erotiche e ciò l’ha stuzzicata molto immaginandolo un bell’uomo, piuttosto alto, moro, riccio, oltre i cinquanta ed anche fisicamente in forma che, se non in palestra la mantiene certamente a letto. Dalle informazioni avute è anche parecchio dotato là sotto.
Poiché Francesca è sempre stata della filosofia del provare per credere non si è certo tirata indietro nell’intraprendere quella avventura che si sarebbe dovuta svolgere in meno di quattro giorni fino al rientro di Stefano.
Per riceverlo la stessa mattina della partenza di Stefano dopo il rientro dall’aeroporto, si dà una sistemata, niente di speciale, poiché è convinta che sia più eccitante trovarsi davanti una qualsiasi ragazza dal viso apparentemente innocente che non una ragazza fin dalla mattina conciata da starlette che potrebbe dare l’idea di essere una escort che lo fa per arrotondare durante le vacanze.
Quando Francesca è andata ad aprire si è ritrovata davanti né più né meno quel che si aspettava.
Lui si è presentato con il suo nome, Ivano, che si è dimostrato essere davvero un bell’uomo, piacevole e già pensa che ci possa scappare qualcosa che non le dispiacerebbe affatto.
Lo ha fatto accomodare ed ha proposto, visto il caldo, di bere qualcosa. Lui ha accettato volentieri e lei lo ha lasciato per andare a prendere dei bicchieri e del succo. Quando è tornata l’uomo si è scusato dicendole che non si poteva trattenersi molto tempo con lei.
“Che peccato!” ha pensato Francesca che ha già in mente una scappatella fuori dal normale.
Con Ivano non si è sentita in imbarazzo nonostante fosse sola ma ha paura che qualcuno possa aver visto l’uomo entrare in casa e con la fama che lui ha, i pettegolezzi potrebbero arrivare anche alle orecchie di Stefano e chissà, in una ipotesi remota, anche alla sua famiglia poiché la Sardegna è piccola.
Però Francesca ha deciso di rompere gli indugi ed dato inizio ad una discussione con delle parole allusive dandogli subito del tu sorridendo maliziosamente avvicinandosi e sedendosi accanto a lui.
“Mi hanno parecchio parlato di te, quindi sono curiosa di vedere e di toccare con mano … ed anche, magari, con bocca”
Se dovesse parlare così al suo uomo l’imbarazzo la bloccherebbe ma ha davanti agli occhi quell’uomo e poi chissà quando, forse mai più avrà la possibilità di tentarlo e sedurlo.
Lui ha posato il bicchiere e le ha sorriso.
Lei ha pensato fosse maggiormente intraprendente o forse sta solamente facendo un tentativo per capire di più ed interpretare quell’atteggiamento così sensuale.
L’idea dell’incontro ha stuzzicato parecchio i suoi sensi e Stefano per il momento è stato dimenticato poiché hanno il sopravvento le voglie.
L’uomo se ne sta seduto tranquillo ma attento e la mano di Francesca si è messa ad armeggiare con la cintura, poi sui bottoni ed infine la zip.
A quel punto per lui è tutto chiaro e lei non sa se sia una sua impressione ma non vede alcun rigonfiamento. Per averne la certezza Francesca ha infilato la mano tra i pantaloni e i boxer ed ha avvertito risvegliarsi il cazzo per le carezze che lei fa, inoltre si è resa conto che non c’è tempo da perdere ed allora ha fatto uscire quell’asta dai boxer e lo ha trovato ancora non completamente in tiro però ha constatato che le dimensioni sono ottime. Affinché lo possa vedere meglio, oltre che maneggiarlo, lei si è inginocchiata senza smettere di muovere la mano su quel cazzo che ha preso sempre più vigore e si sente come ipnotizzata da quella visione inoltre l’esperienza l’ha portata a bagnarsi le labbra, aprire leggermente la bocca ed avvicinare la testa per appoggiare le labbra su ciò che nella sua mente è un magnifico perno di carne. A Francesca è venuta la tentazione di farlo entrare immediatamente fino alla gola ma vuole farlo arrapare come si deve, allora lo ha solleticato con la lingua leccando di seguito una parte sempre maggiore.
Per effetto dell’azione della lingua, il cazzo si è fatto grosso come ogni uomo normale ha quando è in età matura e date le dimensioni non le sarà facile accoglierlo.
L’ospite pare apprezzare i gesti e ciò che lei fa. Lui ha reclinato la testa sullo schienale, le ha lanciato qualche sguardo mentre le labbra della giovane si sono fatte più insistenti sul glande, infine tenendo quel grosso sesso puntato verso la bocca, Francesca ha abbassato la testa e lo ha fatto scivolare fra le labbra umide. Non appena dentro lo ha sentito bollente, duro ed estremamente eccitato.
Francesca ha avvertito una mano di Ivano poggiarsi sui suoi capelli e spingere la testa verso il ventre dell’uomo, la stessa mano poi l’ha tirata indietro ed ancora di nuovo in avanti, un po’ di più, di nuovo lontano e subito affondare di più.
Quando più della metà del cazzo ha occupato la bocca, Francesca con la mano ha stretto la radice e lo ha lasciato un attimo per prendere una boccata d’aria.
Quando lo ha ripreso dentro, Francesca ha imposto il suo ritmo deciso al pompino prefiggendosi di farlo venire e per favorire la sborrata con la mano libera si è messa a giocare con le palle che ha accarezzato e stretto.
Ivano ha avuto qualche rantolio, si è irrigidito, mugolato anche un po’ e non molto dopo alcuni fiotti hanno allagato la gola accompagnati da gemiti di piacere.
Solitamente, dopo essere venuti, i maschi hanno un periodo di rilassamento, Ivano invece non ha dato nessun segno di affaticamento e lei ha supposto che la giornata sarebbe stata molto piacevole.
Finito il pompino Francesca si è alzata ancora vestita e lo ha guardato soddisfatta ed anche lui sembra aver apprezzato.
Lei gli chiede se volesse bere qualcosa e va in cucina con movenze e parole fatte in modo volontariamente provocante, anzi, sa benissimo il perché: vuole scopare con lui.
Quando lei è ritornata da lui, vede che non si è mosso di niente ma noto che oltre ai pantaloni anche la camicia è leggermente slacciata. Poiché le va di andare tanto per il sottile e provare a chiedergli velatamente di scoparla però non vuole nemmeno che lui se ne vada.
“Vuoi fermarti ancora un po’?” le ha detto e gli ha allungato la mano che lui afferra per poterlo condurre ancheggiando direttamente verso la camera con il letto matrimoniale dove non regna l’ordine poiché la ragazza non si aspettavo di arrivare fino a quel punto.
Francesca ha iniziato subito a spogliarlo ma non l’ha ancora baciato poiché non vuole ancora farlo. Gli leva la camicia rivelando un fisico niente male non eccessivamente muscoloso ma in ogni caso ben in forma. Con la camicia sono caduti anche i pantaloni già slacciati in precedenza mentre lei resta ancora vestita anche se il termine vestita pare essere quasi esagerato poiché ha una maglietta lunga, delle striminzite mutandine e null’altro. Era un abbigliamento casalingo nemmeno troppo sexy se non fosse stato sia perché lasciava scoperta buona parte delle gambe sia per la scollatura piuttosto profonda.
Appena Ivana le mette le mani addosso lei in un attimo si è ritrovata nuda, sdraiata sul letto, con le mani che la toccavano, palpavano, stringono ed accarezzano ovunque. Una delle mani va ad accarezzarle una coscia mentre l’altra le ha strizzato una tetta. La bocca di Ivana intanto si è occupata dei capezzoli e le mani si sono spostate sotto il corpo a strizzare le natiche.
Con le labbra Ivano è andato a succhiare le grandi labbra e la lingua è stata indirizzata sul clitoride e le mani a stringere i fianchi affinché lei non si muovesse. Le dita dell’uomo sono entrate nella vagina, erano due dita a cui se n’è aggiunta una terza.
Francesca è completamente abbandonata a quelle mani che le stanno facendo diventare sempre più vogliosa.
Lei ha afferrato il polso dell’uomo e le ha fatte uscire dalla sua intimità indietreggiando col bacino, ciò è servito affinché lei potesse afferrare il polso e portare le dita alla bocca per succhiarle avidamente assaporando i suoi succhi. Poi con un rapido gesto Francesca ha rovesciato Ivano sul letto e si è messa a cavalcioni su di lui offrendo le tette alle sue labbra.
Mentre lui la sta succhiando, lei si è inclinata ed allungata verso il comodino di cui ne ha aperto il cassetto con l’intenzione di prendere un preservativo, vagando alla cieca con la mano ha anche trovato delle cosette che hanno stuzzicato la fantasia oltre che sua voglia: erano un tubetto di gel lubrificante ed un vibratore che con fare indifferente ha appoggiato sul piano. Poi ha preso il suo cazzo e lo ha passato più volte su tutta la sua fighetta indugiando un po’ sulla fessura poiché sente il suo piacere colare ininterrottamente da lì già da un bel po’. A lei sembra quasi impossibile che quel cazzo possa entrare nella sua intimità senza fare danni eppure ogni volta che ne passo la punta sulla fighetta sembra scivolare dentro quasi involontariamente.
Come accade sempre da tempo, in un attimo la sua lucidità mentale va a spasso nel paradiso del piacere, tira un respiro e si cala dolcemente su quell’asta e non riesce a trattenere un gemito che non è assolutamente di dolore.
Anche Ivano pare gradire ciò che Francesca ha fatto.
Lei fa oscillare il bacino alcune volte per sentirlo dentro di sé e ne ha conferma quando avverte la cappella toccare la bocca dell’utero.
È un attimo ma non resiste e le è venuto spontaneo iniziare un su e giù che le ha sconvolto i sensi. infatti lo fa uscire quasi del tutto per poi ripiomba di nuovo sul cazzo per riempierla.
Ma Francesca non si accontenta, vuole altro, vuole che lui la scopi, la sbatta, la chiavi, le tolga le forze e la faccia urlare. Poiché lei non ha più remore, lo ha detto ad Ivano e perché si sentisse veramente femmina si posiziona inginocchiata, mani appoggiate al materasso, sedere in alto per offrirgli sia il culo che la figa.
“Ora, Ti prego, scopami!” ed Ivano non se lo fa dire due volte.
Infatti lui entra di nuovo in lei in un solo colpo forte, profondo e lei sente sbattere le palle contro la figa.
Ivano si è ben piantato dentro e da inizio ad un frenetico movimento che scuote la ragazza che non cade dal letto solo perché lui la sta tenendo ben stretta per i fianchi con le sue mani grandi e piacevolmente calde.
Solo da quella posizione voltando gli occhi verso il comodino, Ivano si vede ciò che lei ho tolto dal cassetto e gli viene da dire “Abbiamo una ragazzina viziosa e vogliosa, vedo! Vero?”
Francesca non può negare perché lo è più di quel che lui pensi e ritiene che sia il momento giusto di dargli il vibratore e poi, inaspettatamente, anche il gel. La posizione che lei ha assunto non l’ha decisa a caso e neanche dove usare il vibratore che lui lo mette davanti alle labbra e subito lecca e succhia come fosse un secondo vero cazzo. I suoi colpi che lui le dà si sono fatti più tranquilli anche perché la posizione, col suo braccio allungato verso il mio viso, non è delle migliori per poterla penetrare velocemente tanto che poco dopo Ivana si ferma dentro di lei ed accende l’oggetto che vibra.
Nella camera si sente solo il ronzio “Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz” poi “ahhhh…oddioo….” esclama Francesca.
Ivano ha gentilmente posato il vibratore sul clitoride, già molto sollecitato, procurandole una scossa di piacere tanto da farle artigliare il lenzuolo con tutte le forze demolendo le sue resistenze all’orgasmo.
Lui la sta scopando con veemenza e il vibratore la sta facendo impazzire.
Francesca viene con un orgasmo molto intenso che la fa gridare e la sfinisce, sente ancora qualche colpetto del vibratore sul clitoride e ogni volta ha un sobbalzo.
La ragazza veramente sfinita da tutto quel sesso fatto in poco tempo, si abbassa poggiando il viso stravolto sul letto, il sedere appoggiato ai talloni e la schiena un po’ inarcata.
A lei però manca qualcos’altro e se ne rende conto quanto ricorda che Ivano, da quando ha sborrato nella sua bocca, non è più venuto e ne deduce che quella sessione di sesso non è ancora finita e, vista la resistenza di lui e la continua erezione, le sorge il dubbio che abbia preso qualcosa che lo stia aiutando in quel momento.
Francesca si sta ancora rilassando quando inaspettatamente avverte la lingua di Ivano scorrere nella parte bassa della schiena e realizza che effettivamente la posizione che assunta, oltre ad essere ad uno sguardo estraneo effettivamente oscena, al contrario per lui è molto invitante. Quella lingua calda e umida scende sempre di più disegnando dei disegni evanescenti sulla schiena fino ad arrivarne in fondo proprio al solco tra le natiche, poi si ferma e pare non muoversi da lì. Dopo un tempo che pare essere infinito le mani si posano sul sedere e la lingua prosegue la sua discesa tra le pieghe del corpo. Quando Francesca sente stuzzicare il suo buchetto posteriore ho un fremito ed un mugolio che sa di approvazione e piacere da gatta in calore. È in quel momento che la giovane gli allunga il lubrificante e lui non esita a spalmarne una dose abbondante direttamente proprio sullo sfintere e, aiutandosi con due dita, anche all’interno. Francesca si volta un attimo all’indietro e vede che Ivano spalma il gel anche sul suo cazzo che è sempre ben turgido come se non avesse già sborrato. Questa lubrificazione tranquillizza la ragazza che continua a pensare che quel sesso sia decisamente troppo grande per allargare ed entrare nel suo buchetto pur abituato ad essere dilatato e pensa ai danni collaterali ma allo stesso tempo le dispiace non essere scopata in culo perché ne ha davvero voglia.
Mentre Francesca pensa tutto ciò, due dita si intrufolano e frugano il suo culo. Questo la fa godere ed aumentare il desiderio.
Non sente dolore ma solo le dita stantuffare mentre l’altra mano di Ivano le sta accarezzando la figa con il palmo agendo anche sul clitoride ancora gonfio dal precedente orgasmo.
In breve tempo lei vien ancora una volta con un’intensità che la sconvolge e stavolta non ha il tempo di rilassarsi.
Ancora stordita sente la voce di Ivano “Voglio anche il tuo culo” e per lei è la decisione che si aspettava pur con la paura che quel membro enorme le causi un male tremendo.
Per essere una introduzione meno dolorosa, lei è abituata a farlo inginocchiare sul letto con il sedere poggiato ai talloni ed afferra il cazzo con le mani piene di gel per fargli un massaggio simile ad una sega.
È un cazzo molto caldo e per quanto è duro non le sembra quasi vero.
Ivano la guarda e gli chiede di cospargersi ancora con altra crema, poi gli chiede di fare lo stesso con il culetto che dovrebbe essere abbastanza cedevole.
Francesca prende il vibratore e lo mette a portata di mano perché può risultare sempre utile.
Proseguendo i preparativi all’inculata, si mette inginocchiata più o meno come lo è lui ma davanti a lui, tiene le gambe chiuse e porta il sedere a sfiorare il cazzo di Ivano, porta all’indietro un braccio e con la mano dirige quel bel cazzo sulla rosellina posteriore abbassandosi e sollevandosi adeguatamente affinché il glande si posizioni esattamente sullo sfintere. Ivano preme leggermente per aprirlo ma sembra ci sia un ostacolo insuperabile e parrebbe che non abbia alcuna intenzione di entrare.
L’uomo non è nuovo ad esperienze simili e sapendo di avere un gioiello di notevoli dimensioni dà delle leggere spinte ritmate ed il buchetto cede consentendo a quel cazzo incandescente di entrare almeno un po’, si ferma un attimo ed assapora il calore che Francesca emana.
Lei per favorire l’ulteriore introduzione prende il vibratore, lo accende, e lo passa sulla fighetta molto bagnata con i suoi umori.
Il Sto piacere che sta provando è molto particolare e lo vuole aumentare ancora sedendosi completamente, impalandosi su quel cazzo, mentre Ivano le strizza le tette mormorando parole incomprensibili alle orecchie di lei.
È l’inizio dell’abbandono al grande piacere della inculata.
Infatti dopo poco è lei a scoparsi il culetto abbandonando anche il vibratore lasciando che siano le dita a scopare la fighetta.
Si piega nuovamente sul letto e si lascia scopare da lui sicura che non durerà ancora per molto ed ha pensato bene poiché, dopo alcuni affondi particolarmente violenti, lui si ferma, rantola, si irrigidisce e lei avverte chiaramente il calore della sborra invaderle le viscere scatenando l’ennesimo orgasmo.
Quando Francesca si riprende pensa che se godesse così ogni volta avrebbe fatto bene a farsi pagare ed avrebbe racimolato la cifra per comprarsi quell’appartamento.
La giornata con Ivano è stata decisamente intensa con scopate decisamente superlative.
Stefano l’indomani mattina è ritornato da Francesca la quale non ha fatto il minimo cenno agli avvenimenti del giorno precedente ed appena arrivato è voluto andare in spiaggia dove a circa una quindicina di metri c’era Ivano che se stava seduto a guardare il mare ed ogni tanto si voltava distrattamente nella loro direzione forse nella speranza che i due facessero delle effusioni.
Ivano l’ha salutata sorridendo ed alzando una mano, quindi si è sdraiato al sole, la sua presenza non dava loro fastidio.
Francesca e Stefano chiacchieravano allegramente, un po’ si baciavano cambiando spesso posizione per rosolarsi uniformemente al sole.
I due, arrivati ad essere Stefano sdraiato a pancia in su e lei a pancia in giù, Francesca ha allungato il braccio sul petto del compagno e si è spostata fino ad avere il viso sopra di lui per dargli una raffica di baci sulla bocca, sul collo, sul petto, facendo scendere la mano fino ad impugnare il cazzo che si è inturgidito.
Stefano aveva voglia di scoparla mentre Francesca era provata dai numerosi e intensi amplessi avuti nel giorno precedenti per cui ha avuto scarse reazioni alle avances di Stefano.
“Non hai voglia amore?” le ha chiesto con tono implorante.
“Stamane no, Non so come mai mi sento esausta. È come se avessi scopato un intero giorno ed avessi bisogno di una tregua” gli ha risposto sorridendo.
“C’è qualcosa che posso fare per farti venire la voglia?”
“Non saprei…” e mentre pronunciava queste parole Francesca ha girato lo sguardo verso Ivano notando da quella distanza che aveva messo all’aria quel meraviglioso cazzo svettante e le è balenata un’idea che le avrebbe fatto tornare la voglia all’istante.
“Hai visto che pacco enorme che ha quello lì?” ha esclamato lei.
“Accidenti, si vede fin da qui!” ha risposto Stefano guardando in direzione dell’uomo per lui sconosciuto fino a quel momento.
“Visto che hai tanta voglia, che ne dici se lo tentassimo in una piccola trasgressione?”
“Che trasgressione?” ha chiesto lui.
“T andrebbe l’idea di andare dal tizio e, con una scusa, attaccassimo discorso per provocarlo un po’? Magari vedendomi vicina a lui mi passa tutto”
“No, no!” ha replicato lui ma Francesca ha insistito “Dai amore! É un gioco innocente ma intrigante! Guarda che pisellone che ha. Non ti eccita nemmeno un pochino?”
“A me provoca solo la tua fighetta!” e le dà un bacio con tanto di scambio della lingua in bocca e prosegue “Ma a te niente, proprio niente? Dai, sìì sincera!”
“Beh, ad essere sincera… Non saprei!”
Finalmente Francesca iniziava a cedere alle lusinghe del suo uomo.
“Dai amore! Lo sai che sei liberissima di giocare fino al punto che vuoi tu. Ti chiedo solo di stare al gioco. Limiti li decidi tu. Potresti anche solo andare da lui e presentarti, vedere come reagisce e poi tornare qui da me. Io ne sarei contento lo stesso. Puoi decidere e fare quello che vuoi. Lo sai bene che io sarò sempre il tuo incondizionato complice”
“E va bene! Vado da lui però mi metto il reggiseno!”
Preso dallo zaino il suo minuscolo reggiseno giallo intenso, lo ha indossato, si è alzata e presa la bottiglietta dell’acqua si è diretta verso quell’uomo che lei sapeva bene essere Ivano.
Stefano l’ha osservata allontanarsi e si è detto che la sua ragazza era davvero figa.
Arrivata da lui, a lei è parso di capire che Ivano fosse appisolato, infatti non si è accorto che Francesca era in piedi davanti a lui. Probabilmente lei ha detto qualcosa che lo ha svegliato ed ha sollevato la testa di scatto restando abbagliato dalla intensa luce solare.
Francesca era in piedi e da lontano Stefano la osservava parlare e gesticolare moltissimo, l’ha vista bere un sorso d’acqua dalla sua bottiglietta e continuare ad ascoltarlo mentre lui (Ivano) gesticolava con una mano restando parzialmente sdraiato appoggiato sui gomiti.
Tutto ciò è durato qualche minuto e poi l’uomo l’ha invitata a sedersi sul suo telo da mare.
Francesca si è abbassata inginocchiandosi all’altezza della coscia di Ivana appoggiando i glutei sui talloni.
Il cuore di Stefano si è messo a battere a mille per l’eccitazione dell’attesa, anche perché Francesca sembrava aveva tanta ritrosia ad iniziare il gioco ma ora era spigliata nel discutere con quell’apparente sconosciuto.
Che Francesca fosse entrata nell’intimità dell’uomo, Stefano lo ha capito quando Francesca ha spostato la sua mano dalla sua coscia alla gamba di lui accarezzandola senza che l’uomo avesse alcuna reazione eppure lei gli stava accarezzando l’interno coscia con movimenti lenti ma sempre più vicini all’inguine e talvolta vicino alle palle dell’uomo proseguendo a parlare ed a gesticolare con la mano con nonchalance.
Quando la mano della ragazza ha toccato con il palmo a raccogliere le palle dell’uomo, Stefano ha notato che il pacco del tizio era cresciuto ed ha visto che Francesca ha portato lo sguardo proprio lì e si è anche voltata per assicurarsi che il suo uomo la vedesse toccare.
Dopo una manciata di secondi che a Stefano sono sembrati una eternità, Francesca ha deciso di farsi più audace e si è vista la sua mano sul pacco del tizio aprirsi e chiudersi per strizzarlo e saggiarne la consistenza.
Il cazzo di Stefano ha avuto un deciso sussulto perché si aspettava che la sua donna per la prima volta facesse sesso all’aperto con un’altra persona davanti a probabili guardoni.
Come se lo sconosciuto avesse sentito Stefano, ha spostato la sua mano sulla gamba di Francesca per accarezzarle l’interno della coscia proseguendo a conversare.
Francesca sollevato i glutei dai talloni e, muovendosi sulle ginocchia, si è spostata un passo in avanti per rimettersi nella posizione precedente approfittandone per allargare le gambe.
Da come conversavano, Stefano ha capito che i due erano abbastanza in sintonia e si piacevano. Lui era arrapato come poche volte in vita sua.
L’essere più a portata della mano di Ivano ed in una posizione più favorevole delle gambe sono state un invito di Francesca a farsi toccare più vicino alla figa. Infatti Ivano ha allungato una mano verso la fighetta ancora nascosta dal suo succinto perizoma mentre lei si è data un gran da fare sul pacco di Ivano sotto lo sguardo attento di Stefano che osservava tutto da lontano il quale ha visto che Francesca ha chiuso gli occhi e ha mosso il ventre avanti e indietro per assecondare e rendere ancora maggiore la sua eccitazione.
Stefano ha capito che senza dubbio lei se la stava proprio godendo.
Così è arrivato il momento in cui Francesca ha afferrato con tre dita verso la parte superiore dello slip agganciandone l’elastico per abbassarne lo slip.
Quello è stato l’istante in cui si è visto venire alla luce del sole un cazzo di ragguardevoli dimensioni che Francesca si è affrettata ad impugnare e iniziare a segarlo con decisione intuendo che la resistenza dell’uomo era ormai allo stremo, ipotesi confermata dal vedere che lei ha accelerato molto il movimento della mano.
Ad un tratto Ivano ha velocemente reclinato all’indietro la testa, ha spalancato la bocca ed ha emesso un rantolo gutturale profondo “Ahhhh” seguito da una grande spruzzata di sborra eruttata dal suo cazzo; Francesca non interruppe la sua masturbata attendendo che si fosse svuotato completamente.
Sia Francesca che Ivano ha subito dopo sorriso ampiamente per la felicità dell’aver raggiunto lo scopo.
L’uomo ha poi recuperato dei fazzolettini di carta che ha passato anche Francesca con cui entrambe si sono ripuliti dallo sperma con cui si erano impiastrati e lei gli ha anche pulito il cazzo.
Immediatamente dopo lui si è messo a frugare nel suo zainetto alla ricerca di un preservativo e nel frattempo Francesca si è alzata in piedi per sfilarsi il costumino. Stefano ha interpretato la mossa come un voler andare oltre ed il cuore ha ulteriormente accelerato e l’erezione gli aveva reso il cazzo così duro che gli faceva male avendo assolutamente necessità di venire ma si è trattenuto per conservare il tutto per Francesca.
Levato il costume, Francesca ha atteso che Ivano estraesse il preservativo recuperato nello zaino e fosse indossato, quindi ha scavalcato l’uomo e si è abbassata fino al poggiare appena quel grosso cazzo alle grand labbra senza entrare. Lui ha messo un braccio dietro di lei la quale ha aiutato a mirare l’ingresso della sua fighetta. Solo allora si è abbassata maggiormente per impalarsi completamente facendo su e giù alternando anche movimenti rotatori dei fianchi.
Stefano riusciva ad immaginare perfettamente quello che lui stava provando in quel momento ed è stato preso da molta invidia ed anche da tanta adrenalina.
Francesca si è inclinata sul petto di Ivano per controllare meglio gli affondi e le uscite del cazzo dalla figa senza che venisse alla luce il glande ma restandone penetrata solo da quello.
Lei è brava nel roteare velocemente il bacino mentre Ivano è immobile restando affascinato dal piacere delle fantasie di Francesca.
Stefano conosce bene le sensazioni che provoca il cazzo leggermente inserito e le veloci rotazioni del bacino della sua ragazza.
Francesca voleva far sborrare velocemente Ivano anche perché anche lei aveva urgenza di venire.
Quando il suo uomo ha visto Francesca interrompere le rotazioni, fermarsi un istante e scorrere velocemente su e giù per tutta la lunghezza del cazzo fino a prenderlo tutto dentro ripetendo il movimento ed assestandogli 4 o 5 affondi decisi, Stefano ha capito che stavano venendo insieme e che l’uomo avrebbe sborrato nella figa, o meglio nel preservativo.
Alla fine Francesca si rimessa in piedi e lui ha tenuto in mano il preservativo mostrando a lei che era pieno di sperma, lei si è avvicinata ad un orecchio di Ivano per dirgli qualcosa ed anche recuperare il suo perizoma sulla sabbia. Poi lo ha salutato con una mano ed è andata a tuffarsi in mare da dove ne è uscita poco dopo.
Francesca è andata sorridendo di corsa verso Stefano, mi stesa al suo fianco ed ha soltanto detto “Amore, hai visto quanto l’ho fatto sborrare? Il suo nome è Ivano” e si è accoccolata su di lui chiudendo gli occhi e prima di addormentarsi gli ha detto che quell’uomo, guarda caso, era il proprietario della casa dove loro due stavano passando le vacanze. Poi si è assopita.
Nel frattempo, lvano si è alzato, si è guardato in giro, ha bevuto dell’acqua, ha recuperato le sue cose ed ha guardato la nostra coppia facendo un gesto di saluto, sorridendo ed ha anche alzato il pollice all’insù per dimostrare alla ragazza che aveva gradito, quindi si incamminato lungo il bagnasciuga allontanandosi.
Stefano si è coricato vicino a Francesca e l’ha accarezzata amorevolmente sulla schiena, coccolandola tutta.
“Ora fai sborrare anche me? Me ne hai fatto venire tanta voglia” e lei con una mano ha liberato dal costume da bagno il cazzo del suo uomo facendogli una sega sontuosa. Al termine Stefano con un sussulto ed un rantolo soffocato è venuto e Francesca ha raccolto tutto tra le labbra della bocca concludendo con “Troppo buono! Non potevo perderlo!”
Per quel giorno la voglia di sesso di Stefano è stata placata ma dall’indomani Francesca avrebbe continuato ad essere l’unica fonte di piacere nella speranza che ciò fosse così per molti mesi ancora.

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