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Francesca: racconto n.334

By 16 Luglio 2022No Comments

334 – Soggiorno da Rebecca

“Pronto! Oh, Rebecca, tesoro. Stai bene? Io bene, dimmi di te!” ha esordito Francesca nella telefonata con la sua carissima amica Rebecca che abitava ancora in casa di Francesca fin da quando si era trasferita da Stefano.
“Sto bene. Non capisco perché non ti sei più fatta vedere e non mi hai più chiamato. Ti ho fatto qualcosa? Sei offesa con me?”
“No, no, assolutamente no! È che ho avuto tante cose da fare. È venuta Lina, una intima amica, e non ho avuto tempo, credimi!”
“Ho capito! Hai fatto sesso continuamente e ti sei dimenticata di me! Sei proprio un’amica! Sai che anche io ci sto a fare sesso davanti a te e poi tu mi sei sempre piaciuta, non te lo ricordi?”
“Ascoltami un attimo!” ha replicato Francesca con voce calma a suadente “Ebbene sì, ho fatto sesso ed anche molto con Stefano e Manù, che forse non conosci. Però di te non me ne sono dimenticata. Piuttosto dimmi che cosa posso fare per te, amore mio?!”
“Beh, tesoro, ti inviterei in una casa per conoscere una persona!” ha spiegato Rebecca.
“Una casa? Ma ora non sei nell’appartamento mio?”
“No, no, sono nella casa al mare da mia sorella. Non so sei ti ho detto che sta con un ragazzo la cui famiglia sta bene ed hanno una villetta al mare proprio davanti alla spiaggia in una posizione invidiabilissima. Questa settimana siamo soli e mi sono chiesta se tu avessi voglia di passare alcuni giorni con noi”
Trascorrere una settimana in una villa al mare era una occasione imperdibile ed a ciò si poteva ben aggiungere che Francesca era felice di rivedere la sua intima amica dopo tre mesi.
Per liberarsi ha detto con sincerità a Stefano che andava da Rebecca e gli ha detto anche dove mandando un messaggio WhatsApp con la posizione.
Nel pomeriggio è arrivata e Rebecca l’ha fatta entrare abbracciandola forte appena l’ha vista sulla soglia della porta d’ingresso, lì c’era anche un giovane uomo, Pascal, che l’amica, con allegria, le ha immediatamente presentato, era il suo nuovo fidanzato di origine francese. A presentazione fatta con le solite cose spiritose che si dicono in questi casi, i tre si sono sistemati in soggiorno ed hanno discusso di questo e quello e di altre banalità. Poi è arrivata l’ora della cena e Rebecca ha servito un aperitivo ed a seguire degli ottimi piatti.
Più tardi quando il cielo si era fatto già scuro, Rebecca le ha detto che le aveva preparato la camera degli ospiti accanto alla sua e quando è arrivata quasi la mezzanotte le ha augurato la buona notte dicendole che si sarebbe svegliata non prima delle nove il giorno seguente.
Andati tutti a letto, la casa è stata invasa dal silenzio ma Francesca non ha tardato a sentire dei gemiti che pensava fossero un’immaginazione della su testa, poi sforzando le orecchie ha realizzato che non stava sognando. Infatti ha sentito Rebecca gemere piano.
Per capire meglio Francesca ha indossato ai piedi un paio di calze di cotone, ha aperto la porta della sua camera ed è uscita avvicinandosi alla porta dove si sarebbe aspettata di trovare Rebecca e Pascal. In effetti è stato così ma lei si è fermata vicino allo stipite della porta appoggiandosi per reggersi in piedi, questo perché la sua mano si era già infilata tra le cosce per calmare il clito eccitato dalla situazione.
Senza vedere ciò che accadeva nella stanza e cosa facesse Rebecca ed anche Pascal, si è sgrillettata molto essendo arrapatissima al solo sentire i mugugni, mugolii, rantoli e sospiri più o meno profondi nonché l’urlo soffocato in gola di entrambi gli amanti nel momento dell’orgasmo.
Dopo aver messo a suo agio il clito e la figa ed aver capito che anche la sua amica ed il suo uomo avevano finito di scopare, anche lei, tornata silenziosamente a passi felpati in camera, si è addormentata.
Il giorno seguente Francesca al risveglio si è ritrovata sola con l’amico di Rebecca e non ha potuto fare a meno di ricordarsi della notte precedente, ha salutato dando il buongiorno ed è corsa in bagno a lavarsi e rendersi bella.
In cucina Pascal le ha offerto un caffè e poi è andata in camera a scegliere un vestito leggero e colorato ma il tarlo nella mente le fa fare di tutto per chiedere all’uomo perché Rebecca era stata così rumorosa la notte prima. Ha infine deciso di mettersi una gonna molto corta, un perizoma che nascondesse a malapena la fighetta, calze velatissime grigie ed un top molto scollato.
Messasi della crema in viso che le dava un tono chiaro al viso e vestitasi con il suo outfit migliore, ha completato il look con un tocco di trucco.
Per avere notizie Francesca ha deciso che se lui fosse stato riottoso, lo avrebbe sedotto anche perché, visto alla luce del mattino, Pascal era uomo molto bello e molto ben fatto.
“La mia amica, da stronza, non me ha presentato prima perché se lo vuole fare da sola, ma ora dovrà fare i conti con me. É stata proprio stronza!” ha pensato Francesca iniziando a dialogare con Pascal mettendo un tono malizioso nella voce e negli atteggiamenti molto vezzosi.
Tornata in soggiorno Francesca ha trovato Pascal davanti alla TV e le ha detto che le avrebbe servito un altro caffè ed ha aggiunto “No, no, non ti muovere, faccio io!”
Lei si è detta che quella di Pascal era una carineria decisamente inattesa ma ha insistito “No, no, ora faccio io” ed è corsa a prendere e tornare in soggiorno con la caffettiera.
Era una mossa studiata da lei opportunamente e sfruttata in pieno.
Infatti per riempire la tazzina anche Pascal si è chinata con il risultato di fargli vedere attraverso l’ampiezza del suo top le tette nude perché senza reggiseno, poi con mosse molto seducenti si è seduta accanto a lui iniziando a parlare per conoscersi, ma in realtà voleva solo che la prendesse almeno come ha aveva scopato Rebecca la notte prima.
Con il passare del tempo la loro discussione si è spostata su questioni più intime, e lei, prendendo confidenza, lo ha toccato sul braccio, prima con tocchi fugaci, poi la mano, poi ancora con carezze in tutta la lunghezza, infine è passata alla parte superiore della coscia per proseguir all’interno fra le gambe. È stata una vera e propria opera di seduzione in piena regola.
L’effetto non poteva essere una protuberanza nei suoi pantaloni a suggerire un cazzo gonfio ma non totalmente eretto che Francesca ha desiderato ancora di più.
Pascal e lei parlavano come complici di quel che sarebbe accaduto in seguito.
Lui gli ha confessato che Rebecca non ama la sodomia.
Facendo finta di essere sorpresa Francesca gli risponde che non sa se sia meglio scopare il culo o la figa e poi scoppiano a ridere.
Pascal si ha sistemato il cazzo che non voleva stare nascosto nei pantaloni ed ha lanciato l’idea “Se vuoi posso farti il piacere di fartelo provare, che dici?”
Lo sguardo di Francesca era un po’ sorpreso perché non si aspettava una proposta simile in quel momento e lei gli ha risposto con un bacio senza che lui potesse fare niente.
Pascal ha ricambiato e le loro lingue si sono intrecciate in un lunghissimo bacio, le sue mani sono passate sotto il top mentre la mano di Francesca gli massaggiava il cazzo sui pantaloni.
L’essere andato a toccarle le tette a lei è piaciuto ed era l’inizio di quel che lei voleva, per favorire il palpeggiamento ha sollevato l’esiguo top e lui le ha stretto le tette, le ha succhiate in un modo che Francesca, ha dovuto ammettere, essere divino.
La forma e la consistenza di quelle tette hanno spinto Pascal a farle i complimenti e lei, per ricambiare, gli ha slacciato i pantaloni e tirato fuori un cazzo diventato davvero enorme il che le ha fatto sognare che lui fosse estremamente bravo a cavalcarla, ma non era ancora il momento.
Francesca lo ha masturbato delicatamente e si è tuffata di nuovo in un bacio infuocato, si è alzata e si è fatta seguire in camera da letto dove la notte prima lui aveva scopato Rebecca dove lei si è levata la maglietta e la mini gonna restando con solo il perizoma e le calze; ciò era sufficiente per arraparlo e prenderlo in bocca nel momento in cui ha potuto sentire il cazzo gonfiarsi di nuovo per le carezze della sua lingua.
Le dita di Pascal non sono rimaste ferme ma hanno vagato sul perizoma di lei spingendolo da parte accarezzando la fighetta che si è bagnata rapidamente.
Pascal ha fatto sollevare Francesca, mettendole una mano sotto il mento, per baciarle teneramente la bocca e le gli ha mormorato in un orecchio di non aver paura a scoparla in bocca come una puttana.
Francesca si abbassata, ha ripreso il cazzo fra le labbra e lui, sorpreso ma rassicurato, ha iniziato a spingere il suo bel cazzo in fondo. Quel cazzo era così grande che sembrava non potesse stare tutto dentro e la salivazione di Francesca è aumentata di molto andando a colare dalle labbra dandole un’immagine di troia consumata.
Dopo alcuni minuti di pompino, Pascal l’ha messa di schiena e le ha leccato la figa.
“Che fortuna ha avuto Rebecca nel trovare un maschio di quel genere!” ha pensato Francesca che si godeva la leccata.
“Oh sì, leccami! Sì, continua così!” ho mugolato lei.
“Sei una bellissima troia, dimmi se vuoi essere scopata come la tua amica!”
“Sì, chiavami come hai fatto con lei. Te lo faccio diventare duro, vero?”
“Sì, troietta! Ti scoperò come proprio come una troia!”
Le sue parole hanno reso Francesca ancora più arrapata.
Mi piace come parli mentre vengo chiavata, mi fa sembrare ….” E Francesca non è riuscita completare la frase che lui però ha capito perfettamente. Lei ha avuto la prima scarica di piacere che le ha tolto la parola.
L’amante di Rebecca ha pensato che Francesca avesse molta somiglianza con l’amica e non avrebbe mai immaginato di aver preso molte cose da lei.
Intanto le mani Pascal erano tornate su ad afferrare le tette e lei, con una mano, ha messo il cazzo sulla sua figa andando a scuotere il clitoride con il glande.
Appena lui ha avvertito il vuoto tra le grandi labbra, con una spinta in avanti, è entrato in lei facendola gemere più forte.
“Oh sì, prendimi! Ecco è tuo! Fammi godere!” ed ha iniziato a scoparla sempre più velocemente toccando in profondità la figa.
“Sì, sì, chiavami fino in fondo! Aprimi tanto! Mi stai facendo tua! Sbattimi forte!”
“Volevi il mio cazzo, piccola puttana, vero? Scopi bene come la tua amica!”
“Sì, e lo prendo anche in culo! Ti voglio anche lì!”
“Hum, che troia che sei! Dopo mi prenderò cura del tuo culo!”
Pascal l’ha chiavata per molto tempo facendola venire più volte senza che lui godesse.
Ad un tratto le ha detto con decisione “Mettiti in piedi, troia, e aprimi il culo!”
Francesca ha ubbidito ed ha subito allargato i glutei con tutte due le mani, offrendosi ed aspettando che lui la lubrificasse un po’ per poi incularla. Invece ha iniziato a leccarle il culo, poi le ha spalmato del gel sullo sfintere e le ha chiesto “Sei pronta?”
“Sì, dai sì, inculami!” ha risposto lei ed ha sentito il glande forzare l’apertura dello sfintere.
“Oh, mamma mia, quanto è grande! Sembra un braccio! Ti voglio dentro. Scopami fino in fondo!” e si è rilassata spingendo lo sfintere in modo che sembrasse una bocca da scopare e lo ha anche incitato “Sì tesoro, spaccami il culo! Che bello!!”
Pascal la stava chiavando in culo come un matto.
“Dimmi, ti piace? Lo senti il mio cazzo?” ed ha continuato a parlare durante la inculato che è durata per molto tempo portandola ad un sublime piacere di essere sodomizzata.
Tra i suoi ricordi, Francesca non aveva quello di essere mai stata scopata né in culo, né nella figa, da un cazzo di tal genere per la grossezza e per la lunghezza, per non dire poi del modo di farlo. Infatti mai nessuno l’aveva scopata parlando per un così lungo tempo.
Alla fine è uscito dal mio culo e le ha detto “Ora finisci il tuo lavoro con la quella bocca da troia che hai!” cosa che lei ha fatto diligentemente pulendo e succhiando quel grosso cazzo che valeva la pena di essersi fatta allargare il culo oltre modo.
Pascal le ha afferrato la testa e tenendola ferma ha eruttato lo sperma in gola, il che non le ha lasciato altra scelta se non che ingoiarlo.
Il sapore era ottimo e lei ha fatto volentieri ciò che tra l’altro le piace.
Esausto si è steso accanto a lei, le ha accarezzato le tette e la figa come un dolce amante dopo aver fatto l’amore.
Francesca cli ha detto che le è piaciuto come l’ha baciata e che è stato fantastico quel suo cazzo.
“Grazie, anche tu sei così eccitante e almeno offri il culo. Non è da tutte”
Poi hanno deciso di farsi una doccia. Non che ne avessero necessità ma era una scusa per stare ancora a contatto con i loro corpi. Sotto il getto d’acqua lei lo ha succhiato di nuovo e lui le ha preso di nuovo il culo.
Al termine si sono vestiti, lei con dei leggings e un top più decente, lui con i vestiti che aveva indosso prima della scopata.
Quando Rebecca è tornata casa ha chiesto come avessero passato il tempo.
Lei ha detto di essersi fatta una lunga doccia ed essersi occupata del suo corpo senza specificare come. Lui ha detto di aver visto il film che stava ancora scorrendo sulla TV.
Ovviamente Rebecca non ha sospettato niente e sedute sul divano si sono raccontate tante cose tra cui la storia di una indossatrice scoperta a fare a fare la escort clandestinamente mentre il marito si dannava a lavorare.
La discussione a tre non ha lasciato sospettare niente a Rebecca.
Nei giorni seguenti, non appena se ne presentava l’occasione Pascal l’ha scopata più volte e si sono scambiati i numeri di telefono.
A soggiorno è finito Pascal l’ha baciata di nuovo e tornati in città e, poiché Rebecca abita nell’appartamento di Francesca, con questa scusa i due cercano di vedersi regolarmente e lei gli offre sempre il mio culo.
È così che il compagno dell’amica di Francesca è diventato uno degli amanti abituali di cui fin ora Francesca non ha mai fatto cenno a Stefano.

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