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E’ la sera del venerdì di Pasqua, una vettura si dirige verso la riviera ligure, alla guida abbiamo Carlo, quarantacinque anni, titolare di una agenzia di assicurazioni. Un uomo normale, non un palestrato, non un top manager. Ma un padre affettuoso e premuroso. In auto sua figlia Giulia e la sua migliore amica Laura.
Giulia ha vent’anni e, da quando Carlo è rimasto vedovo per un incidente d’auto, è la ragione di vita dell’uomo, tutta la sua vita ruota attorno a lei, ai suoi bisogni, ai suoi desideri. Insieme a loro l’amica del cuore di Giulia, Laura, un anno più grande. E’ stata adottata da una famiglia italiana quando aveva cinque anni, ma è originaria del corno d’Africa.
Giulia è una ragazzina come tante, alta poco più di un metro e sessanta, un seno piccolo, una prima, belle gambe dritte ed un sedere molto sodo per l’assidua frequentazione di palestre e altre attività sportive, un viso regolare e bei capelli castano chiari, mossi. Carlo nello specchietto osserva Laura, lei è una donna splendida, alta oltre un metro e settanta, lunghe gambe magre, caviglie sottili, un seno almeno della terza misura ed un culo magnifico. Lunghi capelli neri, come gli occhi, labbra carnose ed un naso piccolo, non il classico naso camuso dei colored. D’altronde anche la pelle è più caffelatte che scura, il viso è un ovale perfetto con zigomi alti e pronunciati che donano.
E’ una ragazza sfortunata, adottata da una ricca famiglia, dopo alcuni anni il padre è stato nominato direttore del mercato sud americano per una multinazionale. Dapprima restava fuori casa una settimana al mese, poi due, poi passava fuori due mesi ed uno a casa. Poi è scomparso, si è fatto una nuova famiglia in Brasile con due bimbi, inoltre essendo pagato all’estero non versa nessun alimento a Laura ed alla madre, la quale ha un negozio di lingerie ma con la crisi fatica a mantenere la famiglia. Laura è comparsa nella vita di Giulia quando la mamma è morta, dopo poco il padre di lei è sparito definitivamente, quindi la loro amicizia è stata una vera ancora di salvezza per entrambe. E Carlo ha fatto in modo che l’amicizia si consolidasse, Laura è spesso loro ospite, tanto da avere un suo letto sia a casa loro che nella casa al mare dove si stanno dirigendo per trascorrere la Pasqua. Quella ragazzina sfortunata gli ha fatto pena, ma ora è infastidito perché Giulia si è iscritta all’università mentre l’amica ha deciso di cercare lavoro, e racconta le sue prime esperienze nel mondo delle modelle. Giulia la ascolta affascinata e Carlo teme che questi racconti la portino a considerare delle alternative allo studio, mentre lui la desidera laureata, sposata e magari al lavoro nell’agenzia. Ovviamente non esterna queste preoccupazioni, sa che l’unico risultato che otterrebbe è di dare il via a infinite discussioni.
Sono arrivati e, mentre scaricano i bagagli, Carlo non può fare a meno di notare che effettivamente Laura è molto bella, magari non tanto alta da fare la modella per le sfilate, ma sicuramente può sfilare per costumi o lingerie con le curve che si ritrova: questo è il suo pensiero mentre segue l’erotico oscillare delle sue chiappe mentre sale le scale dietro di lei.
“Papi, noi ci prepariamo per uscire, abbiamo appuntamento con dei miei compagni d’Università”
“Chi sono? Dove andate? “
“Non li conosci tutti, uno è Remo quel ragazzo con cui studio ragioneria. Ma non facciamo tardi”
“Vero Carlo, non andiamo a ballare, quindi rientriamo presto.” Interviene Laura, per cui Carlo è un vice padre
“A proposito, hai avvisato tua madre che siamo arrivati?”
“Certo, certo. Tranquillo, già fatto”
Dopo mezz’ora le ragazze sono pronte, Laura indossa dei Jeans che la fasciano come una pelle ed una camicia bianca il cui terzo bottone sembra dover esplodere da un momento all’altro nel tentativo di contenere il seno. Evidenzia una pancia piatta e spalle larghe. Giulia indossa un abito nero, corto che valorizza le gambe snelle ed il sedere scolpito. Entrambe indossano scarpe con tacchi improbabile, inoltre Laura ha raccolto i capelli in alto. E’ uno schianto.
Carlo si complimenta con entrambe e ripete le solite raccomandazioni, quando le ragazze escono lui si sposta sul balcone e le vede allontanarsi camminando sulla passeggiata a mare. Il movimento delle natiche di Laura è ipnotico. “Cazzo, Harley Dean, ecco il nome della porno star che mi ricorda Laura, ora mi guardo un bel video delle sue performance” questo è il pensiero di Carlo; dalla morte della moglie non ha più avuto una storia seria, ma frequenta qualche escort e si distrae guardando filmati porno sui siti più differenti. La mamma di Laura, nel tentativo di risollevare le sorti della sua famiglia, ha anche cercato di costruire una coppia con lui, ma Carlo la trova troppo interessata e materiale. E la cosa non ha avuto seguito, inoltre Giulia non la sopporta.
Nel corso della notte Carlo sente rientrare le ragazze, l’accordo è questo: lui va a dormire con la porta aperta, Giulia quando rientra verifica, se è sveglio lo saluta, altrimenti chiude la porta in modo tale che lui sappia che lei è rientrata. Carlo finge di dormire e guarda l’ora, le due e trenta, effettivamente non è troppo tardi. Sente che vanno in cucina e poi in bagno, quindi cala il silenzio e tutti dormono.
Il mattino successivo Carlo si sveglia all’ora solita, le sette e trenta, poltrisce una mezz’ora e poi decide di alzarsi, può andare a comprare le brioche fresche per le ragazze, la casa ha un bagno grande, monopolizzato dalle ragazze, ed un bagnetto minuscolo che è stato riservato a lui. Prende dei vestiti e si dirige nel bagno per vestirsi quando nota che Laura è già in cucina:
“ Ciao, stai bene? Sono sorpreso di vederti sveglia alle ….. alle otto di mattina” chiede l’uomo
“Ciao Carlo, buongiorno! Sto bene ma mi sono abituata a svegliarmi presto e non riesco più a dormire fino a tardi. Giulia però dorme alla grande” risponde la ragazza con un sorriso. Indossa una maxi canottiera larga, sotto cui si nota che il seno è libero. Dalle ampie maniche si notano le rotondità della mammelle ed i capezzoli deformano la stoffa. La canottiera arriva appena a coprire l’inguine, Carlo è turbato, cerca di non osservare la ragazza per non creare una situazione imbarazzante ma senza successo, il corpo di Laura attira il suo sguardo in modo irresistibile.
“Stavo preparando la colazione” continua a parlare lei, intanto si piega verso la pattumiera per buttare della carta, in tal modo mostra un perizoma nero che si introduce in modo impudico tra le chiappe, lei resta in quella posizione per un secondo o due, fino a quando Carlo riesce a distogliere lo sguardo.
“Ti, ti aiuto io” balbetta Carlo che sente il pene irrigidirsi.
“Grazie, allora io vado a fare pipì, vado nel tuo bagno per non disturbare Giulia”
Carlo prepara la tavola cercando di recuperare il controllo, “Cazzo, che lei mi voglia provocare? E perché?” pensa lui tra se e se. Laura rientra, Carlo nota che posa uno straccetto nero sul tavolo; mentre nel suo cervello si affaccia l’ipotesi su cosa possa essere quello straccetto lei si china nuovamente sulla pattumiera mostrando le due labbra della vagina, gonfie, completamente depilate e lucide. Il tempo si ferma, Carlo non riesce a distogliere lo sguardo e non ha la più pallida idea di cosa fare, mentre lei sembra soddisfatta di vederlo perso con lo sguardo sulle sue intimità. Lentamente si alza e si gira verso l’uomo.
“Carlo, sono anni che mi masturbo pensando a te. Le figlie sono sempre innamorate dei padri, ma i miei non lo meritano, quindi mi sono innamorata di te. Ed ora è il momento di passare dalle fantasie ai fatti” dopo aver detto questo Laura si avvicina a Carlo, gli prende una mano e la porta sulla vagina.
“Senti come sono eccitata, Carlo. Sono fradicia al pensiero di stare con te. Ho dovuto togliermi le mutande tanto erano bagnate” dice indicando la pallottola di tessuto nero appoggiata sul tavolo. Carlo è senza parole, le sue dita toccano l’intimità della ragazza, le labbra della vagina sono umide e si aprono al suo tocco consentendogli l’accesso al paradiso. Laura mugola di piacere mentre lui inizia a massaggiare il clitoride, un barlume di coscienza porta l’uomo a guardare la ragazza con apprensione: non è giusto, lui è molto più vecchio di lei. Lo sguardo è incerto, dubbioso. Laura se ne accorge e allunga le mani fino ai pantaloni del pigiama, li abbassa insieme alle mutande, senza incertezze, fino ai piedi, scoprendo l’uccello di Carlo eretto, duro e turgido.
“Uau, che bella sorpresa abbiamo qui.” Accarezza il cazzo abbassando la pelle e scoprendo il glande, con gli occhi fissi in quelli di Carlo.
“E’ meglio se andiamo in camera tua, dalle finestre qualcuno potrebbe vederci. E non vogliamo dare spettacolo, vero?” Carlo non si è neanche reso conto che, dalle grandi finestre con le tende spalancate per far entrare il sole, affacciate verso il mare, qualche passante potrebbe vedere in casa. Laura lo bacia, le sue labbra sono morbide e calde e la lingua si intreccia con quella dell’uomo, nel frattempo Laura mugola come se stesse godendo, se il massaggio della clitoride la stesse facendo venire. La ragazza si stacca dall’amante e lo conduce verso la camera da letto tenendo ben saldo il suo pene in mano. Carlo è confuso ed eccitato, i suoi timori sono sopraffatti dall’eccitazione, entrati in camera Laura chiude la porta e solleva la tapparella in modo da illuminare la stanza, quindi si abbassa si fronte all’uomo che osserva la scena immobile, estrae la lingua e lecca il pene dalla base fino al glande, inizia a muovere la lingua sulla cappella, bagnandola di saliva, poi infila il pene in bocca e sale e scende su di esso. Ogni volta lo infila più profondamente dentro di se, fino ad arrivare ad averlo infilato tutto, ad avere il naso che tocca i peli del pube dell’uomo. Carlo è sconvolta da questo trattamento, oltretutto nota che Laura con la mano destra guida il suo uccello ma con la sinistra si masturba, sditalinandosi con movimenti veloci e profondi. Laura percepisce che la sua eccitazione stà crescendo, si estrae il pene dalla bocca e, fissandolo negli occhi, gli chiede:
” Sono brava Carlo? “ lui è sopraffatto dell’eccitazione e sussurra “Molto” attendendo il seguito. La ragazza si alza in piedi e sfila la canottiera, mostrandosi nuda. E’ splendida, la vagina è glabra, con le labbra gonfie, quello che viene chiamato un “cameltoe” piuttosto pronunciato. Raccoglie i capelli in una coda di cavallo, fissandoli con un elastico che aveva al polso, quindi spinge l’uomo a sdraiarsi sul letto, Carlo è imbambolato e non nota il sorriso di trionfo che Laura ha dipinto sul volto. Lei gli sale sopra, in un sessantanove e lo incita:
”Dai Carlo, leccami, leccami. E’ tanto che lo desidero, fammi godere!” Carlo subito lecca la figa della ragazza, le labbra si aprono scoprendo il clitoride che lui inizia a leccare e succhiare alternativamente, provocando dei sospiri di piacere in Laura, che si bagna abbondantemente. “Cazzo quanto cola” pensa Carlo mentre succhia i suoi umori, incredibilmente dolci. Dopo essersi goduta un minuto di questo trattamento Laura decide che è il momento di tornare ad occuparsi del suo amante: dapprima lecca la cappella, facendogli percepire per bene la lingua che la insaliva, quindi prende le ginocchia dell’uomo e le porta in alto. In tal modo si trova con le palle davanti alla bocca, le lecca e le insaliva, poi scende fino allo sfintere che inizia a leccare e bagnare abbondantemente con la saliva. Carlo è sorpreso, non è la prima volta che riceve questo trattamento, ma le altre volte si è trattato di escort professioniste e non di una ragazza così giovane. La lingua di Laura cerca di entrare dentro di lui.
“Anche tu, leccami il culo anche tu, porco” lo incita la ragazza mentre piega il bacino offrendo lo sfintere alla sua lingua. Carlo non se lo fa ripetere ed inizia a leccare il buchino raggrinzito della ragazza, lo sente caldo e morbido, tanto che indurendo la lingua riesce a penetrarlo. Laura intanto ha lubrificato abbondantemente lo sfintere e infila un dito dentro, Carlo è sorpreso, non lo aspettava, il dito entra tutto in lui, dandogli un brivido d’eccitazione. Laura lo sente irrigidirsi e lo incita:
“Dai porcone, fallo anche tu lavorami il culo.” Carlo penetra la ragazza con il dito indice, senza nessuno sforzo e senza provocare lamentele, Laura si limita a sospirare di piacere, ma lei ha capito che lui è ormai prossimo all’orgasmo, smette di stimolarlo e si solleva da sopra a lui, gli porge i capezzoli da succhiare. Capezzoli duri come pietre, quindi gli sale a cavalcioni sopra e si impala sul suo uccello, infilandolo fino alla radice dentro di se.
“Scopami Carlo, sono anni che sogno questo momento. Voglio il tuo cazzo dentro di me, scopami!!”incita la ragazza che lo bacia selvaggiamente, infilando tutta la lingua nella sua bocca, succhiandogli le labbra, leccandogli il collo e le orecchie, senza smettere di scoparlo alternando movimenti in alto e basso a rotazioni del bacino.
“Sto per venire, sto per venire” la avvisa l’uomo in preda all’eccitazione, Laura sorridendo risponde:
“Riempimi, voglio la tua sborra dentro di me, riempimi porcone!” a quelle parole Carlo esplode in un orgasmo travolgente. Uno, due, tre getti dentro la ragazza che continua a muoversi su di lui fino a quando lui non la prega di fermarsi, l’eccitazione si è trasformata in un senso di fastidio, quasi di dolore. Lei si alza da sopra l’uomo e riprende a baciarlo, con dolcezza dapprima e poi con passione. Lui le stringe i seni, le pizzica i capezzoli.
“Si, fammi male, fammi godere ancora, sognavo di essere la tua troia, fammi quello che vuoi!” lo incita lei. Si baciano per alcuni minuti, le mani di Carlo esplorano il corpo della ragazza, poi lei si solleva su un gomito, lo fissa negli occhi e si abbassa sul pene, infilandolo in bocca e leccandolo, succhiando tutti i loro umori. L’uccello torna ad indurirsi e lei si impala a smorza candela su di esso, Carlo è sconvolto, lei riprende a cavalcarlo mentre lo bacia e lo incita a stringerle le tette, a metterle un dito in culo, a possederla in ogni modo lui desideri. Carlo non ha mai avuto una amante così passionale, riesce solo ad eseguire quanto lei gli chiede, la cavalcata dura a lungo, fino a quando Carlo non sente nuovamente l’orgasmo avvicinarsi.
“Laura, sono pronto a venire” la avvisa con un filo di voce, provato da tanto piacere, lei si alza da sopra l’uccello e si infila in bocca il cazzo dell’uomo, lo pompa fissandolo negli occhi, quindi solleva la testa:
“ Ti lavoro il culo, amore? Ti piace se ti massaggio la prostata?” Carlo riesce a malapena a fare un cenno di assenso che un dito lo penetra, subito sente l’orgasmo crescere e sborra nuovamente. Laura beve tutto il suo seme continuando a muovere il dito dentro il suo culo, si solleva e senza smettere il movimento dice:
“Questa sì che è una colazione da regina”, Carlo è stanco, le ferma la mano e la allontana da sé. Laura lo guarda, è chiaro che l’uomo è provato, allora lei si alza dal letto e lo bacia, quindi infila la canottiera, lo saluta ed esce, Carlo crolla in un sonno popolato da incubi.

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Dopo la mattinata così movimentata la giornata trascorre tranquilla, Laura sembra la stessa di sempre, Carlo è sconvolto ma cerca di mascherarlo. Pranzano al ristorante e il pomeriggio lui si concede un ulteriore sonnellino, le ragazze escono per trovarsi con amici. Alle otto si ritrovano per cenare e Giulia avvisa che andranno in discoteca con i soliti amici, Carlo si prodiga in raccomandazioni. Alle dieci escono di casa, Giulia indossa un mini abito nero, che lascia le spalle scoperte, con la gonna larga e scarpe con un tacco altissimo, anch’esse nere. Laura è bellissima, indossa un abito bordeaux, incrociato sul seno che arriva a metà coscia, con le scarpe che indossa sfiora il metro e novanta, inoltre ha i capelli raccolti in una coda alta, sembra una valchiria. Nera. Mentre escono Laura fa l’occhiolino a Carlo che arrossisce.
Da solo Carlo cerca di riordinare gli eventi della giornata e vorrebbe capire cosa lo attende, cosa è giusto fare. Teme che Giulia scopra quello che è avvenuto, potrebbe viverlo come un tradimento, sarebbe terribile, ad un certo punto Carlo si stende sul letto e scivola nel sonno, nel dormiveglia sente le ragazze rientrare, controlla l’ora. Sono le sei passate, orario solito da discoteca. Riprende a dormire, un sonno popolato da sogni. Ad un certo punto sogna che gli stiano facendo un pompino, apre gli occhi: cazzo gli stanno facendo un pompino. Al buio vede la testa di Laura che sale e scende sul suo cazzo, infilandolo in bocca.
“Ciao Papino, accendi la luce, voglio vedere le espressioni di piacere sul tuo volto” Laura si rivolge a lui, che, in trance accende la luce sul comodino. La ragazza indossa la canottiera del giorno precedente, lavora in suo cazzo con grande abilità, leccandolo e succhiandolo, facendolo entrare tutto quanto dentro la bocca, tanto da arrivare alla gola. Con la mano destra si masturba. Carlo si solleva sui gomiti ed osserva la scena, Laura è veramente brava, inoltre lo fissa negli occhi, quasi a provocarlo.
“Scusa se ti ho svegliato, amore. Ma non riuscivo a dormire, la mia fichetta aveva voglia di te, e così ho deciso di venire a trovarti, senti come sono bagnata” gli dice, quindi gli monta sopra portando la sua vagina all’altezza della bocca dell’uomo. Carlo le succhia il clitoride, dopo un paio di minuti lei inizia a tremare, in preda all’orgasmo. Un flusso di liquido esce dalla vagina, tanto abbondante che Carlo fatica a leccarlo tutto.
“Oh mio Dio, mi fai godere amore, mi fai spruzzare come una fontana” si complimenta Laura. Invita l’uomo a sollevarsi, appoggiando la schiena alla testiera del letto, quindi lei si impala sul suo cazzo dandogli la schiena. Lo spettacolo del suo bacino che balla sul cazzo, alternando sali e scendi a rotazioni e sfregamenti è arrapante, Carlo appoggia le mani sui fianchi e le apre le chiappe, lo sfintere si apre morbido e sembra chiamare l’uomo che lo penetra con un dito, muovendolo al ritmo dell’amplesso.
“Oh siiii, così, scopami, scopami” lo incita Laura “riempimi la figa, voglio sentirla piena della tua sborra” queste parole eccitano ulteriormente l’uomo che inizia a godere, stringe i seni della ragazza con forza, tanto che lei mugola per il piacere e per il male che lui le impone. Lei continua a muoversi sul suo cazzo fino a quando lui non si accascia, cercando di riprendere il controllo della respirazione. Laura con rapidità si alza, si gira ed inizia a baciarlo, a leccargli il collo, i capezzoli, le orecchie. E gli parla.
“Amore, mi hai fatto godere! Sapessi quanti anni erano che aspettavo di sentire la tua sborra dentro di me! Tutte le adolescenti si innamorano di un professore, qualcuna del padre. Io mi ero innamorata di te. Tanto che Giulia lo ha capito ed è un po’ gelosa. Quello che facciamo dev’essere il nostro segreto, lei non dovrà mai saperlo, non voglio perdere la sua amicizia. Giurami che non le dirai mai nulla” Carlo è sorpreso, lei gli offre su un piatto d’argento la soluzione ai suoi timori, alle sue paure. Sembra un miracolo, lui la bacia ed acconsente alle sue richieste, dopo una lunga pausa lei lo guarda con occhi maliziosi, quindi si abbassa e ricomincia a succhiargli l’uccello.
”Che buono, ha il sapore di noi due, del nostro piacere. Te lo lavo tutto” dice mentre si infila tutto l’uccello dentro la bocca, Carlo è sorpreso dall’abilità della ragazza, così giovane e così disinvolta. Dopo averlo pulito ed aver leccato i coglioni per diversi minuti lo invita a sollevare le ginocchia, portandole al petto, e gli lecca lo sfintere, quindi lo penetra con un dito.
“Papino, ti posso chiamare papino vero? La tua troietta ora ti lavora il culetto, come ti piace, porcellino. Ieri hai sborrato come una fontana” mentre riprende a succhiarlo muove il dito dentro di lui, in pochi minuti lo porta sull’orlo di un nuovo orgasmo, Laura solleva la testa dall’uccello, senza smettere di muovere il dito dentro di lui e gli parla di una cosa che gli sta molto a cuore:
“Papino, ho bisogno del tuo aiuto. Tra me e mia madre le cose non vanno bene. Non è questione dei soliti litigi tra madre e figlia, ormai bisticciamo ogni giorno, lei mi picchia ed è isterica, vuole che esca di casa ma fin quando la mia carriera di modella non decolla non posso pagarmi un affitto. Giulia mi ha detto che avete un appartamento vuoto in città, non potresti affittarmelo ad un prezzo di favore? Te lo terrei pulito, ti prego papino”. E’ l’alloggio della famiglia di Carlo, è ubicato sopra la sua agenzia assicurativa, è vuoto da alcuni anni, dopo la morte della nonna. Carlo è titubante, si trova in una situazione imbarazzante, nudo, con le ginocchia rattrappite sul petto e la ragazza che gli massaggia la prostata, non gli pare il momento per affrontare questa situazione, inoltre non vuole intromettersi in liti di famiglia. Cerca, per quanto possibile in questa situazione, di opporre argomenti di buon senso: è normale che vi siano scontri tra genitori e figli, questo non vuol dire che non ci si voglia bene; probabilmente è una crisi legata al desiderio d’autonomia di Laura ma la situazione rientrerà quando Marina (sua madre) si renderà conto che lei è cresciuta, non è più una bambina, ma non è facile fare ragionamenti di buon senso mentre ti fanno una pompa con massaggio prostatico. E Laura non gli permette di sorvolare sull’argomento, lo incalza. Ormai il movimento del dito di Laura dentro il culo non lo imbarazza più, le sensazioni che lui prova sono sempre più gradevoli. Più volte Laura lo porta fino all’orlo dell’orgasmo per poi fermarsi e riprendere l’argomento dell’appartamento. Carlo non ha nessuna intenzione di continuare così, vuole godere, ne ha bisogno; tutto il suo corpo è teso alla ricerca del piacere da ormai troppo tempo, le gambe rattrappite gli fanno male, il cazzo è gonfio come non mai, in questa situazione Laura introduce, con un tono roco, eccitato, un argomento decisivo, ansimando come in preda all’eccitazione:
“Pensa papino …. potremmo vederci in pausa pranzo ….. anche tutti i giorni. Quanti bei giochini potremmo fare …. Ti farei godere tutti i giorni che tu vuoi. Ti piace godere, non è vero. Porcellino!” dopo aver pronunciato queste parole Laura accelera il ritmo sia del pompino che il movimento del dito, che ormai entra nel culo dell’uomo completamente e Carlo gode, il corpo scosso da brividi trema, salta sul letto, con il bacino spinge per entrare ancora di più dentro la bocca della donna. A fatica evita di gridare, si limita ad un “Si amore, tutto quello che vuoi, fammi godere, fammi godere!” prolungato e ripetuto, Laura riceve tutto il suo sperma in bocca, tutto, fino all’ultima goccia. Si sporge verso di lui, gli mostra la bocca piena di sperma ed ingoia; Carlo vede chiaramente il movimento della laringe che lascia transitare il suo seme. Quindi Laura si lecca le labbra, fissandolo negli occhi, “Che porca! Come è possibile che a ventuno anni sia così porca” pensa Carlo.Ma lei lo sorprende ancora: lo bacia, infila la lingua nella sua bocca. Il sapore che sente Carlo è forte, aspro, si rende conto che residui del suo sperma sono ancora presenti, ma la cosa lo eccita anziché disturbarlo. Dopo questo secondo orgasmo Carlo e Laura sono abbracciati, sul letto, l’uomo cerca di godere dei momenti di relax, per recuperare le forze, Laura vuole la conferma di aver ottenuto il suo scopo:
“Allora, amore. Preferisci che ti chiami amore o papino? Papino mi sembra più ….. da maiala, non credi?” Carlo non può che confermare che papino è un nomignolo che lo eccita, che introduce un ulteriore elemento di proibito nel loro rapporto.
” Siamo d’accordo papino, mi aiuterai, aiuterai la tua troietta? Vedi che sono MOLTO brava a ricompensarti” Carlo non può far altro che acconsentire, l’idea di godere nuovamente di quella ragazza bella e terribilmente brava a letto gli occupa ogni anfratto del cervello.
“Grazie, papino, sapevo che mi avresti aiutato come tante altre volte. Non ti pentirai” E, a suggello di queste parole infila la lingua nella bocca dell’uomo e riprende a massaggiargli il cazzo che rapidamente riprende ad indurirsi. Laura sorride, è stato più semplice di quanto pensasse, ora Carlo non potrà negarle questo “favore” in nessun modo, è troppo coinvolto nei suoi giochi erotici.

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La mattina Carlo dorme fino a mezzogiorno, come Laura. Giulia si alza poco prima di loro, la trovano sul divano che li osserva, imbronciata.
”E’ questa l’ora di svegliarsi? Il mattino ha l’oro in bocca e voi lo sprecate così, a dormire” Carlo e Laura scoppiano a ridere e ribattono a Giulia che lei è sempre l’ultima ad alzarsi. Il tono è scherzoso, Carlo si tranquillizza, per un attimo ha temuto che Giulia avesse capito cosa era successo. Decidono, vista l’ora, di organizzare un brunch mischiando dolce e salato.
Durante il pranzo Giulia riceve dei messaggi ed una telefonata:
”Papi, i nostri amici organizzano per andare a Montecarlo, partiamo tra poco. Probabilmente faremo serata, non ti spiace se ti lasciamo solo per cena, vero?” Carlo chiede informazioni su chi sono gli amici, dove vanno, quante macchine. Insomma le solite domande, ma è subito chiaro che possono andare a patto di rientrare non troppo tardi e di tenerlo informato sull’evolversi della giornata. A quel punto Giulia annuncia che andrà in bagno a fare la doccia per prima.
Restano Carlo e Laura in cucina, lei indossa la canottiera da basket, quando si gira di profilo si vedono i capezzoli. Si alza per posare i piatti nel lavello, passando dietro Carlo si china econ la bocca attaccata all’orecchio gli sussurra:
”Ho visto che ti piace la maionese, ora guarda come la uso” infila due dita nel barattolo della maionese e le estrae coperte dalla salsa, si siede in punta sulla sedia, spalanca le cosce, con la mano sinistra scosta il perizoma scoprendo la figa. Quindi infilale dita, piene di maionese, dentro di se e le muove frenetica, stimolando il punto G. Carlo osserva ipnotizzato, dopo un paio di minuti un getto di umori schizza dalla vagina della ragazza, che a fatica reprime dei gridi di piacere.Laura si riprende in fretta, Giulia ha finito la doccia ormai, e si dirige verso la camera, porgendo prima le dita da succhiare a Carlo. Lui è allibito ed eccitato. Dopo che Laura si è allontanata si affretta a pulire il pavimento per cancellare le tracce dell’orgasmo della ragazza.
Dopo che le ragazze sono partite Carlo si concede del tempo per meditare sugli avvenimenti degli ultimi giorni: la situazione è pericolosa, se Giulia scoprisse cosa è successo che reazione avrebbe? Che figura farebbe lui, un uomo di quasi quarantasei anni, se si sapesse che ha rapporti sessuali con una ragazza dell’età di sua figlia? Cosa penserebbe la gente? Farebbe la figura dell’approfittatore? Ed inoltre la sistema in un appartamento, come una mantenuta? I problemi che si presentano a Carlo sono tanti ed all’apparenza insormontabili. Dopo aver trascorso alcune ore a macerarsi in questi pensieri Carlo esce per prendere una boccata d’aria e bere un aperitivo. Raggiunge un locale dove, in estate, è solito andare con i suoi amici. Oggi non vi è nessuno che conosce, si accomoda al bancone e ordina un Long Island, come aperitivo è forse troppo alcolico, ma ha bisogno di qualcosa di forte. Il barista lo riconosce e scambiano due chiacchiere, la stagione, i programmi per la primavera. Ad un tavolo sono seduti due signori con i capelli bianchi, accompagnati da due splendide ragazze che dimostrano venticinque anni al massimo. Carlo li osserva, seguendo i suoi pensieri, quando il barista interviene dicendo:
“Belle ragazze, vero? Sono le amichette di quei due signori. Beati loro che possono permettersi due ragazze così giovani” Carlo è colpito dal tono d’invidia dell’uomo. Lui continua:
“D’altronde …… ha notato la cassiera? E’ bellissima e vive con il nostro proprietario. Lui ogni anno cambia cassiera ed amica. Una stagione e via” Carlo la osserva, la ragazza è veramente molto bella, dev’essere slava, capelli lisci, scuri, occhi chiari e labbra carnose. Un seno esplosivo completa quanto è possibile vedere dato che è seduta dietro il registratore di cassa, il barman prosegue:
“Per potermi permettere delle ragazze così devo vincere al Superenalotto” conclude ridendo, anche Carlo sorride. Le considerazioni che ha sentito rinfrancano Carlo, forse anziché pensare agli aspetti negativi deve considerare gli aspetti positivi del suo rapporto con Laura, in tutta la sua vita non ha mai avuto una amante bella e disinibita come lei. Perché dovrebbe rinunciarvi. In quel mentre squilla il telefono, è Giulia:
“Papi, ciao. Tutto molto bene, Montecarlo è magnifica, ora andiamo a cena e poi andiamo a ballare. Per non farci viaggiare di notte il papà di Filippo si è offerto di ospitarci, tanto ha posto. Possiamo papino? Anche perché altrimenti non sapremmo come rientrare io e Laura!” Carlo non è entusiasta, oltretutto domani vorrebbe partire in pausa pranzo per sfuggire al traffico, ma Giulia insiste:
“E dai papino, stai tranquillo, tanto sono insieme a Laura. Lei controlla che mi comporti bene! Ci controlliamo a vicenda” Carlo acconsente, dopo aver riattaccato un pensiero gli attraversa la mente; Giulia prima di oggi non lo ha mai chiamato “papino” ma sempre papi. Che ci sia dietro lo zampino di Laura in questo nomignolo?
Il lunedì Carlo si sveglia presto, la notte è stata agitata, ha sognato Laura e si è svegliato eccitato. La notte ha ricevuto dei WA da Giulia per tranquillizzarlo ed un video da Laura gli mostrava come fossero vestite per la serata: veramente carine, ma gli hanno ricordato le due mantenute del bar. E questo pensiero lo ha turbato.
Speriamo che arrivino puntuali per ora di pranzo, oggi è previsto un traffico da delirio, a volte ha fatto venti chilometri di coda, l’unico modo per evitarla è partire presto.
Alle due non sono ancora arrivate e i loro cellulari non sono raggiungibili, Carlo è incazzato nero. Finalmente alle quattro gli scrivono che stanno arrivando, lui non risponde. Alle cinque le vede arrivare su una Bentley con autista, scendono ed entrano in casa. Giulia indossa gli occhiali da sole e si lamenta di non sentirsi benissimo, mentre Laura è in piena forma. Carlo non riesce ad arrabbiarsi con la figlia, la accompagna a letto e le dice che partiranno domani mattina presto, in modo da essere a casa per le otto, chiede a Laura se deve avvisare la madre, lei scuote la testa e Giulia spiega:
“Laura e sua madre attraversano un brutto momento, papino.” Giulia si addormenta, Carlo esce con Laura e le chiede cosa sia successo.
“Ieri, dopo la discoteca, siamo salite sulla barca del padre di Fil, che ci ospitava. Lui era ancora nel salone con degli amici e ci siamo fermate a bere e scherzare. Fino all’alba, Giulia deve aver esagerato con lo champagne e non è riuscita a dormire. Ecco spiegata la grande stanchezza di oggi. Carlo non è convinto che non vi sia altro, ma non riesce ad indagare ulteriormente. Laura si è inginocchiata di fronte a lui, gli ha aperto i calzoni ed ha estratto il pene, che già accenna a risvegliarsi.
“Papino, mi è mancato il tuo cazzo. Ho proprio voglia di coccolarlo un po’” dichiara la ragazza estraendo la lingua e leccando il glande con voluttà. Man mano che il pene si inturgidisce lei lo infila in bocca, poi lo estrae e lo lecca, partendo dallo scroto fino a soffermarsi sull’uretra. Ripete la manovra diverse volte, fino a quando il cazzo è al suo massimo turgore e completamente insalivato. Sono in corridoio, se Giulia aprisse la porta della sua camera si godrebbe lo spettacolo del padre spompinato dalla sua amica del cuore dalla distanza di un metro. Carlo invita la ragazza a sollevarsi e la guida nella sua camera, solo in quel momento nota che lei ha avvolto la gonna in vita e con la mano libera si sta sgrillettando dopo aver scostato il perizoma. La tocca, è fradicia, aperta ed eccitata. Lui le accarezza la figa, sente il clitoride duro, scende fino alle piccole labbra e le entra dentro. Con il dito cerca il punto G, quando individua quel punto spugnoso, inizia a sfregarlo con il polpastrello, la ragazza ha un sussulto, chiude gli occhi e si gode il massaggio. Con l’altra mano Carlo le stringe un seno, le pizzica il capezzolo, lei dapprima si lamenta piano, poi inizia ad accelerare la respirazione e a gemere. A quel punto Carlo la fa distendere sul letto, le solleva le gambe portando le caviglie intorno al collo e la penetra, dopo pochi colpi lei inizia a godere, mugolando più forte, emettendo urletti di piacere, Carlo le chiude la bocca per evitare che svegli Giulia.
Lei dimena la testa, trema e muove il bacino verso l’uomo, per sentire la penetrazione al massimo, lui le libera la bocca e Laura può parlare:
“Sfondami papino, ti sento fino all’utero. Sfondami, e riempimi, voglio che mi riempi di sborra. Porco, sborrami dentro ………… ohhhh” Carlo gode, dopo il primo getto estrae l’uccello, le lascia abbassare le gambe e porta l’uccello tra le tette di Laura, bagnandole con il suo seme. Lei apre le labbra, invitante, e lui le scopa la bocca, con irruenza, con il pene che torna completamente turgido, fin quasi a soffocarla, sembra lui voglia dominarla, ma lei non intende lasciargli l’iniziativa. Con la lingua lecca tutto il cazzo, fino ad arrivare ai coglioni, che infila in bocca e succhia, quindi si infila tra le gambe a leccargli lo sfintere, lo insaliva e lo viola con il dito medio, che introduce prima per una, poi per due falangi e poi entra fino alla base dentro di lui. Carlo è sorpreso, dalla rapidità dell’azione di Laura e dal senso di riempimento che il dito gli procura. Ora Laura muove il dito dentro il culo dell’amante mentre con l’altra mano si impossessa del suo cazzo e se lo porta nuovamente alla bocca:
”Porcone, ti piace avere il culo pieno, vero?” Carlo muove la testa facendo cenno di sì, la bocca spalancata ad aspirare più aria possibile. Laura lo pompa con frenesia, la lingua gli stimola la cappella mentre le labbra sono strette sull’asta, il massaggio della prostata continua. In breve Laura sente il flusso dello sperma salire lungo l’asta, estrae quasi completamente il pene dalla bocca, stringendo le labbra intorno alla cappella. In tal modo riceve il seme di Carlo che con la mano destra si impedisce di urlare per il piacere mentre si svuota completamente, è appagato e stanco.
Laura si solleva in ginocchio sul letto, lo guarda in modo provocante ed apre la bocca, mostrando che è piena della sua sborra. Quindi inghiotte e si lecca le labbra.
“Papino mio. Da domani ci divertiremo da matti, vedrai. Sarò la tua troia” a queste parole, dette con un tono lascivo mentre lo splendido corpo, nudo, di Laura è davanti a lui, Carlo è attraversato da un brivido. Eccitazione ed un pizzico di paura, questa ragazza è incontenibile.

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Carlo è in ufficio, da quando è entrato è stato sommerso dai problemi e dalle grane, solo ora ha il tempo di guardare l’orologio, quasi mezzogiorno, deve chiamare Laura. E’ molto titubante, al rientro dal mare, dopo aver lasciato Laura a casa sua, ha accennato a Giulia che la sua amica gli ha chiesto un aiuto per superare le difficoltà con la madre, che vorrebbe trasferirsi temporaneamente nell’alloggio disabitato che era della nonna. Giulia lo ha fissato con uno sguardo sarcastico ed ha detto: “Laura sa sempre come ottenere quello che vuole”. Alle sue richieste di chiarimenti gli ha risposto che era solo una battuta e, visto che lui insisteva e chiedeva notizie sui dissapori tra laura e la madre, gli ha detto di chiedere direttamente a Laura.
Entra la segretaria:
“Dottore, in sala d’attesa c’è la signorina Laura ….. che dice di avere un appuntamento” cazzo non ha perso tempo, pensa lui dirigendosi verso il salottino.
Laura è in piedi, con due valige enormi, indossa un impermeabile grigio, lungo, chiuso con tre bottono. E’ bellissima, un volto perfetto, labbra carnose, alta oltre il metro ed ottanta con i tacchi che indossa. Capelli neri, lisci, sciolti sulle spalle assomiglia molto ad Harley Dean, la pornostar. Si salutano, lei si scusa ma la madre la ha buttata fuori di casa, quindi ha preso un taxi ed è venuta senza attendere una conferma. Carlo torna in ufficio a prendere le chiavi dell’appartamento e la aiuta a portare le valigie in ascensore, mentre salgono sono stretti e lei struscia il seno contro il braccio dell’uomo, come fosse una cosa casuale, ma fissandolo negli occhi. Carlo si eccita, arrivati al piano apre l’appartamento. L’odore di chiuso colpisce le narici, Carlo porta dentro le valigie ed apre le tapparelle:
“L’appartamento è da pulire, ma è spazioso e in ottime condizioni. Qui ci sono il frigorifero, i fuochi per cucinare e la dispensa. Purtroppo è tutto vuoto, l’appartamento è disabitato da anni”
“Non preoccuparti papino, ci penso io. Lo pulisco a fondo e faccio la spesa” Carlo gli mostra le altre stanze:
”Questo è il televisore, è anzianotto ma funziona. Questa è la camera da letto matrimoniale, questa era la mia camera e questo è il bagno, non c’è la doccia ma la vasca. E la lavatrice” Laura sorride, l’arredamento è vecchio, pesante, in legno scuro, degli anni settanta, le tende sono terribili, con fantasie floreali e piene di polvere. Ma la casa è sua e lei è finalmente indipendente, compie una piroetta ridendo, felice. Quindi guarda Carlo con uno sguardo inteso, apre il soprabito e lo getta su una sedia. Indossa solo un completo di lingerie bianca, un reggiseno formato da alcune fasce di tessuto che lo sostengono lasciando i capezzoli scoperti, un reggicalze dello stesso tessuto a cui sono agganciate delle calze velate, nere, ed un perizoma anch’esso composta da diverse strisce di tessuto che si infilano tra le chiappe e che davanti sono ornate da un triangolino ridottissimo che copre la vagina. La mise è completata da stivali neri, alti al ginocchio e con tacco e plateau. E’ bellissima, eccitante e sexy. Carlo resta a bocca aperta, incantato.
“Papi, ho scelto questa mise per te, per ringraziarti della tua generosità e per mostrarti che hai fatto la scelta giusta, non te ne pentirai mai” si avvicina a lui stringendo i seni con le braccia, spingendoli avanti, i capezzoli appuntiti, lui li lecca, li succhia. Intanto lei gli slaccia la cintura ed apre i calzoni, quindi, fissandolo, si abbassa, estrae il pene ed inizia a leccarlo per tutta la sua lunghezza.
“Sono la tua troia papi, ti farò godere come non hai mai goduto. Dimmi che sono una troia” lo provoca la ragazza, fissandolo intensamente e con fare seducente. Con la mano destra lo sega mentre la sinistra è scesa tra le sue gambe e si muove sul clitoride, eccitandola.
“Sei una troia Laura, la mia troia. Mi fai morire d’eccitazione, puttana” lei si alza e continua a segarlo.
“Guarda il mio culo, non trovi sia bellissimo? Ed aspetta il tuo cazzo, guarda che bello, senti che sodo” e così dicendo si sculaccia, con forza. Quindi si mette sul letto, alla pecorina, ed inizia a contrarre i glutei, a oscillare. Carlo è eccitato, e cerca di massaggiare sfintere e vagina con la sua cappella. Quando la passa tra le grandi labbra queste si aprono, eccitate, e lo lubrificano. Arriva fino a sfregare il clitoride, Laura sembra apprezzare questa stimolazione e continua a muovere le chiappe per aumentare le sensazioni.
“Ora leccami, fammi godere papi, oggi voglio sborrarti io in bocca” dice la ragazza mentre si gira, schiena sul materasso e gambe spalancate, tenute alte dalle mani che afferrano le caviglie. E’ completamente esposta, la vagina con le grandi labbra aperte, bagnate dall’eccitazione, ed il clitoride scappucciato. Carlo si inginocchia sul materasso ed inizia a leccare la figa della ragazza, partendo dalle grandi labbra fino al clitoride e poi giù, fino allo sfintere che freme alla carezza della sua lingua.
“Lavorami il culo, mi piace. Mettici un dito e lavoramelo” lo incoraggia Laura che, con la testa rialzata da un cuscino lo guarda e ansima per l’eccitazione ed il piacere.
“Cazzo, che troia che è questa…” pensa Carlo, così eccitato che il cazzo gli fa quasi male, da tanto è duro. Esegue quanto richiesto dalla sua amante, e così, mentre la lecca, introduce un dito nel culo della ragazza. Le entra dentro senza sforzo, lui lo infila tutto e poi lo ruota strappandole dei gridolini di piacere. Le dita diventano due, mentre la lingua continua a leccare la vagina senza sosta. Laura cola abbondantemente, tanto da bagnare le lenzuola, e continua a incitare l’uomo: “Non ti fermare, non ti fermare ……….. sto per venire ….. “ il ventre inizia ad avere delle contrazioni, le dita nel culo entrano ed escono frenetiche. Arriva l’orgasmo, Laura trema, muove il bacino, attira la testa di Carlo con le sue mani verso di se, quasi volesse farlo entrare dentro la figa. E urla, cazzo come urla. Carlo è quasi spaventato dai suoi lamenti e dagli suoni che emette. La donna impiega trenta secondi a riprendersi dai tremiti, poi guarda l’uomo con occhi liquidi, lascivi: “Papi, mi hai fatto squirtare come una fontana. Sei stato grande” e dopo queste parole lo bacia con una furia ed una passione incredibile.
Carlo rientra in ufficio alle due e mezza, dopo aver fatto ancora l’amore con Laura ed aver mangiato un tramezzino al bar. E’ su una nuvola, appagato, felice. Si sente ringiovanito dal tempo passato con Laura, una amante incredibile, calda e dolce. E’ molto felice di averle concesso l’appartamento, sogna un rapporto duraturo e piacevole con questa ragazza così giovane e così passionale.

Sono passati 15 giorni da quando Laura si è trasferita nell’appartamento che Carlo le ha, “generosamente” concesso. E le cose non sono andate esattamente come lui si attendeva. Laura si è resa irreperibile, non risponde alle chiamate né ai WA, non ha mai più avuto incontri erotici con l’uomo che ora è incazzato. Ancora più incazzato per aver scoperto che lei ha cambiato le serrature dell’appartamento, quindi lui non può entrare. Ancora più incazzato perché Giulia, che ha colto il suo nervosismo, alle sue richieste se vedesse ancora Laura ha risposto con un ironico:

“Io sì, papi. Perché, hai qualche problema? Non preoccuparti che se ha bisogno sarà lei a cercarti” che denotava un tono irridente della figlia, forse abituata ai comportamenti dell’amica.

Ancora più incazzato perché ieri ha, del tutto casualmente, incontrato la mamma adottiva di Laura. Quella che la ha cacciata di casa. E quando lo ha visto gli si è avvicinata, lui temeva una scenataccia, invece lo ha abbracciato e si è fatto offrire un caffè. Seduti al tavolino di un bar ha raccontato le motivazioni della cacciata di Laura:

“Circa un mese fa, era un giovedì qualsiasi, sono uscita di casa per andare ad aprire il negozio, Laura dormiva ed il mio compagno era partito presto per recarsi in un cantiere dove lavorava come geometra. Parto e mi accorgo di aver scordato l’ordine della merce, l’ordine per i saldi estivi. Vado in ufficio, apro alla commessa e risalgo in macchina per tornare a prendere l’ordine da scansionare ed inviare. Arrivo a casa che son o le nove e trenta, nel posto auto di fianco al mio, vedo il pick up del mio compagno. Un brivido mi scende lungo la schiena entro nel condominio, salgo le scale a piedi ed entro silenziosamente nel mio appartamento. Subito sento dei mugolii femminili, mugolii d’eccitazione. La camera di Laura è vuota, mi affaccio sullo spigolo della mia stanza e, sul letto, vedo Laura che incita il mio uomo, lui è in mezzo alle cosce e la fotte con energia, chiamandola troia, puttana, vacca e lei sembra gradire questi insulti. Dopo pochi minuti, per evitare che lui goda, Laura si solleva, si mette alla pecorina e guida l’uomo a scoparla da dietro. In questo modo lei è di fronte allo specchio dell’armadio e probabilmente mi vede. Lei inizia a gridare; con mia madre da quanto non scopi, porco. E lui dice da tre settimane, da quando tu me lo hai impedito. Con me godi di più, maiale. Lei insiste ad incitarlo e, contemporaneamente umilia me. Quindi si gira lo succhia fino all’orgasmo, riceve il suo seme in bocca e, con la bocca piena di sborra lo bacia, infilando la lingua dentro di lui. Io esplodo, lo caccio e cerco di cacciare anche Laura. Lei mi accusa, dice che io non sono buona a tenermi gli uomini, che mio padre è andato via per trovare una moglie più calda, mi informa che i miei compagni se li è scopati tutti da almeno 5 anni.

Ti sono infinitamente grata di avergli offerto quella sistemazione ma, devo sapere, che lei ha sempre invidiato il rapporto padre/figlia con Giulia e farà di tutto per distruggerlo. Sono spaventato, devo parlarle e capire.

Oggi è appostato sulla porta per vederla rientrare. Alle undici arriva con un signore pelato, obeso, piccolo. Almeno cinquant’anni ma portati male. La palpa il culo mentre entrano nel condominio. Cazzo, non è sola. In pausa pranzo mangio nel bar vicino, tenendo d’occhio la porta del condominio. Lui esce alle quattordici e trenta, Carlo si precipita per le scale e suona il campanello. Laura apre, pensando fosse il suo amante che avesse dimenticato qualcosa, è sorpresa dalla vista di Carlo, lui infila la gamba nella porta e lei indietreggia, sorpresa.

“Carlo ……. Papino. Che sorpresa!”

“Ci credo, sono oltre dieci giorni che non ti fai trovare. Ti chiamo e non rispondi.” Entrando si guarda intorno, cucina e salotto sono stati ri-arredati con mobili moderni, chiari.

“Che cazzo è successo?” domanda l’uomo in tono aggressivo indicando intorno a se’. Laura lo fissa :

“Calmino papi, ho solo rinfrescato l’arredamento. Era degli anni sessanta. Ma non ho buttato nulla, i tuoi mobili sono tutti nella tua ex cameretta.” E lo fissa con aria imbronciata. Carlo la guarda, indossa una vestaglia lunga fino ai piedi, semi trasparente, allacciata in vita. I capezzoli spingono sulla stoffa, turgidi e sfrontati, quando si muove le gambe si appalesano attraverso l’apertura anteriore, splendide, inguainate in calze nere e ornate di reggicalze con lacci rossi. Ai piedi degli stivali morbidi, con tacco alto che fasciano la gamba fino a sopra il ginocchio. Il trucco è perfetto e tende a donarle un’aria orientaleggiante. E’ splendida, Carlo perde la sua aggressività ed inizia ad eccitarsi alla vista di questo splendido esemplare di bomba erotica.

“Ho anche rimodernato la camera da letto, vuoi vederla?” chiede lei con un tono di voce che, a Carlo, pare il tono più eccitante del mondo. In realtà Laura era stata presa in contropiede dall’irruenza di Carlo ma ora aveva compreso di poter recuperare il controllo e stava giocando con lui come il gatto con il topo. La camera è stata dipinta di un colore blu notte, il letto è rivestito in pelle bianca e le lenzuola sono chiare. Il letto sembra un campo di battaglia. L’arredamento è completato da due comodini bassi su cui sono appoggiati diversi vibratori di misure e colori differenti, di fronte al letto la parete è occupata da un armadio con tutte le ante a specchio, ed anche il soffitto è coperto da uno specchio rotondo, proprio al centro del letto. Infine una poltroncina in pelle bianca, dello stesso stile del letto, è relegata in un angolo, vicino alla finestra. Laura attraversa la stanza, Carlo ammira il suo ancheggiare, poi posa un ginocchio sul letto e si china, come per riordinare le lenzuola che sono talmente avvoltolate da sembrare legate. Carlo si avvicina a quello splendido fondo schiena, ma Laura che ha osservato le espressioni dell’uomo nello specchio si rialza e si gira verso di lui.

“Eh no, papino. Sei entrato qui come un ossesso, mi hai trattata male ed ora vorresti scoparmi come nulla fosse successo? Perché tu vorresti scoparmi, vero?” chiede Laura con tono caldo. Vuol constatare il grado di cottura del pollo e prova a punzecchiarlo.

“Allora, tu vuoi scoparmi?” insiste

“Si” ammette Carlo, con un tono che denuncia quanto sia eccitato.

“Si cosa, coglione” riprende lei con voce improvvisamente più dura, Carlo è sorpreso, vorrebbe reagire. Che cazzo dice questa ragazzina, ma nello stesso momento nota che la mano destra di Laura è scesa tra le gambe, ha aperto la vestaglia ed è impegnata a massaggiare il monte di venere con due dita, infilandole tra le labbra della vagina e poi dentro, dentro il suo frutto, bello, succoso, eccitante e bagnato.

“Si, io ti voglio scopare” ammette con un soffio di voce, la sua erezione deforma la patta dei calzoni.

“Papino, per fare ciò che desideri devi sapere alcune cose, ed esserne consapevole, ed accettarle! Io ho appena finito di scopare con il mio procuratore, nel campo della moda le belle ragazze sono migliaia, arrivano da tutto il mondo. E’ duro sfondare ed è necessario avere l’agenzia, il procuratore giusto. Ed ora l’ho trovato. Conosce tutti e mi ha già fatto sfilare a Milano, per ora per stilisti emergenti ma è il primo passo. Si è innamorato del mio corpo e mi scopa tutte le volte che può, è un gran porco e usa tutto di me. Tutto papino!! Ora tu sei arrivato all’improvviso e non mi sono ancora potuta lavare, ho deciso di approfittare della situazione per punirti. Perché non posso accettare che tu mi tratti con arroganza. Io non sono una tua cosa. Ora scegli, accetti che ti punisca o vuoi uscire da qui. Decidi subito coglione!” conclude con tono deciso. Durante tutto il discorso non ha mai cessato di massaggiare le labbra della vagina e di inserirle dentro di sé, la sua figa ora è gonfia, eccitata e bagnata. Carlo è ipnotizzato da quella visione, da quelle dita che entrano ed escono tra le pliche della ragazza.

“Ma che punizione sarà? Non mi farai male” il tono della richiesta è titubante, è la miglior prova dello stato di sudditanza in cui Carlo già si trova.

“Papino, una punizione deve fare un po’ di male, magari non fisico ma può umiliare, può comportare una situazione di costrizione, di rinuncia. Ma poi sfocia in un piacere ancora più grande. Fidati papi. Forza avvicinati ed inginocchiati di fronte a me” conclude Laura poggiando il piede sinistro sul letto, la vestaglia si apre completamente. Carlo si muove verso la ragazza, cerca di baciarla ma lei lo blocca con un gesto e gli indica di inginocchiarsi, sul pavimento, davanti a lei che continua a massaggiare la vagina. Infila quindi indice e medio dentro di se e li estrae, completamente coperti dagli umori residuo del rapporto appena consumato. Porge le dita a Carlo e lo incita:

“Apri e lecca, papino. Lecca bene, lecca tutto” Carlo apre le labbra e si ritrova le dita della ragazza in bocca, sporche di umori. Li lecca dapprima con timore, poi con maggior convinzione dopo essere stato incitato dalla ragazza. Il sapore è strano, salato e amaro, la consistenza e semiliquida, come la saliva. Ma la consapevolezza che si tratta del frutto del rapporto tra Laura ed un altro uomo anziché frenarlo gli provoca dei brividi d’eccitazione.

“Papino, ti viene duro il cazzo a leccare la sborra di un vero uomo? Ti eccita sapere che mi faccio sbattere come una vacca?” lo deride Laura che, nel contempo si sfila la vestaglia, restando nuda. Si sdraia sul letto, spalanca le gambe e chiama Carlo:

“Forza papino, fammi un bidè ben fatto. Culo e figa, lecca tutto, beviti lo sperma di quel maiale del mio agente. Dai, dai,” Carlo lecca, eccitato dagli incitamenti della ragazza, che si avvicina all’orgasmo, mentre lui lecca Laura raggiunge un orgasmo molto forte, Carlo sente le contrazioni della figa e dello sfintere sotto l a propria lingua. E’ eccitato, si alza ed abbassa i pantaloni pensando di poter far l’amore con la ragazza. Lei si solleva sui gomiti e gli dice:

“Cosa fai? Ti ho detto che puoi scoparmi? Ti ho detto che devo punire il tuo comportamento maleducato, quindi niente scopata . . . . a meno che ….” Carlo, che è sbalordito, chiede “Cosa?” con voce strozzata.

“Sei pronto a tutto per godere? Ti farò godere molto, ma in modo … diverso dal solito. O accetti o puoi anche andartene a casetta.” Spiega Laura alzandosi in piedi, infila la vestaglia e si muove per allontanarsi. Carlo la blocca:

“Ma non mi farai male, vero?”

“Porco, ti farò gridare dal piacere, vedrai. Mettiti sul letto, alla pecorina. Così, il culo bello in alto, molto bene” dopo aver messo l’uomo in posizione prende un tubetto di lubrificante ed un plug anale, violetto, non troppo grosso. Lubrifica lo sfintere di Carlo, quindi appoggia il plug e lo penetra. Lui lancia un lamento di sorpresa e fastidio.

“Ti piace, vero frocetto. Ti piace avere il culo pieno” lo incalza Laura che muove il plug dentro di lui, ruotandolo e estraendolo in parte per poi spingerlo tutto dentro. Carlo non attendeva una cosa del genere, è in difficoltà, vorrebbe reagire ma non sa come, ha paura di provocare una ulteriore reazione di Laura, inoltre la situazione lo eccita. La ragazza si spoglia, sfrega i seni sulla schiena dell’uomo e porta la mano sinistra al cazzo di lui, che è durissimo, con la destra continua a muovere il plug e con la sinistra inizia una sega. Carlo gode quasi subito, gode molto lanciando un lungo sibilo e tremando in tutto il corpo. Lei ride, raccoglie lo sperma con la mano sinistra e la porge da leccare all’uomo che si è accasciato sul letto, preme la mano sul volto fino a quando lui con la lingua non lecca.

“Bene frocetto, ora vattene. Il plug te lo lascio, così potrai allargarti per bene il culo. Vattene che devo lavarmi e vestirmi. “ così dicendo lo spinge a vestirsi ed uscire. Carlo è sotto shock. Non un bacio, neanche una carezza, si sente in difficoltà, in una posizione succube. Il plug lo infastidisce e gli rammento cosa è successo. Laura si getta sul letto, ridendo ed inizia a masturbarsi con foga, infila due dita nella figa, fradicia, eccitata, ed in poco arriva all’orgasmo, un orgasmo che la sconquassa. Non credeva che Carlo si sarebbe rivelato così debole, così sottomesso. Ora potrà portare avanti il suo programma con una velocità maggiore, potrà iniziare domenica. I tremiti di piacere la fanno tremare e la lasciano appagata, ansante, felice.

Laura esce dalla doccia, si spalma il corpo con una crema nutriente, quando arriva ai capezzoli li sente indurire e prova dei deliziosi brividi sulla schiena. Con la mano scende alla vulva e sente le labbra che si allargano, per facilitare l’accesso. E’ tentata di masturbarsi, potrebbe godere, ma decide di pazientare tra poco arriverà Giulia ed inizierà la grande rappresentazione che prepara da mesi, un evento che modificherà la vita di buona parte dei partecipanti. Un evento che lei sogna da anni, da quando sentire Giulia che decantava il padre, mentre lei era stata abbandonata per una troia brasiliana, le provocava accessi di rabbia e conati di vomito. Reazioni che ha sempre mascherato, che conosce solo sua madre, quella cretina incapace di tenersi un uomo.

Suona il campanello, Giulia è puntualissima, “Scommetto che è già fradicia per l’eccitazione la troietta. Oggi potrà sfogare tutti i suoi istinti” pensa la ragazza mentre apre la porta.

Giulia entra ed è accolta dall’amica nuda, che le prende la testa tra le mani e la bacia con passione. La lingua di Laura si impossessa della bocca dell’amica, con le mani scende alla gonna, la solleva e tocca il perizoma, trovandolo bagnato come si attendeva.

“Ciao troietta, sei già eccitata vedo.” Laura la apostrofa con tono sarcastico, mentre le abbassa il perizoma, scoprendo la vagina. Subito le sfrega la vagina, soffermandosi sul clitoride. Giulia inizia ad ansimare, eccitata. Laura sente che l’eccitazione crescere, infila due dita nella vagina ed inizia a muoverle rapidamente, lo sciacquio che ne nasce è forte, eccitante, erotico.

“Sei bagnata, troia. Avevi voglia di venire dalla tua amica. Vieni, ora ti faccio provare qualcosa, bella.” Dopo queste parole smette di masturbarla, Giulia si lamenta, era ormai prossima all’orgasmo. Laura la guida al tavolino, le porge un bicchiere con una bibita colorata. Giulia lo beve, è dolce, quasi subito un senso di calore improvviso la avvolge, Giulia si preoccupa: “Cosa mi hai dato da bere?” chiede.

“Ricordi cosa abbiamo stabilito. Io ti apro le porte della vita a patto che tu, per tutta la serata ti dimentichi dell’esistenza del No, qualunque cosa io o i miei ospiti ti chiediamo tu dovrai dire di SI. Ti ho dato un cocktail che ti aiuti a rilassarti. Vedrai che ti piacerà” mentre dice queste cose Laura ha ripreso a masturbare l’amica, massaggia il monte di venere fino a quando non sente che l’amica è talmente eccitata che gli umori colano fuori dalla vagina, a quel punto Laura entra con due dita nella figa, ed inizia a masturbarla, sfregando il punto G.

Giulia inizia a godere, sempre più, fino a quando non esplode in un orgasmo così travolgente da obbligarla a sedersi per terra, per cercare di calmare il respiro affannoso ed il battito del cuore.

“Brava troietta, ma ora devi restituirmi il favore” così dicendo Laura si accomoda su una poltrona, le gambe spalancate, il vestito sollevato, a mostrare la vagina ornata da un perfetto triangolo di peli neri, ricci. Le labbra della vagina sono socchiuse, a mostrare l’interno rosso, già umido di desiderio dell’amica ed inizia a leccare la sua intimità.

“Fammi godere, troia. Subito” intima Laura con voce roca. Giulia si inginocchia tra le cosce dell’amica. Lecca le labbra della vagina con passione, sale fino al clitoride che si indurisce. Laura prende i capelli dell’amica e la tira verso di se:

“Leccami così. Così, brava. Fammi godere, massaggiami i seni ……………………….. ed ora il culo, lavorami il culo, fammi godere, forza” Giulia si impegna e riesce in pochi minuti a portare l’amica all’orgasmo. Sente la vagina di Laura fremere, e lo sfintere che si stringe e si apre intorno al suo dito, Laura si gode le sensazioni che prova. Soddisfatta, ora deve riprendersi e procedere con il suo piano, senza tentennamenti.

Si tranquillizza e conduce Giulia in bagno, le intima di lavarsi e, intanto, si reca in camera a prendere il necessario:

“Tieni, vestiti”

Giulia indossa stivali di latex, con un tacco altissimo e alti fino alla coscia, che aderiscono perfettamente, quindi è la volta di un miniabito, anch’esso di latex, con la cerniera anteriore. Talmente corto da coprire a malapena la vagina e con due buchi strategici che lasciano esposti i seni. Infine una maschera dello stesso materiale, che copre interamente i capelli ed il volto, lasciando scoperte le labbra, le orecchie, il naso e gli occhi. Laura sorride, l’amica appare come una vera depravata, inoltre è irriconoscibile. Le porge un altro cocktail che Giulia beve avidamente. Subito dopo si notano i capezzoli diventare più turgidi e il colore delle areole si scurisce, mentre la ragazza si mordicchia le labbra in preda ad una eccitazione fortissima.

Suona il campanello, Laura parla al citofono ed apre, dalla porta appare un uomo che potrebbe avere quarant’anni come cinquanta, non altissimo, con una pancia prominente e pochi capelli. La faccia ha tratti suini. Bacia Laura con gusto, lungamente, possedendo pienamente della sua bocca. Quindi si sofferma ad osservare Giulia:

“E’ lei? Carina”

“Giulia ti presento Carmelo, è il mio agente. Lui può aiutarti ad entrare nel mondo della moda, dello spettacolo e del calcio. Se lo meriti, ovviamente”. Carmelo si avvicina alla ragazza:

“Ciao bella, Laura mi ha detto che vorresti entrare nel mondo degli adulti. Le mie ragazze sono invitate a tutte le feste più importanti ed esclusive. Non solo perché sono belle, è risaputo che le mie ragazze sono le più porche sulla piazza. Se vuoi divertirti, davvero, se vuoi fare tutto quello che sogni devi chiamare me. Ed io porto solo le ragazze migliori. Alcune sono fidanzate di calciatori, amanti di industriali, di personaggi dello spettacolo. Hanno iniziato con me, io le ho introdotte e poi le ho lasciate volare in alto. Se vuoi seguire questo sentiero devi mostrarmi di essere pronta, di valere. Ti senti pronta?” Giulia riesce ad annuire, l’uomo sorride e le pone le mani sulle spalle, spingendola dolcemente verso il basso. La porta ad inginocchiarsi di fronte a lui, lei capisce e gli apre la cintura dei calzoni, poi i bottoni e li abbassa. Poi abbassa i boxer, da cui appare un uccello di dimensioni notevoli, lungo, con una grossa cappella violacea. Già ora, che non è completamente indurito, ha dimensioni importanti.

“Forza, fammi godere” la incita Carmelo. Laura si inginocchia di fianco a lei e le sussurra:

“Non farmi fare brutta figura, fai vedere quanto sei troia. Tanto lo so che hai voglia di fare la troia, non far finta di nulla dai” e le spinge la testa dentro cui infila la cappella. Lentamente scende lungo l’asta leccando e poi risale succhiando e stringendo le labbra. Ripete il movimento più volte, mentre l’uccello arriva al massimo turgore, lungo, largo e duro. Laura spinge la testa per farle ingoiare tutta la mazza bollente ma Giulia non riesce, viene colta da conati di vomito, colpi di tosse. Farfuglia che è troppo lungo, che la soffoca. Carmelo, dopo alcuni tentativi prende in mano la situazione:

“Non ti preoccupare, ci penso io. Vieni, sdraiati sul divano, ecco, così. Sali con il corpo, di più, benissimo. Ora allarga le gambe, una mettila sopra lo schienale ed una per terra. Così, brava, proprio così. Ora Laura inizia a leccarla, falla godere questa puttanella, falla squirtare di piacere, lavora la figa con le dita e lecca il clitoride, così brava. Vedi come gode la troietta. Ora, bella mia abbassa la testa, sdraiati, così, tutta sdraiata e goditi il lavoro di Laura. Brava, ti piace che la tua amica ti lavori la figa, vero troietta? Ora arriva la sorpresa.” Giulia è distesa sul divano, il collo è appoggiato su un bracciolo, ma la testa penzola fuori e lei, sconvolta dall’orgasmo che Laura le provoca, rovescia la testa. Carmelo non aspettava altro, le preme le mandibole facendole aprire la bocca ed inizia a infilarle il cazzo in bocca, la penetra lentamente ma con andamento costante. Giulia si sente riempita e, nel medesimo tempo, sente di essere prossima ad un secondo orgasmo. Laura le stimola il clitoride con la lingua e con due dita le sfrega l’interno della vagina, stimolando i punti più sensibili della sua intimità. Sente l’orgasmo salire, salire e fatica a respirare, cerca di respirare con il naso e di godersi le sensazioni che prova.

“Brava troietta, così, respira con il naso finchè riesci. Sono quasi tutto dentro la tua boccuccia, tra poco arriverò alla gola e ti sentirai mancare il fiato. E proverai l’orgasmo più forte della tua vita, vedrai le stelle” le spiega Carmelo, eccitato dalla situazione. Si sente potente, domina quella ragazzina che è totalmente succube a lui. Ormai le labbra di Giulia toccano il pube dell’uomo, lei sembra perdere i sensi, completamente sottomessa ai suoi amanti e padroni.

“Guarda Laura, sono tutto dentro, fini alla base. La troietta lo ha tutto in gola” Laura osserva la scena, affascinata. Il cazzo di Calogero entra nella bocca di Giulia totalmente, tanto che sembra che la gola si gonfi.

“Ma riesce a respirare?” Chiede Laura mentre riprende la scena con il suo smartphone, infatti Giulia sembra prossima a svenire, si vede il bianco degli occhi, il colorito è pallido. Carmelo indietreggia, estraendo oltre metà del cazzo per poi tornare a penetrare dentro la ragazza fino ai peli del pube. Giulia piega le braccia dietro la testa e sembra attirare Carmelo ancora più dentro di sé. Evidentemente stà bene, constata Laura, sollevata. La scena è conturbante, Carmelo continua a scopare la bocca della ragazza per alcuni minuti.

“Minchia che pompa che mi sta facendo!! Sembra nata per questo” constata Carmelo, ormai prossimo all’orgasmo.

“Ora ti vengo in bocca, beviti tutto troia!” le intima l’uomo che estrae metà dell’uccello, per non soffocarla, ed inizia a sborrare. Laura sa, per esperienza, per Carmelo soprattutto al primo orgasmo erutta una grossa quantità di sborra, due, tre getti copiosi. Vede la gola di Giulia muoversi nel tipico movimento dell’ingoio, molto bene, è tutto registrato sul telefono. Quando Carmelo ha finito Laura si avvicina alla bocca, la invita ad aprirla per mostrare che ha ingoiato tutto, ad estrarre la lingua a cercare delle gocce di nettare d’uomo che le sono sfuggite. Giulia esegue prontamente, con gioia, sorridendo.

In quel momento suona il campanello, Laura sorride, maligna. Ora inizia il vero divertimento.

Cap. 7 Tutti insieme

“Chi cazzo è?” chiede Carmelo. Laura gli risponde:

“Ti avevo detto che sarebbe stata una serata ….. movimentata. Ti ricordi?” e scoppia a ridere

“Fammi il piacere, apri tu che porto la troia in camera da letto, dev’essere una sorpresa. Per tutti e due” dice continuando a ridere. Carmelo indica il cazzo, sulla punta è presente una goccia di sperma che è uscita dopo il coito.

“Come faccio?” Laura si avvicina, si abbassa e lecca lo sperma, quindi infila il pene in gola leccandolo e pulendolo dei residui dell’orgasmo.

“Vedi troia, il marchio di fabbrica delle mie ragazze è proprio questo: dopo la scopata fanno il bidet al loro uomo. E’ una cosa che manda gli uomini in paradiso. Questa volta lo ha fatto Laura, ma dalla prossima devi farlo tu” Laura intanto, completata l’opera di pulizia, si è rialzata e guida Giulia in camera da letto senza dimenticarsi di farle bere un altro cocktail eccitante di quelli preparati con le pastiglie che Carmelo le ha dato. Quando si chiude la porta della camera lui si alza e, senza coprirsi si avvicina alla porta, la apre e si trova davanti Carlo che è sorpreso dalla visione di quello che sa essere l’agente di Laura, nudo come un verme. Lui si attendeva un tete a tete con la ragazza.

“Salve, non c’è Laura?” balbetta. Carmelo, sorridendo gli fa cenno di entrare e lo invita ad accomodarsi sul divano, Laura arriva subito.

“E così tu sei il Papi. Laura mi ha detto che spii quando arrivo, quanto tempo mi fermo, quando vado via. E così abbiamo deciso che era meglio renderti partecipe” spiega Carmelo con tono ironico, Carlo arrossisce. Non capisce la situazione, è molto preoccupato. In quel momento si apre la porta della camera, appare Laura, bellissima come sempre. Indossa una camicia di seta bianca con un solo bottone in vita, arriva poco oltre l’inguine e mentre cammina si vede il seno oscillare e sfregare sul tessuto. I capelli sono raccolti in una coda alta sulla testa ed ai piedi porta stivali bianchi con tacco stratosferico e plateau, almeno quindici centimetri di altezza. E’ molto più alta dell’uomo. Si avvicina a Carlo, con la mano sotto il mento gli storce il viso e lo bacia, infilando la lingua in bocca dentro l’uomo. Il bacio dura alcuni, lunghi, secondi.

“Ciao Papi, piaciuto il bacio? Hai sentito il sapore di sborra di vero uomo che avevo in bocca? Avevo appena succhiato il cazzo di Carmelo, hai visto che razza di stanga ha tra le gambe? E vedrai come lo usa bene. Sarà una serata indimenticabile, vedrai” conclude ridendo di gusto, imitata da Carmelo. Carlo è molto turbato, eccitato e spaventato insieme. Laura si alza e gli porge un cocktail:

“Questo è per te, papino vedrai che prestazioni sfodererai questa sera” ennesima risata del duo Laura e Carmelo. La ragazza si avvia verso la camera da letto e Carmelo la segue, fissando le sue natiche sode e splendide che oscillano con un movimento ipnotico. Anche Carlo si alza e li segue, il cocktail è dolce ma non sembra alcolico, lo finisce di bere con una sorsata.

Laura spalanca la porta della camera, sul letto è accucciata una ragazza, vestita di latex ma con seno ed intimità esposte. Le mani legate alla testiera, il culo esposto ed offerto. La bocca otturata con una gag ball, non per timore di quello che potrebbe dire Giulia ma per evitare che Carlo riconosca la figlia dalla voce. Ma Giulia vede l’immagine del padre riflessa da uno specchio e riconosce il padre, benchè sotto l’effetto degli eccitanti le si allargano le iridi ed accelerano i battiti del cuore. Laura, con un sorriso ironico si posiziona vicino a lei, le accarezza il seno, si avvicina all’orecchio e le sussurra:

“Bella sorpresa vero? Cara la mia troietta è ora che tu comprenda che tutti gli uomini sono uguali, per soddisfare il cazzo. Anche il tuo adorato paparino” le stringe i capezzoli con una mano e con l’altra inizia a masturbarla. Quindi si rivolge a Carlo:

“Allora papino, bella sorpresa, vero? Una bella troietta tutta per voi due, potete divertirvi come volete tutta la sera, forza spogliati ed approfittane, lei vuole essere scopata, vuole che la sbattiate tutta. Senti come è bagnata la sua figa” dice mentre continua a masturbarla strusciando il clitoride, sfregando le grandi labbra. Carlo osserva la scena, quasi ipnotizzato, nel mentre si spoglia, il suo cazzo è già eretto, eccitato dalla bevanda e dalla scena che osserva. Laura lo invita:

“Forza papino, vieni a leccare questa bella troietta” Carlo si posiziona dietro la ragazza, le allarga la gambe per esporre la vagina ed inizia a leccarla, dallo sfintere alle grandi labbra e poi più giù, fino al clitoride che oltre a leccare succhia e stringe tra le labbra. Carmelo ha preso lo smartphone di Laura e riprende la scena. La vagina di Giulia è gonfia, trema in preda a spasmi di piacere. Laura lecca l’orecchio all’amica e le sussurra:

“Troia, stai godendo della leccata di figa del papino. Chiunque ti lecchi tu godi. Scoperai cani e porci pur di godere, come una vera vacca. E questo è solo l’inizio, prima che finisca la serata sarai una vera troia provetta, vedrai” quindi continua ad alta voce:

“Dai papino, stenditi sotto di lei, così la lecchi meglio. Ecco così, bravo, così succhi tutta la clitoride alla troietta” Carlo è ora sotto la figlia, con la testa tra le sue gambe, impegnato in un cunnilingus profondo. Laura libera la mano destra dell’amica e la guida a segare il cazzo del padre. Giulia esegue, dapprima in modo incerto poi con sempre maggiore eccitazione, lo sfrega sulle guance, sugli occhi, sui capezzoli. Non avesse il gag lo infilerebbe in gola, lo vorrebbe sentire dentro di sé. Carmelo, che nel frattempo ha continuato a riprendere tutti, si posiziona dietro la ragazza, passa il telefono a Laura, si smanetta l’uccello e lo appoggia sulla figa della ragazzina. E’ calda e bagnata, la cappella entra senza nessuno sforzo dentro lei, subito inizia a scoparla con movimenti regolari e profondi.

Le entra dentro per tutta la lunghezza provocando i mugolii di piacere dell’amante e poi si estrae, tutto o quasi, questo movimento si ripente, continuo. Carlo si lamenta, in quella posizione il grosso cazzo dell’uomo è a pochi centimetri dal suo viso, dalla sua lingua. Negli affondi profondi lo scroto di Carmelo sbatte sulla sua fronte, ma Laura, impegnata a immortalare la scena sa bene come distrarlo. Libera la seconda mano di Giulia, gli porge un vibratore e la invita ad “inculare il papino”. Giulia esita alcuni secondi, poi esegue. La reazione di Carlo è molto forte, dopo pochi secondi esplode in una sborrata enorme. Tre getti abbondanti che colpiscono Giulia sulla bocca il primo, sul collo il secondo e sul seno il terzo.

“Hai visto troietta che maiale che è tuo padre? Appena gli stimoli il culo gode, sarà frocio?” le sussurra Laura all’orecchio ridendo.

Intanto Carmelo è pronto a godere dentro la ragazza, Carlo ora non si lamenta più dei grossi coglioni che gli sbattono sulla fronte, è impegnato a recuperare il controllo del respiro godendo gli ultimo residui dell’orgasmo che lo ha travolto. E così Carmelo gode come gli ha suggerito Laura, estraendo il cazzo in modo che il primo getto sia dentro la figa di Giulia mentre il secondo, che è tanto lungo da parere una pisciata, colpisce l’esterno della figa della ragazza e cola sul volto dell’uomo. Laura gode alla vista della scena, Carlo con il volto quasi tutto coperto dalla sborra dell’uomo che gli stà scopando la figlia.

Intanto Carmelo si sposta sul davanti di Giulia, le slaccia la gag ball e le infila l’uccello in bocca:

“Leccalo per bene e puliscilo troia” le intima mentre con la mano la prende per i capelli e la guida Giulia, dopo la sorpresa iniziale, si rassegna ed esegue l’ordine pulendo con la lingua e le labbra tutta l’asta dell’uomo. Laura nel frattempo si è avvicinata a Carlo che è provato dalla situazione, lei gli ha posto la mano dietro la nuca e gli ha spinto la testa verso la figa di Giulia, gocciolante, coperta dagli umori frutto dell’orgasmo e dallo sperma dell’amante.

“Lecca papino, fai un bel clean up a questa troia, dai che lo so che lo vuoi, sei un frocetto e ti piace leccare una bella figa piena di sborra di un vero uomo. Tira fuori la lingua e lecca, se fai un bel lavoro ti darò un bel premio papino.” Carlo è pressato contro le intimità della figlia, le labbra della bocca contro le labbra della vagina, pian piano inizia a leccare, dopo poco accelera il ritmo della lingua e sentendo l’eccitazione ed il piacere della ragazza si dedica con tutta la passione di cui è capace a leccare. Giulia ha un orgasmo, Laura riesce a rimetterle la gag ball appena in tempo, subito prima che l’orgasmo la travolga e la porti gridare il proprio piacere, svelandosi a Carlo.

Carmelo prende una boccetta di lubrificante, si smanetta per portare il pene al massimo vigore e si posiziona dietro Giulia, vuole forzare lo sfintere, quindi lo lubrifica con abbondante lubrificante e infila prima uno e poi due dita dentro il culo della donna. Le ruota dentro per allargare lo sfintere, continua questo movimento mentre Carlo termina di leccare e Giulia termina di godere, quindi scosta l’uomo:

“Ora guarda bene” gli intima mentre appoggia la cappella e, con un movimento fluido, la infila nella donna. Lo spettacolo è affascinante, il culo si allarga e consente l’accesso a quella cappella violacea, congestionata, grossa. Carmelo, dopo aver infilato la cappella attende alcuni secondi, immobile, quindi la estrae, aggiunge del lubrificante e torna a penetrare la ragazza. Ripete la manovra molte volte. Ogni volta penetra più in profondità e con meno sforzo. Laura riprende la scena da vicino, ma in modo che appaia il volto di Carlo che osserva la monta da pochi centimetri.

“Troia, fai una sega a papino che si sta eccitando vedendo che ti inculano, veloce…..”

Carmelo ha ormai penetrato fino in fondo la ragazza:

“Laura, vieni a riprendere, quando esco lo sfintere non si chiude più del tutto, è ormai bello allentato. Da oggi lo prenderà in culo come in figa, questa troia” Effettivamente Laura riprende la scena, Carmelo estrae tutto il cazzo e lo sfintere resta un secondo totalmente aperto, mostrando un buco enorme che solo lentamente accenna a richiudersi. Ma Carmelo torna a penetrarla. Giulia inizia a godere di questo movimento veloce, profondo, continuo che in pochi minuti la porta all’orgasmo. Anche Carmelo gode, anche questa volta segue le indicazioni di Laura e, nel momento dell’orgasmo, lascia solo la cappella dentro la ragazza, in modo che quando estrae il pene subito un rivolo di seme fuoriesce dalla ragazza. Laura immortala tutti i dettagli, lo sperma che cola fuori dallo sfintere che si richiude lentamente, il corpo della ragazza trema per il piacere provato. Quindi si sposta verso il davanti, anche questa volta Giulia pulisce con lingua e labbra l’uccello dell’uomo. Dopo questa operazione Laura prende Giulia, non gli mette la gag ball e la obbliga a girarsi. Ora è sopra Carlo, a cavalcioni. Laura la spinge a baciare Carlo, le lingue si intrecciano:

“Papino senti il sapore della sborra di Carmelo? Lo riconosci ormai? Dai porcellino che ora ti faccio fottere la troietta” lo incita Laura che con lamano sinistra lo masturba; quindi invita Giulia a infilare il cazzo dentro di se. La ragazza esegue, quando il cazzo è tutto dentro lei emette un lungo ohhh di piacere. Carlo inizia a muoversi rapidamente dentro la ragazza, Laura conosce l’uomo e non resisterà a lungo, è ora del colpo di grazia:

“Papi, guarda la troia, ora te la mostro. E’ una vera troia, non trovi?” Dopo queste parole apre la maschera che nasconde il volto di Giulia. Carlo stà godendo e capisce che stà scopando sua figlia e che lei non si sottrae. Carlo grida un nooo lunghissimo nello stesso momento in cui gode. Giulia si muove sopra l’uomo, è lei che lo cavalca, ora vuole godere, non le interessa sapere di chi è il cazzo che la sbatte, ed infatti arriva anche lei all’orgasmo accasciandosi sul petto dell’uomo, sudata e ansante. Laura non ha perso un secondo degli avvenimenti della serata, ha ripreso ed immortalato tutto. Carmelo ridacchia, seduto su un angolo del letto, mentre Laura ha un sorriso trionfante, ha ottenuto ciò che voleva, ora Carlo è, per la figlia, un porco depravato come quasi tutti gli uomini, ha perso l’aura da uomo “speciale” che un padre ha per la figlia, e Giulia è, per suo padre, nulla più che una ragazzina depravata e pronta a tutto per godere ed ottenere vantaggi.

“Chi cazzo è?” chiede Carmelo. Laura gli risponde:

“Ti avevo detto che sarebbe stata una serata ….. movimentata. Ti ricordi?” e scoppia a ridere

“Fammi il piacere, apri tu che porto la troia in camera da letto, dev’essere una sorpresa. Per tutti e due” dice continuando a ridere. Carmelo indica il cazzo, sulla punta è presente una goccia di sperma che è uscita dopo il coito.

“Come faccio?” Laura si avvicina, si abbassa e lecca lo sperma, quindi infila il pene in gola leccandolo e pulendolo dei residui dell’orgasmo.

“Vedi troia, il marchio di fabbrica delle mie ragazze è proprio questo: dopo la scopata fanno il bidet al loro uomo. E’ una cosa che manda gli uomini in paradiso. Questa volta lo ha fatto Laura, ma dalla prossima devi farlo tu” Laura intanto, completata l’opera di pulizia, si è rialzata e guida Giulia in camera da letto senza dimenticarsi di farle bere un altro cocktail eccitante di quelli preparati con le pastiglie che Carmelo le ha dato. Quando si chiude la porta della camera lui si alza e, senza coprirsi si avvicina alla porta, la apre e si trova davanti Carlo che è sorpreso dalla visione di quello che sa essere l’agente di Laura, nudo come un verme. Lui si attendeva un tete a tete con la ragazza.

“Salve, non c’è Laura?” balbetta. Carmelo, sorridendo gli fa cenno di entrare e lo invita ad accomodarsi sul divano, Laura arriva subito.

“E così tu sei il Papi. Laura mi ha detto che spii quando arrivo, quanto tempo mi fermo, quando vado via. E così abbiamo deciso che era meglio renderti partecipe” spiega Carmelo con tono ironico, Carlo arrossisce. Non capisce la situazione, è molto preoccupato. In quel momento si apre la porta della camera, appare Laura, bellissima come sempre. Indossa una camicia di seta bianca con un solo bottone in vita, arriva poco oltre l’inguine e mentre cammina si vede il seno oscillare e sfregare sul tessuto. I capelli sono raccolti in una coda alta sulla testa ed ai piedi porta stivali bianchi con tacco stratosferico e plateau, almeno quindici centimetri di altezza. E’ molto più alta dell’uomo. Si avvicina a Carlo, con la mano sotto il mento gli storce il viso e lo bacia, infilando la lingua in bocca dentro l’uomo. Il bacio dura alcuni, lunghi, secondi.

“Ciao Papi, piaciuto il bacio? Hai sentito il sapore di sborra di vero uomo che avevo in bocca? Avevo appena succhiato il cazzo di Carmelo, hai visto che razza di stanga ha tra le gambe? E vedrai come lo usa bene. Sarà una serata indimenticabile, vedrai” conclude ridendo di gusto, imitata da Carmelo. Carlo è molto turbato, eccitato e spaventato insieme. Laura si alza e gli porge un cocktail:

“Questo è per te, papino vedrai che prestazioni sfodererai questa sera” ennesima risata del duo Laura e Carmelo. La ragazza si avvia verso la camera da letto e Carmelo la segue, fissando le sue natiche sode e splendide che oscillano con un movimento ipnotico. Anche Carlo si alza e li segue, il cocktail è dolce ma non sembra alcolico, lo finisce di bere con una sorsata.

Laura spalanca la porta della camera, sul letto è accucciata una ragazza, vestita di latex ma con seno ed intimità esposte. Le mani legate alla testiera, il culo esposto ed offerto. La bocca otturata con una gag ball, non per timore di quello che potrebbe dire Giulia ma per evitare che Carlo riconosca la figlia dalla voce. Ma Giulia vede l’immagine del padre riflessa da uno specchio e riconosce il padre, benchè sotto l’effetto degli eccitanti le si allargano le iridi ed accelerano i battiti del cuore. Laura, con un sorriso ironico si posiziona vicino a lei, le accarezza il seno, si avvicina all’orecchio e le sussurra:

“Bella sorpresa vero? Cara la mia troietta è ora che tu comprenda che tutti gli uomini sono uguali, per soddisfare il cazzo. Anche il tuo adorato paparino” le stringe i capezzoli con una mano e con l’altra inizia a masturbarla. Quindi si rivolge a Carlo:

“Allora papino, bella sorpresa, vero? Una bella troietta tutta per voi due, potete divertirvi come volete tutta la sera, forza spogliati ed approfittane, lei vuole essere scopata, vuole che la sbattiate tutta. Senti come è bagnata la sua figa” dice mentre continua a masturbarla strusciando il clitoride, sfregando le grandi labbra. Carlo osserva la scena, quasi ipnotizzato, nel mentre si spoglia, il suo cazzo è già eretto, eccitato dalla bevanda e dalla scena che osserva. Laura lo invita:

“Forza papino, vieni a leccare questa bella troietta” Carlo si posiziona dietro la ragazza, le allarga la gambe per esporre la vagina ed inizia a leccarla, dallo sfintere alle grandi labbra e poi più giù, fino al clitoride che oltre a leccare succhia e stringe tra le labbra. Carmelo ha preso lo smartphone di Laura e riprende la scena. La vagina di Giulia è gonfia, trema in preda a spasmi di piacere. Laura lecca l’orecchio all’amica e le sussurra:

“Troia, stai godendo della leccata di figa del papino. Chiunque ti lecchi tu godi. Scoperai cani e porci pur di godere, come una vera vacca. E questo è solo l’inizio, prima che finisca la serata sarai una vera troia provetta, vedrai” quindi continua ad alta voce:

“Dai papino, stenditi sotto di lei, così la lecchi meglio. Ecco così, bravo, così succhi tutta la clitoride alla troietta” Carlo è ora sotto la figlia, con la testa tra le sue gambe, impegnato in un cunnilingus profondo. Laura libera la mano destra dell’amica e la guida a segare il cazzo del padre. Giulia esegue, dapprima in modo incerto poi con sempre maggiore eccitazione, lo sfrega sulle guance, sugli occhi, sui capezzoli. Non avesse il gag lo infilerebbe in gola, lo vorrebbe sentire dentro di sé. Carmelo, che nel frattempo ha continuato a riprendere tutti, si posiziona dietro la ragazza, passa il telefono a Laura, si smanetta l’uccello e lo appoggia sulla figa della ragazzina. E’ calda e bagnata, la cappella entra senza nessuno sforzo dentro lei, subito inizia a scoparla con movimenti regolari e profondi.

Le entra dentro per tutta la lunghezza provocando i mugolii di piacere dell’amante e poi si estrae, tutto o quasi, questo movimento si ripente, continuo. Carlo si lamenta, in quella posizione il grosso cazzo dell’uomo è a pochi centimetri dal suo viso, dalla sua lingua. Negli affondi profondi lo scroto di Carmelo sbatte sulla sua fronte, ma Laura, impegnata a immortalare la scena sa bene come distrarlo. Libera la seconda mano di Giulia, gli porge un vibratore e la invita ad “inculare il papino”. Giulia esita alcuni secondi, poi esegue. La reazione di Carlo è molto forte, dopo pochi secondi esplode in una sborrata enorme. Tre getti abbondanti che colpiscono Giulia sulla bocca il primo, sul collo il secondo e sul seno il terzo.

“Hai visto troietta che maiale che è tuo padre? Appena gli stimoli il culo gode, sarà frocio?” le sussurra Laura all’orecchio ridendo.

Intanto Carmelo è pronto a godere dentro la ragazza, Carlo ora non si lamenta più dei grossi coglioni che gli sbattono sulla fronte, è impegnato a recuperare il controllo del respiro godendo gli ultimo residui dell’orgasmo che lo ha travolto. E così Carmelo gode come gli ha suggerito Laura, estraendo il cazzo in modo che il primo getto sia dentro la figa di Giulia mentre il secondo, che è tanto lungo da parere una pisciata, colpisce l’esterno della figa della ragazza e cola sul volto dell’uomo. Laura gode alla vista della scena, Carlo con il volto quasi tutto coperto dalla sborra dell’uomo che gli stà scopando la figlia.

Intanto Carmelo si sposta sul davanti di Giulia, le slaccia la gag ball e le infila l’uccello in bocca:

“Leccalo per bene e puliscilo troia” le intima mentre con la mano la prende per i capelli e la guida Giulia, dopo la sorpresa iniziale, si rassegna ed esegue l’ordine pulendo con la lingua e le labbra tutta l’asta dell’uomo. Laura nel frattempo si è avvicinata a Carlo che è provato dalla situazione, lei gli ha posto la mano dietro la nuca e gli ha spinto la testa verso la figa di Giulia, gocciolante, coperta dagli umori frutto dell’orgasmo e dallo sperma dell’amante.

“Lecca papino, fai un bel clean up a questa troia, dai che lo so che lo vuoi, sei un frocetto e ti piace leccare una bella figa piena di sborra di un vero uomo. Tira fuori la lingua e lecca, se fai un bel lavoro ti darò un bel premio papino.” Carlo è pressato contro le intimità della figlia, le labbra della bocca contro le labbra della vagina, pian piano inizia a leccare, dopo poco accelera il ritmo della lingua e sentendo l’eccitazione ed il piacere della ragazza si dedica con tutta la passione di cui è capace a leccare. Giulia ha un orgasmo, Laura riesce a rimetterle la gag ball appena in tempo, subito prima che l’orgasmo la travolga e la porti gridare il proprio piacere, svelandosi a Carlo.

Carmelo prende una boccetta di lubrificante, si smanetta per portare il pene al massimo vigore e si posiziona dietro Giulia, vuole forzare lo sfintere, quindi lo lubrifica con abbondante lubrificante e infila prima uno e poi due dita dentro il culo della donna. Le ruota dentro per allargare lo sfintere, continua questo movimento mentre Carlo termina di leccare e Giulia termina di godere, quindi scosta l’uomo:

“Ora guarda bene” gli intima mentre appoggia la cappella e, con un movimento fluido, la infila nella donna. Lo spettacolo è affascinante, il culo si allarga e consente l’accesso a quella cappella violacea, congestionata, grossa. Carmelo, dopo aver infilato la cappella attende alcuni secondi, immobile, quindi la estrae, aggiunge del lubrificante e torna a penetrare la ragazza. Ripete la manovra molte volte. Ogni volta penetra più in profondità e con meno sforzo. Laura riprende la scena da vicino, ma in modo che appaia il volto di Carlo che osserva la monta da pochi centimetri.

“Troia, fai una sega a papino che si sta eccitando vedendo che ti inculano, veloce…..”

Carmelo ha ormai penetrato fino in fondo la ragazza:

“Laura, vieni a riprendere, quando esco lo sfintere non si chiude più del tutto, è ormai bello allentato. Da oggi lo prenderà in culo come in figa, questa troia” Effettivamente Laura riprende la scena, Carmelo estrae tutto il cazzo e lo sfintere resta un secondo totalmente aperto, mostrando un buco enorme che solo lentamente accenna a richiudersi. Ma Carmelo torna a penetrarla. Giulia inizia a godere di questo movimento veloce, profondo, continuo che in pochi minuti la porta all’orgasmo. Anche Carmelo gode, anche questa volta segue le indicazioni di Laura e, nel momento dell’orgasmo, lascia solo la cappella dentro la ragazza, in modo che quando estrae il pene subito un rivolo di seme fuoriesce dalla ragazza. Laura immortala tutti i dettagli, lo sperma che cola fuori dallo sfintere che si richiude lentamente, il corpo della ragazza trema per il piacere provato. Quindi si sposta verso il davanti, anche questa volta Giulia pulisce con lingua e labbra l’uccello dell’uomo. Dopo questa operazione Laura prende Giulia, non gli mette la gag ball e la obbliga a girarsi. Ora è sopra Carlo, a cavalcioni. Laura la spinge a baciare Carlo, le lingue si intrecciano:

“Papino senti il sapore della sborra di Carmelo? Lo riconosci ormai? Dai porcellino che ora ti faccio fottere la troietta” lo incita Laura che con lamano sinistra lo masturba; quindi invita Giulia a infilare il cazzo dentro di se. La ragazza esegue, quando il cazzo è tutto dentro lei emette un lungo ohhh di piacere. Carlo inizia a muoversi rapidamente dentro la ragazza, Laura conosce l’uomo e non resisterà a lungo, è ora del colpo di grazia:

“Papi, guarda la troia, ora te la mostro. E’ una vero troia, non trovi?” Dopo queste parole apre la maschera che nasconde il volto di Giulia. Carlo stà godendo e capisce che stà scopando sua figlia, che lei non si sottrae. Carlo grida un nooo lunghissimo nello stesso momento in cui gode. Giulia si muove sopra l’uomo, è lei che lo cavalca, ora vuole godere, non le interessa sapere di chi è il cazzo che la sbatte, ed infatti arriva anche lei all’orgasmo accasciandosi sul petto dell’uomo, sudata e ansante. Laura non ha perso un secondo degli avvenimenti della serata, ha ripreso ed immortalato tutto. Carmelo ridacchia, seduto su un angolo del letto, mentre Laura ha un sorriso trionfante, ha ottenuto ciò che voleva, ora Carlo è, per la figlia, un porco depravato come quasi tutti gli uomini, ha perso l’aura da uomo “speciale” che un padre ha per la figlia, e Giulia è, per suo padre, nulla più che una ragazzina depravata e pronta a tutto per godere ed ottenere vantaggi.

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