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Helyn: un’allieva perfetta

By 1 Febbraio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Helyn: un’allieva perfetta!

Primo giorno di fiera
L’aeroporto di Tampa mi accoglie con una tipica giornata primaverile della Florida, recupero il bagaglio e vado a ritirare l’auto a noleggio già prenotata.
Esco dal parcheggio con una Ford Taunus di dimensioni inutilmente enormi anche per una famiglia numerosa, figuriamoci per una persona sola, arrivo ad Orlando dopo circa un’ora di viaggio faccio il check-in in Hotel e mi lascio cadere sul letto. La lunga giornata di volo si fa sentire. Ho fame ma non ho voglia di scendere per mangiare o di attendere che mi portino qualcosa in camera, mi scolo una coca dal frigo bar, mi spoglio con fatica e piombo in un sonno profondo.
Mi sveglio molto presto, troppo presto, ma soddisfatto per la profonda dormita, la fame ereditata dalla sera prima si fa ulteriormente sentire, mi metto rapidamente in tuta e scendo per la colazione. Come solito negli hotel americani trovo una quantità e varietà di cibo degna di un matrimonio del Sud Italia, ne approfitto, forse anche troppo.
Risalgo in camera, doccia, barba ed indosso un completo blu con rifiniture gialle, oltre al foulard di ordinanza che fa molto ‘Italiano’ e che in genere desta apprezzamenti qui in America.
Dopo pochi minuti di auto arrivo al quartiere fieristico e noto dalla mappa degli espositori che il nostro partner commerciale ha lo stand proprio di fronte all’ingresso, molto bene dico tra me.
Arrivo all’ingresso e trovo una scalinata che porta verso il basso da dove vedo lo stand e la nostra macchina in bella mostra, scendo i gradini lentamente, guardando meglio lo stand ed il padiglione fieristico nella sua interezza, si vede tutto da lì, abbasso lo sguardo verso lo stand ed alcuni colleghi americani mi salutano già da lontano.
Arrivo allo stand incontro le varie persone dell’azienda partner e dopo un po’ si avvicina una signora bionda che non conosco: ‘Piacere Helyn!’ si presenta, mi spiega di essere la responsabile dell’allestimento, mi mostra le macchine e lo stand con fierezza ed entusiasmo e mi dice di essere a disposizione per eventuali mie esigenze. Devo dire che ha fatto un buon lavoro, la ringrazio e mi consegna il programma della settimana di fiera evidenziando alcune serate e cene che ha organizzato con vari clienti ed i colleghi, molto efficiente penso tra me. La ringrazio ancora, mi commiato e vado a parlare con i ragazzi del commerciale per il briefing tecnico.
La giornata passa rapidamente anche per il gran numero di clienti e di incontri, Helyn mi si rivolge spesso dimostrando grande disponibilità, anche troppa, diventa quasi fastidiosa.
A fine giornata Helyn si ripresenta di nuovo chiedendomi se voglio andare alla serata che ha organizzato, ci sarà una navetta che verrà a prenderci in hotel alle 19:00 per andare al ristorante ‘Portofino’: accetto con piacere.
Arrivo in hotel, mi riposo un attimo e scendo alle 19:00 in punto, trovo già la navetta pronta. Dopo circa 30 minuti arriviamo al ristorante Portofino: &egrave enorme, riproduce la baia della nota località Italiana, comprese varie Vespe e Fiat 500 parcheggiate fuori, case colorate, bandiere italiane, diciamo che si può apprezzare lo sforzo ma nel complesso di cattivo gusto: ‘Typical American!!’
Localizzo il tavolo all’esterno del ristorante con il mio nome, alcune persone sono già al tavolo, mi siedo, ci presentiamo con gli altri, anche se non colgo tutti i nomi e poco dopo arriva Hely che si siede vicino a me.
Piacevole serata, piacevole conversazione e con Helyn sempre molto appiccicosa, un dubbio si insinua, la osservo meglio, finora l’avevo guardata solo come collega: però ora ne apprezzo la sua figura leggermente generosa, però non &egrave male dico tra me.
Solite portate esagerate dall’aspetto e dal gusto ‘simil italiano’, la compagnia &egrave di mio gradimento e naturalmente mi subissano delle solite numerose domande sull’Italia, tento di smontare i soliti odiosi luoghi comuni ma mi rendo conto che &egrave un esercizio vano.
Poi dalle terrazze delle case colorate escono 2 cantanti che iniziano ad intonare arie di musica classica, sono bravi, molto bello direi. Poi esce un attore che inizia a recitare la Divina Commedia’ in Inglese! Ho una sorta di adorazione per Dante e sentire la Divina Commedia in Inglese stride alle mie orecchie, una delle signore al tavolo nota la mia smorfia di fastidio: ‘Stefano ma non ti piace la Divina Commedia?’ ‘Veramente la adoro ma come comprenderai, per me che sono Italiano, sentirla in Inglese non mi dà le stesse sensazioni che leggerla nella lingua di origine’. La signora non capisce, cerco di spiegare il valore relativo alla ricerca delle rime e delle parole svolta da Dante, l’importanza della musicalità delle parole stesse in merito allo specifico argomento trattato in ogni canto, cose che inevitabilmente si perdono nel caso di una traduzione in un’altra lingua che può tentare di trasferire il significato del testo ma fa fatica a mantenere le stesse sensazioni. La signora continua a non capire, mi rendo conto che sono parole al vento; un’altra signora al tavolo che dice di essere una professoressa di Letteratura Inglese cerca di darmi manforte, accolgo con piacere lo sforzo ma la percezione generale del tavolo non cambia.
Dopo la recitazione inizia la musica ed Helyn mi invita a ballare, non proprio il mio forte ma accetto. Torniamo al tavolo, lei si assenta per ragioni organizzative e la professoressa di prima mi sorride e sottovoce: ‘Ma Stefano non hai capito che piaci molto ad Helyn? Tra l’altro &egrave separata!’ Rimango parzialmente sorpreso, mi dò dello stupido, seppure avevo intuito qualcosa non avevo avuto l’arroganza di prendere in considerazione la cosa a tal punto. Ringrazio la professoressa sorridendo ed ostentando sicurezza e discrezione.
Finita la serata saliamo sulla navetta e guarda caso, Helyn si siede vicino a me. Mi dice che c’&egrave una seconda parte della serata che però si svolgerà nell’hotel dove &egrave lei ed altri dello staff e quindi non al mio, mi chiede se mi fa piacere andare, le rispondo di sì e le prendo la mano: accoglie la cosa con un largo sorriso.
Arriviamo al suo Hotel, serata di musica in Giardino, la conversazione con Helyn si fa sempre più confidenziale. Si fa mezzanotte passata e se ne stanno andando tutti, ci alziamo anche noi: ‘Senti Helyn, vista l’ora tarda mi ospiteresti da te?’ Lei mi sorride, credo fosse ciò a cui mirava: ‘Sì con piacere però non farti strane idee!’ ‘Guarda che non ho mai violentato una donna in vita mia!’ Scherzo, comunque lancio il messaggio.
Arriviamo in camera e le chiedo di farmi una doccia, esco dal bagno in slip e maglietta e mi stendo sul letto, lei va verso il bagno e si fa la doccia, poco dopo esce in intimo coordinato e ‘negligée’ in seta verde, mi viene da sorridere: e non dovevo farmi strane idee, penso tra me’ ahh le donne!!
Viene sul letto e mi bacia con impeto, iniziamo a spogliarci, poi mi sorprende: ‘Sai, stamattina quando ti ho visto scendere le scale della fiera mi sono detta -questo me lo devo scopare!-‘ mi viene da sorridere: ‘Però sai, io ho avuto 2 mariti, ora sono separata da 2 anni ma non ho grandi esperienze, mi &egrave capitato di sentire molti racconti dalle mie amiche ma i miei 2 mariti non avevano grande fantasia: vorrei conoscere cose nuove!’ ‘Quindi solo posizione missionaria?’ chiedo, mi risponde di sì quasi vergognandosi. ‘Non ti preoccupare, seguimi e non rimarrai delusa e fermami se faccio o ti chiedo qualcosa che non &egrave di tuo gradimento.’ ‘Non credo che ti fermerò!!’ mi dice seria.
La cosa mi eccita molto, la bacio, scendo verso il suo seno molto abbondante, scendo ancora fino ad arrivare alla sua fica, prendo il clitoride fra le labbra, lo succhio, lo lecco, lo stringo fra i denti: lei geme rumorosamente, la penetro con le dita, viene con insolita rapidità gemendo a lungo.
‘E’ la prima volta così!’ mi dice.
Ora devi fare la stessa cosa tu! ‘Ci provo!’ mi dice ‘ma non l’ho mai fatto.’ Sembra una bambina al parco giochi.
Tenta di imitare quello che ho fatto io prima, mi bacia su tutto il corpo fino ad arrivare al cazzo che trova duro, inizia a baciarlo: ‘Ma &egrave grosso!’ mi dice. Le sorrido, lei continua seppure in maniera goffa, le dò istruzioni ed esegue alla lettera: impara in fretta dico tra me.
Poi mi stendo e le chiedo di venire sopra di me, capisce al volo, si inserisce il cazzo nella fica con palese soddisfazione: ‘Si sente tanto così’ mi dice. ‘Come mi devo muovere?’ ‘Nella maniera che ti provoca più piacere!’ Prova in vari modi finché trova chiaramente il ritmo ed il modo di suo gradimento, viene di nuovo gemendo forte e con un’espressione quasi di sorpresa, si stende sopra di me con il cazzo ancora duro dentro di sé.
‘Ma &egrave fantastico’ mi dice: ‘Neanche questo l’avevo mai fatto!’ ‘Ma tu non vieni? Come mai? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Con i miei mariti non durava mai così a lungo’. Mi comporto da Italiano medio: ‘Non hai fatto nulla di sbagliato, anzi sei stata molto brava ma, vedi, Helyn, questo &egrave il motivo per cui noi Italiani abbiamo una certa fama!’ Si mette a ridere: ‘Cosa vuoi che faccia ora?’ ‘Riprendilo in bocca’ ‘Ma &egrave sporco!’ Mi dice ‘Come sporco?’ ‘I miei umori” ‘non vedo il problema, dai, prova! Hai detto che non mi avresti fermato.’ Accetta riluttante, lo lecca con circospezione, poi ci prende gusto e si impegna molto, la aiuto con la mia mano. ‘Però dimmi quando stai per venire’ ‘Perché?’ ‘Così mi tolgo’ ‘Ma non devi toglierti, anzi proprio in quel momento devi succhiare forte!’ Mi guarda perplessa, io la guardo con espressione seria, si adegua e ricomincia. Sto per venire, le tengo la testa e quando sente lo sperma fa per ritrarsi, la tengo ferma: &egrave costretta ad ingoiare, tossisce. ‘Sei uno stronzo! Ma cosa mi hai fatto fare?’ ‘Cosa c’&egrave di strano? E’ una cosa molto eccitante per gli uomini, non devi pensare troppo, lasciati andare’ ti ha disgustato?’ Ci pensa’ ‘In realtà no!’ Sorridiamo. ‘Puliscilo allora!’ Fa per prendere dei fazzoletti di carta sul comodino. ‘No, non hai capito! Con la bocca!’ mi guarda quasi offesa, faccio un’espressione seria’ ubbidisce.
Poi si stende vicino a me. ‘Come &egrave andata la prima lezione?’ le chiedo scherzando. ‘Molto bene, molto bene Stefano, credo di aver capito per la prima volta cosa sia un orgasmo!’ ‘Ma come non lo avevi mai provato prima?’ ‘In realtà non ti so rispondere’ ma &egrave stato più bello che mai!’ ‘Ma non ti sei mai masturbata?’ ‘In realtà no, ho ricevuto un certo tipo di educazione l’ho sempre vissuta come una cosa da non fare!’ Stento a crederle: mi giura che &egrave così.
Continua’..

Secondo giorno di fiera
La mattina successiva Helyn si alza presto per andare allo stand. ‘Devo andare al mio hotel per cambiarmi!’ le dico. Mi suggerisce di prendere la mia roba e spostarmi da lei: accetto volentieri.
Vado al mio hotel e nel viaggio di ritorno vedo un sexy shop, mi si accende una lampadina, decido di fermarmi, ed entro. Il negozio &egrave enorme, con una quantità infinita di articoli. La signora alla cassa mi dà un buongiorno entusiastico e si mette a disposizione. La osservo, non &egrave giovanissima, ha un aspetto che denota un po’ di trascuratezza, probabilmente ha meno anni di quelli che dimostra ma &egrave molto gentile. Mi si avvicina mentre mi aggiro tra gli scaffali chiedendomi se può essermi utile. La osservo da vicino, il suo aspetto conferma la mia prima impressione, ha un trucco decisamente eccessivo e volgare che cozza però con la gradevolezza dei suoi modi gentili. Decido di farmi aiutare, le spiego la situazione in dettaglio. Lei sorride, nota il mio accento straniero. ‘Sei stato fortunato! Credo tu possa divertirti! Di dove sei?’ ‘Sono Italiano.’ Le dico. Se ne compiace e se ne esce con i soliti luoghi comuni in ambito sessuale relativi agl’Italiani. Fa parte del mestiere penso tra me. Mi fa altre domande: ‘Quanti giorni ti fermi? Che esperienze hai di sexy toys?’ Le rispondo che mi fermo una settimana e che seppure ho usato dei sexy toys in passato non ho grandissima esperienza. Inizialmente non comprendo bene il motivo delle sue domande ma poi capisco: ‘Sulla base di quello che mi hai raccontato, Helyn &egrave entusiasta della situazione ed &egrave pronta a tutto. Quindi ti suggerirei di procedere per gradi, dovrai alzare il livello ogni giorno fino a farle provare di tutto. Ti suggerisco di farti un piano di azione e di farle provare qualcosa di nuovo ogni giorno, cerca di dominarla e di giocare con il suo entusiasmo e la sua voglia. Non ti concedere troppo facilmente, falla attendere e non farle decidere mai cosa fare: devi deciderlo tu ed approfittare della tua posizione dominate’. L’idea mi piace, apprezzo l’approccio e la sua ‘professionalità’. Le faccio i complimenti: ‘Mi piace la tua proposta, vedo che hai una certa esperienza!’ ‘Lavoro qui da 15 anni, ho visto e sentito di tutto e non mi limito alla teoria!’ Mi dice ammiccando. Ridiamo di gusto: ‘Mi farebbe piacere imparare qualcosa da te!’ Le dico sorridendo. ‘Non avrei certo dei problemi! Tra l’altro non sono mai stata con un Italiano.’ Mi dice maliziosa. ‘Ma credo che sarai molto impegnato nei prossimi giorni, comunque se qualcosa dovesse andarti storto sai dove trovarmi!’ Ridiamo di nuovo. ‘OK, d’accordo me lo ricorderò!’ Le dico. Ridiamo ancora. ‘Allora cosa mi suggerisci?’ ‘Aspetta!’ Mi dice. Va alla cassa, prende 6 borse di plastica e le numera con un pennarello, capisco il concetto. Torna da me mi mostra le borse con i numeri ed inizia a spiegarmi’ la interrompo: ‘Ho capito il concetto!’ Sorride e si muove rapidamente tra gli scaffali. Prende vari oggetti, li inserisce nelle varie borse, di ognuno mi spiega il funzionamento e come usarlo, mi fornisce varie idee. Inizio a preoccuparmi di quanto dovrò pagare, lei intuisce: ‘Non ti preoccupare del costo, ti farò uno sconto e se non usi qualcosa me lo riporti, ti rimborserò e vedrò di fami perdonare se non sarai soddisfatto!’ Ridiamo di nuovo’ devo dire che ha recuperato dei punti ai miei occhi con la sua efficienza e cortesia. Arriviamo alla cassa e mi dà un biglietto da visita: ‘Chiamami se hai bisogno di aiuto!’ Apprezzo ancora il suo approccio: ‘You are great Alexandra!’ Questa venderebbe i frigoriferi agli eschimesi’ penso tra me. Mette le 6 buste in una unica borsa rossa più grande, mi fa il conto, spendo una fortuna ma va bene così. Saluto Alexandra calorosamente, ci baciamo sulle guance: ‘Fammi sapere come va!’ Mi dice sorridendo. ‘Ti prometto che l’ultimo giorno, passerò a trovarti prima di andare in aeroporto, così ti racconto.’. Sorride.
Esco dal negozio e mi dirigo verso il quartiere fieristico. Arrivo allo stand vedo Helyn alle prese con dei clienti, ha un fare entusiasta ed efficiente. Mi vede e mi saluta da lontano sorridendo.
Sono subito preso dal vortice della fiera, la giornata scorre veloce, non ho avuto occasione di parlare con Helyn per tutto il giorno siamo stati entrambi molto presi, ci siamo solo scambiati vari sguardi.
Finisce la fiera, mi lascio andare su una sedia, sono stanco ma soddisfatto per la giornata. Helyn si avvicina: ‘Andiamo in hotel con la tua auto?’ mi chiede. ‘Sì certo, andiamo!’
Arriviamo in hotel per cambiarci per la sera. Helyn mi si avvicina con chiare intenzioni. Mi ricordo i suggerimenti di Alexandra: ‘Non adesso!’ Le dico fermamente. Mi guarda delusa. ‘Helyn adesso dobbiamo andare a cena, ci aspettano!’ Le dico sempre fermamente. ‘Ma ho comperato delle cose per te!’ Sorrido, si rilassa, &egrave sorpresa. Le mostro 2 palline, ovviamente non sa cosa siano’ ‘Te le devi inserire’ ‘dove?’ Mi viene da ridere, le indico il punto con gli occhi, &egrave perplessa. ‘Ci penso io’ le dico, la faccio stendere e le inserisco le due sfere nella fica. ‘E ora?’ mi chiede. ‘Niente, tienile dentro e andiamo’ ‘Ma come?’ ‘Tranquilla’ fai come ti dico!’.
Si alza, finisce di vestirsi, si muove e cammina in maniera innaturale, mi guarda con un sorriso dubbioso, sembra abituarsi alla presenza delle palline. Usciamo dalla camera e ci incamminiamo verso la macchina, le palline fanno sentire il loro effetto: ‘Ma Stefano, mi sto eccitando, mi sto bagnando! Ma le devo tenere tutta la sera? Se gli altri si accorgono?’ ‘Questo &egrave l’effetto che devono fare, il gioco &egrave proprio questo, non devi farti accorgere’ Ci mettiamo a ridere, ci prende gusto.
Andiamo a cena con gli altri, &egrave chiaramente a disagio ma mi sorride, vedo che cerca di muoversi il meno possibile.
Durante la cena mi si avvicina all’orecchio e mi sussurra: ‘Non ne posso più!’ ‘Allora vai al bagno, entra in quello degli Handicappati, non chiudere la porta ed aspettami!’ E’ perplessa ma esegue, la faccio attendere un po’, poi vado, entro nel bagno, la faccio girare con energia e la faccio appoggiare ai maniglioni sulle pareti, le alzo la gonna, le sposto il perizoma che &egrave bagnatissimo, le sfilo le palline e la penetro da dietro con forza, viene in pochi secondi, molto rumorosamente: sono costretto a tapparle la bocca.
Si riprende, la faccio sedere e le porgo il cazzo, capisce e lo prende in bocca, la aiuto con la mia mano, le vengo in gola, non si ritrae questa volta, ingoia e lo pulisce con cura.
Le dico di rimettersi le palline, lo fa con entusiasmo questa volta ma si sente a disagio a tornare al tavolo, teme che qualcuno possa capire quello che abbiamo fatto. ‘Tranquilla non capiranno e se dovessero capire moriranno di invidia!’ Sorride, si aggiusta il vestito e controlla il trucco, torniamo al tavolo.
Finita la cena gli altri ci invitano ad andare a bere qualcosa al bar, Helyn declina l’invito fingendo stanchezza, io non parlo, la lascio fare, non devo dare spiegazioni, &egrave oramai chiaro a tutti che siamo una coppia. Noto lo sguardo ammiccante della professoressa che avevo conosciuto la sera precedente.
Arriviamo in camera, Helyn mi bacia e si spoglia con frenesia. E’ pienamente entrata nel gioco, mi spoglio anche io, si sfila le palline e le lecca guardandomi con un’espressione da gran troia. Sta imparando in fretta, sono eccitato, la spingo sul letto e la faccio mettere in ginocchio, la penetro con forza ma mi muovo lentamente, sento che sta per venire, rallento, mi fermo, mi guarda con odio, le dò una sculacciata’ molto forte! Si lamenta ma non protesta, riprendo a muovermi e continuo a sculacciarla sempre più forte, mi fanno male le mani, ha il culo rosso, viene urlando forte poi si accascia sul letto. Io sono ancora in piedi con il cazzo ancora duro, mi stendo sul letto, si gira, vede il cazzo duro, me lo prende subito in bocca. Non c’&egrave più bisogno di dirle cosa fare, le vengo in bocca: ingoia soddisfatta.
Helyn si accocola a me, &egrave radiosa ed inizia a parlare: ‘Grazie Stefano, mi fai stare veramente bene, peccato che tutto questo finirà tra pochi giorni’. ‘Non devi ringraziarmi, anche tu fai stare bene me, non pensare che finirà, pensa solo a godertela. Io non ho fatto nulla, ho solo innescato qualcosa che era già in te: sei una gran Troia ma non lo sapevi!’ Mi guarda perplessa. ‘Non ti devi offendere, dal mio punto di vista &egrave un complimento, ogni uomo vorrebbe una troia come te!’ Capisce cosa intendo e sorride. Inizia di nuovo a giocare con il mio cazzo, lo bacia, lo lecca, lo succhia, mi torna duro e fa per salirmi sopra, rammento le indicazioni di Alexandra: ‘Cosa vuoi fare?’ ‘Lo voglio dentro!’ Cosa vuoi dentro?’ ‘il tuo cazzo!’ ‘Dentro dove?’ simula disagio ma capisce il gioco ‘Voglio il tuo cazzo duro dentro la mia fica!’ ‘Perché?’ ‘Perché voglio godere!’ ‘Perché vuoi godere?’ ‘Perché mi piace!’ ‘Perché ti piace?’ non capisce’ ‘Cosa sei?’ fa la faccia offesa, cerca di salire, la fermo, ‘Dimmi cosa vuoi e cosa sei!’ &egrave titubante, la stimolo con le dita: ‘Sei uno stronzo!’ Prova ancora a penetrarsi, le dico di no con la testa con espressione seria: Sai cosa devi dire se lo vuoi!’ le intimo. Si rassegna: ‘Voglio il tuo cazzo nella fica perché voglio godere ancora, perché sono una Troia.’ Lo sussurra piano con un po’ di vergogna. ‘Ripetilo più forte!’ Lo ripete: ‘Voglio il tuo cazzo nella fica perché voglio godere ancora, perché sono una Troia!’ ‘Più forte ancora!’ Questa volta lo urla: ‘Voglio il tuo cazzo nella fica perché voglio godere ancora, perché sono una Troia!!!’ si penetra con frenesia, si agita su di me forsennatamente, mi fa male sulla pancia tanto spinge, viene quasi subito gridando ‘YEESSSSSS!!!!’ Si accascia su di me ansimando. Poi si sfila e me lo riprende in bocca fino a farmi venire di nuovo.
Si accoccola di nuovo a me: ‘Oggi quelle palline mi hanno fatto impazzire’ mi dice quasi a giustificare la sua frenesia. ‘Te le regalo sarà un mio ricordo, così ogni volta che le userai penserai a me!’ ‘Ma perché non le useremo ancora?’ mi chiede ‘Sì, certo, le puoi usare quando vuoi ma ho altri giochini in serbo per te!’ Mi guarda interrogativa, mi alzo dal letto, apro la valigia e le mostra la capiente borsa rossa del sexy shop, mi chiede di vedere il contenuto. ‘NO! Rovineremmo la sorpresa!’ le dico. Richiudo la borsa nella mia valigia con la combinazione, mi guarda con un’espressione da bambina offesa, ci mettiamo a ridere.
Si alza prende qualcosa da bere dal frigo bar, va a fare la doccia e mi invita a farla insieme, rifiuto garbatamente: ‘Immagino cosa tu abbia in mente ma ho dei limiti anche io!’ Si rassegna ed entra in bagno, la vedo farsi la doccia attraverso i vetri, nota che lo sto guardando, mi sorride maliziosamente accarezzandosi il corpo con fare sensuale. Esce dalla doccia senza asciugarsi, entra in camera nuda con fare malizioso, si avvicina, mi scanso e corro in bagno ridendo, chiudo la porta e faccio la doccia anche io. Rientro in camera in accappatoio lei &egrave sul letto nuda. Mi stendo sul letto, lei ci riprova: ‘Helyn scusami ma non credo di farcela ancora!’ ‘Ma io ho ancora voglia!’ Le prova tutte: ‘Mi hai fatto diventare una TROIA!’ mi dice perentoria. Le sorrido, scendo dal letto apro la valigia e prendo un vibratore di dimensioni generose dalla borsa rossa, lo mostro, si mette a ridere, le insegno ad accenderlo e glielo porgo, mi guarda con la faccia interrogativa, le dò istruzioni, lo mette in bocca con un’espressione da troia, lo accende, se lo struscia sui capezzoli, sul clitoride e poi se le infila nella fica, lo muove velocemente dentro di sé e con l’altra mano si stimola il clitoride, viene ancora gemendo.
Si sfila il vibratore e se lo porta alla bocca con sguardo fintamente infantile. La guardo con espressione burbera, le tolgo il vibratore: ‘Adesso basta con i giochini! A quest’ora le brave bambine devono dormire, domani si va al lavoro!’ Mi sorprende: ‘Ma io non sono più una brava bambina: sono diventata una gran troia!’ Ci mettiamo a ridere. Ci accoccoliamo e dormiamo.
Continua’..

Terzo giorno di fiera
Ci svegliamo, lei &egrave ancora accoccolata a me, mi bacia e prova subito a stuzzicarmi ma come da istruzioni di Alexandra, decido di non accontentarla, mi divincolo, lei mi guarda offesa: ‘Prima il dovere poi il piacere!’ La prendo in giro, pensa che scherzi, mi faccio serio’ ‘Ti voglio in tiro per stasera, non te ne pentirai!’
Va in bagno, rientra in accappatoio, faccio la doccia anche io, rientro in camera e la trovo vestita, truccata e pronta. Mi vesto velocemente e siamo pronti ad uscire, mi guarda come per dirmi qualcosa, la invito a parlare con un cenno. ‘Posso mettere le palline?’ Mi chiede con espressione di finta vergogna. ‘Se vuoi, fai pure, ma guarda che tutta la giornata sarà dura!’ ‘Nel caso me le tolgo se non resisto.’ ‘Sappi che comunque non lo faremo fino a stasera!’ Mi guarda dispiaciuta: ‘Se ne avrai bisogno potrai andare in bagno a masturbarti ma a condizione che mi mandi una foto mentre lo fai!’ le intimo. Si mettere a ridere ed accetta l’idea.
Il vortice della fiera mi prende e per un po’ non penso ad Helyn ed alle palline, verso le 11:00 mi arriva un messaggio, lo apro e vedo la foto della sua fica e della sua mano sul clitoride: si sta masturbando! Sono con dei clienti dissimulo tranquillità ma l’idea mi piace e mi eccita. Durante il pomeriggio Helyn mi invia altre 2 foto.
Finita la terza giornata di fiera rientriamo in camera, Helyn parte di nuovo all’assalto, continuo con il gioco suggerito da Alexandra, mi nego: ‘Dopo cena!’ le dico, fa la faccia offesa. Andiamo a cena, con gli altri c’&egrave anche la professoressa che avevo conosciuto la prima sera che scopro essere la moglie di uno dei dirigenti della nostra azienda partner, si chiama Sandra, non ci eravamo presentati la prima sera. Ho ancora una volta l’impressione che mi guardi con un’espressione ammiccante.
Durante la cena Helyn mi comunica che ha ancora le palline e che non sta più nella pelle, mi dice anche di aver messo un salvaslip per evitare di bagnare il vestito, sorridiamo. Finita la cena Helyn assume un atteggiamento sbrigativo con i commensali, anche stasera vogliono andare a bere qualcosa insieme al bar ma nessuno si preoccupa di invitarci, credo che tutti abbiano capito. Usciamo dal ristorante, saliamo in macchina, Helyn &egrave in agitazione perpetua, credo che le palline l’abbiano portata al parossismo, guido piano, lei capisce e si innervosisce ma sorride.
Arriviamo in hotel, non resiste più, mi salta letteralmente addosso, la fermo, apro la valigia e prendo un mio foulard e glielo metto sugli occhi ‘Ma cosa stai facendo?’ mi chiede. ‘Tranquilla fidati di me’. La spoglio e mi spoglio, la faccio stendere sul letto, per un po’ non mi faccio sentire, volutamente: ‘Dove sei? Cosa fai?’ Mi chiede, non rispondo ma mi faccio sentire, vado alla valigia e prendo delle corde dalla borsa rossa, mi avvicino ed inizio a legarle le braccia e le gambe al letto, mi chiede spiegazioni: ‘Silenzio, rilassati!’ Le dico dolcemente. Si calma, vado al frigo e prendo dei cubetti di ghiaccio, li avvicino alla sua bocca, &egrave sorpresa ma sorride, accoglie l’idea, scorro i cubetti sul viso, sui seni, insito sui capezzoli, trema tutta ma gradisce, sorride, le piace, continuo a scendere, arrivo alla pancia, scorro lungo le cosce fino alle caviglie, risalgo sull’interno delle gambe, indugio sul clitoride e poi le inserisco due ghiaccioli nella fica, geme tremando per la sensazione di freddo e per il piacere. Lascio i cubetti al suo interno, vado alla borsa rossa e prendo l’olio da massaggi, ne verso una quantità abbondante in un bicchiere e lo metto nel microonde della enorme camera e lo scaldo, prendo dell’altro ghiaccio, molto ghiaccio, ripeto lo stesso esercizio di prima lasciandone però molto lungo il corpo oltre ad inserirne ancora un po’ nella sua fica, freme per il freddo e per l’eccitazione, le sfioro il clitoride più volte, vorrebbe che continuassi, ma la lascio così, mi dà dello stronzo urlando ed agitandosi legata alle corde, recupero l’olio che avevo messo a scaldare, immergo un dito, &egrave molto caldo, ne verso un buona quantità sul suo corpo, &egrave sorpresa e geme, vorrebbe strappare le corde, si agita molto, le verso dell’altro olio continuo a massaggiarla, scorro lungo il suo corpo, insisto sui capezzoli, scendo evitando però la fica ed il clitoride, si agita: ‘Ti prego!’ Mi dice. ‘Ti prego cosa?’ le chiedo. Mi dà di nuovo dello stronzo: ‘Dimmi cosa vuoi?’ ‘Fammi venire cazzo!!!’ mi urla. ‘Cosa devo fare?’ La prendo in giro. ‘Devi farmi venire!!! Non ne posso più’ ‘Come devo farti venire?’ ‘Come vuoi tu, con le mani con il cazzo, ma fammi venire!!!’ Mi urla agitandosi. Le accarezzo la fica ed il clitoride, inserisco un dito, poi due poi tre, ma mi muovo molto lentamente, ha tre dita dentro, vado in profondità, con il pollice le massaggio il clitoride, le inserisco il mignolo nel culo, che trovo ovviamente molto stretto, sembra non farci caso, si agita e geme, aumento il ritmo, inserisco un secondo dito nel culo, anche in questo caso non dice nulla, si agita molto, finché viene urlando forte.
E’ stravolta dall’orgasmo, ansima, non ho ancora tolto le dita dalla sua fica e dal suo culo, riprendo a muovere la mano, prima piano poi sempre più forte, viene ancora, urlando ed inarcandosi sul letto tirando forte le corde.
Sembra sfinita, decido di toglierle la mascherina, ha un’espressione radiosa, decido di scioglierla, mi sale subito sopra, la fermo e la guardo con faccia interrogativa, capisce: ‘Voglio il tuo cazzo duro dentro la mia fica, voglio godere ancora come una TROIA!!!’ Mi urla, la lascio fare se lo infila e si agita come una forsennata, viene quasi subito urlando una serie infinita di ‘yes’. Si accascia sopra di me, respira forte, poi scende verso il mio cazzo e lo prende in bocca, la aiuto con la mia mano, le vengo in gola, ingoia tutto con avidità!
Si stende al mio fianco accoccolandosi.
Inizia a parlare: ‘Stefano, &egrave fantastico, non avevo neanche mai immaginato che esistessero cose del genere! E’ un sogno! Ho perso cinquanta anni della mia vita!’ Scopro così che ha 6 anni più di me. ‘Ma dove sei vissuta finora?’ Scherzo, fa la faccia pensierosa ‘Finora non ho mai trovato nessuno che mi abbia fatto provare queste cose.’ Mi guarda con espressione vagamente malinconica. ‘Con i miei mariti ho sempre fatto solo e sempre cose normali, sempre molto rapide e mai più di una scopata alla volta, non avevo mai goduto così tante volte in un giorno!’ Il mio EGO di maschio si espande a dismisura decido però di assumere un atteggiamento paternalistico. ‘Helyn, hai tutta la vita davanti a te, potrai fare queste cose tutte le volte che vorrai!’ ‘Ma tu tra 3 giorni torni in Italia!’ ‘Helyn, guarda che non ci sono solo io a questo mondo, potrai trovare altri uomini, a questo punto sai come fare e potrai guidare tu la situazione, sono certo che l’allieva supererà il maestro!’ ‘Ma come non ti importa se lo farò con altri uomini? Non sei geloso?’ ‘Helyn, come dici tu io torno in Italia e non so quando potremo vederci di nuovo, sarebbe arrogante e ridicolo da parte mia chiederti di non farlo con altri. La gelosia &egrave una cosa per le menti ristrette, se tu tieni ad una persona vuoi il suo bene anche in ambito sessuale. Tu adesso sei single, puoi fare quello che vuoi, come dici tu, hai perso già molto tempo quindi goditela! Ora tu hai fatto un passo in avanti da un punto di vista sessuale, lo devi fare anche da un punto di vista mentale. Non devi mai temere di essere giudicata, vai per la tua strada, goditela, prenditi quello che ti piace senza esitare, so bene qual &egrave la mentalità media americana ma tu devi andare oltre! Ti suggerisco anche di prendere di mira ragazzi più giovani di te!’ ‘Ma io ho cinquant’anni, non credo che dei ragazzi più giovani vogliano venire con me!’ Per educazione evito di dirle che anche io sono più giovane di lei. ‘Ti sbagli, sei una bella donna e per un ragazzo di 30/35 anni una donna più grande rappresenta un comune sogno erotico perché si aspetta esperienza, si aspetta che si comporti da troia vogliosa. Usa la tua sensualità e vedrai che ne sarai soddisfatta non solo sessualmente ma anche mentalmente, la tua autostima crescerà a dismisura!’ Mi sorride sembra convinta.
‘Ma tu come hai imparato tutte queste cose?’ Mi viene da ridere e lascio uscire il maschio alfa che &egrave in me. ‘Innanzitutto sono Italiano!!’ le dico ridendo ‘Poi sono stato fortunato, ho avuto l’opportunità di conoscere molte donne, ho viaggiato molto e questo mi ha permesso di fare molte esperienze a varie latitudini, poi mi sono documentato, Internet offre molte possibilità da questo punto di vista!’ Le cito alcuni siti dove andare a guardare. ‘Comunque guarda che ci sono ancora molte cose che si possono fare!’ Sfrutto il momento. ‘Vuoi continuare con altre esperienze nei prossimi giorni?’ ‘Certo, tutto quello che vuoi!’ Mi risponde con entusiasmo.
Poi inizia a giocare con il mio cazzo, mi bacia, me lo prende in bocca, diventa duro, si alza e si mette in ginocchio guardandomi con un’espressione vogliosa. ‘Ecco se tu ti rivolgi con questa espressione da troia, non ci sarà uomo che ti resisterà!’ Le dico. Sorride contenta, mi alzo e la penetro da dietro con energia ma non mi muovo, la invito a muoversi come meglio crede. Si muove con impeto, spinge indietro per sentirlo fino in fondo, viene di nuovo gemendo forte. Poi si sfila, mi spinge sul petto per farmi stendere, lo prende in bocca mi guarda con espressione da troia, mi sorprende: ‘Sborrami in bocca, voglio svuotarti le palle, voglio ingoiare tutto!’ Vengo poco dopo, me lo stringe con la mano quasi a voler spremere anche l’ultima goccia.
Ci stendiamo, si accoccola subito, &egrave raggiante: ‘Guarda che non &egrave vero che &egrave sempre l’uomo a scopare una donna’ le dico ‘Può succedere anche il contrario, ricordalo! E questo piace molto agli uomini!’ ‘Grazie di tutto Stefano, grazie!’ ‘Piantala Helyn, non devi ringraziarmi, me la sto godendo anche io, non &egrave facile trovare una donna come te, una troia come te!’ Questa volte non si offende, sorride. ‘Ricordati che come dice una mia cara amica, -quando si scende dal letto si &egrave pari- ognuno dà qualcosa all’altro, se capisci questo potrai goderti le tue esperienze fino in fondo, sei bella! Sei intelligente! non devi mai porti in una posizione di sudditanza!’

Continua’.
Quarto giorno di fiera
Helyn si alza preso per andare in fiera, io me la prendo comoda posso arrivare più tardi. Si veste e si trucca rapidamente, sono ancora a letto, si avvicina per baciarmi prima di uscire. Mi mostra le palline con l’intenzione di inserirle. ‘Aspetta! Oggi ho qualcosa di diverso per te!’ le dico. E’ piacevolmente sorpresa. Mi alzo, vado in valigia e prendo un ovetto telecomandato dalla borsa rossa. Le porgo l’ovetto e tengo il telecomando di nascosto in mano. Mi guarda con espressione interrogativa. ‘lo devi inserire’ Capisce, alza la gonna, abbassa il perizoma e si infila l’ovetto nella fica. ‘Ma non fa nessun effetto’ mi dice. ‘Tranquilla, non ti preoccupare’. Mi saluta e fa per andarsene, si avvicina alla porta, aziono il telecomando, ha un sussulto, spengo. Si gira e le mostro il telecomando. Ha la faccia sorpresa, ma capisce: ‘Sei uno stronzo!’ mi dice uscendo con un sorriso.
Arrivo in fiera, Helyn &egrave in conversazione con delle persone, non mi vede arrivare, aziono il telecomando ha un sussulto, le persone intorno a lei notano il movimento e si preoccupano, intuisco che sta inventando una scusa per il suo movimento e rassicura tutti, spengo. Ovviamente capisce che sono arrivato, si guarda intorno cercandomi, mi vede, mi sorride e mi guarda con finta rabbia, aziono di nuovo il telecomando, questa volta si controlla, spengo. All’ora di pranzo invito Helyn per un panino al bar del padiglione. Aziono il telecomando mentre camminiamo, lo lascio acceso: ‘Ti prego fermalo!’ Mi chiede, non le dò ascolto. Vedo dei segni di piacere sul suo volto. Arriviamo al bar, rallento e la lascio ordinare per entrambi, l’ovulo fa il suo effetto, parla con fatica. Mangiamo il panino, la vedo stringere le gambe: ‘Spengilo ti prego!’ Le dico di no sorridendo. Ci alziamo per tornare allo stand: ‘Ti raggiungo tra poco.’ Mi dice.’ Mi avvio allo stand, mi arriva un messaggio sul telefonino, lo apro vedo la sua foto che si sta masturbando al bagno. La vedo arrivare dopo poco, spengo l’ovulo. Fa un sospiro di sollievo. Mi si avvicina: ‘Sei uno stronzo!’ mi dice con finta rabbia. ‘Lo hai tolto?’ mi risponde di no. ‘Brava!!’ le dico.

Aziono più volte l’ovulo durante la fiera, soprattutto quando la vedo in compagnia di qualcuno. Nel pomeriggio mi arriva un altro suo messaggio, &egrave di nuovo al bagno a masturbarsi.
Finita la fiera rientriamo in hotel. Appena in camera prova a spingermi sul letto, mi divincolo: ‘Dopo cena!’ le intimo. Si rassegna. Ci cambiamo ed andiamo a raggiugere gli altri per cena. Appena seduti aziono l’ovulo, si contorce e stringe le gambe. Sandra nota qualcosa, le chiede se va tutto bene. Lei fa cenno di sì con la testa sorridendo. Dopo qualche minuto Helyn si alza, mi arriva un altro suo messaggio dal bagno. Torna al tavolo, le sorrido e decido di spengere l’ovulo.
Finiamo la cena, Helyn ha fretta di andarsene ma viene chiamata da dei colleghi per una questione di lavoro. Esco a fumare. Dopo poco sono raggiunto da Sandra: ‘Mi offri una sigaretta?’ mi chiede ammiccando. Le porgo il pacchetto di Marlboro aperto. Prende la sigaretta e la faccio accendere. ‘Vedo la mia amica Helyn molto serena questi giorni!’ Ridiamo. ‘Ahh siete amiche?’ ‘MOLTO amiche!’ Mi sottolinea. ‘Stamattina mi ha raccontato tutto, prima che tu arrivasti, mi ha raccontato OGNI DETTAGLIO!’ Marcando molto le ultime due parole: ‘Incluso l’ovulo di oggi: devo farti i complimenti, &egrave entusiasta!’ ‘Credo di doverti ringraziare, per avermi spinto verso di lei! Ad essere onesto &egrave una bellissima esperienza anche per me! Helyn &egrave un’ottima allieva, sta imparando in fretta.’ Ridiamo di gusto. ‘Ti suggerisco di continuare, ha definitivamente rotto il ghiaccio, &egrave pronta a tutto, non vede l’ora di conoscere il resto del contenuto della borsa rossa!’ Mi dice. ‘Ti ha raccontato proprio tutto!’ Le dico. ‘Te l’ho detto mi raccontato ogni dettaglio!’ Ridiamo di nuovo. ‘Immagino che sia stata tu l’amica di cui mi ha parlato che le ha raccontato le proprie esperienze e l’ha spinta ad andare oltre.’ ‘A dire il vero, ci sono molte cose che non le ho ancora raccontato!’ Mi dice ammiccando’ ci mettiamo a ridere di gusto Mi dice che abita a New York per lavoro e che rientra in Pennsylvania, nella stessa città di Helyn solo per il Week end. ‘Immagino che vivendo sola a New York tu non soffra di solitudine!’ Capisce l’allusione: ‘Direi proprio di no!’ ‘Da quando lavoro a New York, mi si &egrave aperto un mondo, sono stata compagna di scuola di Helyn, abbiamo avuto la stessa educazione di provincia, ho semplicemente spinto Helyn a vivere le mie stesse esperienze’ Continua a parlare. ‘Devo dire che Helyn &egrave stata fortunata ad incontrare uno come te, sembra che tu ci sappia fare, stando almeno a quello che mi ha detto e a quanto pare sei anche ben fornito!’ Il mio EGO si ipertrofizza alle sue parole, decido di affondare il colpo.
‘Vorresti provare anche tu?’ Le dico con tono scherzoso. Non si scompone: ‘Mi piacerebbe molto ma Helyn &egrave un’amica, inoltre non credo che riusciresti a sfuggirle facilmente in questi giorni e poi sono con mio marito.’
Insisto: ‘Vorrà dire che ti cercherò la prossima volta che sono a New York, vengo due o tre volte l’anno.’ E’ un attimo pensierosa, va in borsa mi porge il suo biglietto da visita: ‘A condizione che tu non lo dica ad Helyn, non vorrei deluderla!’ ‘Il Gentleman gode e tace!!!’ le dico. Apprezza molto, ci diamo un ‘cinque’ di complicità.
‘Cosa hai in mente per Helyn stasera?’ Mi domanda curiosa. ‘Sarà lei a raccontartelo domattina!’ Ridiamo ancora. Fa un’espressione di apprezzamento: ‘Credo che mi farà molto piacere incontrati a New York!’ mi dice allusiva. ‘Non mancherò!’ Le prometto. ‘Ma dubito che parleremo di Dante!’ Ridiamo fragorosamente.
Dopo poco arriva Helyn, cammina velocemente, la accogliamo con un sorriso. ‘Finalmente ho finito!’ Ci dice. Mi prende per mano e ci avviamo verso la macchina salutando Sandra che ci augura buona serata ammiccando. Ridiamo di gusto.
Saliamo in auto: ‘Immagino stavate parlando di me’ mi dice Helyn. ‘Devo ammettere di sì’ le dico scusandomi. ‘Nessun problema Stefano, Sandra &egrave la mia migliore amica, devo a lei se mi sta succedendo tutto questo!’ ‘Le sono molto grato anche io! Mi ha fatto conoscere una donna fantastica!’ Le dico con galanteria.
Arriviamo in Hotel, Helyn parte all’attacco appena entriamo in camera, la fermo come da copione. Vado verso la mia valigia e prendo una mascherina per coprile gli occhi dalla borsa rossa. Gliela mostro, mi sorride curiosa. Le metto la mascherina, la spoglio e la faccio stendere sul letto, prendo le corde e le lego braccia e gambe al letto. E’ completamente esposta, la trovo molto sexy ed invitante, vorrei saltarle addosso, mi trattengo. Non mi faccio sentire per un po’, mi cerca, mi chiama: ‘Cosa stai facendo?’ Non le rispondo, ha ancora l’ovulo inserito, attivo il telecomando, geme, cerca di stringere le gambe bloccate dalle corde, l’ovulo fa il suo effetto, geme sempre più rumorosamente, scaldo l’olio da massaggi, ne spargo una generosa quantità sul suo corpo, inizio a massaggiarla, insisto sui seni e sui capezzoli, vado verso il basso, l’ovulo &egrave ancora acceso, le stimolo il clitoride, inserisco tre dita nella fica, spengo l’ovulo e lo sfilo, le massaggio il clitoride, sta per venire: mi fermo! ‘NO, non smettere, ti prego!!’ Mi urla, mi dà più volte dello stronzo, non le rispondo e non mi faccio sentire. Ansima forte, vorrebbe strappare le corde, il respiro ri-diventa normale, si riprende dal mancato orgasmo. E’ comunque agitata, mi cerca, mi chiama, continuo a non risponderle. Prendo delle clip per capezzoli dalla borsa rossa: applico la prima al primo capezzolo, fa una smorfia di dolore ma non protesta, poi il secondo capezzolo, poi applico la terza direttamente sul clitoride, grida ma accetta la cosa. Gioco un po’ con le clip, muovendole, si agita e geme, vado di nuovo alla borsa rossa e prendo una rotellina dentata. Comincio a scorrere la rotellina sul suo corpo variando la pressione, scorro sulle braccia, sulle gambe, sui seni, sulla pancia, sul clitoride, fa delle smorfie di dolore ma non protesta, vedo i leggeri segni rossi dei denti accuminati della rotellina lungo il suo corpo, insisto aumentando la pressione, Helyn stringe i denti per il leggero dolore ma non protesta, tira forte sulle corde, muove il bacino: ‘Ti prego fammi venire!’ Mi urla. Lascio la rotellina, le inserisco un dito nella fica, &egrave bagnatissima, prendo comunque dell’altro olio, aggiungo un secondo dito, poi un terzo, poi un quarto, viene incontro ai miei movimenti, spingo forte inserendo tutta la mano lasciando fuori solo il pollice, aumento la velocità e con l’altra mano stringo forte la clip che ha sul clitoride, stringo ancora più forte la clip, aumento ancora la velocità finché viene con un urlo a tutta voce: ‘YES, YES, I am coming!!! YEEESSSSSSS!!!’ Lascio la clip e sfilo la mano dalla sua fica. Ansima pesantemente, ha lo sguardo stravolto. La lascio riprendere. Avvicino il mio cazzo duro alla sua bocca lo prende subito dentro con avidità, mi masturbo fino a venirle in bocca e sul viso. Raccolgo lo sperma sparso sul viso con le dita e gliele metto in bocca, lecca con gusto, tirando fuori la lingua.
La lascio ancora legata e non mi faccio sentire per un po’, mi cerca, non mi faccio sentire, non le rispondo. ‘Stefano, ti prego ho voglia del tuo cazzo!’ Non le rispondo: ‘Ti prego mettimelo dentro!’ Continuo a non risponderle. ‘Sei uno stronzo!’ Mi urla!
Mi avvicino, ha una reazione di sollievo nel sentirmi. Le tolgo le clip dai seni e dal clitoride. Vado alla borsa rossa prendo il vibratore ed un plug anale sottile con palline di circonferenza a crescere di circa 20 cm di lunghezza. Le infilo il vibratore nella fica, poi inizio ad infilarle il plug nel culo dopo averlo cosparso abbondantemente di olio. La guardo mentre lo inserisco piano nel culo, fa una smorfia ma non protesta, continuo a spingere, entrano tre palline, poi quattro, lo ritraggo e lo reinserisco più volte aumentando sempre il numero delle palline. ‘Mi fa male!’ mi dice ad un certo punto. Accendo il vibratore che ha nella fica e le massaggio il clitoride. ‘Devo toglierlo?’ Le chiedo. Non mi risponde, aumento l’intensità del vibratore e continuo a massaggiarle il clitoride, spingo il plug anale più in fondo, entrano altre palline. ‘Devo smettere?’ ‘Noo continua!!!’ mi urla. Metto il vibratore al massimo e spingo il plug in fondo con un sol colpo, inarca il corpo’ viene urlando tirando forte sulle corde.
La guardo: &egrave uno spettacolo. Ha il viso stravolto dal piacere e respira pesantemente, continua a tirare le corde, trema ancora tutta per l’orgasmo.
Le sfilo il vibratore la lascio il plug, le tolgo la mascherina e la sciolgo dalle corde. Mi bacia e mi abbraccia forte, vedo uscirle delle lacrime di commozione, inizia a singhiozzare ma ha un’espressione felice. Mi bacia ancora ripetutamente con passione.
Si lascia andare sul letto sfinita, respira ancora forte. La accarezzo con tenerezza. Si rilassa, ha un’espressione radiosa: ‘E’stato bellissimo, &egrave stato fortissimo’ mi dice. ‘Ora però voglio il tuo cazzo!’ mi dice con espressione da troia.
La faccio mettere in ginocchio, si muove a fatica per il plug ancora inserito nel culo. Vado alla borsa rossa e prendo una spatola, mi eccita vedendola così esposta e con il plug nel culo. La penetro con energia, inizio a muovermi e la sculaccio con le mani sempre più forte, spingo forte, continuo a sculacciarla sempre più forte poi prendo la spatola, continuo a spingere, lei mi viene incontro con il bacino come a prenderlo fino in fondo, comincio a far scorrere il plug nel culo e la colpisco sulle natiche con la spatola, gradisce il tutto, colpisco più forte, geme sempre più forte fino a venire con l’ennesimo urlo ‘YEEESSSSSSSSS!!!!!’
Si sfila lasciandosi cadere sul letto, la vedo ansimare ancora una volta, respira forte. La vedo accarezzarsi le natiche per alleviare il dolore, sono rosse, segnate dalla spatola. Le sfilo delicatamente il plug, prendo del ghiaccio per massaggiarle le natiche, sono caldissime, gradisce molto, mi ringrazia.
La situazione mi eccita molto, sono duro, glielo faccio sentire, si gira, me lo prende in bocca, la faccio stendere e mi metto a cavallo sopra di lei le metto il cazzo tra i seni arrivando con il glande alla sua bocca. Poi mi aiuto con la mano e vengo spargendole lo sperma sul petto e sui seni. Lei lo raccoglie con le dita e se lo porta alla bocca voluttuosamente, fino a ripulirsi completamente. ‘Sono diventata proprio una troia!’ ‘Una splendida troia!’ le dico. Ridiamo fragorosamente e ci abbracciamo.
Poi noto una smorfia sul suo viso, la guardo interrogativamente: ‘Mi fa male il culo ed ho un gran formicolio sulle natiche’ ma sorride.
Ci alziamo dal letto ed andiamo a fare una doccia, si muove lentamente continua a massaggiarsi le natiche, sono ancora rosse, ha dei segni di rosso più intenso causati dai rilievi della spatola, si guarda allo specchio, noto un’espressione preoccupata. ‘Non ti preoccupare, domani sarà tutto scomparso!’ Mi sorride. Facciamo la doccia ed andiamo a dormire, si accoccola come una bambina e mi bacia.

Continua’.

Quinto giorno di fiera
Come al solito Helyn si alza prima di me per andare allo stand. Rimango a poltrire sul letto guardandola mentre si prepara. Va in bagno e si guarda le natiche allo specchio, non sono più rosse ma ha ancora dei segni, nota che la sto guardando divertito, mi rivolge un’espressione di finto rimprovero ma &egrave sorridente. Si fa la doccia, si trucca e si veste. E’ pronta ad uscire ma mi guarda con fare interrogativo: attende istruzioni. Mi alzo con fare quasi annoiato come a dire’ ok ti accontento anche oggi. Vado alla valigia e prendo un plug anale a cuneo dalla borsa rossa, glielo mostro. Capisce ma non del tutto: ‘Ma devo mettermi quello?’ ‘Sì, certo!’ Le dico con fermezza. La faccio mettere in ginocchio sul letto, le alzo la gonna e sposto il perizoma, lubrifico il plug ed inizio ad inserirlo nel suo ano. Rimane sorpresa: ‘Ma lìììì? No, non ce la posso fare!’ Mi dice preoccupata. ‘Tranquilla, rilassati!’ Inizio a spingere, fa fatica ad entrare, Helyn si lamenta. ‘Mi fa male!’ Grida. ‘Sì, lo so! Ma una volta entrato non sentirai più dolore!’ Le dico deciso. Continuo a spingere, si lamenta. ‘Masturbati e spingi come per andare al bagno!’ Le dico con decisione, sembra rilassarsi, spingo forte, lei urla’ &egrave dentro.
Sta respirando forte, si tocca il culo con una mano ad affievolire il dolore. ‘Fa ancora male?’ Le chiedo con dolcezza. ‘No, va meglio adesso.’ Mi dice, percepisco tuttavia ancora della sofferenza. Non si muove, rimane ancora in ginocchio, sembra più rilassata adesso. Le risistemo il perizoma e le abbasso il vestito. Scende dal letto molto lentamente, si muove in modo innaturale. ‘Stefano, mi dà molto fastidio, non riesco a camminare, come faccio tutto il giorno?’ Mi dice quasi piagnuccolando. ‘Tranquilla, ti abituerai presto!’ Sorridiamo. Helyn esce dalla camera con un passo ancora innaturale, la guardo dalla finestra, la vedo camminare verso la navetta che l’attende, mi pare che ogni passo sia più deciso.
Mi preparo con calma. Arrivo allo stand alle nove e trenta. Non vedo Helyn ma mi viene incontro Sandra. Mi sorride, mi bacia sulle guance. La anticipo: ‘Hai già avuto il report?’ Si mette a ridere ‘Sì, l’ho avuto. E’ stata una serata dura per Helyn e la giornata di oggi sarà particolarmente complicata per lei!’ Capisco che le ha detto del plug, ridiamo fragorosamente. ‘Immagino tu già conosca tutte queste cose?!’ ‘Ho fatto ben altro!’ Mi dice con aria di superiorità. ‘Immagino cosa la aspetta stasera!’ ‘Vuoi partecipare anche tu?’ Azzardo. ‘Ti assicuro che non avrei nessun problema ma direi di non esagerare con Helyn e comunque non potrei liberarmi con mio marito qui! ‘Cosa hai in mente?’ Mi chiede curiosa. ‘Diciamo che stasera alzerò l’asticella ulteriormente. Prima mi hai detto che te lo immagini quindi non &egrave necessario che te lo dica!’ Faccio il prezioso. ‘E comunque domattina avrai il report! Magari cerca di darle dei consigli visto che immagini ciò che succederà!’ Ridiamo di nuovo. Arriva Helyn: ‘La piantate voi due di ridere alle mie spalle!’ Ci dice fintamente offesa. Sandra la abbraccia: ‘Sai che ti vogliamo bene! Facciamo tutto per il tuo bene!’ Ridiamo di nuovo.
Inizia la fiera, siamo entrambi molto presi, ogni tanto lancio uno sguardo ad Helyn che sembra essersi abituata al plug. La vedo parlare con Sandra in varie occasioni, sempre in disparte e a bassa voce.
Finisce la fiera, anche oggi Helyn mi chiede di tornare in Hotel in auto con me invece di prendere la navetta. Saliamo in macchina: ‘Come va?’ Le chiedo, lei capisce ‘Sì, mi sono abituata, solo che in paio di occasioni ho dovuto toglierlo ed ho fatto fatica a rimetterlo!’ Ho capito la situazione. ‘Sei brava, complimenti!’ ‘Solo che sono preoccupata!’ ‘Perché?’ Le chiedo fintamente ingenuo. ‘Perché immagino cosa hai intenzione di fare ed il tuo cazzo &egrave più grosso del plug!’ Mi metto a ridere: ‘Tranquilla sai che sei in buone mani e poi sono certo che Sandra ti avrà dato tutte le istruzioni del caso!’ ‘Siete due bastardi!’ Mi dice fintamente arrabbiata.
Arriviamo in hotel e ci prepariamo per la cena. Stiamo per uscire ed Helyn mi sorprende: ‘Stefano, vorrei mettere anche le palline.’ Ha un’espressione di finta vergogna. Ricordando le indicazioni di Alexandra vorrei dirle di no, ma poi acconsento perché credo che questo possa essere utile in prospettiva. Si inserisce le palline tutta contenta. Arriviamo al ristorante, Sandra ed il marito si uniscono a noi: siamo solo in quattro stasera. Helyn &egrave seduta di fronte a me con Sandra al suo fianco. Durante la cena mi tolgo una scarpa ed inizio a sfiorarle il piede, il marito di Sandra si alza a più riprese per rispondere al telefono e questo ci permette spesso di scherzare sul nostro comune segreto. Helyn, gioca a fare la vittima. In qualche occasione Sandra scherza anche sull’eventualità di un gioco a tre ma non approfondiamo anche per l’andirivieni del marito di Sandra.
Continuo a giocare con il piede, inizio a risalire sulla sua gamba fino ad appoggiarlo direttamente sulla sua fica. Helyn &egrave a disagio, specialmente per la presenza, seppure non continuativa del marito di Sandra. Gioco sulla sua fica con il piede. Poi sento una mano tra il mio piede e la fica di Helyn, ma le sue mani sono sul tavolo!! Intuisco, guardo Sandra che ha un’espressione da gran troia. Helyn &egrave a disagio, si guarda in giro preoccupata, guarda il marito di Sandra che sembra alle prese con chissà quali pensieri e non nota i movimenti. Vedo Helyn contorcersi e percepisco dell’umido sul mio piede: &egrave venuta. Tolgo il piede, Sandra toglie la mano e se la porta alla bocca con ‘non chalance’ ma guardandomi dritto negli occhi. Mi riprometto, se mai ce ne fosse stato bisogno, di andare a New York a trovarla quanto prima.
Finiamo la cena, Helyn &egrave chiaramente in fregola. Saliamo in macchina. ‘Ho avuto tanta paura prima a cena!’ Mi dice. ‘Paura di cosa?’ ‘Come di cosa? Che mi scoprissero!’ ‘Ma non ti &egrave piaciuto?’ ‘Sì, Certo ma ho avuto paura!’ ‘E’ stato proprio quello il bello!’ Le dico. ‘Poi Sandra ha fatto una cosa che non mi sarei mai aspettata!’ ‘Ti ha disturbato?’ ‘Adesso ti dico di no, ma in quel momento avrei voluta strozzarla!’ Mi metto a ridere. ‘Non avrei mai pensato di farmi toccare da una donna! Ma in quel momento cosa potevo fare!’ ‘Credo che Sandra abbia ben pochi limiti e che non faccia grandi distinzioni tra uomo e donna!’ Le dico. ‘E’ stata molto in gamba ha voluto dimostrarti in maniera pratica come tu ti possa procurare piacere anche con un’altra donna. Sono certo che prima o poi ti chiederà di farlo anche tra di voi’ ‘Ma te lo ha detto?’ ‘No, non mi ha detto nulla ma ho capito il personaggio.’ ‘Non posso neanche pensarci di farlo con una donna!’ ‘Non ti porre limiti, lasciati guidare da Sandra, come puoi vedere da quello che sti sta succedendo in questi giorni sa il fatto suo’ non ti frenare, lasciati andare!’ Helyn sembra capire ma &egrave ancora perplessa.
Stiamo per arrivare in Hotel: ‘Sei eccitata?’ ‘Sì, molto, sono tutta bagnata!’ Arriviamo al parcheggio, lei fa per scendere, la fermo. Mi guarda interrogativa: ‘Mi hai detto di essere eccitata, allora masturbati!’ Le dico con fermezza. E’ spaesata: ‘Ma qui?’ ‘Sì certo, qui! Adesso!’ Le dico deciso. E’ perplessa la guardo con espressione autoritaria. Si mette una mano tra le gambe, mi avvicino, la bacio, la infilo tre dita nella fica, gioco con le palline, mentre lei si stimola il clitoride, continuo a baciarla ed aumento il ritmo, sento bagnare, viene gemendo e tremando tutta ma si trattiene dal gridare. Si guarda intorno tutta preoccupata, non vede nessuno nei paraggi e questo la tranquillizza: ‘Mi fai fare cose pazze!’ Mi dice fintamente imbronciata. ‘Non mi pare ti dispiaccia!’ La prendo in giro. ‘In effetti mi sto divertendo, ma sono a disagio in queste situazioni!’ ‘Ma &egrave bello proprio per questo!’ Mi sorride.
Scendiamo dall’auto e ci incamminiamo verso la camera, si tocca il vestito e lo sente bagnato, le guardo dietro ed in effetti ha una chiazza umida all’altezza del sedere, glielo faccio notare con divertimento. Mi dà dello stronzo ed accelera il passo per arrivare alla camera più rapidamente possibile. Come entriamo si spoglia rapidamente e mi si avvicina cercando di spogliarmi, la lascio fare. Poi mi divincolo e vado in bagno, Helyn &egrave perplessa: ‘Abbiamo una bella vasca idromassaggio doppia non l’abbiamo mai usata!’ E’ chiaramente in fregola’ mi guarda delusa, le sorrido, si rilassa. Apro l’acqua, entriamo nella vasca anche se non &egrave ancora piena, siamo uno di fronte all’altro, le prendo i piedi e glieli alzo, questo aumenta la pressione del plug, fa una smorfia ma non protesta, le faccio muovere le gambe tipo bicicletta, questo fa lavorare le palline, vedo un’espressione eccitata sul suo viso. L’acqua sale, le metto un piede tra le sue gambe ed incomincio a strofinarle la fica, geme e si agita. La vasca &egrave piena, accendo l’idromassaggio, le insinuo l’alluce nella fica e spingo, si masturba ancora una volta, spingo ancora con il piede, spingo forte, non si ritrae, mi viene incontro finché gode con un urlo liberatorio. La lascio riprendersi, ci godiamo l’effetto dell’idromassaggio, lei mi guarda ancora vogliosa: ‘Stefano ho voglia del tuo cazzo, ho voglia di scopare!!’ Mi grida cattiva! Mi alzo, l’aiuto ad uscire dalla vasca, lei vorrebbe andare subito verso la camera, la trattengo, le metto l’accappatoio, la asciugo con calma e con una lentezza che non gradisce. Vado per le lunghe: ‘Sono asciutta!’ Mi dice con irritazione. Le metto una mano sulla fica, la penetro! ‘Non &egrave vero!’ Le dico ridendo. Mi dà un pugno sullo stomaco: ‘Sei uno stronzo!!’
Mi lascia, va verso la camera si mette in ginocchio sul letto, mi guarda con un’espressione da troia: ‘Voglio il tuo cazzo! Fuck me!! Stronzo!’ Sono durissimo ed eccitato ma tergiverso ancora un po’: ‘Cosa devo fare?’ ‘Voglio che tu mi scopi, voglio che tu me lo metta dentro!’ ‘Dentro dove?’ Capisce il gioco. ‘Lo so cosa vuoi fare, fallo allora, ma muoviti!’ ‘Cosa voglio fare?’ Mi guarda con rabbia: ‘Vuoi mettermelo nel culo! Allora fallo, sono pronta!’ Insiste ‘Voglio il tuo cazzo duro nel mio culo! Sono pronta! Fuck my ass! Inculamiiii!!!!’ ‘Così però non va bene!’ Mi guarda interrogativa: ‘Ti devi girare e stenderti sul letto! Voglio vedere la tua faccia da troia mentre ti rompo il culo!’ Esegue immediatamente. Prendo il vibratore dalla valigia e glielo do in mano, mi guarda perplessa ma non mi fa domande, le vado di fronte, le sfilo le palline ed il plug. Le appoggio le gambe sulle mie spalle. Verso un’abbondante dose di olio sul suo corpo, sulla fica e con particolare cura sul culo. Gioco con le dita con il suo ano, accende il vibratore e comincia a sfregarselo sul clitoride e ad inserirlo nella fica. Le penetro l’ano con un dito, poi con due, cerco di prepararla, poi inserisco il terzo dito, entra bene. ‘Muoviti, dai’ inculami!’ Mi dice quasi a volersi togliere il pensiero. Le mie dita scorrono bene nel suo ano, avvicino il mio cazzo, che &egrave durissimo, inizio a spingere contro il suo ano, fa una smorfia. ‘Spingi!’ Le dico, sento allentare, spingo forte fino in fondo in un sol colpo! Urla fortissimo dal dolore, fortuna che le camere sono lontane dal corpo centrale dell’hotel penso tra me. ‘Fa male? Mi devo togliere?’ Le dico a schernirla. ‘NO, non lo togliere, ma stai fermo, aspetta un attimo!’ Non mi muovo ma lo tengo dentro fino in fondo. Faccio pulsare il cazzo, fa una smorfia: ‘Stronzo!!!’ Mi grida. Vedo la sua espressione rilassarsi, si sfrega il vibratore sul clitoride, inizio a muovermi piano. ‘Spingi il vibratore nella fica, quando mi retraggo.’ Le dico. Esegue con soddisfazione. Aumento il ritmo, fa lo stesso anche lei, con l’l’altra mano si masturba il clitoride, le prendo i capezzoli e glieli stringo forte mentre continuo ad aumentare il ritmo, stringo i capezzoli sempre più forte, inizia a gridare: ‘Vengo, vengo, yeesss! Yesss!’ Gode lanciando un urlo disumano. Vengo anche io, le sborro abbondantemente nel culo. Siamo sfiniti e sconvolti dalla fatica e dall’orgasmo, mi sfilo dal suo culo e mi lascio cadere sul letto al suo fianco. Respira forte, ansima: ‘Oh my God! Oh my God!’ dice ripetutamente: ‘E’stato fortissimo mi dice!’ ‘Aveva ragione Sandra!’ Mi dice sorridendo ma con un’espressione ancora molto provata. ‘Te l’ho detto che devi ascoltarla!’ Ridiamo. Adesso si &egrave ripresa. &egrave rilassata ma la vedo toccarsi il culo con una mano quasi a darsi sollievo. Mi alzo dal letto vado al frigo e prendo del ghiaccio, glielo faccio scorrere sulla fica e sull’ano, gradisce, mi ringrazia. ‘Ti fa male?’ Le chiedo. ‘Un po’ sì, ma va abbastanza bene adesso.’ ‘Allora possiamo ricominciare!’ Le dico ridendo. ‘Ma tu scherzi!! Tieni quel coso lontano da me almeno fino a domani sera!!’ Mi metto a ridere. ‘Non c’&egrave niente da ridere!’ mi dice seria. Poi mi sorride, mi abbraccia e mi bacia con trasporto. Suona il telefono della camera, &egrave la reception, mi chiedono se &egrave tutto OK, alcuni ospiti delle camere vicine li avevano chiamati preoccupati per aver sentito delle grida. ‘Non si preoccupi signorina, tutto a posto, solo un orgasmo molto intenso!’ Rispondo, sento mettere giù il telefono di getto senza nessun’altra parola. Helyn mi domanda chi fosse preoccupata: ‘La reception’ Le dico con noncuranza. ‘Ma cosa le hai detto, ma tu sei pazzo, mi conoscono!’ ‘Tranquilla domattina sarai la più invidiata dell’hotel!’ ‘Ma tu sei pazzo!!!’ Mi dice ancora preoccupata. Ridiamo fragorosamente. Helyn si muove lentamente con circospezione, continua a toccarsi il culo, va in bagno a farsi una doccia. La vedo rientrare in camera in accappatoio, cammina lentamente fa delle smorfie e mi guarda burbera ma soddisfatta.
Si sfila l’accappatoio, si stende vicino a me, accoccolandosi. ‘Credo che non mi dimenticherò questa settimana per tutto il resto della mia vita!’ ‘Non ne dubito!’ le dico ‘Ma vale anche per me!’ ‘Sei una fantastica troia!’ E’ entrata nel ruolo e adesso &egrave compiaciuta quando uso questo appellativo. ‘Sai Stefano, Sandra mi raccontava queste cose, ma non ci credevo, non potevo immaginarmi che potesse essere così! Quanto tempo sprecato!’ ‘Non hai sprecato nulla, bisogna essere mentalmente pronti per godere a pieno certe situazioni, se lo hai fatto adesso e perché ti sentivi pronta adesso. Certe curiosità crescono con il tempo, adesso tu hai un’età ed una esperienza di vita adeguate. Pensa a godertela per il futuro!’ Sorride. Pensavo partisse di nuovo all’attacco ma la giornata l’ha molto provata, sento il suo respiro sempre più regolare, si addormenta.

Continua’

Sesto giorno di fiera.
Mi sveglio, vedo Helyn seduta in poltrona, sta digitando qualcosa sul cellulare, &egrave già vestita e pronta ad andare: ‘Buongiorno!!’ Le dico. ‘Come stai? Tutto bene?’ le chiedo allusivo’. ‘Sto bene! Tutto bene!’ Poi si alza, si solleva la gonna’ si &egrave inserita il plug: ‘Ho messo anche le palline!’ Mi dice con l’espressione di una bambina al luna park. ‘Sei diventata proprio una gran troia!’ Ridiamo fragorosamente. Si avvicina, mi bacia ed esce per andare alla navetta.
Poltrisco ancora un po’ poi mi preparo. Arrivo allo stand e come da copione mi viene incontro Sandra, mi guarda, non mi dice niente, ci capiamo e scoppiamo a ridere. ‘Deduco che tu abbia già avuto il report!’ ‘Sì, certo!’ Mi dice continuando a ridere. ‘Helyn questa mattina era raggiante! Mi ha detto che ha avuto una serata molto faticosa. Questa volta però non riesco ad immaginare cosa tu abbia in mente per lei stasera.’ ‘Come al solito alzerò ancora l’asticella!’ ‘Si ma neanche io riesco ad immaginare” ‘Te lo racconterà lei domattina” le dico ridendo. Ci raggiunge Hely, capisce che stiamo parlando di lei: ‘Siete due stronzi!’ Fa una faccia fintamente burbera, la abbracciamo ridendo.
Durante la giornata, Helyn mi invia, in tre diverse occasioni, delle sue foto intenta a masturbarsi al bagno: effetto delle palline’ dico tra me.
Finisce l’ultimo giorno di fiera, Helyn mi raggiunge subito, e tutta contenta mi dice che non abbiamo impegni per la sera. Poi si rattrista: ‘E’ la nostra ultima sera.’ ‘Per questa volta!’ Le dico rincuorandola, si rasserena un po’. Ci incamminiamo verso l’auto, é di nuovo in fregola! ‘Andiamo in hotel?’ Mi chiede con fare frettoloso. Decido di giocare un po’: ‘Dovremo pur mangiare qualcosa! Avrai bisogno di energie stasera!’ le dico ammiccando. Sorride e mi suggerisce un fast food con il chiaro intento di scegliere qualcosa di rapido. Decido di tenerla sulla corda: ‘Ma come? E’ la nostra ultima sera! Direi di scegliere un ristorante di livello per festeggiare!’ Le dico ironicamente, lei assume la faccia della bambina a cui &egrave stato tolto il giocattolo preferito ma accetta. Individuo un bel ristorante lungo la strada per l’Hotel, mi fermo. ‘Però non mi fare scherzi al ristorante!’ mi dice preoccupata mentre scendiamo. ‘Tranquilla! Promesso!’ Le dico con fare poco rassicurante. Entriamo e suggerisco al cameriere un tavolo al centro della sala. Siamo seduti. Una volta ordinato, inizio a stuzzicarla con un piede, mi guarda con espressione implorante, non mi fermo, le metto un piede sulla fica ed inizio a massaggiarla, &egrave a disagio ma ha un’espressione di piacere: ‘Toglilo, ti prego!’ Mi dice sottovoce. ‘Perché?’ le chiedo senza fermarmi: ‘Perché sono a disagio, mi fai venire, ho paura che mi notino’ Mi dice sempre sottovoce, non mi fermo, cerca di sottrarsi allontanando la sedia, la guardo burbero: ‘Torna al tuo posto o sarai costretta a far di peggio!!’ ‘No, ti prego il tuo piede e le palline mi fanno impazzire!’ ‘Allora togli le palline!’ le dico deciso! Non comprende bene, però sembra sollevata e fa per alzarsi. ‘Dove vai?’ Le dico cattivo. ‘Vado al bagno a togliermele’ ‘Non hai capito! Te le devi togliere qui!!!’ Le dico ancora più cattivo. Mi guarda sbalordita e preoccupata: ‘Ma, ma, come faccio mi vedono!’ ‘Non mi interessa! Ti sei sottratta e questa &egrave la punizione, per il momento! O te le togli o dopo non avrai niente!’ E’ terrorizzata, riavvicina la seggiola, si mette il tovagliolo sulle gambe e cerca di farlo guardandosi intorno. Toglie la prima e poi la seconda: ‘Mettile sul tavolo!’ Il suo terrore aumenta, me le porge, non le prendo: ‘Sul tavolo!!’ Le dico deciso. Le mette sul tavolo nascondendole sotto il mio tovagliolo. Ora &egrave più rilassata, vedo arrivare il cameriere con le nostre portate, prendo il tovagliolo con noncuranza lasciando le palline in bella vista. E’ preoccupata e terrorizzata. Mi fa gli occhi cattivi, arriva il cameriere che ci serve, trattengo il cameriere facendo delle domande sulle portate, Helyn &egrave rossa in viso. Si allontana il cameriere: ‘Ma, ma tu sei pazzo!’ Le sorrido sardonico ed evidentemente non tolgo le palline, iniziamo a mangiare. Decido di non tormentarla ulteriormente, parliamo di vari argomenti e soprattutto della fiera, le palline sono ancora sul tavolo. Terminiamo di mangiare, mi metto le palline in tasca ed andiamo a pagare alla cassa. Come usciamo si arrabbia, mi prende a pugni sul petto: ‘Sei uno stronzo, ma che figura mi hai fatto fare?’ Le prendo le mani, le sorrido: ‘Vedi Helyn, devi imparare a giocare e ad avere un atteggiamento risoluto, tu non conosci il cameriere, non lo vedrai più e non vedrai più le persone dei tavoli vicini. Quindi cosa ti frega? Non sono certo che abbiano capito ma se anche fosse? Saranno solo invidiosi! Se tu ci pensi ci siamo divertiti alle loro spalle!’ Sembra capire, la abbraccio e la bacio. E’ serena adesso.
Arriviamo in hotel, si spoglia subito io rimango vestito, parte subito all’attacco, la fermo. ‘Aspetta!’ Sistemo due cuscini al centro del letto: ‘Stenditi con la pancia sopra i cuscini’. Lo fa, &egrave molto eccitante vederla così esposta, vedo la sua fica rasata e l’estremità del plug che le esce dal culo. Mi spoglio e vado alla valigia e prendo una mascherina per chiuderle gli occhi. Le metto la mascherina, sembra divertita. Poi prendo le corde e le lego al letto con le braccia e le gambe divaricate. Sembra preoccupata ma non dice nulla. Prendo del ghiaccio dal frigo ed incomincio a farlo scorrere sulla sua schiena, si inarca e trema leggermente per il freddo ma non protesta. Continuo fino a scendere verso il sedere, evito di sfiorarle la fica, scendo lungo le gambe. Metto a scaldare l’olio da massaggi nel microonde, prendo dell’altro ghiaccio, le infilo dei cubetti nella fica, senza preavviso, si inarca, lascio lì i cubetti, la vedo tremare leggermente, si lamenta ma non protesta. Prendo l’olio e ne verso una buona quantità lungo il suo corpo direttamente dal bicchiere, &egrave caldo e geme al contatto, continuo a massaggiarla, le tolgo il plug dal culo, le massaggio la fica, inizio a penetrarla con le dita, ne metto quattro e le metto il pollice nel culo. Inizio a muovere lentamente, geme sommessamente, la sculaccio forte con l’altra mano, alternando le due natiche che si fanno rosse, geme più forte, tolgo il pollice dal culo e lo aggiungo alle altre dita come a formare un cuneo, verso dell’altro olio, inizio a spingere dentro la sua fica, sempre più forte, geme mostrando del dolore, non protesta, non mi fermo, spingo ancora’ grida mentre inserisco tutta la mano, ma continua a non protestare, sto fermo per qualche secondo poi incomincio a rovistarle l’interno della fica ma sempre molto lentamente poi mi sorprende: ‘Più veloce, spingi fino in fondo, spaccami la fica, sfondami!!’ Mi grida, sono esterrefatto. aumento il ritmo della penetrazione, le infilo anche 2 due dita nel culo, geme sempre più forte fino a venire gridando forte: ‘Yes, Yes I am coming! YEEESSSSSS!!!!’. Tolgo le dita dal suo culo e sfilo lentamente la mano dalla sua fica, ansima forte gemendo a lungo, la lascio riprendersi, sono eccitatissimo ed ho il cazzo durissimo. La Massaggio un po’ su tutto il corpo e poi scendo verso il culo e la fica, la stimolo, le vado dietro, avvicino il mio cazzo al culo, mi percepisce, la sento spingere per favorire la penetrazione, entro in un sol colpo con energia, geme gridando ma sembra gradire, incomincio a muovermi molto lentamente poi più velocemente, la sento gemere sempre più forte, aumento ancora’ viene di nuovo gridando forte’ vengo anche io innaffiandole il retto di sborra. Mi lascio andare sopra di lei, siamo sfiniti. Le sfilo il cazzo dal culo e mi stendo al suo fianco, ci rilassiamo, non parla, sembra attendere dell’altro, non faccio nulla, aspetto: ‘Ora rimaniamo così?’ ‘Rilassati, Helyn, avrai ben altro, riposati che avrai una lunga serata!’ Sembra un po’ preoccupata ma sorride.
Sciolgo le corde, la faccio girare togliendo i cuscini, la lego di nuovo sempre con le braccia e le gambe divaricate. Le verso ancora dell’olio e la massaggio a lungo evitando però i punti più sensibili, &egrave molto rilassata, poi prendo la ruotina dentata ed incomincio a scorrerla sul corpo, aumento la pressione, percepisce il dolore e vedo i segni rossi dei denti sulla sua pelle, geme ma gradisce, scorro su tutto il corpo fino alle gambe, insisto sui punti più delicati, fa delle smorfie e geme ma gradisce. Poi vado alla borsa rossa e prendo un elettrostimolatore, la tocco sulla pancia, ha un sussulto: ‘Ma cos’&egrave mi chiede?’ ‘Shhh tranquilla’ le dico rassicurandola. Continuo a toccarla, sulle gambe, sulle braccia, tra i seni, sulle cosce, poi i capezzoli ed il clitoride, sussulta ma sembra prenderci gusto, aumento la frequenza e l’intensità, se ne accorge: ‘E’ più forte adesso!’ Mi dice. ‘Ti piace?’ ‘Siiiii’ mi risponde flebilmente. Continuo a toccarla con lo stimolatore, aumento ancora l’intensità, sussulta più forte, grida ad ogni tocco ma ci ha preso gusto, tocco le parti sensibili, i sussulti sono più evidenti. Insisto molto sui capezzoli, la vedo reagire più forte, con l’altra mano le stimolo il clitoride: ‘Vai dentro con la mano!’ ‘Perché?’ Le chiedo ironico. ‘Perché voglio venire!’ Inarca il busto per favorire l’ingresso. ‘Cosa devo fare?’ le chiedo ancora ‘Voglio che tu mi metta la mano dentro alla fica come prima, voglio che me la sfondiiiii!!!’ Lo faccio, prima geme per il momentaneo dolore, poi si agita a favorire il movimento, aumento il ritmo finché viene gridando a squarciagola. Sfilo la mano lentamente, ansima forte, poi il suo respiro diviene regolare, si rilassa. La lascio riposare e nel frattempo prendo due candele colorate dalla borsa rossa e le accendo, le verso dell’altro olio e la massaggio a lungo su tutto il corpo, le candele hanno iniziato a sciogliersi, le prendo e le faccio cadere le prime gocce sulla pancia, ha un sussulto: ‘Ma cos’&egrave? Bruciaaa!!’ Continuo a farle cadere altre gocce lungo il corpo, sussulta e grida ad ogni goccia ma non mi ferma, mi piace vedere il suo corpo decorato di gocce rosse e blu, continuo a disegnare il suo corpo con le gocce di cera, poi insisto sui capezzoli e sul clitoride, sussulta e grida più forte ma sembra gradire. ‘Ti fa male?’ Le chiedo ‘Si’ mi dice flebilmente. ‘Devo smettere?’ Non mi risponde quasi vergognandosi di chiedermi di continuare, continuo, ha il corpo quasi coperto di cera. Vado alla borsa rossa e prendo un frustino, la colpisco sulla pancia debolmente, anche questa volta sussulta e grida ma capisce di cosa si tratta, non mi ferma. Continuo su tutto il corpo, i colpi della frusta fanno saltare la cera che ha sul corpo che nel frattempo si &egrave raffreddata, noto i segni rossi delle gocce sul suo corpo, continuo a colpirla, si agita e tira forte sulle corde. Continuo ancora, adesso insisto sui si seni e sui capezzoli, vedo i segni della frusta, prima rossi poi diventano scuri, ora le faccio scivolare la frusta verso il clitoride: ‘No, no lì no!’ Mi prega, non le dò ascolto, colpisco il clitoride, grida forte, struscio la frusta sul clitoride e sulla fica, colpisco ancora ripetutamente aumentando la forza, mi fermo. ‘N’ nooo c’ con’tinua!’ Mi dice flebilmente. Riprendo a colpire, insisto ancora sul clitoride’ grida aumentando i gemiti finché viene gridando una serie infinita di lunghi yes. Decido di scioglierla, ma non le tolgo la mascherina, mi si avvicina, cerca il mio cazzo, lo sente duro, lo prende in bocca famelica muove la testa sempre più velocemente finché le vengo in gola, ingoia con gusto e lo ripulisce bene. Le tolgo la mascherina, si lascia andare sul letto: ‘Mi hai distrutta!’ Mi dice soddisfatta. Poi si desta e prende i vari oggetti sparsi sul letto, li guarda con curiosità, sorride. ‘Guarda che casino che hai fatto!’ Si riferisce alle gocce di cera sparse sul letto. Si stende sul letto a rilassarsi, non parla, sembra ripercorrere mentalmente le sensazioni provate. ‘Sandra ti aveva parlato anche di queste cose?’ Le chiedo ‘Si, ma le avevo dato della pazza, non riuscivo ad immaginare come il dolore potesse contribuire al piacere, &egrave stato bellissimo.!’ Poi continua: ‘Sandra mi ha detto di avere tanti giochini (così definisce i sexy toys) e frustini a New York, mi ha anche detto che a volta si incontrano anche con vari amici per fare queste cose insieme!!’ Lo dice con sorpresa e curiosità. La mia mente già fantastica su programmi con Sandra quando andrò a New York: ‘A dire il vero non mi sorprende! E’ lecito attenderselo da una come lei. Ti consiglio di assecondarla sono certo che rimarrai soddisfatta.’ Non mi risponde ma percepisco un assenso dalla sua espressione. Si alza dal letto e rimuove i residui di cera dal corpo con le mani, va in bagno e si vede riflessa allo specchio, rientra in camera: ‘Stefanoooo, ma guarda come mi hai combinato!!’ Ridiamo, si avvicina e mi mostra i segni che ha sul corpo, giochiamo ad individuare i segni rossi della rotellina, i segni delle leggere scottature della cera, i segni neri lasciati dalla frusta, mostra un po’ di preoccupazione per quelli sui seni e sulla fica che &egrave anche molto arrossata, si sfiora i capezzoli e la fica: ‘Mi fanno malissimo!’ Mi dice fintamente imbronciata poi sorride: ‘Non ti preoccupare domattina sarà tutto passato.’ La rassicuro. Andiamo a farci la doccia insieme, mi bacia ripetutamente sotto l’acqua. Rientra in camera e solleva la coperta del letto a far cadere i residui di cera. Si stende, la raggiungo, si accoccola subito, la vedo triste, poi noto delle lacrime: ‘Cosa succede?’ le chiedo. ‘Domani torni in Italia.’ Mi risponde triste, poi piange più forte. Cerco di consolarla: ‘Helyn, non fare così! Pensa positivo, pensa a quello che hai vissuto questa settimana e a quello che potrai vivere in futuro. Non temere che quando torno in USA farò sempre in modo di passare in Pennsylvania per venirti a trovare. E’ stato bellissimo anche per me, non avevo mai conosciuta una donna come te, una TROIA come te!’ Si rilassa, &egrave più serena adesso. Si accoccola, il suo respiro diventa regolare, ci addormentiamo.
Continua’.

Settimo ed ultimo giorno
La mattina dopo mi sveglio sentendo Helyn che mi accarezza, piacevole risveglio, gioca con il mio cazzo, lo prende in bocca, diventa sempre più duro, mi sale sopra e se lo infila nella fica con energia, si muove velocemente toccandosi il clitoride, viene quasi subito. Si accascia sopra di me e mi bacia profondamente e con passione. Poi si alza, prende l’olio e se lo cosparge sul culo, si mette in ginocchio e mi guarda con un’espressione da gran troia giocando con il suo ano. Sono ancora duro, mi alzo, le vado dietro e la penetro con decisione in un sol colpo, geme ma gradisce, la inculo lentamente, lei mi viene incontro con il bacino ad aumentare il ritmo, mi muovo più velocemente’ viene ancora gridando, mantengo il ritmo alto per venire anche io: ‘No, Stefano! Aspetta!’ Mi dice: ‘Lo voglio in bocca voglio ingoiare la tua sborra!’ Mi stendo e lo prende subito in bocca fino a farmi venire nella sua gola, ingoia soddisfatta.
Guarda l’orologio sul comodino: ‘Stefano dobbiamo sbrigarci, tra poco parte la navetta per l’aeroporto!’ Si alza velocemente, va in doccia, poi prepara la valigia, si veste e si trucca, io faccio lo stesso. Le porgo, la borsa rossa con tutti i sexy toys: ‘Questo &egrave il mio regalo, credo ti possano venire utili!’ Ridiamo, prende la borsa contenta e la mette in valigia’ forse non pensa che qualcuno potrà vedere il tutto ai raggi X in aeroporto.
Siamo pronti per uscire, mi bacia come fosse l’ultima volta con lo sguardo triste. Arriviamo alla navetta ed incontriamo Sandra che ci guarda ammiccando, ci salutiamo. Salgono sulla navetta per andare all’aeroporto, prendo l’auto, il mio aereo parte più tardi, ho tempo per passare a salutare Alexandra. Arrivo al sexy shop, entro e la vedo alla casa, &egrave molto più curata ed elegante oggi. Mi vede e mi riconosce subito, mi saluta con entusiasmo e mi viene incontro: ‘Ciaoooo, come &egrave andata allora??’ ‘Molto bene, ti ringrazio molto di tutto, sei stata molto utile. Helyn &egrave un’altra persona adesso!’ Le dico ammiccando, ci mettiamo a ridere fragorosamente. ‘Non ho nulla da restituirti! Ho usato tutto!’ continuo’ ‘Ti vedo molto elegante e carina, oggi!’ ‘Sapevo che saresti passato quindi” ridiamo di nuovo. ‘Parti oggi?’ mi chiede con chiaro intento. ‘Si mi dispiace ma ho l’aereo da Tampa oggi pomeriggio’. Mi guarda un po’ delusa: ‘Peccato’ beh hai il mio numero’ chiamami se torni da queste parti!’ ‘Non mancherò!’ le assicuro. Poi ci rifletto un attimo: ‘Però non sono di fretta, se vuoi ho almeno un’ora di tempo’ Le dico ammiccando. Si guarda in giro, il negozio &egrave vuoto va verso la porta chiude, gira il cartello ‘OPEN’ su ‘CLOSED’. Torna indietro, si avvicina: ‘Vieni!’ Mi dice. Mi porta nel retro del negozio dove c’&egrave un ampio ripostiglio con un lettino, mi bacia subito ed inizia a spogliarsi ed a spogliarmi, la vedo nuda, ha un bel seno florido e la fica rasata, meglio di quanto mia spettassi, penso tra me. Non esita e prendere l’iniziativa, indirizza le sue attenzioni subito sul mio cazzo, lo impugna poi si inginocchia, lo prende in bocca guardandomi negli occhi con un’espressione da gran troia, mi faccio completamente duro, si stacca e mi guarda: ‘Però’ complimenti!’ Mi dice impugnandolo quasi a saggiarne le dimensioni, poi si alza e si mette in ginocchio sul letto, mi avvicino, le accarezzo la fica, che trovo bagnata, la penetro con energia, geme di soddisfazione inizio a muovermi lentamente, lei si tocca il clitoride venendo incontro ai miei movimenti invitandomi ad aumentare il ritmo, mi muovo più veloce e le infilo il pollice nel culo che entra facilmente, viene poco dopo gemendo a lungo. Sono ancora duro, fermo dentro di lei gioco con il pollice nel suo culo, aggiungo il secondo pollice, entra anche questo facilmente, si gira, mi guarda sempre con la sua espressione da troia: ‘Siiii, mettimelo nel culo, spaccami il culo, inculami!’ Lo faccio con energia, entro in un sol colpo fino in fondo, geme, inizio a muovermi parto subito velocemente, si masturba ancora, sento i suoi gemiti che aumentano, viene ancora gridando: ‘Yes, Yeess, I’m coming, I’m coming, Yeesssss!’ Io non sono ancora venuto anche per gli esercizi di due ore prima con Helyn, si sfila, si siede sul letto e me lo prende in bocca, la aiuto con la mia mano fino a che le vengo in gola, ingoia tutto e lo ripulisce da ogni singola goccia con cura. Mi guarda: ‘complimenti grosso e duro’ ahhh voi italiani!’ Ci mettiamo a ridere. Ci rivestiamo e rientriamo in negozio, si precipita a riaprire la porta. Mi ribadisce il suo invito a chiamarla quando torno ad Orlando: ‘Vorrei avere più tempo da dedicarti’ mi dice ammiccando. Ci salutiamo ed esco dal negozio per l’aeroporto.
Arrivo a Tampa, riconsegno l’auto a noleggio e mi avvio verso il terminal, sento un messaggio sul cellulare, guardo, &egrave Sandra: ‘Ho avuto il report da Helyn, complimenti!!!!’ Rispondo subito: ‘Grazie Sandra &egrave anche merito tuo!!’ ‘Ti aspetto a New York!!’ mi scrive lei di rimando ‘Promesso, non mancherò!’ Le rispondo immediatamente.
Direi proprio una fiera proficua, penso tra me sorridendo, ordini acquisiti e prospetti per il futuro’ ma non mi stavo necessariamente riferendo al lavoro!

Primo giorno
Dopo la bella esperienza dello scorso anno non ho più avuto occasione di incontrare Helyn nonostante i miei numerosi viaggi in USA. Ci siamo sentiti telefonicamente in varie occasioni ma ho evitato di fare domande specifiche se avesse o meno dato seguito alle esperienze che avevamo condiviso.
Negli ultimi giorni, in vista della fiera, mi sono sentito spesso con Helyn ma solo in merito agli aspetti organizzativi, si &egrave sempre comportata in maniera esclusivamente professionale senza nessun riferimento allo scorso anno, mi sono adeguato seppure’
Arrivo ad Orlando per la fiera e mi reco in hotel, non so se attendermi una camera solo per me oppure se sono in camera con lei, Helyn &egrave già lì da qualche giorno per ultimare l’allestimento della fiera.
Fatto il check-in in reception vado in camera, una volta entrato mi rendo conto che la camera &egrave immacolata e quindi solo per me, sono un po’ deluso. Decido di inviare un messaggio ad Helyn confermando che sono arrivato e che ho presso possesso della camera mi risponde con un freddo ‘OK’. Sono perplesso. Mi stendo sul letto per riposarmi un po’ dal lungo viaggio. Dopo un po’ sento bussare alla porta della camera, vado ad aprire e vedo Helyn che mi sorride, ha una borsa in mano a cui non faccio troppo caso, mi spinge in camera, mi spinge sul letto, si sfila il vestito, &egrave completamente nuda sotto’ sono sorpreso, cerca di spogliarmi con una frenesia inaudita, nota la mia perplessità:’ Stefano’ &egrave un anno che non scopo!!’ Mi dice decisa, quasi con cattiveria, mi lascio andare, finisce di spogliarmi, la cosa mi sta eccitando, quindi mi trova duro, mi agguanta il cazzo con impeto e se lo mette in bocca, poi si gira ponendosi su di me a 69, inizio a leccarle la fica e a morderle il clitoride, la sento gemere e fremere, continua con il pompino poi scivola su di me infilandosi il cazzo nella fica dandomi le spalle, inizia un frenetico sali scendi, inizio a sculacciarla forte a due mani su entrambe la natiche che si fanno presto rosse, continua nel suo movimento frenetico, la sento gemere sempre più forte finché viene gridando forte come suo solito: ‘Yeeessss! Yeeesssssss! I’m coming! I’m coming! Finallyyyyyyyyy!!!!!’ Si accascia con la faccia sul letto’ ansima forte’ poi piano piano si riprende. La vedo alzarsi ed andare verso la borsa che aveva con sé da dove prende un vibratore, a me noto, ed un flacone di gel, apre il flacone e versa una generosa quantità di gel sulla mano, si mette in ginocchio sul letto, lubrificandosi il culo, mi guarda con l’espressione da troia che ricordavo: ‘Inculami! Voglio il tuo cazzo nel culo! Sfondami!!!’ Non mi faccio pregare, le vado dietro e la penetro nel culo in un sol colpo, con cattiveria, lancia un grido di dolore: ‘Fai piano cazzo!! Non ci sono più abituata!’ Non la ascolto, continuo a spingere forte, fino in fondo, facendo pulsare il cazzo, si abitua, continuo con il movimento, lei si masturba infilandosi il vibratore nella fica, finché viene di nuovo sempre gridando forte con una sequela infinita di yes. Poi si sfila subito, mi fa stendere e me lo riprende in bocca, mi guarda più infoiata che mai: ‘Sborrami in bocca, voglio ingoiare la tua sborraaaaa!!’ La aiuto con la mano finché le vengo in gola, ingoia tutto, si solleva mi guarda negli occhi e si lecca voluttuosamente le labbra: ‘Non c’&egrave niente di più delizioso!’ Mi dice con la sua espressione da troia. Si stende vicino a me e si accoccola. ‘Sai Helyn ero perplesso, non sapevo cosa attendermi, ti ho sentita distante durante le nostre ultime telefonate’ Mi sorride: ‘Beh tu mi hai insegnato a giocare e questa volta ho voluto giocare io con te!’ Mi schernisce e mi sorride beffarda. ‘Sei una stronza!’ Le dico a compiacerla ricordandomi di quante volte me lo aveva detto lei l’anno precedente, continuo a compiacerla: ‘Te l’avevo detto che l’allieva avrebbe superato il maestro!’ ‘Ma prima mi hai detto che &egrave un anno che non scopi? Ma come non hai messo a frutto tutto quello che abbiamo fatto l’anno scorso?’ le chiedo. ‘Stefano’ come sai vivo in una piccola cittadina di provincia dove tutti si conoscono, mi sarei messa in grosse difficoltà sia personalmente che professionalmente a fare quello che ho fatto con te’ poi faccio ancora fatica a rompere la mia timidezza di base.’ ‘Ma non sei mai andata a New York da Sandra?’ ‘Ci abbiamo provato in varie occasioni ma i reciproci impegni ci hanno limitato. La vedo un po’ rammaricata, poi ha un moto di grinta: ‘Ma adesso tu sei qui e con te non ho timori e soprattutto nessuna timidezza!!’ Ridiamo di gusto. ‘Sono rimasto anche sorpreso che tu mi abbia prenotato una camera separata.’ ‘L’ho fatto per un atto formale in relazione all’azienda in cui lavoro ma ovviamente non vedo l’ora che tu ti trasferisca da me!’ Mi dice ammiccante. ‘In quella borsa hai i giochini dello scorso anno?’ ‘Sì certo!’ Mi dice soddisfatta. Prendo la valigia che non avevo ancora aperto e mi trasferisco da lei.
Arriviamo nella sua camera, mi informa che &egrave in programma una cena con alcuni colleghi e clienti, mi faccio una doccia e mi cambio, fa lo stesso anche lei. Siamo pronti ad uscire, mi guarda con espressione significativa, poi si alza la gonna e si gira abbassandosi, non indossa gli slip ed ha il plug inserito nel culo. ‘Ho anche le palline!’ Mi dice tutta contenta. ‘E tu saresti quella timida!!!’ Ridiamo di gusto.
Arriviamo al ristorante ed incontriamo, tra gli altri, anche Sandra che mi viene incontro sorridente, mi abbraccia e mi bacia sulle guance: ‘Ciao Stefano, mi fa piacere rivederti!’ Mi dice con entusiasmo, omettendo che ci eravamo incontrati a New York (questo sarà parte di un altro racconto). Reggo il gioco: ‘E’ un piacere anche per me!’ Helyn viene chiamata da alcuni colleghi, rimango solo con Sandra. Non facciamo accenno al nostro incontro a New York: ‘Che programmi hai per Helyn quest’anno?’ ‘A dire il vero non ci ho ancora pensato’ le racconto lo scherzo che mi ha giocato Helyn. ‘Allora senti Stefano, mio marito si deve assentare per 2 giorni, quindi domani sera sarò sola ed avrei in mente qualcosa per Helyn’ mi spiega il suo piano che accolgo con piacere.
Entriamo al ristorante e ci sediamo, avrei voluto stuzzicare Helyn ma &egrave stata più volte coinvolti negli aspetti organizzativi della serata e si &egrave assentata spesso, non mancando però di inviarmi una sua foto intenta a masturbarsi al bagno, memore dello scorso anno. Finita la cena rientriamo in hotel, durante il tragitto in auto, allungo le mani verso le gambe di Helyn, le apre invitante facilitando il mio intento, le arrivo alla fica che trovo un lago: ‘Impazzisco dalla voglia!!’ Mi dice, ridiamo.
Arriviamo all’hotel e come mi attendevo, non facciamo in tempo ad entrare in camera che Helyn mi &egrave addosso, ci spogliamo freneticamente, mi spinge sul letto, mi trova già duro, la vedo prendere il gel lubrificante che appoggia sul letto, si sfila le palline ed il plug anale e mi &egrave subito sopra, si penetra immediatamente con soddisfazione: ‘Yeeessss!’ Inizia subito con un movimento frenetico, le massaggio il seno ed inizio a stringerle i capezzoli sempre più forte, mentre lei continua a saltare su di me forsennata, fino a farmi male sulla pancia, stringo i capezzoli con tutta la mia forza, fa una smorfia ma gradisce, finché viene gridando: ‘Yeesss! Yeeessss!!! I’m coming! I’m coming!’ Si accascia su di me ansimante, si massaggia i capezzoli doloranti e mi bacia con passione. Continua a baciarmi lungamente, finché il suo respiro diventa regolare, ho ancora il cazzo duro dentro di lei. La vedo allungare una mano per prendere il gel, ne versa una generosa quantità su una mano, si sfila e lo sparge sul mio cazzo e sul suo culo, poi si solleva ed indirizza il cazzo verso il suo culo sempre standomi sopra, la sento spingere, poi si lascia cadere di colpo penetrandosi nel culo fino in fondo, la guardo compiaciuto: ‘Mi piace da morire sentirlo nel culo, mi fa godere di più che nella fica!’ Mi dice con un’espressione da troia, incomincia a muoversi con frenesia, le stringo di nuovo i capezzoli, li stringo subito molto forte, viene in pochi secondi, urlando il suo godimento ancora più forte di prima. Si accascia di nuovo su di me ansimante, ma si rianima subito, si sfila e scende rapido verso il mio cazzo prendendolo in bocca, inizia a muovere la testa ed a succhiare con rapidità con il chiaro intento di farmi venire’ vengo poco dopo inondandole la gola, ingoia con gusto. Si solleva e mi viene vicino accoccolandosi a me: ‘E’ stato un anno lunghissimo, non passava mai!’ Mi dice quasi con rammarico. Sorridiamo. Le fatiche del viaggio e gli eventi delle ultime ora si fanno sentire, mi addormento quasi subito.

Secondo giorno
Come al solito Helyn si &egrave già alzata quando mi sveglio, la vedo intenta a truccarsi per andare in fiera. Mi rilasso ancora sul letto guardandola, mi sorride contenta. Finiti a preparativi si avvicina e mi bacia per salutarmi prima di uscire, si avvicina alla porta e poi si ferma come ricordandosi qualcosa, mi guarda e si alza la gonna per mostrarmi che anche oggi &egrave senza intimo ed ha il plug inserito nel culo, immagino abbia anche le palline, la guardo come a redarguirla: ‘Questa cosa mi eccita da morire!’ Mi dice lasciva, mi sorride ed esce.
Arrivo in fiera e come solito mi viene incontro Sandra, che mi saluta entusiasta. Mi dice che Helyn le ha già raccontato della sera prima e definiamo gli ultimi accordi per la sera. La giornata scorre veloce, in due occasioni ricevo le foto da Helyn al bagno intenta a masturbarsi.
A fine fiera Helyn mi raggiunge e mi dice che non abbiamo impegni per la serata quindi decidiamo di andare subito a cena, questa volta assecondo Helyn nella scelta di un posto veloce anche per guadagnare tempo in vista dei programmi che ho definito con Sandra.
Mangiamo velocemente presso un fast food, non il massimo da un punto di vista gastronomico, ma i miei pensieri sono rivolti ad altro oggi.
Arriviamo in hotel e come solito Helyn si spoglia in un attimo e mi si avvicina con chiare intenzioni, la fermo e le faccio di no con la testa, &egrave delusa, le sorrido e capisce che ho qualcosa in testa. Prendo la mascherina e le corde, capisce e si mette a disposizione. Le metto la mascherina, la faccio stendere sul e la lego al letto con le braccia e le gambe aperte. Invio un messaggino a Sandra informandola che &egrave tutto pronto: ‘Arrivo in un minuto!’ mi risponde subito. Apro silenziosamente la porta della camera e la lascio socchiusa. Helyn incomincia a cercarmi ma non le rispondo, si rassegna ma sorride. Vedo entrare Sandra in camera, chiude delicatamente la porta, mi sorride ammiccante e divertita. Si spoglia, io faccio lo stesso. Prendiamo del ghiaccio dal frigo e metto a scaldare dell’olio nel microonde. Ci avviciniamo ad Helyn, incomincio a scorrere il ghiaccio sul corpo di Helyn che reagisce fremendo per la sensazione di freddo, si avvicina anche Sandra che inizia a fare lo stesso, Helyn non sembra percepire immediatamente la presenza della seconda persona, poi capisce: ‘Ma’ ma’ Stefano, cosa succede? Chi c’&egrave?’ ‘Shh’ tranquilla’ non ti preoccupare’ le dico sottovoce, sembra preoccupata poi si rilassa. Sandra mi sorride divertita. Continuiamo con il ghiaccio, ne prendo dell’altro e ne do un po’ a Sandra, insisto sui seni e sui capezzoli mentre Sandra gioca con il clitoride di Helyn, che geme sempre più forte, finché le infila una generosa quantità di ghiaccio nella fica, la vediamo fremere, prendo l’olio caldo e ne verso una buona quantità su tutto il corpo di Helyn che reagisce gemendo apprezzando il contrasto con il freddo del ghiaccio. Iniziamo a massaggiarla di nuovo, la bacio reagisce con golosità, la bacia anche Sandra, Helyn &egrave sempre più eccitata, inarca il bacino, geme sempre più forte: ‘Fatemi venire! Vi prego fatemi venire!’ Sandra non parla per non farsi riconoscere e soprattutto per non farle capire di essere una donna. ‘Cosa devo fare per farti venire?’ Chiedo ad Helyn per stuzzicarla. Non resiste: ‘Come vuoi! Fai quello che vuoi! Ma fammi venireeee!!’ Io e Sandra sorridiamo complici, tengo Helyn amcora sulla corda: ‘NO! Dimmelo tu cosa devo fare per farti venire’ ‘Con la mano, con la mano!!’ Mi grida. ‘Cosa vuoi dire esattamente, non capisco cosa devo fare.’ Le dico a schernirla, capisce il gioco: ‘Voglio che tu mi metta una mano dentro la ficaaa!! Voglio che tu mi sfondi la ficaaaaa!!!!’ Grida esasperata. Faccio un cenno di intesa a Sandra che prende dell’altro olio e si lubrifica bene la mano oltre a versarne dell’altro direttamente sulla fica di Helyn, inizio a stringerle i capezzoli mentre Sandra inizia a penetrarla, il plug ancora inserito nel culo complica le operazioni, ma Sandra continua con delicatezza, le sfila le palline dalla fica, poi inizia di nuovo a penetrarla, io le stringo i capezzoli sempre più forte, Sandra spinge sempre di più, Helyn inarca il bacino a facilitare la penetrazione, Sandra dà un’ultima spinta più forte fino ad inserire tutta la mano, Helyn grida per il momentaneo dolore ma non protesta, Sandra inizia a far scorrere la mano dentro la sua fica aumentando progressivamente il ritmo, io strizzo i capezzoli di Helyn sempre più forte finché viene contorcendosi e gridando forte: ‘Yeeessss, Yeeesss, YEESSSSSSS, I’M COMING, I’M COMIIIINNNNGGG!!!!!’ La vediamo ansimare e respirare a pieni polmoni, le lascio i capezzoli e Sandra sfila la mano dolcemente dalla fica. La lasciamo riprendersi. Poi ci avviciniamo e la baciamo a turno, Helyn apprezza, Sandra versa dell’altro olio sul corpo di Helyn, si adagia sopra di lei scivolandole lungo il corpo, io inizio a leccarle ed a baciarle la fica, Sandra avvicina le sue tette alle labbra di Helyn, che realizza: ‘Ma’ ma’ &egrave una donna!’ Rimane inizialmente sorpresa poi sta al gioco, inizia a succhiare e a mordere i capezzoli di Sandra, si baciano a più riprese. Avvicino il cazzo alla bocca di Helyn che lo prende subito in bocca, si avvicina anche Sandra, mi leccano insieme, vengo nelle loro bocche unite, continuano a baciarsi giocando con la sborra che continuo a versare.
Lasciamo rilassare Helyn, che ha un’espressione soddisfatta, poi decidiamo di liberarla dalle corde, fa per togliersi la mascherina, credo che sia curiosa di vedere chi &egrave insieme a me, ma me lo aspettavo, la blocco: ‘aspetta!’ le dico. La spingo verso il mio cazzo ed inizia a leccarlo con ingordigia, si aggiunge anche Sandra, si baciano mentre mi leccano, reagisco immediatamente, sono di nuovo duro. Invito Helyn a salirmi sopra, si impala con soddisfazione ed inizia a muoversi, vedo Sandra andare alla sua borsa, ne estrae uno Strap-on con un fallo di dimensioni generose, che indossa, mi fa un cenno di intesa, capisco cosa ha in mente. Tiro Helyn verso di me, in maniera da lasciare esposto il suo culo, Sandra prende l’olio e lubrifica abbondantemente lo strap-on, ne versa una generosa quantità su Helyn, estrae il plug e lubrifica il culo di Helyn giocando con le dita, poi appoggia lo strap on ed inizia a spingere, l’abbondante lubrificazione ed il lavoro del plug che Helyn ha tenuto per tutto il giorno le facilita il compito, sembra entrare facilmente seppure vedo delle smorfie sul viso di Helyn che nel frattempo si &egrave fermata per facilitare la penetrazione, mi sfilo leggermente per agevolare Sandra che decide di spingere con forza, capisco dall’urlo di Helyn che lo strap-on &egrave entrato in un sol colpo fino in fondo. Sandra lo tiene in fondo senza muoversi per far abituare Helyn, poi inizia a muoversi lentamente, faccio lo stesso anche io, prendiamo il ritmo alternandoci, percepisco con il mio cazzo il fallo scorrere dentro il culo di Helyn che geme sempre più forte, aumentiamo l’intensità ed inizio a stringere i capezzoli di Helyn, sempre più forte, Sandrà la colpisce sulle natiche con una cinta che non avevo notato si fosse procurata, finché Helyn raggiunge un orgasmo che sembra sconvolgerla urlando: ‘YEEEESSSSS! YESSSSS! I AM COOOMIIIIINGGGG!!!’
Helyn &egrave abbandonata su di me ansimante e fremente, sembra ancora godersi il ‘fall out’ dell’orgasmo: ‘Oh my God! Oh my God!’ sussurra respirando pesantemente. Si rilassa, il respiro torna normale, si sfila dal mio cazzo ancora duro, e si stende al mio fianco decisamente spossata. Decido di toglierle la mascherina, vede Sandra e sorride: ‘Lo immaginavo che potessi essere tu!’ ‘Siete due adorabili bastardi!!!’ ci dice con finto rimprovero. Ci mettiamo a ridere, Sandra si avvicina e la bacia, ci baciamo. Poi Helyn nota lo strap-on dalle generose dimensioni con aria preoccupata: ‘Ma mi hai messo quello?’ ‘Non mi pare ti sia dispiaciuto, hai goduto come una troia’ La schernisce Sandra. ‘Però in tutto questo, io sono l’unica a non aver ancora goduto!’ Guarda il mio cazzo ancora duro con cupidigia: ‘E mi pare ci sia del materiale a disposizione’ Dice sorridendo. Si sfila lo strap-on e lo porge a Helyn che capisce i suoi intenti, Sandra impugna il mio cazzo mentre Helyn indossa lo strap on con espressione curiosa, Sandra si impala sul mio cazzo con soddisfazione ed incomincia a muoversi lentamente con l’aria di chi si sta gustando qualcosa di prelibato, Helyn lubrifica il fallo e spinge Sandra sulle spalle per farla abbassare verso di me esponendo il suo culo, le versa dell’olio ed inizia a giocare con il suo ano, poi le appoggia il fallo, Helyn sembra timida nei sui movimenti, quasi a temere di farle male, Sandra si ferma a facilitare la penetrazione: ‘Spingi forte, sfondami il culo, spaccami il culo!’ Le urla Sandra. Helyn sembra prendere coraggio e spinge forte, vedo una smorfia sul viso di Sandra che però grida un lungo ‘YEEESSSS!!!’. Helyn sembra sorpresa di essere riuscita a penetrarla, inizia a muoversi, mi muovo anche io, Sandra sembra impazzire ci dà istruzioni: ‘Stefano stringimi i capezzoli, forteeeee!!! Più forte che puoi!!!’ ‘Helyn prendi la cinta colpiscimi sul culo!!!’ Helyn la prende ed inizia a colpirla timida: ‘Più forte cazzo! Più forte! Fammi il culo rosso!’ Sandra sembra fuori di testa sono quasi spaventato, &egrave una furia: ‘Siiii, cazzoooo, Sìììììì, sfondatemi, rompetemi tutta, YEEEESSSSS! YESSSSSSS!’ Gode gridando come una forsennata. Sembra distrutta ma poi si riprende subito, si sfila dal mio cazzo e lo prende subito in bocca: ‘Sborrami in gola, voglio la tua sborra, la voglio ingoiare tutta!’ Vengo poco dopo, non perde una goccia. Sandra ha la faccia cattiva, Helyn &egrave inebetita &egrave sorpresa dalla reazione di Sandra che alza la testa guarda Helyn e la prende per la nuca avvicinandola alla sua bocca, le apre la bocca con le dita e le versa in bocca una parte dello sperma che non aveva evidentemente ingoiato del tutto, poi bacia Helyn con energia, quasi con cattiveria. Poi si calma si lasci cadere sul letto come svuotata: ‘Scusatemi!’ Ci dice ‘Scusatemi, ma quando ho un cazzo a disposizione perdo la testa!’ ‘Non credo tu abbia nulla di cui scusarti’ le dico. Helyn &egrave ancora inebetita con la bocca spalancata dalla sorpresa: ‘Non ti avevo mai visto così, non immaginavo’ le dice Helyn a bassa voce ancora scossa. Sandra sorride: ‘Vuoi dire che non mi avevi mai visto così troia?’ Scoppiamo a ridere.
Ci rilassiamo un attimo tutti e tre sul letto, Helyn si sfila lo strap-on, poi si tocca la fica ed il culo: ‘Mi avete distrutta, mi fa male tutto!’ Ci dice con finto rimprovero. ‘E’ solo questione di allenamento!’ Le dice Sandra con aria di superiorità, scoppiamo di nuovo a ridere.
Decidiamo di farci una doccia, entriamo insieme nel grande box, ci laviamo scherzando tra di noi, poi torniamo sul letto. ‘Posso dormire con voi?’ Ci chiede Sandra ‘Tanto sono sola.’ ‘Certo!’ rispondiamo io ed Helyn all’unisono. Si accoccolano entrambe ai miei lati. Serata interessante dico tra me.

Continua
Terzo giorno (Mattina)
Mi sveglio, Sandra &egrave vicino a me accoccolata nella stessa posizione della sera precedente, dorme ancora pesantemente, Helyn invece si &egrave già alzata e quasi pronta ad andare in fiera. Accarezzo Sandra che si sveglia, mi guarda sorridente, Helyn ci nota e ci dà un buongiorno entusiasta. Si avvicina e ci bacia entrambi, va verso la porta e ci guarda prima di uscire: ‘E voi due non fate scherzi senza di me!’ ‘Su questo non garantisco’ Le dice Sandra accarezzandomi il cazzo ammiccante. ‘Siete due bastardi!!’ Dice Helyn sorridente, poi alza la gonna e ci mostra che anche oggi &egrave senza intimo ed ha il plug inserito nel culo: ‘Abbiamo creato un mostro!’ dico sorridendo rivolgendomi a Sandra, scoppiamo a ridere, Helyn esce.
Sandra continua a giocare con il mio cazzo, si fa dolce, in chiaro contrasto con la belva affamata che avevo visto la era prima: ‘E’ stato molto bello ieri sera! Mi sono divertita, sono stata bene. Siete due persone fantastiche, potrei fare qualsiasi cosa con voi due!’ ‘E’ stato molto bello anche per me, siete due splendide troie!’ Ride soddisfatta poi sente il suono di un messaggino, prende il cellulare dal comodino, legge, la vedo sorridere, le si illumina il viso: ‘Mio marito deve stare fuori altri due giorni!!!’ Mi dice trionfante. ‘Dobbiamo organizzare qualcosa per le prossime due sere!’ ‘Sono a disposizione!’ le dico. Pensa un attimo e poi mi espone delle sue idee che incontrano il mio favore.
Il suo trastullarsi con il mio cazzo inizia a fare affetto, si solleva e me lo prende in bocca fino a farlo diventare completamente duro, si alza, prende la cinta che aveva usato la sera prima e me la porge, poi si mette in ginocchio sul letto guardandomi con un’espressione da gran troia. Le vado dietro, le tocco la fica, &egrave già bagnatissima, appoggio il cazzo e la penetro nella fica in un sol colpo, con forza fino in fondo, geme di soddisfazione, inizio a muovermi, facilita la penetrazione venendomi incontro con il bacino, la sento toccarsi la fica ad entrare con le dita insieme al mio cazzo, poi si inumidisce il culo con la dita fradice dei suoi umori, poi si prende le natiche con entrambe le mani ad allargarle, si gira e mi guarda con fare da troia: ‘Nel culo, mettimelo nel culo! Spaccami il culo!’ Rivedo la belva della sera prima, mi sfilo dalla fica e la penetro nel culo con forza in un sol colpo, grida un prolungato YEEEESSSS di soddisfazione, inizio subito a muovermi, poi prendo a colpirla sulle natiche con la cinghia: ‘Più forte, più forte che puoi, mi piace da morire!’ Aumento la forza, temo di farle male, ma lei continua a gridare con una sequela di ‘yes’, vedo degli evidenti segni rossi sulle sue natiche, continuo a pomparla aumentando il ritmo finché la sento gridare in un intenso orgasmo. Si lascia andare stendendosi sul letto e sfilandosi dal mio cazzo, ansima pesantemente, vedo i segni sulle sue natiche che stanno volgendo al bordeaux ed al nero, sono anche un po’ preoccupato. Il suo respiro si normalizza, si alza e mi spinge a stendermi sul letto, me lo prende in bocca: ‘Adesso voglio la tua sborra, voglio ingoiare la tua sborra!’ La aiuto con una mano finché le vengo in gola, ingoia tutto con soddisfazione, ripulendolo con cura.
Poi si stende al mio fianco vedo ancora i segni sulle sue natiche, a questo punto definitivamente neri: ‘Ma non ti fanno male le natiche?’ ‘Sì moltissimo, tu non immagini nemmeno quanto, voi uomini non lo sopportereste un tale dolore, ma quando sto per venire &egrave come se le cinghiate amplificassero il piacere, ed il dolore esplodesse nell’orgasmo! Mi piace da morire!’ Poi prende l’olio da massaggi e mi chiede di spalmarlo sulle natiche, la faccio con piacere, l’olio sembra lenire il dolore, le lambisco l’ano e la fica mentre la massaggio a stuzzicarla, mi guarda sorridendo e poi si inarca: ‘Voglio la tua mano! Voglio la tua mano dentro! Spaccami la fica!’ Vedo di nuovo la belva, verso abbondante olio sulla mia mano, la stringo a cuneo ed inizio a penetrarla, mi viene incontro spingendo verso la mia mano, vedo una smorfia mentre la mia mano entra tutta nella sua fica: ‘Yeeesssss’ sospira sommessamente, inizio a muovermi sempre più rapidamente e più profondamente, i suoi gemiti si fanno sempre più sonori, va fuori di testa: ‘Spaccami, siiii spaccami, sono una troia, sono una gran troia!’ finché viene di nuovo gridando una lunga sequenza di ‘yes’.
Mi stendo sul letto e Sandra mi viene vicino, si accoccola e mi bacia dolcemente, &egrave incredibile il contrasto con la belva scatenata di pochi attimi prima. Glielo faccio notare: ‘Stefano, io ho scoperto tutto questo da pochi anni, da quando sono a New York, mi sono fatta coinvolgere da un uomo che ho conosciuto lì ed ho scoperto un mondo che non immaginavo, per questo ho voluto fare lo stesso con Helyn. Negli ultimi anni ne ho fatte di tutti i colori, mi diverto come una pazza, chi pensa che a cinquant’anni la vita finisca &egrave fuori strada, per me &egrave stato un nuovo inizio!’ ‘Ma tuo marito non si accorge? Non vede i segni?’ Si mette a ridere: ‘Chi lui? Figurati, sono anni che non scopiamo, poi lo vedo solo pochi giorni al mese quando torno in Pennsylvania, secondo me ha capito quello che faccio, anche se non immagina a che livello, ma non mi ha mai detto niente e non sarò certo io a sollevare la cosa. Sto benissimo così!’
Si &egrave fatto molto tardi, ci alziamo per andare in fiera.

Continua’
Terzo giorno (Pomeriggio)
Arriviamo in fiera ed Helyn ci viene incontro sorridendo: ‘Immagino che abbiate trovato traffico vista l’ora!’ Scoppiamo a ridere. ‘Suppongo che questa volta debba essere tu a farmi il report!’ Dice a Sandra. Ridiamo di nuovo.
Mi faccio prendere dal vortice della fiera, durante il giorno non faccio molto caso ad Helyn anche lei molto impegnata. Durante il pomeriggio mi si avvicina Sandra che non essendo direttamente coinvolta nella fiera, mi dice che si sta annoiando e che torna in Hotel: ‘Ci vediamo stasera e non ho detto ad Helyn che sono sola anche stasera e domani. Organizzo quello che abbiamo concordato!’ Mi dice ammiccando.
Al termine della serata Helyn mi viene a cercare. ‘La serata &egrave libera da impegni!’ Mi dice tutta contenta. Anche stasera optiamo per un fast food. Arriviamo in camera e stavolta Helyn non mi salta subito addosso come al solito, sa che ho sempre qualche idea in mente: ‘Cosa vuoi fare stasera?’ mi chiede. ‘Tu cosa vorresti fare?’ ‘Dopo la sorpresa di ieri sera non so immaginarmi cosa aspettarmi!’ Mi viene da sorridere. Le mostro la mascherina, capisce, si spoglia, indossa la mascherina e si stende sul letto, la lego mani e braccia ed invio un messaggio a Sandra che mi risponde subito: ‘Siamo lì tra un minuto!’. Socchiudo la porta e mi spoglio, poco dopo vedo entrare Sandra insieme ad un ‘armadio’ dalla pelle mulatta di 1 mt. e 90 di altezza, con sembianze femminili e maschili, un trans come lei mi aveva preannunciato. Si spogliano anche loro, non sono particolarmente attratto dai trans ma vedo un fisico da far invidia a qualsiasi donna e soprattutto una dotazione decisamente fuori dal normale da far invidia a qualsiasi uomo. Sandra nota la mia sorpresa, impugna il cazzo del trans a soppesarlo e mi fa l’occhiolino.
Helyn incomincia a dare segni di impazienza, ci avviciniamo, prendiamo del ghiaccio e metto a scaldare dell’olio, ci distribuiamo il ghiaccio ed incominciamo a scorrerlo sul corpo di Helyn che sobbalza per il freddo ma gradisce e si contorce, ben presto si rende conto che le mani sono più di quelle che lei poteva attendersi: ‘Ma quanti siete? Chi c’&egrave?’ Inizialmente &egrave preoccupata, poi si lascia andare, Sandra le inserisce dell’abbondante ghiaccio nella fica, in profondità, glielo lascia dentro, poi le versiamo l’olio caldo sul corpo, Helyn gradisce il contrasto delle temperature, Sandra ed il trans si avvicinano alla bocca di Helyn e la baciano in contemporanea, poi le fanno sentire i loro seni contro di lei: ‘Ma, ma siete due donne!’ Balbetta Helyn che cerca di immaginarsi la situazione, ci mettiamo a ridere, Sandra si allontana ed incomincia a dedicarsi al cazzo del trans che diventa ben presto duro e di dimensioni che mi viene da immaginare ingestibili per la fica di Helyn, Il trans continua a baciarla, poi si posiziona sopra di lei evitando di farle sentire il cazzo, le appoggia il seno sulla sua bocca, Helyn le succhia i capezzoli, poi il trans si abbassa a farle sentire il cazzo sulla pancia, Helyn &egrave confusa: ‘Ma’. Ma’. Cosa succede?’ ‘Prova ad indovinare’ le chiede Sandra. Helyn sembra ancora in dubbio ma sembra non voler pensare troppo e si lasci andare, il trans appoggia il cazzo all’entrata della sua fica ed inizia a penetrarla, Helyn si accorge delle dimensioni del cazzo: ‘Ma’ &egrave enorme!!’ Il trans continua a spingere: ‘Piano’ piano’ non c’&egrave la faccio’ pianooooooo!!!’ Il trans dà l’ultima spinta ed entra completamente: ‘Pianoooo’ pianoooo’ mi spaccaaaaaa!!’ Il trans rimane fermo ben piantato nella fica di Helyn che sembra adeguarsi alle dimensioni, &egrave rilassata adesso, il trans inizia a muoversi dentro di lei, Io e Sandra siamo quasi imbambolati a guardare la scena, Helyn adesso gradisce molto il trattamento: ‘Siiii’. Siiii’ mi apre tutta, mi sfonda la ficaaaaaa, siiiiiiiiii’ Geme sempre più forte fino a gridare per l’orgasmo in arrivo che la sconquassa tutta. Il trans si sfila dalla sua fica ed avviciano il cazzo alla bocca di Helyn che tenta invano di prenderselo in bocca, il trans si aiuta con la mano fino a venire con lunghi spruzzi di sborra che si spargono sul viso di Helyn che cerca di recuperare quanta più sborra possibile con la sua lingua. Sandra si scuote, si avvicina ad Helyn, e da gran troia, lecca la sborra dal viso Helyn e la bacia a giocare con il liquido raccolto.
Helyn adeso &egrave impaziente: ‘Vi prego, liberatemi, toglietemi la mascherina, voglio vedere!!!’ Io e Sandra ci guardiamo, decidiamo di accontentarla questa volta. Le sciolgo, con molta lentezza, prima le gambe e poi le mani, si strappa dal viso la mascherina e rimane sorpresa vedendo il trans: ‘Ma &egrave incredibile, questa non l’avrei mai immaginata, ma cosa mi fate fare?’ Dice rivolta a me e Sandra. Ci mettiamo tutti a ridere, Helyn &egrave fintamente corrucciata poi sorride. Il trans tende la mano ad Helyn presentandosi: ‘Sono Ariel!’ Helyn le prende la mano ancora con una espressione di sorpresa, lo fa stendere ed inizia a toccare il suo corpo, i sui seni, ed il suo cazzo con curiosità, sembra una bambina al luna park, continua lungamente a toccare il corpo di Ariel, ora ci prende gusto, si mette in ginocchio ed inizia a leccargli il cazzo, Sandra si stende con la testa sotto di lei a leccarle la fica, mi avvicino ad Helyn le tolgo il plug dall’ano e le appoggio il mio cazzo, inizio a penetrarla, gradisce molto il mio trattamento e quello di Sandra, inizia a gemere staccandosi di tanto in tanto dal cazzo di Ariel al quale si dedica quasi come in adorazione, Sandra poi prende un’iniziativa, mi fa spostare per uscire da sotto ad Helyn, le fa mollare il cazzo di Ariel con suo disappunto, poi la fa stendere sopra di lei a 69, fa un cenno di intesa ad Ariel che prende l’olio e se lo sparge sul cazzo, capisco cosa hanno in mente, prendo dell’olio ed inizio a lubrificare il culo di Helyn che capisce anche lei: ‘No, no, non voglio non ce la farò mai’ mi farà troppo male!’ Sandra la redarguisce con decisione e cattiveria: ‘Stai zitta troia!!! E’ il tuo prossimo passo, ora Ariel ti rompe il culo veramente!!’ Helyn continua a protestare ma sempre più sommessamente, io insisto molto sul suo ano ad allargarlo il più possibile, finché Ariel si avvicina e le appoggia il cazzo, inizia a penetrarle il culo, Helyn protesta: ‘Nooo, noooo, mi fa male, mi fa maleeeeeee!!!’ Sandra le passa le gambe sulla sua testa a spingerla contro la sua fica ed a tapparle la bocca e poi incita Ariel: ‘Spingi Ariel, spingi!! Sfonda il culo di questa troiaaa!!!’ Helyn tenta ancora di gridare ma le sue parole escono a fatica per la compressione delle gambe di Sandra che continua a leccarle la fica godendosi la penetrazione in primo piano, Ariel dà una spinta decisa e penetra il culo di Helyn fino in fondo in un sol colpo, Helyn lancia un grido lancinante, vorrebbe togliersi ma &egrave tenuta bloccata dalle gambe di Sandra. Sono un po’ preoccupato nel vedere la scena, Ariel &egrave fermo con il cazzo dentro al culo di Helyn le cui proteste si affievoliscono’ si abitua all’intrusione, non protesta più, Ariel inizia a muoversi, prima piano e poi sempre più velocemente, Sandra apre le gambe a liberare la testa di Helyn e si sfila da sotto di lei, lasciandola nelle mani di Ariel che la incula sempre più decisamente, Sandra sembra estasiata dalla scena ed ha un’espressione di fiera soddisfazione per quello che &egrave riuscita a fare, Helyn adesso gradisce il trattamento di Ariel e perde la testa: ‘Sìììì, Sìììì, sfondami, spaccami il culooooo! Rompimi il culoooo!!’ La vediamo mettersi una mano alla fica a masturbarsi finché viene urlando come una forsennata. Si sfila dal cazzo di Ariel e si accascia sul letto ansimante, ha il respiro pesante e continua a godersi il ‘fall out’ dell’orgasmo appena avuto. Piano piano si rilassa, il respiro torna regolare ma sembra non avere neanche la forza di parlare, poi si tocca il culo quasi a saggiarne lo stato, percepisce che &egrave ancora aperto: ‘Ma &egrave enorme, mi ha sfondata!’ dice preoccupata. ‘Non ti preoccupare domani sarà tornato normale.’ Le dice Sandra irridendola. Helyn sembra tranquillizzata: ‘Sei una Bastarda Sandra, sei una Stronza ed una Troia!’ Sembra seria ‘Una splendida amica troia!!’ continua sorridendo. Ci mettiamo tutti a ridere. Sandra impugna il cazzo di Ariel: ‘Sì ma noi abbiamo pensato a te ma non a noi e non vorrei proprio perdere l’occasione di godermi un cazzo del genere!!!’ Mi consegna il flacone dell’olio: ‘Ora voglio sentirvi dentro di me!’ Dice rivolgendosi a me ed Ariel, fa stendere il trans sul letto e si impala sul suo enorme cazzo con grande soddisfazione, poi si abbassa sul petto di Ariel esponendomi il culo, le verso dell’olio e la penetro nel culo, facilitato da Ariel che si ferma e si sfila parzialmente. Siamo entrambi dentro di lei, percepisco chiaramente lo scorrere del cazzo di Ariel attraverso la sottile membrana di pelle tra il culo e la fica di Sandra. Helyn si &egrave seduta sulla poltrona sistemata in fondo al letto a riprendersi dallo sforzo ed a godersi la scena. Sandra comincia a mugolare sempre più forte sotto l’azione dei due cazzi che ha dentro, come al solito perde la testa. ‘Siiii, siiii, sfondatemi, spaccatemi tuttaaaaaa!!!’ Sembra impazzire, poi ci ferma e ci dà istruzioni: ‘Voglio il cazzo di Ariel nel culo!!’ Cambiamo posizione, mi stendo sul letto e si impala sul mio cazzo, poi si stende su di me esponendo il culo, Ariel le cosparge l’ano di olio e le punta il cazzo: ‘Dammelo tutto, dammelo forte fino in fondoooo!!’ Le grida Sandra. Ariel spinge forte le va in fondo in un sol colpo, Sandra lancia un urlo lancinante, Ariel si ferma con il cazzo ben piantato in fondo, Sandra sembra far fatica: ‘Non ne avevo mai preso uno così grosso!’ Poi si rilassa, Ariel ed io iniziamo a muoverci, inizio a stringerle i capezzoli, stringo sempre più forte con tutta la forza che posso, Sandra geme sempre più forte, guardo Helyn e le indico la cinghia, Helyn si alza ed incomincia a colpire Sandra sulle natiche che perde di nuovo la testa: ‘Siii, spaccatemi, rompetemiiii, Helyn colpisci forte, più forteeeeeee!!!!’ Inizio ad insultarla: ‘Sei una troia, sei una grandissima troiaaa’ ‘Siiii sono una troiaaaa, sfondate questa troia, sfondatemi tuttaaaa, più forteeee, più forteeeeeeee!!!!’ Poi grida il suo orgasmo come una forsennata: ‘Vengoooo, vengoooo, godo come una troiaaaaa!!!’ Poi si lascia andare su di me stravolta dall’orgasmo, sembra distrutta, respira pesantemente. Ariel si sfila dal suo culo, Helyn le guarda l’ano ed i segni della cinghia sulle natiche e sembra preoccupata, Sandra si desta, si sfila il mio cazzo dalla fica e si stende al mio fianco, sembra ancora provata, poi sommessamente rivolta a me ed Ariel: ‘Ora voglio la vostra sborra, sborratemi in bocca!’ Invita Helyn ad avvicinarsi e la bacia sulla bocca, io ed Ariel avviciniamo i nostri cazzi alle loro bocche, ci masturbiamo fino a venire abbondantemente sui loro visi, sono chiaramente infoiate, si baciano profondamente giocando con la sborra.
Siamo tutti molto provati ma colgo una grande soddisfazione nelle espressioni di tutti, anche di Ariel che dovrebbe essere abituato a tali situazioni che commenta: ‘Non avevo mai incontrato due come voi!’ E’ la prima volta che parla, con la sua voce dal tono troppo basso, sembra sorpreso. ‘Volevi dire due troie così!!’ commento io, ci mettiamo a ridere fragorosamente. Ariel chiede di fare una doccia, poi si veste e ci saluta: ‘Richiamami quando vuoi!’ Dice a Sandra. ‘E’ stato un piacere, la prossima volta posso venire anche gratis!!’ Sorridiamo, Ariel esce. Decidiamo di fare una doccia, andiamo insieme, una volta nella capiente cabina inizio a scherzare con Helyn e Sandra cercando di toccare i loro corpi e le loro intimità, mi fermano, si lamentano entrambe: ‘Stai fermo! Mi fa male tutto!’ Mi dice Helyn. Sandra si tocca l’ano chiaramente dolorante e si guarda i segni della cinghia sulle natiche, &egrave dolorante ma compiaciuta.
Usciamo dalla cabina, Sandra prende una crema dalla borsa e chiede ad Helyn di massaggiarle le natiche e l’ano, sento un odore di fresco come di mentolo. Poi Sandra fa lo stesso con Helyn. Ci stendiamo sul letto, si accoccolano a me, ci addormentiamo in un attimo.

Continua’
Quarto giorno (mattina)
Mi sveglio soddisfatto per la profonda dormita, mi guardo intorno, Helyn &egrave già alzata e si sta preparando per andare in fiera, Sandra dorme ancora. Helyn mi dà il suo entusiastico buongiorno sottovoce per non svegliare Sandra. Le chiedo come si sente con chiaro riferimento al suo ano, vista l’esperienza della sera prima: ‘Ho ancora qualche fastidio ma nel complesso bene!’ Mi dice sorridendo. Poi si avvicina e scopre Sandra delicatamente, la guarda, solo ora capisco che voleva sincerarsi delle condizioni delle sue natiche: si vedono chiaramente i segni delle cinghiate della sera prima oramai diventati bluastri e neri sulle natiche di Sandra. Helyn le sfiora le natiche e la schiena con fare premuroso, poi non resiste dal toccarle la fica, mi sorride e ci gioca delicatamente, poi inserisce un dito, lo ritrae e lo lecca: ‘E’ sempre bagnata questa troia!’ mi dice sorridendo, torna a giocare con la fica di Sandra, inserisce due dita e poi tre aumentando il movimento, Sandra si sveglia, ha un leggero momento di sorpresa poi capisce subito, si gira verso di me a sorride, si inarca per facilitare il gioco di Helyn, poi decide di girarsi, apre le gambe ed invita Helyn a continuare: ‘leccami troia, leccami la fica!’ Helyn si posiziona tra le sue gambe ed inizia a leccarla, Sandra si agita per andare incontro ai movimenti di Helyn, inizia a gemere poi si prende i capezzoli tra le dita ed inizia a strizzarli forte. La scena &egrave chiaramente molto eccitante, mi faccio duro, decido di andare dietro ad Helyn, le accarezzo la fica, che trovo bagnatissima, le appoggio il cazzo e la penetro deciso, entra con estrema facilità, inizio a muovermi piano, poi comincio a giocare con il suo ano, temo la sua reazione di protesta che non arriva anzi mi sprona con energia: ‘Mettimi l’olio, mettimi l’oliooooo, lo voglio nel culo, spaccami il culo che mi piace da morire!’ Mi sfilo, prendo l’olio e la lubrifico abbondantemente, punto il buchino che mi accoglie facilmente, entra senza problemi, Helyn ha imparato e credo che il trattameto di Ariel della sera prima abbia contribuito a dilatare l’ano. Inizio a muovermi più rapidamente tendo d’occhio Sandra, che geme sempre più forte, spinge la testa di helyn contro la sua fica e si agita come una forsennata, poi la sento venire con una serie infinita di ‘yeeeessss!’ Decido di aumentare il ritmo, inculo Helyn a fondo sbattendo forte il mio bacino contro le sue natiche, sandra si stende sotto di lei ed inizia a baciarla ed ad insultarla: ‘Sei diventata proprio una gran troia, una grandissima troiaaa!’ Le prende i capezzoli ed inizia a strizzarli, decido di aumentare ancora ed inizio a sculacciarla forte, Helyn geme sempre più forte e perde la testa: ‘Siii sono una troiaaa, sono la vostra troiaaaa, fatemi tuttoooo, sculacciami forte, inculami forte, spaccami il culooo!’ Urla sempre più forte fino ad un ultimo grido ancora più forte ad annunciare il suo orgasmo. Si sfila dal mio cazzo e si lascia cadere sul letto ansimante, mi avvicino a Sandra e le porgo il mio cazzo che prende subito in bocca: ‘Sii fammi sentire il sapore di fica e di culo di una troia!’ Lo lecca e lo succhia con avidità: ‘Ora sborra, vienimi in gola, voglio bere la tua sborra!’ helyn si riprende e si avvicina anche lei alla bocca di Sandra: ‘Vuole la sua parte!’ penso tra me, mi aiuto con una mano finché vengo abbondantemente sulle loro bocche unite, si baciano profondamente giocando con la sborra cosparsa sui loro visi. Ora si rilassano, anche io mi stendo accanto a loro, colgo un’espressione sul volto di Helyn. ‘Cosa stai pensando Helyn?’ Fa uno scatto di sorpresa come se l’avessi destata da un sonno profondo, mi sorride: ‘Stefano sto pensando un sacco di cose, mi sono venute in mente tante cose. Vorrei che questi giorni non finissero mai, sto bene con voi due, siete persone fantastiche’ pensavo al tempo che ho perduto’ pensavo a cosa potrebbe attendermi stasera dopo quello che mi avete fatto fare ieri sera, non immagino cosa possa esserci oltre!’ Io e Sandra la guardiamo con tenerezza, la baciamo. ‘Helyn goditi il momento, non pensare a ciò che &egrave stato o che sarà, queste cose bisogne viverle di pancia e con poca razionalità!’ Le dice Sandra che continua: ‘Io e Stefano ci saremo sempre per te ma tu non devi aspettare noi, devi camminare con le tue gambe e goderti la vita anche con altri oltre a noi, prenditi chi vuoi senza pensarci!’ ‘E per stasera non ti preoccupare che qualcosa mi invento!’ Le dico sorridendo. Helyn poi salta dal letto: ‘Cazzo &egrave tardissimo devo andare in fiera!!’ Si veste in tutta fretta e fa per uscire poi Sandra la ferma: ‘Ma non dimentichi niente?’ Le dice mostrandole il plug e le palline. ‘Sì, me ne ero dimenticata presa dalla fretta!’ Si avvicina e si mette in ginocchio sul letto, Sandra le inserisce il plug e le palline, le dà una forte schiaffo sulle natiche. ‘Ora puoi andare!’ Le dice schernendola, Helyn scappa via dandole della stronza.
Rimaniamo solo io e Sandra: ‘In effetti non so cosa inventarmi per stasera. Ora lei si aspetta sempre di più!’ Anche Sandra &egrave perplessa: ‘Io saprei cosa fare ma servirebbe un ambiente adeguato e delle attrezzature.’ ‘Pensi a qualcosa a livello BDSM?’ le chiedo. ‘Sì proprio a quello ma come facciamo qui in camera?’ ‘Forse ho io la soluzione!’ Mi guarda interrogativa, le racconto di Alexandra, la proprietaria del sexy shop che mi aveva dato consigli lo scorso: ‘Possiamo passare da lei prima di andare in fiera, magari ha una soluzione di certo conosce qualcuno.’ Sandra concorda, ci alziamo, va in camera sua a prepararsi, ci diamo appuntamento nella hall dell’hotel tra venti minuti.
Arriviamo al sexy shop, Alexandra mi riconosce subito, molla un cliente con il quale stava parlando e mi viene incontro entusiasta, poi nota Sandra e frena un po’ il suo entusiasmo per non essere inopportuna: ‘Abbiamo bisogno di te!’ Le dico. ‘Datemi 2 minuti che finisco con una persona e poi sono da voi!’ Torna dal cliente lasciato in precedenza, mentre io e Sandra ci aggiriamo per l’enorme negozio. Alexandra ci raggiunge dopo pochi minuti: ‘Ditemi cosa posso fare per voi?’ le presento Sandra le spiego la sua amicizia con Helyn e le racconto, con dovizia di particolari, ciò che &egrave avvenuto e ciò che vorremmo fare. La vedo molto interessata ed anche eccitata durante il racconto. Ci sorride e ci guarda con l’espressione di chi la sa lunga: ‘Nessun problema ragazzi, niente di più facile, ho la soluzione per voi, ho l’ambiente e tutto ciò che serve e non vi costerà niente ad una sola condizione!’ ‘Dimmi’ le dico. ‘Che possa partecipare anche io!!!’ Ci mettiamo a ridere, io e Sandra accogliamo la proposta immediatamente e con entusiasmo. Ci mettiamo d’accordo per la sera stessa con tutti i dettagli del caso.

Continua’
Al termine della giornata di fiera, Helyn mi viene incontro tutta contenta ed euforica, sembra già in fregola per la serata.
Passiamo di nuovo al fast food dei giorni precedenti per una cena veloce poi ci dirigiamo verso l’hotel.

Arriviamo in camera, ed Helyn sembra impazzita: ‘Stefano non ce la faccio più, sono bagnata ed eccitatissima, il plug e le palline mi hanno fatto impazzire tutte il giorno, sono dovuta andare al bagno 3 volte a masturbarmi!! Adesso ho voglia di scopare! Ho voglia di cazzzooo!!’ Mi salta letteralmente addosso e mi spinge verso il letto, sono dubbioso se tenerla ‘in carica’ o farle scaricare la voglia, ne ho voglia anche io, il suo modo di porsi mi ha eccitato ma devo pensare al resto della serata e la fermo: ‘Helyn, fermati! Dobbiamo uscire!’ Le dico fermamente. Mi guarda delusa, &egrave sconcertata: ‘Ma’, ma’ come uscire? Dove?’ ‘Fidati di me! Ti ho mai delusa?’ Le dico sorridendo. Si calma ed accetta l’idea: ‘Ma cosa mi devo mettere?’ Non avevo pensato a questo ma prendo la palla al balzo: ‘Niente intimo ed un vestito, leggero, corto e facile da togliere!’ Le dico sempre sorridendo ed ammiccando. ‘Ma dove andiamo?’ insiste. ‘Non ti preoccupare, fai come ti dico!’ ‘Ma viene anche Sandra?’ ‘Sì certo, viene anche Sandra, ci aspetta nella hall tra 10 minuti. Helyn fa un’espressione tra il divertito ed il preoccupato: ‘La cosa non mi tranquillizza per nulla, voi due insieme siete pericolosi!’ ‘Non mi pare che le nostre iniziative ti siano dispiaciute finora!’ Le dico schernendola, scoppiamo a ridere.

Si alza dal letto si getta in doccia ed esce dal bagno nuda poco dopo, mi verrebbe voglia di saltarle addosso, mi trattengo, prende un vestito dall’armadio che si infila in un attimo dalla testa, senza indossare l’intimo, come sempre segue le istruzioni: ‘Sono pronta!’ Mi dice.

Usciamo dalla camera e raggiungiamo la hall dove già ci aspetta una puntualissima Sandra, anche lei vestita in maniera simile ad Helyn, guardo con attenzione ed ho conferma che anche lei non indossa biancheria intima, la cosa mi fa piacere anche perché non ci eravamo messi d’accordo su questo punto.

Saliamo in auto, in pochi minuti arriviamo al sexy shop di Alexandra. E’ ancora aperto, entriamo e ci sono molte persone, Alexandra ci vede e ci viene incontro salutandoci con entusiasmo, Le presento Helyn: ‘Helyn ti presento Alexandra, mi ha venduto i vari giochini che abbiamo usato e mi ha dato molti utili consigli per te!’ Helyn &egrave in imbarazzo, diventa rossa in viso ma Alexandra trova le giuste parole: ‘Helyn ma ti vergogni? E di cosa? Devi solo essere contente per le tue nuove esperienze e quanto a me, puoi ben immaginare cosa io possa avere visto e sentito in quindici anni che lavoro in questo negozio. E poi anche io mi dò da fare, te lo posso assicurare!!’ Helyn &egrave più distesa adesso e sorride. Alexandra poi ci accompagna sul retro del negozio, c’&egrave un lungo corridoio ed una serie di porte con dei nomi di città su ognuna di esse. Entriamo su quella indicante Las Vegas: sembra una sorta di piccola discoteca, decorata con carte da gioco ed immagini di slot machines, tante minuscole luci sul soffitto e sulle pareti, foto di hotel e casinò, tutto sommato un ambiente carino. Al centro un grande letto domina la stanza, poi noto un’altalena fissata al soffitto (intuisco come possa essere usata), delle seggiole dalle forme strane e delle panche rivestite di pelle (anche in questo caso intuisco l’uso). Poi noto che tutto intorno alla stanza ci sono una serie di specchi la cui disposizione mi fa pensare che da fuori si possa vedere senza essere visti. ‘Benvenuti a Las Vegas!’ Ci dice Alexandra con fare allegro. Guardiamo tutti Helyn che ha la bocca aperta ed un’espressione spaesata: ‘Ma cos’&egrave questo, cosa facciamo qui?’ Ad ogni novità che presento ad Helyn vedo riemergere la bambina ingenua che il suo nuovo status di Troia non ha del tutto sopito: la cosa mi piace da morire. Le sorrido divertito e Sandra fa lo stesso: ‘Helyn, stasera qui vivrai una nuova esperienza, non hai che da metterti nelle nostre mani!’ Ed indica anche Alexandra oltre a me. ‘Non che la cosa mi rassicuri” le risponde Helyn: ‘Ma oramai mi avete corrotto!’ ed assume un’espressione di finta rassegnazione. ‘Povera bambina, vittima del lupo cattivo!’ La schernisce Sandra.
Alexandra si avvicina e le mostra una mascherina, Helyn la prende subito e la indossa e resta ferma come in attesa degli eventi che la travolgeranno.
Sandra le sfila il vestito: ‘Togliamo tutta questa roba inutile!’ Rimane sorpresa nel vederla senza intimo e le tocca subito la fica: ‘Sei proprio una gran Troia: senza intimo e già bagnata!’ ‘E’ tutto il giorno che sono bagnata’ ho una gran vogliaaaa!!’ Le risponde Helyn. Si spoglia anche Sandra: ‘Per tua informazione anche Sandra &egrave senza intimo!’ Le dico. Ci mettiamo a ridere. Ci spogliamo anche io ed Alexandra.

Portiamo Helyn verso una seggiola che la costringerà a stare parzialmente stesa, con le gambe divaricate ed alzate e con la fica ed il culo esposti. Sandra le lega mani e piedi, Helyn sembra divertita.

Alexandra le versa abbondante olio sul corpo, iniziamo a massaggiarla a 6 mani senza però toccarle la fica, Helyn inizia a gemere, non sta nella pelle: ‘Vi prego, fatemi venire, fatemi venireeee’ poi potete farmi quello che volte ma ho bisogno di godereeeee!’ Ci urla. ‘Come vuoi venire?’ Le chiedo schernendola: ‘Come vuoi, come vuoiiii, con il cazzo, con le mani, con un vibratore, ma fammi venireeeee!’ Sono chiaramente eccitato, le vado davanti, la penetro con decisione in un sol colpo, reagisce con sorpresa e soddisfazione: ‘ohhhh, siiiiii, finalmenteeeeee!’ Sono fermo, si agita sulla sedia entro i limiti consentiti dalle cinghie che la legano, continuo a stare fermo’ va fuori di testa: ‘Sbattimi, cazzo’. Scopamiiiiii!’ Inizio a muovermi lentamente, vorrei tenerla un po’ sulla corda ma viene dopo pochi colpi urlando: ‘Siiii, Siiiiii, godoooo, vengooooooo!’ Mi fermo ma sono ancora dentro di lei: ‘Non ti fermare, continua, continuaaaa, ne ho un’altroooo, scopamiiiiiii!’ Mi sfilo dalla sua fica: ‘Noooo, non te ne andare, torna dentroooo!!!’ Si agita, le punto il culo’ capisce: ‘Siii nel culoooo, mettimelo nel culoooo, spaccamiiii!!’ La penetro deciso, lancia un urlo dapprima di fastidio poi di piacere: ‘Ahiiii’. Siiiii’. Siiii fino in fondoooo!!’ Sandra ed Alex erano rimaste a guardare finora, si attivano: Alexandra prende un vibratore di dimensioni generose, lo accende e glielo infila nella fica, Sandra inizia a baciarla e a strizzarle i capezzoli con forza, Helyn geme sempre più forte: ‘Siii, spaccatemiiii, sfondatemiiiii, sono la vostra troiaaaaa!’ Aumentiamo il ritmo, viene di nuovo: ‘Siiiii, vengoooo, vengoooo ancoraaaaa!!!!’ Ci fermiamo, respira pesantemente, ha un’espressione stravolta. Mi sfilo, Alexandra sfila il vibratore: ‘Ne hai avuto abbastanza?’ Le chiede Sandra con ironia. ‘Io non ne ho mai abbastanza!’ le risponde Helyn con un filo di voce ma con unìespressione da gran troia. ‘Stasera ne avrai quanto vorrai’. Stai certa!’ le dice Alexandra che fa un cenno verso le finestre che avevo notato in precedenza. Dalla porta vedo entrare vari uomini seminudi con il cazzo in mano, io e Sandra siamo sorpresi non sapevamo di questa cosa. Sandra ed Alexandra si muovono verso di loro ed iniziano a sollecitarli con le mani e con le bocche, poi uno dietro l’altro scopano Helyn in successione, chi nella fica chi nel culo, tutti le sborrano poi sul viso, mentre Sandra si adopera a ripulire il viso di Helyn con la lingua e la bacia giocando con lo sperma riverso su di lei, Helyn ha degli orgasmi in serie. Il tutto si trasforma in una orgia frenetica alla quale partecipano anche Sandra ed Alex che si adoperano in tutte le maniere con pompini e doppie penetrazioni. Si sentono dei gemiti ovunque, mi rendo conto che ci sono circa venti persone nella stanza, succede di tutto per più di un’ora. Ad un certo punto noto che Helyn reagisce sempre meno alle sollecitazioni, ha avuto una serie infinita di orgasmi. Se ne accorge anche Alexandra che chiama l’attenzione di tutti gli uomini presenti e li invita ad uscire. Tutti eseguono, sembra un copione collaudato, poi noto che prima di prendere la porta tutti gettando dei soldi su un cestino posto all’uscita. Rimaniamo solo noi. Helyn sembra sconvolta, respira lentamente: ‘Ne hai avuto abbastanza?’ Le chiede Sandra. ‘Sono sfinita, mi fa male tutto!’ parla con un filo di voce, ha gli occhi chiusi. Alexandra prende una crema ed inizia a massaggiarle la fica ed il culo, ne dà un po’ a Sandra che si occupa del resto del corpo, sento odore di fresco, noto dei vari segni sul corpo e soprattutto sul seno di Helyn, qualcuno deve esserci andato pesante. L’azione delle 2 donne sembra lenire Helyn che adesso ha un’espressione sorridente, l’effetto dei massaggi ora sembra procurare un effetto diverso, Helyn ha recuperato le forze ed inizia a gemere piano: ‘Ma non ti basta mai?!’ Le dice Sandra quasi con cattiveria. Prende del gel lubrificante e se lo sparge abbondantemente sulla mano destra, capisco le sue intenzioni, fa spostare Alexandra ed inizia a penetrare Helyn con la mano che gradisce: ‘Siii, siiiii, fino in fondooooo, sfondamiiiii!!!’ Sandra spinge forte fino ad entrare con l’intera mano nella fica di Helyn, la scena &egrave molto eccitante, Alexandra si mette in ginocchio sul letto al centro della stanza e mi guarda con chiaro intento, mi avvicino e la penetro nel culo con energia, grida forte poi inizia a gemere al mio movimento. Da qui vedo anche Sandra che continua con il fisting su Helyn, lo fa con un’energia inaudita come a sfondarla, sembra cattiva ma Helyn sembra gradire. I gemiti di Alexandra si mescolano a quelli di Helyn, continuo a spingere fino in fondo nel culo di Alexandra, la sento approssimarsi all’orgasmo: ‘Siii, inculami, spaccami, sfondami come una troiaaaa, Siiiii!!!!!’ Sto per venire anche io, se ne accorge, si sfila e me lo prende in bocca, le vengo in gola, ingoia tutto e mi ripulisce il cazzo con cura. Helyn continua a gemere ma sembra avere dei problemi a venire ancora, Sandra comincia a dare segni di cedimento, &egrave tutta sudata, Alexandra se ne accorge, le corre in soccorso, si sparge il lubrificante sulla mano, Sandra capisce si ferma per sfilarsi, Helin protesta: ‘Noo perchééééé!!!’ ‘Aspetta un attimo troia!’ Le dice Sandra cattiva. Alexandra le infila la mano nella fica con forza, Helyn gradisce, Sandra inizia ancora una volta a stringere i capezzoli si Helyn con forza, la vedo digrignare i denti mentre stringe, Alexandra aumenta il ritmo, Helyn geme sempre più forte finché viene gridando: ‘Siiiiii, Siiiiii, vengoo, vengoooooo!!!’

Siamo tutti sfiniti, mi avvicino ad Helyn che respira ancora molto pesantemente per i postumi dell’orgasmo, le libero le mani ed i piedi, le tolgo la mascherina, apre gli occhi con fatica anche per adattarsi alla luce, cerca di scendere dalla seggiola ma fa fatica, &egrave chiaramente indolenzita, la aiuto, si mette in piedi ma mi chiede di stendersi sul letto, la accompagno, la faccio adagiare, si avvicinano anche Sandra ed Alex. Ci facciamo tutti vicino a lei e le accarezziamo il viso, Sandra la bacia delicatamente, Helyn sorride, sembra prendere coscienza della situazione: ‘Ma cosa mi avete fatto fare? Quanti erano?’ Sandra la schernisce: ‘Queste mi sembrano le lacrime del coccodrillo, prima non ti sei posta il problema, hai goduto come una troia senza sosta!’ Ci mettiamo a ridere, Alexandra si alza e va verso il cestino, prende i soldi e li conta: ‘Sono milleottocento dollari, quindi erano 18!’ Le porge la metà dei soldi: ‘Questi sono per t&egrave, te li sei meritati!’ Helyn &egrave sorpresa ed offesa: ‘Diciottoooo, mi avete fatto scopare da diciotto uomini? Ma voi siete matti! E poi quei soldi non li voglio, non sono una puttana!’ Sandra la guarda con un sorriso: ‘A parte il fatto che se conti anche noi il totale fa ventuno e poi nessuno ti ha detto che sei una puttana tu sei solo una gran troia! E credo che tu debba prendere i soldi, ti sei divertita, ci siamo divertiti e se ne hai anche dei vantaggi economici cosa te ne frega, non possiamo certo andare a cercare quegli uomini per restituirli!’ Ci mettiamo a ridere, Helyn adesso si &egrave ripresa e sembra più presente a sé stessa: ‘Ok d’accordo li prendo ma adesso ho una gran fame, andiamo a cena, offro io!’ Ridiamo di nuovo.

Helyn fa ancora fatica a muoversi ma sta decisamente meglio, si alza dal letto, ci rivestiamo ed usciamo.

Continua…
Quinto giorno (mattina)

Mi sveglio e noto con sorpresa che Helyn dorme ancora.

In genere si alza sempre prima di me per correre in fiera. Sono incerto se svegliarla, comprendo la sua stanchezza dopo la serata al Sexy shop di Alexandra, siamo anche rientrati in hotel molto tardi.

Decido di svegliarla, lo faccio dolcemente, si desta ed ha un sussulto quando vede la sveglia. Cerca di alzarsi di scatto la vedo bloccarsi con una smorfia di fastidio: ‘Sono sfinita, mi fa male tutto!’ Mi dice sofferente: ‘Sto peggio di ieri sera!’ ‘Cosa intendi quando dici che ti fa male tutto?’ ‘Intendo, le braccia, le gambe, le ossa oltre al culo e la fica!!!’ Lo dice quasi con rabbia poi, ha un vago sorriso forse ricordando la serata. La vedo prendere il cellulare e digitare un messaggio: ‘Ho scritto ai colleghi che non sto bene e che forse vado nel pomeriggio.’ ‘Allora hai dei limiti anche tu!’ Le dico sorridendo. ‘E non ti avvicinare a me per tutta la giornata! Ne riparliamo forse domani!’ Mi dice seria ma con un velato sorriso. ‘OK, ti capisco, farò come dici!’ Le rispondo solerte. ‘E’ comunque se ti vuoi divertire puoi sempre chiamare quella zoccola di Sandra oppure anche Alexandra di certo non si tireranno indietro!’ Ridiamo. ‘Non farò niente di tutto ciò senza di te!’ Le rispondo in una sorta di ‘captatio benevolentiae’, mi guarda dubbiosa. ‘Con Sandra avevamo fatto degli altri piani per stasera!’ ‘Direi di rimandare a domani sera, non credo di riuscire a fare niente oggi!’ ‘OK informerò Sandra!’ Helyn si rimette a letto, vado in bagno per una doccia, quando rientro in camera Helyn dorme profondamente, mi vesto ed esco.

Con Sandra avevamo programmato un’altra serata al sexy shop, decido di fare una deviazione per informare Alexandra delle condizioni di Helyn e del cambio di programma.

Arrivo al sexy shop, quando entro vedo Alexandra che parla con una donna, mi vede e mi viene incontro e mi saluta con calore abbracciandomi. ‘Buongiorno Stefano! Ci vediamo spesso ultimamente!’ Ridiamo: ‘Come mai qui a quest’ora?’ Nel frattempo si avvicina la donna che avevo notato prima: ‘Stefano, questa &egrave Sharon, una mia carissima amica, Sharon questo &egrave Stefano l’italiano di cui ti stavo parlando!’ Sharon mi tende la mano con sguardo ammiccante: ‘Ho saputo grandi cose su di te!’ ‘Non mi fiderei delle voci di corridoio, in genere io preferisco verificare di persona le notizie!’ Le rispondo con un sorriso allusivo. Sharon che da amica di Alexandra deve avere lo stesso stile di vita non si scompone: ‘Raccolgo con piacere la tua provocazione! Non ci sono problemi, ho la mattinata libera, tu come sei messo?’ Mi si avvicina e con sguardo da troia mi stringe il cazzo da sopra i pantaloni e mi infila la lingua in bocca con energia: ‘Diciamo, che di fronte a simili concrete proposte il tempo si trova sempre!’ Alexandra si precipita verso l’ingresso chiude la porta a chiave e gira il cartello su ‘closed’, torna verso di noi e ci conduce sul retro.

Entriamo in una delle porte che avevo visto la sera prima con la scritta Atene; &egrave una camera vera e propria decorata con elementi ‘classici’ dell’antica Grecia e c’&egrave solo un enorme letto al centro ed un mobile contro la parete con i cassetti semi aperti dove si intravedono vari sexy toys. Sharon si sfila il vestito e l’intimo in un attimo, si stende sul letto, mi guarda diretto negli occhi, spalanca le gambe ed inizia a masturbarsi con una mano e con l’altra si stringe un seno. Guardo Alexandra con compiacimento: ‘Sì Stefano, Sharon &egrave una gran troia, ma del resto &egrave amica mia come potrebbe essere diversamente?’ Ci mettiamo a ridere, Alexandra inizia a spogliarsi ed a spogliarmi, poi va verso Sharon e le si getta immediatamente tra le gambe a leccarle la fica, lo fa mettendosi in ginocchio esponendo il culo verso di me: ‘Ho capito! Vuoi ricominciare da dove abbiamo finito ieri sera!’ Sharon inizia a gemere rumorosamente all’azione di Alexandra, prendo del lubrificante e ne verso un’abbondante quantità sulle natiche di Alexandra, la scena &egrave chiaramente eccitante, sono durissimo, le punto il culo, spingo forte ed entro in un sol colpo, come so che piace a lei: ‘Pianoooo, cazzzoooo, mi fai male!’ mi urla Alexandra, continuo imperterrito e con decisione: ‘Ho fatto come si fa con le troie come te!’ Mi da dello stronzo ripetutamente poi cambia registro ed inizia a gemere. Sharon si sta stringendo i capezzoli mentre Alexandra continua a leccarla, Sharon geme sempre più forte, rallento il ritmo dell’inculata per non disturbare l’azione di Alexandra: ‘Si Alex, siiii, lecchi sempre da Dio, siiii, godo, vengoooooo!’ Sharon si contorce ed urla il suo piacere, aumento di nuovo il ritmo dell’inculata, Sharon si riprende subito, si gira fino a portare il suo viso sotto quello di Alexandra per baciarla, le prende i capezzoli a stringerli forte, aumento il ritmo sculacciando forte le natiche di Alexandra che si fanno subito rosse finche la sento esplodere: ‘Siii, siiii, più forte, più forteeeee, siiiiii, siiiiiii, vengoooo, vengooooooooo!’ Alexandra si sfila da me e si accascia sconvolta dall’orgasmo, Sharon si alza e si mette in ginocchio sul letto guardandomi negli occhi: ‘Cosa vuoi Sharon?’ Le chiedo ironico, Sharon &egrave chiaramente navigata e non si fa pregare: ‘Voglio il tuo grosso cazzo nel mio culo, voglio che me lo spacchi, voglio che mi sfondi il culoooo!’

La cospargo di lubrificante e le penetro con forza in un sol colpo fino in fondo, non si lamenta, anzi geme di soddisfazione, inizio a muovermi, lei mi viene incontro a prenderselo fino in fondo, quasi con prepotenza: ‘Siiii, daiiii, siiii, continuaaaa, sfondamiiii, inculamiiii, dammelo tutto fino in fondooooo, siiii, daiiii, daiiiii, godooo, vengooooooo!’ Si sfila e si stende a fianco di Alexandra, che nel frattempo si &egrave ripresa, respira pesantemente e continua a gemere come a godersi il ‘fall out’ dell’orgasmo. Alexandra mi tira verso di lei e mi fa stendere sul letto, me lo prende in bocca, si adopera a prenderlo fino in fondo, ha dei leggeri conati, ma continua a succhiarmi il cazzo, poi la sento giocare con il mio culo, mi infila delicatamente un dito, ho fastidio ma decido lasciarla fare, si impegna a fondo con la bocca e con il dito, sento salire l’orgasmo, si desta anche Sharon che si avvicina al mio cazzo aprendo la bocca a richiedere la sua parte di sborra, Alexandra si aiuta con una mano oltre a continuare a succhiarlo, vengo abbondantemente, Alexandra dirige gli schizzi alternativamente sulla sua bocca e su quella di Sharon, poi si baciano giocando con la sborra.

La giornata &egrave iniziata bene, penso tra me, vedo Alexandra alzarsi e rivestirsi: ‘Devo aprire il negozio, altrimenti mi licenziano!’ Mi alzo anche io, devo andare in fiera: ‘Tanto ci vediamo stasera!’ mi dice Alexandra. ‘No Alexandra, ero passato proprio a dirti che dobbiamo rimandare a domani, Helyn &egrave tutta indolenzita, &egrave distrutta, non ce la fa proprio per stasera!’ ‘Beh’ la capisco’ mi dice, Sharon la guarda interrogativa: ‘Ieri sera ho organizzato una gang bang per un’amica di Stefano, erano in diciotto!’ Sharon, la guarda sorpresa si pone una mano tra le gambe come a chiudere la fica: ‘Oh mio Dio, ma come ha fatto?’ Sorridiamo. Si alza anche Sharon, si riveste, invitiamo anche lei a partecipare per la sera dopo, accetta con entusiasmo.

Corro in fiera, &egrave molto tardi, appena arrivo vedo Sandra che mi viene incontro e mi chiede di Helyn: ‘Non mi risponde ai messaggi! Sono preoccupata!’ ‘Fai bene ad esserlo!’ le spiego la situazione, si mette a ridere, poi la informo del cambio di programma. Si preoccupa: ‘Ma domani torna mio marito! Come faccio?’ Ci pensa un attimo: ‘Sai cosa ti dico? Non mi interessa niente di quel cornuto! Qualcosa mi invento!’

Continua’.
Quinto giorno (sera)

Inizio a farmi coinvolgere dalla fiera, Helyn non si presenta neanche nel pomeriggio, le invio dei messaggi ma non mi risponde.

A fine fiera mi viene incontro Sandra che mi chiede di tornare in hotel con me anche per sincerarsi delle condizioni di Helyn, saliamo in macchina ed in quel momento riceviamo una risposta da Helyn che si scusa di non aver risposto per aver dormito tutto il giorno. Siamo tranquilli.

La chiamiamo, sta meglio ma &egrave ancora indolenzita, la invitiamo per cena ma ci dice che preferisce mangiare qualcosa in camera, non se la sente di uscire. Io e Sandra sorridiamo pensando alla performance di Helyn della sera prima.

Vedo Sandra pensierosa: ‘Cosa c’&egrave?’ le chiedo. ‘Stavo pensando a cosa fare, mi dispiace buttare via una serata visto che non c’&egrave mio marito.’ Mi dice con chiara allusione. ‘Possiamo sempre andare a trovare Alexandra, con lei qualcosa ci inventiamo di sicuro’. Sandra accoglie la proposta, ci fermiamo nel tragitto per una cena veloce e poi andiamo al sexy shop.

Quando entriamo Alexandra e sorpresa nel vederci: ‘Cosa succede?’ ci chiede. ‘Nessun problema!’ le dico, poi le spiego la situazione, si illumina, ci conduce verso le camere nel retro, durante il tragitto le spiego sottovoce le tendenze BDSM di Sandra, mi fa un cenno di assenso con la testa.

Stasera cambia stanza, entriamo in quella denominata ‘Firenze’, mi attendo qualcosa in stile rinascimentale, sono sorpreso, il riferimento &egrave invece alla Divina Commedia, sorrido tra me pensando alla conversazione con Sandra dell’anno prima al ristorante Portofino; anche Sandra ha lo stesso pensiero: ‘Stefano, sempre con Dante abbiamo a che fare!’ Ridiamo.

La camera &egrave decorata in toni cupi ma non tristi, fiamme, fulmini, croci, diavoli, citazioni in Italiano dall’Inferno, poi noto varie macchine BDSM, cinghie, fruste, catene, c’&egrave di tutto.

Guardo Sandra, e colgo una sorta di suo brivido, la vedo sorridere: ‘Siii, mi piace tutto questo!!’ ‘Piace molto anche a me! E’ la mia preferita!’ Dice Alexandra. Sandra &egrave eccitata: ‘Voglio essere io la vittima, fatemi ciò che volete, sono già tutta bagnata!’

Mi avvicino, le scorro lungo le sue gambe con le mani fino ad arrivare agli slip che trovo in effetti zuppi dei suoi umori, le infilo due dita nella fica che trovo un lago, sfilo le dita e le avvicino alla sua bocca, lecca voluttuosamente. Poi si spoglia in un attimo, va verso una panca fatta a forma di ‘X’, si stende sopra con chiaro intento.

Ci avviciniamo, le leghiamo mani e piedi, &egrave immobilizzata e completamente esposta. Alexandra le mette una maschera sul viso. Ci spogliamo anche noi, facciamo tutto con calma, Sandra si sta chiaramente agitando, &egrave impaziente. Alexandra mi fa un cenno come di chi sa cosa fare, prende una frusta di buone dimensioni con delle strisce di cuoio in cima, io avrei optato per qualcosa di più graduale. Si avvicina a Sandra e senza preavviso la colpisce direttamente sulla fica con un colpo secco, la sentiamo prima gridare e poi gemere con una sottile ‘Siiiii’ sibilato sottovoce, Alexandra mi porge una frusta più piccola e mi indica le tette, iniziamo a colpirla, Alexandra insiste sulla fica mentre io mi dedico alle tette Sandra perde la testa: ‘Siiii, siiii, cosììì, più forte! Più forteeee!’ Vedo i segni rossi sul pube e sui seni di Sandra che comunque gradisce, continua a gridare: ‘Sìììì, sìììì, sììììì, non vi fermate! Adesssoooo, adessoooo, più forteee, più forteee, vengoo, vengooo, vengoooooooo!’

Ci fermiamo, Sandra sembra sconvolta dall’orgasmo, respira affannosamente ma continua a sospirare una sequela di ‘Siiiiii’ poi si calma.

Ha il corpo segnato, Alexandra prende dell’olio ed inizia a massaggiarla prima sui seni e poi sulla fica, Sandra comincia di nuovo a gemere, Alexandra si piega su di lei, la bacia in bocca, scende sui seni, stringendole i capezzoli con i denti, facendola saltare, poi scende fino alla fica ed inizia a leccarla, nel fare questo si &egrave posta a novanta gradi, sono chiaramente eccitato, le vado dietro, le faccio sentire il cazzo duro, mi viene incontro, le penetro la fica che trovo bagnata, spingo fino in fondo, comincio a muovermi e con i pollici gioco con il suo culo, gradisce, si stacca da Sandra un attimo: ‘Nel culo, Stefano, lo sai che mi piace nel culo! Mettimelo nel culo, ti prego! Spaccami il culooo!’ Non mi faccio pregare mi sfilo dalla fica e punto il culo spingendo dentro forte, come piace a lei, spingo forte a farglielo sentire fino in fondo. Inizio a muovermi, Alexandra adesso fa fatica a continuare la sua azione su Sandra a causa delle mie spinte, inizia a gemere e trascura temporaneamente l’amica: ‘Siiii, siiii, daiiii, spingiiii, sfondamiiii, spaccamiiiii’ Inizio a sculacciarla forte, mi fanno male le mani, vedo una spatola appoggiata al muro, mi allungo a prenderla, inizio a colpirla con la spatola sulle natiche che si fanno subito rosse, vedo i segni della spatola, aumento il ritmo, della penetrazione Alexandra grida ancora più forte: ‘Siii, siiiii, più forte, più forteeee’ La sto colpendo sulle natiche con la spatola e sono sorpreso di come possa resistere ai colpi, ma non protesta anzi continua a gridare ed ad incitarmi: ‘Siiii, Siiii colpiscimi forte, più forteee, fammi il culo neroooo, spaccamiii, sfondamiii’ Percepisco il suo orgasmo arrivare: ‘Siii godooo, vengooo, vengooooooo’. Si accascia sopra il pube di Sandra, si tocca le natiche indolenzite e respira affannosamente.

Mi avvicino alla bocca di Sandra, le faccio sentire il mio cazzo sulle labbra, lo prende subito in bocca, Alexandra si riprende, continua a toccarsi le natiche, fa varie smorfie di dolore, poi si avvicina alla bocca di Sandra, mi leccano entrambe, mi masturbo fino a venire abbondantemente sui loro visi e sulle loro bocche, continuano a baciarsi profondamente giocando con la mia sborra fino a ripulirsi a vicenda.

‘Hai un lavoro da terminare, stronza!’ Dice Sandra quasi con cattiveria: ‘Non ti preoccupare che adesso ci penso io a sfondarti quella fica da troia che ti ritrovi!’ Le risponde Alexandra. La vedo prendere del lubrificante, se lo sparge abbondantemente sulla mano destra, poi si avvicina alla fica di Sandra, inizia a penetrarla con le dita, prima una, poi due, tre, quattro fino a stringerle tutte e cinque a cuneo, spinge, Sandra sembra sofferente ma non protesta, Alexandra spinge ancora fino ad entrarle dentro la fica con tutta la mano fino al polso: ‘Siiiiiiii’ urla Sandra. Alexandra aumenta il ritmo, mi indica la frusta di prima, inizio di nuovo a colpire Sandra sui seni, ci incita: ‘Siii Alex, Siiii sfondamiiii, sfondami la ficaaaa. Forte, Stefano, più forteee. Colpiscimi più forteeeeee!!’ Continuiamo senza sosta, vedo dei chiari segni sui seni di Sandra che però non protesta, manifesta anzi il suo piacere sempre più forte fino all’apice: ‘Siii, siii, sono una troiaa, sono la vostra troiaaa, siiiii, siiiii, vengooo, vengoooooooo!!!’

Mi fermo, Alexandra le sfila delicatamente la mano dalla fica. Sandra respira molto pesantemente, continuando a sibilare una serie di ‘siiii’ sommessi. Poi la vedo piano piano tornare a respirare normalmente, decidiamo di darle del tempo per riprendersi. E’ uno spettacolo guardarla, il suo seno segnato da strisciate di vari colori dal rosso al bordeaux al nero, il suo sorriso soddisfatto, la sua espressione da troia. Si desta: ‘Beh? Avete già finito?’ Ci dice quasi con rimprovero e con un’espressione di sfida. ‘Non ti preoccupare dovrai subire ben altro!’ Le intima Alexandra. La vedo aprire un cassetto da dove tira fuori degli aghi sottili, sono sorpreso ed anche un po’ preoccupato, si avvicina a Sandra le stringe un seno ed inizia ad infilare uno degli aghi alla base del capezzolo, Sandra capisce subito e fa un cenno di assenso. Alexandra continua la sua azione, vedo l’ago entrare e poi uscire dall’altra parte del capezzolo, Sandra stringe i denti ma non protesta. Alexandra prende un altro ago e lo infila a croce sullo stesso capezzolo, poi ne aggiunge altri 2. Esegue la stessa operazione sull’altro seno infilando altri 4 aghi. E’ chiaramente esperta, li ha inseriti equidistanti a giro tutto intorno ai due capezzoli.

Poi prende 2 clip con dei denti molto pronunciati unite da una catenella e ne stringe una per ognuno dei due capezzoli. Sandra accoglie le azioni di Alexandra sempre stringendo i denti: ‘Sandra tu sai che io continuerò finché non mi dirai STOP!’ Fa un cenno di assenso con la testa. La vedo prendere degli altri aghi, simili ai precedenti ma più lunghi e ricurvi, prende le labbra della fica di Sandra accoppiandole, le infila il primo ago ad unirle insieme, la vediamo stringere i denti gemendo, continua infilandole altri 3 aghi. Poi stringe il clitoride, Sandra scuote la testa come a dire di no, capendo quello che sta per succedere ma non dice ‘STOP’, Alexandra continua ed infila l’ago direttamente sul clitoride, Sandra geme forte per il dolore ma sembra gradire. Poi prende delle mollette da bucato e le applica tutte intorno alla base dei seni di Sandra stringendo la pelle per facilitare l’azione, poi continua lungo i fianchi ed il ventre, poi lungo l’interno coscia.

Guarda Sandra, sembra soddisfatta del suo lavoro.
Poi prende la catenella che unisce le clip fissate ai capezzoli ed inizia a tirare, vedo i seni di Sandra deformarsi verso l’alto, che geme in un misto di piacere e dolore. Mi cede la catenella invitandomi a continuare l’azione, poi inizia a giocare con gli aghi infilati sui seni e sulla fica e con le mollette, i gemiti di Sandra aumentano. Noto Sandra assumere un’espressione molto provata e tirata ma non ci chiede di fermarci. Alexandra comprende la situazione e mi dice di fermarmi. La vedo prendere 4 candele di cera colorate, me le porge e mi chiede di accenderle, poi ne prende un’altra molto più grande di colore nero, la accende e poi la posa su un tavolo. Mi prende 2 delle candele dalle mani attende che la cera si sciolga un po’, iniziamo a far cadere le gocce lungo il corpo di Sandra che geme e si scuote ad ogni goccia, le scorriamo lungo tutto il corpo, vedo Alexandra insistere con le gocce principalmente sulla fica e sui capezzoli resi molto sensibili dagli aghi. Ha il corpo tutto colorato dalle gocce delle candele, ci fermiamo, Alexandra prende l’altra candela, nel frattempo si &egrave formata una buona quantità di cera sciolta, da un colpo con il polso a lanciare la cera tutta insieme sul corpo di Sandra che ha un sussulta ed urla all’improvvisa sensazione di calore.

Alexandra guarda di nuovo il corpo di Sandra con l’espressione di chi ammira un’opera d’arte, prende il cellulare e scatta delle foto.

Poi rimuove le clip dai seni di Sandra che geme di soddisfazione, sospirando forte, poi fa lo stesso con gli aghi, prima dai seni, poi dalla fica infine dal clitoride.

La vedo prendere una piccola frusta, inizia a colpire le mollette a farle saltare ad una ad una dal corpo di Sandra che seppur stringe i denti sembra gradire il trattamento. Rimosse tutte le mollette prende una frusta di dimensioni più grosse e colpisce Sandra su tutto il corpo questa volta con l’intento di far saltare tutta la cera che nel frattempo si &egrave raffreddata. Sandra, grida e sussulta ad ogni colpo inarcando il corpo, Alexandra continua lungamente, si aggiungono degli altri segni sul corpo di Sandra che sembra una decorazione: i puntini rossi degli aghi, gli aloni delle gocce di cera, le strisciate di vari colori della frusta. Sandra &egrave chiaramente provata, Alexandra si ferma. Scatta delle altre foto.

Sentiamo Sandra parlare sommessamente: ‘Fatemi venire, per favore fatemi venire!’ Faccio per avvicinarmi ma Alexandra mi ferma: ‘Cosa vuoi? Non ti sentiamo!’ Sandra adesso parla più forte fino ad urlare: ‘Ho bisogno di venire! Cazzo! Voglio godere! Voglio godereeeee!!! Alexandra adesso mi dà l’OK, la scena &egrave molto eccitante, sono durissimo già da tempo, punto la fica di Sandra e la penetro lentamente come a farle assaporare ogni centimetro del mio cazzo, lo accoglie con soddisfazione: ‘Siiiii, Siiiiii!’ Mi muovo molto lentamente, Sandra inarca la schiena e cerca di venirmi incontro seppure trattenuta dalle cinghie, aumento il ritmo finché viene urlando tutto il suo orgasmo: ‘Siiiii, Siiiiiiiii, Siiiiiiiii, vengo, vengooo vengoooooooo!’ MI sfilo e mi avvicino alla sua bocca, sente il mio cazzo e lo prende subito in bocca venendomi incontro con la testa, si avvicina anche Alexandra, lo prendono in bocca alternativamente, non resisto più e vengo abbondantemente sulle loro bocche unite, si baciano giocando con lo sperma.

Alexandra decide di liberare Sandra, le scioglie le cinghie, le toglie la mascherina che aveva sugli occhi. Si massaggia i polsi e le caviglie che la stringevano, poi si accarezza il corpo, i seni, la fica, guarda i vari segni sul suo corpo, sorride compiaciuta: ‘Grazie, mi avete fatto impazzire! E’ stato bellissimo!’

Continua’

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