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High Utility

Episodio 10

Per contattarmi, critiche, lasciarmi un saluto o richiedere il racconto in PDF, scrivete a william.kasanova@hotmail.com

Luca procedeva lungo le strade di Caregan senza perdersi solo ed esclusivamente perché nella sua mente esisteva una mappa completa della zona, e il suo subconscio sembrava usarla per ricondurlo a casa perché ogni suo pensiero cosciente era rivolto solo a Samantha e a quanto avevano fatto fino a pochi minuti prima. Non aveva nemmeno bisogno di chiudere gli occhi per vederla ancora davanti a sé, nuda, sudata, ansimante, mentre possedeva il suo splendido corpo.
La sensazione che aveva vissuto quando i loro corpi si erano uniti permaneva in una forma sfumata dentro di lui, come l’immagine fantasma che resisteva a lungo nell’occhio dopo aver fissato una fonte luminosa intensa, il profumo della sua pelle e quello inebriante del suo sesso sembrava avessero trovato dimora in un angolo del suo naso. Aveva ancora sulla pelle, nei pori, il sudore della donna mentre godeva, il desiderio liquido che colava dalla sua fica bollente…
Il ragazzo non riusciva a tenere ferme le mani, passandosele sulla bocca, torturando una con l’altra, stringendole e aprendole in continuazione. La sensazione di appagamento e serenità che stava vivendo era tale che avrebbe voluto ballare e cantare come in quegli insensati film in bianco e nero, abbracciando i lampioni e intonando strofe d’amore.
Si rendeva conto che le persone che lo incontravano, persone dal volto grigio, su cui albergava solo tristezza esistenziale, lo squadrassero incuriosite, chiedendosi senza dubbio cosa avesse per essere così felice in un mondo in cui la felicità sembrava essere stata bandita. Anche i cani, piccoli animali che solitamente erano la principale fonte di ilarità della gente, gli giravano attorno guardinghi, come se fosse un alieno che odorava di umano ma niente più.
Avrebbe voluto fermare le persone che lo incrociavano, afferrarle per il bavero e scuoterle, per assicurarsi che capissero perfettamente quando avrebbe detto loro che si era fatto la donna più bella, sexy, erotica al mondo. “Non potete immaginare quanto è meravigliosa, è perfetta!”
Non poté trattenersi, doveva dirlo a qualcuno. Ma non di certo ad un estraneo, che lo avrebbe preso per un pazzo, per un esaltato, quanto a qualcuno a cui sarebbe importato per davvero. Sembrava quasi che il pollice avesse improvvisamente una vita sua, premendo tasti a caso sullo schermo del telefonino, comparso per qualche motivo sconosciuto nella sua mano destra.
Luca
Sei occupato?
La chat rimase diversi secondi immutata, il testo del ragazzo come un messaggio scritto su un pezzo di carta, messo in una bottiglia e affidato alle onde dell’etere, pregando che il destinatario lo trovasse e lo leggesse. Solo in quel momento, forse a causa della contrapposizione con la sensazione di profondo benessere che Sam aveva riempito il suo cuore, Luca comprese quanto fosse doloroso attendere una risposta via chat. Nella mente del ragazzo cominciarono a formarsi decine di scenari che spiegassero perché non ricevesse risposta, ma nessuno ebbe senso quando, un paio di secondi dopo, apparve la risposta.
Alessio
C’è qui Giada. Volevo scopare ma c’è la quotidiana puntata di Amici da vedere e mica possiamo perderla.
Luca
Io oggi niente Amici ma una nuova amica!
Alessio
Eh? Ma almeno gnocca?
Luca sogghignò a quelle parole. Nel tepore del letto, mentre si facevano le coccole, Sam gli aveva parlato del suo lavoro: come molti sostenevano, trasmetteva davvero su siti erotici con quell’impianto che aveva in camera da letto, allietando i suoi spettatori con scene di sesso più o meno esplicite. Nessuno in paese aveva le prove per il semplice motivo che, cercando il suo vero nome su Internet, non avrebbe trovato nulla perché usava un alias. Cliodhna, quello che lei aveva definito essere il nome della dea dell’amore in un qualche religione irlandese: così era conosciuta dai suoi devoti seguaci, e nessuno a Caregan lo sapevo o se lo sarebbe immaginato, un po’ come una supereroina che nasconde il proprio nome al resto della comunità perché non possano esserci conseguenze sul resto della famiglia. Luca fu tentato di condividere con il suo migliore amico il nome segreto di Sam, ma si trattenne all’ultimo istante: solo in quel momento comprese quanta fiducia avesse riversato in lui la donna, qualcosa che forse aveva ancora più valore della sua stessa figa.
Non poteva deluderla per nessun motivo. E, purtroppo, con nessuna persona.
Luca
Samantha! Ho passato due ore con lei ma senza i vestiti!
Alessio
Cosa? Cazzo! Te la sei scopata?
Luca
Mi sembra poco educato parlare di come mi sono fatto quel pezzo di fica in una chat, adesso che poi stai guardando la tv con la tua ragazza. Ne parliamo domani, quando usciamo da scuola.
Nonostante ciò, non poté fare a meno di aggiungere, pochi istanti dopo, l’ego ancora più gonfio del suo stesso cazzo quando Sam si era inginocchiata davanti a lui e l’aveva preso in bocca:
Luca
Penso non abbia mai goduto tanto in vita sua quella strafiga.

Continua…

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