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Il mio primo racconto

By 18 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

era da tempo che ci pensavo, da quando una sera con mio marito abbiamo visto un film in tv in cui la protagonista aveva voluto fare uno scherzo al suo partner per farlo ingelosire. Si era appartata in macchina davanti a un locale mettendo in mostra il suo culetto fuori dal finestrino, attirando ovviamente commenti coloriti dei passanti.
Ma la mia fantasia era andata ben oltre così un giorno, anzi, una sera decisi di metterla in pratica.
Dovete sapere che io e mio marito siamo soliti frequentare locali di scambisti a Milano. Per cui sono solita a certe trovate…audaci, a volte le condivido con mio marito, altre volte, le tengo per me! Questa era una di quelle volte.
Uscii di casa verso le 9 e mezza con la scusa di incontrarmi con una amica.
Diedi un bacio a mio marito che nel frattempo lavava i piatti e uscii. Sono certa che sapesse che in verità dovevo soddisfare qualche mia insana voglia. D’altronde l’abbigliamento non lasciava dubbi:
Autoreggenti, mini gonna, magliettina bianca scollata e attillatissima che lasciava vedere il reggiseno nero ornato di pizzo, l’ ultimo che lui mi aveva regalato, una 4a abbondante e un giubbino in pelle aperto completavano il mio abbigliamento. Dimenticavo, tacco a spillo rosso per concludere.
E’ il mio primo racconto, son sicura che alla frase “4a abbondante” molti saranno schizzati in piedi ma vi avviso, il mio fisico &egrave un po’ robusto quindi, il seno &egrave proporzionato al resto! Da giovane mi sono fatta molti problemi per questo finch&egrave non ho trovato il ragazzo dei miei sogni che, per motivi che ignoravo, voleva che continuassi a mangiare xk&egrave diceva che grassa lo eccitavo di più! Mah… comunque sono alta 1e69 e peso 77 chili, non sono proprio obesa dai!
Guidai fino a un locale dall’ altra parte della città che conoscevo in quanto visitato qualche anno prima. Posteggiai in un parcheggio laterale, non lontano dall’entrata ma non così in vista dalla strada, guardai un po’ la poca gente che passava e decisi che era il posto giusto! Alzai i vetri oscurati della mia audi A1 (o meglio di mio marito, mi servivano i vetri oscurati). Lasciai giu soltanto il vetro dal lato guidatore, mi inginocchiai sul sedile, alzai la gonna e misi fuori il mio bel culone…. e poi? poi…ho aspettato!
Dopo circa 5 minuti in cui passarono 3 o 4 persone ignorandomi iniziai a pensare che forse il posto non era adatto…o forse l’idea era davvero stupida, cosa mi aspettassi di ottenere non mi veniva più in mente. Ma restai ancora un po’.
Dopo 2 minuti passò un gruppetto di ragazzini, prima sentii che si zittirono…man mano che si avvicinavano sentii le loro voci:
– ma cos’&egrave un culo quello? starà forse cagando?
le risate ruppero il silenzio che si era creato, stavo per mollare tutto e andarmene quando uno dei ragazzi mi mollò una sberla su una delle chiappe che mi prese a dir poco di sopresa. Non tanto per il male quanto per… il fremito che mi percorse… tutto ad un tratto la mia mente gridava il perch&egrave mi trovavo lìì così: “usatemi!” gridavo dentro!
Il gruppetto se ne andò sghignazzando, ma avevano attirato l’attenzione di qualcuno…che non tardò ad avvicinarsi…
sentii dei passi, un uomo mi sfiorò con un dito e mi disse:
– no…te non devi cagare… te sei qui per farti montare vero?
non risposi, non volevo parlare, volevo starmene zitta, lasciare che mi usassero, volevo essere la loro macchina del sesso!
Il dito divenne la mano, e poi due,
– non ti farò aspettare…
sentii subito che con le mani si sbottonò i pantaloni, mi spostò il perizoma e entrò, violento, pieno di desiderio. Si appigliò al mio giubbottino che fare maggiore presa. Uno due tre colpi violenti e poi accellerò. Non ci mise molto a venire, dentro naturalmente, rimase il tempo necessario per riabbottonarsi e se ne andò con un
– grazie!
Ero in estasi! Mi aveva usata! Mi aveva visto, scopata, come se fossi una macchina e poi abbandonata lì in attesa del prossimo! E il prossimo non tardò a venire…
– Hei ma abbiamo una zoccolona motorizzata qui!
La mia risposta fu una scrollatina di chiappe ma volevo urlargli “scopami!”
– non vuoi farti vedere ma scopare si eh… dal culone sarai una balenottera orrenda, ma sai che ti dico? Non mi interessa, di te ci importa solo il tuo culo
uno sciame di risatine mi fece capire che la fila era piuttosto lunga… e infatti gli uomini si susseguironoo uno dopo l’altro, tutti molto veloci, ultra eccitati forse da quello che avevano visto dentro al locale. Ne contai 5, tutti arrivavano, dicevano due parole del tipo:
– finalmente il mio turno di divertirmi
– dove lo vuoi in culo o in figa??
– troia di una vacca, ora tocca a me!
– non parli ma son sicuro che avrai la bocca occupata da un vibratore!
tutti entravano, colpivano con forza e dopo poco venivano, in figa, il culo…dove volevano… e il mio desiderio…diminuiva… stava letteralmente diventando noioso, tutti uguali e troppo veloci…noiosi!
la fila stava diventando davvero lunga, non smettevano di scoparmi, di riempirmi, insultarmi…
– vacca da monta che non sei altro!
– spero per te che prendi la pillola xk&egrave sennò trovare il padre sarà una impresa haha!
– vieni tutte le sere ti prego
dopo più di un’ora che ero lì ero stata scopata da almeno 15 uomini. Iniziai a dare segni di stanchezza. Le ginocchia mi facevano male, il culo dolorava per gli schiaffi, decisi che era ora di smetterla. Aspettai che anche l’ ultimo venisse dopo di che mi tirai in dentro e alzai il finestrino. Presi i fazzoletti, non era il caso di sedermi sul sedile della macchina di mio marito in quello stato. Ero sempre inginocchiata e mi stavo pulendo quando mi accorsi di aver fatto un errore…errore che mi avrebbe cambiato totalmente la mia serata! Fuori gli uomini protestarono, si arrabbiarono, volevo la loro troia da monta, volevano me! Ero molto sorpresa dal mio successo e devo dire soddisfatta di essere così desiderata, pensai di tornare sicuramente tra qualche sera.
Ero in balia dei miei pensieri fantasiosi su come potevo vestirmi la prossima volta quando la portiera di aprì! Non avevo azionato la chiusura centralizzata!
Mi sentii nuda, vidi le persone, tante, almeno una ventina, che mi guardavano, in faccia! Vidi l’uomo che aveva aperto la portiera, non sembrava molto in se, ebbi paura che fosse drogato ma non ebbi molto tempo per pensare! Mi prese per i capelli e mi urlò in faccia:
– brutta troia che non sei altro, pensavi di andartene proprio quando toccava a me?? Sai quanto ho aspettato? Cos’&egrave ti fa male la figa? sai che ti dico? Sono cazzi tuoi! sei voluta venire qui, ora ti becchi il resto cicciona!
mi sbatt&egrave la testa sul sedile. Mi prese le gambe e mi girò a pancia in su. Il dolore per essere rimasta troppo tempo a quattro zampe mi fece urlare, all’udire la mia voce molti esclamarono:
– allora parli eh troia?
– no sa solo urlare, facciamola urlare!
il tossico mi allargò le gambe e mi entrò dentro, mi scopò urlandomi in faccia i più sporchi insulti che mai mi avessero detto:
– adesso ti usiamo per bene, adesso di seppelliamo di sborra e tra 9 mesi se sei incinta viene qui a festeggiare la nascita di tuo figlio, o tua figlia hahaha!
rideva…rideva, a due millimetri dalla mia faccia, sempre con una mano ben salda sui miei capelli, e tra una risata e l’altra mi sbatteva la testa sul sedile. Ero letteralmente nel panico! Se avessi chiuso quelle maledette portiere, in quel momento potevo essere sulla strada per casa! E invece ero in completa balia di quel pazzo furioso… e dietro potevo solo intravedere cosa mi aspettava poi!
Gli ultimi colpi me li diede di rabbia, mi spinse sempre più in fondo, ormai la mia testa sbatteva ad ogni colpo sulla portiera opposta e lui era completamente dentro la macchina che mi schiacciava!
– TROIA!
sbam!
– TROIA!
sbam!
– TROIAAAAA!
sbam! sbam! sbam!
ero completamente rannicchiata quando finalmente finì. Mi venne dentro con gli occhi spalancati che mi fissavano. Mi tirò l’ ultima volta per i capelli facendomi alzare, mi tirò una sberla e finì con un…
– sei una brava vacca!
finalmente se ne andò. Non passò un secondo però che anche ll’altra porta si aprì. E mi ritrovai un cazzo che mi sborrò sulla faccia all’istante. Ci fu un momento di pausa… ero confusa… avevo la figa in fiamme, la guancia che mi faceva male, e la sborra negli occhi che bruciava. ero distesa a pancia in su, la testa a penzoloni fuori da una portiera. Sentii una voce che diceva:
– ragazzi mettiamola dietro forza.
Due mani forti mi afferrarono con decisione sotto le ascelle, e mi tirarono fuori dalla macchina, mi prese in braccio e mi fece sedere sul sedile posteriore. L’unica cosa che riuscii a balbettare fu:
– no…sporco il sedile no…
una vocina stridula rendeva il tutto molto patetico, e sentii qualcuno commentare
– quello l’ha stuprata e lei..si preoccupa per la macchina…
si avvicinò qualcuno e mi sentii sfiorare le gambe, poi mi mise due dita nella figa, uno strano rumore liquido ne uscì.
– povera…sei completamente piena di sborra
aveva una voce calda, rassicurante, e… delicato nei modi
alzò le dita, bagnate di sborra e me le mise sulle labbra,
– hai deciso di farti scopare all’ infinito? Siamo ancora in tanti qui, basta un gesto e li mando via tutti
quella pausa mi fece riprendere lucidità. Compresi cosa era successo e ricordai bene per cosa ero lì. I modi gentili di quell’uomo mi rassicurarono, la paura svanì, e lasciò il posto al sentimento che avevo prima del tossico violento: eccitazione!
Aprii lentamente la bocca, tirai fuori la lingua e leccai le sue dita. Vidi con piacere che la sua faccia sicura ebbe una esitazione: non credeva che volessi davvero continuare! Gli presi la mano, la spinsi nella mia bocca famelica e per non lasciare più dubbi gli dissi:
– Scopami anche te amore!
Lo presi di forsa e lo feci sedere di lato, gli slacciai i pantaloni, famelica di voler dettare io le regole ora. gli estrassi il cazzo e mi misi a succhiarlo. Da dietro sentii partire un fischio, e dopo 2 secondi li avevo tutti addosso!
Nel culo mi penetrarono all’istante, sentii mani che mi toccavano ovunque
– Sei fantastica tesoro!
Mi disse l’uomo
– si, me succhia anche il mio!
Ben presto avevo il mio bel daffare a succhiare tre cazzi contemporaneamente, l’uomo si sdraiò sul sedile e mi sussurrò:
– con tutta la gente che c’&egrave…direi che &egrave il caso di sfruttare tutti i tuoi buchi che dici?
ero letteralmente invachita di quell’uomo che con poche parole e gesti mi aveva fatto sentire una porca.
– si amore, hai ragione
e poi diede l’ordine:
– ragazzi, scopiamo questa troia, e vedete di imbiancare bene questa macchina!
ero a cavalcioni su di lui, da dietro mi penetrarono nel culo, avevo un cazzo in bocca, e un cazzo per ciascuna mano.
Vidi cazzi sborrare ogni secondo, appena finiva uno ne arrivava un altro, la figa era completamente piena, il culo anche, e ben presto anche la bocca. Tossivo di continuo, cercavo di ingoiare più che potevo ma quel liquido denso non finiva mai. Nove, dieci, undici, no molti di più. Ben presto ero esausta. Mi ritrovai sdraiata sul sedile dopo non so quanto tempo. Le gambe fuori dalla porta e pigramente, uno dopo l’altro, mi stavano scopando per la…2a, 3a volta ciascuno. Albeggiava ormai quando anche l’ultimo decise di andarsene.
La luce li aveva fatti ritirare, in fin dei conti, di giorno quello era comunque un locale vivo, con uffici e palazzi. Dovevo andarmene al più presto anche io!
Lentamente, dolorante uscii dalla macchina, cercai di ricompormi per quando potevo…trovai il perizoma sulla strada, tutto sciupato, me lo misi, mi sistemai la gonna ma toccandola era completamente fradicia, la maglietta pure, e la macchina… era un disastro! Sborra ovunque! sul volante, sul cruscotto, sui sediti, c’erano preservativi usati e…soldi! Mi avevano pagata! Ero stato la battona di almeno una 40ina di persone, e mi avevano pagata! Erano banconote sparse qua o la ma erano almeno 200-250 euro a colpo d’occhio.
Non avevo più tempo, passò una anziana signora, che mi guardò a bocca aperta, dovevo avere un aspetto orrendo. Dallo specchietto vidi solo che la sborra mi aveva completamente inondato i capelli, uno schifo! Misi in moto, e partii, arrivai a casa che mio marito stava uscendo per andare al lavoro e pensai: “sono nella merda!”

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