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Durante questa settimana Alessio e Marika hanno scoperto una sessualità ed un eros che prima di questo momento non conoscevano. Tutto iniziò con la decisione di pubblicare il loro primo racconto erotico in questo sito, i racconti di milù. Avrebbero messo a nudo se stessi di fronte ad altri, curiosi dei loro giudizi, quasi se la loro fosse una forma di esibizionismo. Non avevano immaginato quanto questa cosa potesse piacergli.

Marika

Qualche giorno fa avevamo pubblicato il nostro primo racconto. Quando Alessio mi aveva proposto di scrivere un diario delle nostre avventure intime e di pubblicarlo qui, non dico che non mi fosse piaciuta l’idea, ma neanche mi aveva entusiasmata troppo. Per questo motivo tra la nostra iscrizione ed il nostro primo racconto passò molto tempo. Fummo inghiottiti da tutti i nostri impegni e la faccenda passò in secondo piano. Qualche giorno fa Alessio, complice il nostro attuale tempo libero, mi disse che voleva scrivere il primo racconto ed io acconsentii e discutemmo su cosa raccontare, come, e ci mettemmo sotto con il lavoro. Leggendo il risultato finale mi resi conto di aver sottovalutato la cosa, il racconto era buono e la storia mi intrigava: il mare, il labirinto e la sera. La mattina dopo ero a casa, Alessio come al solito dormiva fino a tardi ed io, dopo aver fatto dei lavoretti di casa, mi misi al pc per controllare la situazione. Il numero di visualizzazioni erano discrete, così rilessi il racconto ed entrai nella nostra e+mail. Per l’ora di pranzo erano arrivate diverse e-mail dove alcuni lettori ci facevano complimenti, dicendo che eravamo stati bravi, che vivevamo bene il nostro sesso e che si erano eccitati pensando a noi. Era molto caldo in casa ed avevo dei pantaloncini molto corti, sistemandomi sulla sedie le mutande che inevitabilmente si spostavano con l’altro indumento, mi accorsi di essere molto bagnata. Non me l’aspettavo, scrissi subito ad Alessio per raccontarglielo, gli dissi che ora che me n’ero accorta mi era salita una voglia pazzesca di scoparlo. Lui mi scrisse, dopo numerose faccine felici, che era entusiasta di questa cosa, e che credeva fosse giusto fossi io a rispondere ai nostri lettori. Io ero imbarazzata, sono fidanzata da anni con lui, ed anche da prima ero una ragazza timida e tranquilla, non ero abituato a parlare con degli sconosciuti di certe cose… ma pensandoci l’idea mi piacque, e fui molto felice che fosse il mio fidanzato a spingermi a farlo, mi fece sentire sicura di me ed accettata completamente da lui. Nel passare dei giorni, con altre pubblicazioni, le e-mail si intensificavano. Non rispondevo sempre io, ci alternavamo un po’ in base alla situazione ed alle domande, ma continuando sempre a concordare su cosa scrivere.
La situazione era andata oltre ciò che immaginavo, era molto eccitante rispondere ai messaggi di persone eccitate dalle mie esperienze e dai miei gusti. Mi faceva sentire molto sexy e desiderabile. Confrontandomi con il mio fidanzato mi chiese se mi facesse piacere che quei ragazzi si masturbassero pensandomi e lo stupii quando ammisi che sì, nella giusta situazione, ed espresso con i giusti modi, la cosa mi eccitava. Forse altri ragazzi sarebbero rimasti male di una confessione come questa. Ma Alessio mi disse che era normale, che anche io sono di carne e non gli dispiaceva affatto, che ero il suo fiore che stava sbocciando e che in realtà non soltanto la cosa gli dava piacere, ma che lo eccitava terribilmente vedermi e sentirmi così libera e sensuale. Adoravo come mi aiutasse a sbocciare e mi faceva felice la sua eccitazione, amplificando ancora di più la mia. I ragazzi si eccitavano e si masturbavano con i nostri racconti, io mi eccitavo di questa cosa, il mio lui si eccitava da morire sapendo che mi eccitavo, e questa sua eccitazione mi faceva eccitare ancora di più. Era un circolo vizioso arrapante quanto perverso. I giorni sono passati ed ormai il mio ragazzo ha iniziato a darmi il soprannome scherzoso “mutandine bagnate”. Dopo una settimana di lontananza finalmente oggi pomeriggio ci siamo visti per passare tutta la settimana insieme a casa di Alessio. Già la sera prima c’eravamo caricati da morire chattando con un lettore che ci ha intervistato (tra poco uscirà anche questo nuovo racconto/intervista). Mi ricordo di aver chiesto ad Alessio esplicitamente di scoparmi in modo duro e porco, avrebbe dovuto trattarmi come una puttana senza alcun riguardo. Era quello di cui avevo bisogno. Queste frasi lo costrinsero a masturbarsi dall’eccitazione.
Appena fummo insieme, arrivati in casa, io andai in bagno per fare pipì e lui fece delle chiamate per sistemare alcune cose. Quando mi alzai su dopo essermi asciugata, lui entrò in bagno, dopo un sorriso mi diede un bacio a cui ricambiai, cercando di riallacciarmi i pantaloni. Ma nel suo bacio c’era più passione e slancio di quello che credevo, mi prese per il capelli e mi infilò la lingua in bocca. Mi lasciai andare e lui mi strinse forte il seno. Avevamo delle cose da fare prima di poterci rilassare, la cucina era un disastro, ma lui disse che non importava e mi portò in camera nostra. Capì che voleva subito mettersi a letto a fare l’amore e mi abbassai per togliermi le scarpe. Appena lo feci lui mi spinse in malo modo sopra il letto dicendomi di rimanere ferma e rilassarmi. Ero stesa nel lettone, ma dalle ginocchia in giù le mie gambe spuntavano fuori davanti a lui. Alessio si inginocchio e mi tolse scarpe e calze, poi fece una cosa che mi piace molto se fatta come preliminare, quando ancora sono da “scaldare”: restando in ginocchio iniziò a leccarmi i piedi. &egrave molto delicato, e dopo qualche leccata infilò le dita in bocca come se ricambiasse uno dei miei pompini. La sua lingua calda si insinuava tra le dita, eccitandomi cercai la sua mano con la mia e la strinsi, volevo fargli sentire quando mi piaceva. Dopo un paio di minuti di questo trattamento mi sollevò le gambe e mi sfilò i pantaloncini lasciandomi in mutande a gambe aperte davanti al suo viso. Con lentezza studiata si avvicinò al mio sesso ancora celato dalla stoffa delle mie mutandine a brasiliana nere, accarezzò l’interno coscia ed annusò la mia fragranza di donna. Io fremevo ed iniziai a bagnarmi. Dopo alcune carezze appoggiò le labbra alle mutande, iniziando a leccare come se non ci fossero. La sensazione era attenuata, ma dopo una settimana che non me la leccava, mi fece comunque godere molto. Si sollevò in piedi e spingendomi mi portò al centro del letto, mi sfilò le mutande sputando sopra la fica e mi infilò due dita, poi subito dopo tre, dentro. Adoro quando le muove ad uncino, spostando all’interno i polpastrelli verso di sé. Ma non durò molto, mi disse di togliermi la maglietta, mi spinse lateralmente per togliermi con fretta il reggiseno e si mise sopra di me. Ora mentre nuda, bagnata ed a gambe oscenamente aperte lo guardavo si liberò in fretta di tutti i vestiti rimanendo dritto in ginocchio sopra il letto, mentre io rimanevo stesa di fianco a lui. Guardai il suo corpo, Alessio &egrave magro ma ben definito, slanciato e con i muscoli ben in vista ma senza essere troppo gonfio. Ha i fianchi stretti e le spalle larghe, nel viso oltre agli occhi penetranti sono degne di nota le sue labbra piene e carnose. Ha una barba scura ma curata che dà carattere al suo viso. I suoi capelli sono castano scuro con un taglio alla moda. La linea del collo &egrave elegante e scendendo i pettorali sono sporgenti, ha dei bei addominali che scendendo lungo l’inguine creano un invitante forma a V. Poi beh, non c’&egrave molto da dire, Alessio ha un gran bel cazzo. Non ho visto dal vivo molti peni in vita mia, anzi probabilmente ne ho visti pochi rispetto a molte altre mie coetanee, ma sicuramente confrontato con quello dei miei ex il suo &egrave più grosso. Quando &egrave molto eccitato gli arriva quasi fino all’ombelico, ma non &egrave la lunghezza la sua caratteristica migliore, non sono un’esperta ma sarà sui 16-17 cm credo. La cosa che lo rende diverso da quello di altri miei ex &egrave che oltre ad avere una lunghezza di tutto rispetto &egrave anche molto gonfio e largo, con un diametro notevole. Amo il mio fidanzato ed amo il suo cazzo che tanto mi dà piacere, non mi attrae pensare a nessun uomo nudo al di fuori di lui. Alessio dice che questo &egrave poco normale, ma per me &egrave così. Tornando alla situazione nel letto, lui era molto caldo, un po’ silenzioso, come se stesse per prendere una decisione. Nel frattempo si sedette sul mio seno, poi allungandosi e piegandosi a “pecora” sopra di me distesa supina, mi infilò il cazzo in bocca e cominciò lentamente a scoparmela come se fossero un altro genere di labbra. Lo lasciai fare perché sapevo che adorava controllarmi e muoversi lui, così feci forza sul collo e sulla mascella per accoglierlo con la giusta inclinazione. Mi penetrò così ancora per un po’, poi si tolse e senza esitare un attimo si distese sopra di me penetrandomi la fica a missionario. &egrave bellissimo quando dopo del tempo, quando si &egrave molto eccitate
si riceve la prima penetrazione del proprio uomo. Le donne che stanno leggendo lo sanno. &egrave liberatorio ed al tempo stesso si capisce che &egrave solo l’inizio. Un attimo prima ci si sente calde e bagnate, quasi affamate, un attimo dopo, complici gli umori che lubrificano, tutto il cazzo &egrave dentro di noi. Spinge sulle nostre pareti aprendoci e facendoci sentire finalmente riempite. Rimasi ferma ansimando e stringendolo, desideravo sentirmi posseduta da lui, dominata, conquistata e scopata. Mi offese, non ricordo cosa disse, ma mi piacque molto. La scopata non fu lunghissima, era molto che non scopavamo e sapevo che non sarebbe durato a lungo. Lo sentii aumentare le spinte e mi preparai a ricevere dentro di me il suo seme. Ma non andò così. Prima di venire si fermò, senza guardarmi si alzò ed uscì dalla stanza. Rientrò portandosi due cinture, un laccio per accappatoio ed un a foulard di seta nera e rossa. Mi disse che mi aveva preparato una sorpresa e che il divertimento era appena iniziato. Mi legò al letto a distesa a pancia sopra, con le braccia unite sopra la testa e con le gambe aperte, poi usò il foulardr03; per bendarmi. Finito questo trattamento il mio mondo divenne nero, il mio corpo immobilizzato, la mia volontà non dipendeva più da me ma soltanto da lui. Sentì lo scatto di una foto e capii di essere oscenamente maiala in quel momento. Poi udii dei passi lungo il corridoio, capii dai suoni che era andato a frugare tra le valigie per poi tornare stendendosi di fianco a me. Inaspettata la sua mano iniziò ad accarezzarmi i peli pubici esposti dalla mia posa. Mi disse che aveva voglia di farmi male e mi morse un seno. Io registravo tutte queste sensazioni senza vederle, era la mia pelle lo strumento per confrontarmi con il mondo. Inaspettatamente sentii un qualcosa di vischioso, caldo e denso sulle labbra della fica, sussultai. Lui la aprì e di nuovo provai quella sensazione. Scartai l’ipotesi sperma, e capii che era un lubrificante; mi mise le dita dentro e mi masturbò. Il calore del gel lubrificante al Guaranà mi invadeva, sinceramente avevamo sempre usato un lubrificante meno denso e più liquido che non dava questo effetto di calore, non ero abituata a questa sensazione. Poi Alessio mi disse che la vera sorpresa non era ancora arrivata. Sentii qualcosa che mi penetrava, non erano le sue dita ma non erano neanche i soliti oggetti che adattavamo a surrogati di dildi per penetrazioni. Era liscio e piacevole, fatto come se fossero delle palline di gelato uno sopra l’altro. Stavo godendo, ma non era troppo grosso, quindi non impazzii dal piacere finché Alessio non lo accese. Era un mini vibratore. Non ne avevo mai provato uno ed in quel momento provai un piacere pazzesco, era bellissimo, non riuscivo a stare ferma anche se ero legata. Cercavo di dimenarmi e la resistenza dei lacci mi eccitava ancora di più. Provandolo e provando le varie velocità, ci accorgemmo che era molto più stimolante se appoggiato al clitoride, e dai suoni capii che Alessio mi stava anche facendo un video. A video concluso, pensavo di non avere altro piacere da poter chiedere quel pomeriggio. Era da molto che si occupava del mio piacere, ma Ale mi disse che se mi andava di provare aveva ancora una sorpresa per me. Mi sollevò la benda ed il mondo acquisì di nuovo colori e forme, una delle quali lui mi mise davanti agli occhi. Era il contenitore del lubrificante, un cilindro con la punta arrotondata, lungo almeno una dozzina di centimetri ma con un diametro notevole, infatti conteneva 200 CL di prodotto. Capii subito che la sua idea era quella di mettermelo dentro.

“Oddio amore, non credo che quello possa entrare, sarà quasi due volte il tuo cazzo, non abbiamo mai messo nulla di così grande dentro”, ma nonostante la mia frase non mi tirai indietro.
Dovette fare un lavoro di lubrificazione girando e muovendo tutta la punta dell’oggetto sopra le mie labbra. Quando fu il momento iniziò a spingerlo dentro. Non pensavo ci sarebbe riuscito, ma le mie piccole labbra si adottarono lentamente a quel mostro ed iniziarono ad inghiottirlo. Sentì una fitta di dolore, ero ancora legata e non potevo fermarlo. Gli dissi che mi faceva male, ma invece di fermarsi lui rallentò soltanto, inserendolo fino in fondo. Era entrato. Sentivo la fica cercare di stringersi ma quell’ oggetto così grande glielo impediva. Ancora mi faceva un po’ male ma si stava adattando ed iniziò ad esser piacevole. Così chiesi ad Alessio di iniziare a muoverlo e di scoparmi con quello. Non so di preciso quanto tempo passò, so soltanto che eravamo finiti a letto prima delle 6 e quando finimmo erano passate le 8. Questo significa che rimasi seviziata con quel coso dentro per almeno un’ora. Il tempo non era tempo ma solo lo scorrere di sensazioni fortissime nel buio dei miei occhi bendati. Oltre alla penetrazione mi tenne il vibratore sul clitoride, non riuscivo a stare ferma ed i miei sospiri erano ormai quasi urla di piacere. Mi penetrò anche con un dito il culo, protestai che in quel modo era troppo ma lui rispose che poteva fare di me quello che voleva. Mi diede dei morsi dolorosi sul seno per farmi capire che era lui che comandava. Gli chiesi di maltrattarmi e lui mi sputò sul viso e mi offese in modo osceno. Questo trattamento durò a lungo. Mi sentivo completamente sfondata. Quando lui non riuscì più a contenersi mi liberò e mi scopò per qualche minuto, ma il suo orgasmo era ormai prossimo. Così si fermo e mi diede il vibratore per usarlo da me sul clitoride, intanto lui prese il cellulare e si sedette sopra il mio seno. Fece un video di me che mi masturbavo con il vibratore sul clitoride e di lui che si faceva una sega seduto davanti la mia faccia. Mi offese e mi fece dire frasi oscene, infine, quando gli chiesi di sborrarmi in faccia vidi che stava per farlo. Mi disse che era tutta l’eccitazione per le vicende della settimana, dei racconti erotici scritti sul sito e delle mie mutandine che si bagnavano quando scambiavamo email con i lettori. Fece un sacco di sperma. Mi riempii il viso, gli schizzi erano caldi e l’odore era fortissimo. Lui fece dei sospiri che mi fanno sempre impazzire. Mi colpì intorno agli occhi, la fronte, le labbra, i capelli ed addirittura mi sembrò che qualcosa finì dentro il naso. Dovette aiutarmi per asciugarmi. Poi si abbandonò esausto e nudo di fianco a me.
Passammo dei minuti a dirci cose carine, accarezzarci e a scherzare sulle dimensioni del barattolo di lubrificante. Lui era rilassato e appagato, ma io sentivo, nonostante tutto, ancora della voglia. Mi aveva dominata per ore, ma ora avevo voglia di dominare io. Glielo feci capire mettendomi sopra di lui e strusciando la mia fica ancora fradicia sul suo sesso flaccido. Lui rise dicendo che ero veramente una troia insaziabile ed io ammisi senza imbarazzo che era vero. Questo scambio di battute inturgidirono leggermente il mio giocattolo preferito, nulla di particolarmente eretto (era venuto 5 min fa) ma abbastanza da permettermi di prenderlo e penentrarmi. Ora era lui steso a pancia in su con me seduta sopra di lui che lo controllavo. Iniziai a cavalcarlo, prima lentamente poi sempre più velocemente. Avevo bisogno di venire, sentivo che quella tensione al mio basso ventre andava contratta fino in fondo per poi permettermi di sentirmi sciolta ed appagata. Alessio mi aiutò accompagnando i miei movimenti, stringendomi fianchi e culo, penentrandomi quest’ultimo con dito o sculacciandolo con forza. Ero troppo eccitata e non resistetti, mi mossi in modo convulso e quasi isterico. Lo morsi ad una spalla e gli tirai i capelli così forte da farlo urlare. Ma in quel momento finalmente venni. &egrave stato veramente liberatorio. Ora &egrave notte e sono nel letto, lui &egrave nudo di fianco a me e sta dormendo. Abbiamo già scopato un’altra volta dopo di quella descritta ed io ho ho scritto il racconto mentre si addormentava. Nonostante tutto ogni tanto mi viene spontaneo guardargli il pene flaccido che dorme insieme a lui, immaginandomi che sarà il mio premio appena che avrò finito di scrivere. Buonanotte lettori, scusate ma ora ho un cazzo di cui occuparmi.

Grazie per averci letto, ci trovate per pareri e feedback su fiancodivenere@gmail.com

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