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Io Fotografo

By 14 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Amo la fotografia e amo l’erotismo. E le due cose vanno bene insieme. Credo, anzi sono convinto, che la fotografia sia uno dei modi più efficaci per rappresentare l’erotismo assieme alla scrittura.

Mi piace fotografare soggetti sia maschili che femminili, nudi o vestiti, ma pur sempre in un contesto erotico.
Mi piace fotografare un bel corpo armonioso femminile, ma altrettanto mi piace fotografare un bel corpo tonico maschile. E mi piace fotografare un modello ben dotato. Si, lo dico senza timori, amo vedere un bel corpo muscoloso maschile con un pene ben fatto e in erezione. E’ un simbolo di virilità, di vigore, di vita.

Ai modelli lo dico subito cosa voglio, che si spoglino non solo fisicamente ma anche dei tabù e delle inibizioni. Metto subito in chiaro cosa ho in mente e se hanno sciocchi pudori preferisco salutarli.
Inizio fotografandoli vestiti in base al soggetto che ho in mente e poi lascio che si spoglino un po’ alla volta. E sottolineo ‘lascio che si spoglino’ perchè non sono io a dirgli di farlo, sono loro che pian piano si tolgono gli indumenti a pari passo con quanto sentono crescere dentro, ovvero un desiderio erotico provocato dall’essere di fronte ad un obiettivo che li segue senza interruzione. Tutti abbiamo un istinto esibizionista.
Dopo averli ripresi nudi se non sono loro a farlo sono io a chiedergli di eccitarsi di fronte a me e quando sono pronti adoro che prendano in mano il loro membro duro e vibrante stringendolo con vigore. Colgo ogni loro minima espressione, da quando si eccitano a quando la loro eccitazione giunge al massimo livello.
Normalmente non mi ‘intrattengo’ con i miei modelli ma può capitare che se uno di loro mi ispira particolarmente, al termine del servizio io posi la macchina fotografica e prenda in mano ciò che fino ad allora avevo catturato solo nella scheda di memoria.
In quei casi mi piace sentire con i miei altri quattro sensi l’erotismo trasmesso da quei corpi scultorei. Mi piace sentire il loro odore, il sapore, mi

piace sentire i gemiti di piacere uscire dalle loro bocche mentre lecco e succhio quelle verghe vibranti di piacere.

Non ho preferenze particolari riguardo ai modelli anche se ho una certa inclinazione verso quelli ‘abbronzati’, direbbe un noto personaggio politico. Il colore scuro della pelle mette in risalto la muscolatura e in genere gli uomini di colore hanno anche una massa muscolare maggiormente sviluppata e definita.
Riguardo al sesso, dubbio ricorrente e che spesso mi viene posto quale curiosità, non è vero che siano così tanto più dotati. E’ vero in parte o per meglio dire…di poco. Non come ci vuole far intendere l’industria pornografica. Diciamo che quando hai di fronte un corpo che sembra la materializzazione di uno dei Bronzi di Riace talmente fedele che anche ‘li sotto’ la proporzione è rispettata alla lettera, un po’ di delusione la senti. Altra cosa è se vedi un bell’attrezzo, sia in termini di fattezza che di dimensioni, senza però varcare il senso del limite per trovarci in quello del fenomeno da barzelletta.
I maschietti sono coloro che a differenza delle donne sembrano non avere un’idea di dove si possa posizionare questo limite. Io rispondo che a mio avviso è traducibile in ‘mani’ più che in centimetri. Un bel pene dovrebbe essere lungo tanto quanto il palmo di una mano a riposo e due palmi in erezione. A scelta personale se il glande debba rientrare in queste misure oppure se essere la porzione extra. Oltre, ovvero più di 2 palmi con l’aggiunta del glande, entriamo nel campo dell’eccessivo e forse caricaturale.

La grossezza e la consistenza sono altrettanto importanti. Un bel pene si deve stringere a fatica, anzi pollice e medio non dovrebbero riuscire a toccarsi mentre si stringe il membro in erezione. Infine l’erezione stessa deve essere ‘potente’! Che delusione sarebbe vedere un bel tronco ma semifloscio? No, il membro deve essere rigido dando l’impressione di essere li per scoppiare, rappresentando così tutto il vigore del suo proprietario.

Certo non disdegno nemmeno quando sono loro a volermi regalare un po’ di piacere, e di piacere sicuramente si tratta nel vedere questi adoni prostrati davanti a te intenti a soddisfarti oralmente e poi disposti ad accogliere il tuo dardo nelle loro viscere.

Con i miei modelli mi piace anche giocare. Mi piace invitare persone qualunque, non modelli professionisti, uomini e donne di qualunque età, e metterli loro vestiti a fianco dei miei modelli completamente nudi e anche eccitati. Mi piace catturare ogni loro minima espressione, spesso inizialmente imbarazzata per poi man mano che si procede trasformarsi in espressioni di eccitazione.

Ricordo una volta una signora un po’ su con gli anni ma molto piacente esteticamente, che all’inizio diventò rossa come un pomodoro tanto fu l’imbarazzo quando il mio modello favorito, un senegalese alto un metro e novanta, con un fisico scultoreo come quello degli atleti che corrono i 100 metri e con il più bell’attributo che io avessi mai visto, si presentò a lei con il suo arnese al culmine del suo splendore. Non ci volle però molto perchè si rilassasse e iniziasse a lasciarsi andare, apprezzando non solo visivamente le eccezionali doti di Amin. Credo infatti che la più bella foto di quel servizio sia quella dove la sua pallida mano cinge delicatamente la possente verga scura del mio amante.

E si perchè all’epoca Amin non me lo sono certo fatto scappare! Se qualcuno dalle mie parole che ne hanno descritto il fisico si fosse fatto delle ipotesi circa eventuali sorprendenti doti anche in termini di prestazioni sappia che ha visto giusto: Amin era un autentico stallone!

Con le donne è diverso. Non che non mi piacciano, anzi è il contrario, le donne mi eccitano quanto gli uomini. Ma per le mie foto amo riprendere le donne con donne! Si, amo avere di fronte due soggetti femminili che si danno reciproco piacere perchè la delicatezza, la dolcezza e la sensualità che solo le donne sanno esprimere è ineguagliabile. Ecco perchè il più delle volte con loro rimango a cosiddetta ‘bocca asciutta’. Talvolta può capitare che prese dall’istinto esibizionista mi concedano di masturbarmi mentre loro sono impegnate a darsi piacere di fronte a me, purchè questo non crei loro disturbo. Così capita che mi segga su una sedia e inizi ad accarezzarmi osservando le mie modelle abbandonarsi l’una con l’altra.

Ma non si creda che il mio lavoro sia uno strumento per fare sesso, io lo svolgo con professionalità e se dopo aver terminato capita che entrambi, fotografo e modello, vogliano lasciarsi andare che male c’è?

Magari ora qualcuno vorrebbe sapere di più, vorrebbe magari che gli o le raccontassi qualche episodio del mio lavoro. Bene, se è così abbiate pazienza che vi accontenterò volentieri!

 

Guardo l’orologio e mi accorgo che sono in ritardo, di soli pochi minuti ma Caterina è intransigente su questo e sicuramente me la farà pagare.

Quando arrivo nel parcheggio dell’hotel piove a dirotto ma non mi passa nemmeno per la mente di prendere l’ombrello perchè penso timorosamente a quanto mi costeranno questi 5 minuti di ritardo. Entro trafelato nella hall e il personale mi saluta con un cenno del capo e con un sorrisino malizioso, probabilmente sanno già cosa mi capiterà a breve.
Piano 1°…piano 2°…piano 3°… stanza 33. Già…il 3 è sempre stato il numero preferito di Caterina e quindi quello della stanza non poteva essere altrimenti. Lei ha sempre quella, prenotata per se costantemente.
Busso e ad aprire mi si presenta un uomo seminudo vestito solo di un perizoma e di una bretella fetish in pelle. E’ alto un po’ meno di Caterina, ma lei è davvero una torre specialmente quando indossa i tacchi. Lui, Luca, è grosso, imponente nel suo corpo muscoloso, con i capelli corti castano chiari e uno sguardo profondo. E’ l’iseparabile ‘bodyguard’ di Caterina che io ho avuto il piacere di fotografare sia solo che insieme a lei in un servizio glamour.

Non dice nulla, si limita a farmi entrare. Lei, Caterina, la vedo in fondo alla camera di schiena che osserva fuori della finestra. Indossa il suo tipico vestito da Mistress in pelle che le arriva poco sotto l’inguine, autoreggenti nere e scarpe con tacco 9. 9 come multiplo di 3.
Arrivo in mezzo alla stanza e attendo che lei si giri, non mi è consentito parlare. Passa qualche istante che sembra un’eternità e lei dice, anzi ordina: “Spogliati !”
Io non aspetto nemmeno un secondo e dato un fugace sguardo al frustino che si trova sul grande letto davanti a me inizio a togliermi ogni indumento fino a rimanere completamente nudo. Caterina è sempre davanti a me oltre il letto che fissa il panorama esterno nonostante il brutto tempo mentre Luca è dietro di me. Passa qualche minuto e alla fine Caterina si volta e il suo sguardo è di ghiaccio nonostante i suoi occhi siano scuri e solitamente caldi e profondi. Abbasso lo sguardo subito, guai se lei si accorge che la fisso negli occhi senza permesso. Ne approfitto per ammirare la sua splendida silhouette, i suoi fianchi stretti, la vita sottile e le sue lunghe gambe affusolate da perdersi a baciarle. I piedi, i piedi che lei ama farsi leccare e succhiare a lungo.
Caterina si china sul letto per prendere il frustino e io ne approfitto per dare una veloce occhiata al suo decoltè. Riesco per un attimo a vederle i capezzoli che spuntano vivaci dal suo seno e già mi viene voglia di leccarli e succhiarli.

Lei aggira il letto e si porta a fianco a me, mi guarda, mi scruta girandomi attorno, poi con la punta del frustino mi tocca la punta del membro, lo fa scendere alla base fino a toccare lo scroto e me lo solleva come volesse osservarlo meglio. Ma non è così, so già cosa mi vuole dire. Caterina non accetta che un uomo nudo in sua presenza non sia eccitato, a meno che non ci sia una valida giustificazione come ad esempio dopo che costui le abbia procurato piacere e le abbia donato il suo carico di sperma.
Ora lei si posiziona dietro di me e porta la punta del frustino tra i miei glutei, proprio all’ingresso del mio orifizio anale e spinge. Poi si avvicina e al mio orecchio mi dice con tono deciso: “Quante volte ti ho detto che non sopporto i ritardi Maurizio. E in più ora ti presenti in queste condizioni?” e contemporaneamente con la mano sinistra mi prende l’intero sesso in mano sottolineando che non è ancora come lei lo pretende.
“Mettiti sul letto!” ordina. Io mi posiziono carponi e attendo che lei inizi a farmi pagare questi primi due affronti. Con la sua frusta mi colpisce la schiena e il culo fino a farlo arrossare. Si ferma. Adora vedere il culo di un uomo arrossato sotto i suoi colpi. Poi mi ordina di scendere e di leccarle i piedi e le gambe. Io mi inginocchio e obbedisco, attento a non andare oltre le ginocchia finchè non è lei a darmene il permesso.

Ad un certo punto Caterina alza la gonna e dice di guardare.
“Cazzo!” penso, e infatti di un cazzo si tratta. Un cazzo in lattice di un colore praticamente identico a quello reale, grosso e venato che fa bella mostra sul pube di Caterina.
“Succhialo!” ordina.
“Bravo Maurizio, almeno a succhiare il cazzo sei capace.” mi dice mentre posa la mano attorno al mio capo e mi attira a se per penetrarmi fino in fondo. Ora sento il suo fallo artificiale scendere fino in gola e riempirmi la bocca con le sue dimensioni. Accelera i movimenti fino a scoparmi la bocca con vigore.
Dopo qualche minuto si ferma.
“Bravo Maurizio. Ora vediamo come te la cavi con un cazzo vero!” mi dice facendo un gesto a Luca invitandolo ad avvicinarsi mentre io rimango sempre in ginocchio.
Caterina gli toglie il perizoma e ne esce un cazzo enorme anche se in stato di semierezione. E’ davvero grosso e potrebbe già essere più che abbastanza così com’è ora, ma so che è in grado di andare ben oltre. Ho già visto Luca nel pieno della sua virilità e ammetto che mi eccita. Mi piace succhiare un bel cazzo e quello di Luca è favoloso.
Lo lecco in punta e pian piano lo accolgo dentro la mia bocca mentre Caterina gli accarezza il corpo, i suoi muscoli finemente scolpiti da anni di duro lavoro in palestra, il suo ventre piatto ma solido come il mermo. Anche le cosce sono granitiche e ora che il suo membro è giunto maestoso nel pieno del suo splendore mi distraggo leccando i glutei.

Caterina per un po’ mi lascia fare occupandosi del fantastico membro di Luca accarezzandolo con la mano.
“Ora torna a succhiargli il cazzo Maurizio”
Obbedisco.
Cerco di farlo entrare il più possibile ma è troppo lungo e grosso. Riesco si e no per due terzi.
“Ti piace succhiare i cazzi vero?” mi chiede Caterina spingendomi con forza la nuca verso il tronco di Luca tanto da darmi la sensazione che mi arrivi giù fino allo stomaco.
Si, mi piace. Lo ammetto. E quello di Luca è un esemplare fuori del comune sia in dimensioni che nella sua forma oltre che nella sua consistenza. Solitamente quelli più grossi sono meno ‘potenti’ ma quello di Luca è di marmo proprio come il resto del suo corpo muscoloso.
“So che preferisci il suo Maurizio, ma succhia anche il mio ogni tanto…”
Lascio quindi la verga possente di Luca e mi divido tra quello in lattice di Caterina e quello in carne del suo adone preferito.
“Sei davvero un perfetto succhiacazzi, peccato non mi sia venuto in mente di invitare anche gli amici di palestra di Luca. Sicuramente saresti stato in grado di soddisfarli tutti!”
Il respiro di Caterina ora è più affannato, si sta eccitando e so bene cosa capita quando è eccitata.
“Mettiti sul letto come prima!”
Lei e Luca mi sputano sul culo e mi lubrificano così l’ano, poi senza tanti convenevoli sento lo sfintere dilatarsi. E’ il fallo di Caterina a farsi largo per primo e mi concede solo qualche decina di secondi per adattarsi alle sue dimensioni e poi inizia a scoparmi con vigore. Vedo Luca prendere un tubetto di crema e spalmarsela sulla verga tesa coperta da un profilattico appena indossato. Lei ora esce da me e lascia che sia il suo stallone a farmi il culo. Anche lui mi lascia solo un minuto o forse due per adattarmi alle sue ancor maggiori ed eccezionali misure.
“Bravo Luca… così dai. Non dargli nemmeno il tempo di respirare. Rompiglielo in due!” lo sprona Caterina.
Luca certo un po’ di dolore me lo provoca, ma non essendo il primo uomo a mettermelo nel culo e avendone avuti perloppiù ben dotati, riesco ad accettarlo e a godere della sua virilità e del suo vigore.
Si scambiano continuamente i ruoli e quando credo che me lo stiano davvero spaccando in due Caterina ordina a Luca di venire su di me. Con una spinta mi invita a stendermi supino e Luca si masturba davanti al mio viso mentre Caterina spinge il mio capo verso di lui. Mi eccita vedere questo stallone masturbarsi di fronte a me e vorrei nuovamente prenderglielo in bocca ma non c’è tempo perchè i primi fiotti di sperma mi colpiscono il viso, mi entrano in bocca che Caterina mi ordina di aprire bene: “Bravo succhiacazzi, apri bene la bocca e cerca di berne il più possibile!”
Luca deve avere le palle davvero piene da giorni perchè non smette mai di sborrarmi addosso. Quando finalmente l’ultimo schizzo esce dal suo cazzo ancora vigoroso, Caterina ordina a Luca di leccarmi il corpo raccogliendo lo sperma sparso su di me e di dividercelo. Lui esegue e mi passa il suo seme con la lingua in un lungo bacio appassionato sotto gli occhi di Caterina che nel frattempo si è tolta lo strap-on e si distende al mio fianco sul grande letto matrimoniale.
Quando sono pulito e quando ho finito di pulire io stesso lo splendido arnese del piacere di Luca, che ora è tornato allo stato di semierezione, Caterina ci chiama entrambi: “Ora dedicatevi al MIO piacere e vedete di essere all’altezza!”

Entrambi prendiamo ciascuno uno dei suoi splendidi piedi e li lecchiamo accuratamente per salire pian piano. Poi io mi fermo al centro del suo piacere mentre Luca passa oltre a dedicarsi ai suoi splendidi capezzoli che non chiedono altro che una adeguata attenzione.
La figa di Caterina è odorosa e succosa da farmi impazzire. Cerco di dare il meglio di me per appagare il suo desiderio. Lecco lentamente lungo la sua fessura e giunto al bottone del piacere lo lecco e lo succhio delicatamente. Poi ritorno verso il basso e cerco di penetrarla con la punta della lingua. Bevo il suo piacere e la penetro con due dita mentre mi concentro sul clitoride. Luca intanto accarezza il corpo e le succhia i capezzoli. I suoi gemiti confermano che stiamo procurandole un intenso piacere con nostra grande soddisfazione.
Mi afferra per i capelli e mi tira a se, mi dice di non fermarmi e di aumentare il ritmo. Inarca la schiena, è prossima all’orgasmo e noi proseguiamo fino a sentire un urlo spezzato e lei che per un momento ci allontana da se per riprendere fiato. Ma non dura molto. Ordina a Luca di penetrarla e lui incredibilmente è già di nuovo pronto. Inserisce la sua magnificenza dentro di lei e inizia a fotterla con vigore. Caterina sembra in preda di una follia dei sensi e mi ordina di masturbarmi per essere pronto a darle piacere insieme a Luca. Io mi accarezzo e non mi ci vuole molto stavolta per raggiungere il culmine dell’erezione, lei ora chiede a Luca di risposarsi un po’ e di lasciarmi il posto, ma a me chiede di darle piacere diversamente. Così indosso un profilattico e lo lubrifico con la stessa crema adoperata prima da Luca e lentamente penetro lo splendido culo sodo di Caterina. Attendo che Lei sia pronta e poi inizio lentamente a muovermi avanti e indietro per l’intera lunghezza del mio bastone del piacere.
Caterina chiede a Luca di posizionarsi davanti a lei così da permetterle di leccarglielo, specialmente ora che sembra scoppiargli tanto è duro. Caterina geme sotto i miei colpi e ad un certo punto chiede a noi di cambiare posizioni. Luca si sdraia sul letto supino e Caterina si impala su di lui e chiede a me di metterglielo nuovamente nel culo. Non è difficile, il suo ano è sufficientemente dilatato e riesco ad entrare senza troppi sforzi. Ora le urla di piacere di Caterina si fanno incessanti, la doppia penetrazione è proprio uno dei suoi piatti preferiti. Non so quante volte sia venuta ma sembra non darsi pace e noi resistiamo con tutte le nostre forze per darle sempre maggiore piacere.
Il primo però che cede sono io visto che è il mio primo orgasmo e che la pressione che esercita il suo ano sul mio membro è maggiore di quella dei muscoli vaginali sul pene di Luca.

Ma loro due non si fermano, anzi approfittano della maggiore libertà di movimento per darci dentro a più non posso. Sembrano degli ossessi, ora anche Luca geme con voce roca e virile. Faccio fatica a seguire i loro movimenti, a vedere il suo eccezionale cazzo entrare e uscire dalla figa di Caterina. Accade solo dopo un tempo che sembrava interminabile che Caterina lanci un ultimo urlo e si abbandoni senza forze sul corpo di Luca, anche lui stremato dalla prestazione.
Questa volta non attendo che me lo ordini, inizio a leccare il piacere di entrambi. Lecco Caterina, i suoi umori misti allo sperma di Luca e naturalmente a seguire anche il suo membro.

Ci abbandoniamo quindi tutti e tre sul letto a recuperare le forze concedendoci un sonno profondo e ristoratore.

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