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La compagnia

By 1 Aprile 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una domenica estiva come tante altre.
Ci eravamo dati appuntamento alle dieci alla chiesa di San Ferdinando per poi andare tutti insieme al mare. Per quanto mi riguarda, dovevo passare a chiamare Lorenzo, e poi insieme, passare da casa di Francesca per prendere lei e le sue due amiche del cuore, Anna e Gigia. Solitamente, quando ci ritrovavamo tutti insieme, ci muovevamo a piedi, in quanto la nostra città costiera non era poi così grande.
Passai alle nove e mezzo a casa di Lorenzo, come previsto, e mentre lo aspettavo mi fumai una sigaretta. Insieme poi ci dirigemmo giù al portone di Francesca, citofonammo e aspettammo. Il Portone si apri quasi subito, e una voce femminile da sopra le scale ci gridò qualcosa. Entrammo nel portone per sentire meglio. Era Gigia che ci diceva che Francesca non era pronta e ci invitava a salire per mettergli fretta. Era sempre ritardataria.
Facemmo spallucce e salimmo. Entrammo in casa salutando Gigia e Anna, per poi rivolgere lo sguardo verso Francesca. Era ancora in mutande e reggiseno mentre si versava il caff&egrave dalla caffettiera nella tazza. Ci offriva le spalle, lo faceva a posta. Le piace mostrare il suo culo sodo che quasi sfiorava i capelli biondi lunghi. Ma ci muoviamo?’ gridai. ‘Sii sii’ rispose ridendo, sfoggiando quel sorriso tipico delle ragazze stronze, “prendo il caff&egrave e andiamo”.
I suoi non c’erano, e lei ne approfittava per gustarsi la casa in libertà quel poco che poteva. I genitori di Francesca ci conoscevano tutti, ma non avevano idea di quel che facevamo in giro; al contrario del fratello più grande, che ci conosceva fin troppo bene.
Lo vedemmo uscire dalla sua stanza con i boxer neri indosso, mentre si stiracchiava. Cercò di salutarci dopo averci guardato con aria assonnata. Francesca, col solito sorriso malizioso gli gridò addosso ‘proprio te cercavo, vieni vieni’. Con lo sguardo mezzo addormentato evitò la sorella e andò verso la caffettiera a versarsi una tazzina. Lei lo tirò per un braccio, facendogli quasi versare il caff&egrave, e lo fece arrivare dritto a lei. ‘Ma cosa vuoi?’ ‘La correzione al caff&egrave’ rispose lei sorridendo. ‘Dai Francesca, &egrave tardi’ dissi io, ma lei rispose subito ‘si, faccio in fretta.’ Abbassò i Boxer al fratello, prese il suo cazzo in mano e iniziò a giocherellarci per farlo inturgidire.’Dai, ti do una mano’ disse Gigia. Spostò il suo corpo atletico verso il fratello di Francesca, si mise alle sue spalle e con la mano gli iniziò a toccare le palle. Indossava una paio di pantaloni da danza bianchi aderenti e abbastanza trasparenti, un perizoma nero che spiccava ed una canotta bianca sportiva che risaltava la sua terza.
Mentre Francesca e Gigia finivano il lavoro, Io e Lorenzo guardammo Anna e vedemmo che indossava una maglietta a maniche corte nera e un paio di Jeans. ‘Cos’&egrave, hai un funerale?’ le dissi. ‘Dai, lo sapete com’&egrave mia madre. Quella se esco un po’ più libera non mi fa toccare neanche la maniglia della porta.’ Era bassina, castana, abbastanza magra ma con una quinta che spiccava sul tutto il corpo. ‘Francesca, troviamo qualche vestito per Anna, ok? Mi rattrista vederla così castigata’ ‘Fate pure’ rispose, mentre lei con la bocca e Gigia con le mani finivano il lavoro facendo arrivare finalmente il fratello nella tazzina piena di caff&egrave di Francesca. Lei iniziò a sorseggiare il mix lentamente, era ancora un po’ caldo.
Gigia intanto si scostò, e andò verso il citofono che avevano appena suonato. Doveva essere Michela, la mia ragazza.
Tornammo in cucina. Avevamo fatto mettere ad Anna un copricostume a gonna svolazzante rosso ed una canotta nera un pò stretta per lei. Gli avevo fatto togliere il pezzo di sopra del costume. Era una goduria vedere quelle tette enormi libere. Mentre mi divertivo a fargli inturgidire i capezzoli con le dita, entrò Michela, salutò con un ‘Ciao’ generale, venne verso di me e mi diede un bacio con la lingua.
Indossava una gonna turchese leggera, poco trasparente e una magliettina bianca. Era mora, con un fisico normale ed una terza di seno. Si diresse poi a dare i baci di saluto a Lorenzo, al fratello di Francesca che era intento a bere il suo caff&egrave e poi alle ragazze.
Guardai Francesca ‘Ci muoviamo?’. Lei finì in un sorso il caff&egrave, e si alzò per dirigersi in camera a vestirsi, e quando passò le diedi una sculacciata ‘Muoviti’. Chiacchierammo del più e del meno mentre aspettando alcuni minuti Francesca, che ci raggiunse con un paio di pantaloncini di Jeans ed una maglietta rossa. Prese lo zainetto con l’asciugamano, salutammo e uscimmo.
Ci dirigemmo verso la chiesa, allegri. Ero abbracciato a Michela mentre camminavo, e ogni tanto con la mano la tastavo il culo. Anna non riusciva bene a contenere le tette nella canotta e per la strada ogni tanto balzavano fuori per buona parte, mentre noi la prendevamo in giro. Ci ritrovammo con gli altri. C’erano Mauro, Antonio e Gianni, tutti con in dosso boxer da mare e magliettina. Insieme a loro c’erano Angela e Rosa. Erano tutte e due bassine, la prima con i capelli corti rosso tinto, una seconda di tette e un culo grosso e tondo. La seconda magra, con una prima ed un culo piccolo e sodo. La prima aveva una gonna copricostume verdina da cui spuntava la stringa del perizoma ed una canotta in coordinato, mentre la seconda aveva dei pinocchietto bianchi ed una fascia bianca sul seno, entrambi abbastanza trasparenti. Ci salutammo ed iniziammo ad andare verso il mare. Appena incamminati chiesi di Lucia. Nessuno ne sapeva niente ma la casa era di strada, nelle stradine del paese vecchio.

Ci fermammo tutti all’angolo della strada mentre io e Michela andammo a suonare. Era una casa a piano terra. Venne ad aprirci la Madre, una bella donna, giovane, magra. Aveva addosso una vestaglia da casa, senza nient’altro sotto. Ci sorrise appena ci aprì e ci salutammo. ‘e Lucia?’ chiesi. ‘Si, sta arrivando. Stamattina &egrave tornato il padre e si stanno salutando’. Loro sapevano bene invece cosa combinavamo come gruppo, e ogni tanto non disdegnavano di venirci a trovare. ‘e dopo ci raggiungete al mare?’
Stendeva le robe appena lavate nel frattempo, e ogni volta che alzava le braccia la vestaglia si alzava lasciando vedere per metà il culo. ‘si, io e mio marito. Comunque ora andiamo a vedere a che punto sta Lucia’. Poggiò in terra la tinozza ancora piena di robe per metà, piegandosi in avanti e facendo vedere tutto ciò che la vestaglia copriva.
Ci incamminammo verso la stanza da letto ed entrammo. Lucia era a carponi sul letto mentre il padre era dietro di lei a pomparla. Aveva un bellissimo culo, ma era completamente piatta di seno. ‘Dai papà, un’altra volta e basta, dai.’ Disse Lucia al padre quando ci vide entrare. Il padre era evidentemente stanco. ‘Ma ogni volta che torna &egrave così?’ chiesi alla mamma, mentre i due ansimavano. ‘e si, compensano l’assenza di un uomo in casa’. Infatti avevano solo un’altra figlia più grande, che stava per sposarsi.
Ci spostammo fuori per avvisare gli altri che stavamo arrivando. Mentre Lucia finì, Anna ci venne incontro per chiedere la situazione.
Venne a passo veloce, tanto che quando ci raggiunse aveva un seno completamente fuori la canotta. La madre rise guardando. ‘lascialo così’ disse. ‘Tanto la spiaggia &egrave a duecento metri’.
Lei con fare di sfida, disse ‘allora quando vieni al mare tu puoi venire anche nuda’. Era uno sfottò allegro, sapevamo tutti che sarebbe capace di farlo.
Tanto &egrave vero che prese la vestaglia e se la tolse in mezzo alla strada. Era nuda, con la sua terza solo appena invecchiata. ‘Ecco, lo sapevo’ dissi ridendo. Risero anche Anna e Michela.
Un anziano passò da una traversa e si soffermò alcuni istanti a vedere la scena. Lo notammo tutti e ridemmo anche di quello.
La madre di Lucia riprese nuda a stendere le robe mentre finalmente la figlia uscì. Aveva indosso solo il Perizoma a laccetti del costume. ‘Guarda sono invidiosa’ disse Anna. ‘Se lo faccio io mia madre mi uccide’. ‘Ma &egrave anche perché abito così vicino la spiaggetta’ disse lei.
Prese lo zainetto con l’asciugamano, salutammo la madre (io la salutai con un bacio sul culo), e ci avviammo. Mentre camminavamo Anna si infastidì della canotta e se la tolse del tutto, lasciando i suoi enormi seni liberi.
Raggiungemmo gli altri che intanto chiacchieravano e si sfottevano allegramente. ‘Vedi queste due’ disse Gianni sorridendo, mentre era abbracciato alla sua ragazza Rosa, con la mano che frugava tra le tette di lei scostando la fascia. Il mio sguardo si posò per alcuni istanti sul seno di Rosa, che con fare beffardo disse ‘cos’&egrave, non le hai mai viste?’ e dicendolo mi si avvicinò e alzandosi sulle punte dei piedi si abbassò la fascia mostrandomi le tette. Risi, le presi un capezzolo e glielo torchiai in modo da fargli un po’ male. Lei si ritrasse subito cercando di darmi uno schiaffo sulle palle. Lo evitai e mi rincorse per alcuni secondi.
Intanto Lucia fece il giro di saluti, due baci e una pacca sul culo nudo.
“Andiamo dai raga”, disse mauro. “Almeno ci tuffiamo”. Dei “si” sparsi, e ci incominciammo ad avviare per le viuzze del centro storico. Con un braccio presi Michela dai fianchi sfottendole il culo, e con l’altro presi Anna cingendola da sopra la spalla e giocherellando sol suo seno.
Gianni iniziò a sfottere Lucia tentando di slacciarle il perizoma; ci riuscì solo una volta, glielo prese e lo buttò verso mauro ed i due iniziarono a giocare a torello con lei che cercava di prenderlo. Alla fine glielo diedero quando una coppia di anziani passò vicino il gruppo e vide Lucia completamente nuda e Anna con le tette al vento. Continuammo tra le risate generali.
Attraverso un muro rotto si raggiungeva la spiaggetta, una piccola parte di molo diventata spiaggia privata, usata solo da alcune coppie che cercavano una spiaggia tranquilla e qualche gruppo di ragazzi.
Erano le dieci e mezzo e non c’era ancora nessuno.
Trovammo un posto.
Gianni, Antonio, Lucia ed io buttammo a terra zaini e magliette e andammo a buttarci in mare direttamente, mentre gli altri sistemavano gli asciugamani e si spogliavano. Le ragazze rimasero tutte col pezzo di sotto del costume soltanto.
Michela, con un bel perizoma turchese, si stese di spalle cercandomi. “Già in mare &egrave andato” disse scocciata. “Lorenzo mi spalmi la crema? non ho voglia di farmi il bagno ora” “Ok” disse, mentre si avvicino. Prese la crema, la mise sul corpo di Michela in alcuni punti ed iniziò a sparmagliela, prima sulle spalle, poi sulla schiena, poi su piedi e polpacci, e poi su cosce e culo, non tralasciando neanche l’interno coscia. “hai fatto un corso Lorenzo? sei bravo” disse Michela ridendo.
“Visto che sei bravo” disse Rosa, “spalmala anche a me dopo”. Finì di spalmare Michela anche sotto il perizoma, soffermandosi alcuni istanti sull’ano. Gli tirò la striscia di tessuto in modo da farla schioccare e poi si mise cavalcioni su Rosa. Indossava una paio di slip alla brasiliana.
Intanto gli altri ci raggiunsero in mare e iniziammo a sfotterci con acqua o affogandoci.
Lorenzo finì di spalmare la crema a Rosa, aprì il suo zaino e ne uscì un pallone. Lo buttò verso di noi e poi ci raggiunse.
“Dai giochiamo a 5 si schiaccia” “ok” risposero gli altri. Decidemmo che chi veniva eliminato doveva rimanere senza costume. Iniziammo a giocare. Uno spasso vedere Anna con le sue enormi tette giocare.
Il primo eliminato fu Mauro, poi vennero eliminate Lucia e Angela.
Finimmo di giocare ed uscimmo dall’acqua. Gli eliminati si tolsero il costume a vicenda, e rimasero nudi, mentre una coppia di adulti arrivò alla spiaggetta e si posizionò distante da noi.

Le ragazze si stesero chiedendo di essere cosparse di crema ed i ragazzi si divisero. Io Andai da Francesca. Mauro invece chiese a Michela di essere cosparso.
Io misi la crema sul corpo di Francesca, stesa di schiena a terra. Iniziai dalle spalle, poi feci il seno sodo cn i capezzoli inturgiditi, arrivai al ventre, passai per le cosce scostando ogni tanto le stringhe del perizoma verde di rete, attraverso il quale si poteva vedere tutta la sua fica, poi feci tutte le gambe, i piedi. Mentre facevo un piede, con l’altro mi sfotteva le palle da sotto il costume ridendo.
Michela intanto cosparse Mauro di crema, compreso il Cazzo che con il massaggio gli si era drizzato. “Ehi, hanno suonato l’alzabandiera” disse ridendo. “Ecco, ora devo stare nudo e arrapato” replicò lui. risero tutti.
Angela era di pancia a terra, quando Gianni, mentre gli spalmava la crema cominciò a masturbarla, infilando due dita nella sua fica. Lei iniziò a fremere e lui allora aumento a quattro il numero di dita, aiutato dalla crema.
“Vedi quella” disse Lucia, mentre Antonio era intento a sparmagli la crema sul culo, “Era da tanto, forse” rispose Anna ridendo, mentre Lorenzo gli incremava i seni, “come Mauro” ed indicò a Lucia di guardare Michela che stava praticamente masturbando Mauro, mentre lui gli toccava le tette.
Gianni intanto prese il tubetto della crema, usò le sue mani sporche per farlo diventare scivoloso, e cercò di metterlo nella fica di Angela, mentre lei si bagnava sempre di più. Ci riuscì per metà, mentre lei ansimava a voce abbastanza alta, tanto che l’altra coppia che era sulla spiaggetta si voltò verso di noi a guardare lo spettacolo. La ragazza della coppia era anche lei in topless. Angela ebbe un orgasmo, mentre il tubetto era ancora nella sua fica, gridò e poi si rilassò a gambe aperte. Gianni soddisfatto si alzò e andò a posizionarsi vicino a Rosa, dandogli un bacio sul culo.
Mauro, ormai arrapato anche per la scena, cercò di spostare Michela sopra di lui a cavalcioni, ma lei, ghignando, fece resistenza e smise anche di masturbarlo. “ti diverti?” chiese lui. “certo” rispose lei sempre col ghigno.
Antonio e Lorenzo risposero ad uno sguardo di Michela balzando su e tenendo ferme le gambe e le braccia di Mauro. Lui si lamentò per un poco, quando poi Michela si sedette praticamente sulla sua faccia, scostando il perizoma. “Se mi piace come lo fai, allora continuo quello che stavo facendo”.
Mentre gli altri ridevano e la coppia si gustava quest’altra scena, Lui iniziò a leccare la fica di Michela. Lei iniziò a bagnarsi, poggiò le mani in avanti ed inarcò la schiena. Antonio prese la mano di Mauro che teneva ferma e la porto verso il culo di Michela. Mauro infilò un dito nel culo e lei trasalì con un piccolo grido. Iniziò a gemere, e poi si alzò. Io mi gustavo la scena accanto a Francesca, con una mano sul suo bel culo che giocava con il suo perizoma.
Bagnata e sorridente Michela si alzò in piedi, col perizoma completamente scostato. “mmm non sò se mi &egrave piaciuto” disse ridendo, mentre Antonio e Lorenzo lasciavano Mauro. Appena lasciato Mauro alzò un braccio e con due dita si mise a giocherellare col clitoride di Michela ancora in piedi. Lei vacillò un attimo, poi Mauro si sposto con le dita e rientrò nel culo, mentre col pollice cercava di mastrurbare il clitoride. LA crema aiutava a scivolare bene. Michela era bagnata e stava per arrivare, Mauro, accortosi, tolse le mani di botto. “Stronzo” disse lei, mentre lui rideva. Allora lei si girò e posizionò il suo culo sul suo cazzo. Entrò molto facilmente, e bastarono pochi colpi affinch&egrave vennero entrambi gridando. Il culo di Michela venne riempito. “questi e due vuoi giocarteli?” disse Lucia ad Anna.
Appena venuti, Mauro disse a Michela “ora non sporcarmi l’asciugamano”. Lei si fermò col cazzo di lui ancora dentro, guardandosi intorno. Si muoveva ancora avanti e dietro lentamente. Io diedi una pacca sul culo di Francesca che si alzò, e andò ad inginocchiarsi vicino mauro. Michela si alzò dal cazzo ma rimase bassa, e Francesca gli si piazzò sul culo leccando e ingoiando la sborra che cadeva. Finito Michela si alzò e Francesca pulì con la bocca anche il cazzo di Mauro.
Mentre mi alzavo Michela venne da me e mi diede un bacio con la lingua;io gli infilai un dito nella fica bagnata, lo leccai e lo porsi a Rosa, che lo annusò e poi lo leccò a sua volta.
Poi si aggiustò il perizoma e si rimise a prendere il sole a pancia all’aria. “Qualcuno vuole spalmarmi la crema?” chiese soddisfatta.
Antonio si apprestò all’uso.
Intanto mi stesi accanto a Michela, sul mio ascugamano e chiesi ad Anna di spalmarmi la crema.
La coppia intanto si era alzata dopo lo spettacolo per andarsi a fare un bagno. Lei aveva le tette molto grandi al vento, e lui un pò di pancia.
Antonio iniziò a spalmare la crema sulle tette di Michela, ci si soffermò a lungo prima di passare a spalle e ventre. I capezzoli di lei erano ancora duri e la fica ancora un pò bagnata.
Intanto Anna si posizionò a cavalcioni su di me, mi spruzzò con un pò di crema ed inizio il massaggio. Poi si alzò e si mise in ginocchio accanto a me, per arrivare sul ventre e sulle gambe, mentre le sue tette mi sfioravano il corpo.
La coppia era entrata in acqua ed era lampante che stessero facendo sesso. Ci scherzammo un pò chiedendoci perch&egrave non lo fecero sulla spiaggia. Antonio finì di spalmare Michela, e si mise a giocherellare alcuni istanti sol suo clitoride, poi le diede un bacio sul capezzolo e andò a ristendersi.
Anna intanto mi finì di spalmare la crema, la ringraziai con un morso leggero sul pube da sopra il costume.

Restammo alcuni minuti a prendere il sole, poi un’altra coppia fece ingresso nella spiaggetta. Erano giovani, sula trentina entrambi, bei ragazzi. Conoscevano alcuni di noi, si avvicinarono e li salutammo. Io e Francesca ci alzammo per salutarli e per chiacchierare un pò. Scherzammo e sfottemmo i “nudi” e dopo poco si posizionarono a qualche metro da noi, si spogliarono e si misero a prendere il sole. Lui aveva uno slip e lei aveva una brasiliana ed una fascia, che però si tolse per prendere il sole in topless.
“Perch&egrave non vi spogliate?” gridò Francesca ridendo verso di loro. Lei rispose di rimando “e tu?”. Francesca ridendo rispose “a me piace avere il segno del perizoma sul corpo abbronzato. Guarda il mio perizoma. E’ trasparente.” Dicendolo si avvicinò ai due. Lui puntò lo sguardo sulla fica di Francesca che si vedeva attraverso il perizoma e ci rimase alcuni istanti. Francesca vide che la ragazza non commentava e si scostò il costume per mostrargliela meglio. I tre risero ed i due si guardono e si misero nudi.
Francesca si sedette sull’asciugamano di lei ed iniziarono a ciarlare, mentre lui spalmò la crema sul corpo della fidanzata. Poi andò a fare il bagno, incontrando l’altra coppia che usciva dall’acqua. Gli guardarono il pene alcuni istanti.
Lorenzo si alzò, frugò nel suo zaino ed uscì le carte napoletane. Dai, chi si fà una partita? Gigia, Gianni e Mauro si misero a cerchio ed iniziarono una partita a scopa in quattro. Gigia ogni tanto sfotteva col piede il cazzo di Mauro.
Io mi alzai per ritornare in acqua. “Chi viene a fare un tuffo?”
Rosa e Lucia si alzarono e andammo verso il mare. Lucia si tuffò di botto, mentre Rosa voleva prima bagnarsi leggermente. Come vidi, la spinsi per il culo in mare. Si bagnò tutta e ci allontanammo un pò per fare una nuotata. Ci raggiunse il fidanzato della coppia di giovani. Decidemmo di lottare con le ragazze in groppa. Io presi Lucia. La prima che cadeva pagava pegno a tutti e quattro. La lotta durò pochi minuti, tra spinte delle ragazze e tentativi di spogliare completamente Rosa o di sfottere il clitoride di Lucia. Cadde Rosa. Uscimmo dall’acqua e andammo verso gli asciugamani. Ci asciugammo. Il primo a decidere la punizione fu Il ragazzo, che le impose di togliersi le brasiliane. Lei se le tolse. mentre i giocatori di carte la sfottevano. Lucia ci pensò alcuni istanti e poi decise. Doveva andare davanti all’altra coppia a chiedere se avevano delle sigarette. Lei, un pò scocciata, si incamminò. Si fermò davanti l’uomo che non le tolse gli occhi di dosso. Chiese le sigarette, ne ottenne una e torno ridendo. Me la diede e me la accesi.
Io come punizione, le imposi di tornare a casa con indosso i soli pinocchietti trasparenti. Accettò, gli tastai per alcuni secondi il culo e andò a riprendere il sole.
“Gigia, se ora non la smetti vedi cosa ti combino” disse a voce un pò alta Mauro, mentre Gigia non la smetteva di sfottergli il cazzo con il piede. Ridemmo tutti.
Io e Lucia ci fermammo a parlare con il ragazzo, Giuseppe, la ragazza, Cristina e Francesca. Avevano delle birre. Ne aprimmo due e le facemmo girare. Lucia se ne versò un pò sul labbro e addosso. Mi chinai a leccargliela. Giuseppe mi chiese di Michela, gliela indicai. Mi chiese se non fosse gelosa.
Ridemmo un attimo, poi presi una birra e ne versai qualche goccia sulle tette di Cristina. Dissi a Francesca di leccare e chiesi a Giuseppe se lui fosse geloso. Mi guardò stranito e mi disse no. Francesca lecco, poi mi avvicinai io e chiesi a Giuseppe se potevo. Lui disse di si, e leccai. Ridemmo. “Visto? siete ancora fidanzati. Anche se vi divertite con gli altri.” Vidi che lei non ebbe titubamenti e gettai un pò di birra sul cazzo di Giuseppe. “vai Lucia” dissi. Lucia si abbassò a leccarlgi la birra. Cristina guardò con uno sguardo non contrariato. Le sorrisi. “Sono curiosa” disse lei sorridendo. Costrinsi con la mano Lucia a rimanere a leccare.
Lei iniziò leccare più sensualmente, mentre Giuseppe si arrapava.
Giuseppe si arrapò e Lucia si stacco da lui. Vedemmo che la situazione non era troppo tesa e li chiedemmo di unirsi a noi. Accettarono e spostammo gli asciugamani. Gli presentai gli altri del gruppo. Cristina diede i baci di saluto agli altri mentre gli tastavano il culo. Giuseppe non batt&egrave ciglio, anzi si presentò alle ragazze toccando culi a sua volta. Era ancora arrapato.
“La vogliamo risolvere questa situazione, Cristina?” dissi io indicando il cazzo di Giuseppe. Lei guardò la coppia più anziana in lontananza, poi francesca le diede una pacca sul culo. Lei si inginocchio e iniziò a fargli un pompino. Lucia si mise accanto a lei. Si passarono il cazzo per un paio di volte. Poi Lucia si mise a giocare con le palle di Giuseppe, finch&egrave Lui non arrivò in bocca alla sua ragazza. Lei ingoiò, anche se un rivolo di sborra le usciva dale labbra. Francesca la leccò. Ridemmo tutti.
“Gigia, hai rotto” gridò Mauro, che si alzò di scatto. Anche Gigia si alzò di scatto ed i due si rincorsero alcuni secondi. Poi Mauro la raggiunse e la bloccò. Ridevano mentre noi guardavamo divertiti. La prese, gli tolse gli slip a forza, e poi si allontanò.
“Pensavo chissà cosa dovevi farmi” disse Gigia ridendo. Mauro prese allora una bottiglia di birra vuota, la sporcò con un pò di crema e iniziò a rincorrerla. Dopo poco la prese, la fece chinare in avanti e iniziò a fargli entrare a forza la bottiglia nella fica. La fece entrare per metà, poi se la caricò sulla spalla a culo all’aria, e venne sugli asciugamani, davanti a noi.
“spingi Giuseppe”, disse Mauro. Giuseppe titubò un pò, poi prese la bottiglia e cerco di infilarla ancora più dentro.
Cristina e gli altri guardavano ridendo mentre Gigia gridava, anche se divertita. La bottiglia entrò ancora un altro pò, poi Mauro la tolse di colpo. Gigia gridò e Mauro la mise sugli asciugamani. Poi iniziammo a ridere. Ripresero a giocare a scopone, dopo che Gigia cercò invano di riavere le sue mutande da Mauro. Chiesi a Cristina di venire a fare un bagno. Giuseppe venne insieme e convinsi Michela a farsi anche lei un bagno. Entrammo in acqua con la palla. Facemmo dei passaggi.
Poi giocammo di nuovo alla lotta. Io con Cristina e Giuseppe con Michela. Per prima cadde Cristina. Divertiti uscimmo dall’acqua, mentre davo un bacio con la lingua a Michela. Mi stesi ancora bagnato su Lucia, Facendola gridare per il trauma. Ridemmo e poi iniziammo a decidere le punizioni per Cristina. Giuseppe ci pensò un pò, ma poi disse che non sapeva cosa chiedere.
Michela pensò, poi disse “fatti il giro dei maschietti a fai dieci secondi di pompino a tutti”. LEi ci pensò su qualche secondo, poi iniziò da Giuseppe; passò poi a me. Era brava, leccava le palle, il cazzo, giocherellava con la lingua sul glande e poi lo inghiottiva quanto poteva. Passò poi a Gianni e Mauro che giocavano a carte. MEntre li spompinava loro la toccavano infilando anche le dita nella fica. Anche Gigia la sfotteva, mettendogli un dito un culo ogni tanto.PAssò poi agli altri e dopo due minuti ritornò sorridendo. Chiesi a giuseppe se aveva pensato a qualcosa. Disse di no, ma poi prese la bottiglia di birra e gliela porse ridendo. Lei accettò, Gliela spalmai di crema e gliela riporsi. Si stese sugli asiugamani e cercò di infarsela. Non entrò molto ma ci accontentammo. Dicemmo che in compenso doveva tenerla un minuto. Michela lo cronometrò a voce tentando anche di spingerla più dentro.
Quando la tolse fece il rumore del sottovuoto. Gigia disse “Buttatela quella bottiglia, &egrave meglio” e iniziammo tutti a ridere.
Mi fermai a pensare qualche minuto, toccandogli il culo. Poi guardai la bottiglia, ma Michela mi riprese ridendo “No dai..”.
Allora decisi di rompere completamente il ghiaccio. Dissi che doveva essere a disposizione di tutti i maschi per mezz’ora. Lei accettò. Giuseppe rise. Michela si stese sugli asciugamani e invitò Cristina e Giuseppe a fare lo stesso. Giuseppe si stese mentre Cristina la trattenni un pò.
“Ragazzi Cristina &egrave a disposizione per mezz’ora” dissi io toccandogli il culo. La portai Vicino ai giocatori di carte che risposero alla notizia toccandola dappertutto. Poi la portai su Antonio che era steso. Lui le fece cenno di scendere col viso e gli diede un bacio con la lingua. Alla fine ci stendemmo, lei accanto a me e giuseppe, ed io tra lei e Rosa. Iniziammo a parlicchiare, mentre sfottevo Cristina sul clitoride. Si iniziò a bagnare, ed io mi arrapai. Continuai per un pò, fin quando lei iniziò ad ansimare leggermente. Aveva la mano sul cazzo di giuseppe e ci giocherellava. Mi alzai in ginocchio e glielo porsi alla bocca. Lei iniziò a leccarmelo dalle palle alla cappella, e poi lo prese in bocca, mentre con l’altra mano masturbava Giuseppe, di nuovo in tiro.
Glielo tolsi dalla bocca, e girandomi lo porsi alla bocca di Rosa, che era stesa accanto. Lei lo leccò poi mi alzai.
Feci pressione con le mani sul culo di Cristina pre farla girare. Lei si mise a pancia sotto. Giuseppe si avvicinò in direzione della bocca e lei si alzò sulle ginocchia per leccarglielo. Intanto io la penetrai nella fica, iniziando a pomparla. Lei iniziò a gemere, come anche Giuseppe ed io. Rosa vide la scena e si iniziò ad eccitare. Si alzò e si posizionò anche lei carponi col culo rivolto alla bocca di cristina. Giuseppe non ci pensò e iniziò a scoparla nella fica. Io intanto uscì e puntai sul culo. Gridò quando entrai, mentre davanti i suoi occhi il cazzo di Giuseppe entrava e usciva dlla fica di Rosa. Ebbe un orgasmo ed urlò. Giuseppe arrivò sulla schiena di Rosa mentre io riempì il culo di Cristina. Dissi a Rosa di venire a pulire per non sporcare l’asciugamano. LEi venne e pulì il mio cazzo prima e il culo di Cristina poi. Con la spalla sporca di sborra si avvicinò a Michela, gli si stese di traverso davanti alla bocca e Michela iniziò a leccare. Io soddisfatto mi stesi.
Intanto la partita a carte finì con la sconfitta di Gigia e Mauro. Mauro si alzò e decise di andare a fare un Bagno con Anna. Gigia subì la pena. Doveva andare al signore della coppia anziana e chiedere se voleva un pompino. E farglielo se lo voleva. Lei partì e andò, mentre tutti guardavamo la scena. Si avvicinò e chiese. Vedemmo che lui guardò la moglie. Senza che lei dicesse niente fece di no col capo, ma mentre stava tornando, la moglie disse qualcosa al marito, che richiamò Gigia “ragazza, vieni”. Lei tornò indietro, gli tolse i pantaloni e iniziò a fargli un pompino, mentre la moglie guardava. Ci mise parecchio a farlo arrivare, mentre lui con le mani le toccava tutto il corpo e si insinuava anche nella fica. Gli arrivò in bocca e lei ingoiò. Quando tornò da noi sorridente, applaudimmo e ridemmo, mentre Lucia, in piedi, si accorse che aveva un rivolo di sborra sul mento. Glielo tolse un dito e lo leccò.
Gianni e Lorenzo si alzarono, e venero vicino a Cristina. “Facciamo in tempo?” chiesero. “si” risposi io, dopo che lei non fiatò. Era stesa di schiena a terra. I due si tolsero i boxe. Gianni gli portò il cazzo alla bocca, mentre Lorenzo gli aprì bene le gambe e iniziò a leccargli la fica. Lei iniziò subito ad ansimare mentre leccava il cazzo di Gianni. Lorenzo iniziò ad infilargli due dita nella fica ed a masturbarla. Lei iniziò a gemere. Gianni si spostò e fece cambio con Lorenzo. Lorenzo glielo portò alla bocca mentre Gianni iniziò a scoparla. Dopo alcune botte Gianni uscì. Si stese e se la tirò sopra. LEi salì ed iniziò a cavalcare mentre continuava a leccare il cazzo di Lorenzo. Lui poi si spostò, e mentre Gianni era nella fica, tentò di entrare nel culo. Mise un pò di crema per far scivolare meglio e riuscì ad entrare. Lei urlò mentre i due la scopavano. Gli arrivarono nel culo e nella fica. Gigia si chinò per pulire prima il cazzo di Lorenzo, poi il culo di Cristina. Poi cristina si alzò e Gigia lecco anche la sua fica, e poi il cazzo di gianni.
“Gigia non mangerà per due giorni” disse Rosa ridendo. ridemmo tutti.
“B&egrave” disse Antonio, “ora tocca a me”. Si tolse i box e si avvicinò a Cristina. Giuseppe fece uno sguardo preoccupato ma Cristina Disse “Devo scontare la mia pena”. “Ma si, non ti preoccupare, male non gli fà” disse Michela ridendo.”Guarda, lì c’&egrave Francesca che sta bagnata da quando ti ha visto il cazzo” risero tutti, mentre Antonio iniziò a farsi spompinare da Cristina.
Francesca ridendo si avvicinò a Giuseppe sbattendogli in faccia la fica umidiccia “&egrave vero vedi”. Risero mentre Antonio iniziò a Scopare Cristina che era stesa schiena a terra. LEi iniziò di nuovo a gemere, mentre Giuseppe diede una leccata alla fica di Francesca. Poi lui disse “dai dopo, fammi riposare”. Francesca ridendo si allontanò. Mentre Cristina gemeva anche Mauro si avvicinò a lei porgendogli il cazzo alla bocca. Lei iniziò a leccarlo ed a ingoiarlo, mentre si contorceva. Antonio tirò leggermente Francesca per i capelli e la fece avvicinare al suo cazzo. Uscì da Cristina e gli sborrò in bocca. Lei non inghiotti, andò da Anna e si diedero un bacio con la lingua spartendosi il bottino. “Che oggi stai troppo a dormire, queste sono vitamine” disse ridendo. Intanto Mauro fece girare cristina di pancia a terra, e puntò il suo cazzo sul culo. Iniziò a scoparla. LEi arrivò e gridò di nuovo, e lui dopo poco. Anna si avvicinò con la bocca per pulire tutta la sborra dal culo di Cristina e dal cazzo di MAuro.
“B&egrave ora tu hai finito, Cristina” dissi ridendo. Le presi le guancie, gli aprì la bocca stringendole e gli infilai prima la lingua e poi sputai dentro. Lei poi riprese meglio il respiro e baciò Giuseppe, soddisfatta.

Decidemmo di andare a fare un bagno, e andammo tutti. Ci togliemmo tutti i costumi e iniziammo a giocare a palla, ad affogarci ed a schizzarci. Uscimmo che erano le due circa. Un’altra coppia matura si era stesa nuda tra noi e l’altra coppia. CI videro uscire.
Ci asciugammo, mangiammo i panini e chiacchierammo. Dopo mezz’ora vedemmo La madre di Lucia col marito che si avvicinavano. LEi era nuda come promesso. Salutarono la coppia nuda e si misero vicino a noi. Presentammo Cristina e Giuseppe. Lucia si alzò per andare a baciare in bocca il padre. Salutammo e chiacchierammo, poi il padre decise di andarsi a fare un bagno. Si tolse il costume e si avviò.
La madre invece sistemò gli asciugamani e si stese, chiedendo a Mauro di spargergli la crema.
Lui iniziò dal culo, glielò massaggio bene, compreso il buco, dove ci infilò un dito. Lei non sussultò. Poi continuò su tutto il corpo. “Loro sono i genitori di lei” dissi a Giuseppe e Cristina indicando Lucia. Lei si voltò sorridendo, ed io seduto la cinsi all’altezza del culo e le baciai la fica. La spinsi poi verso Giuseppe che fece altrettanto.
Il Marito uscì dall’acqua e si mise a prendere il sole accanto alla moglie, mentre Mauro finiva di spalmargli le tette.
Il marito ridendo chiese “Qui hai fatto?” disse, stimolando con due dita il clitoride della moglie. Lui sorrise e disse “certo.” “&egrave professionale il ragazzo” disse la moglie, alzandosi e dandogli un bacio sulla bocca. Poi ci mettemmo a prendere il sole.
Chiacchierammo passivamente per più di un’ora, poi verso le quattro Notammo che la coppia nuda stava scopando. Iniziammo a guardarli. Lei era stesa e lui la scopava da sopra. Anche l’altra coppia guardava. LEi gridò e arrivò. Lui tolse il suo cazzo dalla fica e glielo porse in bocca, arrivando. Lei inghiotti.
Lorenzo propose un’altra partita a carte. Anna si alzò per giocare con Antonio e Lucia.
Giocarono Anna e Lucia contro Antonio e Lorenzo, e le ragazze persero in meno di venti minuti. Decidemmo di mandarle a comprare delle birre, con la concessione del pezzo di sotto. Io mi offri di accompagnarle, mi misi i boxe e loro il perizoma e gli slip.
Uscimmo dal muretto e ci dirigemmo verso il bar abbracciati, mentre giocavo con le tette di Anna e il culo di Lucia. Saranno stati cento metri appena. Non c’era gente in giro. Entrammo. Il ragazzo non tolse gli occhi di dosso dalle ragazze mentre ci dava le dieci birre grandi. Anna poggiò le sue tette sul bancone per sfotterlo e lui, mettendo le birre sul bancone, cercò di sfiorarle.
“Si vede ma non si tocca” disse ridendo. Rise anche Lucia che disse “Non dar retta, tocca tocca”. Risi anche io. Il barista fece il conto. “Dai te le faccio toccare e tu mi fai lo sconto” disse Anna. “si, e tolgo anche il costume a lei” dissi io indicando Lucia. Il barista ci pensò, poi rifece il conto togliendo una birra. Presi le birre in due buste. Anna si avvicinò alla cassa e il barista iniziò a toccargli le tette. Passai le buste in mano e Lucia, e gli slacciai il perizoma. La feci girare di culo al barista e gli aprì le natiche. Dopo pochi secondi Anna si staccò dal bancone. Prendemmo le birre e ce ne andammo ridendo. Lucia si rimise il perizoma.
Per la strada trovammo La madre di Angela che raggiungeva la sorella, la madre di Lucia. Salutammo e insieme ci incamminammo verso la spiaggia. Diedi le due buste in mano ad Anna e iniziai a sfottere di nuovo Lucia, slacciandogli il costume. Ridemmo e continuammo a camminare.
Quando arrivammo la madre di Angela si tolse il vestito che aveva in dosso. Non aveva niente sotto. Non era magra, ma aveva due tette grosse e il culo pronunciato in fuori. Si misero a salutare tutti, chiacchierammo e aprimmo le birre, mentre gettavo il costume di Lucia sugli asciugamani. Anche Anna lo tolse.
“Ma tua madre ancora non ti lascia in pace?” disse La madre di Angela ad Anna. Lei fece di no col capo. “Perché pensi che mia madre o la madre di Gigia ci lasciano in pace?” replicò Francesca. “Come fanno a tener rinchiuse due tette come queste” disse il padre di Angela toccandole. “&egrave proprio vero” disse il padre di Lucia. “Guarda lei” disse indicando Francesca. “Un culo così si merita solo perizomi” e dicendolo prese Francesca per le spalle, la girò di culo verso il padre di Angela e glielo tastò. “&egrave proprio vero” disse toccando anche lui. “Meno male che vi abbiamo conosciuto” disse poi Gigia. “e già” disse il padre di Angela. “Chi vuole farmelo drizzare un po’?” chiese poi. La moglie gli diede una pacca sul culo e si stese. Guardò Giuseppe, chiese chi fosse e lo invitò a spalmargli la crema. Giuseppe iniziò proprio dai seni.
Intanto Gigia si era abbassata a spompinare il padre di Angela. Si aggiunse anche Lucia, e se lo iniziarono a scambiare.
Giuseppe intanto arrivò a spalmare la crema sull’interno coscia, dove esitò per un po’ di tempo e poi iniziò a giocherellare col clitoride.
“Vi siete alzati tardi oggi?” chiese la madre di Lucia. “Si, non abbiamo neanche scopato” rispose il padre di Angela. “Io invece sono tre ore che sto in pausa” disse il padre di Lucia. “Stamattina &egrave stata una continuazione”. “Ma dai, &egrave solo perché torni ogni tanto” rispose poi la madre di Lucia, che iniziò a sfottere il cazzo del marito.
Giuseppe intanto aveva preso a masturbare con tre dita la madre di Angela. Il padre di Angela intanto arrivò in bocca ad Anna che spartì con Lucia. “Brave ragazze” disse “siete proprio brave”. Intanto Giuseppe fece arrivare anche la madre di Angela, con l’aiuto di Mano e lingua. Lei poi prese e lo baciò in bocca con la lingua. “Non tanto a slinguazzare i giovani, che ora prendo e ti pianto un braccio nel culo” disse ridendo il marito. Lei sentendo rise e gliene diede un altro, più lungo. Giuseppe si arrapò. Lei iniziò a menarglielo ma Francesca intervenne “Ehi, &egrave da stamattina che lo cerco quel cazzo”. La signora allora sorrise, baciò ancora Giuseppe e lo lasciò andare. Giuseppe si avvicino a Francesca cercando un pompino. Lei si inginocchiò e iniziò a leccargli il cazzo. Lo fece poco, poi si voltò dicendo “vediamo cosa sai fare”. Lui iniziò a scoparla nella fica, infilando anche un dito nel culo. Poi uscì il cazzo e glielo piantò nel culo. Lei gridò e venne dopo pochi colpi. Lui uscì senza venire. “Voglio arrivare in un’altra fica” disse. “Chi si offre?” Anna si stese e disse “vieni qui” e aprì le gambe. Lui ci andò sopra e iniziò a scoparla fino a venirle dentro. Lei urlò di piacere mentre il padre di Angela le strizzava le tette con forza. “Chi pulisce?” disse dopo alcuni secondi. “Faccio io” disse Angela che si avvicino a leccare la fica di Anna e il cazzo di Giuseppe.
“Si &egrave ambientato presto” dissi a Cristina. “Anche io” rispose lei ridendo e giocherellando col mio cazzo.
La madre di Lucia si avviò verso il mare per fare un bagno. Si aggiunse anche il padre di Angela. Camminavano verso il mare mentre lui le tastava il culo.
“Rosa, e tua madre oggi non viene” chiese La madre di Angela. “No, oggi no, ha la sorella a pranzo.” rispose Rosa alzandosi in piedi per sgranchirsi.
Vedemmo che la madre di Lucia iniziò a parlare con la coppia di adulti nudi che era andata in mare. Il padre di Angela iniziò a tastare le tette della moglie della coppia. Ridevano. Quando uscirono dall’acqua si avviarono tutti e quattro verso gli asciugamani della coppia. La madre di Lucia iniziò a fare un pompino al marito.
“Guarda mia madre, ha trovato un altro cazzo” disse Lucia. E noi ci girammo a guardare.
“Volendo puoi tornare dal barista” risposi io. Anna rise. Intanto la madre di Lucia si era messa a carponi e il marito dell’altra coppia la stava scopando, mentre lei gemeva. Ed il padre di Angela era steso con sopra la moglie della coppia che cavalcava. Il primo ad arrivare fu il marito della coppia, che arrivò sulla spalla della madre di Lucia mentre lei urlava. Lei rimase carponi ed iniziò a leccare le palle del padre di Angela, finché la moglie arrivò e si alzò, e lui arrivo in bocca alla madre di Lucia. Si rilassarono, e si scambiarono dei baci con la lingua tra loro. Quando la madre di lucia si avvicinò era ancora sporca di sborra sulla schiena. Rosa, che era in piedi, gli andò alle spalle e con il dito gliela pulì e la leccò.
Cristina decise con Michela di andare a fare un bagno. Si unirono anche Mauro e Antonio, che le tastavano mentre camminavano. Io, Rosa, Gianni e Lucia ci mettemmo a giocare a carte.
Lorenzo, finita la birra, iniziò a sfottere Gigia con la bottiglia sulla fica. Gliela strofinava, gli stringeva il clitoride con le dita. Quando lei si iniziò a bagnare, iniziò a leccargli la fica, ed a masturbarla con tre dita. Poi smise e cercò di inserire la bottiglia di birra. Lei urlò quando la bottiglia entrò. Lorenzo cercava di spingerla più a fondo che riusciva, facendo urlare Gigia.
Quando Gigia arrivò lui continuò ancora a sfotterla con la bottiglia per alcuni secondi, poi si alzò con il cazzo in tiro. Si posizionò vicino la sua bocca per farsi fare un pompino. Intanto cercava qualcun’altra da sfottere con la bottiglia. Si alzò e si avvicinò ad Anna. Iniziò a sfotterle il clitoride con le dita. Poi la bocca. Anche lei si iniziò a bagnare. Lui inserì la bottiglia dentro, mentre lei si muoveva e gemeva. Prese poi un po’ di crema e la spalmò sulle tette di Anna. Si mise a cavalcioni e lei iniziò una spagnola, mentre lui con la mano spingeva dentro la bottiglia. Anche Anna poi gridò avendo un orgasmo. Lorenzo si alzò con il cazzo duro. Andò verso la madre di Angela e glielo porse alla bocca. Lei sorridendo si alzò ed iniziò a menarlo con le mani, poi lo leccò e iniziò a fargli un pompino. Durò poco e lui le arrivò in bocca mentre con le mani le toccava le tette. Lei inghiottì leccandosi anche le labbra.
Intanto sulla spiaggia Antonio, Mauro, Cristina e Michela giocavano a schizzarsi ed ad affogarsi, mentre si toccavano da tutte le parti.

Mentre giocavamo a carte col piede sfottevo il clitoride di Lucia e lei di rimando giocherellava con le mie palle. Rosa e Lucia persero la partita. Io e Gianni battemmo il cinque mentre le due ragazze aspettavano la punizione.
“Dato che mi sono scocciato a pisciare in mare, Lucia farà da bagno per il resto del pomeriggio” dissi ridendo e guardando Lucia. Il padre di lei rise, mentre la madre replicò “Poverina” sorridendo. Lei fece uno sbruffo. “Ragazzi Lucia ci farà da bagno” gridai agli altri. Giuseppe chiese il significato della punizione. “Aspetta, mi sta venendo da pisciare.”
Intanto Gianni decise la punizione per Rosa. La fece mettere a culo per aria. Prese una bottiglia di birra mezza piena, e gliela puntò sul culo. La inserì dalla parte del collo versando la birra nel suo sfintere.
Intanto Lucia prese il suo asciugamano “questo lo butterò dopo” e lo allontanò di mezzo metro dal gruppo. Poi si mise a guardare Rosa che gemeva mentre Gianni, con l’aiuto della crema, cercava di infilargli la bottiglia nel culo. Gridò tanto quando la bottiglia entrò dalla base. Gianni la muoveva e la roteava e Rosa gridava e godeva. Arrivò gridando ed eiaculando. Aveva la fica bene aperta. Gianni cercò di inserire tutta la mano, mentre teneva con l’altra la bottiglia dentro. La masturbo con la mano per alcuni secondi, lei si contorse dal piacere e lui poi si fermò. Porse la mano alla bocca di Rosa che la pulì. Poi rosa in fretta cercò Lucia. Era stesa sul suo asciugamano. Si avvicino di corsa e scaricò la birra che aveva in culo sulla sua faccia. Lei bevve quel che riuscì. Quando si alzò mi avvicinai con Giuseppe a Lucia. “Guarda, lei &egrave il bagno. Se ti viene da pisciare usala come vuoi.” Lui aprì un po’ gli occhi, non capendo bene quel che volessi dire. Io presi il mio cazzo in mano ed iniziai a pisciarle addosso. Poi diressi il getto verso la bocca. Lei l’aprì facendo entrare la mia piscia al suo interno. “Visto?” “Ah, ora mi &egrave chiaro!” Mi scrollai e glielo porsi alla bocca per pulirlo del tutto. Lucia lo leccò.
Intanto i ragazzi che erano in mare uscirono. Mauro era di nuovo eccitato. Gli dicemmo di Lucia e lui subito ne approfittò. Con un po’ di crema per lubrificante gli punto il cazzo nella fica pisciandoci dentro. Poi usci, porgendoglielo alla bocca per pulirlo, mentre era ancora duro. Col cazzo in tiro andò a sdraiarsi sopra Angela, ed iniziò a strofinarglielo sulla fica. Lei iniziò a ricambiare lo sfregamento, e appena bagnata Mauro glielo piantò dentro iniziando a pomparla. Intanto Antonio pisciava anche lui su di Lucia bagnandola su tutto il corpo e in bocca. Angela gridò ed iniziò a dimenarsi per l’orgasmo, poi Mauro glielo tolse e gli impose di girarsi, per metterglielo nel culo. Francesca, che era stesa accanto si insinuò sotto per leccare la fica di Angela, e Antonio ne approfittò per sborrargli in bocca quando venne.
“Vedi la mia povera figlia” disse la madre di Lucia guardando la figlia. “O si, povera” disse il padre avvicinandosi a Lucia e pisciandoci sopra a sua volta. “Vedi che padre stronzo che ho” disse Lucia. “Almeno lui ti scopa” replicò Gigia. “Il mio ha un cazzo eccezionale ma lo dà solo a mia madre. E sempre nelle stesse posizioni. Che spreco”. “Allora devo andarlo a trovare” replicò la madre di Angela. “Vai vai, magari rinsavisce” disse infine Gigia. Angela si alzò e andò a pisciare in bocca a Lucia, che gli pulì anche la fica. “Che bello avere un bagno” disse ridendo mentre si alzava. “La prossima volta che tocca a te ti caco in gola” disse Lucia. Ridevamo. Intanto decidemmo di fare un altro bagno tutti insieme, tranne Lucia che non poteva. Vennero anche gli adulti. Tra tasteggi e sfottò iniziammo a giocare un altro po’ a palla. Giocammo a cinque si schiaccia. Eliminammo la madre di Lucia, poi Angela, poi il padre di Angela. Gli adulti dissero che avrebbero accettato le punizioni. Uscimmo dall’acqua.
“Il padre di Angela tornerà a casa col cazzo al vento” disse Gianni e noi accettammo, e anche lui.
“Angela tornerà a casa col solo perizoma” disse Antonio, e fummo d’accordo.
“Lei &egrave già nuda” dicemmo indicando la madre di Lucia. “Si ma un paio di slip li avrà a dosso, no?” disse Mauro e lei annuì.
“Allora devi tornare a casa con qualcosa nella fica.” e tutti annuimmo, iniziando a cercare cosa mettergli.
Lorenzo uscì dallo zaino un boccaglio da maschera. Glielo infilammo nella fica facendo uscire la parte curva. “Non hai bisogno neanche delle mutande” disse Gianni, dandogli una pacca sul culo. Iniziammo a rivestirci.
Rosa si mise solo i pinocchietti bianchi senza nient’altro, Angela e Lucia il perizoma e basta. Lucia era ancora sporca di piscio. Anna si mise il costume, la gonna e la canotta, e Michela, Francesca e Gigia si rivestirono. Mauro bagnò i pinocchietti di Rosa con l’acqua in modo da farli diventare ancora più trasparenti. Il padre di Angela si mise solo la maglietta, La madre indossò il vestito.
Cristina decise di mettersi il costume di sotto e la maglietta sopra.
Gli altri, ci rivestimmo e poi ci incamminammo. La madre di Lucia si aggiustava spesso il boccaglio nella fica. Passammo per le stradine deserte, Scherzando e sfottendoci. A Lucia fu tolto di nuovo il perizoma mentre il padre rideva. Passammo davanti al bar, dove c’erano due anziani seduti fuori a bere una birra. CI guardarono passare con occhi aperti e la madre di Lucia si fermò l’ennesima volta per aggiustarsi il boccaglio, proprio di fronte a loro.
Ci fermammo all’angolo per la casa di Lucia, ci mettemmo d’accordo per la sera, ci salutammo e ci dividemmo. Giuseppe e Cristina volevano continuare a frequentarci.
Arrivai a casa di Michela che era quasi buio, erano le nove meno un quarto. Citofonai, mi rispose la madre. Mi disse che Michela era pronta e stava scendendo. Mi accesi una sigaretta nell’attesa. Michela scese con un vestitino corto nero, con gonna a pieghe. La spalla era scoperta fino alla schiena. Sul collo un altro lembo di stoffa per tener chiuso il vestito. Era senza reggiseno. Quando scese ci baciammo con la lingua. Le toccai la schiena nuda. Poi ci staccammo e la feci girare su se stessa per guardarla. Con un dito tesi la parte di sotto del vestito per vedere cosa aveva sotto. Aveva un perizoma nero di pizzo. Glielo tirai su, in modo da farlo uscire dal vestito appena. Poi la cinsi con un braccio e ci incamminammo. Ogni tanto Infilavo la mano nel vestito per tastargli il culo.
Parlammo del più e del meno, della famiglia di lei, degli avvenimenti prossimi, e infine arrivammo a casa di Anna. Suonammo. Ci venne ad aprire il fratello, che squadrò Michela dalla testa ai piedi. Notò anche il perizoma che usciva dal vestito. Tornò dentro a chiamare Anna, che dopo poco uscì con un paio di Jeans ed una maglietta nera morbida, ad una spalla. Ci salutammo e ci incamminammo mentre tenevo entrambe le ragazze abbracciate. All’angolo della strada ci trovammo come d’accordo con Rosa, Gianni e Mauro. Rosa aveva una minigonna a fascia Nera ed una maglietta a rete, sotto la quale si vedevano le tette. Gianni, con una mano sul culo di Rosa ci salutò per primo. Quando vide il perizoma di Michela glielo tirò in su facendole un po’ male. Quando salutai Rosa le toccai un capezzolo tra la rete abbastanza larga della maglietta. Mauro notò che Michela era senza reggiseno ed iniziò a toccargli le tette. Anna sbuffò “Io sempre castigata, uff”. Gianni gli infilò una mano nella maglietta cercando di fargli balzare una tetta fuori. Ci riuscì solo in parte. Poi continuò a toccarle il capezzolo. Mauro le slacciò il reggiseno, gli sfilò prima il braccio con la manica, poi con le due mani gli prese i seni in modo da spostare il reggiseno col dorso. Glielo tolse. Lei lo mise nella sua borsetta. Si scatenò un poco sistemando la maglietta che offriva, nella parte senza manica, mezza tetta. “Ora già va meglio. Se non fosse per questi Jeans sarei a posto.”
Ci incamminammo verso il nostro solito appuntamento di fronte la chiesa di San Ferdinando. Trovammo Lorenzo e Gigia che si stavano baciando con la lingua. Lei aveva dei pantaloni bianchi trasparenti, un perizoma nero ed una canotta rossa. Lui le tastava il culo con entrambe le mani mentre lei gli stava frugando nei pantaloni. Ci avvicinammo e Gianni insinuò un dito in direzione della fica di Gigia che saltò. Ridemmo e ci salutammo. Ci raggiunsero Cristina e Giuseppe. Lei con dei Jeans aderenti a bassissimo cinto, da cui si poteva vedere l’inizio del culo, senza mutande, con una canotta nera a mezza pancia. Quando la salutai le infilai una mano nei Jeans per tastarle il culo. Chiacchierammo alcuni minuti finché non ci raggiunse anche Francesca, con degli short rossi e una camicetta bianca. Quando arrivò ci salutò, e facendo il giro dei saluti i bottoni aperti della camicetta arrivarono fino a sotto il seno libero.
Ci incamminammo verso casa di Angela. Avevamo deciso di stare li la sera. Aveva una terrazza da cui si vedeva il mare molto grande, e potevamo mangiarci delle pizze.
Incontrammo alcune coppie mature intente a fare la loro passeggiata. Si giravano tutti, specie i mariti a guardare quello che riuscivano. Mentre uno guardava le tette di Anna, Lorenzo gli scostò la maglietta per farne uscire completamente una. Due ragazzi che ci incrociarono sondarono tutte le ragazze con lo sguardo. Francesca passando tocco la patta di uno. Lui rimase scioccato, ma quando passò dopo alcuni istanti Gigia, vedendo che anche lei stava mirando alla patta, lui allungò la mano sul culo. Lei si fermò pochi istanti per farselo toccare bene e poi continuò ridendo.

Quando suonammo la madre di Angela ci aprì con indosso una vestaglia da notte trasparente. Ci condusse in terrazza dove il padre di Angela era steso su una sdraio mentre Lucia gli saltava sopra gemendo. Erano entrambi nudi.
“Ci diamo da fare” disse ridendo Francesca, mentre salutavamo Angela, che indossava solo un perizoma di pizzo nero. Dal palazzo di fronte un anziano si godeva la scena. Lucia arrivò con un grido. Il Padre di Angela rimase dentro, poi la spinse leggermente per farla alzare. Era li steso, con il cazzo ancora duro. Si alzò per venirci a salutare. Si fermò su Cristina. “tu eri al mare con loro vero? non ti ho mai visto” disse. Con le braccia la allontanò un poco per poterla vedere. Lei si girò anche di spalle, inarcando la schiena per mostrare meglio quello che usciva dai Jeans. Lui passo una mano sui Jeans dal culo verso la fica. Poi passò a salutare Rosa. Gli diede i baci mentre con una mano gli sfiorava i capezzoli. Lei di ricambio gli passava la mano sul cazzo ancora duro.
“Iniziamo a scrivere le pizze ragazzi” disse la madre di Angela sventolando un foglio e poggiandolo sul tavolo.
“Dai, vai a scrivere la pizza” disse il padre di Angela a Rosa, che si avvicinò al tavolo e si chinò per scrivere, allargando le gambe e mostrando la fica. Era anche lei senza slip. Come si chinò, il padre si avvicinò sfregandole un dito sulla fica. Annusò vedendo che era già bagnata, gli puntò il cazzo e iniziò a scoparla. Rosa si abbandono sul tavolo lasciandosi scopare, iniziò a gemere. Intanto Antonio si avvicinò al tavolo per scrivere la pizza. Si lecco un dito e lo infilò nel culo di Rosa, mentre veniva scopata. Rosa gridò e venne, mentre il padre di Angela si tolse dalla fica e sborrò in un bicchiere di carta che era già sul tavolo. Poi porse il cazzo a Rosa che lo lecco bene. Gli altri si avvicendavano a scrivere le pizze, mentre le ragazze divertivano a far vedere i loro culi e le loro fiche e venivano costantemente palpeggiate. La madre di Angela uscì le birre, le stappò e le offrì a tutti. Poi prese il foglio e richiamò le ragazze. Si misero in cerchio e fecero la conta. Uscì Francesca. Lei, con aria vittoriosa, andò dentro a chiamare la pizzeria per ordinare le pizze.
Io, Antonio e Giuseppe ci appoggiammo alla ringhiera della terrazzina con la birra in mano chiacchierando del più e del meno. Lucia ci raggiunse. La cinsi con un braccio e iniziai a tastarle il culo.
“I tuoi non vengono?” “No, ho lasciato mia madre con un cazzo di gomma in culo che cercava di farlo ancora drizzare a mio padre. Penso abbia preso il viagra ma non credo che si alzerà dal letto fino a domattina” concluse ridendo.
Cristina si avvicinò a noi. Si spalmò su Giuseppe dandogli un bacio con la lingua. Poi si staccò.
“E a voi com’&egrave andata dopo il mare?” chiese Lucia a Giuseppe.
“Benissimo, abbiamo fatto sesso appena a casa. E’ stato da paura.” disse Giuseppe. Cristina annui “&egrave vero, mi ha proprio sfondata appena siamo rientrati” mentre si poggiava col suo culo su Antonio, che la abbracciò con entrambe le mani ed iniziò a tastarla da sopra i vestiti.
“Ragazzi ma questo bicchiere &egrave ancora vuoto” gridò la madre di Angela, alzando il bicchiere di carta in cui aveva sborrato poco prima il marito.
“Dai cara, fai vedere a queste ragazzine come schizza una donna, vieni qui” disse indicando una sdraio. Mauro gli offrì una bottiglia di birra che lui rifiutò. “No niente birra, ora mi prendo un viagra che stasera voglio divertirmi”. La moglie si posizionò sulla sdraio mentre il marito uscì dalla tasca una pillola e la prese. Lorenzo si avvicinò chiedendo se ne avesse un’altra. Gliela porse e la prese anche lui. “Mi raccomando niente birra”. Lorenzo annuì. “Vai Lorenzo” disse Angela ridendo.
Il Marito si posizionò in direzione della fica della moglie. Iniziò a massaggiarle le tette, a stringerle i capezzoli, a leccarglieli.
Mentre noi guardavamo, iniziò a masturbarla con due dita, poi aggiunse anche la lingua. La moglie iniziò a gemere. Aumentò il ritmo e la pressione delle dita, arrivò a metterne 4 con forza e velocità mentre lei gridava di piacere. “Ecco ecco” disse la moglie. Lui con l’altra mano prese il bicchiere di carta che si era portato vicino e lo inclinò in direzione del clitoride. La moglie gridò ed eiaculò, buona parte nel bicchiere. Il marito estrasse la mano fradicia. Cercò la ragazza più vicina, che era Gigia, e gliela porse. Gigia gliela leccò per bene, tanto che vedemmo che il viagra iniziò a fare effetto.
Francesca uscì di nuovo in terrazza “pizze ordinate” sorridendo. Passò vicino a Lorenzo, che ormai aveva il cazzo in tiro.
“Ehi, siamo eccitati” disse Francesca toccandoglielo. “Non ancora completamente” disse Lorenzo sorridendo.
“Dai giovani, il bicchiere &egrave vostro” disse il padre di Angela, poggiando il bicchiere sul tavolo, mentre la moglie era ancora a gambe aperte sulla sdraio.
Giuseppe chiese a me ed Antonio a cosa servisse il bicchiere. “Dopo vedrai” gli dicemmo ammiccando, mentre Cristina era sempre spalmata di culo su Antonio e lui le stava sbottonando i Jeans mentre lei si muoveva per farlo eccitare.
Angela prese il bicchiere in mano “ora faccio vedere io a mia madre come si schizza. Chi mi aiuta?” “Vieni qui” disse la madre.
Angela poggiò il bicchiere per terra vicino la sdraio. Si tolse il perizoma e si posizionò con la fica sulla bocca della madre. Iniziò a leccargliela mentre Angela si eccitava ed iniziava ad ansimare. La madre iniziò anche ad usare le dita: due dita nella fica e con l’altra mano un dito nel culo. Dopo poco Angela iniziò a godere. Lorenzo ormai era in tiro. Si spogliò e si avvicinò alla fica di Angela mettendolo tra la fica e la bocca della madre. Angela iniziò a strofinarci la fica contro, e la madre prese in bocca il cazzo.
Glielo leccò bene, poi Angela si piegò in avanti ed inarcò la schiena. Lorenzo spinse il suo cazzo nella fica di Angela e iniziò a scoparla con forza, mentre la madre a tratti leccava le sue palle e la fica della figlia. Angela gridò “Arriva arriva” e la madre prese il bicchiere e glielo mise sotto il clitoride. Angela Eiaculò, nel bicchiere e sulla faccia della madre. Lorenzo rallentò fino a fermarsi e poi uscì. Angela si rialzò stiracchiandosi soddisfatta. Si chinò sul viso della madre, la pulì, la bacio con la lingua. Poi prese il bicchiere e lo andò a portare sul tavolo. Il padre diede una pacca sul culo della figlia “Brava figlia mia” disse ridendo. Lorenzo, col cazzo duro si rimise sopra la bocca della madre di Angela, che iniziò a leccargli il cazzo per lungo, fino alle palle.
Intanto Antonio, aperti i jeans a Cristina le stava sfottendo il clitoride con le mani. Giuseppe vedendo si stava eccitando.
Lorenzo si guardò in giro, e tese la mano verso Gigia. Gigia si avvicinò a lui lentamente, mentre la madre di Angela continuava a leccarglielo.
Si spalmò sul suo fianco e si baciarono con la lingua, mentre lui iniziò a tastarle il culo.
Intanto Michela si avvicinò a noi. Mi diede un bacio con la lingua. Gli infilai una mano da dietro il vestito fino alla fica, che come immaginavo, era bagnata. Giuseppe gli mise una mano sul fianco e poi iniziò a toccarle il seno da sopra il vestito. Michela si spostò poggiandosi su di lui di pancia. Lui iniziò a toccargli il culo. Io intanto presi Lucia e me la posizionai col culo in direzione del mio cazzo.
Intanto Gigia si era tolta la canotta ed il reggiseno. Lorenzo gli sbottonò i pantaloni, poi tolse il cazzo dalla portata della bocca della madre di Angela. Gigia si allontanò verso il tavolo. Si poggio di pancia sopra. Lorenzo gli tolse i pantaloni ed il perizoma. Iniziò a leccarle la fica già bagnata. Lei ansimava. Gli pianto poi il cazzo dentro scopandola per alcuni istanti. Poi prese e lo fece uscire. Glielo piantò nel culo e dopo poco Gigia gridò di piacere. Uscì repentinamente il cazzo cercando il bicchiere e sborrò dentro. Poi porse il cazzo a Gigia per farselo pulire. Lei ancora ansimante glielo leccò.
Lui rimase ancora col cazzo duro, grazie al viagra. Anche al padre di Angela tornò in tiro. DA un altro balcone di fronte uscì un uomo di mezza età. La madre di Angela lo salutò e dopo anche il padre. La madre di Angela lo invitò a gesti sulla terrazza e lui, sempre a gesti, fece intendere “dopo”.
“E quello quando te lo sei scopato” chiese Angela alla madre. “O si &egrave trasferito da poco. E’ divorziato. Mi offrì un caff&egrave ed io me lo sono spompinato nel bagno del bar. Poi l’ho invitato a casa e abbiamo scopato. Non ci credeva quando ha visto tuo padre rientrare e unirsi a noi” disse ridendo.

“Dai ragazzi il bicchiere piange” disse dopo alcuni minuti la madre di Angela, ancora stesa a gambe aperte mentre si grattava la fica.
Antonio uscì un dito dai Jeans di Cristina e glielo porse alla bocca. Lei lo leccò. Poi lo rimise, lo infilò un poco nella fica e lo porse a Michela che tastava il cazzo di Giuseppe. Anche lei lo leccò. Poi Michela infilò lei un dito nei Jeans di Cristina, lo fece entrare quel che riusciva nella sua fica e lo porse a Giuseppe che spostò con la bocca il dito verso la bocca di Michela e lo leccarono insieme. Antonio tolse la maglia a Cristina ed iniziò a giocare col seno e con i capezzoli mentre lei muoveva il suo culo sul cazzo. Michela si abbassò in ginocchio sul cazzo di Giuseppe, gli slacciò i pantaloni, glielo uscì e iniziò a fargli un pompino. Giuseppe con le mani prese la testa di Michela e la spinse verso il suo cazzo. Poi prese con una mano la testa di Lucia e la avvicinò alla sua bocca. Gli diede un bacio con la lingua.
Intanto Lorenzo e il padre di Angela avevano circondato Anna e con i cazzi duri la stavano tastando dappertutto. Gli avevano tirato fuori una tetta e gli avevano slacciato i Jeans.
Cristina si scostò, si tolse i Jeans ed iniziò anche lei a fare un pompino ad Antonio. Io mi scostai dal muretto e misi una mano nel vestito di Michela, gli infila un dito nella fica. Lo annusai e poi lo porsi a Lucia che leccò. Poi insieme ci avvicinammo a Cristina, uscì il cazzo e glielo porsi. Cristina si divideva tra il mio cazzo e quello di Antonio, mentre Lucia in piedi veniva toccata e baciata da entrambi. Angela intanto entrò in casa e riuscendo mise sul tavolo un unguento lubrificante commestibile. Lo aprì e con un dito lo assaggiò. Dava di coca cola. Gli feci cenno di avvicinarmelo.
Lei me lo portò insieme al bicchiere, gli tastai il culo e le tette e poi mi intinsi il dito nell’unguento e lo ficcai nel culo di Lucia dopo avergli lubrificato tutto il contorno del buco. Iniziai a masturbarla nel culo e lei iniziò a tremare per la goduria.
Angela si spostò poi dietro Michela, e gli sfilò il perizoma. Michela poi con l’aiuto di Angela si tolse il vestito e ritornò a leccare il cazzo di Giuseppe, che prese Angela per le tette e se l’avvicinò, iniziando a leccargli i capezzoli.
Anna intanto era senza maglietta, in ginocchio a spompinare Lorenzo ed il padre di Angela.
Michela si alzò, prese Giuseppe per il cazzo e lo portò su un’altra sedia a sdraio. Giuseppe si stese e Michela gli andò cavalcioni sulla faccia. Giuseppe iniziò a leccargli la fica mentre Michela gemeva. Angela poi si chinò per continuare quello che Michela aveva interrotto.
Antonio intanto masturbava Lucia nella fica mentre io aumentai il numero di dita nel suo culo. Non riusciva più bene a reggersi in piedi dritta. Si scostò poggiandosi sula ringhiera della terrazza. Le presi i fianchi, portai il suo culo verso di me e gli ficcai il cazzo nello sfintere, iniziando a pompare. Antonio e Cristina si spostarono. Lei si sedette sul tavolo aprendo le gambe e Antonio gli entrò nella fica col cazzo, iniziando a scoparla.
Intanto Michela gridò e venne, con quattro dita di Giuseppe nella fica. Angela gli saltò in groppa e si ficcò il suo cazzo nella fica.
Giuseppe continuava ancora a masturbare Michela con la mano e non accennavano a smettere.
Lucia gridò poco dopo mentre gli sborravo in culo. Quando lo uscì feci attenzione affinché tutto quello che gli usciva dal culo andasse nel bicchiere.
Poi col bicchiere e col cazzo sporco mi diressi verso Giuseppe. Porsi cazzo a Michela che me lo pulì. Michela poi si alzò e prese il bicchiere. Angela gridava e Giuseppe le sborro nella fica. Michela preparò il bicchiere e appena Angela si alzò lo piazzò sotto la sua fica finché non scese tutta la sborra. Poi pulì la fica di Angela e il cazzo di Giuseppe.
Cristina gridava di piacere quando anche Antonio sborrò nella sua fica. Fu sempre Michela che si avvicinò ai due per racimolare la sborra dalla fica di Cristina. Poi poggiò il bicchiere sul tavolo e lecco il cazzo di Antonio e la fica di Cristina, che ebbe un altro sussulto. Intanto sulla sedia a sdraio dove era Giuseppe si era piazzato Lorenzo, con il cazzo piantato fermo nella fica di Anna. Aspettavano che il padre di Angela infilasse il suo cazzo nel culo della ragazza. Lo cosparse di unguento ed entrò. Iniziarono a scoparla e lei gridava come una pazza scatenata mentre le sue enormi tette sbattevano a destra e a manca. Lorenzo gli prese un capezzolo e lo strinse fortissimo. Anna gridò ancora di più e arrivò mentre i due continuarono a pomparla.
Fu Cristina a prendere il bicchiere e spostarsi vicino a loro. Mentre il padre di Angela scopava il culo di Anna, con una mano tastò il culo di Cristina e ci infilò un dito. Cristina si girò e si piegò per farlo meglio entrare. Il padre di Angela arrivò nel culo di Anna mentre Lorenzo continuava a scoparla. Anna si fermò ansimante col cazzo di Lorenzo ancora dentro e fece cadere la sborra dal culo nel bicchiere retto da Cristina, che poi si mise a leccare il cazzo del padre di Angela. Quando Anna finì ricominciò a muoversi per sentire ancora il cazzo di Lorenzo nella sua fica. Arrivò di nuovo. Poi si alzò e pulì il cazzo di Lorenzo con la bocca.
“Dai Gianni, Mauro, manca la vostra” disse Angela ridendo e sventolando il bicchiere mezzo pieno. Gianni e Mauro si guardarono. Poi si guardarono intorno.
“Chi si offre per entrambi?” disse Gianni sorridendo. La madre di Angela rispose “Venite dalla mamma, venite” sorridendo anch’ella.
“Facciamo in tre” disse Lorenzo. Mauro e Gianni si spogliarono e tre cazzi duri furono presentati alla bocca della madre di Angela che iniziò a leccarli e a menarli. “Vedi quella” disse Angela a Michela indicando la madre. “B&egrave la prossima volta offriti prima” disse ridendo Michela. “Battere mia madre? non ci riesce nessuno. Come sente cazzo lo prende già in bocca”. risero.
Intanto Lorenzo si era già spostato sulla fica della madre che era carponi sulla sedia a sdraio. Iniziò a leccarla e quando fu bagnata iniziò a scoparla. La madre di Angela muoveva i fianchi per sentire bere il cazzo nella sua fica mentre spompinava gli altri due. Poi interruppe, Lorenzo uscì e si stese sulla sedia. Lei si mise sopra e ricominciò a spompinare Mauro, mentre Gianni si piazzava dietro di lei. Prese un po’ di unguento, spalmò il suo cazzo e lo puntò sulla fica già piena. Cercò di metterlo insieme al cazzo di Mauro, riuscendoci e facendo gridare la Madre di Angela. Iniziarono a scoparla mentre lei si contorceva dal piacere e leccava il cazzo di Mauro. Poi Gianni si tolse dalla fica ed iniziò a scopargli il culo. Mentre era dentro cercò di far entrare anche due dita della mano. Fece urlare la donna, che si sfogava sul cazzo di Mauro prendendolo fino alle palle. Lorenzo uscì dalla fica e puntò il cazzo verso il culo. Gianni mise ancora unguento sul buco della madre di Angela. Lorenzo spinse e il suo cazzo entrò insieme a quello di Gianni. LA donna era fuori di se, urlava di piacere. Arrivò e schizzo su di Lorenzo. Lorenzo di ricambio sborrò nel suo culo. “Si tutti nel culo, voglio il pieno” disse la madre, e dopo poco anche Gianni gli arrivo in culo. Mauro si piazzò e non appena Gianni uscì si mise lui a scoparla in culo mentre Lorenzo rimaneva dentro fermo, col cazzo ancora duro. La donna urlò ancora e infine anche Mauro gli arrivò nel culo. Gianni intanto andò da Gigia a farsi pulire il cazzo. Fu Rosa a portare il bicchiere. Mauro uscì, poi Lorenzo e Rosa piazzo il bicchiere. La madre di Angela godeva mentre tutta quella sborra gli fuoriusciva dal culo ancora spalancato. Rosa lecco bene i rimasugli e li sputò nel bicchiere. Infilò anche due dita nel culo per controllare che non ci fosse niente. Le leccò quando le uscì ed iniziò a pulire il cazzo di Lorenzo. Mauro invece portò il cazzo alla bocca della donna che lo lecco per bene.

Passammo dieci minuti rilassandoci e chiacchierando mente finivamo le birre. La Madre di Angela iniziò con Angela e Lucia e preparare la tavola.
Suonarono alla porta, Angela rispose. Era il ragazzo delle pizze. Anna decise di Andare lei ad aprire. Si infilò Le sue mutande e gli infilammo la canotta di Cristina. Le tette uscivano quasi completamente fuori. Quando aprì il ragazzo rimase a fissarla per alcuni secondi. Lei divertita lo svegliò “Si?” “Ah si ecco, ho portato le pizze.” Aveva un grosso portapizze poggiato per terra. Angela si chinò verso le pizze come per leggere la scritta sul portapizze ma lo fece solo per mostrare bene le tette. Poi si rialzò “Puoi poggiarle sul tavolo” si girò e lo fece entrare. Lui prese il pacco ed entrò. Lei si incammino fermandosi di colpo a metà strada. Lui gli andò a sbattere sul culo. “O scusa” disse. “no colpa mia, qualcosa mi ha punto il piede” e dicendolo, ancora attaccata col culo al ragazzo si chinò per pulirsi i piedi. Il ragazzo non si staccò e posò la mano libera sul culo di Anna toccandolo. Lei si rialzò e si staccò e continuò. “Vieni di qui”. Lo portò fuori la terrazza. Lui si guardò in giro vedendo le ragazze nude stese o in piedi. Rimase bloccato per qualche secondo. Francesca, ancora vestita si avvicinò. Puoi poggiare le pizze sul tavolo.
Il ragazzo, tra l’imbarazzato e l’arrapato, annuì e uscì i cartoni delle pizze poggiandole sul tavolo. Francesca si avvicinò a lui fino a sfiorarlo col ginocchio. Gli mise un mano al fianco. “Sai perché sono l’unica vestita?” Lui fugacemente fece no col capo. Poi notò che anche Rosa aveva in dosso la gonna e la maglia a rete. Francesca lo vide guardare verso Rosa. “O lei non vale, &egrave praticamente nuda, non ha neanche le mutande” disse ridendo. Lui cercò di notare se fosse vero, Rosa si girò di spalle e si alzò la gonna facendo vedere il culo. “Vedi? stavo dicendo, sai perché sono vestita?” ripeté Francesca. Lui rifece di nuovo no col capo, accompagnato da un “No” non proprio chiaro. “Perché devi spogliarmi tu. E’ la tua mancia” disse Francesca. Lui esitò. Allora Francesca gli prese le mani e le portò verso i pochi bottoni chiusi della sua camicia. Lui iniziò ad aprirli. Il cazzo gli venne duro e si vedeva attraverso i Jeans. Sbottonò la camicia di Francesca, Lei si girò per farsela togliere. Lui la tolse e la poggiò sul tavolo. Lei, sempre di spalle, avvicinò il suo culo al suo cazzo e gli portò le mani sui bottoni degli shorts.
Lui iniziò a sbottonare, abbassò la cerniera. Poi con le mani allontanò il cinto dalla pelle. Lei gli spinse le mani verso il basso e lui le abbassò i pantaloncini. Chinandosi si ritrovò di faccia al perizoma di Francesca. Lei alzò i piedi per uscire dai pantaloncini e si girò, mettendo le mani sulla testa del ragazzo per non farlo alzare. Gli strofinò leggermente la fica sul naso. “E queste?” disse giocherellando col perizoma. Lui con le mani iniziò ad abbassargli il perizoma. Arrivò ai piedi e lei alzò la prima per uscire. Quando alzò L’altra gamba si fece più avanti col pube. Il ragazzo quando alzò la testa si ritrovò di fronte alla fica di Francesca bagnata.
“Dai, non vuoi assaggiare?” disse lei sorridendo. Lui titubò alcuni istanti ed iniziò a leccarle la fica. Lei iniziò a gemere. Poi si spostò. Lo fece alzare. Gli sbottonò i pantaloni e glieli abbassò arrivando con la faccia sul suo cazzo. Lo prese in bocca ed iniziò a leccarlo. Lui non stava capendo molto. Francesca poi si fermò. Poggiò la pancia sul tavolo. Lui non ci pensò su e glielo piantò nella fica. Iniziò a scoparla. “Vienimi dentro mi raccomando” disse lei ansimando. Lui non se lo fece ripetere due volte e gli venne dentro. Rimase alcuni secondi fermo a riprendere il respiro. Lei prese il bicchiere e non appena il ragazzo uscì si abbassò e si posizionò il bicchiere per farci entrare la sborra. Poi leccò il cazzo del ragazzo. Si alzò e si sedette sul tavolo. “Leccami di nuovo” disse lei. Lui iniziò a leccarla ancora. Lei iniziò a gemere e poi venne. Scostò la testa del ragazzo.
“B&egrave spero ti sia piaciuta la mancia”. “Quando volete sapete dove trovarmi” rispose il ragazzo, mentre si aggiustava.
“Vieni ti riaccompagno” disse Anna sorridente. Lui prese il portapizze vuoto e la seguì fino alla porta. Lei aprì e lui le passò vicino in modo da toccare bene col braccio le due tette. “Ehi” disse lei. lui si voltò. Lei fece uscire le tette fuori dalla canotta. “Toccale” Lui col la mano libera iniziò a toccare una tetta. Due secondi e lei chiuse la porta. “Buona serata” disse ridendo.
Quando Anna tornò in terrazza le ragazze erano tutte radunate. “Dai aspettiamo te” disse Gigia. Anna si unì e fecero un’altra conta. Uscì Cristina. Lei si guardò intorno per capire cosa avesse vinto o perso.
“Com’era la tua pizza” chiese Angela. “Crudaiola” rispose Cristina. Iniziammo ad aprire le pizze ed a distribuirle. Quando passò davanti la pizza di Cristina, Angela prese il bicchiere e lo svuotò sulla pizza spargendone il contenuto denso. “Tieni” disse ridendo. “Poi mi dai un pezzo?” “Ehi no non vale” replicò Rosa. Angela scocciata passò la pizza a Cristina, ma non senza prima aver bagnato il dito nel condimento ed averlo leccato. “Sempre la solita” disse Michela, rubandogli il bicchiere di mano. Ci infilò dentro la lingua per pulirlo bene. Rimase un po’ sporca e Rosa la baciò con la lingua per pulirla.
Ci sedemmo e mangiammo le pizze. Chiacchierammo e bevemmo. Cristina fu contenta del premio e mangiò la sua pizza con gusto, sporcandosi tutta la bocca di sborra. Ogni tanto si girava verso Lucia che le era accanto per farsi pulire la bocca con la lingua.
Rimanemmo un’ora seduti a chiacchierare, a ridere, a sfotterci ed a rilassarci.

Suonarono alla porta. Era il signore del palazzo di fronte. La madre di Angela andò ad aprire nuda. Lo salutò con un bacio con la lingua. Lui ricambiò tastandogli il culo con entrambe le mani. Poi lo accompagnò dentro. Quando l’uomo arrivò sulla terrazzina non credeva ai suoi occhi. Per primo il padre di Angela, col cazzo ancora duro, si avvicinò a salutare. Con il braccio fece avvicinare Angela. “Questa &egrave mia figlia.” Lui la squadrò. Lei si avvicinò per dargli i baci sulla guancia. Lui la cinse e per istinto le posò una mano sul culo. “E questi sono i suoi amici.” Noi salutammo da lontano.
Lui ricambiò “che begli amici hai” disse sorridendo. “e anche una bella madre” disse sfottendolo e dandogli una pacca leggera sulla patta dei pantaloni.
“Ma dai, &egrave così solo poverino. La moglie l’ha lasciato solo perché si scopava una collega.”
“e la tua collega dov’&egrave?” chiese il padre di Angela.
“Non &egrave di qui. Viene a lavoro da più di cinquanta chilometri. Infatti noi scopiamo solo in ufficio.”
“B&egrave una sera puoi invitarla a dormire da te e farcela conoscere” disse il padre di Angela sorridendo.
“L’avevo pensato, ma lei ha un figlio di diciannove anni che non vuole lasciare solo a casa”
“B&egrave digli che qui la compagnia non manca, e di portarlo insieme” replicò la madre di Angela.
Intanto Giuseppe e Cristina iniziarono a rivestirsi. “Ve ne andate” chiese Michela. “Si domani lavoriamo entrambi, non vogliamo fare tardi, e voglio spupazzarmelo un po’ prima di dormire” disse Cristina.
“Capisco, si anche noi tra poco torniamo a casa. Anche noi domani lavoriamo, anche se apriamo un po’ tardi”
LA madre di Angela, finite le presentazioni prese a spompinare l’ospite, che intanto si era seduto su una sdraio. Giuseppe iniziò a salutare le ragazze e Cristina i ragazzi. Arrivati vicino l’ospite Giuseppe diede un bacio sulla fica bagnata della madre di Angela, mentre Cristina si chinò baciandola con la lingua e sfiorando il cazzo dell’ospite. E andarono.
Guardammo la scena, mentre Angela si chinò per unirsi alla madre nel pompino. “Questa me la prendo io” disse Angela sorridendo. Lorenzo, con ancora il cazzo duro per il viagra, di colpo glielo infilò nel culo. Lei gridò. “Anche questa te la prendi adesso”, ed iniziò a scoparla. Lei gridava e spostava i fianchi per sentirlo bene, mentre la madre prese e salì a cavalcioni sull’uomo iniziando a scoparselo. Lui le tastava il seno ed il culo mentre lei gridava di piacere. L’uomo arrivò in poco tempo, riempiendo la fica della madre di Angela. Si alzò porgendo la fica alla figlia, che ne bevve tutto ciò che uscì. Poi si mise a leccare il cazzo dell’ospite, e nel frattempo venne riempita nel culo da Lorenzo, che poi finalmente perse l’erezione. La madre si fiondò sul culo della figlia e sul cazzo di Lorenzo per pulirli.
“B&egrave magari la convinco sabato sera ad unirsi a noi” disse l’uomo dopo alcuni minuti di rilassamento.
“si, buona idea” replicò il padre di Angela. Era steso su una sdraio mentre Gigia gli era addosso di schiena. Lui le massaggiava le tette.
Gianni si rivestì ed anche lui e Rosa iniziarono a salutare. Quando Rosa fu vicino l’uomo per salutare la madre di Angela, L’uomo si ritrovò la sua fica in faccia. Gli passò un dito e salutò anche lui.
Ci iniziammo tutti a rivestire, ci salutammo e ci incamminammo, lasciando Angela, i genitori e l’uomo a bere e chiacchierare.
Io e Michela ci dirigemmo verso la casa, mentre con la mano le sfottevo il culo. Quando arrivammo giù al portone lei uscì le chiavi ed aprì il portone. Mentre era girata io le alzai la gonna con la mano e le misi due dita in direzione della fica, sfottendola. Lei si scostò ridendo. “Dai non giù a casa, lo sai.” “Ma dai, chi ti deve vedere?” “chiunque abita nel portone.” “E allora saliamo, ti accompagno.” Tolsi la mano e l’accompagnai alla porta. Mi affacciai per vedere le altre rampe di scale. “Dove finiscono?” le chiesi tra un bacio ed un altro. “Sul tetto, ma &egrave chiuso” rispose lei. “Dai, fammi vedere” la presi per un braccio e salimmo. La porta era effettivamente chiusa ma la rampa era buia ed a meno che qualcuno non voleva andare sul tetto non ci vedeva nessuno.
Salì sull’ultimo gradino ed uscì il mio cazzo porgendoglielo. Lei alzò gli occhi ed iniziò a farmi un pompino. Quando mi stancai, scesi alla sua altezza, la baciai con la lingua tastandole il culo e la fica. Gli alzai il vestito e la feci piegare, in modo che si appoggiasse agli scalini più alti. sottovoce disse “dai, che non posso gridare” “&egrave questo il bello” dissi ridendo, sempre sottovoce. Iniziai a scoparla, lei si muoveva e godeva in silenzio. Potevo sentire il respiro affannato. Quando ebbe l’orgasmo le scappò un urlo che subito smorzò. Io risi, lei si tolse e gli porsi il cazzo. Lei mi spompinò fino a farmi arrivare e inghiottì. Controllai che non fosse sporca e scendemmo. La Baciai dietro la porta e ci salutammo.

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