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La confessione dell’amico di mio figlio

By 8 Gennaio 2021One Comment

Mi chiamo Lucia sono un mamma single, divorziata con un figlio stupendo di 18 anni, di nome Luca. Ho divorziato da quel puttaniere di mio marito quando Luca aveva 5 anni, dopo averlo beccato con la sua segretaria mentre scopavano nel nostro letto; e da quel giorno quello stronzo è uscito dalle nostre vite, senza neanche voler più sapere di nostro figlio.

I primi tempi sono stati duri, non ve lo nego, ma per fortuna avevo Luca a cui mi sono dedicata anima e corpo come se lui fosse l’unica cosa al mondo che importava e che non lo avrei scambiato con niente, Mai. Ma il tempo corre sempre troppo veloce, io sono arrivata oramai alla soglia dei 45, anche se devo dire modestamente, portati davvero bene, un fisico da fare invidia alle 20enni di oggi è il mio bambino è diventato ormai grande, ha iniziato ad uscire con le prime ragazze e i suoi amici, stando via da casa anche per dei weekend.

È stato proprio in uno di questi weekend che dovetti ricredermi.                                              Quel sabato mattina Luca era uscito presto per andare a prendere Martina, la ragazza con cui si stava sentendo per passare un fine settimana in montagna. Io mi ero appena alzata dal letto quando suonarono alla porta; andai ad aprire ancora mezza addormentata con indosso non altro che la vestaglietta che mi copriva malamente le forme generose che la natura mi aveva donato.

Mi trovai di fronte Mirko, un amico di Luca qualche anno più grande di lui, che posso dire con certezza rimase sorpreso dalla mia presentazione, visto il leggero rigonfiamento al pacco e al fatto non spiccicava una parola fui io a cominciare: “Buongiorno Mirko, vieni, vieni dentro che qui fuori fa troppo freddo. Era una mattina di inizio marzo ancora fredda.”                         Mirko come un automa, ancora shockato da quel ben di dio che prorompeva dalla vestaglia entrò in casa, ripresa un po’ di ragione si scusò immediatamente dell’intrusione: “Mi dispiace Lucia averti disturbato così presto, Luca mi aveva detto di passare a recuperare i pesi che gli avevo prestato quando volevo”. Gli dissi che non c’era problema e lo lasci andare in camera di Luca a recuperare gli attrezzi, nel mentre io tornai in camera mia a cambiarmi e rendermi più presentabile.

Non so perché, non lo faccio mai, ma questa volta lasciai semi aperta la porta della camera e mentre Mirko faceva la spola con i pesi vedevo che ogni volta che passava davanti alla camera continuava a lanciare delle occhiate cariche di quella lussuria che solo i giovani riescono a sprigionare. Per tutta risposta io accentuavo ogni movimento per regalare a quel ragazzo uno spettacolino con i fiocchi; mi dicevo tra me “cosa stai facendo Lucia, quel ragazzo ha quasi l’età di Luca, non è appropriato per una madre e poi lui è un suo caro amico, stai diventando pazza”. Quando ebbi finito, mi accorsi che inconsciamente mi ero messa fin troppo in tiro per una giornata da passare a casa, ma decisi che avrei provato a giocare un po’ con Mirko, ma che nulla mi avrebbe fatto perdere la testa. Mai mi sarei immaginata quello che sarebbe successo da lí a poco.

Tornata in cucina preparai del caffè e aspettai che Mirko avesse finito, una volta rientrato dopo l’ultimo viaggio gli dissi: “Mirko perché non mi fai compagnia mentre faccio colazione, sai è da un po’ di tempo che resto sempre sola; mio figlio è sempre fuori o quando c’è è chiuso in camera sua.”                                                                                                                                Lui nonostante in apparenza cercava di essere riluttante accettò subito; mentre facevamo colazione gli chiesi di parlarmi un po’ di lui e dei suoi progetti futuri. Intanto che parlava io continuavo a sentirmi sempre più calda davanti al questo bel maschio, iniziai ad analizzarlo dalla testa ai piedi immaginavo che sotto alla maglietta avesse davvero un bel fisico e quei capelli biondi con gli occhi azzurri sembravano usciti da un libro delle favole, cominciai a stuzzicarlo dapprima con delle pose sempre più spinte, in cui cercavo di far risaltare la mia 5 di seno, stretta in quel pullover più piccolo di almeno 2 taglie poi incomincia a chiedergli delle sue conquiste, spostandomi di fianco a lui gli dissi: “Un ragazzo come te chissà che strage di ragazze avrà fatto in università “ Lui arrossito come un peperone mi rispose che si le ragazze ci provavano, ma a lui non interessavano, era ormai da 5 anni che aveva occhi solo per una persona.

Improvvisamente si alzò di scatto dalla sedia e camminò nervoso avanti e indietro per la cucina, mi chiese di seguirlo in sala e mi fece sedere sul divano. Io da seduta avevo gli occhi fissi sul suo pacco che ora aveva delle dimensioni molto allettanti e sapevo cosa sarebbe successo ora. Lui probabilmente si sarebbe confessato a me, ma nella mia testa continuavo a dire “non lasciarti andare Lucia e mi dispiace ragazzino, ma la storia finisce qui.”

Mirko raccolto il coraggio necessario fece quello che mi ero immaginata si confesso a me, disse che mi amava, che sapeva che questa cosa era sbagliata e che non c’era possibilità di avermi, ma lui non poteva farci niente era troppo forte questa cosa. In quel momento mi fece una tenerezza assoluta, risentii per lui i sentimenti protettivi e di amore che avevo verso mio figlio quando era ancora piccolo, ma qualcosa era cambiato questo amore non era materno, ma carnale.

Gli dissi: “Mirko come hai detto tu questa cosa è sbagliata, ma visto che hai avuto il coraggio è un po’ la sfacciataggine di aprirti a me, ti darò il permesso di vedermi nuda una sola volta nuda, ma questa cosa deve essere reciproca.” Lui mi rispose incredulo, ma soddisfatto “d’accordo.., ci sto”                                                                                                                                          Iniziai io a spogliarlo e come avevo immaginato aveva un corpo allenato e muscoloso, ma la sorpresa arrivo quando gli calai calzoni e boxer, mi ritrovai faccia a faccia con un cazzo di dimensioni viste solo nei video porno che avevo scoperto sul telefono di mio figlio.             Quel coso mi lasciò a bocca aperta, lo esamina senza toccarlo per paura, da flaccido era tre volte più lungo di quello del mio ex marito e grosso il doppio e aveva già alcune bene in rilievo; quando alzai lo sguardo su Mirko lo vidi con un ghigno che manifestava trionfo, “Mirko” – gli dissi – “e questo da dove lo hai preso?” Lui disse con un sorrisino: “in tutta la mia famiglia siamo fortunati.” Fu lui che mi fece rialzare e prese l’iniziativa togliendomi delicatamente il pullover e i calzoni che indossavo, si fermò un attimo a contemplare il mio intimo ed infine mi sfilò anche quello, con una gentilezza che mi diede alla testa. Inconsciamente lo baciai, le nostre lingue si intrecciavano e esploravano tutta la bocca, lo sentii abbracciarmi e tirarmi a se, con il suo pene ancora flaccido che sfrusciava sul pelo del mio inguine. Ero in estasi, non mi ricordavo di queste sensazioni, non le provavo da troppo tempo.

Mi ridestai quando lui allungò la sua mano su un mio seno, mi staccai da lui dicendogli non troppo convinta: “Basta Mirko, così è troppo non possiamo”. Lui preso dagli eventi mi riprese a se con forza e ci stendemmo su divano, mi rificcò la lingua in bocca mentre le sue mani esploravano il mio corpo, non riuscivo a più a pensare, l’eccitazione del momento aveva preso il sopravvento sulla ragione, gli afferrai il pene ed iniziai leggermente a segarlo. Lui continuando a baciarmi scese con le mani alla mia figa che era ormai un lago di umori ed iniziò ad esplorarla, quando mi penetrò con le dita iniziai a gemere, godevo come non mai. Staccandosi da me e mettendosi in piedi di fronte mi chiese: “so che forse è troppo, ma mi faresti un pompino?”, nella mia mente pensavo, “ora come faccio; il suo cazzo è troppo grosso anche per una donna adulta come me… ma non mi posso più tirare indietro e poi sono stata io ad istigarlo …”, gli risposi allora: “certamente tesoro, ma prima facciamolo diventare bello duro”.

Così iniziai a segarlo, riuscendo a scoprirgli tutta la cappella dalla quale iniziava ad uscire un po’ di seme. Deciso che era arrivato il momento e dopo alcune belle leccate più per assaporarlo che per lubrificarlo, lo presi tutto in bocca. Mirko, beato mentre gli succhiavo il cazzo, continuava a giocare con le mie tette.                                                                                     Ormai in pieno calore mi sono staccata dal suo membro che ora completamente duro ed in tiro con le vene che pompavano a mille superava i 23 cm, mi distesi sul divano con le cosce aperte, tendendo le braccia verso di lui dicendogli: “Prendimi dai, fammelo sentire dentro, ma fa piano che quelle dimensioni sono assolutamente nuove per me”.                                                    Mirko di tutta risposta disse: “è la mia prima volta, spero di non sbagliare”, dicendo così mi appoggiò la cappella fra le labbra della mia sbrodolante figa e fece scivolare quell’enorme cappella dentro. Vidi le stelle, non avevo mai provato neanche in gioventù niente di così assurdo. Piano piano mi infilzò completamente, sentivo la mia figa che si stava allargando a dismisura, iniziò a muoversi un po’ goffamente, ma ad ogni passaggio del suo duro palo continuavo a godere.                                                                                                                    “Si dai spingi, spingi di più … dammelo tutto, sarò la tua zoccola, non hai bisogno delle ragazzine”, straparlavo, ma era troppo bello. Lui preso dalla situazione e dal mio linguaggio aumentò il ritmo, stantuffandomi con più foga, dicendomi: “Si, ti piace …, ti spacco tutta, sarai la mia zoccola, diventerai dipendente dal mio cazzo”. I suoi movimenti divennero sempre più veloci e audaci esplorava la mia figa con quel cazzo, fino a quando con un affondo portentoso mi sbattè la cappella in fondo all’utero e mi continuò a scopare così.                                    Iniziai ad urlare per il tanto godere, la casa era piena delle mie urla e dai rumori osceni che facevano le sue palle quando sbattevano contro il mio culo.                                                         Il ragazzo si era trasformato in un toro, non aveva più alcuna inibizione, mi aveva sollevata di peso e presa in braccio continuando ad affondare il suo pene all’interno della mia figa, che nonostante mi bruciasse come un inferno, continuava a godere; ricominciammo a baciarci come ossessi e ad ogni passaggio del suo palo io venivo.                                                                Mirko che iniziava a soffrire per lo sforzo di tenermi in braccio mi disse: “Sdraiati sul tappeto”, io obbedii come una scolaretta e prima che mi rinfarcisse con il suo membro si mise a leccarmi tutta.

Ormai era sul punto di concludere, sentivo il suo sudore sulla mia pelle; lui controllava i movimenti ed era in completo controllo della situazione, non sembrava uno alla prima volta, ad un tratto aumentò il ritmo spingendo sempre più a fondo e lo sentivo pulsare, mi legai a lui e con un ultimo affondo che mi tolse il fiato seguito da un suo ringhio di goduria pura, esplose riversando tutta la sua sborra calda e viscida nella parte più profonda della mia figa.  Lentamente estrasse il suo pene che iniziava ad afflosciarsi dalla mia figa dalla quale iniziò a colare una quantità di sborra impressionante, io non riuscivo a far niente ero completamente esaurita da quella scopata fantastica con quel giovane stallone. Lui si adagiò vicino a me e dopo un bacio appassionato mi disse: “È stato fantastico, tu sei fantastica, non sarò più in grado di avere una relazione dopo questa esperienza.”                                                                                Io oramai, come aveva detto lui, non ne potevo più fare a meno, mi ero sentita troppo bene e troppo appagata, anche più di quanto mi abbia mai soddisfatto il veder crescere mio figlio e gli rispondi: “tesoro mio non ci sarà nessun problema perché da adesso io sarò tua e di quel enorme cazzo che ti ritrovi.”

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