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La prima volta di Michele

By 18 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Lory &egrave la mia più grande amica, ma trovarla vicino alla mia moto appena uscita dal lavoro, voleva solo dire ‘guai in vista’.
‘Serena amica mia, quanto tempo che non ci si vede !’ mi disse mentre ci scambiamo un bacio sulla guancia.
‘Saranno almeno due giorni quindi vieni subito al dunque.’ le risposi facendole capire che le sue moine erano completamente inutili.
‘Sei la solita scorbutica, uffa ! Non ti si può salutare che subito pensi male.’
‘Taglia corto, come se non fossero trent’anni che ti conosco.’
‘E va bene, ho un problemino ma nulla che tu non possa risolvere.’
‘Ecco che ci siamo, allora offrimi un aperitivo che ne parliamo.’
Così ci ritrovammo sedute davanti a due cocktails e un paio di coppette di stuzzichini.
‘Vedi Serena, c’&egrave un mio studente che ha ‘qualche’ problemino col sesso, e questo l’impedisce di rendere al meglio.’ iniziò a raccontarmi ‘Questo ragazzo &egrave certamente omosessuale, solo non ha coraggio di manifestarlo e d’avere alcun tipo di rapporto.’
‘Ed io che c’entro ? Non posso certo guarirlo da quella che non &egrave una malattia !’
‘Hai ragione, ma tu sei pratica di femminilizzazione come ben poche altre persone che conosco.’
‘Grazie del complimento, ma continuo a non capire cosa vuoi da me.’ le dissi sempre più incuriosita dal suo discorso.
‘Ecco se tu lo potessi far sentire femmina almeno una volta, sono certa che si sbloccherebbe.’
Rimasi a guardarla in silenzio sorseggiando lentamente il mio Margarita, in fondo il suo ragionamento non faceva una piega, solo volevo trarre un mio ‘guadagno’ da quella situazione.
‘Inutile che ti dica che voglio il completo controllo della situazione. Voglio che venga da me già depilato e con dei vestiti da donna, anzi ti farò una lista di quello che deve portare.’ le dissi assumendo il tono più serio possibile ‘Dovrà obbedirmi in tutto e per tutto altrimenti non se ne fa niente.’
‘Lo sapevo che avresti detto di sì. Un culetto vergine per una come te &egrave un richiamo irresistibile.’ mi rispose ridendo.
‘Diciamo che sverginare un uomo non capita tutti i giorni, ma non dimenticare che lo faccio per amicizia.’
Su quella frase esplodemmo entrambe a ridere e finimmo i nostri aperitivi con discussioni meno serie.
Il giorno dopo inviai una mail a Lory con tutto ciò che volevo portasse il ragazzo, lei mi rispose garantendomi che aveva sentito Michele, questo era il suo nome, e che lui aveva accetta con molta gioia la mia proposta. Fissammo quindi l’incontro col giovane per sabato pomeriggio e le promisi che le avrei raccontato tutto quello che sarebbe successo.

Passai il sabato mattina a sistemare la stanza dovrei avrei reso donna Michele, senza dimenticarmi di lasciare alcuni giochini ben nascosti, ma a portata di mano sia lì che in camera.
Alle due suonò il campanello, era lui con un borsone sportivo in mano.
‘Buongiorno signora Serena, sono Michele, l’amico della signora Loredana.’ mi disse timidamente.
‘Ciao e lascia stare il signora e dammi del tu.’ gli risposi facendolo entrare ‘Sai già le mie condizioni quindi se hai qualcosa da dire fallo subito.’
‘No, no anzi ti ringrazio, anche se non ho ancora capito cosa farai.’
‘Lo vedrai, dai tempo al tempo.’
Portai Michele nella camera che avevo preparato per l’incontro e notai subito che era impacciatissimo nei suoi vestiti, come se gli stessero stretti e non solo materialmente.
‘Allora spogliati che iniziamo.’ gli dissi senza perdere tempo.
‘Nudo ?’
‘Si con le mani in tasca !’ gli risposi sorridendo ‘Certo che devi essere nudo, sono una persona precisa e non lascio mai niente al caso.’
Quasi come si vergognasse, si spogliò dandomi le spalle e quando mi si mise davanti, aveva le mani sui genitali.
‘Ahi iniziamo male, avevo detto che dovevi essere depilato e invece vedo dei peli.’ gli dissi quasi arrabbiata perché il mio ordine non era stato eseguito a dovere.
‘Scusami ma non ho trovato nessuna estetista che mi depilasse in maniera integrale e da solo non ci riesco.’ cercò di scusarsi.
‘Non importa, inizieremo a toglierti ogni pelo superfluo, ora andiamo in bagno.’
Mentre lo portavo in bagno lo guardai con calma, avevo un fisico minuto, ma ben proporzionato, ma soprattutto il mio sguardo cadde sul suo sedere, un culetto a mandolino che tante donne avrebbero invidiato per forma e proporzione.
Michele si sistemò sul bid&egrave mentre io indossavo dei guanti usa e getta, gli passai sul pube prima un taglia capelli regolato al minimo e subito dopo la lametta, ripetendo le stesse operazioni sui suoi glutei. Alla fine gli diedi una lozione lenitiva che si spalmò in abbondanza e subito dopo gli passai uno specchio per fargli vedere meglio come stava senza più peluria.
‘Mi sembra d’essere tornato bambino.’ mi disse quasi stupito ‘Però &egrave un bel vedere non credi anche tu ?’
‘Certo ora sei molto più femminile, ma questo &egrave ancora niente.’ risposi sorniona come non mai.
Tornati in camera gli feci indossare l’intimo che gli avevo detto di portare, un reggiseno imbottito e un perizoma entrambi rossi, e delle autoreggenti a rete nere, insomma il vestiario di una puttana da strada. Michele l’indosso felice facendosi poi guardare da me per avere la mia approvazione, che non tardò ad arrivare.
‘Ma sei uno schianto ! Fossi un uomo ti scoperei all’istante.’
‘Ma cosa dici !’ mi rispose schermendosi ‘Parli così solo per farmi contento.’
‘Non &egrave vero lo dico seriamente, e ora sotto col trucco, voglio renderti ancora più bella.’
Lo feci sedere e aprii la borsa dei trucchi, rimase stupito dalla gran quantità di scatolette e tubetti vari che ne uscirono, ma lo tranquillizzai subito dicendogli che non sarebbero serviti tutti.
Iniziai a truccarmi molto lentamente per mostrargli come facevo, poi gli diedi in mano un rimmel e lo feci esercitare con quello. Con molta calma e, soprattutto, con grande pazienza gli insegnai i rudimenti base del maquillage, sino a quando non riuscì a truccarsi da solo in maniera più che decorosa. In realtà il tutto era sicuramente un po’ troppo pesante, ma corrispondeva in pieno all’idea di puttanella che volevo da lui.
‘Ora finiamo l’opera.’ gli dissi cominciando a eccitarmi per il risultato ‘Indossa i tuoi abiti da donna.’
Michele prese quello che gli avevo detto di portare, una mini tanto corta che non arrivava al pizzo delle calze, un top che lasciava scoperto l’ombelico, e un paio di scarpe col tacco. Quando cominciò a camminare dimostrò subito una certa pratica con i tacchi alti, e vederlo sculettare vestito in quella maniera fece salire le mie voglie al massimo.
‘Non so quale maschio potrebbe resisterti.’ dissi iniziando la mia ‘manovra d’avvicinamento’
‘Ma no, ci sono tante bellezze in giro, e poi …’
‘Sentimi bene, per primo non ti devi vergognare d’essere quello che sei, se vestito e truccato così ti senti bene con te stesso vuol dire che questa &egrave la tua natura, e opporsi non ti porterà niente di buono.’
Continuai la mia ramanzina molto leggera sino a quando non poggiai la mano sul suo bel culetto.
‘Dimmi Michele, ma &egrave vero che non sei mai andato con nessuno ?’
‘Si purtroppo &egrave vero.’ mi disse con tono rassegnato ‘E’ che sono tanto timido da fuggire via come le cose si fanno serie.’
‘E se io ci provassi scapperesti via.’ gli chiesi mentre la mano scendeva sotto la mini e sfiorava la sua chiappa.
‘Ma Serena tu sei una donna !’
‘Vieni con me e ti dimostrerò cosa può fare questa donna per te.’ dissi prendendogli la mano e portandolo in camera.
Lì gli fece togliere la mini e lo feci appoggiare leggermente chino in avanti sul comò.
‘Rilassati e guardati allo specchio mentre godi.’
Cominciai a massaggiargli i glutei con lenti movimenti rotatori che, partendo dall’esterno, avvicinavano sempre di più le mani al suo buchetto ancora inviolato. Mentre sentivo salire la sua eccitazione sfiorai con l’unghia quello che ormai era diventata la mia ossessione, ma lui si ritrasse subito in avanti, come a evitare quel contatto.
‘Michele ma sei proprio vergine, vergine ?’ gli chiesi stupita da quella reazione.
‘Si ho solo messo un dito dentro, ma ho sentito sempre troppo dolore per andare avanti.’ mi rispose come a scusarsi del suo fin troppo logico comportamento.
‘Ora stai tranquillo, penserò io a non farti male, ma ricordati che puoi fermarmi quando vuoi.’
Lo presi di nuovo per mano per portarlo sul letto dove si sistemò docilmente a carponi, poi inizia a lubrificargli il buchetto usando un gel fino a che, quasi senza che se ne accorgesse, un mio dito entrò dentro. Al primo dito ne seguì un altro che questa volta sentì ed emise un piccolo gemito di dolore, ma non si scompose più di tanto, e cominciai a masturbargli il culo con molta calma.
‘Vedi che non fa male.’ gli sussurrai all’orecchio ‘Basta fare nella maniera giusta.’
‘Mm com’&egrave bello ! Serena mi posso toccare l’uccello ?’ mi chiese come se volesse il mio permesso.
‘No ! Deve godere la donna che &egrave in te non l’uomo che la ricopre.’
La mia frase ebbe l’effetto di liberarlo completamente dei suoi tabù, cominciò a dimenarsi sotto l’azione delle mie dita. Ora era lui a ricercare la penetrazione ondeggiando su e giù sino ad arrivare sulla soglia dell’orgasmo. Quando lo sentii prossimo a venire mi fermai e tolsi le dita dall’orifizio appena violato.
‘Ma come ti fermi ?’ mi disse quasi supplicandomi di continuare.
‘Certo ! Ma non l’hai ancora capito che ti voglio scopare !’
Presi uno strap-on che avevo messo sotto il cuscino e l’indossai sotto il suo sguardo sconvolto, solo quando mi riavvicinai a lui ebbe la forza di parlare.
‘Ma &egrave enorme ! Mi farai solo male !’ cercò di protestare, anche se sapeva che il suo destino era ormai segnato.
‘Taci e stammi bene a sentire, cerca solo di rilassarti, come sono entrate due dita entrerà anche questo e poi potrai dire d’aver goduto come la troia che sei.’
Per precauzione misi un’abbondante dose di gel sul fallo di gomma, poi m’avvicinai al mio obbiettivo decisa a prendermi ciò che volevo.
Michele s’irrigidì come sentì la punta del cazzo di gomma, ma bastarono due piccole manate sulle chiappe per farlo rilassare quel tanto che mi basto per infilare dentro la punta.
‘Ahi fa male.’ protestò debolmente.
‘Rilassati, ora ti do il tempo d’abituarti.’
Rimasi immobile per dar modo ai suoi muscoli anali di ‘prendere confidenza’ con quell’oggetto così invadente. Poi con calma cominciai a spingere pian piano, facendo uscire ogni tanto un po’ il fallo per lubrificargli ancor meglio lo sfintere. Alla fine mi ritrovai a contatto col suo culo e gli diedi di nuovo una piccola sculacciata su di una chiappa.
‘Vedi che non sei morto ! Ora inizio il bello.’ gli dissi mentre gli afferravo i fianchi e cominciavo a scoparlo.
All’inizio lui rimase fermo come una statua di marmo non mostrando alcuna emozione, ma poi si scatenò. Cominciò a gemere, dire frasi sconnesse, ma soprattutto era lui a cercare il fallo, spingendosi avanti e indietro.
‘Vedo che ti piace il cazzo, altro che storie !’ gli urlai contro.
‘Mm sii &egrave bello, anzi bellissimo, non sai come godo.’
‘Lo so lo so, godi come una troia e ti farò godere sempre di più !’ gli inveii contro.
Ormai sicura del fatto che gli piacesse essere fottuto presi a farlo con sempre maggior foga sino a quando non venne sborrandosi nel perizoma. Ma non avevo nessuna voglia di fermarmi, così m’alzai e, dopo essermi tolta lo strap-on, ne presi un più grande, che mi fissai velocemente in vita.
‘Ora facciamo sul serio, comincia a farmi un bel pompino puttanella che non sei altro !’
Lui un po’ impacciato si girò verso di me e cominciò a leccare quasi disgustato il mio cazzo finto. Vederlo fare lo schizzinoso mi fece all’inizio ridere, ma poi decisi che non poteva continuare in quel modo, così afferrai con una mano il fallo e con l’altra la sua testa per spingerglielo tutto in bocca.
‘Ti ho detto succhia non giocaci frocio che non sei altro !’ urlai incazzata.
Michele non provò neanche a sottrarsi alla mia presa e si fece docilmente scopare in bocca sino quasi a slogarsi la mascella tanto era forte il mio ritmo. Ma ero incontentabile e mentre lo guardavo spompinare il simulacro già pensavo a come incularlo. Alla fine decisi che volevo gustarmi sino in fondo la sua sodomia, così lo feci sdraiare sul letto e, dopo avergli messo un paio di cuscini sotto il culo, puntai decisa verso il suo buchetto ormai ben aperto. Con una forte spinta gli misi mezzo fallo dentro, lui urlò per il dolore, ma imperterrita gli misi dentro la parte mancante, togliendogli quasi il respiro.
‘Vedi che sei solo una troietta ! Un’ora fa facevi la difficile e ora ti stai facendo inculare senza ritegno e godi, basta vedere come l’hai duro per capire che ti piace.’
Lui rimaneva in silenzio cercando invano di nascondere il suo piacere e mantenere così un minimo di dignità. Ma nulla poté quando gli strinsi il pene alla sua base, bloccandogli l’erezione.
‘Allora non parli ? Hai forse perso la lingua ?’
‘Si hai ragione sono una checca ! Mi piace che m’inculi col tuo bel cazzone.’ urlò quasi liberandosi di tutti i complessi che aveva.
Presi a scoparlo sempre più intensamente, lo vedevo contorcersi dal piacere e gemere senza sosta. M’incitava anzi a scoparlo con sempre maggior veemenza, cosa che feci molto volentieri insultandolo in continuazione. Ma penso che Michele non m’ascoltasse neanche, completamente assorbito com’era nel suo godimento, per la prima volta femmina anche se con una donna.
Quando gli mollai il cazzo bastò che se lo sfiorasse per venire di nuovo, ma questa volta mi fermai per fargli assaporare ogni attimo di quell’orgasmo.
Lo feci lavare prima di buttalo quasi fuori di casa lasciandogli però un ricordo del nostro incontro, un piccolo plug che gli infilai nell’ano prima che si rivestisse e uscisse di casa.
Come fu fuori presi un dildo e mi masturbai lentamente avendo subito un orgasmo al quale ne segui uno poco dopo.

Qualche giorno dopo ricevetti una mail con un allegato, era una foto di Michele mentre, truccato da donna, faceva un pompino mentre un altro uomo lo sodomizzava. Di certo lo scatto era stato fatto da un terzo che aveva anche lui partecipato a quell’incontro.
Mi misi a ridere pensando che avevo aperto il vaso di Pandora e ora una puttanella girava felice in città in cerca di uomini da soddisfare.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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