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LA VENDETTA DEL MARITO

By 14 Settembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

IL TRADIMENTO

 

                La passione per Franco mi aveva tradita…..ero diventata imprudente. Ci eravamo piaciuti subito in ufficio……..i suoi sguardi  mi avevano fatto capire che mi desiderava….mi spogliava con gli occhi…….mi tirava la fica guardandolo, le mutandine si potevano strizzare da tanto che gocciolavo….intanto lui senza farsene accorgere si metteva la mano in mezzo alle gambe, mettendo in evidenza che aveva un erezione mostruosa. Avevamo la scrivania uno di fronte all’altra….un giorno avevo la gonna corta che lasciava abbondantemente scoperte le mie gambe, che tenevo leggermente allargate quasi senza accorgermene……. Vidi che le stava guardando con cupidigia (le scrivanie davanti erano aperte……).Lo guardai anche io….in quel momento eravamo soli in ufficio……e lui sempre restando seduto tirò fuori il cazzo.  Lo vedevo perfettamente……se fosse entrato qualcuno non avrebbe visto niente, ma io guardavo, mi mordevo la labbra dalla voglia….quel cazzo ero stupendo….non ne avevo mai avuto uno così….altro che quello di mio marito. Cominciò a menarselo……avevo la bocca secca, volevo dissetarmi con quel cazzo, senza accorgermene mi toccai il perizoma…….era bagnato come se lo avessi  immerso in acqua insaponata….viscido, scivoloso, avevo macchiato dei miei umori anche la poltroncina su cui ero seduta….lo spostai con le dita e cominciai a infilarmele nella vagina…..era come metterle in una zuppa oleosa calda, le infilavo e gocciolavo, le estraevo e me le leccavo e poi un’altra volta mi tormentavo il clitoride e le labbra….. venni rapidamente…non potevo urlare per non farmi sentire, ma il cuore mi scoppiava nel petto mentre godevo…….

                Cosa mi succedeva? eppure ero una donna di 46 anni, sposata, certo non una santarellina…… di bell’aspetto, bionda, capelli corti, terza di seno, dicono molto carina, con un marito molto più bello di Franco….ma lui aveva un cazzo….un cazzo indimenticabile. Continuammo a lavorare come niente fosse, avevo l’animo in subbuglio……Venne l’ora della pausa pranzo e nessuno dei due si mosse…tutti uscirono e restammo soli in ufficio…….Mi disse “Elisa, vieni…” e mi portò nel bagno……  Subito mi tirai su la gonna e tolsi gli slip, lui abbassò i pantaloni senza toglierli…..il suo cazzo svettava sempre in tiro e duro…..non riuscii a dire nulla che già mi stava entrando nella fica….mi sedetti sul lavandino a rischio di romperlo (ci sarebbe mancata pure questa), ma non capivo più nulla……..Elisa, Elisa…che troia che sei, pensavo…..e lui sbatteva, sbatteva, un colpo dopo l’altro e godetti un’altra volta……..questa volta urlai……non c’era nessuno che mi potesse sentire…….durante l’orgasmo scivolai per terra ai suoi piedi…..emi ritrovai il suo cazzo davanti alla bocca….lo afferrai con le mani e mi meravigliai da tanto che era scivoloso…colmo ancora dei miei umori, ma lo presi in bocca e cominciai a succhiarlo sempre più avidamente. Lui continuò la sua chiavata…..non era più nella mia fica, ma nella bocca e mi sbatteva la testa contro il muro nella foga di andare dentro e fuori. Mi ritrovai contro il muro….ero immobilizzata mentre quel cazzo continuava a pomparmi la bocca e spingeva, col solo effetto di penetrarmi ancora di più in gola. Venne come un fiume in piena……si muoveva ancora dentro e fuori dalla mia bocca, ma senza uscire…..andava solo avanti e indietro mentre sborrava…..avevo già la bocca piena e le mascelle si erano gonfiate piene di sperma…….non volevo ingoiarla, non lo facevo mai, ma fui costretta a farlo per non soffocare…..ebbi quasi un conato mentre mi schizzava ai lati della bocca sul mento e le guance e non so quanta ne mandavo giù…e gli schizzi non si fermavano…..peggio di uno stallone….. Poi finì…..ero stravolta, gli occhi mi lacrimavano e il rimmel mi colava da tutte le parti, non so fino a dove si era spalmato il rossetto, ma so che ero piena di sborra da tutte le parti.

                Da allora l’ufficio fu la nostra alcova di amanti dell’ora di pranzo……lo facemmo sulle scrivanie, spesso nel bagno…….la bocca, la fica, il culo…..tutto era sua disposizione…… Un giorno mi propose di incontrarci fuori la sera…..il luogo doveva essere una sorpresa……ci saremmo inventati dello straordinario in ufficio. Emozionata come non mai attesi che mi indicasse il luogo dell’incontro con un sms……non un albergo, dove avremmo certo lasciato un segno del nostro passaggio, ma un locale fuori mano che era specializzato in incontri fra coppie clandestine. Aspettai fremendo il messaggio che puntualmente arrivò….era riuscito a prenotare e mi comunicò l’indirizzo. Cenammo in fretta con mio marito e presi la scusa che avevamo l’inventario da terminare, per cui sarei dovuta stare due o tre ore in ufficio anche dopo cena…….

                Corsi a prepararmi e stupidamente lasciai il telefono sul tavolo e mio marito lesse il luogo dell’appuntamento. Il locale era in periferia, ma lo raggiunsi in 20 minuti…….Franco mi aspettava sulla porta e mi portò dentro……luci soffuse e un’aria equivoca….era perfetto……Oltre alle sale dove c’erano coppie che conversavano o ballavano, c’erano una serie di stanze private da affittare, ma dove le coppie potevano essere viste per eccitare chiunque voleva essere eccitato. Non mi importava….mi guardassero pure……sono Elisa troia o se preferite Elisa cagna e vedrete cosa so fare con quel cazzo meraviglioso……

                Le stanze erano splendidamente arredate, piene di specchi dovunque e contenevano toys di tutti i tipi e gli oggetti più disparati….dalle bambole gonfiabili alle manette ai lacci per legare…..Presi un fallo finto enorme……uno di quelli che hanno la base adesiva che può essere posata in terra o da altre parti e puoi infilartiici sopra e chiavarti senza che si stacchi dalla base….ti segue nei movimenti ma rimane saldo con la sua parte adesiva……con le gambe piegate me le ero già infilato dentro la fica e succhiavo il cazzo di Franco contemporaneamente mentre vedevo già teste che ci spiavano dietro la grata. La porta si aprì ed entrò Marco mio marito……calò il gelo nella stanza.

                “Vestiti e andiamo” disse semplicemente. Mi accompagnò alla mia macchina e lui prese la sua e tornammo a casa…….mi aspettavo una scenata in casa, ma lui molto calmo mi disse che se non avevo intenzione di andare via di casa, l’indomani mattina dovevo  licenziarmi dal mio posto di lavoro. “Sai che non posso passare su a questa cosa….dovrai essere punita se vuoi restare con me…..e devi accettare la punizione senza chiedere”. Risposi che andava bene e lui mi disse che se ne sarebbe parlato il giorno dopo non appena fosse tornato dal lavoro…..questa notte mi lasciava la camera da letto e lui andava a dormire sul divano. Come potete immaginare passai una notte molto agitata e anche il giorno dopo aspettai di conoscere la mia sorte……la mattina mi licenziai per telefono e aspettai che lui tornasse dal lavoro.

 

LA VENDETTA

 

                “Quale è la punizione Marco?”.

                “Usciamo e lo vedrai”.

                Era quasi buio……l’autunno stava per arrivare…….uscimmo in macchina e arrivammo in una zona molto fuori mano dove c’era un grande piazzale che era una specie di parcheggio per tir e ci fermammo lì.

                Marco si diresse verso un grosso tir bianco,  un camion frigorifero che aveva all’esterno la   una nota marca di latticini, e bussò alla cabina……. “Pino, siamo arrivati….” Non sapevo che conoscesse un camionista….

                Lo sportello si aprì e fece capolino un essere che mi sembrava un primitivo…..se non fosse stato su un tir lo avrei visto bene come uomo delle caverne vestito di pelle mentre maneggia una clava……alto, barbuto, pancia prominente, trasandato, apparentemente sudicio…..

                “E’ quella?” si limitò a dire indicando me……Marco annuì e mi fece cenno con la testa di salire nella cabina. Io lo guardai con lo sguardo implorante….. quest’uomo no Marco, ti prego…lo dicevano i miei occhi che luccicavano….non volevo piangere, ma c’ero molto vicina…… “Sali” disse mio marito, ma io non mi decidevo…..Intervenne Pino con la delicatezza che mi aspettavo……mi prese per i capelli e cominciò a tirarmi…..mi faceva male, ma continuavo ad opporre resistenza mentre mi rendevo conto che era tutto inutile……le lacrime mi scendevano e quello ero convinta che mi avrebbe strappato ciocche di capelli per trascinarmi su, e allora per evitare il peggio salii.

“Cosa vuoi da me?”

“Veramente io non volevo nulla, ma è tuo marito che ti ha messa a mia disposizione…….ti devo provare…..la cosa più veloce ora è che mi succhi il cazzo”…aveva anche l’alito pestilenziale e puzzava di sudore…….

Allora la punizione era questa…..dovevo fare sesso con questo uomo primitivo….fargli un pompino per essere umiliata……guardavo Marco giù in strada……lui aspettava….che punizione era?  Un pompino…..

Mi voltai e Pino (mi pareva di averlo sentito chiamare così) si era già calato pantaloni e mutande sulle ginocchia e aveva il mano il suo uccello già duro……lo guardai e stesi la mano per toccarlo…..quel cazzo era in carattere col personaggio……non eccessivamente lungo, ma tozzo, molto largo alla base, un diametro enorme, fuori misura…..meno male che in bocca entrava…..da altri parti sarebbe stata dura…………

M accostai col viso e sentii un puzzo terribile di piscio e di formaggio….da quanto tempo non si lavava? Avevo già succhiato cazzi che magari non erano stati lavati da qualche ora e avevano odore di orina, ma questo emanava il puzzo di una latrina di stazione che era stata usata da centinaia di persone. Lo scappellai lentamente….alla base del glande aveva una crema bianca che si spandeva poi per tutto il cazzo….segno che non se lo lavava da tempo….dall’ultima sborrata i cui residui erano ancora lì, maleodoranti……l’odore di formaggio era penetrante……          

“Da quanto non ti lavi porco?

“Aspettavo te che mi facessi il bidet con la lingua” rispose ridendo e mi spinse la testa in basso e il suo cazzo mi si strofinò sulla faccia riempiendomi le labbra e la guancia di quella ricotta puzzolente….provai a girarmi, ma mi afferrò la testa con una mano , con l’altra mi premette le dita sulle guance costringendomi ad aprire la bocca e poi mi spinse giù fino a farmi penetrare il cazzo nella gola….non riuscivo quasi a respirare…..era troppo grosso…..con la bocca aperta al massimo mi entrava solo in parte e lui continuava a spingermi la testa verso il basso mentre si era leggermente reclinato col corpo e dava colpi di bacino verso l’alto……mi sentivo sfondare la bocca……il suo sapore era pari all’odore….mi veniva da vomitare…..

La cosa non durò più di qualche minuto…….la puzza, il sapore terribile…..la sborrata fu una liberazione…..anche quella fu in proporzione….gli schizzi caldi mi colpirono la gola e sentivo la sborra anche nel naso…come se dovessi uscire anche da lì…..lui non mollava la mia testa e fui costretta ad ingoiarne una parte per poter respirare. Mi levò la mano dalla testa e mi presero forti conati di nausea……mi voltai e mi sporsi dal finestrino per vomitare……non volevo che mi finisse tutto addosso. Mentre lo facevo Marco continuava a guardarmi impassibile, incurante delle mie sofferenze.

Aprii lo sportello per scendere e Pino mi disse “Dove cazzo credi di andare?”.Non era finita allora…..

Infatti vidi Marco aprire il portabagagli della macchina ed estrarne una borsa piena……era la mia. “Qui c’è una borsa con la tua roba……tutte le cose del bagno, biancheria intima, un po’ di vestiario, qualche soldo, la pillola anticoncezionale, ci dovrebbe essete tutto…… ti dovrebbe bastare per una quindicina di giorni fino a che stai insieme a Pino…”

 “Ma sei impazzito? Posso stare mai tutto questo tempo con questo animale?” e Pino sorrideva.

“Scegli….o con lui 15 giorni e poi torni casa a o te ne vai col tuo amante o dove cazzo vuoi per sempre…. In tutti i casi devi prendere la borsa….se non vai con Pino quando hai un indirizzo ti farò avere la tua roba….”

Non avevo scelta……presi la borsa e Pino ridendo mise in moto e partì…….l’immagine di Marco in piedi si allontanava dallo sguardo, lui restava impassibile ma io continuai a fissarlo fino a che non sparì all’orizzonte.

“Elisa….non preoccuparti…ci divertiremo noi due…..tuo marito mi ha pagato bene e mi ha detto che sei una zoccola e come tale ti devo trattare…..si è raccomandato….posso farti tutto quello che mi viene in mente, sarai la mia cagna, il mio cesso umano, …ah ah ah….”, la sua risata mi urtava particolarmente, ma non potevo fare niente…..Se volevo tornare a casa dovevo assecondarlo……….                                                                                      

 

PRIGIONIERA

 

Viaggiammo per un paio d’ore quando arrivammo ad una piccola casa di campagna sperduta…… vicino non c’era nulla, nessuna casa…..

“Siamo arrivati……..ora ceniamo e poi a nanna……bisogna alzarsi presto…devo fare un carico domattina…….”

Entrammo in casa…..rispecchiava il personaggio…..mobili sgangherati, sudicio dappertutto, il bagno in condizioni disastrose…….dovevo per forza dare una pulita per poterlo usare.

“Guarda cosa c’è in frigo e preparami qualcosa per cena……e anche per te si intende……i tuoi pasti sono pagati da tuo marito……non occorre che paghi tu in natura…” e giù una risata…..oltre che da puttana, dovevo fargli anche da serva a questo stronzo……..

Dopo la cena frugale, ero veramente stanca, a pezzi……mi detti una rinfrescata e poi andai nella mia cuccia…….in realtà era un lettino accanto al letto grande dove dormiva lui….una specie di branda che non mi consentiva di avere un po’ di privacy, poiché lui mi controllava a vista.

“Dai vieni qui”, mi disse quando era a letto anche lui..” mi è venuta voglia e una scopatina prima di dormire aiuta a riposare meglio….”

“Va a ffa’n culo” fu la mia risposta…..sentii che si alzava e veniva vicino al mio letto, mi prese per un braccio e con tutta la mano aperta mi mollò uno schiaffo che mi fece vedere le stelle…la gota mi bruciava e volli picchiare anche io, ma la sue mani mi bloccavano….era una morsa di acciaio che mi immobilizzava…… mi tirò per le mani e caddi giù dalla mia branda,  poi mi trascinò vicino al suo letto come se fossi una piuma……

“Ci monti da sola o devo adoperare le buone maniere?”. Montai sul letto e mi spogliai da me, prima che l’orco mi strappasse tutto di dosso.

“Quando sarai più gentile ti tratterò meglio….ora devi ancora imparare chi comanda”

Cominciò a toccarmi rudemente con le sue mani dovunque..…braccia, seni, cosce, fica, culo……era nudo e cominciò a strofinarmi il cazzo tra le labbra della fica…..non lo vedevo per via della sua pancia prominente, ma lo sentivo scorrere su e giù lungo le labbra e picchiettarmi il clitoride……avevo una sensazione strana……mi sembrava che mi si indurissero i capezzoli…..mi sentivo bagnata e infatti quel cazzone scivolava sempre più facilmente. Ad un tratto si posizionò sulla fessura e spinse……la cappella entrò….come era grosso…….mi sembrava che il mio vibratore fosse di dimensioni considerevoli, ma non era nulla in confronto a questo cazzo. Senza rendermene conto strinsi le ginocchia attorno ai suoi fianchi come spingendolo verso di me…….lui sorrise e iniziò la penetrazione……entrava piano, abbastanza delicatamente (cosa che non mi sarei aspettata), ma continuava il suo percorso senza fermarsi……..lui si allargava man mano che andava verso le palle, perciò ad ogni centimetro che entrava, anche io mi sentivo allargare…..ero elastica, ma non so dove sarei potuta arrivare…….sentivo che ero al massimo, non cedeva più….ma la fica ha mille risorse….lo accoglieva incredibilmente tutto…….le pareti della vagina erano piene e il movimento di dentro e fuori mi sembrava sempre più piacevole……oh mamma….non ci credevo….mi stavo eccitando, il cazzo di quel panzone mi stava portando su di giri….

“Dai…dai…porco…sfondami….fammi venire……palla di lardo, maiale…..” e lui continuava a sbattere…. Raggiunsi l’orgasmo…non me lo aspettavo nella condizione in cui ero……ma lo raggiunsi….e fu anche molto piacevole ed intenso…… Avevo eccitato anche lui perché ad un tratto lo sentii sborrare……la vagina era piena e dilatata e non riusciva a contenere anche la sborra, che cominciò a fuoriuscire lungo l’asta del cazzo…….lui lo tirò fuori e come sospettavo me lo infilò in bocca tutto gocciolante di sperma per farsi ripulire……puzzava sempre, ma questa volta mi sembrò più piacevole.

“Elisa troia….cominciamo ad andare d’accordo…….” Si alzò e mi stavo per alzare anche io per lavarmi, quando mi prese la mano e mi ammanettò alla spalliera del letto……

“Ehi…lasciami libera….devo pisciare”

“C’è un vaso sotto al letto….ci arrivi…..voglio dormire tranquillo così son sicuro che non scappi…. Buonanotte”.

Dovetti fare buon viso a cattivo gioco e cercai di dormire.         

La mattina sveglia all’alba….Pino doveva caricare il camion e distribuire il prodotto a vari supermercati. Io ero costretta o a seguirlo o a restare in casa ammanettata…..chiaramente preferivo uscire, almeno mi svagavo un po’…. Pino mi fece passare per camionista, come il secondo autista e mi ci potevano anche scambiare….ero vestita come un maschiaccio, non tanto pulita perché dal giorno prima non avevo potuto neppure farmi una doccia, struccata, spettinata, non ero molto sexy…… Perciò tutto il giorno lo aiutai a caricare e a scaricare…….in fondo non avevo più un lavoro e potevo prendere questa cosa come una strana vacanza…… Fino al pomeriggio inoltrato continuammo a fare le consegne, poi tornammo a casa.

Ero stanca e avevo bisogno di una doccia, ma la cosa più urgente era scaricarmi la vescica……mi sedetti sul cesso e cominciai a pisciare…….puntuale lui venne subito in bagno, attirato dal suono dello scroscio…..in un attimo era nudo e si menava l’uccello…..

“Troia, fammi vedere come pisci…..sollevati un po’”. Io mi sollevai dalla tazza e continuai a pisciare…..ora mi sentivo di avere di più il controllo della situazione….lui menandosi il cazzo si avvicinava sempre di più….mi si inginocchiò davanti, tirò fuori la lingua e la pose sotto il mio getto bollente…..ah…. ora ero io a comandare…mi spostai e gli diressi il getto in bocca….lui non si scompose e ingollò tutto quanto cominciando a leccarmi mentre facevo le ultime gocce….mi ripuliva con la lingua….lo faceva molto bene…avevo smesso di pisciare, ma gocciolavo ancora……ero fradicia come una cagna in calore….era vero allora che ero una puttana…gli stavo impastando la lingua con la poltiglia che seminavo copiosa mentre lui mi aveva afferrato il clitoride con le labbra dandomi sensazioni meravigliose, come piccole scariche elettriche.  Si alzò e mi baciò sulla bocca……aveva il sapore del mio piscio, ma ormai mi piaceva tutto, anche se puzzava dell’orina che gli avevo versato addosso. Mi trascinò dal cesso al letto e mi ci buttò letteralmente sopra……mi disse di mettermi a quattro zampe e io ubbidii.

“Elisa Elisa…….tu non sei solo troia, se un puttanone sfondato da casino scadente, adesso ci divertiamo un po’……”. Senza tanti complimenti mi infilò il cazzo nella fica, questa volta lo fece entrare tutto insieme e cominciò a cavalcarmi……la sensazione era sempre la stessa…era enorme e mi sentivo lacerare….la lubrificazione abbondante non bastava, ma a poco a poco il piacere superava il dolore…

Mi sentii fresco sul buco del culo…….ci stava sputando su e spalmava la saliva…….piano piano sentivo lo sfintere ammorbidirsi e dilatarsi quando lui mi infilò un dito senza tanti complimenti e cominciò a ruotarlo…….gli dissi che mi faceva male e allora aumentò la quantità di saliva, ma cazzo, non aveva nemmeno un lubrificante !!! Cosa mai pensavo che potesse avere quella bestia…….mentre ero immersa in queste riflessioni le dita che mi introdusse diventarono due e quasi senza accorgermene mi ritrovai le mie a titillarsi il clitoride e accarezzare le labbra…..cominciavo a sentire qualcosa……..

Intanto quelle dita mi allargavano il culo a dismisura e sentii trafficare…….mi pareva che quelle dita stessero per diventare tre….mi afferrò le tette con le mani e si accostò col bacino……l’ano si stava allargando troppo……oddio, forse avrebbe ceduto, avrei sanguinato lacerata……mi resi conto che le dita non potevano essere….le mani erano tutte e due sulle mie tette….allora era……nooooo….quel cazzo mostruoso nel mio culo non poteva entrare, provai a protestare, ma mi arrivò uno schiaffo sulla natica talmente forte che mi tolse il respiro…….per il dolore rilasciai muscoli per un istante e lui approfittò per fare entrare tutta la sua cappella. Mi cedettero le ginocchia e mi trovai piegata in avanti con le spalle poggiate sul letto e il culo in alto, non volendo in quella posizione ero ancora più aperta e riuscì ad infilare un’altra porzione di cazzo. Lentamente prese a fare dentro e fuori, cercando di penetrare dentro sempre di più…….il dolore era quasi insopportabile….speravo finisse presto quella tortura….. Misi le mie mani sulle chiappe e le allargai più che potevo……volevo aprirmi il più possibile per farlo entrare e farlo finire….così sarebbe cessata anche la mia pena….  “Metti ancora saliva, stronzo, se non mi fai male”.

E lui ne mise copiosa intorno all’asta che era piantata per metà nel culo e così riusciva ad entrare sempre di più…..ad un certo punto supposi che fosse entrato tutto perché si fermò e cominciò un piacevole su e giù. Allungai la mano di sotto e sentii le sue palle ballonzolanti…….decisamente era tutto dentro…… ritirando la mano mi sfiorai la fica…..era un lago denso….e mi fermai lì…cominciai a toccarmi ed era molto piacevole sentirsi così piena dietro…..il dolore era passato per fare  posto ad una specie di estasi  da masturbazione…..non pensavo più a Marco, a Franco, pensavo solo a quel grosso cazzo piantato nel mio culo e senza rendermene conto me la menavo furiosamente, così arrapata che in breve venni con un orgasmo prolungato…….tremando e sussultando…..il mio ano vibrava e si apriva e richiudeva  mentre godevo, dando a lui la sensazione che lo stessi segando con lo sfintere.  Prese a muoversi velocemente anche lui  avanti e indietro….continuava a pomparmi aria nel culo e in quella posizione inevitabilmente ad un certo punto l’aria fuoriuscì  con un rumore disgustosamente forte…..                                                                                        

“Troia, mi scorreggi sul cazzo” disse pompandomi ancora più forte, quando mi arrivò un’eruzione di lava nelle viscere……stava sborrando a getti  talmente violenti che temetti potessero arrivarmi in gola, poi lo tirò fuori e fu una liberazione perché mi sembrava di essere stata impalata, ma come al solito cercò la mia bocca per pulirsi…….vidi quel cazzo gocciolante sborra che non era molto pulito…io non ero molto pulita dentro il retto e tentai di opporre resistenza, ma non ci fu niente da fare……me lo mise in bocca con tutto quello che si portava dietro.

“Vacca…..senti il sapore del tuo culo..ti piace?”

Mi era arrivato quasi in gola quando uscì e tornò alle mie spalle e nuovamente spinse contro il culo…..la sborra mi colava fuori e fece da lubrificante, perché in un attimo me lo piantò di nuovo dentro fino in fondo, dal momento che non si era ancora mollato. Perchè lo aveva rimesso lì? Ma lo capii subito….. sentii un liquido caldo schizzarmi dentro…..mi stava pisciando nel culo…..un clistere di piscio…non finiva mai……”Basta, non ne posso più” ma lui rideva e continuava. Quanta ne aveva?…..

Non ce la facevo proprio più……..mi divincolai e mi alzai….lui stava ancora pisciando e l’ultimo getto me lo presi addosso quando mi alzai, ma corsi verso il bagno per liberarmi da quel piscio e sborra che mi riempivano le viscere……mentre ero sul water lo sentii ridere e mi si inumidirono gli occhi per la rabbia dell’umiliazione subita, anche se avevo goduto come poche volte nella mia vita.

 

ESIBITA

 

La mia vita andava avanti così, mi sentivo una schiava. Di giorno dovevo aiutarlo al lavoro, pranzi veloci fuori e cene in casa che dovevo preparare io…..da cameriera e tuttofare poi diventavo una schiava sessuale pronta a soddisfare ogni suo capriccio…..ormai mi ero abituata al suo puzzo e alla sua sporcizia, e stavo diventando sudicia anche io. Avevo quattro cose da mettere addosso per non parlare della biancheria intima ridotta all’osso, che era costretta a non indossare se volevo lavarla e fare asciugare, oppure dovevo portarla più giorni. Non si stancava di ripetermi che Marco gli aveva raccomandato di considerarmi il suo cesso umano e lui si atteneva alle disposizioni per cui era stato pagato.

Ero dolorante perché avere addosso il bestione non era impresa da poco……il suo cazzo devo confessare che era stupendo, così grosso e abile, ma il mio culo era devastato…….mi bruciava in continuazione, forse avevo delle piccole lacerazioni e non avevo niente con cui alleviare il dolore……con la fica andava meglio, anche se la sentivo un po’ in fiamme…figuratevi che mi doleva anche la mascella dalla foga con cui me lo metteva in bocca. Lo pregai di farmi andare in una farmacia perché avevo bisogno di qualche pomata lenitiva e anche se titubante acconsentì.

Era passato solo qualche giorno da quando era cominciato questo incubo, ma mi sembrava un secolo…….e poi non capivo ancora il senso di questa punizione….. secondo Marco essere abusata da questo gorilla avrebbe spento i miei desideri di evasione? Improbabile……

Ma ero in ballo e dovevo ballare……

Un pomeriggio arrivammo ad un deposito per scaricare della merce……..era fuori mano nella estrema periferia un po’ defilato nella zona industriale…….uno degli ultimi pomeriggi caldi di fine stagione, prima che arrivasse l’autunno. Nel deposito c’erano quattro persone in tutto, due italiani, un nero e un rumeno (li conobbi più tardi). Al solito aiutai Pino a scaricare mentre gli altri con un carrello posizionavano la merce nel capannone……quando finimmo quello che era il caporeparto ci invitò a prendere un caffè o qualcosa da bere nel refettorio provvisto di aria condizionata…..

Pino mi presentò come la sua aiutante e poi tranquillamente come se niente fosse se ne uscì dicendo “….ed è anche il mio cesso umano, la mia schiava sessuale..”. Si fece il gelo nella stanza……io ero imbarazzatissima, azzardai pure un sorriso quasi a significare che lui stava scherzando, ma lui rincarò la dose “Se volete potete approfittarne…..”.

Ora tutti gli uomini mi guardavano con cupidigia….non ero certo provocante, maglietta sudicia, pantaloni, cappellino da baseball, ma l’aria sexy non mi abbandonava mai, me lo dicevano tutti, ero un bel bocconcino qualunque cosa indossassi……..gli uomini presero ad avanzare verso di me….io ero già contro il muro e non potevo arretrare……avevo paura, ma allo stesso tempo provavo un a certa eccitazione. E Pino buttò lì l’ultima incoraggiamento: ” Questa troia avrà già la fica fradicia scommetto….provare per credere…”.

Mi circondarono e presero ad accarezzarmi…….avevo otto mani addosso che mi toccavano, mi sollevavano la maglietta, mi abbassavano la tuta…….quel giorno non avevo biancheria intima……era ad asciugare….sembrò un invito…..mi baciavano sul collo, uno già mi succhiava i capezzoli, avevo mani sul culo, sulle tette, dita nella fica che come aveva detto Pino gocciolava (ero proprio una vacca allora….).

Mi sollevarono di peso e mi stesero sul tavolo……erano già nudi e avevo un panorama fatto di cazzi tra cui uno nero niente male…….uno di loro mi stava già leccando la fica mentre l’altro con l’uccello cercava la mia bocca…….altri due li avevo in mano e li muovevo……non avevo mai provato questo…..dovevo essere fradicia in una maniera esagerata…..mi eccitava terribilmente avere quattro cazzi da svuotare….cinque con quello di Pino se avesse voluto partecipare. Cominciarono a penetrarmi anche poco delicatamente…. incuranti di farlo un po’ alla volta….mi girarono, mi rivoltarono, ero in ginocchio con uno che mi scopava nella figa e uno che lo faceva nella bocca mentre segavo gli altri due…..poi uno si mise sotto di me penetrando nella mia vagina fino alle palle, mentre un altro cominciò ad armeggiare col buco del culo….io accettavo tutto mentre spompinavo a turno gli altri due che avevo davanti. Mi fermai un attimo…….chi era che mi stava devastando il culo? Era il cazzo nero come temevo…….non mi era mai capitata la doppia penetrazione ed era una cosa meravigliosa……piena davanti e dietro contemporaneamente, con stantuffi alternati…….e la bocca se la contendevano gli altri due, mentre con la coda dell’occhio vidi che Pino se lo stava menando di brutto….era inutile per lui sgomitare, tanto mi aveva tutta per sé quando voleva…..

Non so quanto rimanemmo lì……forse mezz’ora o un’ora…..ma dopo cinque minuti cominciarono le prime sborrate…..la prima la ricevetti nella fica, la seconda in bocca e la terza nel culo….i cazzi giravano e tutti volevano provare tutto……ognuno metteva il cazzo dentro la sborra dell’altro, ma questo non li turbava minimamente, anzi…….continuavano a farmi cambiare posizione e ad infilarmi i loro uccelli instancabili….il grosso cazzo nero era lucidissimo, prima per i miei umori, poi perché era ricoperto dalla sborra degli altri che aveva raccattato o dalla fica o dalla bocca. Ora ero supina con le gambe appoggiate sulle spalle di uno di loro che mi chiavava sudando copiosamente e sentivo i suoi spruzzi bollenti in fondo alla vagina, contemporaneamente avevo la testa ciondoloni giù dal tavolo e un altro faceva su e  giù nella mia bocca che veniva riempita di sborra una seconda volta……..non sapevo più se l’altra l’avevo ingoiata o mi era scivolata addosso…..ora nella posizione in cui ero a testa in giù non potevo certo ingoiare nulla per cui mi uscì tutto dalla bocca e mi colò sul naso, sulle guance, sugli occhi…..riuscii a sollevarmi e a tossire, quando venni stesa a pancia in giù e un altro cazzo mi venne infilato in bocca, per non parlare dell’altro che mi entrò dentro il culo fino in fondo e in breve sborrò……..

Ero esaurita, stanca, tutti i miei buchi fiammeggiavano dal bruciore, avevo avuto un paio di orgasmi….tutti e quattro avevano voluto penetrarmi dappertutto e ancora li vedevo menarselo sul mio viso………erano in due che lo stavano facendo….. avevo ricevuto sperma due volte nel culo, due volte in figa e in bocca…….poteva bastare…ma quelli continuavano a segarsi…uno si accostò…mi fece aprire la bocca e cominciò ad emettere schizzi bianchi non violenti, che si adagiavano sulla lingua e me la riempivano……..inevitabilmente mi cominciò a colare fuori dalle labbra mentre l’altro, vedendo la mia bocca occupata pensò bene di venirmi sulle tette, che poi impastai rendendole così tutte appiccicose……

Erano venuti due volte per uno…poteva bastare, ma il nero era più potente……si stava segando sopra il mio viso…non me ne ero accorta e venne con getti lunghi e prolungati che andarono dai capelli alle tette…ero una maschera di sborra…viso e corpo ricoperti….e arrivò anche Pino che a furia di segarsi stava venendo anche lui……riuscì a centrarmi la bocca e il naso, turandomi una narice, e mi chiuse anche un occhio con l’ultimo getto…… Finalmente finirono…….era ridotta veramente un cesso umano. Colavo sborra da tutti i buchi e ne avevo sul corpo, sulla braccia, sulle gambe e perfino sui piedi.

“Come faccio ora a pulirmi?” chiesi. Per tutta risposta il caporeparto mi disse che sarebbe andato a cercare Maria. Maria? E questa chi era?

Dopo pochi minuti tornò con una donna minuta, di mezza età, col camice blu delle donne delle pulizie. “Questa è Maria……..è lesbica, ma adora la sborra dovunque sia….ci penserà lei….”

Subito Maria si mise all’opera…..prima si inginocchiò davanti ai 6 maschi e leccò bene la punta dei loro cazzi ancora gocciolanti, poi venne verso di me che ancora sdraiata e con espressione libidinosa mi sussurrò “ti pulisco io” e subito prese a leccarmi. Devo dire che la sua lingua era abilissima, cominciò dai piedi e salì sulle gambe, sempre leccandomi le gocce di sborra che mi ricoprivano copiose. Si soffermò a lungo sulla fica e sul buco del culo e la sua lingua saettante mi procurava nuove scosse……ero piena di sperma che si riversava fuori in grande quantità, e lei la raccoglieva tutta senza mancare di farmi fremere ogni volta che mi passava la lingua sulle labbra e sul clitoride. Con disinvoltura passava a succhiarmi i capezzoli e a leccarmi il viso e la bocca…….era un’idrovora aspirante e raccoglieva anche quella che si stava per seccare, insaziabile tornava poi spesso alla figa da dove il flusso sembrava inarrestabile, mescolato ai miei umori che mi colavano copiosi…….All’ennesima succhiata di clitoride esplosi i un orgasmo liberatorio, che mi fece tremare e sussultare per un po’……. Alla fine si leccò anche le labbra….non ero certo come uscita dalla doccia….ero ricoperta di saliva, ma perlomeno la parte appiccicosa era stata tutta da lei ingoiata.

Mi diede un bacio leggero e se ne andò….. Hai visto Maria!!!….

Nei giorni successivi continuai a fare da schiava a Pino…..ogni giorno voleva fare sesso….era instancabile…..e ogni giorno voleva prendermi in un modo nuovo……ormai mi ero abituata al suo cazzo…..mi aveva allargata dappertutto…….anche il culo mi faceva meno male…..per qualche giorno ebbe l’idea di legarmi al letto…..mani legate alla spalliera di sopra e piedi (con le gambe spalancate) alla spalliera di sotto. Ero completamente immobilizzata e mi poteva aprire la figa a volontà…..praticamente ero posizionata a X…….ero spaventata all’idea di non potermi muovere, ma non è successo mai niente di anomalo, a parte che dopo avermi scopato in genere si metteva in ginocchio sulla mia faccia e mi chiavava in bocca…gli piaceva muoversi su e giù col bacino, mentre il cazzo dall’alto mi finiva in bocca…..e veniva anche abbandonandosi su di me…..allora sì che mi sentivo soffocare dall’uccello e dalla sborra che in quella posizione mi finiva direttamente in gola…….

Una volta mentre ero legata invece di sfoderare al solito quel cazzo puzzolente, cominciò ad accarezzarmi la figa con le dita, su e giù……io ovviamente gli riempivo la dita di crema bianca, ma lui scivolava dentro e fuori sempre di più…….due dita, poi tre, poi quattro…..sentivo che cominciavo a dilatarmi a dismisura, nemmeno se dovessi partorire. Radunò le dita e le strinse, posizionando il pollice al centro della mano……..sempre facendo dentro e fuori arrivò ad infilare metà della mano……mi ero abituata al suo cazzo che in effetti non era molto più piccolo, ma certo era meno grosso della mano. Mi rilassai e scivolando tra i miei umori, la mano finì di entrare…….Gli presi il braccio….che sensazione meravigliosa avere la mano dentro, è una cosa che non si può descrivere…..Mugulavo mentre lui cominciava a ruotare quella mano da destra a sinistra e viceversa.  Cominciai a masturbarmi quella fica dilatata, tesa, col clitoride appuntito come l’acciaio…..e lui ruotava sempre quella mano che mi violentava…..era dentro fino oltre il polso…..la mia mano si muoveva sempre più veloce e sentii l’orgasmo che arrivava. Ebbi come un lampo nel cervello, una luce che quasi mi accecò pur avendo gli occhi chiusi…..ero travolta dall’orgasmo….la mia mano non si fermava…..la sua mano non si fermava…..tremai e sussultai come posseduta dal demonio, il godimento si succedeva a ondate, non capivo più niente e squirtai…….un getto improvviso ed incredibile, di una violenza indescrivibile, che lo colpì in pieno, ma che andò oltre il letto……volevo stringere le gambe, ma non potevo perché ero legata……..continuai  a tremare non so per quanto. Il mio primo fisting mi aveva sconvolta.

 

LE MESTRUAZIONI

 

Nella seconda settimana mi vennero anche le mestruazioni……..ero felice perché almeno avrei avuto qualche giorno di tregua, ma non fu proprio così…..

Temevo che Pino sarebbe stato il tipo a cui importasse inzuppare il biscotto anche nel mestruo, ma per fortuna non gli piaceva……rimaneva la bocca purtroppo e in quei giorni fu lei l’oggetto del piacere.

Il primo giorno mi sottopose ad un pompino estenuante…….non finiva mai…..si tratteneva per non venire per farlo durare il più possibile e ad un certo punto mi doleva talmente la mascella che non ce la facevo più……presi a menarglielo con la mano, ma per fortuna era alla fine e venne copiosamente….non importava se mi spruzzava in faccia o in bocca……..mi bastava che finisse questa tortura.

Il giorno dopo mi apprestavo a risucchiarlo vincendo il disgusto per il suo perenne cazzo sudicio, quando mi disse che voleva cambiare……..si girò e si mise in ginocchio col capo steso sul letto, il culo in alto, le gambe allargate e l’uccello che in quella posizione pendeva verso il basso. “Ora mi lecchi il buco del culo e lo insalivi per bene mentre mi meni il cazzo, poi mi massaggi la prostata”. Hai capito il porco? Ero costretta a fare anche questo…… Lui si allargò le chiappe con le mani, perché era molto peloso e l’ano non si distingueva……io mi avvicinai molto titubante…..se il cazzo era sempre puzzolente, figuriamoci il culo. Infatti puzzava disgustosamente, potete immaginare di che………..”Puzza troppo Pino” provai ad obbiettare.  Lui sorrise ghignando…… “Guarda che ti lego e ti fermo la testa e la bocca (naturalmente aperta) , poi mi siedo col culo sulla tua faccia e ti scorreggio in bocca e se mi va ci faccio anche dell’altro…..sei o non sei il mio cesso?”. Mi conveniva fare come voleva lui………..cominciai a leccarlo timidamente, poi sempre più convintamente……..in fondo il sapore era sopportabile. Gli leccavo anche le palle che avevo di fronte al mio viso, mentre con le mani mungevo il suo cazzo penzoloni come si munge il latte ad una mucca. Sputavo su quello sfintere e gli spingevo la saliva dentro il culo col dito e vedevo il muscolo allargarsi e stringersi nell’eccitazione dei gesti che compivo. Quando il mio dito cominciò ad entrare facilmente, presi il toy anale che avevo visto nel cassetto del comodino e glielo cacciai tutto dentro il culo in una sola mossa…..finalmente potevo staccare la mia bocca da quel buco di culo disgustoso…….il sapore mi sarebbe rimasto nel cervello anche se mi fossi lavata la bocca 100 volte……..lo menavo e spingevo contemporaneamente dentro e fuori dal culo quel piccolo manganello…….gemeva, gli piaceva sicuramente, fremeva, tanto che cominciò a menarselo da solo……sempre in ginocchio con le spalle sul letto e il culo in alto, dove io lo stantuffavo instancabile.  E’ inutile dire che la cosa eccitò anche me…mi toccai e mi trovai la figa che gocciolava….presi  a toccarmela, poi a ravanarmela sempre più in fretta……..mi toccavo il clitoride e mi masturbavo sopra l’assorbente.

“Vieni sotto….presto…” mi disse. Lui non cambiò posizione e mi trascinai supina sotto di lui…sotto le sua gambe piegate……lui continuava a menarselo, ma sotto c’era il mio viso….il cazzo era verticale sopra la mia bocca…..la sega la vedevo a pochi centimetri dal viso……ogni tanto con la mano gli spingevo il giochino nel culo quando stava per uscire….ma non resistetti più……venni anche io gemendo, chiusi  gli occhi e aprii la bocca in un grido silenzioso mentre l’orgasmo mi avvolgeva…..la sua mano si muoveva sempre più veloce sul cazzo e in quel momento sborrò………io godevo mentre ricevevo gli schizzi bollenti in faccia…….. qualcuno mi andava in gola, ma non capivo niente……quel sudicio maiale aveva la capacità di farmi godere come non mai, di farmi perdere il controllo……

Al solito ero tutta sudicia di sborra e mi disse “Ti pulisco io”. Mi portò nel bagno, era seminuda, mi fece entrare nella vasca e prese a pisciarmi addosso……rimasi a bocca aperta dalla sorpresa, mentre lui me la faceva in bocca e in faccia e mirava anche alla fica.

Smise e mi disse “Puliscimelo ora, asciugamelo”. Con disgusto presi a leccarlo, le gocce di piscio mi andarono in gola……. “Succhialo ora…”. Lo ingoiai e lui mi prese la nuca spingendola verso il suo ventre….. mi trovai immobilizzata…giusto lo spazio di fare avanti e indietro per qualche centimetro, quando il maiale riprese a pisciare all’improvviso……lo schizzo caldo e acre mi colpì la gola……volevo ritrarmi ma mi teneva immobizzata contro di sé….riuscii a divincolarmi perché avevo anche la bocca piena, le gote gonfie come un pallone e riuscii a spostarmi un poco, giusto in tempo per fare uscire tutto,ma fu un attimo perché già era col cazzo in bocca e pisciava di nuovo premendomi il capo più forte…….per non affogare fui costretta a bere…..mi teneva per i capelli ora e non avrebbe esitato a strapparli se mi fossi ribellata.

Le mestruazioni mi finirono, ma dissi che avevo degli strascichi per far riposare un po’ la fica e il culo, che erano ridotti in uno stato pietoso.

Di giorno continuavano i nostri viaggi di lavoro e un pomeriggio ebbe un’altra delle sue pensate. Eravamo in ritardo ad un appuntamento ed eravamo sulla statale senza possibilità di fermarsi……..vidi che mi guardava mentre guidava.

“A cosa stai pensando, porco?”

“Vedi Elisa cesso mio, sto pensando che mi scappa di pisciare tremendamente e non riesco più a tenerla”.

“E a me che me ne frega?”

“Ho una soluzione, ma ti coinvolge…….ti chini e mi prendi il cazzo in bocca mentre guido, io piscio un po’, smetto e tu la sputi fuori dal finestrino, poi ne prendi dell’altra e così via fino a che non ho finito…..poi ti do una mentina per levarti il sapore”

“Tu oltre che maiale sei proprio scemo se pensi che lo faccio…”

“C’è un’altra possibilità”

“Quale?”

“Tiro fuori il cazzo, con una mano lo piego verso di te, mi scappa talmente che viene fuori un getto violento che ti fa la doccia, tutta vestita come sei……..rimani qui ad asciugarti all’aria e puzzerai di latrina per tutta la giornata…….che ne dici?”

“Che scelgo la prima…….brutto stronzo maiale….”

Lui sorrise, si abbassò la lampo dei jeans e lo tirò fuori……ogni volta che lo vedevo ne rimanevo piacevolmente colpita….mi abbassai e lo presi tutto in bocca…….subito fui colpita dal getto caldo del piscio….questa volta non era violento, ma sgorgava tranquillo……mugulai quando avevo la bocca piena e lui smise……mi alzai, mi sporsi dal finestrino controllando che non ci fosse nessuno e sputai…. Poi mi chinai nuovamente, lo ripresi in bocca e presi la seconda rata di piscio………otto volte lo feci, prima che mi dicesse che non ne aveva più.

A quel punto potete capire che la mia bocca era diventata veramente un cesso e gli chiesi la mentina per rinfrescarmela. Si mise a ridere a crepapelle, mi afferrò la testa e me la abbassò sul suo cazzo…..me lo mise in bocca un’altra volta…….questa volta non pisciava…..si era eccitato e voleva dell’altro. Ormai ci convivevo con quell’uccello nella bocca, ero rassegnata e lo ciucciai e pompai con tutta la foga possibile, perché la cosa finisse presto e così fu……..sborrò con tutti i sentimenti e con la bocca piena mi sporsi a sputare per l’ennesima volta…… Questa volta non si trattava di liquido però, quindi buona parte rimase appiccicate sulla portiera del camion quando sputai……chi se ne fregava?…..

La mia bocca era fetida……sempre più simile a una latrina….

“La mentina?”

“E’ nel cassettino davanti a te…”

 

CONCLUSIONE

 

Le due settimane erano passate……..l’ultimo giorno si avvicinava…….è inutile che vi racconti quante altre volte con dolore mi fu infilato quel tronco d’albero nel culo, nella fica e in bocca……la crema della farmacia era quasi finita, ma se i miei buchi non avessero avuto un po’ di riposo non mi potevo riprendere……camminavo a gambe larghe…….ero in fiamme come la vecchia sposa delle barzellette dopo la prima notte di nozze…….mi sentivo bruciare, sventrata, massacrata………una dosa massiccia di cazzo così enorme avrebbe lacerato chiunque…….

L’ultimo giorno mi riaccompagnò nel parcheggio dove mi aveva prelevato……….scesi traballante sulle gambe con la mia borsa di indumenti che erano da buttare….non sarebbero mai più venuti puliti.

Dal Camion Pino mi salutò “Bella Elisa, cesso mio adorato…..se vuoi ritornare sono sempre qui”,

Non risposi nemmeno, vidi  Marco che mi aspettava……..quando gli andai vicino fece una smorfia di disgusto.

“Ma come puzzi!….”

“Ti sei raccomandato di trattarmi da cesso….e lui ti ha preso in parola….”

Montai in macchina e ci avviammo verso casa…….Mio marito un effetto l’aveva ottenuto, non volevo prendere cazzi per un bel po’….basta….. In seguito mi sarei vendicata di lui……Prima era solo cornuto, adesso non so più cosa poteva essere……aveva per moglie una troia, una vera vacca che aveva fatto le peggiori cose, cose che lui non immaginava nemmeno. Si, avevo ceduto a Franco in ufficio, ma avevo fatto cose normali…….ora gli tornava indietro una pervertita, un puttanone incredibile, una succhiapiscio……..niente a che vedere con l’Elisa di prima……contento lui.  Per prima cosa volevo un bagno rigeneratore, poi riposo per riprendermi in pieno, poi la pace con Marco…..ora sapevo mille segreti per tenerlo in pugno e farmi perdonare e poi……..se volevo ripassare qualcosa, potevo sempre fare un giretto da Pino……ormai sapevo dove stava.

Franco….il tuo uccello non valeva un cazzo e anche tu Marco…..insomma…quello di Pino è un’altra cosa effettivamente….ed è anche più porco, più degno di me. Beh….ora mi rilasso poi ci penserò……….

 

 

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