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L’Accoppiamento Reale con mia cugina Nada – Capitolo 3: L’incontro segreto

By 15 Marzo 2020Maggio 3rd, 2020No Comments

Premessa:
Questo è il racconto di una fantasia che non si è voluta realizzare. L’incontro con mia cugina Nada, come sarebbe potuto avvenire nel modo più idoneo alle nostre condizioni di oggi, tanti anni dopo quei tempi della discoteca, con lei sposata e con famiglia. Il termine “Venere Nera” è riferito al colore dei suoi capelli. Per saperne di più, leggere il primo capitolo.

Capitolo 3: L’incontro segreto

Da quando mi sono trasferito all’estero vedo la Nada sempre più raramente. Nel frattempo i miei nonni non ci sono più e le occasioni per soffermarmi nel suo paesino si limitano a massimo 3-4 giorni, una volta all’anno. Lei però è meravigliosa come sempre e mi piace come sempre. Ogni volta che la vedo è sempre splendida, ma si vede che non è contenta della sua vita in generale. La vedo ormai così raramente, che in quelle poche volte non posso fare a meno di comunicarle quanto mi piace e quanto sia speciale. Forse per scoraggiarmi un po’, mi dice che per lei il sesso è all’ultimo posto. Ma come può esserlo per una Venere come lei, che sprizza “sesso” e femminilità da tutti i pori? Ammesso che sia vero, dato che lei quando vuole è molto brava a fingere, una come lei potrebbe dirlo solo se non avesse mai trovato chi la sappia apprezzare e valorizzare per com’è veramente e per quanto vale.
Un giorno ho voglia di sentirla e la chiamo al telefono. La sento più scontenta del solito e dopo una breve chiacchierata mi chiede:”Senti, ma quando ripassi qui a tirarmi su il morale?”. “Nada… per te vengo lì quando vuoi. Ma se vengo, vengo lì solo per te…”. “Come sarebbe?” mi chiede lei. “Adesso che non ci sono più i miei nonni non posso più trovare motivi per fermarmi lì in paese. Se passo di lì da solo, devo per forza stare quasi tutto il tempo nel paese degli zii. Io invece vengo lì per te, non per loro… Se vuoi io vengo, ma senza farlo sapere a nessuno. Se vuoi posso venire per 2-3 giorni o un fine settimana e mi fermo però in un albergo a Bologna… Possiamo vederci lì se vuoi, sennò non c’è altro modo…”. Dopo alcuni secondi di silenzio lei risponde, con tono improvvisamente più serio, ma sensuale: “Marco… non so se…” e dopo una lunga pausa “Sì, va bene, possiamo fare così…”. Mi viene un colpo, non posso credere di poter stare in tranquillità con lei, in una segreta camera di albergo.

La sento un po’ giù, così decidiamo di vederci il prima possibile, anche se è solo una visita lampo. Ci mettiamo d’accordo per un fine settimana di 15 giorni dopo. Sarei arrivato il sabato pomeriggio tardi ad Bologna e ci saremmo incontrati lì, nella sera. Lei inventa la scusa che sarebbe uscita con una sua amica che abita ad Bologna che non vede da molto tempo, così sarebbe potuta tornare molto tardi, fra le loro confidenze varie. Io sarei ripartito la domenica pomeriggio.
Ci incontriamo dopo cena alle 9 e mezzo alla stazione, che non è lontana dall’albergo dove sto. Mentre la aspetto nell’atrio sono molto teso, mi sembra impossibile di essere lì per incontrare lei…
Poco dopo la vedo arrivare. E’ bellissima… indossa quei jeans azzurri che sfoggiano la linea delle sue gambe favolose. Il giubbetto leggero, bianco, si apre sulla sua camicia di un rosa quasi violetto, molto femminile. I suoi capelli neri  scendono sulla fronte e sulle spalle dandole quell’aria seducente e sensuale che solo lei ha.
Le vado incontro e ci stringiamo in un caloroso abbraccio. Le mie braccia scivolano sotto il suo giubbetto aperto. Questa volta ci stringiamo molto di più di più che nei soliti saluti di rito… dall’emozione non riesco a dire niente, quasi mi lacrimano gli occhi solo per il sentirla così stretta fra le mie braccia in quel momento… Questa volta è lì per stare da sola con me, e probabilmente faremo l’amore. “Nada…” riesco solo a dire.
Ci scambiamo i due baci sulle guance, ma questa volta dopo il secondo bacio gliene do uno anche sulle sue morbide labbra. Solo in un’altra occasione tanti anni prima l’avevo baciata fugacemente sulle labbra, dopo che mi aveva riaccompagnato a casa in macchina. Come quella volta, ho sentito un calore ed una morbidezza diversi dalle labbra di altre donne ed il mio battito è salito alle stelle. La Nada è veramente qualcosa di speciale per me. Questa volta però le sue labbra meravigliose rispondono al mio bacio, quasi timidamente. Con il battito alle stelle gliene do un altro, poi un altro, poi un altro più lungo e le nostre labbra si baciano dolcemente a vicenda. E’ la prima volta che ci baciamo veramente sulle labbra. Mi sembra di sognare… le nostre bocche si schiudono insieme e le nostre lingue si incontrano e si accarezzano per la prima volta. Mi sembra proprio un sogno. Ci guardiamo per un istante e le dico avvicinandomi all’orecchio “Nada dimmi che è vero… è una vita che aspetto di baciarti…”. Lei mi stringe e dice solo “Marco…” e mi da un piccolo bacio vicino all’orecchio. Restiamo abbracciati per qualche istante, comunicandoci che il bene che ci vogliamo è qualcosa di speciale.

Il tempo è poco, la voglia di stare insieme è tanta e potrebbe essere rischioso farci vedere in qualche locale della città, dove invece avrei voluto andare per scaldare un po’ l’insolita atmosfera. Così usciamo dalla stazione e ci incamminiamo verso l’albergo. Mentre camminiamo ci raccontiamo un po’ le ultime nostre cose ed io non riesco a smettere di ammirare quanto sia bella. Le nostre mani si sfiorano. Prendo la sua mano e la tengo mentre camminiamo. Quel contatto mi fa accelerare di nuovo il battito. Camminare tenendola per mano me la fa sentire per la prima volta come se fosse veramente la mia donna… mi sento strano, è bellissimo camminare con lei tenendola per mano, mi fa provare sensazioni  dimenticate… le stesse che avrei provato se avessimo 20 anni o ancora meno. Così, mentre ridiamo e scherziamo parlando un po’ dei vecchi tempi, le dico “Nada, ti voglio tenere come se fossi la mia ragazza…”. Con un braccio le cingo la vita sulla camicetta e lei mi mette il braccio sulle spalle attorno al mio collo. “Ecco, così…” dico ridendo io. Mi sembra veramente di sognare mentre la tengo così stretta a me. Sentire il suo corpo a contatto lungo il mio fianco mi fa salire il battito all’impazzata. Per la prima volta la sento come mia. Siamo in una stretta via semibuia. I suoi capelli sfiorano il mio volto facendomi sentire il loro profumo…
“Nada sei stupenda, è troppo bello tenerti così…” le dico. Ci fermiamo, lei si mette di fronte a me e dice “Marco, perché sei così dolce con me?”. “Perché? Perché ti amo Nada…” e porto le mani ai lati del suo volto, passandole fra i suoi capelli,  “…ma ti amo in un modo tutto particolare, che vale solo per te…”. Mi avvicino e ci baciamo profondamente, mentre con le mani le accarezzo i lunghi capelli dietro la nuca. Le mani scendono per stingerla meglio a me… una mano si ferma sul suo fondoschiena,  premendo il suo corpo contro di me.
“Dio quando sei bella Nada…” mi esce automaticamente dalla bocca, mentre la guardo nei suoi magnifici occhi  sovrastati dalla sua frangetta nera…”. “Smettila, non sono una meraviglia…” mi dice, quasi come se non ci credesse davvero. “Ah, no?” rispondo io. “Allora perché sono venuto fino qui solo per te…” , “Mi dispiace, ma adesso che posso dirtelo liberamente, te lo sentirai dire un sacco di volte…”. “…cosa?” chiede lei. “Che sei una meraviglia…” , “Dopo tutti questi anni che te lo voglio dire…”. Lei mi abbraccia e mi dà un bacio. A braccetto come prima riprendiamo a camminare. L’albergo è poco distante.
Io mi sento tutto strano… camminare con lei stretta a me come non avevo mai fatto. Entrambi sappiamo che non molto più tardi staremo facendo l’amore in un letto tutto per noi, mi sento strano come se fossi in un sogno, ma questa volta è vero.

Poche decine di metri e arriviamo all’albergo. Mentre saliamo le scale il mio battito sale alle stelle… Mi dico “E se non fosse vero? Se fosse solo un sogno? Tra poco mi sveglierò”. In quello stato confusionale arrivo alla porta della camera ed entriamo. Nel momento in cui chiudo la porta dietro di me e siamo immersi nel silenzio della camera, vengo scosso da un tuffo nella realtà. Ci togliamo i giubbotti e mi rendo conto che è reale. Sono veramente lì con lei, la Nada. Ci addentriamo nella camera. E’ molto accogliente, con la moquette ed un grande letto con un morbido copriletto bianco. In mezzo al letto alla base dei cuscini, ci sono due cuscini rossi a forma di cuore, che avevo portato io proprio per accompagnare il mio primo congiungimento con la Nada, tanto desiderata da sempre…
Lei li nota subito e dice: “Quelli erano lì?”, “No, li ho portati io. Volevo che ci fosse qualcosa di dedicato a te in questa stanza… li avevo messi in valigia.”. “Ohh.. Marco…” mi dice lusingata…
Le poso le mani sulle spalle, mentre la ammiro per tutto il corpo, dai suoi lucidi capelli neri, ai suoi occhi irresistibili, la camicetta rosa, le sue gambe favolose fasciate dai jeans che seguono la curva voluttuosa del suo pube…

– Dio Nada quanto sei bella…. mi fai impazzire come ai tempi della discoteca…

Le dico in impazzendo dai palpiti del mio cuore per l’emozione. Prima che lei risponda ci abbracciamo e la mia bocca si fonde con la sua in un bacio profondo… Le nostre lingue penetrano nelle nostre bocche più che possono, si accarezzano a vicenda con forte desiderio, mentre i nostri respiri sono affannati dall’eccitazione…

Lei mi avvolge con le braccia attorno al collo ed io la stringo forte a me da dietro la schiena… Le carezze delle nostre lingue  fanno scoccare scintille di un piacere nuovo, mai provato prima e che ci strappa piccoli gemiti a vicenda… Le mie mani scorrono lungo la linea sensuale del suo corpo, scorrono su e giù lungo i fianchi, sfiorando ai lati i morbidi seni… Mi stacco dalla sua bocca e comincio a baciarla affannosamente dappertutto sul volto, mentre lei cerca di fare lo stesso con me… Scivolo sul collo affondando fra i suoi capelli… Il profumo eccitante che sprigionano mi manda in estasi… bacio affannosamente ma con delicatezza la pelle delicata del suo collo fantastico… lei sospira e geme dolcemente, soprattutto quando le bacio i lobi delle orecchie…
Le mie mani scendono sulla parte bassa della schiena e premo il suo bacino contro di me… il mio membro è completamente eretto, allungato lungo l’inguine… e preme in fuori all’altezza della tasca. Lo guido contro il suo pube meraviglioso… Quel contatto mi provoca un brivido di piacere e senza volerlo comincio a premermi ritmicamente contro di lei e dico fra gli ansimi:

– Oddio Nada, mi fai scoppiare…

Lei sospira intensamente premendosi a me… Le mie mani si fermano ai lati dei suoi seni sfiorandone la morbidezza… dopodiché si portano davanti, appoggiandosi in pieno sui seni… Mi sembra impossibile di poterli toccare, li accarezzo da sopra la camicia esplorandoli con le dita su tutta la superficie. Il suo respiro tremola, interrotto da piccoli lamenti di piacere, mentre cerco i suoi capezzoli, che diventano sempre più percepibili sotto le mie carezze…
Il mio membro teso e compresso sotto i pantaloni è a contatto con la sia coscia, dandomi sussulti di piacere.

Lentamente mi abbasso, mentre con le mani seguo il profilo del suo corpo. Le mie labbra scendono sul collo baciandolo, giù fino al primo bottone della camicia, poi scendo baciando la morbidezza del suo corpo, scorrendo con le labbra ed il naso sui suoi vestiti… Giungo sul suo pube e sento il profumo proibito del suo sesso che attraversa i jeans… una vertigine di emozione e di piacere mi fa girare la testa… con le mani sui suoi fianchi, mi premo al massimo contro di lei, spingo il naso in mezzo al suo sesso ed inspiro più che posso quella fragranza afrodisiaca, rilasciata dalla sua fica ormai eccitata, il cui profumo viene trattenuto e diffuso dal suo proibito boschetto nero…
La pressione del mio naso sopra il clito la fa sobbalzare ed emettere un dolce ma deciso gemito “AAhh…!”, mentre tiene le mani dietro la mia nuca.

– MMmmmhhhh… Dio Nada che profumo!! …che profumo di fica!!
esclamo io.

– Ohh… Marco…

Mi devo allontanare col naso da lì, per evitare che la mia eccitazione faccia accelerare troppo le cose, così prendo a baciare lentamente la morbidezza delle sue lunghe cosce, scendendo fino al ginocchio.

Mi sollevo e ci accompagniamo sedendoci abbracciati sul letto. Un mio braccio è immerso fra i suoi capelli neri e l’altro sul suo fianco…

– Nada sei bellissima…

Sono le uniche parole che mi escono automaticamente ogni volta che la guardo nel suo viso bellissimo, divino… ma la concitazione mi impedisce di mettere insieme altre parole.

– Marco come mi fai sentire…
Mi dice lei con tono dolce.

– Nada… non sai come mi fai sentire tu…

Ci sdraiamo sulla schiena, siamo distesi sul letto fino alle ginocchia. Ci baciamo, mentre con le mani accarezziamo i nostri corpi, per la prima volta con il desiderio di scoprirci di più. Le mie mani giungono sulle cosce fantastiche… le accarezzo timidamente, da tanto che desideravo toccarle… quel contatto mi manda alle stelle… le sue cosce sono così sode ed eccitanti che mi eccitano solo a vederle fasciate dai pantaloni… il mio pene si contrae dal piacere ad ogni dolce pressione delle mie dita sulla morbidezza dell’interno delle cosce, avvolte dai jeans… ad ogni contrazione mi escono gocce di miele trasparente… la parte dei miei slip a contatto con il glande è ormai completamente bagnata del mio lubrificante, prodotto per scivolare dentro di lei…

Nel frattempo siamo quasi interamente saliti sul letto. La mia mano accarezza le sue cosce con sempre più decisione ed affonda sempre più nella loro parte più morbida e calda, vicino al suo sesso… dolcemente, ma con desiderio, il mio palmo di posa in pieno sul suo sesso e le dita si premono sulla vulva e sotto il monte di venere… Lei emette un gemito intenso e apre maggiormente le cosce come per riflesso, offrendo il suo sesso interamente alla mia mano.
A quel contatto con la morbidezza del suo sesso, che sento per la prima volta, mi esce un forte gemito…

– Ohhh… Nada… mi sembra impossibile di toccarti….

Mentre la bacio ovunque sul collo e sulla bocca, la mia mano accarezza la sua montagnetta proibita… con la mano posta di taglio, scorro sulla lunga fessura che si avvalla dolcemente in mezzo ai suoi pantaloni facendola gemere e sobbalzare al contatto col suo clito…
Poi con movimenti circolari premo le dita sopra la fessura della vulva, scorrendo lungo tutto il suo sesso…
Lei ondeggia il bacino, mentre dolci gemiti le sfuggono fra i sospiri… Io sono eccitatissimo ormai.

– Ohhh Nada mi fai impazzire…

mi porto sopra di lei assestandomi fra le sue gambe, che mi accolgono come per farmi entrare in lei… Non appena il membro duro sotto i pantaloni si preme contro la morbidezza del suo sesso, una scossa di piacere mi scuote tutto il corpo facendomi urlare un gemito enorme…

– Mmmhhhmmm….

Per la prima volta provo quel contatto così intimo e desiderato… automaticamente comincio a muovermi come in un amplesso…. la mia asta affonda e scorre con brama lungo lo spacco dei suoi jeans, a volte con tutto il lato inferiore dell’asta, a volte con il glande “gommoso” che urta sul clito facendola gemere e sobbalzare il bacino… siamo abbracciati e stretti come se stessimo facendo l’amore…  gemiamo e ansimiamo carichi di eccitazione, non vorrei mai smettere, da quanto tempo ho desiderato sentirmi a contatto con lei… il tempo mi sembra fermo. Ogni movimento sulla sua morbidezza voluttuosa mi fa impazzire di piacere. Il glande mi prude dalla voglia di entrare in lei… I suoi sospiri ed i movimenti del suo bacino mi portano alle stelle. I nostri respiri lasciano presagire un orgasmo ormai vicino…

– Ohh… Nada basta, sennò vengo…
Le dico scivolando indietro sul suo corpo allontanando i nostri sessi.

Mi metto di fianco a lei, a 69. Mi porto con la faccia sul suo sesso e mi tuffo sulla sua patta morbida… con le mani divarico maggiormente le sue cosce… bacio e mordicchio delicatamente la morbidezza del suo sesso, sopra i jeans… il suo profumo è da sballo.

– Ohhh Marco…

Rimango ad esplorare con la bocca ed il naso la sua patta e a contemplare il profumo fantastico che trapassa dal cavallo dei pantaloni, sul suo spacco…

Sento lei abbassarmi la cerniera ed estrarre il membro dai pantaloni con le sue dita affusolate.
Emetto un gemito solo a sentirlo fra le sue dita. Mentre premo il naso nello spacco della sua vulva sento un intenso calore avvolgermi il glande. Urlo un forte gemito come un verginello che non è mai stato toccato. La Nada se lo era infilato in bocca con una grazia incantevole! Siccome mi aveva parlato di un rapporto difficile col sesso, non mi sarei aspettato questa iniziativa da parte sua. Il lungo gemito mi fa interrompere per un istante la contemplazione del suo sesso da sopra i pantaloni.
Sento il calore bagnato della sua lingua avvolgersi attorno al mio glande, scivoloso del lubrificante che mi aveva abbondantemente bagnato. Io gemo come un verginello e lei geme nell’assaporare l’abbondante miele della mia eccitazione per lei. Il mio bacino comincia a muoversi lentamente avanti e indietro come per chiavare la sua bocca, mentre lei tiene le labbra ben chiuse tutto attorno e la sua lingua avvolge il mio glande dolcemente. I lenti scivolamenti fra la sua sua lingua ed il suo palato mi fanno impazzire. Altre gocce di miele mie escono e lei geme in segno di apprezzamento.
Mi giro completamente con lei sopra di me a 69. Sono ben 4 giorni che non sborro… La mia testa è fra le sue cosce, immersa fra la sua morbidezza e la sua fragranza di femmina, ancora coperta dai jeans… Mi sento scoppiare. Lei mi sbottona i pantaloni liberando per bene il  membro e lo accoglie di nuovo nella sua calda bocca… Il mio primo orgasmo con lei lo vorrei avere profondo nella sua vagina, ma ho paura che l’incanto di quel momento possa svanire come nei miei sogni. Allora non freno il piacere e voglio lasciarmi venire nella sua bocca, come un verginello… Lascio montare l’orgasmo con naturalezza, sento il piacere crescere fino al punto di non ritorno ed annebbiarmi la mente. Mi stringo al suo bacino voluttuoso premendomi con la bocca contro il suo sesso, inclino leggermente la testa per poter respirare e urlando come un pazzo vengo nel calore della sua bocca… Sento getti enormi spruzzare contro la sua lingua calda e riempirle la bocca. Lei geme insieme ai miei getti, tenendo la bocca chiusa…

– Mmmmhhhhmmm….   Mmmmmhhhh….   Mmmmmhhhh…   Mmmmmhhhh….

Dopo vari fiotti voluminosi le sue labbra si aprono leggermente, mentre lei inghiotte il seme che le schizza profondo, e un fiumiciattolo di sborra cade sulla mia pancia. Lei richiude le labbra sigillandole di nuovo attorno alla mia asta che continua a sborrare e pulsare. Lei geme e succhia tutto il mio seme fino alla fine del mio orgasmo. Io urlo oscenamente mentre vengo, è il mio primo orgasmo con lei, e dentro la sua bocca!
Appena mi riprendo le dico: “Oddio Nada, non potevo resistere, mi hai fatto impazzire…”. Non ci posso credere, sono venuto nella bocca della mia Venere Nera!
Mi giro e la bacio leccando il mio seme abbondante che era ancora nella sua bocca e sulle sue labbra. Una fusione sublime.
Scendo con la bocca sulla patta del suo sesso, le abbasso la cerniera e lo spiraglio lascia intravedere le mutandine… sono di pizzo rosso ed il nero del suo boschetto segreto traspare intenso, a meraviglia…
Infilo il naso nella cerniera aperta e inspiro profondamente. La fragranza del suo sesso senza i jeans di mezzo si sente  molto più intensa e mi fa impazzire…

– Oddio Nada che profumo meraviglioso!!
esclamo in preda all’eccitazione non più contenibile…

Il movimento dell’aria che inspiro profondamente la fa gemere per la sensazione di freschezza che si genera sul suo bagnato…
Le slaccio il bottone dei pantaloni e li apro scoprendo quasi totalmente le mutandine che velano il suo nero… mi sento impazzire… Le sfilo i pantaloni e mi libero dei miei…

La ammiro sdraiata sul letto con indosso solo la camicia violetta e le mutandine… La camicia è leggermente tirata su e lascia completamente scoperte le mutandine. E’ una visione di un’eccitazione indescrivibile… I suoi capelli neri si posano sulla camicia. Sotto il pizzo rosso delle mutandine splende il suo nero proibito… Il mio membro si riprende presto dall’orgasmo impetuoso nella sua bocca e si impietrisce di nuovo.

– Dio Nada sei una meraviglia, mi fai impazzire… non sai quanto ho solo immaginato di vederti così…

Mi porto sopra di lei e ci stringiamo… il mio sesso duro ed eretto sotto gli slip si poggia sul suo pube, emetto un gemito incontenibile ed i nostri sessi si toccano per la prima volta separati solo dalle nostre mutandine bagnate…
In confronto a come sono abituato a vederla, è come se fossimo completamente nudi… Lei è abbandonata ai miei baci sul collo, che bacio e accarezzo con la lingua. Sentire con la lingua la pelle delicata e morbida del suo collo è meraviglioso, non smetterei mai…

Le slaccio i bottoni della camicia, la apro ed accarezzo i suoi seni, coperti dal pizzo rosso… accarezzo tutto il suo busto. Lei si solleva ed infila le mani sotto la mia maglietta… le sue dita affusolate mi accarezzano il petto, stuzzicandomi i capezzoli, che mi mandano brividi di piacere.
Le tolgo la camicia e lei mi sfila la maglietta. Adesso sono solo in mutande, mentre lei indossa solo mutandine e reggiseno… Lei guarda i miei slip protusi in fuori dal mio pene impaziente di entrare in lei… e mi fa un invitante sorriso malizioso.

Ci abbracciamo e lei si siede accovacciata su di me cingendomi con le gambe. Ci baciamo profondamente, mentre con le mani le accarezzo la schiena, passando poi davanti sui suoi capezzoli turgidi, sotto il reggiseno…
Il nostri sessi si sfiorano, si toccano. Il suo pube comincia a muoversi contro la mia asta sui miei slip bagnati, mentre ci stringiamo continuando il nostro bacio.

– Nada, da quanto desidero stare così con te…

Porto una mano fra le sue gambe, le accarezzo le mutandine proprio in mezzo allo spacco e davanti al suo ingresso. Quando con le dita percepisco il duro gonfiore del suo clito, lei geme e si preme contro la mia asta.
Le slaccio il reggiseno liberando finalmente i suoi seni… Li accarezzo passando i capezzoli turgidi fra le dita, tra i nostri sospiri…
Sento gocce di miele fuoriuscire dal mio glande. Vorrei toglierle le mutandine ed entrare subito in lei, in quella posizione, accogliendola seduta su di me… ma no, voglio ammirarla ancora in tutto il suo splendore… Ci sdraiamo ed io mi sollevo per guardarla… E’ indescrivibile la meraviglia di lei con indosso solo le mutandine di pizzo, distesa su quel letto bianco, con i suoi capelli neri che poggiano sui due cuscini rossi a cuore…

– Oh Nada… sei una meraviglia… sei proprio una dea da fecondare…

Mi sfilo gli slip liberando la mia asta in aria, con la punta tutta bagnata di miele…

– Oh Marco…
Dice lei con voce eccitata, consapevole che la mia asta ormai fra poco sarà dentro di lei…

Mi porto sopra di lei stringendoci in un abbraccio, mentre la punta del mio sesso sfiora il suo corpo lasciando tracce del mio miele sulle sue cosce meravigliose, sulle sue mutandine e sul suo ventre.
Con un gemito affondiamo nelle nostre bocche. Accarezzare la sua lingua nella sua bocca è meraviglioso, una fusione delle nostre anime. E’ fin dall’adolescenza che desidero baciarla così. Non smetterei mai, non toglierei mai la lingua dal contatto con la sua e dal calore della sua bocca… mentre la mia asta nuda sfiora la pelle vellutata del suo ventre, dandomi contrazioni di piacere.

Scendo baciando il suo collo meraviglioso, lo lecco interamente, inebriato dall’eccitazione. Lei geme e sospira offrendolo alla mia bocca. Giungo sui lobi delle orecchie, li avvolgo nel calore della mia lingua e li ospito interamente in bocca, mentre lei si contorce dal piacere e si bagna sempre di più…
Le distendo un braccio al di sopra della testa per tendere il suo seno e renderne la pelle più sensibile. Con la punta della lingua percorro in cerchio la pelle delicata che circonda l’areola… piccoli gemiti le sfuggono. Il capezzolo si erige e si indurisce… lo accarezzo sulla punta, lei geme un “Aaahhhh….”, poi la lingua scende dalla punta ed accarezza l’areola contratta, percorrendola in cerchio, sfiorando i bordi del capezzolo. Lei si contorce sulla schiena, gemendo dolcemente.

– Oooohh Marco… mi fai impazzire…

Bacio i suoi piccoli seni, estremamente seducenti… li accarezzo con passione con la lingua, come aspettavo di fare fin dall’adolescenza, quando a volte d’estate la vedevo in giardino in costume, con quel corpo e quella fica da sega immediata… Accarezzo i seni sfiorandoli con le labbra in tutta la superficie per poi scorrere i capezzoli eretti fra le mie  labbra bagnate… li risucchio in bocca delicatamente e ne accarezzo la punta con il lato inferiore della lingua…

Poi scendo e mi soffermo a lungo sul suo ventre… con le labbra scorro delicatamente sulla pelle vellutata, solleticandola e facendo dolcemente sussultare il ventre dal piacere, mentre lei sospira e mi accarezza ai lati del volto… quando la lingua penetra nel suo ombelico lei geme e si contare, mentre la lingua solletica in profondità il suo buchino sensuale…
Scendo sulle mutandine ormai completamente profumate dall’eccitazione del suo sesso… Non smetterei mai di baciare le mutandine sopra la morbidezza ed il profumo del suo boschetto nero…

– Oh Nada, sei il mio sogno….

Con le dita solletico i suoi fianchi, facendo scorrere le unghie con leggerezza sulla sua pelle vellutata. Lei si ondeggia premendosi con le mutandine bagnate sulla mia bocca… affondo il naso nel bel mezzo della sua fessura… un fremito le scuote il corpo… inspiro il suo profumo di femmina che mi fa impazzire… mordicchio la sua vulva gonfia di eccitazione e con la lingua tasto le mutandine umide del suo miele…

– Ooohhh Marco…. mmhhm….

Geme scossa dal piacere. Le vorrei sfilare subito le mutandine ed affondare la lingua nel suo pozzo di miele, ma voglio godermi ancora una volta lo spettacolo offertomi dalla visione del pizzo rosso che vela il suo nero…
Il mio volto si trova fra la morbidezza delle sue cosce, la mia bocca si scosta dalla vulva per baciare l’interno delle sue cosce meravigliose, che mi hanno donato così tanto piacere solo accarezzandole timidamente una volta, a casa sua…
Bacio le cosce dolcemente e le mordicchio in tutta la lunghezza, mentre lei sospira e si offre maggiormente alla mia bocca… Le accarezzo ripetutamente con la lingua da cima a fondo…

– Ohh Marco…

Le sollevo una gamba, la poso sulla mia spalla e mi abbraccio alla sua coscia baciando il suo polpaccio. Ridiscendo leccando e baciandole la coscia lungo il lato posteriore. Quando giungo contro il materasso risalgo verso L’interno coscia …finché la mia bocca si ritrova di nuovo a contatto con la morbidezza della sua vulva, ricoperta solo dalle mutandine… Non posso più aspettare di scoprirla… il sogno più atteso da una vita è qui adesso.
Intrufolo le dita lungo l’inguine, ai lati delle mutandine… I dorsi delle dita percepiscono per la prima volta la morbidezza dei suoi riccioli neri… Quei profumati riccioli neri che immagino fin dall’adolescenza ogni volta che ammiro i suoi splenditi capelli, altrettanto neri… è un richiamo naturale, un richiamo di fertilità… il più intenso richiamo sessuale che conosco…

Quando i miei dorsi passano sul clitoride gonfio e teso, una scossa di piacere la pervade lanciando un gemito “AAhhh….” Le dita scorrono lentamente giù… i polpastrelli incontrano il denso bagnato che ha impregnato le sue mutandine, mentre i dorsi sfiorano per la prima volta la sua carne morbida e bagnata…
La desidero così tanto ringraziare per quel contatto, che corro su subito a baciarla, mentre tutta la mano si infila dall’alto completamente sotto le mutandine, in un nostro grande gemito…
Le mie dita si immergono fra le sue labbra intrise di miele, dischiuse come petali di carne… a quel contatto, liberiamo entrambi un altro forte gemito… Il mio primo contatto di dita col suo sesso… Mi sembra un sogno… le mie dita scorrono su e giù lungo la sua fessura fradicia di miele dalla voglia di me, arrivando fino a solleticare il clito per poi tornare giù… lei geme e ondeggia dolcemente i fianchi…
Le mie dita intrise di miele si soffermano sul clito gonfio, lo avvolgo fra le dita e lo massaggiano dolcemente, scoprendone la punta ed accarezzandola con delicatezza…

– AAAHHHhhh….!

un intenso grido di piacere si libera nell’aria e lei ondeggia i fianchi energicamente… Infilo l’anulare completamente dentro di lei e tocco per la prima volta la morbidezza della sua vagina…

–  AAAhhhhh….  Marco mi fai venire!
– No, aspetta…
le dico io.

Vorrei che il dito arrivasse fino in fondo, sentendo tutto quel canale profondo e morbido… Non posso credere di toccare la sua carne più intima… Massaggio brevemente le pareti della vagina, lei quasi si ruota su un fianco dal piacere.
Ma non volevo farla venire con il dito la nostra prima volta… Afferro i lati delle mutandine e le sfilo via. Lei solleva leggermente il bacino per lasciarle sfilare meglio…

La visione di lei completamente nuda davanti a me mi fa palpitare come non mai… La sua bellezza indescrivibile, il suo corpo meraviglioso… il suo sesso sovrastato da quel nero intenso, sotto cui si aprono i suoi petali lucidi di miele, sprigiona una voluttà indescrivibile…

– Nada sei un’orchidea da fecondare…

– Oh Marco… mi fai impazzire…

Non posso resistere al richiamo del suo miele… con le mani le spalanco le cosce e la mia lingua sprofonda fra i petali della sua vagina… la testa mi gira nel sentire il sapore del suo nettare, sognato da una vita… è un sapore nuovo, unico, mi fa impazzire i sensi. Dopo decenni ormai, sto assaporando il sesso della mia Venere Nera… La lingua scivola e si immerge fra le labbra completamente aperte, che si aprono dinanzi al suo pertugio del piacere… Non appena la mia lingua si preme nell’ingresso della sua vagina, lei geme fortemente e porta le mani sulla mia nuca…
La lingua comincia a scorrere lentamente fra i petali scivolosi delle piccole labbra, protese come le ali di una farfalla. Carnose, le afferro delicatamente fra i denti e le mordicchio… La punta del clito spunta come un cono dal piccolo prepuzio che lo protegge… Accarezzo con la lingua quella punta e la risucchio delicatamente in bocca, cullandola con la lingua… lei grida e con le mani accompagna la mia nuca nei movimenti circolari…

– AAaaahhhh Marco!

Lancia un forte grido di piacere. Mi sarei preso cura di ogni angolo del suo clito fino a farla esplodere di piacere, volevo però che il suo primo orgasmo con me lo avesse con me dentro di lei, a suggello della nostra unione…
Mi allontano dal suo sesso per ammirarla ancora una volta nella sua nudità segreta, desiderata da una vita…
Sono posato sulle ginocchia, la mia verga si espone completamente eretta nell’aria, si offre con la punta gonfia e lucida diretta verso l’alto, come per portare omaggio a quell’apoteosi di voluttà. I suoi petali di carne schiusi offrono la sua vagina a me… fra il luccicare del suo miele…

– Ohh Nada, sei una dea da fecondare… prendimi Nada sono tuo…

– Oohh Marco prendimi…

Con un gemito mi calo su di lei all’altezza del suo ventre, avvolgendola con le braccia… le sue cosce voluttuose sono aperte per accogliermi… le ginocchia sono appena sollevate per espormi meglio la sua vagina schiusa…
Risalgo e quando giungo con il volto alla base del suo collo, sento la punta scivolosa del mio glande giungere sulla morbidezza dei suoi petali bagnati. Mi sembra di sognare…
Avanzo appena. Il mio glande gocciolante di piacere scivola fra le piccole labbra aperte, che lo avvolgono solleticandomi la pelle tesa, che lo copre solo parzialmente ormai.

– MMMmhhh.…
– AAAhhhh….

gemiamo insieme a quel contatto celestiale… Il mio glande seminudo è avvolto dalle sue piccole labbra bagnate… E’ una vita intera che aspetto quel contatto con la sua intimità.

Sento davanti a me il lieve restringimento che segna l’ingresso della sua vagina…
Avanzo ancora, il mio glande penetra in lei… il restringimento dell’ingresso lo massaggia scoprendolo completamente… Il mio glande denudato è totalmente immerso nel suo calore…

– AAAHHHHAAAaa!!!
– OOOoohhhhhhh…..

gridiamo insieme il piacere indescrivibile di quel primo contatto intimo dei nostri sessi nudi…

Rimango per un istante fermo così, con il mio membro immerso per metà nella sua vagina… Mi stringo a lei e avanzo ancora. I nostri nettari fanno scivolare i nostri sessi l’uno dentro l’altro senza la minima resistenza… il membro si immerge completamente in lei, toccando il fondo della sua vagina meravigliosa….

– OOOOooohhhhhhh…….
Libero incontrollato un lunghissimo e profondo grido di piacere…

– AAAaaahhhhh……
Lei mi accoglie dentro di lei con un intenso e voluttuoso grido …

Sento il mio pene venire avvolto da un calore strano, diverso dal “solito”. Sarà l’emozione indescrivibile di essere dentro la “mia” Nada, ma tutto sembra diverso e surreale. Rimaniamo per un attimo fermi così, per gustare quel contatto così profondo e intimo fra i nostri corpi fusi insieme, come se fossero uno solo. Anche le nostre menti sono fuse insieme… Non ci posso credere, adesso sono dentro la Nada e non è un sogno… sento veramente il mio pene duro come il marmo circondato dal calore della sua vagina… La mia verga pulsa dal piacere in quel pozzo di miele, contraendosi ad ogni minimo movimento dei nostri corpi stretti, nell’abbraccio più intimo che ci siamo mai concessi…

– Oddio Nada… sono dentro di te…

Lei ansima mentre mi accarezza la schiena e cominciamo lentamente a muoverci… le nostre lingue sprofondano nelle nostre bocche e la sensazione della fusione totale dei nostri corpi è indescrivibile…
Lo scorrere del membro duro come il marmo avvolto nel calore della sua carne più intima mi provoca sferzate di piacere indescrivibili… ad ogni massaggio della sua vagina il mio glande sembra gonfiarsi sempre di più… ad ogni movimento mi sembra di essere all’inizio dall’orgasmo, ma voglio che arrivi il più tardi possibile…
Il piacere forte ed indescrivibile che provo ad ogni movimento immerso nella sua vagina, mi fa ricordare che questa volta non sono dentro di lei in un sogno…

– Ohhhhh Nada ti amo…

– Ohh Marco, prendimi…
mi dice lei ansimando…

Affondo la lingua nella sua bocca in un intenso bacio, dopodiché scivolo alternamente sui lobi delle orecchie e li prendo interamente in bocca… li accarezzo con la lingua facendola scuotere dal piacere… la lingua si infila nel sensibile buchino del suo orecchio come per penetrarlo, facendola tremare e dai brividi e gridare dal piacere….

– AAAAHHHHhhh…. Marco mi fai impazzire!!

grida lei con i capezzoli eretti come chiodi dai brividi…

– Ohh Nada tu mi fai impazzire, meraviglia che non sei altro… sei la mia meraviglia…

Le lecco tutto il collo e lo bacio con passione…
Le nostre dita si intrecciano e le nostre mani si stringono, fra le fitte di piacere che percorrono i nostri corpi. Ci guardiamo intensamente, è un contatto totale fra noi.

Il suo collo è così liscio e profuma così tanto di femmina, che non mi stancherei mai di leccarlo… Lei piega in dietro la testa per esporlo meglio alla mia bocca ed io la sollevo leggermente sotto le spalle, affogandomi sul suo collo come un forsennato.
Il suo bacino ondeggia voluttuosamente con il mio membro affondato fino infondo dentro di lei. I colpi del suo pube che sbatte contro il mio mi sollecitano la prostata, coadiuvando l’orgasmo che si fa sempre più vicino…

– Nada, se ti muovi così mi fai venire…
Lei si stringe ancora più a me… Io mi tiro leggermente indietro col bacino in modo da poter scorrere la verga per un tratto più lungo. Ad ogni affondo del membro la mia lingua accarezza il suo collo disteso, dalla base fino in cima… talvolta risalgo il suo mento per affondare nella sua bocca…  Ad ogni “pennellata” della mia lingua sul suo collo, un nostro lamento di piacere ci accompagna come in una danza…

– Ohhh Nada sei una Venere del piacere… sei una Venere del sesso…

Mi sollevo leggermente da lei ed ammiro la mia asta marmorea e lucida immergersi e riemergere fra le sue cosce, sotto il suo boschetto nero che ondeggia amplificando la voluttà del suo pube ondeggiante… E’ una visione da orgasmo immediato!
Aumento l’ampiezza dei movimenti estraendo completamente la verga, fino ad carezzare con la punta le sue ali di farfalla schiuse e poi riaffondare completamente in lei, a ripetizione. Voglio assaporare il piacere incontenibile di penetrare in lei, godendo ogni volta del passaggio fra i suoi petali e del massaggio nel varcare l’ingresso della sua vagina…
Lei geme sempre più intensamente e con le mani ben premute sul mio sedere mi accompagna a sé come per assicurarsi che non vada via da lei. Sentire le sue mani sul mio sedere che mi attirano contro di lei mi fa impazzire.
Vorrei cambiare posizione ma non riesco a interrompere quel godimento nel penetrarla. L’attesa di trovarmi dentro di lei è stata talmente lunga che non voglio rompere l’incantesimo. Lei anche non sembra desiderosa di altro in quel momento. Poi riprendo con ampi movimenti immerso in lei… I lenti massaggi del mio glande contro la sua vagina fermano la concezione del tempo e ci fondono sempre di più l’un l’altro.

Ogni tanto, per frenare l’arrivi del mio orgasmo sempre più vicino, mi fermo in fondo dentro di lei ed assaporo l’accoglienza della sua vagina… contraggo e rilascio la verga facendola inarcare e pulsare, facendole sentire la mia durezza che preme delicatamente contro le sue pareti. Lei mi tiene stretto a sé…

– Ohhh Marco… com’è bello sentirti dentro di me…

Per amplificare la sensazione, lei muove leggermente il bacino, facendomi riprendere di riflesso i miei movimenti avanti e indietro. E’ un apoteosi di piacere. Lei mi abbraccia tenendomi stretto a sé. Mi fermo un attimo toccando il fondo della sua vagina. Mi voglio sentire completamente dentro di lei. Stando così, roteo il bacino in modo da premere l’asta contro le pareti. Sollevo l’asta in profondità facendo perno sul suo ingresso. Un massaggio vaginale profondo contro le pareti, roteando in tutte le direzioni.

– AAhhhh….. Marco vengo…
– Oooohhh Nada…

Comincio a muovermi delicatamente per estendere meglio il massaggio dentro di lei. Lei continua ad ondeggiare voluttuosamente il bacino, ma più energicamente.
Riprendo ad affondare in lei con ampi movimenti premendo il mio pube contro il suo, stimolando il più possibile il clito. Mi spingo fino a solleticare la sua cervice, spingo come se volessi giungerle fin nell’utero… lei ondeggia i fianchi  sempre più stringendosi a me e grida:

– Marco impazzisco!

Io sono quasi al culmine, sento il seme che preme dentro di me, non posso più contenerlo a lungo…

– Ohhh Nada, che vagina meravigliosa, ti irroro col mio seme…

e lei…
– AAAAHHHhhhhh !!

Un grido lancinante pervade la camera, lei si stringe a me e grida un orgasmo squassante… raccoglie le sue cosce a sé e mi tiene allacciato stretto, mentre affondo i colpi in lei più che posso. Un lungo orgasmo squassante la scuote, la lascia senza fiato, così intenso da lasciarla in un mondo tutto suo per qualche istante. I colpi convulsi del suo bacino mi fanno quasi venire.
Mi fermo in lei mentre riprende fiato e mi gusto le contrazioni della sua vagina che stringono voluttuosamente il mio membro, in un lago di miele.
Contemplo il suo volto immerso nel piacere, incorniciato dai capelli neri, le sue labbra vivide per la scarica di eccitazione. Incomincio a muovermi lentamente nella sua vagina ancora scossa dagli spasmi… Sento il glande intorpidirsi dal piacere che porta all’orgasmo…

– Oohh Nada senti com’è duro…

Lei risponde con un gemito e comincia a muovere lentamente il bacino, come per mungere il mio seme… Mi sento come uno stallone che si accoppia per la prima con la sua giumenta…
Il mio sguardo cade per un attimo sul reggiseno e sulle sue mutandine posate poco più in là sul letto. In quell’idillo realizzo ancora una volta che sono veramente dentro di lei…

– Oooohh Nada vengo…

Lei mi accarezza la schiena e posa una mano sul mio sedere. Poco prima di varcare il punto di non ritorno la guardo nei suoi occhi profondi, per accertarmi che non sia un sogno.

– OOhhh Nada ti fecondo col mio seme…

– Ohh Marco sì… Vienimi dentro… fecondami…
mi dice stringendomi…

– Oohhh… Nada…

– Sì… facciamo un bambino insieme… io e te… sarà il nostro segreto, lo sapremo solo noi due…
mi dice lei sensualmente

Quelle parole mi fanno esplodere. Sa di non essere fertile in quanto prende la pillola, ma l’eccitazione è così alta che ci fa giocare con la fantasia (lei aveva il desiderio di avere tanti figli nella vita). L’idea di fecondare una tale voluttà è così intima e trasgressiva, che mi immagino veramente che lei sia nel suo giorno più fertile e che si offra di essere fecondata da me… ed a me aveva sempre stuzzicato l’idea di avere un bambino segreto con lei.

Lei mi stringe in un forte abbraccio come per dirmi: “Sì, Marco vieni…”. Affondo con la faccia fra i suoi soffici capelli neri ed il suo collo. Che Venere meravigliosa. Il tempo di estrarlo ancora una volta fino all’ingresso e di giungere fino in fondo alla vagina e… I miei occhi si chiudono, la mia mente si annebbia, non so più dove sono, una scarica di piacere senza fine mi percorre la spina dorsale fino al cervello:

– OOOOooohhhhhhhh…….OOOOooohhhhhhhh….… OOOoooohhhhh…..

Lancio un lungo grido incontenibile in quello stato di levitazione che mi rapisce. E’ così Femmina che immagino veramente che la stia ingravidando… Sento tutti i muscoli del mio sesso contrarsi e lanciare un fiotto di seme enorme, che si proietta con forza contro la parete superiore della vagina. Il membro è premuto contro la sua cervice come per sprizzarle seme fin nell’utero. Al secondo getto, il calore che le lambisce le pareti vaginali la fa gridare per quel piacere così intimo, mentre continuo a sprizzare il mio seme in fondo alla vagina…
Il membro completamente avvolto dalla sua vagina pulsa e si indurisce oltre ogni limite… si inarca leggermente, pulsando ad ogni getto di sperma, che bollente allaga la sua vagina meravigliosa… Sento il membro scivolare sempre più ad ogni movimento, mentre inietto il mio seme in lei. Gridiamo insieme accompagnando i miei spruzzi, che si espandono contro le pareti, allagando la vagina…
I suoi movimenti del bacino mi fanno venire ancora di più intensamente e mungono il mio seme fino all’ultima goccia… La mia mente è in uno stato di trance… Non mi masturbavo da 4 lunghi giorni ed ora le sto donando tutto il mio seme, in un fiume di getti che non finiscono mai…

Lentamente l’orgasmo si esaurisce e mi riprendo da quello stato di estasi totale. Mi sembra come di riprendere coscienza. Mi sembra impossibile che sia venuto dentro di lei, dopo una vita che aspettavo. Rimango fermo dentro di lei ancora duro, percorso da spasmi di piacere per tutto il corpo. Voglio rimanere dentro di lei il più a lungo possibile. Quando mi sono un po’ ripreso esco da lei lentamente e mi sollevo. Il mio membro estraendosi si ritira un po’, facendo colare un rigagnolo di seme sul suo ventre.
Ancora tremolante dal piacere, mi metto a fianco e mi accascio su di lei, con una mano appoggiata fra i suoi seni. La mia gamba rimane appoggiata fra le sue cosce. Il seme sgorga dalla suo pertugio bagnandole la coscia ed il candido lenzuolo bianco del letto.

– Oddio Nada, com’è stato forte…
– Sì, è stato fortissimo…
risponde lei
– Sei una meraviglia Nada… sei la mia Venere Nera…

A leggere sembra passato chissà quanto, ma carichi di eccitazione come eravamo, non ci è voluto molto tempo per fare esplodere i nostri orgasmi. Mentre ci riprendiamo, con la punta delle dita le accarezzo tutto il corpo. Le mie mani non possono proprio fare a meno di accarezzarla, dopo una vita di attesa. Ci riprendiamo e riposiamo brevemente stando così, abbracciati teneramente. Ci scambiamo teneri baci che suggellano la nostra unione, ormai di amanti segreti…
Con le dita raccolgo un po’ di seme dal suo pertugio e dal materasso e lo spando delicatamente sul suo ventre morbido, in omaggio alla sua voluttà. Muovendo la mia gamba, sento il suo boschetto e la sua vulva bagnata contro il mio ginocchio. Vado ad ammirare il suo sesso bagnato di sperma e miele, e sento scariche di piacere cominciare a percorrermi di nuovo. Le sue cosce divaricate con il suo boschetto e le sue labbra luccicanti dei nostri nettari. I suoi petali sono aperti mostrando la vagina dilatata dal piacere. Sul letto, fra le sue cosce si è formato un laghetto bianco di seme sgorgato dalla sua orchidea, nonostante sia venuto così in profondità dentro di lei. Quanto seme mi spreme la mia Venere Nera ogni volta che la penso… Quando mungo il mio seme pensando a lei ne produco sempre più del solito!

Passo le dita sulle labbra impregnate. Sentire lo scivolare delle mie dita fra la sua morbidezza resa così scivolosa dal nostro piacere mi dà sensazioni indescrivibili. Sento il mio glande venire raggiunto da quegli impulsi di piacere che ordinano una nuova erezione… Poso le mani ai lati del busto, poco sotto i seni e bacio il suo ventre morbido. La sua vagina lì dentro è irrorata del mio seme… fin nell’utero, e il pensiero mi eccita moltissimo! Carezzo il ventre con la punta della lingua nello spazio fra il suo boschetto e l’ombelico. Con le unghie scorro con leggerezza sulle costole, il suo ventre si contrae, si alza e si abbassa contro le mie labbra. Lo premo leggermente con la mano e del seme le fuoriesce dalla vagina imbiancando i suoi petali rosa e si aggiunge al laghetto sul letto. Lei geme allo scorrere di quel rigagnolo caldo sulla carne del suo sesso.
Con le dita apro le labbra intime ed il suo ingresso si apre in tutto il suo splendore. Poso la lingua sull’apertura e la accarezzo in tutte le curve dei suoi petali di carne. Lei geme eccitandomi. Il suo miele prodotto in abbondanza durante il forte orgasmo mi inebria. Il clito eccitato spunta leggermente dal bocciolo di petali che lo ricopre… soffio delicatamente sul clito nudo facendola contrarre e gemere, prima di riscaldarlo con le umide carezze della mia lingua…. lo sento diventare più gonfio e duro nella mia bocca.
Passo la lingua sapientemente fra le labbra del suo sesso, le accarezzo in ogni loro curva, intrise del nettare dell’orgasmo di prima. Le piccole labbra si lasciano addentare e tastare dolcemente, come un’ostrica succosa. Accarezzare con la lingua l’interno dei suoi petali scivolosi dal miele è indescrivibile! Non smetterei mai.
Passo la lingua di taglio lungo tutta l’apertura del suo sesso, verso il basso e verso l’alto, fino a solleticare il clito. E’ una vita che sogno di assaporare la sua patta nera, la sua orchidea proibita, la regina di tutte le orchidee!
Distacco momentaneamente la bocca. Con le mani tendo la pelle subito sopra il pube. Il clito “sboccia” e si eleva nudo all’aria. Quel profumo di sesso proibito mi fa impazzire. La punta rosea, lucida e arrotondata del suo cono spunta fuori dai piccoli petali che la proteggono, in tutta la sua bellezza. Il clito completamente teso ed esposto all’aria le dà brividi di piacere. Accarezzo la punta graziosa con la punta della lingua e ne seguo la circonferenza alla base con movimenti circolari…

– AAhhh! Marco…
Lei geme ed il suo corpo è percorso da contrazioni.

Con la lingua calda e umida avvolgo completamente il suo piccolo cono eretto come pene, in un massaggio intenso. Lei geme ed i sobbalzi di piacere premono il suo pube contro la mia bocca. Accarezzo dolcemente la punta con il lato inferiore della lingua, con ampi movimenti circolari.

– AAAaahhh Marco impazzisco…

Colpisco il clito con leggeri tocchi della lingua che diventano pennellate sempre più lunghe, poi rilascio la pelle che tenevo tesa, per placare momentaneamente la “tortura” sul suo clito nudo.
Sentire il suo clito duro sotto la mia lingua ha fatto di nuovo erigere completamente la mia verga, impaziente di entrare ancora in lei.
Le mie mani intanto raggiungono i suoi seni, che posso cullare ed accarezzare mentre la mia bocca è immersa nella sua orchidea divina… Lei apre le cosce per offrirsi il più possibile alle attenzioni della mia bocca. La lingua si immerge fra i petali giungendo davanti al suo ingresso celestiale. La lingua lo apre e lo penetra…  varca il magico ingresso della sua vagina, là dove comincia quella morbidezza che sognavo di raggiungere da una vita. Mi fa impazzire. Vorrei che la mia lingua fosse lunga come un pene per accarezzarla tutta fino in fondo! Vorrei scoparmela con la lingua e farla venire solleticandole il fondo, fino all’utero! Le afferro le mani e si ondeggia come in un amplesso… lei si apre meglio con le dita per aumentare la penetrazione della lingua…

– AAAhhh impazzisco!
grida lei

Ritorno sul clito che si trova di nuovo ben esposto. Lo succhio dolcemente e solletico la punta con il lato inferiore della lingua… Lei posa le mani sulla mia nuca e preme la mia bocca a sé gridando intensamente il suo orgasmo… Il suo nettare mi delizia, mentre spasmi di piacere le scuotono il ventre.

Placato il suo piacere, distacco la bocca ed introduco dolcemente la mia verga in lei per gustarmi le ultime contrazioni dei suoi spasmi, che sembrano volermi mungere. Lei sentendomi entrare mi accoglie con un gemito e mi stringe a sé come per invitarmi ad attendere dentro che i suoi spasmi si attenuino.

– Nada che vagina meravigliosa… mi fai impazzire…
Le dico immerso in quel massaggio voluttuoso.

Estraggo la verga lentamente da lei, ascoltando il suono della nostra carne bagnata che si separa. Quando il glande fuoriesce si produce quel suono come di uno stappo, lasciando il pertugio eccitato aperto, fra le labbra impregnate di miele.

– No, stammi dentro…
mi chiede lei
– Un momento, ho qualcosa per te.

Prendo una boccetta di olio per massaggi profumato e gliene verso qualche goccia sul corpo, fra i seni e sul ventre. Con un massaggio lo spando sulla sua pelle vellutata, sui seni, sul ventre, sul collo e sulle spalle. I suoi capezzoli si erigono come chiodi a quel massaggio. L’olio rilascia un profumo sensuale, simile a quello delle creme da sole, che mi eccita da morire, come se fossimo al mare… Da sempre, uno dei miei desideri più grandi sarebbe di passare alcuni giorni al mare da solo con lei, magari una vacanza intera. L’aria di mare è un fortissimo afrodisiaco per me e l’acqua di mare sulla mia verga è un fortissimo eccitante. Se fossi in spiaggia con lei sarei in una permanente erezione, che avrei difficoltà a nascondere… faremmo l’amore non so quante volte al giorno ed in ogni posto possibile: sull’asciugamano appena usciti dall’acqua con la mia verga eretta e intorpidita dall’acqua di mare, dura come il marmo; sul bagnasciuga, in acqua, in casa mentre facciamo la doccia per toglierci il sale… Dovremmo rientrare di continuo dalla spiaggia alla camera in albergo, oppure accoppiarci nell’eccitante intimità di una tenda in campeggio.

Lei è distesa sul letto, cosparsa di quella fragranza. Con quel profumo mi sembra di spargerle la crema da sole sui seni, nel nostro letto in albergo prima di andare in spiaggia… Mi sembra un sogno. Entro dentro di lei e mi giro portandola sopra di me. Le accarezzo il sedere meraviglioso mentre si ondeggia con la mia verga profonda nel suo ventre. Sento il peso sensuale del suo pube sul mio, che mi fa impazzire… Le accarezzo la schiena e la fragranza dell’olio rende l’atmosfera surreale… mi sembra di essere in spiaggia con lei sopra, come per nascondere la mia erezione dentro di sé… Lei ripiega le gambe e si solleva su di me per cavalcarmi. I suoi capelli neri danzano sensualmente sulle sue spalle. Le chiedo di tenere le braccia tese in alto per esporre meglio i suoi seni meravigliosi, che accolgo ed accarezzo con le mani.  La morbida pelle dei seni resa scivolosa dall’olio è una meraviglia… i capezzoli sono turgidi come chiodi. Vedo la mia asta lucida entrare e uscire sotto di lei, sprofondando fin quasi alla base. Lei si china in avanti e si appoggia sul letto dandomi la possibilità di partecipare attivamente ai movimenti. I seni si offrono a me con grazia… accompagnare con le mani il corpo ed i seni della mia Venere Nera mentre si accoppia con me è fantastico, vorrei non finisse mai.
Mi sollevo senza uscire da lei, che si trova ora accovacciata su di me. Ora posso toccarle meglio i seni, ancora cosparsi di olio e scivolosi… Mi sembra proprio di accoppiarmi con lei in disparte in una spiaggia. Sto per venire in quella posizione, i suoi seni oleati solleticano il mio petto, mentre con le mani accompagno il suo sedere meraviglioso. Avvicino e allontano il suo sedere a me facendo sbattere i nostri pubi e stuzzicando il suo clito… La sollevo fino a lasciare uscire completamente il membro da lei ed accarezzo il suo sesso aperto ed indifeso, impossibilitata nel richiudere le gambe… passo le dita sulla sua fessura  aperta e pulsante, zuppa di miele e solletico il clito eretto lì in mezzo… lei grida e con una mano cerca impaziente di reinfilare la verga in lei. La accontento facendola sprofondare subito sull’asta…
Vorrei che venissimo insieme in quella posizione, seduti l’uno sull’altro, ma voglio godermi la penetrazione con lei, in  tutte le angolazioni possibili, dopo una vita di attesa. Con un gemito mi sfilo e la giro con la schiena sopra di me. Guido il glande fra i suoi petali e lentamente entro in lei. Ci muoviamo entrambi dolcemente e poi con più vigore. In questa posizione il lato inferiore della vagina stimola intensamente il mio glande. Adesso posso accarezzare tutto il suo corpo mentre le sono dentro. Accarezzo a lungo il suo ventre sensuale, le sue cosce, i suoi fianchi che ondeggiano con me dentro di lei, i suoi seni, il suo collo. Mi fermo sui capezzoli accarezzandoli fra le dita. Lei solleva le cosce e le apre per aumentare la profondità della mia penetrazione in lei. Con la mano premo a fondo sul suo ventre, subito sopra il pube, per accentuarle la percezione del mio membro che si muove dentro di lei… entrambi gemiamo sempre più intensamente.
Ci giriamo e lei è adesso a pancia in giù sul materasso. Si solleva parzialmente sulle ginocchia e si appoggia sui gomiti. Da dietro mi muovo dentro di lei, mentre anche lei si muove e con le mani sorreggo i suoi seni… Non è la mia posizione preferita, ma vedere la mia venere nera che si muove, con quei capelli neri in parte posati sulla schiena mi fa impazzire, mentre accolgo i suoi seni nelle mie mani. Le tocco il clito e sento che sta ormai per venire.

– Nada aspetta, ti voglio avere in piedi…

Esco da lei e ci mettiamo in piedi davanti al grosso specchio, sulla parete accanto al letto. Lei è di spalle allo specchio, così posso ammirare la sua schiena, su cui cadono i suoi splendidi capelli neri ed il suo bel sedere. Io mi abbasso leggermente insinuandomi fra le sue cosce, che lei apre abbassandosi leggermente. Io mi sollevo entrando in lei, e lei si stringe a me unendoci completamente. Vedo nello specchio le mie braccia che cingono la sua schiena ed il suo collo, sotto i suoi capelli. Ammiro i nostri corpi che lentamente si abbassano e si alzano insieme, con la mia verga lucida che compare e scompare sotto di lei fra le sue cosce… accarezzo il suo sedere meraviglioso in quella danza e la premo a me… Sto per venire…
Poco dopo lei accenna ansimando di andare sul letto. Mi lascio cadere di schiena tenendola sopra di me, lei si appoggia con le mani sul mio petto, mi cavalcata facendomi sprofondare in lei fino alla base della mia asta. Strofina energicamente il clito contro il mio pube e dopo pochi movimenti si accascia su di me gridando il suo orgasmo, mentre la premo bene a me con una mano sul suo sedere… Con lei accasciata su di me e con il peso voluttuoso del suo pube contro il mio, esplode il mio orgasmo non più contenibile… Numerosi getti di seme zampillano profondi in lei, sotto la pressione del suo pube che fa impazzire le sensazioni interne del mio sesso. Grido come un forsennato l’intenso piacere che mi sconquassa. Lei geme gustandosi le contrazioni del mio membro durante l’orgasmo, ben percepibili in quella posizione che serra stretta il pene dentro di lei.

Dopo esserci ripresi andiamo a fare una doccia insieme. Accarezzare il suo corpo insaponato è una meraviglia, i suoi capelli bagnati la rendono ancora più irresistibilmente sexy. La mia verga comincia lentamente ad erigersi di nuovo, ma la voglio conservare per dopo, adesso ci concediamo un po’ di meritato riposo…
Ci infiliamo nudi come siamo sotto le lenzuola e ci abbracciamo nel buio della camera. Il suo viso è appoggiato sul mio collo ed io la accarezzo sulla guancia e sul suo collo. In quel momento torno a chiedermi se sia tutto vero o no. Io e lei abbracciati nell’intimità di un grande letto. Per qualche istante la sento proprio come se fosse la mia donna. E’ una sensazione indescrivibile. Ci stringiamo e la bacio profondamente, i nostri corpi si avvinghiano, con la mia coscia infilata fra le sue, a contatto col suo sesso.
Ci appisoliamo un po’. Io però non riesco a dormire subito. Voglio gustarmi ogni istante di quel momento con lei. Lei poco dopo si addormenta e rimango ad ascoltare il suo respiro. Io mi addormento più tardi, solo per poco tempo. Mi risveglio nella stessa posizione. E’ incredibile, ho dormito con la “mia” meravigliosa Nada fra le braccia… Quella posizione, con la mia coscia contro il suo sesso umido dei nostri succhi, risveglia la mia voglia, come quando venivo colpito dalla “Voglia Matta” di lei nel mio letto. (Leggere il primo capitolo).
I soffici riccioli del suo sesso che solleticano la mia coscia, ed il suo seno che sfiora il mio petto, fanno erigere di nuovo il membro, che si ingrossa solleticando il suo ventre caldo. Mentre lei dorme le accarezzo la schiena, senza farla svegliare. Le dita scivolano davanti, sui suoi seni e li accarezzano con molta leggerezza, passando sui capezzoli. Lei si muove leggermente nel sonno per il solletico. La tengo stretta a me per evitare che si allontani e si giri. Accarezzo la sua lunga coscia che sovrasta la mia. Muovo leggermente la mia coscia contro le morbidezza del suo sesso… il solletico del suo boschetto proibito mi eccita a non finire… il mio membro eretto nel cuore della notte comincia a contrarsi dal piacere e a bagnarsi. Arretro un po’ con la coscia dalla sua orchidea e passo con le dita fra i suoi petali. Li scosto ed all’interno sono ancora intrisi del suo miele abbondante. Lascio le mie dita scorrere lentamente lì in mezzo, ce le terrei tutta la notte… passo sul clito e lo accarezzo con molta leggerezza. Sento le sue cosce contrarsi leggermente attormìno alla mia… il suo respiro si fa meno regolare, così mi fermo per evitare che si svegli. La bacio delicatamente sulle guance e sul collo, mentre ancora dorme. Reimmergo le dita fra i suoi petali scivolosi… la mia eccitazione è altissima, se lei adesso con le dita mi scoprisse il glande bagnato e lo massaggiasse dolcemente fra i polpastrelli, il mio seme sgorgherebbe caldo sulle sue dita affusolate… come un verginello!
Ormai non riesco più a dosare a dovere la leggerezza del mio tocco e lei si sta per svegliare. I suoi petali si fanno sempre più bagnati e con la prima falange del medio riesco a varcare l’ingresso meraviglioso della sua vagina, senza che si svegli. Sento le sue pareti di riflesso che si contraggono attorno al dito… Ormai non mi trattengo più. Penetro in lei con le prime due falangi del dito e la bacio profondamente, mentre lei si sveglia… gemiamo entrambi. Sfilo le due falangi dalla sua orchidea intrisa di miele, ed scivolo in lei con la mia verga. Un forte gemito mi esce incontrollato nel silenzio della stanza.

– Ohhh Nada ti amo, mi fai impazzire. Ti voglio fecondare ancora…
– ohhh Marco…
risponde lei ancora assonnata, ma eccitata

I nostri corpi si agitano l’uno dentro l’altro muovendo le lenzuola, che con il suono del loro strofinare rendono l’atmosfera ancora più intima. Rallento per non venire troppo presto. Fra i nostri gemiti nel silenzio della stanza, il dolce suono della nostra carne bagnata che scorre l’una dentro l’altra mi fa impazzire. Quando estraggo il pene completamente, il suono di stappo del suo pertugio indica nell’oscurità, che la voragine è profonda e dilatata, pronta per risucchiare il mio pene…
Esco da lei e la porto accovacciata su di me, seduto in mezzo al letto. Il suo ingresso si apre e la mia verga trova subito la strada per immergersi in lei… Ci coccoliamo e dondoliamo in mezzo al letto. Con le mani le accarezzo i seni ed il clito, che sboccia proteso fra le sue cosce abbracciate attorno a me, spalancate… Lei geme e mi stringe, si alza e si abbassa su di me ancheggiando e roteando il bacino. Con una mano accompagni i movimenti del suo sedere meraviglioso.

– Ohh Nada ti fecondo…

Lei china la testa verso la mia e ci fondiamo in un bacio passionale, che completa l’unione dei nostri corpi. Con le dita le sfioro il clito e lei si preme col bacino a me con tutta la forza…

– AAAAAHHHhhhh!!!……

Grida il suo orgasmo. Porto la mano sul suo sedere e mi premo tutto dentro di lei, mentre roteo il pube contro il suo… Fra gli ultimi spasmi della sua vagina e con le sue pressioni contro di me, esplode anche il mio orgasmo…
Per qualche interminabile istante rimaniamo così, immobili, con lei seduta su di me, avvinghiati al buio nel nostro abbraccio. Infine ci accasciamo sfiniti sul letto e ci addormentiamo.

Quando ci svegliamo è mattina. Dalla finestra passa molta luce e lei accanto a me è bellissima. E’ meglio che lei torni a casa presto, in modo che possa dire che si è addormentata a casa della sua amica, dopo una lunga serata di chiacchierate.

Io mi alzo cercando i miei slip, lei recupera il reggiseno e lo indossa, seduta sul bordo del letto. I capezzoli rosa traspaiono sotto il rosso del pizzo e stimolano la mia erezione mattutina, che nonostante i nostri passionali accoppiamenti di quella notte, davanti a quella bellezza comincia a farsi sentire… Quando si alza per infilare le mutandine e vedo il pizzo ricoprire il nero segreto del suo sesso, mi sento salire una gran voglia di scoparla ancora…

– Ohhh Nada, mi dici come ti posso resistere?

L’abbraccio, mi getto sul letto con lei e la mia mano si fa strada sotto quelle mutandine seducenti, avvolgendo con il palmo il suo monte voluttuoso…

– Oooh Marco, dai…
dice lei maliziosamente, mentre la bacio su tutto il collo.

Gemendo per la passione per lei, le sfilo le mutandine e punto il mio membro non ancora completamente eretto fra le sue piccole labbra. Non appena il glande varca l’ingresso e si ritrova nudo avvolto nella carne ancora impregnata dai suoi umori, il membro si erige completamente dentro di lei ed ci doniamo ancora una volta quel nostro travolgente piacere segreto…

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Gli altri miei racconti li trovate qui:
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