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Le mie Puttane

By 19 Aprile 2017Aprile 22nd, 2020No Comments

Passo con l’auto in una zona dove ci sono sempre due o tre puttane. Questa sera una colpisce la mia fantasia: bionda, sui cinquanta, una gonna al ginocchio, una camicetta di seta che mette in risalto un bel paio di tette.
Accosto, abbasso il vetro, ci accordiamo rapidamente sulla cifra e monta in macchina. Non appena entra si presenta:
– Silvia, piacere!
– Ninni, piacere mio! Dove si va?
Lei mi dà le indicazioni e mi fa parcheggiare vicino ad un alberghetto; entrando lei saluta il portiere e chiede ‘la uno’.
Sale le scale davanti a me sculettando e dandomi modo di vedere le sue belle caviglie e le gambe affusolate. Indossa calze velatissime grigio chiaro. Io adoro le calze e comincio a sperare che non siano collant’ Apre la porta della stanza e mi si presenta davanti un letto matrimoniale con un lavandino ed un bidet.
Sistemati gli aspetti economici, Silvia si toglie la gonna e – meraviglia! – mi appare un reggicalze bianco, le calze e le ‘culotte’ a calzoncino di seta bianca. Mentre io mi spoglio non posso fare a meno di farle i complimenti per l’intimo. Lei si toglie la camicetta e si schermisce fingendosi pudica, ma in realtà mostrando e poi togliendo un bel reggiseno di pizzo anch’esso bianco.
– Indosso calze e reggicalze sempre, estate e inverno, in casa e fuori casa – mi spiega.
Mentre lei si siede al bidet, mostrandomi una bella fighetta bionda molto ben curata, io mi accosto al lavandino per una sciacquata al pisello che comincia ad indurirsi rapidamente. In breve tempo sono sdraiato di schiena sul letto e lei prende il mio asciugamano un po’ bagnato e mettendosi a quattro zampe davanti a me comincia a strusciarmi l’asciugamano sulle palle. La guardo un po’ incuriosito e lei mi spiega:
– Immagino che tu voglia che io ti lavori un po’ di bocca, vero? Beh, a me danno molto fastidio i peli e quindi cerco di toglierti quelli che vengono via’ ti spiace?
– Ma figurati – le rispondo io, pregustandomi il pompino
Terminato il lavoro di pulizia dai peli, Silvia si avvicina con la bocca alle palle e comincia a leccarmele con passione. Le titilla con la punta, le accarezza, le lecca tenendomi il cazzo ben stretto con una mano. Infine passa a leccarmi l’asta e lentamente ma inesorabilmente si avvicina alla cappella che inghiotte completamente guardandomi negli occhi con aria sognante. Lecca e succhia, succhia e lecca, torna giù alle palle, mi fa una lenta sega, torna a prenderlo in bocca, mi accarezza i coglioni, si avvicina con un dito al mio buco del culo e, accorgendosi che la cosa mi piace, mi sditalina lentamente dicendomi:
– Ah, ma ti piace così, eh? Allora la prossima volta me ne ricorderò e lo lavoreremo meglio’
Non capisco cosa intenda dire, ma non mi preoccupo e mi godo questo meraviglioso pompino.
Poco dopo le dico di girarsi per un sessantanove. Lei prontamente mi offre la sua figa da leccare mentre non smette di giocare con il mio cazzo che &egrave diventato di marmo. Ha la figa fresca, profumata; le allargo le labbra e la titillo sul grilletto e lei mostra di gradire parecchio il trattamento perché si dedica con maggiore passione al mio cazzo.
Dopo qualche minuto smetto e lei mi chiede:
– Dove vuoi venire? In bocca o in figa?
Io le verrei addosso, in bocca, in figa, sulle tette, in mano’ ma le dico:
– In figa, ma da dietro’
– Va bene, ma stai giù che ti vengo sopra io e me lo metti da dietro stando sdraiato
Non posso certo negarmi e lei scivola con la figa verso il mio cazzo, se lo prende in mano e lo accompagna dolcemente verso la figa. Lo struscia un po’ sulle labbra della figa e poi se lo infila dentro (l’Aids era di là da venire e in albergo, dove ci si poteva lavare, spesso si scopava senza preservativo, cosa impensabile oggi).
A questo punto comincia a cavalcarmi e io le vedo il culo andare su e giù e il cazzo entrare e uscire dalla figa. Cazzo! Che goduria! Questa puttana sa come si scopa e sa fare il suo lavoro! A me però &egrave restata la voglia di una pecorina e quando glielo dico lei si toglie lentamente il cazzo dalla figa, si mette a quattro zampe davanti a me e mi dice:
– Dai scopami, mettimelo dentro e sbattimi!
Non me lo faccio ripetere, glielo infilo su per la figa e prendendola per i fianchi comincio a a sbatterla furiosamente. Lei sembra godere e comunque continua ad incitarmi e – che sia vero o no che sta godendo – a me piace moltissimo.
Finalmente le sborro in figa e dopo averle dato gli ultimi colpi mi sdraio disfatto sulla schiena. Lei si gira, si avvicina al cazzo e mi sussurra:
– Adesso lo pulisco un pochino’ – e se lo prende in bocca leccandolo tutto, pulendo tutta la cappella e succhiando fuori le ultime gocce di sborra. Poi mi guarda e si lecca le labbra! Che gran meravigliosa puttana!
Ci rivestiamo e la riaccompagno al suo posto sul marciapiede ripromettendomi di venire a trovarla al più presto. Come potete immaginare, non appena ne ebbi la possibilità ritornai al marciapiede dove sapevo di poter trovare Silvia. Eccola. Al solito non &egrave appariscente, la gonna al ginocchio, la camicetta di seta chiara.
Mi riconosce non appena accosto e abbasso il finestrino.
– Ciao! – mi saluta sorridendo.
– Ciao Silvia, dai sali in macchina! – le rispondo.
In macchina Silvia chiacchiera del più e del meno, come se fossimo vecchi amici. Stesso albergo, stessa camera, ‘la uno’. Ma mentre sale le scale davanti a me devo trattenermi dal metterle le mani sotto la gonna’ lei mi sembra che sculetti di più della prima volta, ma forse &egrave solo la mia impressione e la mia voglia di metterle le mani addosso.
Entrati in camera continua a chiacchierare, leggera e sorridente mentre si spoglia lentamente: via la gonna (appare il reggicalze bianco e le culotte bianche a calzoncino, che meravigliosa visione!), via la camicetta, via il reggiseno’ Nel frattempo anch’io mi sono spogliato e mi sto avvicinando al lavandino per le opportune abluzioni. Ma Silvia mi ferma:
– Aspetta un momento – mi dice – prima faccio io e poi ti aiuto! – e così dicendo si mette al bidet e comincia a sciacquarsi la passera.
Quando ha finito mi invita a sedermi sul bidet rivolto verso di lei e mi si accovaccia di fronte, seduta sui calcagni, con le cosce larghe in modo che le posso vedere per bene la fighetta bionda.
– Dimmi se l’acqua &egrave alla giusta temperatura – mi dice aprendo i rubinetti.
Per me potrebbe essere anche gelata che non mi lamenterei certo, ma &egrave piacevolmente tiepida.
A questo punto comincia a lavarmi le palle, l’uccello, il culo’ prima mi sciacqua, poi mi insapona dolcemente’ il cazzo svetta prepotente, &egrave diventato duro in un istante. Lei mi sorride:
– Mi sembra proprio che ti piaccia farti lavare – mi dice maliziosa.
Io non ho parole, mi sto godendo le sue mani sui miei coglioni e la vista delle sue tette e della sua figa. Dolcemente mi lava il culo, ha le dita insaponate e piano piano me ne infila una dentro. Cazzo se mi piace! Il mio uccello gradisce parecchio e diventa ancor più rigido. Silvia mi guarda, sorride seducente, si lecca le labbra e si infila il cazzo in bocca! Cazzo! Quanto &egrave brava a fare la puttana questa donna!
Mentre mi lecca lentamente e delicatamente la cappella non smette di muovere su &egrave già il dito nel mio culo. Di fatto mi sta facendo un ditalino al culo e non pensavo potesse piacermi così tanto. Purtroppo dopo qualche minuto smette si toglie il cazzo dalla bocca e accarezzandomi un po’ dappertutto sulle parti basse mi mormora:
– Non vorrai certo venire qui sul bidet, amore mio, vieni sul letto che completo l’opera’
E dopo avermi asciugato si mette a quattro zampe sul letto! Che splendida immagine: lei nuda con indosso solo le calze grigio chiaro e il reggicalze, in ginocchio a pecorina sul letto, con il culo in alto che mi guarda e mi invita a raggiungerla. In un istante sono sul letto; lei mi fa sdraiare sulla schiena e – come l’altra volta – usa l’asciugamano per rimuovere i peli dai miei coglioni e dal mio culo e poi inaspettatamente mi allarga le cosce, mi fa mettere leggermente sul fianco e mi lecca il buco del culo. Che goduria! Con una mano mi fa una sega lentissima, mi accarezza dai coglioni fino alla cappella e intanto mi lecca il buco del culo, infila un po’ la lingua dentro, mi fa un ditalino con la lingua’ Cazzo! Non ho mai goduto tanto.
Poi abbandona il culo e passa alla cappella: la imbocca, la lecca, la rimette in bocca, mi scopa con la bocca e intanto mi accarezza le palle e il buco del culo.
Ci mettiamo a sessantanove e ritrovo la freschezza della sua bella fighetta bionda. Le titillo il grilletto mentre lei continua un meraviglioso pompino.
La voglio scopare! La metto sulla schiena, le apro le cosce, le alzo le gambe e glielo infilo nella figa. La scopo per un po’ tenendole le caviglie in alto, poi mi adagio su di lei in un classico ‘missionario’, mi avvicino alla sua bocca e cerco di baciarla.
– Sai che le puttane non si baciano – mi sussurra, ma intanto schiude le labbra e se le lecca languidamente.
– Certo che lo so – le rispondo – ma tu non sei una puttana, sei una splendida amante.
E così dicendo le lecco la lingua e le labbra. Lei si lascia leccare inerte, ma poi risponde alle mie sollecitazioni e si prende in bocca la mia lingua e cominciamo a giocare con le lingue’ il ritmo della scopata rallenta un po’, si fa più dolce’
– Mettimelo da dietro, alla pecorina – mi chiede – scopami e sbattimi forte!
Senza parlare le tolgo il cazzo dalla figa e la aiuto a mettersi a pecora. Lei alza il culo, inarca la schiena, mi offre la figa’ e io glielo sbatto dentro, la prendo per i fianchi e comincio a montarla a fondo, le sto spingendo il cazzo fino alla gola. Lei mi accarezza i coglioni con una mano e con l’altra si fa un ditalino: vuole godere anche lei. Lo dicevo che non &egrave una solo una puttana ma una splendida amante appassionata.
Lei viene, ha un orgasmo violento e lungo. Io continuo a sbatterla e lei continua a venire finché non le sborro in figa e le dò gli ultimi colpi. Stravolto dalla scopata mi butto sul letto e lei prontamente mi pulisce dolcemente il cazzo con la bocca.

So già che non potrò fare a meno di lei.

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