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Lo spumante

By 19 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Il sabato per me &egrave dedicato allo shopping, un po’ per l’alimentazione della settimana, un po’ per rilassarmi dopo una settimana di lavoro, tutti i sabato mattina mi piace uscire insieme a mio marito in giro per negozi. Mi vesto tranquilla, una gonna al ginocchio senza calze, la giornata &egrave bella calda, camicia e giaccone giusto per non scoprirsi troppo visto che in aprile &egrave sempre pericoloso scoprirsi. Scarpe comode e via. Questo sabato abbiam deciso di andare al grande centro commerciale vicino al nostro piccolo centro urbano. Da noi in paese non si trova molto ed andare al centro commerciale &egrave sempre piacevole. Li trovo quello che voglio, mentre osservo le vetrine sempre ben assortite. Arriviamo ore 9.40 e solita routine, parcheggio sotterraneo, carrello, scala mobile, ipermercato, passando tra le innumerevoli vetrine del lungo corridoio che porta all’ingresso. Siamo dentro, Claudio, mio marito, sempre poggiato al carrello (sembra quasi che sia il carrello a portare lui), mi affianca. Appena entrati ed &egrave subito gossip; Considerate che il nostro &egrave un paesino piccolo e li la gente si sa’. mormora. Così mi ritrovo a pochi metri dal più famoso dei playboy del mio paese. Si tratta di Enrico, sposato, 51 anni, titolare con la moglie di un famoso negozio di abbigliamento in paese, per cui sempre ben vestito grazie anche al suo fisico quasi perfetto e ben curato. Quando gli argomenti e le dicerie del paese vertono verso gli scandali esce sempre il suo nome insieme a quello della moglie, tra tradimenti consenzienti, festini e scambi di coppie Enrico e Maria sono sempre in prima fila. Mentre lo guardo lui si gira e nota che lo fissavo, mi sorride, io tiro dritto e faccio finta di nulla. Non so ma a me quell’uomo mi eccita troppo, e non so come mi comporterei se stessi solo con lui, quindi meglio evitare situazioni pericolose anche se” Proseguiamo, Claudio si ferma vicino i televisori, non so se vuole comprarne uno o si vuol vedere la formula uno. Mi dice di proseguire tranquillamente che mi raggiungeva. Io gironzolo fra articoli in offerta, zona elettronica per poi passare tra libri DVD e CD fino ad arrivare nella zona vini. Mi ricordo di uno spumante che cercavo e comincio a rovistare fra le decine di bottiglie di diversi vini e spumanti. La corsia &egrave praticamente vuota, ma non beve nessuno qui? Trovo quel che cercavo ma &egrave posta un po’ troppo in alto, io non sono una pallavolista ed ho difficoltà a prenderla. Sento avvicinarsi qualcuno, viene verso di me, Claudio non &egrave perché ha il carrello carrello, spero non sia Enrico, non mi giro, continuo a cercare di prendere quella benedetta bottiglia’ ‘Posso aiutarla?’ E’ lui’. il suo petto &egrave praticamente incollato alla mia faccia, respiro il suo odore, sa di maschio. Con la sua mano sinistra mi prende la bottiglia, lentamente, mentre sento la mano destra toccare il mio fianco destro, un po’ come ad abbracciarmi e stringermi verso di lui. Io sono completamente bloccata, non so che fare, sento la mano scendere e passare dal fianco al gluteo, sfiorarlo e poi palparlo. Continuo a restare immobile la mia pelle &egrave tutta un brivido, ed in un attimo quella mano si infila sotto la gonna, sale a toccare il mio culo per poi infilarsi in mezzo alle gambe, spostare gli slip e farsi strada fino ad entrare con due dita, molto facilmente nella mia vagina. E si, molto facilmente, sono così eccitata che li &egrave tutto bagnato. Lancio un gemito di piacere, lui prosegue e raggiunge il clitoride, io stringo le gambe’. Arriva qualcuno, la mano esce e torna al mio fianco, io riesco a spostarmi e velocemente mi allontano. Cammino a passo veloce, non so dove vado ma cammino, ecco sono nella corsia abbigliamento, mi infilo in un camerino. Non so se ho fatto bene ad entrare qui dentro ma per ora sto bene qui. Una mensola, uno specchio ed uno sgabello’ &egrave tutto quello che mi serve ora. Lo specchio riflette il mio volto confuso, sconvolto ed eccitato, la mia mente e divisa: vado a cercare Claudio? O magari aspetto che entri Enrico e’.. ma no dai fammi andar via da qui’.. non finisco di pensarlo ed ecco una mano spostare la tenda, seguita da un corpo quasi perfetto con una bottiglia di spumante tra le mani. Chiude la tenda, mi guarda: ‘Questa &egrave tua’. Poggia la bottiglia sulla mensola, mi chiude all’angolo, si abbassa mia alza la gonna e mi sfila gli slip, io, come ipnotizzata, lo aiuto alzando i piedi uno la volta. Mi solleva facendomi sedere sullo sgabello. Sono spalle al muro seduta sulla punta di uno sgabello, mi solleva le gambe, me le apre spalancandomi inevitabilmente tutta la mia fica. Si china ed infila la lingua nel lago. Con le mani mi tappo la bocca, sto godendo, lui ci sa fare con la lingua. Qualche interminabile minuto e si rialza, poggia le mie gambe sulle sue spalle, la mia vagina &egrave ad altezza patta, si slaccia la cinta, giù la zip, mani tra i boxer ed ecco spunta fuori un pene meravigliosamente grosso. Ora posso dire che il suo fisico &egrave perfetto. Me lo infila e comincia a sbattermi, nel perdurare mi sbottona la camicia con foga, mi strappa canottiera e reggiseno e comincia a giocare con i miei capezzoli. Io, chiusa all’angolo, impossibilitata a qualsiasi movimento, mi faccio scopare, lascio che faccia tutto lui, mi godo ogni emozione, ogni brivido, ogni colpo di quel cazzo enorme dentro di me. Sta per venire’.. mi toglie dall’angolo, lascio lo sgabello e con le mani prende la mia testa spingendola verso il suo pene. Io me lo infilo fiera in bocca e con la mano lo muovo velocemente, mentre con la lingua lo accarezzo delicatamente. Mi viene in bocca, lo sento indurirsi fino al massimo per poi scoppiare di sperma sulla mia lingua. Continuo a leccarlo, ora &egrave lui che si gode il momento, spinge il suo cazzo nella mia bocca ben contenta di averlo fatto godere. Ci fermiamo, dopo qualche secondo di pausa lui si ricompone, rimette a posto zip e cinta e si allontana lasciandomi sola. Lentamente mi rivesto, un ultima occhiata allo specchio per vedere se tutto era al proprio posto e li sulla mensola vedo la bottiglia di spumante. La prendo e la porto a casa come un dolce ricordo di un trofeo appena conquistato. Rivedo mio marito: ‘Veronika ma dov’eri? Ti cercavo, ti ho anche chiamato al cell’. ‘Claudio scusami era in borsa non l’ho sentito, però ho una sorpresa per te. Ricordi quello spumante che tanto cercavamo? L’ho trovatoooooo’. ‘Sei grande Amore, allora stasera festeggiamo’. Si va alle casse, incrociamo Enrico, nessuno sguardo tra noi, come due perfetti sconosciuti. Si torna a casa. Mentre cammino lungo il corridoio del centro commerciale ripenso a quei minuti: interminabili, sentiti, goduti, vissuti. Sento ancora la sua lingua girovagare il mio clitoride, sento ancora il suo profumo sulla mia pelle, chiudo un attimo gli occhi. Un soffio di vento, li riapro, c’&egrave un fusto in giacca e cravatta davanti a me, mi ferma. Chiede a me e mio marito di seguirci. Stupiti cerchiamo spiegazioni, resta vago dice che abbiamo messo qualcosa in borsa ed alcune telecamere hanno registrato tutto. Certi di non aver commesso nessun furto lo seguiamo. Se ne avvicina un altro che ci scorta, non &egrave una bella situazione, entriamo in una stanza stile sala d’aspetto. Chiedono al mio Claudio di aspettare qui e mi scortano in un’altra stanza. Entro, c’&egrave un terzo uomo, caspita tutti palestrati, ma li fanno con lo stampino? Mi chiedono di poggiare la mia borsa sul tavolo antistante. Mi fanno mettere in piedi di fronte ad alcuni monitor, uno dei tre pasticcia tra i bottoni sotto i monitor mentre gli altri due dicono che devono controllare prima la mia borsa per poi perquisirmi. Ho un po’ di paura anche se so di non aver preso nulla. Ecco che uno dei monitor inquadra me nel reparto vini qualche ora fa. Cavolo questi hanno visto tutto, la telecamera riprende Enrico che infila la mano sotto la gonna, poi io che scappo via ed infine si sofferma nel camerino, li dove sono entrata io, li dove &egrave entrato Enrico’.. Continuo a guardare lo schermo, la mia mente torna a qualche momento fa, alle emozioni vissute, la mia vagina comincia a bagnarsi, la paura cambia, si mescola ad eccitazione. Intanto uno dei due chiede di allargare le braccia e le gambe, comincia la perquisizione. Sento le mani dei due palestrati toccarmi: uno davanti ed uno dietro di me. Prima le braccia poi le spalle, uno dei due scende lungo i fianchi, io continuo a guardare il video, non &egrave più la mia mente a rivivere quei momenti di passione nel camerino, ora anche gli occhi stanno rivivendo quegl’interminabili, meravigliosi minuti. Mi sto guardando, mentre vengo scopata e mi sto eccitando tantissimo. Quelle mani sul mio corpo fermo li in piedi soggetto a perquisizione, mi aiutano nel piacere, scivolano lungo il mio corpo si infilano nei miei vestiti, nell’intimo già sofferto della precedente passione. Resto immobile, il mio reggiseno sono due mani che mi stringono il seno, il mio slip, di carne, una mano che copre la mia vagina ed ogni tanti ci infila due dita dentro. Il terzo palestrato molla i bottoni li sotto si gira, si avvicina, io continuo a guardare il monitor e rivivo quella passione. ‘Signora sappiamo che non ha preso nulla ma volevamo mostrarle questo video per dirle che queste cose non si fanno qui’. Quella frase non convinceva neanche lui, sapeva benissimo che era solo una scusa per portarmi da loro. Torna al suo tavolo, si siede e si gode lo spettacolo. Gli altri due continuano nella loro opera, mi spogliano lentamente, ad ogni passaggio delle loro mani c’&egrave un indumento che va via, resto vestita di sola pelle, quella delle loro mani. Io continuo a fissare il monitor finch&egrave uno dei due tira fuori il suo pene’. Ma chi dice che i palestrati ce l’hanno piccolo’.., giro lo sguardo, lui si riavvicina prende la mia mano e me la poggia sul suo manganello. E’ durissimo, mi mette la mano dietro la nuca indicandomi di chinarmi, lo faccio, comincio a giocarci con la mia lingua fino ad infilarmelo in bocca. Nel frattempo anche l’altro si spoglia e si avvicina. Sono piegata in avanti con due cazzi tra le mani e, prima uno poi l’altro me li infilo in bocca. So di essere brava, so giocare con il cazzo, la mia bocca sa stringerlo quando deve, la mia lingua sa dove leccare. I due chiudono gli occhi e si godono quel lavoro da vera artista. Lo spettatore li seduto non resiste, via i pantaloni, gli slip, si avvicina, &egrave dietro di me, praticamente un invito a nozze. Me lo infila nella vagina con una facilità disarmante. Sono tutta eccitata sento quel bastone li dietro spingere, vorrei urlare ma ho la bocca occupata, dei gemiti involontari escono naturalmente ed a quanto pare fanno un certo effetto. Il primo non resiste e mi viene in bocca, io continuo a leccare poi prendo tra le labbra l’altro che non resiste molto a quella scena e viene anche lui sul mio viso. Sento il manganello dentro di me indurirsi sempre di più, il suo padrone spingere sempre più forte fino a raggiungere anche lui l’orgasmo. Ho le gambe che non mi reggono, crollo sulle ginocchia, sudata, sfinita, soddisfatta. I tre si rivestono velocemente, io con molta più calma. Mi passano delle salviettine, mi pulisco, riprendo le forze, la mia borsa, rimetto tutto all’interno ed aspetto che mi accompagnano all’uscita. Escono prima i due bodyguard, poi fanno uscire me, mi segue il loro capo, sul ciglio della porta si ferma, mio marito intanto si avvicina, ci porge le sue scuse: ‘Mi scuso a nome mio e di tutto il centro commerciale, c’&egrave stato uno scambio di persona, per farci perdonare l’azienda le offre la spesa odierna e quella di tutta la prossima settimana. Buon proseguimento di giornata e scusate ancora’. Riprendiamo il corridoio, questa volta non chiudo gli occhi, voglio tornare a casa e godermi con mio marito quella bottiglia di spumante.

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