Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'IncestoTrio

Mamma e Figlia

By 20 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Mamma e figlia

Capitolo 1 ‘ L’inizio

All’epoca avevo circa 55 anni ed ero divorziato da poco. Abitavo da solo, visto che la mia ex moglie se n’era andata all’estero ed io mi ero tenuto la casa, una villetta in periferia. La faccenda mi aveva lasciato ferito e di pessimo umore, che sfogavo con chiunque mi venisse vicino. Le mie giornate passavo fra lavoro e casa. Ogni tanto gli amici mi invitavano a cena con loro per risollevarmi il morale ma non sempre funzionava.

Comunque, in una di queste uscite conobbi Valeria. Era una bella donna, abbastanza giovane, dell’apparente età di meno di 30 anni, non molto alta ma con un bel viso ed un bel fisico pure, non molto formosa ma con tutte le cose giuste al posto giusto. Gambe ben tornite, due splendide tette di una terza che stavano su da sole ed uno splendido culo rotondo. Nella tavolata era l’unica altra divorziata oltre me per cui, alla fine, ci mettemmo a parlare fra di noi delle nostre esperienze. Venni così a sapere che era rimasta incinta a 15 anni con un ragazzo di 19. Venutolo a sapere, i suoi l’avevano obbligata a sposarsi. Aveva avuto una bambina che ora aveva 18 anni. Ovviamente, come tutti i matrimoni combinati in fretta e furia, era andato a finir male. Le cose si erano messe subito male, con i due altamente immaturi, tanto che poi, alla fine, dopo nemmeno 4 anni, lei era tornata in lacrime a casa dei suoi. Nel frattempo, lei aveva comunque finito gli studi e si era trovata un lavoro. Ora stava con sua figlia in un appartamentino in affitto.

Comunque, ci trovammo bene assieme da subito e la invitai ad uscire con me. All’inizio qualche cena, teatro, cinema. Insomma, non volli forzarla, visto che stavo bene assieme a lei. Dopo alcune volte che eravamo usciti assieme mi presentò infine sua figlia, Valentina. Era una splendida ragazza di 18 anni, alta più di sua madre e con un fisico da indossatrice, due lunghe gambe snelle, due piccole tettine di una seconda misura al massimo ma che non avevano bisogno di reggiseno (ed infatti non lo portava) ed uno splendido culetto. Insomma, quella sera mi ritrovai a cena con due splendide donne.

Dopo un paio di mesi in cui avevamo iniziato a fare coppia fissa, invitai Valeria a casa mia. Avevo preparato il tutto per una cenetta intima a due con l’intento comunque di portarmela a letto. Come arrivò, ci baciammo. Il bacio divenne subito appassionato, con le lingue intrecciate. L’abbracciai ed iniziai ad andare su e giù per la schiena. Mi accorsi così che non aveva il reggiseno. Con una mano le abbrancai lo splendido culo e con l’altra iniziai a torturarle una delle sue meravigliose tette da sopra la camicetta. A quel punto lei si sfilò la camicetta in un attimo, schiacciandomi le sue meravigliose tette nude sul mio petto. Il mio cazzo, in erezione da quando avevamo iniziato a baciarci, era diventato un pezzo di marmo che spingeva sulla sua pancia.

Non persi tempo, la presi in braccio e la portai in camera dove la sdraiai sul letto e le levai la gonna. Non aveva neppure le mutandine. Era proprio venuto a farsi scopare. Mi spogliai immediatamente anch’io e mi stesi al suo fianco, dove riprendemmo a baciarci e carezzarci. Quando le sfiorai la figa, vide che era un lago ma continuai a lavorarle le tette con la lingua mentre le lavoravo la passera, leggermente pelosa, con la mano. Lei mugolava ed era scossa da brividi. Con la bocca, sempre baciandola, scesi fino alla sua dolce figa ed iniziai a leccarla, quasi a scoparla con la lingua mentre con un dito avevo iniziato a lavorarle l’altro buchetto, che era strettissimo. Doveva avere il culo vergine, pensai, tanto era stretto.

A quel punto lei ebbe un primo orgasmo con un urlo. Non aveva ancora finito di tremare che io le aveva già puntato il membro all’entrata della sua passera. Affondai in lei con un unico movimento. Lei urlò un ‘Sìììììììììì ‘ ed io, dopo un attimo in cui mi ero goduto le contrazioni della su vagina, iniziai ad andare su e giù lentamente. Ad ogni affondo le spingevo l’utero e lei lanciava un urletto. Dopo pochi colpi venne di nuovo. Cambiammo più volte posizione. Ad ogni nuovo orgasmo lei lanciava un urlo. Ed era un urlare quasi continuo, il suo. Alla fine, un paio d’ore dopo, dopo averla messa distesa a pancia in giù, le venni dentro la sua deliziosa fica, riempiendola del mio sperma. Stanco mi sfilai da lei e mi stesi al suo fianco. Ci mettemmo un bel po’ a riprendere fiato.

-‘Wow, che cosa incredibile. Non ho mai goduto tanto in vita mia’ esclamò appena si riprese.

-‘Sei stata stupenda. Era molto che non lo facevi?’ feci a mia volta.

-‘Tantissimo. Oramai ho perso il ricordo’ rispose, ‘e tu?’

-‘Da molto prima d’incontrarti’

-‘E come mai hai aspettato tanto per buttarti con me ?’ chiese con un sorriso.

-‘Non volevo che fosse una cosa da una botta e via. E quindi ho aspettato fino a quando tu saresti stata pronta’.

-‘Sei adorabile’ fece, lanciandosi a baciarmi, ‘sai, sono uscita con altri uomini ma quelli mi volevano scopare alla prima o la seconda uscita, al che li mandavo direttamente a farsi benedire. E poi devo stare attenta a mia figlia, pure’ aggiunse.

-‘Dai, laviamoci e poi mangiamo. Avevo preparato una bella cenetta per convincerti ma non ce n’&egrave stato bisogno. Ho visto che eri pronta’

-‘In realtà, mi sono levata reggiseno e mutandine d’impulso in macchina al mio arrivo davanti a casa tua’

-‘Avevi proprio bisogno di una buona razione di sesso’

-‘Anche tu, mi pare’

-‘Non dico di no. Dai, andiamo a lavarci e poi ceniamo. Vuoi fermarti per la notte ?’

-‘No, devo ritornare a casa altrimenti mia figlia si allarmerebbe’ rispose, alzandosi dal letto.

Dopo esserci lavati e rivestiti, cenammo conversando e raccontandoci le nostre esperienze. Alla fine, se ne andò verso mezzanotte.

Dopo quella volta, iniziammo ad incontrarci prevalentemente a casa mia almeno 2 o 3 volte la settimana. Alla fine, dopo un paio di mesi, le chiesi di venire ad abitare da me assieme alla figlia. La casa era grande e la figlia avrebbe avuto una sua camera, uno studio e tutto lo spazio necessario ad una diciottenne in piena tempesta ormonale. Rispose che doveva parlarne con sua figlia ma, dopo un paio di settimane, si trasferirono da me.

Con Valeria le cose andavano benissimo, facevamo l’amore praticamente tutti i giorni e, qualche volta, anche più volte al giorno. Ed ogni volta era rumorosa come la prima volta, ad ogni orgasmo urlava e si dimenava. Durante il giorno, poi era sempre allegra e sorridente.

Valentina invece, che alle prime uscite si era dimostrata una ragazza dolce, si stava dimostrandosi via via più scontrosa ed indisciplinata. Aveva poi iniziato pure ad andare in giro per casa semi svestita con la scusa che era quasi estate. Spesso stava con una maglietta ed un paio di mutandine ridottissime, spesso dei perizomi, ovviamente rigorosamente senza reggiseni. Ovviamente, vederla in quegli stati, me lo faceva venire duro ma riuscivo comunque a dissimularlo. Poi, la notte, pensando alla figlia, mi scatenavo con la madre, che pure era un’amante caldissima.

Con il caldo pure Valeria aveva iniziato ad andare in giro per casa in abitini succinti e senza reggiseno. Al massimo un paio di mini calzoncini ed una maglietta. Io, con quelle due bellezze in quegli stati, avevo il cazzo duro in continuazione. Valeria, poi, ogni tanto si strusciava pure addosso a me e me lo prendeva in mano, alle volte pure quando eravamo assieme, magari sotto il tavolo cercando di non farsi notare. Insomma era quasi una tortura.

Il fatto che avrebbe cambiato tutto avvenne un sabato mattina. Valeria aveva dovuto andare a lavorare mentre io ero rimasto a poltrire a letto. Ovviamente, ero nudo e, causa il caldo, pure senza il lenzuolo sopra. Mentre ero in una specie di dormiveglia, con una bella erezione mattutina. Ad un certo punto, senza nemmeno capire cosa fosse, mi sentii massaggiare il cazzo da qualcosa di caldo. Non capivo se stavo sognando una bella scopata oppure cosa fosse e rimasi immobile. Poi, ad un certo punto, realizzai che doveva essere qualcosa di reale ed aprii gli occhi. Quello che vidi era Valentina nuda a cavalcioni sopra di me che stava massaggiandomi il cazzo, duro come il marmo, con la sua passerina, muovendo il bacino avanti ed indietro. Era una cosa sublime. Come mi vide aprire gli occhi, mi prese l’uccello in mano e se lo puntò sulla passerina, calandosi poco a poco fino a prenderlo tutto dentro con un gran sospiro. Era bagnatissima, caldissima e strettissima ed il mio uccello scivolò dentro con poca fatica.

Valentina iniziò ad andare su e giù lentamente guardandomi negli occhi. Io mi godevo quel movimento rimanendo immobile. Era una cosa sublime farsi scopare da una passerina così giovane e stretta. Poi, pian piano iniziò ad accelerare fino a venire con un urlo ma non si fermò, anzi. Rimanendo sopra di me, se tese all’indietro, mettendo quasi sdraiata, sostenuta dalle sue braccia e continuò con quel suo lento movimento su &egrave giù. A quel punto, iniziai ad andare su e giù anch’io. Il mio cazzo sfregava contro la parete anteriore della sua vagina, incrementando le sensazioni. Lui venne ancora ed ancora. La feci cambiare posizione, mettendola sempre a cavalcioni ma dandomi la schiene e continuammo. Andammo avanti per un bel po’ di tempo, cambiando posizione più volte.

-‘Vienimi dentro, prendo la pillola’ mi disse, quando vide che stavo per venire, cosa che feci abbondantemente.

-‘Perch&egrave lo hai fatto ?’ le chiesi, una volta che si fu sfilata da me e stesa al mio fianco.

-‘Perch&egrave mi andava’ rispose sfrontatamente.

-‘Non ti rendi conto che questo potrebbe rovinare il rapporto con tua madre ?’ le dissi.

-‘Sì, hai ragione, ma non ce la facevo più a sentirvi tutte le sere’ rispose

-‘Eh, sì, tua madre &egrave alquanto rumorosa quando gode’

-‘E tu la fai godere in modo incredibile. E poi da quando ti frequenta &egrave diventata un’altra, allegra, sorridente’

-‘E non pensi che tutto questo possa finire a causa di questo ?’

-‘Sì, ma proprio non ce la facevo più. Ogni volta che vi sentivo poi dovevo masturbarmi furiosamente. Ho provato pure con dei ragazzi, ma non &egrave la stessa cosa’.

3
1

Leave a Reply