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Mark diventa Tess – Femminilizzazione forzata

By 15 Aprile 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Mark si svegliò dolorante, sentiva un dolore lancinante alla testa e si sentiva molto strano. Non riusciva a capire dove si trovava, provò a muoversi nel lettino, ma si accorse che era impossibile. Era supino ed il suo corpo era legato al lettino, delle cinghie lo tenevano immobilizzato, non le vedeva, ma ne doveva avere una sotto il petto, una che gli attraversava la pancia, una in alto sulle cosce, una sotto le ginocchia ed infine una sulle caviglie. Non poteva muovere neanche le braccia, erano strettamente legate, anche quelle, distese di lato al suo corpo, al lettino. Si vedeva poco, molto poco. Aprì ancora di più, con fatica, gli occhi ed osservò se stesso e l’ambiente circostante. Era nudo, coperto da un lenzuolo. Si trovava in una stanza molto piccola, oltre al letto c’era giusto lo spazio per stare in piedi ed in un angolo un water. Di fronte una porta e sopra una feritoia da cui entrava luce, sembrava un seminterrato, non c’erano finestre. C’era un’asta di ferro da cui partivano diversi tubicini, aveva una flebo ad un braccio. Era sgomento, ma quello che lo mandò nel panico più totale fu, guardando al suo petto, che aveva un seno incredibilmente grosso, era coperto dal lenzuolo e la luce era molto fioca, ma aveva due tette che formavano due belle collinette sotto il lenzuolo. Cercò di gridare, ma non ci riuscì, poi svenne.
Quando riprese i sensi cercò di domare il panico, tremava ed era febbricitante, ma ci provò. Cercò di ricordare come era finito lì e soprattutto cosa significava. Si ricordò che era andato in una clinica. La clinica del dr. Martin. Era un ragazzo di 23 anni confuso sulla propria sessualità, era di quello che voleva parlare con il dottore.
Mark era un bel giovane, moro, alto, snello e longilineo, ma molto poco virile, era circondato da belle ragazze, ma con loro concludeva poco, si sentiva invece attratto dai ragazzi, ma era timido e incerto e quindi concludeva poco e niente anche con loro.

Mark si rese conto che era stato drogato e poi operato, non poteva vedersi, ma sentiva che il suo corpo era notevolmente cambiato.
Per quindici giorni Mark rimase legato a quel letto in uno stato di semi incoscienza, viene nutrito con flebo, e dorme, dorme tanto mentre il suo corpo continua a trasformarsi, diventa più morbido, più rotondo, acquista curve proprie di una donna. Rimane in quello stato tutto il giorno. Una donna viene a trovarlo tre o quattro volte al giorno, &egrave un’infermiera di nome Lucy, che lo aiuta nei suoi bisogni, lo deterge, lo pulisce, gli fa mangiare qualche pappetta e scambia con lui qualche monosillabo. Mark non ha neanche la forza di chiedere spiegazioni e si abbandona a quelle mani esperte. Aspetta.
Poi, dopo quindici giorni, Lucy lo slega dal letto e l’aiuta ad alzarsi, Mark ha un capogiro, &egrave debole, ma Lucy riesce a sostenerlo in piedi. Mark &egrave nudo ed alla debole luce di quel seminterrato riesce a guardarsi, vede che ha davvero un seno da maggiorata, una quarta abbondante, vede che non ha più un pelo sul corpo, che il suo corpo e liscio e morbido. Il seno &egrave pesante ed ingombrante. Piange. Lucy lo fa uscire da quella celletta e lo porta, sempre nel seminterrato, in una camera più luminosa ed accogliente. Lo fa distendere su un letto e gli mette un collare a cui viene collegato un guinzaglio che finisce in un anello sul muro. Mark ora può muoversi, ma solo per quanto &egrave lungo il guinzaglio. Poi Lucy gli dice ‘ tu ti chiami Tess. ‘
Lui non fa neanche in tempo a reagire che Lucy &egrave già andata via ed ha chiuso la robusta porta a chiave.

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In tutto quel tempo l’unica persona che Tess ha visto &egrave sempre e solo l’attraente infermiera di nome Lucy. Lucy veniva a trovarla ogni mattina nella cella dove &egrave stata rinchiusa e che si trovava nella cantina della villa del dr. Martin. Lucy era più che attraente, aveva un corpo formoso e pieno di curve, tette grosse e sode, un culo stupendo, occhi grandi e blu, capelli lunghi fino alle spalle, neri con riflessi castani. Era la cameriera del dr Martin ed a lui era fedele sia per paura che per devozione. Si presentava nella sua tenuta, camicia bianca, gonna, calze autoreggenti e scarpe con tacco altissimo nere. Tess non avrebbe mai capito che si trattava di una shemale se lei sollevando la gonna e tirando giù il microscopico slip non glielo avesse fatto vedere: un pene piccolo ingabbiato in un cook ring che le strizzava pene e palle e le impediva di rizzare. Anche il pene di Tess era strizzato allo stesso modo e il ragazzo capiva che quella era la fine a cui era destinato. Lo capiva anche dal suo corpo, gli ormoni che gli venivano somministrati in abbondanza avevano fatto, e continuavano a fare, il loro effetto, la sua pelle diventava sempre più morbida, il suo pene rimpiccioliva, ma si sentiva comunque sempre in uno stato di perenne eccitazione. La novità più rilevante erano però le tette, Tess quando se le vide rimase sconcertata, erano immense e sode e s’ingrossavano ogni giorno di più. Erano già grosse come quelle di Lucy, ma sarebbero diventate ancora più grosse. Non si era mai guardata allo specchio e quindi non aveva una visione completa di come potesse essere cambiata, ma si era fatta l’idea di un grande cambiamento. Quando era sola piangeva e si disperava e al tempo stesso si sentiva languida ed eccitata. Lucy la mattina la liberava dalla catena che la teneva legata all’anello del muro posto sopra il suo letto e che terminava in un robusto collare, la portava in bagno, la aiutava nei suoi bisogni visto che era impossibilitata a fare da sola. Tess era praticamente nuda ed innocua, le braccia fittamente legate dietro la schiena e le caviglie incatenate con una corta catenella, portava solo un busto di pelle che la strizzava in vita. Dopo averle dato da bere qualcosa di caldo la faceva sdraiare su un altro lettino più alto, posto nel centro di un’altra stanza della cantina e le levava il busto. Le slegava le mani per legarle al letto e così faceva anche con le caviglie. Tess respirava, quello per lei era al tempo stesso il momento più bello della giornata ed il più umiliante. Lucy si ungeva le mani con creme profumate ed iniziava ad ungerla e massaggiarla, sulla schiena, sul collo, sulle natiche e poi sulle cosce. La bella Lucy le diceva ‘ lasciati andare ‘ e lei ogni mattina resisteva sempre di meno. Il momento più brutto fu la prima mattina, quando dopo averla lavorata sulla schiena, senza tanti riguardi Lucy passò alle natiche e quindi la penetrò abilmente con le dita. Non molto, ma iniziò ad andare avanti ed indietro con le dita unte.
Tess pianse e rizzò fino a dove le riuscì, nello stesso tempo sentì il dolore e singhiozzò, diventò rossa e il respiro divenne affannato, trovava piacere come mai avrebbe pensato che le fosse possibile e sentiva la frustrazione di quel pene che non poteva drizzarsi ed eiaculare. Lucy la consolò ‘ non &egrave poi così brutto, vedrai che più passa il tempo e più ti piacerà e comunque il tuo destino &egrave questo. ‘ Mentre lo diceva la penetrò più a fondo e Tess sobbalzò e singhiozzò amaramente.
Poi la rigirava sul dorso e ricominciava, le mammelle erano diventate grandi, pesanti e sode, Tess faceva fatica ad abituarsi, ma quando Lucy la massaggiava lì sentiva un enorme piacere, ancora una volta la sua erezione veniva frustrata, ma il suo piccolo pene ugualmente emetteva fluidi e lo faceva in continuazione. Il liquido colava sulle cosce e questo imbarazzava Tess, Lucy lo ripuliva continuamente e la confortava con parole dolci. Tess era alta quasi un metro e ottanta e sebbene fosse diventata una ragazza snella aveva comunque una certa prestanza, in condizioni normali avrebbe avuto ragione di Lucy, si sarebbe liberata e sarebbe scappata. Voleva ribellarsi, ma si sentiva molle e fiacca, ciò lo sapeva era dovuto ai farmaci, alla forzata inattività ed al fatto che era perennemente legata e quindi anche le sue mani e le sue braccia quando erano libere rispondevano male ai comandi. Era incapace di lottare, Lucy la rigirava e la maneggiava come voleva.
Il primo giorno Tess supplicò la shemale di liberarla. ‘ Fammi scappare, ho dei soldi in banca sono tutti tuoi. –
Tess era sdraiata sul lettino e Lucy la sculacciò sulle chiappe. I colpi non erano violenti, la shemale si accontentava di alzare il braccio e calarlo pesantemente sulle chiappe di Tess. Tess non lo sopportava dopo tre colpi iniziò a gridare e a piangere. ‘ Basta ti prego. Smettila. ‘
Lucy non fece una piega, come se Tess non esistesse continuò a picchiare fino a quando ebbe forza. Alla fine il culo di Tess era bello rosso e caldo.
Lucy solo allora le parlò. ‘ La prossima volta che dici stupidaggini di questo genere ti picchierò con la racchetta e poi con la frusta. –
– No, ti prego non lo farò più, non mi picchiare più ‘ rispose Tess singhiozzando.
Lucy riprese a massaggiarla, ma ebbe pietà della novellina. ‘ Da qua non si scappa. Siamo in una villa immersa in un parco, prima o dopo uscirai da qui sotto e vedrai. La villa &egrave sorvegliata, ci sono dei guardiani. Il padrone &egrave molto severo, se scappi ti spella viva. Se invece ti comporti bene, vedrai, te la spasserai. ‘
Tess singhiozzò ancora. ‘ Cosa vuole da me? ‘ Anche la voce di Tess si andava modificando, ogni giorno che passava diventava’ più femminile.
– Cosa pensi che voglia stupidina. Vuole i tuoi pompini ed il tuo culo e li avrà, con le buone o con le cattive. –
Tess sconfortata riprese a piangere. ‘ Non voglio, non voglio. Di sicuro non voglio essere violentato. –
– Farai bene a parlare di te al femminile se non vuoi prenderle di nuovo. Per il resto lo vorrai o se lo vorrai. –
Da quella prima mattina la voglia di ribellarsi di Tess diminuì giorno per giorno, ma era ancora presente, sperava di riacquistare le forze quanto prima e di poter scappare dall’incubo in cui era finita. Lucy la punì solo altre due volte, più per farle capire che poteva farlo e per spezzare le sue ultime tracce di ribellione che per necessità vere e proprie. La verità tardava ancora a farsi strada nella mente di Tess, ma la verità era che lei stava rapidamente cambiando, stava diventando sempre più sottomessa. Ogni giorno che passava Lucy la penetrava sempre più a fondo. Lei era perennemente eccitata e continuava ad emettere fluidi. Passò così il secondo mese.


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La villa di Master Martin, dove Tess era rinchiusa, sorgeva su un promontorio di diverse centinaia di ettari fuori città. Il promontorio, dalle pareti scoscese, era unito alla terraferma da una lingua di terra di neanche cento metri, un alto muro ed un robusto cancello impedivano l’accesso alla proprietà a chiunque. Master Roger Martin condivideva la proprietà con altre due padrone, sadiche e perverse quanto e più di lui, Mistress Judith Callavan e Mistress Hetel Thudor. Tutti e tre erano ricchissimi e potenti, di Master Martin abbiamo già detto, era un famoso chirurgo plastico che, quando inizia questa storia, aveva passato i quaranta, mentre Mistress Callavan era un avvocato di grido a soli trentacinque anni e Mistress Thudor un’importante commercialista, anch’ella di circa trentacinque anni. Su loro tre, in città si spettegolava molto, ma nessuno immaginava neanche lontanamente niente della loro vita privata, a parte una ristretta cerchia di amici ed amiche che condividevano i gusti di questi padroni. Si erano conosciuti dieci anni prima, avevano gusti comuni e già qualche schiava da condividere per il loro piacere. Mistress Thudor aveva ereditato quel terreno, Master Martin aveva già fatto con la sua professione un sacco di soldi e Mistress Callavan aveva avuto la fortuna di vincere giovanissima due cause importanti e di trovarsi anche lei con un sacco di soldi. Costituirono una società e costruirono sul promontorio.
Nell’immensa proprietà sorgevano le tre ville dei tre padroni e diversi annessi, stalle e bungalow per i dipendenti. I dipendenti erano quasi tutti schiavi. I due guardiani Mr. Thompson e Mr. Smith erano dei Master economicamente meno fortunati e si accontentavano di divertirsi con le schiave a cui era loro consentito di accedere. Guadagnavano per il loro lavoro molto poco, ma in cambio avevano tutto gratis: vitto, alloggio, vestiti e piaceri. Trovavano molto piacevole la vita che conducevano. Schiave, ma di fiducia, nel senso che avevano accettato di servire volontariamente, erano le governanti dei padroni: Nicolette di Master Martin, così come quelle delle altre due Mistress, Carla governante di Mistress Thudor e Jeanne di Mistress Callavan. Queste schiave avevano storie diverse, ma nel tempo avevano accettato di servire il loro padrone o le loro Mistress senza esserne state costrette. Anche loro erano pagate molto poco, ma anche loro avevano tutto gratis e lì si sentivano realizzate.

Dopo due mesi dal suo rapimento ed all’inizio del terzo, Tess non risentiva più dei postumi dell’operazione che l’aveva trasformata in shemale. Quella mattina nella sua cella entrò con Lucy un’altra donna, ma questa era una femmina vera, questo Tess lo capì subito, inoltre sembrava più autorevole di Lucy. Era una donna matura, ma ancora avvenente, molto abbronzata, i capelli neri e corvini raccolti a coda di cavallo, gli occhi scuri e cerchiati, aveva ancora un corpo sodo e piacente. Indossava un vestito leggero di lino e sandali dai tacchi alti, era pesantemente truccata, le unghie lunghe e dipinte di un rosso vivo. Un look sexy, ma non ridicolo ed umiliante come quello di Lucy, si trattava di Nicolette la governante di Master Martin. Tess fu sciolta dalle sue catene e nuda, ondeggiando sugli alti sandali che erano, da quando si trovava lì, le sue uniche calzature, seguì Lucy e l’altra donna in un ampio salotto.

Nicolette guardò Tess con attenzione, poi senza dirle una parola iniziò l’ispezione. Tess non provò neanche a resistere, si sentiva debole come un uccellino. Sentiva le mani della governante sul suo corpo che la tastavano, la stropicciavano, la pizzicavano sulle cosce, le dita che penetravano nei fianchi, l’accarezzavano sulla schiena e sulle braccia, l’esame era molto umiliante ed era appena iniziato, ma lei si lasciava fare. Si vergognava di essere nuda ed offerta, ma non aveva nessuna reazione. – Ha una pelle molto fine, ma può migliorare ancora, d’ora in poi massaggiala con quelle creme alle erbe, sono prodigiose. ‘ Si stava rivolgendo a Lucy che prontamente rispose: – Sì, Mrs. ‘ Poi Nicolette liberò Tess del cook ring, il pene ed i testicoli erano arrossati. Tess singhiozzò di piacere e pianse in silenzio. Nicolette non fece caso all’emozione della schiava, si rivolse di nuovo a Lucy, – d’ora in poi liberalo una volta al giorno e lavaglielo, ma mi raccomando non farlo venire. ‘ Lo massaggiò e lo strizzò non appena stava per ergersi. Tess gridò e poi rassegnata chiuse gli occhi, arrossiva, ardeva e tremava sotto quei titillamenti cercando di trattenere il suo ardore. ‘ Master Martin ha fatto un ottimo lavoro, un seno meraviglioso, labbra perfette e due chiappe promettenti. Tocca a noi ora migliorare il buon lavoro fatto. ‘Tess cercava di controllarsi e rimanere ferma con le cosce leggermente divaricate, ma inevitabilmente vibrò sulle gambe malferme. Nicolette non diede alcun peso alla cosa, le passò un dito sul buco crespato e disse: – non male, Master Martin dice che &egrave vergine. – Tess contrasse le natiche e si agitò ancora tremante sulle gambe, questa volta si sentì terribilmente umiliata. Però tutti quei titillamenti l’eccitavano facendola diventare languida e desiderosa. Nicolette serrò la mano violentemente su una chiappa della schiava per farle capire che non era il caso che si agitasse tanto.
– Sei sensibile, darai soddisfazioni, ma ora stai tranquilla. ‘ Tess arrossì. La stavano trattando come una vacca.
Lucy le aveva detto che ormai doveva diventare una femmina anche nel suo intimo e che questo era per il suo bene, anzi doveva diventare una schiava di piacere perché era molto bella e che da quella definitiva trasformazione ne avrebbe tratto grandi vantaggi perché il suo Master avrebbe fortemente apprezzato la sua trasformazione, e la sua vita ormai dipendeva da lui. Tess si disperava, non capiva come la sua vita potesse dipendere da un uomo che aveva incontrato una sola volta nella sua vita e che da quando era lì, in suo potere, non aveva neanche più visto, come se non le interessasse. Eppure quelle due, stavano lavorando su di lei, per lui. Le due la lasciarono in quella posizione a divagare con il pensiero sulla sua sorte, ma continuarono a parlare di lei. ‘ Ancora non ha accettato la sua trasformazione ed il fatto che &egrave diventata una schiava ‘ affermò Lucy dando voce ai pensieri di Tess.
– &egrave comprensibile ‘ disse Nicolette, – ci vorrà del tempo, con te ce ne vollero almeno sei. ‘ Toccò a Lucy arrossire. Nicolette continuò ‘ prima deve accettare la sua femminilità, quando l’avrà fatto ne avrà piacere, e tutto il resto sarà più facile. –
Tess ascoltava, l’intento di Nicolette e Lucy era quello di trasformala in un giocattolo di piacere per Master Martin, il suo Master, una schiava che si concede al suo Master con desiderio e non per dovere o peggio per timore.
A questo punto Nicolette si presentò ‘ sono la governante di Master Martin, tu mi dovrai chiamare Mrs. Nicolette, sono anche la responsabile della tua educazione e ti potrò punire quando e come vorrò. Lucy &egrave la cameriera di Master Martin e una delle sue schiave, come lo sei anche tu. Non parlerai mai se non sei interrogata e quando ti sarà consentito rivolgerti al Master ti appellerai a lui con questo titolo. Hai capito? ‘
– Sì Mrs. ‘ ripose docilmente Tess.
Nicolette sorrise e si avvicinò di nuovo su Tess, l’accarezzò sulle tette, la schiava stavolta non riuscì a trattenersi, fremette di piacere e aprì la bocca mugolando. Tess si vergognò del suo contegno, voleva apparire meno smaniosa, il pene rizzò sensibilmente, si chiese cosa le due stessero pensando di quella plateale manifestazione di gaudio. Nicolette e Lucy risero e lei si sentì ferita, ma non era riuscita a trattenersi. Voleva dimostrarsi più fredda, non voleva far loro vedere che si comportava come una cagna in calore, lei stessa non si considerava tale, ma non ci riusciva, era già bagnata, il pene mezzo floscio colava, desiderava toccarsi, ma non osava. ‘ Si c’&egrave molto lavoro da fare, ma diventerai una buona schiava. ‘ Stavolta Nicolette, che non aveva smesso di mungerla, si era rivolta a lei per rincuorarla, voleva incoraggiarla. Intanto continuava dolcemente ad accarezzarla sulle favolose tette. La fece rigirare e sedere su un pouf, poi riprese a massaggiarla sulle mammelle, i capezzoli sensibili si inturgidirono e si allungarono in modo incredibile, Nicolette si chinò e li ciucciò facendo impazzire la schiava che rizzò come mai le era successo. Tess smaniava, desiderava venire, se non si fosse toccata sarebbe impazzita, ma sapeva che se l’avesse fatto sarebbe stata punita severamente, per sua fortuna Nicolette fece un cenno a Lucy che si chinò tra le gambe della schiava e glielo prese in bocca. Tess pianse di felicità e mormorò parole sconnesse di ringraziamento.
– Sei una grande troia ‘ le disse Nicolette guardandola negli occhi ormai annebbiati dal piacere, – Darai grandi soddisfazioni al tuo Master. ‘ Tess non l’ascoltava neanche, in quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa per godere. Venne gemendo e sussultando, gridando e vibrando. Lucy leccò tutto quello che lei emetteva e fu tanto, poi la lasciò. Tess soffrì l’abbandono, ma poi stremata si accasciò sul pavimento e lì la lasciarono per un po’. Era la prima volta che godeva da quando era stata rapita e trasformata e mai aveva goduto così in vita sua. In quel momento la sua voglia di ribellarsi era vicina a zero.
Quando riemerse dal suo stordimento sentì Nicolette che diceva: – Passiamo ad esaminare il fisico. Tu che ne pensi? ‘ chiese a Lucy.
– Mrs. ‘ rispose con candore e simpatia la cameriera, – &egrave molto bella, penso che il Master l’abbia fatta come la desiderava utilizzando una buona materia prima, ma ha ancora parecchi aspetti mascolini che devono scomparire e non bastano gli ormoni e le erbe per ottenere ciò. ‘ rispose Lucy.
Nicolette sorrise a quella descrizione e pensò, fare l’oca &egrave una cosa che le riesce meravigliosamente, ma non &egrave per niente stupida la bella Lucy, ha capito tutto, quindi ritornò a Tess e affondò nei fianchi premendo il dito sulle reni. ‘ Bisogna stringere la vita, fare scomparire questo grasso – e quindi tastandole le natiche aggiunse, – invece qui bisogna mettere più ciccia. –
– Sì Mrs. – acconsentì con entusiasmo Lucy, – al Master piacciono i culi formosi, e vuole due glutei belli e distinti. –
– Ovvio ‘ rispose Nicolette che ritornò di fronte a Tess e mettendole due dita sotto il mento le sollevò il viso. Tess la guardò persa, con gli occhi verdi, in quel momento impauriti e vacui.
– Le ha disegnato delle belle labbra, ma deve imparare a curarle ed usarle. –
Nicolette fece risedere Tess sul pouf, ora la schiava poggiava su di esso con il culo mentre teneva le gambe larghe. Le due l’ispezionarono a lungo. Nicolette l’accarezzò sulle cosce. Tess era sempre ansiosa, ma divenne più tranquilla e sempre più sicura di trovarsi nelle mani giuste. Quello che avevano stabilito non le piaceva, ma non sapeva cosa fare, ormai stava accettando di diventare quello che il suo Master desiderava. Nicolette dettagliò il suo piano continuando a palpare la schiava che colava di nuovo e si tratteneva dall’implorare di essere masturbata a dovere. ‘ Prima di tutto dovremo correggerla nel fisico. Ha i fianchi larghi e le natiche scarne per una femmina, ma so come fare, soffrirà un po’, ma ci riuscirà. –
Mentre parlava Nicolette l’esaminò di nuovo. ‘ Il pelo va rasato completamente e quando ricrescerà lo modelleremo. –
Ciò a Tess non piacque e tremò sotto le mani di Nicolette, stava quasi per piangere, ma si trattenne.
Nicolette invece continuò a palpare e parlare non curandosi dei sentimenti della schiava, poi la fece rivoltare nuovamente nella posizione iniziale. – Dovremo insegnarle a muoversi nel modo migliore, questo sarà più difficile, ma imparerà. La disciplina deve essere molto severa. Dopo dovrà imparare a vestirsi ed a truccarsi, anche qui ci sarà molto lavoro. Infine dovrà amare essere femmina, amare le sue grandi tette e quelle cosce lunghe e lisce che si ritrova. Deve diventare orgogliosa del suo corpo ed imparare ad usarlo per dare piacere. Questa sarà la parte più difficile, ma ce la farà. –
Lucy acconsentiva e Tess ascoltava mentre già si vedeva punita continuamente.
Poi Lucy aprì l’anta di un armadio al cui interno c’era un grande specchio e Nicolette prese per mano la shemale e la diresse lì dove Tess si poté guardare per la prima volta. Non si riconosceva, era molto combattuta, quella davanti a lei era una femmina che non assomigliava neanche lontanamente al ragazzo che era stato. Dovette ammettere che era bella, ma ancora non si accettava e soprattutto non accettava quella nuova vita. Era una schiava e non sapeva ancora cosa l’aspettava, ma malvolentieri ammetteva che si sentiva in parte già addomesticata. Ma d’altra parte cosa poteva fare, coraggioso non era mai stato e lì sotto era troppo debole per potersi ribellare.
Nicolette si rivolse di nuovo a lei. ‘ Ti attendono giorni e prove difficili, ma se ci metterai buona volontà li supererai e poi vivrai molto meglio. Ora vai a riposare, domani si comincia. –
Tess seguendo Lucy uscì dalla stanza dimenando le natiche, ma tenendo le gambe larghe. Nicolette sospirò – quanto lavoro. ‘


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